/ 64
1 (1570) Cento favole morali « CENTO FAVOLE MORALI. raccolte, et trattate in varie maniere di versi da m. gio. mario verdizoti. — [18.]. DEL SOLE, E BOREA. » p. 46
grin lontano, Mosse queste parole. Ecco, se vuoi Borea conoscer senza più contrasto Qual più vaglia di noi, novo argomento
queste parole. Ecco, se vuoi Borea conoscer senza più contrasto Qual più vaglia di noi, novo argomento Di venir a provar l
ze nostre. Vedi quel pellegrin, che di là viene ? Or quel di noi, che più tosto la veste Di dosso gli trarrà, quel sia magg
este Di dosso gli trarrà, quel sia maggiore De l’altro di valor, e ’l più lodato.     Borea sdegnoso contentossi al patt
sso havea. Ma colui, che dal freddo era assalito Del fiato suo, tanto più stretto e involto Stava ne i panni, et li tenea b
ù stretto e involto Stava ne i panni, et li tenea ben chiusi ; Quanto più Borea intorno il travagliava. Or visto alfin la s
avagliava. Or visto alfin la sua fatica vana Il vento stanco, e in sé più che sicuro, Che ’l Sol, che meno impetuoso fiede,
lse Sopra le spalle ; e così via n’andava. Ma dopo breve spatio assai più fiero Mostrando seco il Sol l’intenso ardore, Tut
prudente e saggio Giunger con la destrezza al fin, ch’ei brama, Assai più presto, e con minore affanno, Che colui, che con
mpeto si move In discoperta forza a le sue voglie. La destrezza val più , che viva forza.
2 (1570) Cento favole morali « CENTO FAVOLE MORALI. raccolte, et trattate in varie maniere di versi da m. gio. mario verdizoti. — [45.]. DELLE FORMICHE, ET LA CICALA. » p. 112373
[45.] DELLE FORMICHE, ET LA CICALA. MENTRE che al Sol nella più algente bruma Givan molte formiche in lunga schie
humili Cominciò loro a supplicar soccorso. Il che sentendo una di lor più antica D’anni, e di lunga esperienza dotta Le dom
ar solevi Senza pensar che far devesti il Verno, Hor ballerai per far più bello il giuoco : Il che tanto puoi far più agevo
rno, Hor ballerai per far più bello il giuoco : Il che tanto puoi far più agevolmente, Quanto hai di cibo il ventre hora me
il fine, Aprite a questo esempio, aprite gli occhi : Et imparate con più san discorso, Che v’è mestiero in su la primavera
3 (1570) Cento favole morali « CENTO FAVOLE MORALI. raccolte, et trattate in varie maniere di versi da m. gio. mario verdizoti. — [4.]. DELL’AQUILA, E ’L GUFFO. » p. 
e si giuraron fede Di non mai farsi in alcun modo oltraggio : E tra i più forti inviolabil patti, Che d’osservarsi il Guffo
o astenne L’adunco artiglio : e tuttavia cercava Di prender quelli di più brutto aspetto, Quando dal giogo d’una eccelsa ru
iogo d’una eccelsa rupe Sentì ullular del suo novo compagno I non mai più da lei veduti figli Nell’aspro nido quasi anchora
dal cantar loro horrido tratta Tosto vi corse : e giudicando quelli I più deformi che vedesse mai, Di lor satiossi alfin l’
l’Aquila inteso esser incorsa Nell’odioso errore a punto allhora Che più da quel credeasi esser lontana, Et sol per colpa
, che da l’amore Di sé medesmo fatto in tutto cieco Stima le cose sue più , che non deve, Resta schernito quando più si cred
tto cieco Stima le cose sue più, che non deve, Resta schernito quando più si crede Esser per quelle rispettato al mondo : E
4 (1570) Cento favole morali « CENTO FAVOLE MORALI. raccolte, et trattate in varie maniere di versi da m. gio. mario verdizoti. — [39.]. DEL DRAGO, ET LA LIMA. » p. 93
a estrema De’ miei ferrigni e ben temprati denti, A cui cede l’acciar più saldo e forte. Tal che prima i tuoi denti a pezzo
se, Che impossibili sono alle sue forze, Né contrastar con quel, ch’è più possente Di virtute e valor : che nulla acquista
virtute e valor : che nulla acquista Chi l’huom combatte, ch’è di lui più forte. Ceda chi manco vale al più possente.
