Buonomo Ambrogio. Citato dallo Zito nel commento alla Vajasseide del Cortese, come socio del D’Auriemma (V.). Recitava la parte di Coviello. Il Fuidoro parlando di lui e di Andrea Ciuccio (Calcese), li chiama attori del volgo, ma di tale voga, di tale concorso, che non poteva venire e restare a Napoli una Conversazione (Compagnia) forestiera, se non li accoglieva tra i loro. Il nome di Amb.° bon’ Uomo (sic) si trova unito a quello di altri comici in una Platea del secolo xvi della Real Casa degli Incurabili. (V. B. Croce, op. cit.).
(1897)
I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia
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