Lolli Eustachio. Recitava il 1650-51 nella Compagnia del Duca di Modena▶ le parti di Zanni sotto il nome di Fichetto. Di lui non abbiamo altre notizie che queste rintracciate in alcune lettere dell’Archivio di ◀Modena▶, fra cui la seguente allegata a un’altra del comico Nelli, che riferisco intera :
Noi sottoscritti Comici facciamo fede come sono uenute da Padoua tre lettere dirette a fichetto nostro compagno, scritte da Cauaglieri di colà, con le quali ci persuadono a non andare a recitare in quella Città, altrimenti scoreremo graui pericoli per essersi diuisa la Città nel prethendere, chi la nostra Compagnia, e chi quella della Sig.ra Armellina, che per ciò ci consigliano a non andarui per non mettere a rischio la uita d’uno di noi ; le quali tre lettere se gli è ritirato a se un Cauagliere Bolognese hauendoci imposto il non palesare ne lui, ne chi ha scritto le suddette tre lettere. In fede di che noi tutti habbiamo sottoscritto per far conoscere, che è la uerità, e non inuenzione, ne della Sig.ra Angiola, ne del Dottore suo marito ecc.
io isabella Franchini detta Colonbina afermo quanto di sopra.
Io Bernard.º Coris detto Siluio comico affermo quanto di sopra si contiene.
Io Eustachio lolli fichetto affermo quanto di sopra.
Io Gio. Andrea Zanotti detto Ottauio affermo ecc.
Io Giuseppe Albani detto Pantalone affermo.
Io Giacinto Bendinelli detto Val.º affermo ecc.
Ma il Duca di ◀Modena▶ non si lasciò intimidire dalle minaccie di quei cavalieri, e diè ordini, col mezzo dell’ Obizzi, al Podestà di Padova, perchè senz'altro la sua compagnia si recasse a recitar colà, com’era già stabilito. Ai quali ordini seguì la seguente lettera dell’Obizzi :
Ho presentata la lettera di V. A. al Sig.r Luigi Molino hora nostro Podestà, col quale non ho hauuto mestieri d’accompagnamenti di parole per indurlo a seruir V. A. professandoli egli, come sa, grandissima diuozione, e credo non rispondere se non l’ordinario che uiene in riguardo di douer mandar la lettera in Senato per le loro strette proibizioni. Veramente io come quello che suol prouedere ogni anno questa città di comici, non sapendo la mente di V. A. hauea promesso il luogo coll’assenso de'Rettori alla compagnia di Parma, ma subito riccuuti i commandi di V. A. ho scritto, che si prouedano, e pertanto la supplico deuotamente a commandar a Fichetto, e compagni che siano qui per l’ottaua di Pasqua, e m’inchino a V. A. humilissimamente. Di Padoua l’ultimo d’aprile 1651.
Di fuori : Al Duca di ◀Modena.
L'avere scritto quelle tre lettere accennate a Fichetto, e non ad altri, e l’avere scritto l’Obizzi di « comandare a Fichetto e compagni, ecc. ecc. » prova mi pare che il Lolli avesse in quella compagnia principalissima parte.