Chi l’huom combatte, ch’è di lui più forte. Ceda chi manco vale al più possente.
5 (1570) Cento favole morali « CENTO FAVOLE MORALI. raccolte, et trattate in varie maniere di versi da m. gio. mario verdizoti. — [95.]. DEL NIBIO, E DELLO SPARVIERO. » p. 
nata, L’Aquila disse : Orsù fratelli andate A mostrarmi di ciò ragion più chiara Con l’opra del valor, che regna in voi. Ch
n prova Maggior de le sue forze e del suo grado, Men darà indicio con più degno effetto, Colui da mia sentenza havrà la lod
e del valore. Così da lei partiti, ognun si mosse A quel tentar, che più potea sua forza : E dopo breve spatio a lei torna
i nobiltate e di virtute Nibio vagli tu men de lo Sparviero. E quanto più del Topo è la Colomba Degna d’honor, cotanto tu S
r, che tien in corte Diversa gente al suo servitio ; deve Sol prezzar più colui, che maggior segno Di valor mostra de gli e
6 (1570) Cento favole morali « CENTO FAVOLE MORALI. raccolte, et trattate in varie maniere di versi da m. gio. mario verdizoti. — [24.]. DEL GAMBERO, E SUO FIGLIUOLO. » p. 322
era brutta, Ch’ei tenea nel nuotar sempre a l’indietro : Dicendo, che più bel parea quel corso, Che move ogni animal col ca
la via ; Ch’io seguirotti, poi che quella norma Del vero caminar, che più t’aggrada, Appreso havrò dal tuo medesmo esempio 
le Gli altri chiamar di quella al bel camino : Ch’a quel si ridurrian più facilmente, Persuadendo più l’opra, che ’l dire.
la al bel camino : Ch’a quel si ridurrian più facilmente, Persuadendo più l’opra, che ’l dire. Non biasmar del tuo vitio
7 (1570) Cento favole morali « CENTO FAVOLE MORALI. raccolte, et trattate in varie maniere di versi da m. gio. mario verdizoti. — [56.]. DEL TOPO CITTADINO, E ’L TOPO VILLANO. » p. 352
per muro De l’humile capanna d’un pastore, Di cece, e ghiande, che in più giorni accolse, Tutto contento, e pien d’amico af
’l terreno del liquor soave. Del qual poi che appagato hebbe ciascuno Più che a bastanza la golosa sete, Quivi posar le ben
ce, o ghiande ?     A tal sermon colui, ch’era dal sonno, Ma molto più da la paura stanco, In cotal modo a l’hoste suo r
modi caro, E di grata mercè premio s’acquista. Ma ben dirò ; che m’è più dolce assai Roder la fava, o la tarlata noce Nel
la cieca instabil Dea De le terrene cose in mano il freno E voi, ch’a più poter veloci andate Con sommo desiderio a i regii
potrete L’oscurità de le miserie vostre : Quinci del vero alfin fatti più accorti, E scorto di Virtute il bel camino, Fuor
i Contrapesati da continue cure, E da mille sospetti indegni et vili, Più , che la dolce amata libertade, Più, che l’almo ri
da mille sospetti indegni et vili, Più, che la dolce amata libertade, Più , che l’almo riposo, e l’otio honesto Accompagnato
sser felice brama, Segua del Topo rustico la norma ; Che viverà nella più nobil forma Beato, e morirà con gloria et fama.
8 (1570) Cento favole morali « CENTO FAVOLE MORALI. raccolte, et trattate in varie maniere di versi da m. gio. mario verdizoti. — [19.]. DELLA VOLPE, ET DEL RICCIO. » p. 427
restò piantata in certo loto. Et mentre si dibatte la meschina      Più si sommerge et dentro a quello intrica,     Come
o     Suo malgrado facea, non potea trarla     Se ben s’affaticasse più d’un giorno. Onde la Volpe a lui, che liberarla
   Gratie rendendo in cotal modo parla. Non far fratello : che poco più danno     Far mi pon queste homai di sangue pien
a trarmi     Quel poco, che mi resta entro a le vene ; Onde potrei più in fretta a morte andarmi :     Tal che meglio è
9 (1570) Cento favole morali « CENTO FAVOLE MORALI. raccolte, et trattate in varie maniere di versi da m. gio. mario verdizoti. — [46.]. DELLA VOLPE, ET DEL PARDO. » p. 12
l sommo Giove Non si sdegna coprir le belle membra D’altra mai per lo più , che di tal pelle, Che tutta la mia specie adorna
sta.     Se di beltà fra noi movi contesa Intender dei de la beltà più vera : La qual di quella parte esser s’intende, C
ornir mille lodate imprese : E per ciò bella sono in quel, ch’importa Più , che la pelle facile a smarrire L’apparente beltà
ra sembra, hor con la faccia bruna, E sempre forma variar conviene. Più bello è il bel del cor, che il bel del volto.
