(1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 474-476
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(1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — article » pp. 474-476

Sadowsky Fanny. Nata a Mantova il 1827 da un Capitano polacco al servizio dell’Austria, fu una delle maggiori attrici italiane, fiorita dal’ 45 al '65, entrata in arte in quella famosa Compagnia di Gustavo Modena, fatta di elementi giovani, non viziati da eroi o eroine della scena. Giuseppe Costetti ne traccia il seguente ritratto :

Sedicenne appena, Fanny Sadowski avea alta e flessuosa la persona, dolcissima eppure assai squillante la voce. Un po'magrolina, coi capegli fini e naturalmente ricciuti, nerissimi al pari degli occhi, e con quella pelle bianca che è particolare alle bionde, accoglieva in sè i tipi della bellezza nordica e della meridionale. La bocca piccina e le labbra di quel cinabro che non si comprerà mai neppure a Parigi, carnose e mollemente curve, s’aprivano appena anche nell’impeto dell’esclamazione, quasi gelose custodi dello smalto, meravigliosamente bianco, della dentatura.

Non ho, naturalmente, conosciuta giovane la Sadowsky ; ma l’ho avuta capocomica del '72 e del '73 ; e, sebben trascurata negli abbigliamenti e curva della persona, serbava ancor quasi intatte alcune delle doti sopra descritte.

Esordì a Milano con la parte di Micol nel Saul di Alfieri : Saul era Modena, David Salvini.

Ceduta la Compagnia Modena al Battaglia, ella vi passò prima attrice, sotto la direzione di Francesco Augusto Bon, con Alamanno Morelli primo attore, e Luigi Bellotti-Bon brillante. Dopo un triennio, formò Compagnia col caratterista Astolfi, della quale eran primo attore Giuseppe Peracchi, e brillante Salvator Rosa. Passò del '51 nella Reale di Napoli ai Fiorentini, direttore Adamo Alberti, attori principali Achille Majeroni, Michele Bozzo, Luigi Taddei, Angelo Vestri, Luigi Monti, Antonio Zerri. Col Majeroni e il Taddei formò poscia una Compagnia, colla quale girò l’Italia, acclamatissima sempre. Leone Fortis scrisse per lei Cuore ed Arte, e io stesso l’ho sentita nell’ultimo tempo della sua vita artistica, recitare con passione fervida la figura alta e poetica della Gabbriella di Teschen.

A proposito del suo dare intera l’anima viva ed accesa in ogni parte di passione, il Costetti racconta che avendo ella baciato veramente Paolo nella famosa scena d’amore della Francesca di Pellico a' Fiorentini di Napoli, intervenne il fisco, il quale inflisse all’artista scandalosa la multa di dodici ducati. Ora accadde che, dati da lei allo stesso punto due baci la sera di poi, un bell’umore dalla platea si diede a sclamare : « Donna Fanny, so' ventiquattro ducati », con che successo di risa e di applausi ognuno può immaginare. Quando nella Signora dalle Camelie il numero de' baci non potè più contarsi, si tentò di proibirli con la minaccia di proibir la recitazione del dramma ; ma fu invano : la Sadowsky continuò a baciare, e il pubblico ad applaudire.

Fermatasi a Napoli, ove ancor vive (1903), e divenuta sposa del Cav. Santorelli, formò due Compagnie, in una delle quali, diretta da Cesare Rossi, figuravan Ceresa, Leigheb, Giulio Rasi, la Campi, la Zerri, la Fumagalli ; nell’altra, diretta da Luigi Monti, Lollio, Bertini, Rodolfi, Adelina Marchi, la Boetti.