gi pronto l’orecchio alla nostra supplicante Invocazione ; accioché,
come
già tu per efficace, e subito favore della Divina
ato nella Virtù, e confortato all’acquisto della salute : acciocché,
come
tu confondesti con il tuo martirio l’Apostata Giu
pirituale, ovvero historiale e ; e si propone nel Cartello d’invito,
come
una Opera bella, e grave, sia tollerabile. 69 P.
nvito, come una Opera bella, e grave, sia tollerabile. 69 P. 17. Se,
come
si permette la pubblica, e privata mostra delle P
devono allegare contro le Commedie moderne, e Oscene. 203. P. 2. Se,
come
Navarro permette la Commedia Satirica, si possa p
e niuna di queste Operette riesca priva di quel frutto, che l’Autore,
come
ardentemente ha desiderato, e desidera, così ha s
Concludasi dunque con le parole di S. Agostino Ser. 39. ver. Dom. ,
come
con un buono avviso a tutti i Comici moderati e n
86. Accompagnare un Amico, o Parente, o Patrone alla Commedia oscena,
come
sia peccato 96. 97. Agata Santa rappresentata sen
nata predicò contro le Commedie oscene 143. Carnevalesche Ricreazioni
come
permesse 13. sono moderate 13. molti si comunican
va 20. Conversazione umana ha bisogno di ricreazione 1. 2. Convertite
come
sono aiutate dalle Meretrici 199. Cooperator al m
Convertite come sono aiutate dalle Meretrici 199. Cooperator al male
come
pecchi senza obbligo di restituzione 106. 207. Co
chi va alla Commedia oscena 141. E perché 141. 142. Duca Serenissimo
come
rimediò con grazia ad un inconveniente del Teatro
ripide fu chiamato in giudizio per un verso 29. F S. Fabio Albergati
come
approvi le Commedie 60. 61. Fanciulla ballarina p
una Commedia 234. Filippo 2. Re di Spagna proibì le commedie 37. Poi
come
le concesse 38. Fini vari, per li quali si va all
n giustifica i Comici osceni 113. 114. Monsignor Francesco Diotallevi
come
scusi da peccato uno invitato d’andar alla Commed
a i buoni 178. Magistrato buono quale sia 197. Male minore si elegga,
come
s’intende 117. Quando si possa consigliare 117. M
. Mondo quasi tutto abbraccia i peccati 41. Moralità nella Commedia è
come
il pane nella mensa 67. Da pochi è conosciuta 67.
azione Teatrale perché si concede 1. Si può usare 15. La Carnevalesca
come
si permette 13. Sia onesta 3. 191. Moderata 129.
97. Casa di lui 242. Nuoce a’ suoi seguaci 57. Toccamenti de’ Comici
come
siano mortali 29. Tolleranza non sempre dice il c
rdum aliquibus uti. » 2. 2. lq. 168. a. 2. c. E questo è quello, che
come
dice il Filosofo, si ha nella conversazione di qu
virtù, non fomentare il vizio. E in vero misero si è colui, il quale
come
dice S. Bernardo, « de remedio comparat exitium
i, esclusi gli illeciti modi di rappresentare, hanno poscia mostrato,
come
si possa, e debba fare, per non incorrere recitan
lendori della luminosa Cristianità non pochi si ritrovino, che vivano
come
ciechi difensori, e protettori delle teatrali imm
a, che ogni dì si andava di male in peggio; e che non si cercava più,
come
si dovessero fuggire i vizi i ma come si dovesse
ggio; e che non si cercava più, come si dovessero fuggire i vizi i ma
come
si dovesse dar loro autorità. Ma ora un lamento s
, choros agendo hos enim descendens e monte vidit Moses c. 32. 6. »,
come
nota il P. Cornelio; ma di più con impurità forni
ostranza di buono amico; ma in realtà nuoce all’anima dell’adulato; e
come
nimico lo fa tracollare in molti vizi. Le Teatral
di moltiplicata morte spirituale a molte anime: imperochév da quelle,
come
da velenose piante nascono molti germogli di pecc
i, non sono tollerabili; anzi non meritano il nome di giochi; perché,
come
avvisa Giustiniano Imperatore. « Quis ludos appel
chiava degli stupri, degli adulteri degli incesti, e de’ sacrilegi. E
come
dunque si possono permettere, massimamente per i
non sono tollerabili, né si devono chiamar giochi per gli uomini, ma,
come
ho detto giochi per i Diavoli; poiché da essi fur
giochi bugiardi, e degni d’essere disprezzati, e fuggiti da ciascuno,
come
si fugge la peste. Et io dico a ciascuno con le p
n sono simili, o equivalenti le carnevalesche dissoluzioni? E da loro
come
da pestilente morbo, non restano infette ogn’anno
Cristianesimo? Ma si risponde, che non mancano buoni Medici i quali,
come
snervano la forza della teatrale pestilenza, cosi
i Superiori approvano le dissoluzioni peccaminose; anzi le castigano,
come
perniciose, e fanno invigilare diligentemente gli
sonatus incederet, nec ignotus » ; perché succedevano inconvenienti:
come
scrive Sanchiez To. 1. po. L. 1. c. 8. d. 35. n.
re si devono le oscenità del Teatro; perché sono illecite, e da esse,
come
da fonte, scaturiscono torbidi riviab di lascivie
imo « Bacchanalia, vel reliquia Bacchanaliorum » ; ora si sono fatte,
come
nota un Savio Cornelio a Lapide., « Christianalia
re altrove questa invenzione; e tutt’ora si continua in tanti luoghi,
come
tutti sanno, con grande accrescimento della divin
la ricreazione di Carnevale non è illecita, in quanto ricreazione, e
come
tale si permette, e non come peccato, e dissoluzi
non è illecita, in quanto ricreazione, e come tale si permette, e non
come
peccato, e dissoluzione. Aggiungo: nel tempo di C
l’opinione, né il costume del volgo, ma la legge di Cristo, il quale,
come
dice Tertulliano, « veritatem se, non consuetudin
rebus, sed in usu agentis », dice S. Bernardo. E forse gli Istrioni,
come
nota il Casanide introd. Domo c. 50., usavano one
uctiva peccati. tit. de lure naturali § sine scripto v. consensu ». E
come
la consuetudine del Duello non è permissibile, pe
ri per recitarle pomposamente: ma il Mondo era guasto, e contaminato,
come
al tempo di Noè, quando il peccato comune con le
e leggi, tanti Padri, tanti Scolastici, e tanti Savi della gentilità,
come
chiaramente conosce, chi mirar vuole, e penetrare
hio errore: e però noi lasciamolo, e seguitiamo la verità. Cerchiamo,
come
dico, non solo la numerosa schiera de’ Padri, ma
evitatis monstra venerunt. de spect. » S. AmbrogioIn Ps. 118. spiega,
come
scrittura condannatoria delle sceniche vanità, il
principio della sua Parenesi pone il luogo di S. Paolo 2. Timoth. 4.