10 (1570) Cento favole morali « CENTO FAVOLE MORALI. raccolte, et trattate in varie maniere di versi da m. gio. mario verdizoti. — [90.]. DELLA SCROFA, E LA CAGNA. » p. 173
eggiar un fiero sdegno, A gran contesa di parole strane. Ma crescendo più grave tuttavia L’ingiuria, che la Cagna le facea
confonde, minacciosa dice. Io ti giuro per Venere o malvagia, Che se più dietro vai con tue parole Me, che non mai t’offes
orgoglio.     Allhor la Cagna il giuramento udito Sen rise, e via più forte la scherniva Dicendo : certo a te ben si co
i suoi, Che de le carni tue vili et impure Si faccian pasto : anzi di più gli scaccia Dal suo bel Tempio come empi e profan
11 (1570) Cento favole morali « CENTO FAVOLE MORALI. raccolte, et trattate in varie maniere di versi da m. gio. mario verdizoti. — [34.]. DEL CERVO, ET SUO FIGLIUOLO. » p. 351
fronte armata Di dure corna a contrastar possenti Con qual si voglia più forte animale.     E ’l Cervo in sé confuso so
orgo haver armi e valore Figlio da contrastar co ’l cane, e forse Con più d’un’altra più feroce belva : Ma non ti so già di
e valore Figlio da contrastar co ’l cane, e forse Con più d’un’altra più feroce belva : Ma non ti so già dir perch’io nol
12 (1570) Cento favole morali « CENTO FAVOLE MORALI. raccolte, et trattate in varie maniere di versi da m. gio. mario verdizoti. — [5.]. DEL MULO. » p. 315
ntrò folle in pensier tanto superbo, Che tra sé disse : Or qual di me più forte Vive animal in terra ? io già fui figlio D’
n la sella D’argento, e con le briglie ornate d’oro Vinceva ogn’altro più veloce al corso, E gli huomini atterrava armati i
come havesse l’ali : Ma non finì sì tosto a un tratto d’arco, O poco più lontan batter il corso, Che stanco si sentì con t
13 (1570) Cento favole morali « CENTO FAVOLE MORALI. raccolte, et trattate in varie maniere di versi da m. gio. mario verdizoti. — [73.]. DEL PAVONE, E DEL MERLO. » p. 219
he tanto importa, sostener si possa Da la vaghezza esterior del manto Più , che da la virtù d’un saggio core, E da le forze
tta ? Cedi, misero, cedi a un altro il peso Di tanto grado, che di te più forte Possa più degnamente in sorte haverlo, Con
ro, cedi a un altro il peso Di tanto grado, che di te più forte Possa più degnamente in sorte haverlo, Con sicurezza di noi
confuso : E gli altri a far si dier novella eletta D’altra persona di più nobil merto.     Così far si devria da quei, c
14 (1570) Cento favole morali « CENTO FAVOLE MORALI. raccolte, et trattate in varie maniere di versi da m. gio. mario verdizoti. — [40.]. DEL CERVO, E ’L CAVALLO, E L’HUOMO. » p. 269
con pugna horrenda Vennero insieme a discoperta guerra. De laquale in più assalti il Cervo sempre Restò vincente per la gra
dal desio Di vincer l’inimico in ogni modo Già cieco fatto a scorger più lontano Di queste conditioni il dubbio fine, Fé c
mo, ch’è men forte Del suo nimico, e che soccorso chiede Ad huom, che più del suo nimico vale, Dopo le sue vittorie alfin r
ibertà perdente : Che quel, che vinto ha il suo nimico, ch’era Di lui più forte, assai più facilmente Può vincer lui, di cu
Che quel, che vinto ha il suo nimico, ch’era Di lui più forte, assai più facilmente Può vincer lui, di cui già possessore
15 (1570) Cento favole morali « CENTO FAVOLE MORALI. raccolte, et trattate in varie maniere di versi da m. gio. mario verdizoti. — [41.]. DEL PORCO, ET DEL CANE. » p. 
