(1603) La première atteinte contre ceux qui accusent les comédies « A Madama di Beaulieu » p. 
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(1603) La première atteinte contre ceux qui accusent les comédies « A Madama di Beaulieu » p. 

A Madama di Beaulieu

Lascia o Plato divin que’campi homaìr
Ove godi immortal l’aure seconde ;
E vieni qui, dove d’argento l’onde
Volge la Senna : aure più dolci hauraìs.

Splendor, che oscura al gran Pianeta i raìt
Qualor più chiaro il lume suo diffonde
Qui fiammeggia, qui sol tra verdi sponde
Bella, e spirante virtù vedrai.

Bella sì, che’l pennel della tua lingua
Tal non la pinseu, o quattro volte, e sei
Beato suol, che reggi il nobil velo.

Ecco non pur ardor d’amor per lei
L’almevleggiadre : ma n’avvampa il Cielo,
Né sia, che Lethe un sìwbel fuoco estingua.

Di V. S. Humilissima e ass ma
Isabella Andreini