(1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [I-H-K]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 1060-1062
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(1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « [I-H-K]. I COMICI ITALIANI — article » pp. 1060-1062

Isola Antonia e Angiola, dette in commedia Lavinia e Leonora, fiorirono nella seconda metà del secolo xvii. Fu la prima, attrice di rari pregi, se dobbiam credere al seguente sonetto di Paolo Abriani :

Dal ciel discesa ad illustrar le Scene,
benchè mortal fanciulla a noi si mostri,
per debellar, per trionfar de’Mostri
Morte, Tempo ed Oblìo, Lavinia or viene.
Rende le menti in un fosche e serene,
fa che ogni volto impallidisca e inostri,
apre i più cupi e i più sublimi chiostri,
brillar, gelar fa il sangue entro le vene.
Suscita col suo dir gioje e terrori ;
pronuncia ad un sol cenno e pace ed ira ;
sveglia con un sol guardo odj ed amori.
Mosso dal suo voler, l’altrui s’aggira ;
e mentre a’ moti suoi rapisce i cori,
qual celeste sirena ogn’un l’ammira.

E a quest’altro ancora di Gio. Antonio Vestamigli :

Ai meriti impareggiabili della Signora Lavinia Isola Comica Celeberrima

Da una gemella prole ebbe il natale
quella Roma, a cui dier le fasce Imperi ;
e divenuta adulta a lustri interi
partorille la fama aure immortali.
Ebbe Felsina in figlia, e tanto vale,
che vanta anch’essa al par Saggi e Guerrieri ;
e seguendo di quella i fasti alteri,
le dà Palla d’onor corona eguale.
Su l’arena del Lazio il Dio bendato
di Lavinia destò pei casti amori
a battaglia campale il Teucro armato.
Ma ceda il Tebro al minor Ren gli onori :
da Lavinia più bella or vuole il Fato,
che incatenati sian d’un Mondo i cori.

Probabilmente questo sonetto fu scritto del ’72, un anno avanti la pubblicazione delle rime del Vestamigli, quando cioè l’Isola si trovava a recitare a Bologna con Angiola Isola, con la D’Orsi, i Broglia, Milanta, Cimadori, e Riccoboni. Anche fu lodata dal conte Claudio Canossa veronese, da Francesco Pina e da altri. Il Riccoboni (op. cit., p. 58) dice di aver conosciuto nella sua gioventù una vecchia comica, detta in teatro Lavinia, amica dell’Agata Calderoni, che possedeva scenarj firmati da S. Carlo Borromeo. Secondo Francesco Bartoli, ella morì in vecchia età intorno all’anno 1702. Non pochi documenti ho potuto trarre dall’Archivio di Modena, che concernon la Lavinia e l’Angiola ; e vanno dal ’77 al ’91. La Duchessa di Parma scrive a suo fratello, il Principe Rinaldo d’Este, il 16 aprile del ’77, ricusando di concedergli Lavinia, la mancanza della quale produrrebbe troppo sconcerto nella Compagnia del Duca ; e la ricusa un anno dopo Ranuccio Farnese in persona al Duca di Modena che la voleva con Lelio suo marito per mandare a Londra. V’è un ordine di pagamento del 7 marzo ’89 pel Tesoriere Zerbini, donativo dello scorso carnovale, di dobble 150 ai comici del duca Francesco di Modena, annotati nell’unita lista al n.° di dodici, ritenendo però per rimborso le dobble venticinque simili delle quali fu fatta loro prestanza in virtù d’ordine del duca, sin sotto li 19 maggio dell’ anno scorso 1688. E altro ordine v’è in data del 28 dello stesso mese alla sola Lavinia di dobble dieci. V’ è poi un terzo ordine che porta la data dell’ 11 marzo 1690, col quale il Zerbini doveva pagare alla Lavinia et a Lelio licenziati le loro prouisioni da gli otto di febbraio scorso a tutto marzo corrente in ragione di L. 45 il mese per ciascuno.

Col 30 gennaio ’91 torna in campo di nuovo l’Angiola insieme alla Lavinia, che a nome della compagnia chieggono un locale (la Racchetta) per farvi le commedie. L’Angiola è chiamata nell’elenco Angiola Isola detta Leonora ; e vien subito dopo l’Antonia, la prima dell’elenco, che è chiamata Antonia Torri detta Lavinia. E io credo si possa dedurne che questa, altra non fosse dall’ Antonia Isola detta Lavinia, sorella dell’Angiola, divenuta poi moglie di Antonio Torri, detto Lelio in comedia, che assieme a Lei formava il migliore ornamento della compagnia. …. Levandosi queste due parti — dice il Farnese nella citata lettera — che sono le principali e necessarissime nella mia Compagnia, venirebbero a rimaner inutili tutti gli altri miei comici……