perché tu stai Vicin sempre al patron, che spesso spesso Ti batte, e più tu l’accarezzi ognihora : Tal ch’io, che mai da l
rmi Di quello instrutto, ond’io possa esser atto Ne i suoi servigi, e più felice farmi. Quinci avien poi, che seco andando
cagion di starmi a lui vicino : Ma tu bene a ragion fuggirlo dei, Et più quando egli ti nudrisce et pasce Di miglior cibo 
16 (1570) Cento favole morali « CENTO FAVOLE MORALI. raccolte, et trattate in varie maniere di versi da m. gio. mario verdizoti. — [61.]. DELLA VOLPE, ET DELL’UVA. » p. 15
rba, e di spiacevol gusto.     Tal l’huomo astuto suol quel, ch’ei più brama, Spesso sprezzar, se da accidente strano Re
e da accidente strano Reso gli vien dal suo pensier lontano Quel, che più d’acquistar s’industria, et ama. Non cura il sa
17 (1570) Cento favole morali « CENTO FAVOLE MORALI. raccolte, et trattate in varie maniere di versi da m. gio. mario verdizoti. — [9.]. DEL CANE. » p. 133
ggior di quella, ch’egli havia :     Et disse. Poi ch’est’altro è un più bel pezzo     Certo, et maggiore che non è la mi
mia,     Questa voglio lasciar, e quella prendere,     Che mi potrà più satio e lieto rendere. Così lascia la sua cader
18 (1570) Cento favole morali « CENTO FAVOLE MORALI. raccolte, et trattate in varie maniere di versi da m. gio. mario verdizoti. — [20.]. DELLA GAZZA, ET GLI ALTRI UCCELLI. » p. 
suo timor fallace e vano.     Ond’ella accorta alfin così rispose. Più tosto voglio esser da voi schernita, Temendo in v
o in gran pericol de la vita Dar di piangermi a’ miei vera ragione. Più grave appar, che la vergogna, il danno.
19 (1570) Cento favole morali « CENTO FAVOLE MORALI. raccolte, et trattate in varie maniere di versi da m. gio. mario verdizoti. — [64.]. DELL’ASINO, E DEL CINGHIALE. » p. 484
ghiale,     Qual pazzo incominciò ridersi d’ello,     Per non haver più visto un mostro tale :     Ond’ei gli disse : Se
Che talhora gli mova ingiuria, e scorno :     Perché chi di valore è più possente,     E di fregi d’honor cinto d’intorno
20 (1570) Cento favole morali « CENTO FAVOLE MORALI. raccolte, et trattate in varie maniere di versi da m. gio. mario verdizoti. — [14.]. D’UN HUOMO, ET UN SATIRO. » p. 35
citia eran congiunti, Ma non però di conversar frequente : Onde acciò più crescesse il loro amore Cominciaro anco ad habita
ar insieme. Et sendo un giorno a la campagna usciti Su la stagion del più gelato Verno ; L’huom, che dal freddo havea le ma
a bocca io veggio Il caldo, e ’l freddo uscir con egual modo, Non vo’ più consentir d’esserti amico ; E dal tuo conversar t
21 (1570) Cento favole morali « CENTO FAVOLE MORALI. raccolte, et trattate in varie maniere di versi da m. gio. mario verdizoti. — [3.]. DELL’AQUILA, ET LA SAETTA. » p. 276
lei di tanto danno.     Così colui, ch’è da l’amico offeso, Sente più grave assai di ciò l’affanno, Che non il duol de
glia, Quanto minor di lei fu la speranza. L’offesa de l’amico appar più grave.
