Chiesa Isabella. Moglie del precedente. Il Bartoli, dopo averla detta comica▶ di vaglia unita alla Compagnia de’Comici Affezionati, pubblica il seguente sonetto di Gio. Francesco Maja Materdonna tratto dalle sue Rime (Venezia, Deuchino, 1629) :
Questi, o bella Istriona, onde tu cingifianco e crin, regi ammanti, aurati serti,mostrano ai guardi alteri, agli atti esperti,ch’esser dovresti tal qual ti dipingi.Stringer con quella mano, onde tu stringiun finto Scettro, un vero Scettro merti.T’ammirano i Teatri, e stanno incertise vanti i veri Regni, o se li fingi.Sii pur finta Regina : Or se le verecangiasser col tuo stato e regni e onori,quanto gir ne potrian ricche ed altere.Ch’è gloria assai maggior d’alme e di corireggere il fren, che in testa e in braccio averecerchio e verga real di gemme e d’ori.
E continua a dire il Bartoli che « oltre al recitar bene la tragedia, ella esprimeva anche a maraviglia le parti famigliari e le affaticate nelle commedie. L’anno 1634 era in Bologna a recitare, e fu distinta con poetiche lodi nel Libretto intitolato : La Scena Illustrata, composizioni di diversi. Libretto di 4 fogli e mezzo in forma di quarto, stampato ad istanza di Bartolommeo Cavalieri per Niccolò Tebaldini, e dedicato al signor Marc’Antonio Fioravanti. Recitò ivi con molto applauso una faticosa commedia, intitolata : La forsennata Isabella (La pazzia d’Isabella ?) in lode di cui Paolo Cersonti le scrisse un’oda, che non trascriviamo per essere troppo lunga, e ci contenteremo di riportar qui un solo sonetto di Tinocasto Gradivello, fatto in occasione della di lei partenza.
Di cori ancisi archi famosi e chiariergansi a te, bella d’amor guerriera,che quinci omai trionfatrice alteragir di mill’alme ad altro ciel prepari.Preceda il carro in lieti applausi e cari,lunga d’amanti e catenata schiera ;e delle glorie tue l’istoria interalo stral che ne trafisse anco dichiari.D’Amore intanto esercito ferocequi lascia in guardia ; e stragi e morti nuovevanne a piover dal ciglio e dalla voce.Cosi saggio veggiam duce là dovegiunse vincente, e rapido e veloceindi partirsi, e portar guerra altrove. »