come
contrario alle Commedie correnti. « Erito tempus,
rto, che la Divina Scrittura con moltiplicate sentenze condannatorie,
come
con moltiplicati colpi tronca, e recide i capi di
otrebbero rappresentare nella presenza di numeroso popolo spettatore:
come
sarebbe la comparsa di un Adamo, e Eva quasi ignu
a illecita alle volte è figura, ovvero profezia, secondo S. Agostino,
come
l’incerto di Lot, di cui dice il Santo, « illud f
l. C. 8. n. 2. » Dichiaro con questo caso. Io m’immagino di trovarmi,
come
infatti mi trovai una volta alla solennissima, e
cenità, quando rappresentano anche le Azioni di argomento spirituale,
come
il Figliol Prodigo, la Conversione di una Peccatr
itazione: al vedere una Comica, e udirla, si eccita, non a venerarla,
come
Santa; ma desiderarla, come compagna d’impudico A
ca, e udirla, si eccita, non a venerarla, come Santa; ma desiderarla,
come
compagna d’impudico Amore. Aggiungo: i mercenari
porpore, e agli ostri di un ben coltivato cespuglio di belle rose. E
come
dunque potrà mai essere, che una teatrale Rappres
in questa lubrica, oscena, e lasciva materia il « levitas materia »,
come
in tante altre? Io rispondo, che alcuni concedono
con verità i loro Spettatori. E lo possono anche confessare i Comici;
come
lo confessò uno candidamente, pochi anni sono, di
mina, con la quale recito in Commedia, e le tocco le mani, o il viso,
come
per burla. » I tatti poi leggieri, come stringere
le tocco le mani, o il viso, come per burla. » I tatti poi leggieri,
come
stringere la mano ad una donna, premerle il piede
imarsi molto; ma sono un pestifero, e micidiale cibo dell’anima; onde
come
in un banchetto basta un solo piatto velenoso, pe
atte a cagionare poco, o molto danno all’anima Cassuno : altrimenti,
come
dice un dotto, e saputo da tutti i dotti, l’atto
virtù, e de’ quali almeno alcuni sono da loro conosciuti. E ammette,
come
lecita la introduzione di un pubblico trattato di
re per vero, e accettato comunemente quello, che è privo di verità; e
come
tale è riprovato comunemente. Una falsa supposizi
onfonditrici della coscienza queste? Volere porsi in una scuola, ove,
come
scrive Girolamo Fiorentino nella Commedioc. s’ins
quillità de’ virtuosi, e zelanti, e alla comune quiete de’ Cittadini:
come
spiegherò distintamente altrove, e mostrerò anche
e con molto artificio a fine di fare una tratta buona, e abbondante,
come
è necessario al Comico, che vuole nell’osteria, o
on è uno solo; ma sono molti, e tutti grandi; anzi tanto grandi, che,
come
scrive CrisostomoDella tribolazione l. 1. c. 11.
Comici Italiani, e cominciò a recitare all’uso nostro: e se bene egli
come
anche ogni altro suo compagno, non era bene, e pe
he prima non facevano. Tutto questo io accetto per vero, e credo che,
come
Ganassa cercava di apportar utile, e diletto co’
odeste, e non oscene. Quindi si è, che insino a tempo nostro si dice,
come
voce di molti, e molto comune ; e io in Palermo
sendo ordinata non all’oscenità, ma alla spiritualità. E ecco ancora,
come
la risposta di quel gran Signore è verissima nel
ato modesto, e virtuoso si dilungò, comparendo a gestir di nuovo, non
come
pudico Roscio, ma come Mimo impudico: e la Commed
si dilungò, comparendo a gestir di nuovo, non come pudico Roscio, ma
come
Mimo impudico: e la Commedia restò esposta alle n
orì in Toledo il P. Giovanni Gondino della Compagnia di Gesù, di cui,
come
di qualificatissimo, Filosofo, Teologo, e Predica
iacomo Alberti Spagnolo ha stampato una Predica contro i Commedianti,
come
che siano la peste, e la rovina de’ Regni, e chia
Commedie sono quali da tutto il mondo abbracciate. Ma questo Comico,
come
anche il Cecchino, parla delle Commedie modeste,
alche parte dell’anno, cioè per poche settimane, o pochi mesi; e però
come
cose nuove, e rare servono di gustoso beveraggio
gusto nostro. Le altre letture, dice Beltrame, per belle, che siano (
come
non sono di particolar necessità) fanno languire
anno languire la voglia a lungo andare. Le Matematiche, chi le studia
come
scolare, sbalordiscono. La Musica troppo in lungo
ridicolo, d’astuto e di spropositato, reca dolce trattenimento: onde
come
la Natura per variar è bella,cosi la comica Rappr
vole col verisimile, e le dispongono alla meraviglia, e alla facezia,
come
la Poesia Drammatica instituisce. E tali favole,
e alla facezia, come la Poesia Drammatica instituisce. E tali favole,
come
ingegnosamente prova il P. Pallavicinol. 3. pag.
sa. E certo, che nella varietà delle cose la Commedia campeggia bene,
come
lo prova pure Beltrame nel cap. 27. del suo Disco
, e replica le stesse cose nel c. 60. con più recise forme di parole;
come
può vedere, se vuole il Lettore, e inserirne la v
a prodigalità; e per questo meriteranno censura i Signori Accademici,
come
prodighi, non come osceni, quando nello spendere
r questo meriteranno censura i Signori Accademici, come prodighi, non
come
osceni, quando nello spendere eccederanno i termi
Venezia, alle quali chi va, paga, per l’ingresso non poche gazzette,
come
alle Mercenarie, ma prezzo assai maggiore, e corr
, e senza veli, e bende, A festini, a Commedie, e a sollazzi. Né san,
come
i Teatri, agoni, e tende Sono i mercati, in cui s
peggiori; e però i detti Comici sono meritevoli di più acre vitupero,
come
Attori di Commedie più perniciose. Io però non gi
zi, e le oscenità senza molta cautela, e senza la debita Moderazione:
come
ho dichiarato, e appresso dichiarerò più diffusam
ere illecito, e esclama nello stesso capo dicendo. O Dio immortale, e
come
si dee fare per correggere le persone viziose sen
che si deve osservare il modo necessario alla cristiana Moderazione;
come
di sopra ho dichiarato intorno al proporre le osc
con artificio squisito porgano loro diletto, e insieme le dispongano,
come
è detto, a farsi migliori nelle loro professioni
consento, che passi quel suo detto. La Commedia è Cronaca popolare; e
come
si può rappresentar Croniche senza dir la verità
bene. E così si rappresentano i casi in Commedia. Ma io rispondo, che
come
la Cronica dice la verità secondo i termini presc
Adulteri; che tu trami, insegni a’ Mariti, che si guardino da’ Servi,
come
da’ Ruffiani; non insegni tu parimente a’ Servi i
che non punto snerva la sua forza, né il suo vigore; perché il dire,
come
egli dice. Non vedo e non mi pare, è uno scudo mo
re i Viziosi. « La Moralità nella Commedia, scrive Beltrame, c. 11. è
come
il pane nella mensa; e il diletto è come rimanent
a, scrive Beltrame, c. 11. è come il pane nella mensa; e il diletto è
