Checchi Candido. Figlio di agiato possidente, compiè regolarmente il suo corso di studj, e sotto il governo francese ottenne la patente di maestro. Fanatico dilettante, abbandonò la famiglia per darsi interamente all’arte, nella quale fece ottima prova. Entrò quale amoroso nella Compagnia Favre, una tra le ottime d’Italia ; e passò poi in quella di Gioacchino Andreani, il ’36, per le parti nobili ; e di Luigi Pezzana, il ’41. Fu compagno di Vestri, di Pertica, di Bucciotti, di Bergamaschi e di Giacomo Modena ; del figlio Gustavo fu maestro ; ammiratore del De Marini ne seguì la scuola. Condusse per venti anni compagnia, ed ebbe fra’ suoi scritturati Angelo Canova e Carlotta Polvaro, artisti celebri. Sposatosi a una forlivese, Elisabetta, figlia di una spagnola e di un romagnolo, n’ebbe due figli, Tebaldo e Luigi, da lui cresciuti ed educati all’arte, co’quali stette sino ai 64 anni. Di principj ultra liberali (il sangue del padre, terribile e fanatico giacobino, circolava nelle sue vene), nella fatal giornata del 15 maggio 1848 a Napoli egli era su le barricate co’ due figliuoli.
