Zoppetti Angelo. Figlio del precedente, nato a Venezia il 31 ottobre del 1838 nella parrocchia di S. Luca, fu egregio attore per le parti di brillante, un de' migliori del suo tempo. Fece le prime armi come▶ secondo amoroso e secondo brillante, nella compagnia di suo padre, e, lui morto, esordì brillante assoluto nella giovane Compagnia piena di attrattive, Ciotti-Lavaggi-Marchi, nella quale stette fino a tutto il '72. Sempre collo stesso ruolo fu poi dal '73 al '76 in quella N.° 2 di Bellotti-Bon, il '77 e '78 in quella di Luigi Monti, dal '79 all’ '81 in quella sociale Marini-Bellotti ; poi l’ '82 con Pasta, e l’ '83 di nuovo con Monti. Riposò l’ '84 a Mestre, ov'era sua madre, e andò l’ 85 e '86 con Andrea Maggi, passando poi d’anno in anno in compagnie di minore conto, declinando coll’avanzar degli anni la comica forza che per naturale intuito possedeva al sommo. Il '94 esordì ◀come▶ caratterista in Compagnia Maggi, trovando ancora festose accoglienze di pubblico, non quelle certo acquistatesi col primo ruolo. Passando d’una in altra compagnia, e in mezzo a peripezie di scioglimenti a metà d’anno, ora scritturato, or socio, ed ora capocomico solo, arrivò sino al 1902, scritturato in Compagnia Renzi-Gabrielli, nel quale anno cessò di vivere a Livorno il 27 di giugno.

Chi volesse dare un giudizio su Angelo Zoppetti con poche parole, forse non s’ingannerebbe, qualificandolo : « un gran brillante senza saperlo ». Quante, vere o no, storielle sulla sua non troppa coltura andaron per le bocche de' comici ! Ma, per compenso, qual forza d’intuizione !
Ricorda il lettore la gran scena di Dita d’oro d’una fata, vecchia commedia di Scribe, in cui il povero Riccardo di Kerbriand, discorre con Elena del suo amore per Berta e della sua balbuzie ?
E l’altra, non men forte per novità e comicità irresistibile, in cui in uno scatto violento, lasciandosi andare a parole e imprecazioni volgari, improvvisa, libero e diritto fin in fondo, una meravigliosa difesa di Elena accusata, oltraggiata da tutti ?
Ricorda il lettore la parte di Perichol, il giurato ribelle del Ferréol di Sardou, ch'egli creò con tanta apparente analisi di particolari ? E quell’avvocato Ballandar della Catena di Scribe ? E le farse tutte ?
Angelo Zoppetti appartenne ◀come brillante al periodo, non so dir bene se fortunato o sciagurato, in cui i primi attori spremevan lagrime dagli occhi degli uditori, e i brillanti facevano smascellar dalle risa.
L'andatura dello Zoppetti, il suo occhio, la sua dizione, tutto era comico…. Quando si cominciò a dire d’un brillante : attore nobile, attore fine, attore distinto, si cominciò anche a perdere il senso del brillante, che a poco a poco s’è andato trasformando per modo da non riconoscerlo più. In somma : la definizione del brillante nobile era in realtà questa : un brillante che non fa ridere. E Zoppetti fu tutt’altro che nobile, o, a dir meglio, fu nobile solo a modo suo.
Dal suo matrimonio con Giulia Checchi, egregia seconda donna e amorosa, passata a seconde nozze, e ancor vivente a Napoli, ebbe quattro gentili figliuole, esimie artiste, note col diminutivo affettuoso di Zoppettine, e un unico maschio :
Elvira, vedova di Giuseppe Barsi, brillante, morto in America, e attrice della Compagnia Sichel e Soci ;
Pia, moglie del brillante Arturo Falconi, tuttavia in arte ;
Giannina, uscita dall’arte or sono otto anni, e maritata a Palermo con Giuseppe Ardizzoni, direttore comproprietario del Giornale di Sicilia ; e
Cesare, già attore in Compagnia Benini, oggi secondo brillante in quella Mariani-Zampieri.
Ebbe anche una sorella, Adelaide, moglie dell’attore Cristiani, attrice di non molta importanza, che recita ancora in compagnie veneziane, e di cui l’unica figlia Giuseppina si trova ora in Compagnia Di Lorenzo-Andò, moglie di Ferruccio Bianchini.