22 (1570) Cento favole morali « CENTO FAVOLE MORALI. raccolte, et trattate in varie maniere di versi da m. gio. mario verdizoti. — [69.]. DI DUE RANE C’HAVEAN SETE. » p. 43
ra con parole pronte A saltar seco nel bramato humore. Ma quella, che più saggia era di lei, E di più lunga esperienza acco
r seco nel bramato humore. Ma quella, che più saggia era di lei, E di più lunga esperienza accorta, Così rispose al temerar
23 (1570) Cento favole morali « CENTO FAVOLE MORALI. raccolte, et trattate in varie maniere di versi da m. gio. mario verdizoti. — [80.]. DELLA LEPRE E LA TESTUGGINE. » p. 226
corge, ch’un sol continuo moto, Benché debole sia, giunge al suo fine Più tosto assai, ch’un più gagliardo e lieve, Che pig
uo moto, Benché debole sia, giunge al suo fine Più tosto assai, ch’un più gagliardo e lieve, Che pigro giaccia, che la conf
felice palma Da le fatiche de’ suoi lunghi studi A poco a poco assai più forte reso : Ond’ei quasi perduto haver si sente
24 (1570) Cento favole morali « CENTO FAVOLE MORALI. raccolte, et trattate in varie maniere di versi da m. gio. mario verdizoti. — [89.]. DEL LEONE INNAMORATO, E DEL CONTADINO. » p. 222
avea ben giorno né notte Pensando sempre a la fanciulla amata. Et per più non soffrir la pena acerba Prese partito di chied
voler prima i denti Perder, e l’ugne, che star vivo senza Colei, che più , che ’l viver proprio amava. Et così contentò che
he già fatto sicuro Era dal gran valor del fier Leone, Che non haveva più l’ugne, né i denti, Non solo di negargli hebbe ar
25 (1570) Cento favole morali « CENTO FAVOLE MORALI. raccolte, et trattate in varie maniere di versi da m. gio. mario verdizoti. — [12.]. DELLA VOLPE, E ’L LUPO » p. 211593
a homai vicina Per annegarsi, et altro a fare havea, Che spender seco più parole in vano, Disse : ah fratello trammi pur di
di questo Pozzo fin che puoi farlo e sana e viva, Che poi ti conterò più adagio il fatto, E come e quando, oimè, misera, a
26 (1570) Cento favole morali « CENTO FAVOLE MORALI. raccolte, et trattate in varie maniere di versi da m. gio. mario verdizoti. — [22.]. DEL TORO E DEL MONTONE. » p. 217
acciato io fussi Al corso, che vietarmi indarno tenti. E dicendo così più tra sé stesso, Che fermatosi a quel, che l’aspett
Così talhora un huom, che poco vaglia, Battaglia move a l’huom di lui più forte, E prende ardir da le miserie note Di far i
27 (1570) Cento favole morali « CENTO FAVOLE MORALI. raccolte, et trattate in varie maniere di versi da m. gio. mario verdizoti. — [37.]. D’UN VECCHIO, ET LA MORTE. » p. 60
mai dal troppo grave peso, Da la lunga fatica, e dal camino, Ma molto più da i molti giorni et anni, Che gli premean di dop
e quel, ch’a tedio havea la vita, Piangendo e sospirando ad alta voce Più d’una volta richiamò la Morte. Tal ch’ella alfin
28 (1570) Cento favole morali « CENTO FAVOLE MORALI. raccolte, et trattate in varie maniere di versi da m. gio. mario verdizoti. — [84.]. DEL LEONE INVECCHIATO, ET LA VOLPE. » p. 16
a con le zampe adunche, E lo sbranava, e ne ’l rendea suo pasto. Così più giorni fece insin che venne L’astuta Volpe, che d
lpe, che da un poco sangue, Che vedea presso a lui, sospetto prese, E più oltre passar non volse prima Che ’l salutasse, e
nor mi doglio assai De le vostre sciagure, et lo sa Dio : Ma di venir più avanti ho gran sospetto, Vedendo tutte le vestigi
29 (1570) Cento favole morali « CENTO FAVOLE MORALI. raccolte, et trattate in varie maniere di versi da m. gio. mario verdizoti. — [67.]. DELLA VOLPE INGRASSATA. » p. 24
o quando le parea Che fusse di cenar la solita hora ; Tal che ognihor più ingrassava, e venia gonfia, E inhabile ad uscir d
una in su la ruota Siede pensoso, e di travagli pieno : Ché quanto ha più de le ricchezze in mano, Tanto l’affanna ognihor
30 (1570) Cento favole morali « CENTO FAVOLE MORALI. raccolte, et trattate in varie maniere di versi da m. gio. mario verdizoti. — [75.]. DEL LUPO, ET L’AGNELLO. » p. 155
ze.     E volendo di ciò far nova scusa L’innocente animal con dir più basso, Ma con ragioni più possenti e salde, Il Lu
ò far nova scusa L’innocente animal con dir più basso, Ma con ragioni più possenti e salde, Il Lupo iniquo, che già in sé c
31 (1570) Cento favole morali « CENTO FAVOLE MORALI. raccolte, et trattate in varie maniere di versi da m. gio. mario verdizoti. — [82.]. DEL LEONE, ET LE RANE. » p. 141
a cagion ; ché tanto offende, Quanto ferisce de la voce il suono : Né più oltra può far di quel, che ’l vento Opra, che le
re è ricco, Non suol dal van parlare acquistar merto. Chi meno val, più di parole abonda.
