(1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — Dato in Modena dal Nostro Ducal Palazzo questo di 16 xmbre 1753. » p. 72
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(1897) I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia « I comici italiani — Dato in Modena dal Nostro Ducal Palazzo questo di 16 xmbre 1753. » p. 72

Marchesini Antonio, veneziano, ebbe molto grido come capocomico. Recitava le parti d’innamorato, e Fr. Bartoli lo dice « Uomo di molto ingegno, che non solo in Teatro, ma al Tavolino ancora mostrar sapeva uno spiritoso talento. » Non ebbe alcuno mai in società, e cumulò denari quanti volle : ma proprio al momento, in cui credè la sua sorte assicurata per sempre cominciò a esser da essa perseguitato, e con siffatta costanza, che in capo a pochi anni fu ridotto in miseria. Aveva sposato la vedova Brigida Sgarri, da cui ebbe una femmina, monaca a Fano, e un maschio, Giovanni, marito della famosa Regina Cicuzzi (V.). Rimasto vedovo passò a seconde nozze con la prima donna Lucrezia Tabuini di Modena, artista pregiatissima nelle parti studiate e nelle improvvise, mortagli in Bologna il 1762. Antonio Marchesini si ritirò poi in Venezia, ov'ebbe – dice il Bartoli – pietosi sussidi da Gerolamo Medebach, e dove morì del 1765.

Si mantenne viva nei repertori del tempo una sua commedia, intitolata La Maga avvocato, che aveva in fine il seguente sonetto :

Diede natura all’uom sul proprio Core
un assoluto, indipendente impero.
Questo nel nascer nostro don primiero
da lui si riconosce per favore.
Ma a chi reca piacere, a chi dolore ;
ed io il provai finora acerbo, e fiero :
se per serbarne il suo dominio intero,
di due morti sugl’occhi ebbi l’onore.
Pur mercè a' Numi liberai lo sposo,
il germano placai, contenta sono ;
scevra d’ogni periglio avrò riposo.
Ma perchè dell’arbitrio io goda il dono,
cortesi voi quel che sperar non oso,
donate a' falli miei gentil perdono.

Metto qui la patente accordatagli dal Duca di Modena, che tolgo da quell’Archivio di Stato, a testimonianza de' suoi meriti, e del conto in cui egli era tenuto :

Antonio Marchesini dichiarato attuale Servitore di Sua Altezza Ser.ma Francesco &.

Partendo dai Nostri Stati per portarsi altrove Antonio Marchesini Capo della Compagnia de' Comici, che ha esercitata per più mesi tal professione ne' Teatri di Modena, e di Sassuolo con piena nostra sodisfazione, e della nostra Corte, ed’auendo percio motivo d’accordargli la nostra prottezione, con ascriverlo nel numero de nostri attuali Sruitori, l’accompagniamo colle presenti nostre lettere patenti, in vigore delle quali preghiamo i Signori Principi per i Stati de quali gli occorrerà transitare, e rispettivamente ricerchiamo i loro Ministri a far godere allo stesso Marchesini i suoi cortesi riguardi, lasciandolo passare liberamente col suo seguito, e Bagaglio, e tanto poi comandiamo espressamente aj Ministri, Officiali, e Sudditi Nostri per quanto stimano la gratia. In fede &.

Dal Paglicci-Brozzi (op. cit.), sappiamo che nell’estate del 1738 recitava al Teatro Ducale di Milano. Aveva in Compagnia il figliastro Francesco Sgarri, buon arlecchino, e Pietro Vidini, buon comico anch'egli, forse marito della Maddalena (V.), e tanto vi piacque che fu riconfermato per la seguente estate.