come
rimanente, che adorna la tavola: mai non si mover
iglianza degli antichi Filosofi, e de’ savi Precettori di Moralità; e
come
quelli ammaestravano i semplici con figure, con f
nto spirituale, ovvero istoriale; e si propone nel Cartello d'invito,
come
un'Opera bella, e grave, sia tollerabile. Un’ope
he il moderno, e Comico Cielo non è in tutto, sereno, « ut oportet »,
come
bisogna; ma dimostra la faccia ora lucente, e ora
altre persone, che vivono a guisa di deboli, e piccole piante, e non
come
forti, e grandi Abeti, nel campo della Virtù: e l
ti, e grandi Abeti, nel campo della Virtù: e la ragione si è; perché,
come
piacciono, e forse giovano con l’argomento a molt
e poche le Commedie; né si potrebbe recitar ogni girono Azione nuova,
come
desidera il popolo; e come è necessario a’ Comici
potrebbe recitar ogni girono Azione nuova, come desidera il popolo; e
come
è necessario a’ Comici per mantenersi col guadagn
ro fare, e rifare due, tre, o quattro volte, rappresentando ciascuna:
come
si vede avvenire tal volta con l’occasione del Re
’ peccati; e questa non si nega dal discreto Confessore quando a lui,
come
a celeste Tesoriere fa ricorso il povero, e ben d
ono senza buona ragione, devono conoscerli ben disposti per ricevere,
come
bisogna il beneficio dell’assoluzione. Così parim
lia a’ Confessori; già che quanto ha detto merita d’essere nel cuore,
come
in Cedro ricevuto, e conservato. Punto terzo. S
; perché tutta l’Arte loro è praticamente indirizzata al nocumento; e
come
le Commedie rappresentano vivamente gli umani cos
nti osceni, perché i Componimenti fatti da quelli sono per ordinario,
come
dice il P. MazzarinoRag. 110. litt. X., farina di
peccati, e molto gravi: e anche gli avrebbe senza le Commedie oscene:
come
in fatti gli ebbe, avanti che per malvagità del D
ittà ordinaria a cacciar da’savio confini i Comici impudichi; già che
come
peste ogn’ anno rovinano le anime, e danneggiano
nnonate infernali di moltissime, e potentissime tentazioni carnali? E
come
può un debole di spirito, e che conosce per esper
simamente, se col ricusare potesse parere, che tacciasse il Principe,
come
che facesse cosa di peccato mortale. E pure se vi
o, si fortificasse molto bene con spirituali, e potenti preservativi;
come
hanno costumato i Santi per non pericolare. Vogli
ia, di un parente al Teatro disonesto, che è luogo del Diavolo; e che
come
suo egli professa di possederlo. Quindi l’antico,
quì uno forse farà riflessione a se stesso e dirà. Io non accompagno
come
Amico, né come Parente; ma come Servitore. Il mio
farà riflessione a se stesso e dirà. Io non accompagno come Amico, né
come
Parente; ma come Servitore. Il mio Patrone va all
a se stesso e dirà. Io non accompagno come Amico, né come Parente; ma
come
Servitore. Il mio Patrone va alle Commedie disone
o; e procuri porre in effetto per l’avvenire ciò, che già sarà detto,
come
obbligo di coscienza per la salute dell’anima sua
i poi, che a viva forza sono talora condotti alle Commedie impudiche;
come
i Figliuoli, o le Figliuole, o i Nipoti, o altri
e; perché con gli stipendi loro sono alimentati uomini tanto pessimi,
come
sono i Commedianti. « Ex quibus, scrive il P. Dia
ri cooperatori pronti al dannificare, il danno è determinato in loro,
come
in sufficiente cagione; e però Pietro non lo dete
rimi, e degli ultimi, e tutti insieme sono l’oggetto adeguato totale,
come
ciascuno separatamente è il parziale. « Quia Hist
: e però egli non concorre, né coopera efficacemente al peccato loro;
come
appare evidente per se stesso: e si raccoglie ben
rando, forse peccherà per altre ragioni, o dilettandosi viziosamente,
come
accenna il Boninsegni o esponendosi al pericolo,
a Commedia oscena: e pensando bene di tutti, penso che i Commedianti,
come
Cristiani, facciano l’Azioni con la debita Onestà
nno alla Commedia solamente per vedere, se le Recitanti sono belle; e
come
sono giovani; e come recitano bene ? Quanti pecc
amente per vedere, se le Recitanti sono belle; e come sono giovani; e
come
recitano bene ? Quanti peccano col pensiero ? E
ccato. Ma perché possono esser pochi, dirò che il poco non fa numero;
come
si fa di coloro, che vanno alle Feste di devozion
uturo, ma l’uno, e l’altro è male, e poi unici fanno un mal peggiore:
come
se uno dicesse. Io do delle ferite al mio nemico
22. l. 4. n. 351. perché s’intende, quando vi concorre la necessità,
come
dice Sanchez, « et non valet in malis intrinsece
necessità, come dice Sanchez, « et non valet in malis intrinsece » ;
come
dice Banes, citato da Reginaldo: onde nel caso no
farà vedere pericolosissima della salute. Pare, che egli voglia dire;
come
dice altrove, c. 17. Un Sensuale porta pericolo i
, e utilità, non il veleno di lascivia, e d’immondezza. Chi è fragile
come
un vetro, fugga l’incontro delle pietre. E non ma
. La natura, e volontà cattiva dello Spettatore concorre al peccato,
come
cagione fisica, immediata, principale, e influent
peccaminoso: ma la Commedia disonesta e il Comico osceno, vi concorre
come
cagione morale, scandalosa, e che da efficacement
, o no, l’andarvi. Alcuni stimano, che sia onestissimo trattenimento,
come
che distolga il popolo da cose miserabili, e pegg
tro. L’allegato Autore soggiunge. Questo argomento mi fu mandato, non
come
difficoltà mossa dalla vile, e indotta plebe; ma
fu mandato, non come difficoltà mossa dalla vile, e indotta plebe; ma
come
obiezione formata dall’ingegno, e spiegata con la
é non sappiano di peccare; adunque non sono innocenti, e senza colpa,
come
voi dicevate, tuttoche vi vadano con buona fede:
rispondo all’obiezione. Quell’Ignoranza scusa dalla colpa, la quale,
come
dicono i Teologi è in tutto invincibile, incolpab
gnoranza è colpabilebs, se si conosce almeno una parte della Malizia;
come
rettamente insegna Sanchez secondo Corduba, e Adr
iusta, sarà innocente, sarà probabile? Non al sicuro: ma veramente, e
come
parlano gli Scolastici, sarà affettata, per pecca
lletti loro; e non vogliono; mentre che non desistono anche avvisati,
come
voi dite; e l’ignoranza invincibile, e incolpabil
n primo, quidquid dicat Sanchez. »t. de penit. D. 16. nu. n. 183. Ma
come
si può dire, che ignoranza scusi alcune volte se
iasimerebbe la stessa Natura, la quale molto vi piega il cuore umano,
come
avvertì l’addotto Filosofo, x. Echi. c. 2. Anzi b
esta presa dal piacere e molte volte dal troppo, e si perturba perché
come
dice S. Nilo in Ascetico, « Voluptas non est en e
se ne parte con la pena di un cuor ferito: ma ciò non sia; dico, che