32 (1570) Cento favole morali « CENTO FAVOLE MORALI. raccolte, et trattate in varie maniere di versi da m. gio. mario verdizoti. — [83.]. DEL TOPO, ET DELLA RANA. » p. 384
periglioso guado. E mentre dubbio con tremante core Tentava in ciò la più sicura via, Ecco lontan da mezo il largo humore A
rese ; et per satiar di loro L’avido ventre, da la rana in prima, Che più molle che ’l topo havea la pelle, Tosto si cominc
33 (1570) Cento favole morali « CENTO FAVOLE MORALI. raccolte, et trattate in varie maniere di versi da m. gio. mario verdizoti. — [21.]. DEL TOPO GIOVINE, ET. la Gatta, e ’l Galletto. » p. 716
colore Simile al tuo nel pelo, ma distinto Di varie macchie di color più oscuro : Sembran di lucid’oro i suoi begli occhi,
i, et una lunga coda Di vario pelo tinta insino al fine. Et (quel che più mi piace in esso) è tanto Mansueto al veder, tant
e l’animal, che tanto humile Prima ti parve, e di bontà ripieno, È il più malvaggio, che si trovi in terra, Perfido, iniquo
34 (1570) Cento favole morali « CENTO FAVOLE MORALI. raccolte, et trattate in varie maniere di versi da m. gio. mario verdizoti. — [74.]. DEL GALLO, E ’L GIOIELLO. » p. 503
ezzarti ; io no : che stimo quello,     Che la fame mi trahe per via più corta. Sol la virtute è quel nobil gioiello,  
35 (1570) Cento favole morali « CENTO FAVOLE MORALI. raccolte, et trattate in varie maniere di versi da m. gio. mario verdizoti. — [1.]. DELL’AQUILA, ET DELLA VOLPE » p. 1
partito, Sperando pur che ’l conversar frequente Crescesse in lor di più sincero affetto La carità de l’amicitia nova. Per
anni Schivar possa di Dio la giusta spada. Et colui, ch’una volta, o più da tale Riceve a torto in alcun modo offesa Quand
36 (1570) Cento favole morali « CENTO FAVOLE MORALI. raccolte, et trattate in varie maniere di versi da m. gio. mario verdizoti. — [93.]. DE GLI ARBORI, E DEL PRUNO. » p. 262
a cura, Che non mi lasci un dì viver contenta ? Certo io sarei da chi più mi conosce Tenuta pazza, se ciò far volessi, E la
nza pietate, Sì che ne tremeran malgrado loro Le Quercie antiche, e i più sublimi Cedri, Che dal Libano monte al Ciel sen v
37 (1570) Cento favole morali « CENTO FAVOLE MORALI. raccolte, et trattate in varie maniere di versi da m. gio. mario verdizoti. — [63.]. DEL LEONE IMPAZZITO, ET LA CAPRA. » p. 341
mente è fuori, E da discorso san tutto lontano ? Quanto ei feroce, e più possente hor fia Havendo giunto al natural valore
38 (1570) Cento favole morali « CENTO FAVOLE MORALI. raccolte, et trattate in varie maniere di versi da m. gio. mario verdizoti. — [47.]. DELLA MOSCA. » p. 16780
i quella bevanda a lei soave, Che non potea levarsene, e cadendo Anzi più in mezo del liquor profondo De la vicina morte in
39 (1570) Cento favole morali « CENTO FAVOLE MORALI. raccolte, et trattate in varie maniere di versi da m. gio. mario verdizoti. — [57.]. DEL CONTADINO, ET DEL CAVALLIERO. » p. 402
avrebbe Fatto ogni prova per voler seguirlo ; Di ricovrarlo non havea più speme ; E dirgli incominciò così gridando.    
