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646. (1760) Lettre d’un curé à M. M[armontel] « letter » pp. 3-38

Je suppose donc dans Paris, et ailleurs, de vastes Salles, préparées avec tout le goût et toute l’intelligence possible ; là, tous les Citoyens bien ou mal disposés (ces derniers, remarquons-le bien, sont les plus nombreux :) tous seraient invités de s’y rendre chaque jour de la semaine, sans en excepter aucun, pour y entendre pendant deux ou trois heures consécutives, quoi ?

647. (1648) Della cristiana moderazione del teatro. Detto la qualità delle Commedie pp. -272

Loap zelo è tanto vigoroso di celeste forza, che rende il buon fedele santamente inquieto. […] Dunque un sol fatto rende la Commedia oscena per sentenza di un saggio, zelante, e moderno Imperatore. […] Dunque chi come Comico in scena, o come Ciarlatano in banco, dice parole, o forma gesti, o fa altra cosa nociva mortalmente al profumo della fama, nell’onore, nella persona, ovvero in altro bene, tanto corporale, quanto spirituale, rende illecita l’Azione secondo S. […] Tommaso tocca, come quinta di numerò, la circonstanza locale, la quale essendo sconvenevole, e indebita, rende illecita l’Azione. […]  » Scrive lo zelante Crisostomo, e ci avvisa, che dove il peccato vince con le armi del lascivo salto, ivi trionfa presenzialmente Satanasso; e se la Donna rende brutto il corpo, saltando sfacciatamente, bene si può credere, che renda l’animo abominevole con maggior bruttezza.

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