come
, quando i Comici non sono nella Città, o non vi f
prender sollazzo, debbono anche essi esser regolati dalla ragione: e,
come
dice S. Tommaso, devono aver tre condizioni. La p
ciò, che racconta Damascio del Guglielmo d’Ammonio, il quale non era,
come
dicesi, « Asinus ad lyram », ma godeva, tanto d’u
molte Ragioni accennate altrove; e le quali considerano la Commedia:
come
si deve considerare: cioè in ordine a tutti, tant
ome si deve considerare: cioè in ordine a tutti, tanto a quelli, che,
come
forti nella Virtù, non peccano con il consentimen
non peccano con il consentimento alle oscenità; quanto ad altri, che,
come
deboli, vi consentono. Aggiungo. Non accetto per
se l’andarvi sarà senza colpa mortale; almeno non sarà senza veniale:
come
dice, e prova Girolamo FiorentinoIn Comediocr. Co
sumazione del tempo; e per conseguenza sia almeno peccato veniale; e,
come
si dovrà rendere ragione della parola oziosa, e d
o necessario, non si sarebbero astenuti da lui uomini prudentissimi:
come
quel gran Catone, o Crasso tra’ Gentili, e tra no
ristianos, et sale conditos ». Adunque, se un Fedele va alla Commedia
come
molti vanno, solamente per ridere sentendo le buf
r eum myrrha, et vino, ridendi sinem non faciunt »l. 24. c. 17.. E si
come
Aristotele disse, che uno fu ferito nelle viscere
e,e da Commedie ascolti. Ne sia, che il suo pensier lordo ne resti? O
come
i folli, e semplicetti invisca, Recitando d’amor
o, non difesa, o favore, ma riprensione, e moderazione; per non dire,
come
potrei, discacciamento, o almeno proibizione. Que
so mi fu narrato in Roma l’anno 1639. da un dotto, e grave Religioso,
come
presenziale testimonio di tutto il suddetto. E io
vanissimo, e di cui si dovrà rendere stretto conto al Giudice Divino;
come
di sopra ho dichiarato, e qui voglio aggiungere l
E però l’Ecclesiastico avvisa « conserva tempus », conserva il tempo
come
cosa preziosa, e non lo consumare in cosa vana. S
e schiere perché molti sono nel Mondo sfaccendati, e oziosi; i quali,
come
che variano gli umori, e ne’ gusti, variano parim
possono permettere, ma si possono lodare, e premiare; poiché vivono,
come
gli altri Artefici, col guadagno dell’Arte loro d
dersi di un pezzo di pane; né sempre fanno una vita comoda, e grassa;
come
molti si persuadono: anzi alle volte un povero Co
ebita Moderazione o l’abbandonino, procurando il vitto in altro modo;
come
procurano tanti altri, i quali vivono da buoni, e
pi causa » 2. 2. q. 87. a. 2. ad. 2.. Gli Scrittori, e i Predicatori,
come
condannano il Meretricio, e chi somministra danar
ico osceno, dopo che si è lasciato una volta pigliare, che egli resta
come
incantato, e vi vuole una grazia molto grande, co
e, che egli resta come incantato, e vi vuole una grazia molto grande,
come
ho detto, per liberarlo. Punto secondo. Si aggi
icevere per risposta. Fratello, se volete tale esercizio, praticatelo
come
Comico modesto, e non osceno; moderatevi dalle te
icarsi all’esercizio delle Commedie oscene, e non curandosi di vivere
come
candidi cigni di onore, vivono come corvacci neri
oscene, e non curandosi di vivere come candidi cigni di onore, vivono
come
corvacci neri di vitupero. Appendice. Voglio aggi
solo a’ Dotti, e Modesti; ma anche agli Ignoranti, e Immodesti, e si
come
i primi gustano d’ingegno discorsi, belle invenzi
So, che qualche Comico osceno forse dirà. Io temo di essere tacciato,
come
Recitante freddo, se non dico delle parole turpi,
olo si divertisca da mali maggiori con la presenza di un male minore:
come
a punto si per mettono le Cortigiane; acciocché s
le sensualità; le Commedie non hanno questa necessitàcap. 10.. E poi,
come
dice il Cecchino ne’ suoi Discorsi, si trovano Sa
i Cortigiane alle sue spese e che ad esse prometta salario, e regali;
come
sovente fanno a’ Comici. E se v’ha chi abbia invi
o male simile al Meretricio: né i Comici Modesti sono di rea qualità,
come
le Meretrici. Ma se parliamo delle Commedie oscen
tollerati contro il bene spirituale delle anime fedeli. Aggiungo. Sì
come
le Meretrici sono in stato di peccato mortale: co
permettono per levar l’occasione di adulteri, e di peccati più gravi;
come
insegna S. Tommaso. E qui possiamo dire con Criso
fatto levar di Spagna i pubblici Lupanari I. par. In Eccles. p. 439.,
come
scrive il P. Cornelio a Lapide; e lo conferma il
pazienza, e benignità di Dio; acciocché non cadano nella dannazione,
come
avvisa S. Agostino con questa sentenza. « Abusi p
satirica mordacia il suo Auditore. Il Comico non desidera la Guerra,
come
molti Soldati; né le infermità, come molti Medici
l Comico non desidera la Guerra, come molti Soldati; né le infermità,
come
molti Medici; né la carestia, come molti Ricchi;
me molti Soldati; né le infermità, come molti Medici; né la carestia,
come
molti Ricchi; né le liti, come molti Avvocati; né
tà, come molti Medici; né la carestia, come molti Ricchi; né le liti,
come
molti Avvocati; né le questioni, come molti Crimi
come molti Ricchi; né le liti, come molti Avvocati; né le questioni,
come
molti Criminalisti, né gli stati altrui, come mol
ocati; né le questioni, come molti Criminalisti, né gli stati altrui,
come
molti Principi. Anzi il Comico vorrebbe tutti pac
e iniquità. E però tali Compagnie si devono cacciare, e perseguitare,
come
pestilenti a’ buoni costumi, e come distruttive d
devono cacciare, e perseguitare, come pestilenti a’ buoni costumi, e
come
distruttive della civile Onestà. Chi nuoce alla v
i Professione, e Mercenario, sta in una Compagnia di Commedianti, non
come
Capo, ma come Parte, e vi recita senza dire parol
e Mercenario, sta in una Compagnia di Commedianti, non come Capo, ma
come
Parte, e vi recita senza dire parole disoneste se
avis metus, et iusta causa excusat in multis Cooperatores peccati » :
come
spiegano in molti casi i Dottori; e scusano da pe
all’uso delle oscenità; né lo paga per questo, né gli si fa applauso;
come
forse fanno molti Spettatori; ma solo fa la sua p
rovina segue dato Recitamento osceno, e egli vi vuole con concorrere,
come
Cooperatore. Ma se avvenisse, dirà uno, che mai,
trui; e se non trova uomini, che lo accettino per servitore in casa, (
come
pur troppo avviene a Comici anche modesti) si ris
necessario sostentamento per l’anima, e per lo corpo. Ovvero faccia,
come
hanno fatto molti altri Comici, cioè, si ritiri a
rcenari Comici modesti, e desiderosi di fuggire i lacci dell’Inimico,
come
già disse l’antico, umile, e zelante Efrem Siro a