40 (1570) Cento favole morali « CENTO FAVOLE MORALI. raccolte, et trattate in varie maniere di versi da m. gio. mario verdizoti. — [15.]. DELLI DUE VASI. » p. 378
iume Portati a galla da le rapide onde. Ma perché quel di terra assai più lieve Scorrea sicuro ; l’altro, che temea Per la
41 (1570) Cento favole morali « CENTO FAVOLE MORALI. raccolte, et trattate in varie maniere di versi da m. gio. mario verdizoti. — [27.]. DELLE VOLPI. » p. 17
prolisso Sermon persuader questo sforzossi. A cui rispose una di lor più accorta.     Pensi tu forse persuader a noi Tu
42 (1570) Cento favole morali « CENTO FAVOLE MORALI. raccolte, et trattate in varie maniere di versi da m. gio. mario verdizoti. — [33.]. DI DUE RANE VICINE DI ALBERGO. » p. 69
terno godea lieta e sicura. E quella rispondendo esser contenta Patir più tosto ogni crudel disagio, Che mai lasciar quel l
43 (1570) Cento favole morali « CENTO FAVOLE MORALI. raccolte, et trattate in varie maniere di versi da m. gio. mario verdizoti. — [53.]. D’UN MARITO, CHE CERCAVA AL CON- trario del fiume la moglie affogata. » p. 682
avero suo cercava indarno Incontra ’l corso de le rapid’onde. Tal che più d’un, che la fatica vana Scorgea di lui da carità
44 (1570) Cento favole morali « CENTO FAVOLE MORALI. raccolte, et trattate in varie maniere di versi da m. gio. mario verdizoti. — [11.]. DEL CIGNO, ET DELL’OCCA. » p. 399
piume.     Il Cigno allhor per naturale istinto Mosso a cantar co’ più soavi accenti, Che possa di sua vita a l’ultime h
45 (1570) Cento favole morali « CENTO FAVOLE MORALI. raccolte, et trattate in varie maniere di versi da m. gio. mario verdizoti. — [54.]. DEL CONTADINO, ET ERCOLE. » p. 291
el scendesse Per sovvenirlo in così gran bisogno.     Il che fatto più volte alfin commosso Da la pietà del suo grave la
46 (1570) Cento favole morali « CENTO FAVOLE MORALI. raccolte, et trattate in varie maniere di versi da m. gio. mario verdizoti. — [77.]. DEL CINGHIALE, E LA VOLPE. » p. 224
Cinghiale Attorno il duro piè d’un’alta quercia Rendeva i denti suoi più acuti e lisci, Per oprarli per arme a’ suoi bisog
47 (1570) Cento favole morali « CENTO FAVOLE MORALI. raccolte, et trattate in varie maniere di versi da m. gio. mario verdizoti. — [98.]. DELL’ASINO, E DEL VITELLO. » p. 
o prato     Tutto di varii fiori ornato e bello : E sentito lontan più d’un soldato     Avicinarsi con feroce suono   
48 (1570) Cento favole morali « CENTO FAVOLE MORALI. raccolte, et trattate in varie maniere di versi da m. gio. mario verdizoti. — [32.]. DE I TOPI. » p. 613
o. In questa opinione entraron tutti.     Ma alfin levossi un, che più etade e senno Havea de gli altri, et disse in que
49 (1570) Cento favole morali « CENTO FAVOLE MORALI. raccolte, et trattate in varie maniere di versi da m. gio. mario verdizoti. — [92.]. DELLA CERVIA, ET LA VITE. » p. 77
i cacciatori allhora Per quel confine, e non essendo ascosa La Cervia più da la spogliata vite, La vider tosto : et mentre
50 (1570) Cento favole morali « CENTO FAVOLE MORALI. raccolte, et trattate in varie maniere di versi da m. gio. mario verdizoti. — [13.]. DEL CERVO. » p. 74
 Queste cagion li fur di pene amare. Che giunta in breve per le vie più corte     De i can la torma a lui, ch’era intric
51 (1570) Cento favole morali « CENTO FAVOLE MORALI. raccolte, et trattate in varie maniere di versi da m. gio. mario verdizoti. — [29.]. DELLA CORNACCHIA, ET DEL CANE. » p. 127
perbo e di feroce core Colui, ch’a tempo e loco accorto cede. Vince più cortesia, che forza d’armi.
