Lombardi Alessandro. Fratello del precedente, nacque a Mantova nel 1796, nè fu men celebre di Francesco, poichè se a lui non si accostò nella tragedia, lo uguagliò nel dramma, e lo superò nella commedia. Di bella figura, se bene alquanto esile, di voce armoniosissima, d’ingegno pronto, di coltura non comune venutasi acquistando da sè con l’assidue letture, di maniere dolcissime, fu amato da quanti lo conobbero. Si tolse dalla famiglia il 1815 per andare amoroso in Compagnia▶ di Angelo Venier, col quale dopo un anno, assunse per due anni ancora il ruolo di primo amoroso assoluto. Passò poi qual primo attor giovine in ◀Compagnia di Gaetano Goldoni-Riva, in cui stette fino al '21, per entrar poi a Napoli in quella di Salvador Fabbrichesi, superando la più difficile prova, dacchè andava ad affrontar quello stesso pubblico, che sino a poche sere innanzi, aveva avuto incredibili entusiasmi pel fratello Francesco. Ma una sì preziosa esistenza doveva essere anzi tempo troncata, non così tragicamente come quella del fratello, ma non men stranamente. Alessandro Lombardi, in una cena di amici a Trieste nella primavera del 1820, forse un po'alterato dal vino, fe' scommessa di stritolar co' denti un bicchiere di cristallo, e tutto inghiottirlo. Già egli ne avea fatta la prova senza conseguenza ; ma l’ebbe 'sta volta, e fatalissima. Da quella sera, al momento della digestione, acutissimi dolori al pilòro lo mettevano alla tortura. Giunto a Napoli, si fece visitare dallo Scottugno, una celebrità medica d’allora, il quale, per mettere in opera ogni mezzo, all’intento di strapparlo alla morte, gli fe' dividere la sua casa e la sua mensa ; e tali e tante furon le cure affettuose di lui, che il povero giovane si riebbe alquanto. Ma, sciaguratamente, il Fabbrichesi ruppe contratto coi Fiorentini, per recarsi un triennio nell’ Italia centrale ; e il Lombardi, non ostante le supplicazioni dello Scottugno, volle seguir, come di dovere, il suo capocomico, accettando le conseguenze, qualunque esse si fossero. Giunto a Trieste nella primavera del '24, si riaffacciarono i sintomi del terribile male, a cui dovette soggiacere in Venezia dopo pochi mesi, non ancor compiuto il ventinovesimo anno.
(1897)
I comici italiani : biografia, bibliografia, iconografia
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