VIDE la Rana il Bue vicino al fosso Ito per bere, e grande invidia prese Di sua grandezza, et tosto entrò in desio Di farsi eguale di statura a lui. […] A che, se volse e la Natura e Dio Farti una Rana, vuoi tentar indarno Di farti un Bue ? ch’a te impossibil fia : Et converrai crepar pria che tu giunga Di quella forma a la centesma parte. […] Così spesso interviene al vecchio insano Di mente, che dal tempo misurando Il senno, sprezza del giovine saggio Il buon consiglio di ragion matura : E seguitando il suo pazzo discorso Si mette a far con cor superbo e vano Quel, ch’a ragion tentar non può, né deve.
Ei che s’accorse del crudele effetto, Né scampo a sua salute haver poteva, Lagrimando tra sé disse : Ben merto Lasso, meschino, e questo e peggior male, Poi c’havendo nel mar cibo bastante Di condur la mia vita insino al fine, S’io di Nestore ben vivessi gli anni, Ho voluto cercar novella strada Di pasturarmi fuor del luogo usato, In parti entrando a mia natura avverse ; E d’animal marin terrestre farmi, Perdendo col mio albergo ancor la vita. Così fa l’huom, che da troppo desio Di cose nove la sua patria lassa, E temerario arditamente passa Ove misero cade in stato rio.