(1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 634
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(1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » p. 634

Vergnano Corrado, torinese, fu uno de' più egregi artisti brillanti nella prima metà del secolo xix, per la correttezza e la nobiltà de' modi. Il Diplomatico senza saperlo e il Ballandar nella Catena di Scribe, il Bugiardo e altre parti di simil fatta ebbero in lui un interpetre unico. Colto e gentile, s’ebbe la stima di quanti lo accostarono, e la sua morte fu seguita dal generale compianto. Fu quasi sempre capocomico e de' più pregiati, e militaron con lui i migliori attori e le migliori attrici del suo tempo. Tuttavia anche a lui toccò talvolta la sorte più avversa. Gustavo Modena che s’era aggregato alla sua Compagnia, scrive a Calloud da Parma il 20 novembre del '42 : « La Compagnia Vergnano non piacque ; e con essa, te lo dico schietto, i Parmigiani sono ingiusti. Questa Compagnia ha un’ottima qualità complessiva, di tutti, cioè : quella di recitar la commedia naturalmente, parlando, e nessuno glie ne tien conto. » E il Sossaj, nella sua cronaca (Teatro Comunale di Modena, autunno del 1844), della Compagnia Vergnano dice : « Tutto che composta di soggetti di merito discreto, pure fu assai mal corrisposta dal pubblico. I molti impegni lasciati in altre piazze e quelli incontrati in Modena hanno prodotta la conseguenza della totale disunione della Compagnia, per non aver mezzi di intraprendere un viaggio e caricarsi di ulteriori spese. Malgrado l’equipaggio sequestrato, i soggetti sono tutti qui requisiti, meno il capocomico Vergnano, il quale seppe destramente sottrarsi colla fuga, terminata che ebbe la parte che aveva nella comedia. » – Si recitava quella sera il 4° atto di Misantropia e Pentimento, poi il 2° de' Due Sergenti. La Pelzet in una lettera a Niccolini del 27 luglio 1843 da Bologna accenna alla rovina di Verniano (sic), per opera della prosopopea della Iob, la sua prima attrice.

Sua moglie, Francesca, fu una egregia artista per le parti di servetta, e passò, dopo la morte del marito a seconde nozze col primo attore Cesare Fabbri che, per la età, poteva esserle figliuolo.