SOTTO l’ardor del caldo estivo Sole Già si seccar molte paludi e stagni Sì, che penuria d’acque havea la terra : Allhor due Rane da gran sete spinte Andaro insieme lungamente errando Per le campagne, e per le basse valli Per veder se potean trovar ventura D’alcun riposto humore al lor bisogno. […] Se ci gettiam, sorella, entro a quest’onde, D’intorno chiuse, e d’alto muro cinte, Quantunque dolce nel principio fia L’acque gustar del nostro ardor ristoro ; Dubito ancor, che se malvagia stella Seccar facesse l’abondante humore, Non ci paresse alfin pur troppo amaro, Restando a forza in su l’asciutto fondo Senza speranza di poter salire Per riparar a novo altro bisogno.