quello stato. Dunque, se non vuole eseguire il mio consiglio, tratti
come
ho proposto, e pregato di sopra, con altri Teolog
o Teatro, e procurino, che ogni loro Compagno vi fatichi con Virtù, e
come
Uomo, e buon Cristiano,di cui noto.con Teodoretoi
più comodamente, ma ben si pecca più confidentemente: le parole sono
come
vasi preziosi ma non bisogna porvi il vino d’erro
arvi. Che più può dire che chiamar questa, usanza fiume Infernale? Ma
come
meglio può mostrarci il peccato mortale, che in c
o costumi disonesti; anzi eccitano la mente ad incentivi di libidine,
come
dice Isidoro; e si riferisce nel cap. « Ideo proh
delle Costituzioni aggiunge. Se alcuni Libri non si potranno purgare,
come
è Terenzio, più tosto non si leggano; acciocché l
Maestro tratteneva gli Scolari in Scuola, dichiarando loro Terenzio,
come
Autore fornito di ottima Latinità. Non piacque né
E questo fu disegno, inteso da Monsignore, fu approvato, e comandato;
come
ben meritava. Tutto questo racconto può vedere di
sembrano scintille dell’anima; ne’ quali l’anima stessa si fa veder,
come
al balcone e vi fiorisce; e ne’ quali, come in du
anima stessa si fa veder, come al balcone e vi fiorisce; e ne’ quali,
come
in due sfere, l’anima or tutta si disfà in lacrim
ttore potrà vederlo, e se non troverà gioie d’ingegno, si compiaccia,
come
prego, de’ minuti della mia povera dottrina. E se
1. Ma deve essere, e è tutto buono, tutto perfetto, e tutto ottimo: e
come
tale deve con accuratissima diligenza invigilare,
le quali intendono i Superiori, che sono perniciose alla Cristianità;
come
si fa anche di molti Libri, prima stampati con l’
enza di tanti deboli di spirito, subito si verrebbe alla proibizione,
come
di cosa oscena, e molto perniciosa. E prego umili
tà a’ buoni, e non di lasciva oziosità, o di vano piacere a’ cattivi,
come
scrive il Filosofo Romano. « Quidam veniunt, ut a
ne gli stati loro, devono fare le debite diligenze contro gli osceni:
come
ordina Platone; e come usavano gli antichi savi R
no fare le debite diligenze contro gli osceni: come ordina Platone; e
come
usavano gli antichi savi Romani e come vuole la R
osceni: come ordina Platone; e come usavano gli antichi savi Romani e
come
vuole la Ragione del buono, e virtuoso governo. A
’autorità del Superiore, quasi che si giudichi degno di grave biasimo
come
troppo favorevole alle Teatrali, e scandalose Osc
à allegra. Tutto questo può passare, dico io, ma non può già passare,
come
lecito, che si mantenga la Città allegra con le d
gustano, gusto tale non basta per farle tollerabili; perché i Popoli,
come
agitati da varie, e sregolate passioni, molte vol
ticar in reprimere, per quanto può, i popolari, e immodesti desideri;
come
fonti originari di mille rovine spirituali, e tem
ti dal Recitamento; e aiutano a sortirne l’effetto, quando possono, e
come
possono, almeno segretamente. In una Città dei fi
rità. E invero è falsissimo quel principio di certi Politici i quali,
come
nota il P, Gio. Buseo in Panar. V. Spectaculi., d
ri quando approvano le Azioni per lo Recitamento; vogliono, che siano
come
tante Regole informative della Virtù, non distrut
si una volta dal Superiore di una, Città principalissima di un Regno;
come
si dava licenza a’ Commedianti Mercenari di Recit
a altro, che si permetta nelle veglie dell’Inverno. Ma io stimo: che,
come
quella proibizione merita somma lode, così quella
o si ritorna all’uso o abuso di prima. Dunque si può lasciar correre,
come
male moralmente disperato, e irrimediabile. Prima
correre; perché le Commedie oscene sono proibite dalla Legge Divina:
come
peccati, e la Legge Umana le può anche di nuovo,
menzogne: il palazzo de’ Vizi, che è l’osceno Teatro, non addottora,
come
scuola delle Virtù, chi lo frequenta: e se pure t
tto vizio; sarà dato un gran miracolo della misericordia di Dio, che,
come
sapientissimo Artefice, sa da una spinosa pianta
. Se il guadagno della Commedia non fosse, oltre all’onorato, lecito,
come
tanti luoghi pii in Ispagna, in Napoli, in Milano
ti sono affitti, tasse, decime, o gabelle poste sopra delle Commedie;
come
por si suole a tanti altri esercizi men nobili, o
de’ quali si pratica in molti luoghi la permissione delle Meretrici,
come
lecita secondo l’opinione probabile di molti Dott
E perché niuna cagione ragionevole, e niuna opinione probabile vi è,
come
dice Hurtado, per tollerare le oscene Rappresenta
a dottrina antecedente corrispondano a quelle della conseguente: e si
come
dice prima. « Dio permittit aliqua mala, ne major
umerabili anime, che la perdono per rispetto della Commedia oscena; e
come
dunque sarà lecita al Superiore la permissione su
medie, è una moltitudine di tanti, tali, e così perniciosi mali, che,
come
dice S. Crisostomo, non si può .dichiarare bastev
um. » In cap. Paran. N. 24. in To. 5. Bibl. Pat. Punto secondo. Se,
come
Navarro permette la Commedia Satirica, si possa p
enza nominarle vengono conosciute: ancorche molti Autori, così sacri,
come
profani, approvino ciò per bene: e tra questi S.
o. » Nel qual caso può avvenire, che i Comici non pecchino recitando;
come
credo non peccando nel moderno Recitamento Satiri
ustifichi la licenza, o la permissione della Commedia oscena: perché,
come
dice Hurtado, una sola oscena è « ingentissimum m
te rappresentati, e notati sotto maschere, alle immagini loro simili,
come
calunniose,e contro al ben vivere, furono ragione
di miniera che in parte della pena loro cotali biasimi entrassero; e
come
le lodi degli Uomini valorosi pubblicamente sono
inario, e secondo il solito loro costume, sono osceni, e sregolati: e
come
che fanno comparire Donne ornate sommamente, e pa
oscono la Commedia, per un trattenimento lecito in quanto Commedia; e
come
tale non la riprovano: ma conoscono altresì nella
ia le oscenità, che vi frappongono i Commedianti, facendola oscena; e
come
tale la condannano di peccato grave: e sebbene un
ico Beltramecap. 19. ; che però scrisse nella Supplica sua. Stupisco,
come
vi siano ancor persone, che pretendono far una ma
ero l’avviso del gran Boccadoro, che Dio da la grazia del persuadere;
come
dava a quel Profeta, di cui egli dice « Des grati
. Piaccia al Sig. Iddio inspirare i Superiori a levarla quanto prima,
come
sono obbligati; che così le fatiche de’ Dotti, e
re, e Dicitore, pretende, o deve pretendere, che gl’Istrioni moderni,
come
dice S. Tommaso, si servano con la. debita modera
dri vecchi, noi sprezzavamo le ammonizioni, quasi « aniles fabulas »,
come
se fossero state favole di Vecchierelle. Ora gius
