A Madamoiselle de Beaulieu
Isabella Andreini
Quel che Gordio formò di funi attorte
Nodo tenace : Sol dell’Oriente
Il vincitor, il domator possente
Sciolse col ferro, in un prudente, e forte :
E questo come è vario a varia sorte
E dato : egli di gemme, e d’or lucente
M’adorna il dito, e’l core soavemente
Lega, cui non sciorràmTempo, né Morte.
Ma dimmi o bella mia del Ciel Sirena,
Ond’èn, che’l caro nodo ancor m’accende,
Di lacci avvinta io son, d’incendio piena :
Ma non m’infiamma il dolq, nè’n rete prende
Tua beltà, tua virtù m’arde, e’ncatena.