Cappelletti Gaetano, volterrano, si diede giovanissimo alle scene, riuscendo prima un buon mamo, o servo sciocco, poi coll’esempio di Luigi Del Buono, un bravo stenterello. Fu in tale ruolo coll’Andolfati, il 1820, e di lui così scrive il Giornale de’ Teatri (Bologna, 1820) :
Questa è la prima volta che si sente in Lombardia la maschera dello Stenterello fiorentino senza annoiarsi. Operatrice di un tale prodigio è la capacità del bravo Cappelletti, che adattò la sua maschera al nostro gusto, e piace, e piacerà ovunque. Unisce pure l’abilità del canto ; molto utile perciò per le farse in musica che suole eseguire plausibilmente tratto tratto questa comica compagnia.
Condusse poi varie compagnie in società con altri, e finalmente entrò in quella primaria di Antonio Raftopulo, dalla quale si allontanò il 1830 per ridursi nella sua Volterra, ove morì nel 1845.
Probabilmente fu sua moglie quella Laura Cappelletti che nella stessa Compagnia Andolfati recitava egregiamente le parti di servetta.