to d’indiscretezza? Rispondo. Il zelo vero, buono, santo, e discreto,
come
Maestro eccellente, e addottrinato in Paradiso, i
onne; e più vanamente danneggia la gioventù, facendo, che nel Teatro,
come
in pubblica, Scuola impari le disonestà. Quarta,
, e le Commedie loro disoneste. Ho detto, Commedianti osceni; perché,
come
io non approvo le parole, né le scritture, né i L
da’ Sig. Medici, e da ogni altro giudizioso Personaggio. È vero, che,
come
nelle altre professioni non tutti i professori so
à concedere lume chiaro; e grazia efficacia a ciascuno, che li legga,
come
gli bisogna e per conoscere, e per conseguire il
era di molto, e gran merito, ragionare, e scrivere, quando bisogna, e
come
bisogna, contro le oscenità, e contro i peccati,
tratto da Azioni oscene, è illecito, e vituperoso; e si riprende, non
come
guadagno, ma come osceno, e come causato da opera
scene, è illecito, e vituperoso; e si riprende, non come guadagno, ma
come
osceno, e come causato da opera cattiva, e peccam
to, e vituperoso; e si riprende, non come guadagno, ma come osceno, e
come
causato da opera cattiva, e peccaminosa. Adunque
tuose fatiche senza veruna riprensione, anzi con molta lode di tutti,
come
lo ricevono i modesti Comici, e i Ciarlatani Virt
Comici viziosi e osceni, che siano ripresi da’ zelanti servi di Dio,
come
corruttori de’ buoni costumi, e come Attori di Ra
ipresi da’ zelanti servi di Dio, come corruttori de’ buoni costumi, e
come
Attori di Rappresentazioni molto perniciose a’ Fe
ario molta lode sono stimati degni i Comici, e Tragedi, così moderni,
come
antichi, i quali hanno di moralissimi costumi rip
i occhi quel fin lodeule di insegnar l’Arte del vivere sapientemente;
come
al Comico si conviene. Rispondo. Tutto può passar
porre impudiche Azioni, efficacissime alla distruzione della Castità:
come
se un Piloto volesse la sua nave per « scopulos d
ettere tale insegnamento: imperoché se errore sarebbe in un Principe,
come
nota il P. Pallav. il permettere, che gli uominid
rreggono da’ Vizi, ma insegnano la pratica de’ Vizi: e lo Spettatore,
come
nota S. Cipriano « discit facere, dum consuevit v
che le Commedie i correnti levano i peccati, che procedono dal Gioco:
come
disse già un Principe, facendo constare chiaramen
o di loro non si armano le lingue de’ zelanti Scrittori, Predicatori;
come
contro la Professione de’ moderni, e mercenari; C
rzo degli Artigiani, e pur lasciano vivere in pace, e non sono offesi
come
i Comici, anzi che sono accarezzati, ei lavori lo
lacerato, e Dio sa perché. A questa querela di Beltrame io dico, che
come
le detto Professioni sono lecite per la convenevo
non merita biasimo, quando ha per fine l’onesto trattenimento: ma si
come
in quelle Professioni si ritrovano i loro difetti
no; così nella Comica Professione si condannano le correnti oscenità,
come
difetti illeciti, e molto vituperevoli dell’Arte,
lanti, i quali si fecero sentire contro le indegnità Teatrali, perché
come
dice anche Beltrame non sempre tutti i Comici son
spirituale dell’anima nostra. Ma dirà per avventura uno contro di me,
come
giudico esser detto contro di se D. Francesco Mar
egnando queste cose; imperoché da persone secolari non si deve cavar,
come
per forza, una tanto e fatta, e minuta purità. Ri
esunzione scrive la sentenza contro di lui. Ma chi volesse concedere,
come
vero, il caso in ordine a qualche secolare, che,
rovano, tal secolare essere reo di peccato, stando a quella Commedia:
come
è la ragione, o dello scandalo, o della cooperazi
bastevole, per dar fondamento ad un Assioma; o per essere accettato,
come
una Legge universale. Di questo pensier si valgon
i, e tali, e cosi diversi, che bene possono avvenir così in Commedia,
come
in altro luogo, ed in quell’altra si sia persona
ente: e se bene il peccato fu rimesso, il Demonio pretende il «Ius» :
come
fanno molti Principi, che una volta dominarono un
r abito mendace, e vanaglorioso. e stima, che tutto il mondo sia suo:
come
gli uscì di bocca, quando ne fece oblazione, per
e gustevole trattenimento: nella quale, si per ornamento dell’Azione,
come
anche per la presenza della Regina, furono fatti
ro Demonio, sì per lo terrore, che diede; sì per l’impeto, che operò;
come
anche per la puzza e gran fetore, che subito qui
le oscenità di colpa mortale. Quinto caso. Un erudito Autore spiega,
come
successo narrato da Vincenzolib. 3. c. 19. nello
lo facevano vedere in apparenza di Cavallo, o di Porco, o di Asino; e
come
tale lo vendevano a’ Mercanti. Un giorno vi capit
meditando que’ beati Spettacoli, che nel Cielo si veggono, e godono,
come
premi della cristiana vita. « Si tormenta, dice S
maldicenze, e provocò l’Ira Divina con più gravi colpe: per le quali,
come
si crede, fra lo spazio breve di soli 15 giorni f
13. fine. Alle volte avviene, che se ne muore a guisa di bestia, chi,
come
bestia menò sua vita. Punto decimo settimo. Del
mancano per inavvertenza se per falsa persuasiva d’esercitarla bene,
come
bisogna per non peccare mortalmente. Dico terzo.
di questi rispetti. O perché, i Comici, che potrebbero, e dovrebbero,
come
principali, e d’autorità in una Compagnia corregg
e le loro Commedie siano lecite, e modeste; e non illecite, e oscene,
come
dicono i Teologi, e gli altri Scrittori, e Predic
voco troppo osceno, e troppo vituperoso; mostrandogli, e istruendolo,
come
poteva moderarlo per un’altra volta. Dal che inte
oteva moderarlo per un’altra volta. Dal che intendiamo, che Beltrame,
come
poi ha stampato, aveva opinione, che non tutte le
no con detti, e con fatti un opinione da tutti i Dottori condannaata,
come
improbabile, e indegna ; cioè, che qualche oscen
ico però humilissimamente tutti i Sig. Superiori di efficace rimedio,
come
sono obligati. Ed io à questo fine ho scritto il
Compositori col modo loro di dire, non ite intentassero gli uomini, e
come
fiere li rendessero. Marco Giulio più volte giust
to a costumi, da schiatta più tosto Epicurei, che cristiana: persone,
come
, si può vedere e senza timor di Dio, e che ben mo
disoneste operazioni, dette, e scritte di uomini, che le abominarono,
come
per tante tazze, dar’a bere a chi legge, il velen
sceni Compositori. Nota quarta. Dalle Profusioni dell’addotto Autore,
come
da’ fiorito giardino, ho scelto, quasi fiori, le
d’imitare le perfezioni d’Omero, s’ingegnano d’imitar i suoi difetti;
come
fece quell’antico sciocco che imitando il diletto
iana se bene vi sono stati valentissimi Scrittori, eziandio in versi,
come
tra Greci Gregorio NazianzenoNello stimolo p. 1.
