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4. (1648) Della cristiana moderazione del teatro. Detto la qualità delle Commedie pp. -272

Esercitar non si deve cotal’Arte da Sacerdoti, da Religiosi, in Chiesa, in tempo del sacro digiuno Quaresimale. […] Non dovrà dunque il Re, per l’essenza, per l’apparenza con la persona sua ne’ pubblici spettacoli maneggiarli. […] Dunque non si scusino i Comici, i Ciarlatani dicendo. […] , ex visu impotenter illam deperiret. […] Non est interdictum, videam; sed comedam.

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