52 (1570) Cento favole morali « CENTO FAVOLE MORALI. raccolte, et trattate in varie maniere di versi da m. gio. mario verdizoti. — [43.]. DELLA GALLINA, ET LA RONDINE. » p. 192
per buon’opra rende pene e guai,     Et è superbo a quel, che gli è più humile :     Né può placar un beneficio pio    
53 (1570) Cento favole morali « CENTO FAVOLE MORALI. raccolte, et trattate in varie maniere di versi da m. gio. mario verdizoti. — [49.]. DI PALLADE, ET DI GIOVE. » p. 508
.     Prendasi pur ognuno, o sommo Padre, De gl’immortali Dei qual più gli aggrada Inutil pianta del suo pregio insegna,
54 (1570) Cento favole morali « CENTO FAVOLE MORALI. raccolte, et trattate in varie maniere di versi da m. gio. mario verdizoti. — [58.]. DEL LEONE, DELL’ASINO, ET DELLA VOLPE. » p. 149
rla del Leon debita parte ; E presentolla a la superba fiera ; E poco più di nulla a sé ritenne. Allhor l’altiero d’allegre
55 (1570) Cento favole morali « CENTO FAVOLE MORALI. raccolte, et trattate in varie maniere di versi da m. gio. mario verdizoti. — [99.]. DEL CONTADINO, E GIOVE. » p. 
onsiglio venne.     Così devrebbe ognun fidarsi in Dio, Né chieder più da lui quello, che questo : Ch’ei, cui nostro bis
56 (1570) Cento favole morali « CENTO FAVOLE MORALI. raccolte, et trattate in varie maniere di versi da m. gio. mario verdizoti. — [38.]. DELLA RANA, ET SUO FIGLIUOLO. » p. 376
te assai temendo disse : Deh cessa madre, da la folle impresa, Ché se più segui torneratti in danno E de l’honore, e de la
57 (1570) Cento favole morali « CENTO FAVOLE MORALI. raccolte, et trattate in varie maniere di versi da m. gio. mario verdizoti. — [85.]. DEL GATTO, E DEL GALLO. » p. 
vane, inutilmente Non voglio perder la fatica e ’l tempo : Ma passerò più avanti rimembrando L’altre tue colpe di castigo d
58 (1570) Cento favole morali « CENTO FAVOLE MORALI. raccolte, et trattate in varie maniere di versi da m. gio. mario verdizoti. — [96.]. DEL VESPERTIGLIO, ET DELLA DONNOLA. » p. 172
ile : E servirsi hor di questa, hora di quella Forma di ragionar, che più ricerca La propria occasion di sua salute Ne i si
59 (1570) Cento favole morali « CENTO FAVOLE MORALI. raccolte, et trattate in varie maniere di versi da m. gio. mario verdizoti. — [81.]. DELLA RONDINE, E GLI ALTRI UCCELLI. » p. 39
lio usciate fuore. Ella pur dice, e ognun le crede meno     Quanto più con ragioni aperte e vive     Mostra il lor vive
60 (1570) Cento favole morali « CENTO FAVOLE MORALI. raccolte, et trattate in varie maniere di versi da m. gio. mario verdizoti. — [25.]. DEL CANE, E ’L GALLO, E LA VOLPE. » p. 252
ra Per quella notte, fin che ’l novo albore Rendesse il lor camin via più sicuro. Così d’una gran noce in cima un ramo S’as
61 (1570) Cento favole morali « CENTO FAVOLE MORALI. raccolte, et trattate in varie maniere di versi da m. gio. mario verdizoti. — [30.]. DELLA VOLPE, E DEL GALLO. » p. 671
Udito ciò la Volpe, che credea Che pur venisser da dovero i cani, Per più non dimorar con suo gran danno Oltra lo scorno, c
62 (1570) Cento favole morali « CENTO FAVOLE MORALI. raccolte, et trattate in varie maniere di versi da m. gio. mario verdizoti. — [97.]. DELL’ALLODOLA. » p. 325
i figli esca novella : Né apparve in tanto metitore alcuno. Ma quando più l’ardor del mezo giorno Scaldava i campi, et aspe
63 (1570) Cento favole morali « CENTO FAVOLE MORALI. raccolte, et trattate in varie maniere di versi da m. gio. mario verdizoti. — A I LETTORI. DEL PADRE, E DEL FIGLIUOLO, che menavan l’asino. » p. 721
iede a tal consiglio orecchio     L’huom rozo, e gli parea questo il più saggio,     E d’huom, che fosse di prudenza spec
64 (1893) Les fabulistes latins depuis le siècle d’Auguste jusqu’à la fin du moyen âge. Tome I : Phèdre et ses anciens imitateurs directs et indirects pp. -818
delle favole || di Esopo. || Testo antico || di lingua Toscana || non più stampato. Au-dessous de ce titre est une vignett
/ 64