oni. E quei veri Misantropi di colà giù, fa v’è uomo, ché accarezzino
come
amico, e abbraccino, come caro, sono cotesti, che
i di colà giù, fa v’è uomo, ché accarezzino come amico, e abbraccino,
come
caro, sono cotesti, che con Libri di durata immor
mondissima elocuzione, e questi parti si paragonano alle rane: perché
come
quelle così questi; vivono nelle paludi e nel lez
està. E a questo proposito scrive che tali Composizioni sono, appunto
come
le Egiziane ranocchie, le quali rendevano ammorba
no di questo soggetto a biasimo di cotali Libri alla distesa scritto:
come
avevano avanti, e dopo hanno molti altri in parte
giovani, aggiunge, che il voler leggere cose oscene, e non peccare, e
come
voler fermar il pié sul giaccio sdruccioloso, e n
tuorum cantiunculam obtrudere. Non putaram. » Contengono questi Libri
come
scrive Bernardino de Vigliegas, amori, vani, e fa
giovinetto, e la casta donzella, al dolce fischio de’ versi vengano,
come
tanti uccelletti semplici, a giù librassi: e beva
poesia, la morte coperta, e palliata. Il Religioso Teologo Bresciano,
come
dichiara diffusamente, che cosa sono le Composizi
ri impudichi? Essi corrompono i buoni costumi, e sterminano le virtù,
come
dice Cicerone con quelle parole. (parlando de’ Po
cchinar altro, che disonestà, e bruttezze. Estinguono nella gioventù,
come
dice Tullio, i semi della virtù innestati da Dio
ipulirsi l’ingegno allo specchio de’ tesori di si dotti Autori, fanno
come
quei, che nel cavare le gemme di testa a’ Dragoni
no al canto, e restano nel vischio: chi cammina per polvere, o fango,
come
che leggermente se il faccia, sempre ne resta con
an male un misto di dolce amaro, e non dimeno sono tenuti, in pregio,
come
un gran bene, e sono onorati, e quasi dissi, ador
in pregio, come un gran bene, e sono onorati, e quasi dissi, adorati
come
tanti Idoli da tante persone; e in tanti luoghi;
i paese, e con gran cura tradotti, perché parlino in tutte le lingue,
come
se per timore, che il mondo vergine non finisca,
greco, « quantulus, quam exiguus, modicus, parvus »Iacobi c. 3. 5.. E
come
S. Girolamo a vitupero del peccato di Ario disse
5. trattai in particolare questa materia: e in quel luogo mi lamentai
come
si lamenta S. Girolamo, che vi sia uomo Cristiano
di tenere nelle proprie case così fatti Libri; e se non si accecano,
come
Teopompo, e Teodotte, patonocc altri gravissimi,
ne: d’ordine della Madre fu subito vestita e essa sin d’ora alzatasi,
come
poté, sul letto, girò gli occhi infiammò il viso,
Ag. Ser. 11. de V. Apost. E tutto ciò si vede nel poco, che aggiungo,
come
preso da gravi, e valenti Autori. Il Teologo Reli
Dio, e Salvatore, usando molte cose, che avevano di bel l’apparenza,
come
era il nome detta Divinità, la predicazione di se
chi dunque fedele a Cristo non vorrà detestare così empia Lezione? E
come
non peccherà, chi vorrà praticata senza grave e m
est pudicitia·, effranate cupiditates, et Vitia omnia dominantur. » E
come
dunque in tal Lezione non è pericolo di perdere l
r Spagnolo della Compagnia di Gesù. La Lezione, dice, de’ mali Libri,
come
sono quelli, che trattano cose disoneste, fa tant
serve se non con suo grave danno, degli osceni Componimenti Poetici;
come
con loro miseria lo provano quelli, che viziosame
Profeta, « Si separaueris pretio sum a vili » : e facesse ne’ Libri,
come
in un fiorito campo fanno le Api, delle quali scr
erfecta prud. L. 3. c. 10. §. 5. pag. 835., e tra le altre cose dice,
come
cosa riferita da Cassiodoro nella vita di Teofilo
Io scelgo le cose buone, e le rattengo; e passo le cattive lasciando;
come
sogliono far le Api, che ne’ campi fioriti si pos
edi ratione n. 36. tom. 1. E io ricordo con il Teologo Bresciano, che
come
è cosanell’Ant. Par. 4. c. 5. p. 342. molto diffi
osto, e di passioni moderate, può ragionevolmente temere di non fare,
come
bisogna, tale astrazione: che si potrà giudicare
i., e di più, « Patres, et Duces sapientia ». Ma levò solo i cattivi,
come
nota, Massimo Tirio: anzi egli, nel Dialogo 2. de
ria, e da’ Santi ? 5. Motivo è persuadersi, che i Libri osceni sono,
come
cibi avvelenati, posti in un real banchetto insie
real banchetto insieme con altri cibi preziosi, buoni, e salutari. E
come
stolto si giudica da’ Savi colui, che in vece de’
eso furono bruciati molti Libri superstiziosi, e curiosi, tra’ quali,
come
stima Ecumenio, molti ve n’erano Amorosi disonest
olse; e volle, che il Mondo credesse, che egli sopprimeva quel parto,
come
mostruoso; e ne fece menzione, ritrattandosi, e p
della Cristiana Fede, cominciò a considerare un Libro da se composto,
come
un novello Faetonte del Mondo, e sentì nascere ne
atone, e dagli Imperatori Numa Pompilio, e Augusto Cesare. La Chiesa,
come
nota Baldesano, ha sempre scopertonello Stimolo p
si leggano Libri disonesti; né che possano provocare a Vizi: perché,
come
non consentirebbero con che i loro Figliuoli, Fig
scoltano per muoverli a ciò maggiormente, debbono i Curati dire loro,
come
Prospero antico, e Santo Dottore, dice che gli an
re loro, come Prospero antico, e Santo Dottore, dice che gli antichi,
come
buoni zelanti della salute delle anime, e de’ buo
ti casca in disgrazia di Dio per lo peccato mortale, che si commette:
come
chiaramente si dice nell’ultima Regola. « Qui Lib
i da’ Gentili si permettono per la proprietà, e eleganza del parlare:
come
dice la medesima Regola settima. « Antiqui vero a
, e le cose disoneste, che sono poste in qualche parte di un Libro, e
come
per indecenza. Rispondo, e dico, se un tal Lettor
E questa era, dico io, la prudenza degli Antichi, e Virtuosi Fedeli,
come
si può conoscere da’vecchi Annali. E però Sozomen
i può conoscere da’vecchi Annali. E però Sozomenol. 2. t. 12. ripose,
come
bel fregio di lode, nelle persone pie la fuga del
niep. ad Solit. erano soliti di fuggire le parole sporche, e lascive,
come
i velenosi morsi degli Aspidi, « Ut Aspidum morsu
molte parole, e molte cose impure, e in quelle hanno saputo cercare,
come
l’oro nel loto, la politezza del dire, e la nobil
us, indicet is qui vere prudens sit, quanta prudentia fuerit. » Cioè,
come
imprudenti sono quelli, che, senza fortificati co
mponimenti de’ Poeti, che scrissero con oscenità. Gran cosa è questa,
come
pondera il P. Sacchino. Un Poeta gentile, e dison
ossono leggersi dal Giovane virtuoso; a cui replico, che Ovidio dice,
come
anche nota Baldesano, « Ne tange », perché verame
, per venirne all’esecuzione: il piacere, che vi si gusta leggendo, è
come
il miele, che ci porge il veleno, e ce lo copre.
», e vuole, che per lingua d’oro s’intendano i versi de’ Poeti onde,
come
ad Achan, e alla sua famiglia seguito la rovina p
ezza, almeno in parte; e perdono anche la solita forza per allettare;
come
i raggi del Sole si offuscano, e non riscaldano,
da un Libro cattivo e lascivo mai s’impara di amare l’onestà. Questo
come
Serpente velenoso si può levare, ma non si può mu
gnia di Gesù, in cui visse, e morì Religioso d’ammirabile osservanza,
come
chiarissimamente si vede nella sua Vita scritta d
i Superiori conoscano vivamente l’obbligo loro di provvedere, ove, e
come
bisogna, a questo abuso: a’ quali però umilissima
pareranno l’utili dalle nocevoli; trarranno l’oro dal loto. Rispondo,
come
pur ora diceva, che ciò non è da tutti; e le buon
e sono poche; e tutto il rimanente, quasi vuote guainelle de’ legumi,
come
dice Girolamo, e cibo da porci, che caricano lo s
di Didone: e Girolamo a Leta vieta la lettura di qualche Libro sacro;
come
pur fatto avevano gli antichi Ebrei della Cantica
mostra, che con la Lezione pia l’Uomo tanto, ò quanto si compunge? Or
come
con la disonesta non verrà egli licenzioso, e dis
captandi? » Vuole significare. Per leggere Libri disonesti non basta
come
buona ragione l’intenzione di acquistare una cert
. Cioè, faranno molto bene i Superiori, e proibiranno i Libri osceni,
come
proibiscono quelli, che contengono sospetta dottr
3. c. 10. §. 5. pag. 834. de’ Libri ereticali; acciocché li fuggiamo
come
pestilentissimi, benché molti di quelli siano for
ore passa alla considerazione de’ Libri poco modesti, e li considera,
come
degni d’essere interdetti, levati, e abominati. «
esta altro, che fare, che se non cacciar di casa, e essi, e li Libri,
come
nemici dichiarati contro Dio, e distruggitori del
riconosciuti dall’Abate: così costumano i Religiosi Casinensi: Altri,
come
sono i Celestini, vogliono, che i Libri si consid
a mente, e alla perfezione. Imperoché questi studi (dico io in Italia
come
dice il P. Alvarez in Latino) negli uomini Religi
la sua nettezza con l’immagini, e Rappresentazioni indegne. E invero
come
può piacere a Dio quella mente, che dovendo esser
o, e della sua Santissima Madre, tuoi Celesti, e eterni Parenti? E sì
come
tu non riconosceresti per Figliuolo,né per Figliu
scelta, per purgare i Libri osceni, non la possono fare i Giovanetti,
come
nota il P. Suarez, dicendo. « Hunc autem dilectum
fattone un Volumetto, si pubblichino sotto il titolo del vero Autore:
come
sarebbe dire. « Selecta quadam ex Horatio, vel ex
ti, vissuto a modo d’un Gentile, o d’un Epicureo; e finalmente morto,
come
un tristo, e disonesto. Chi attende alla Lezione
posto una figura potente ad eccitare libidinosi affetti: quanto più,
come
scrive un moderno, pare dovuta la pena, a que’ Po
isonesti. Essi meriterebbero d’essere da’ viziosi Popoli discacciati;
come
fu già dagli Spartani mandato via quel Mitheco ec
bi, che solo attizzano le passioni, e fomentano la sensualità. Ora si
come
l’Artefice buono delle vivande conviene, che abbi
le penne a gloria di Dio, e a difesa, e crescimento della Pudicizia;
come
l’hanno temprate molto volte a consolazione di Sa
it. E se fu già tempo, in cui « maluisti allium, quam Calum fragrare,
come
scrisse d’altri Tertulliano, hora fragrate Deum,
ccetto la mano destra, che si manteneva ancor intera, bella e fresca,
come
un argomento di miracolosa conservazione operata
nto di miracolosa conservazione operata da Dio: onde fu risoluto, che
come
santa reliquia si conservasse, e fosse onorata. P
che alle volte un’Opera Drammatica, abbondante di cose poco modeste,
come
sono i baci di lascivi Amanti, e altri aggiunti d
si possono misti, cioè, ne’ quali si trovano alcune oscenità sparse,
come
immondezze tra le gioie; queste eleggano per loro
e osceni, da loro usati, sono stimati da Savi la macchia, che non so
come
si è fatta nel candido velo de’ loro purissimi Co
e se ne serva a beneficio d’altri, con l’ufficio della viva voce; so
come
io l’ho proposto con l’impiego della mia morta pe
, e del peccato: perché non so, che vi sia tal distinzione; e so che,
come
della parola oziosa converrà render ragione nel t
er ragione nel tribunal divino, così avverrà d’ogni perdita di tempo,
come
cosa oziosa, e degna di castigo per la colpa. E p
. E quando ella è tutta buona, si può godere con virtù, e con merito,
come
un dolce, e necessario trattenimento, e per solli
ollievo, e ricreazione della Conversazione umana: e in questo accetto
come
buona, la ragione, che soggiunge Beltrame, dicend
e altrove, ma di più per quest’una; che la viva azione de’ Recitanti,
come
tutti fanno, è molto più efficace, e scandalosa,
tanto nocivo a costumi, che sarà vederle rappresentate? Massimamente
come
al dì d’oggi si rapprendano con tanti balli e dan
vietando, e proibendo a Congregati quegli spassi modesti, da’ quali,
come
da buona semenza si raccoglie copiosa messe di vi
Commedia, o altra virtuosa Rappresentazione: e se domandano licenza,
come
ubbidienti Figliuoli di Congregazione, il negarla
tacere, che quella ritirata di molti Giovani insieme dopo la Tornata,
come
fatta, non in Chiesa né in Congregazione, né con
varie persone ad udire un allegro, e comico Recitamento poche volte,
come
fanno i pratici, riesce libero dal brutto titolo
losa dissoluzione, né di altro inconveniente. Così procede tal volta,
come
ho inteso, la virtuosissima, e esemplare Congrega
o altra Rappresentazione. A tempo di burrascosa Fortuna si veleggia,
come
si può; e il voler combattere con il furor de’ Ve
battaglia da Guerriero insano. La Ragione prescrive, che si provegga,
come
si può, a’ pericoli, quando non si può procedere,
e si provegga, come si può, a’ pericoli, quando non si può procedere,
come
si vuole. Alcuni Congregati si vagliono per buona
mico. Ma io ricordo, che tali venture succedono molto di rado, e sono
come
le cose miracolose, e molto straordinarie: onde n
mezzi, da’ Santi approvati concordemente, e praticati fruttuosamente:
come
sono la vita esemplarissima, e lontana da ogni te
. E poi se alcuni si sono convertiti, bisogna nutrirli delicatamente,
come
tanti Fanciulli di latte, bisogna allevarli, e fo
nto. Nota settima. Della Settima Ragione, cioèLa Congregazione non è,
come
era nel suo principio, una radunanza di persone d
ogenito fervore: tuttoche si sia fatta qualche accidentale mutazione,
come
di numero più copioso di Congregati; di alcuni Gi
utazione essenziale, ma solo accidentale. E però la proposta Ragione,
come
che si appoggia sopra un falso fondamento, non de
e, come che si appoggia sopra un falso fondamento, non deve riceversi
come
buona, e efficace; e da se medesima se ne cade se
uola d’Anassagora, stimò degna di gran lode la sapienza de’ maggiori,
come
scrive Ticidite, perché trovarono maniere di ricr
14. ?, il gioco, e la quiete, e il cessamento delle fatiche, perché,
come
disse contro se stesso a S. Giovanni Evangelista
Filosofia, e di Medicina: la chiama bellissima. Onde riceviamo pure,
come
certa la dottrina di S. Tommaso, il quale approva
ricrearsi in altre maniere secondo il proprio volere, benché regolato
come
suppongo, dall’onesto dettame della Ragione. Ma i
co udendo le qualità di quel Recitamento: non spiego caso particolare
come
potrei, per lo rispetto, che porto ad ogni Religi
onderar fruttuosamente, che dal Graziano si pigliano alcuni Capitoli,
come
che siano di un Concili Cartaginese, ma non si sa
e questo abbandonamento, non deve recar molto travaglio a quelli, che
come
veri, e perseveranti Figliuoli di una Congregazio
e si permettesse l’introdurre l’uso di recitare forse ne’ primi anni (
come
avviene in altre cose) si reciterebbe con il debi
os perniciosa erit. »in Regul, Brev. n. 159- E la ragione si è perché
come
aggiunge il Santo, « siquidem exemplo suo a susce
o alla Commedia. 120. N. 7. Della 7. Ragione. La Congregazione non è,
come
era nel suo principio, una Radunanza di persone d