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1 (1570) Cento favole morali « CENTO FAVOLE MORALI. raccolte, et trattate in varie maniere di versi da m. gio. mario verdizoti. — [17.]. DEL CAVALLO E L’ASINO CARCHI. » p. 181
e col Cavallo Un sol padrone ; et ugualmente carco Era ciascun da lui del proprio peso. Occorse un giorno, che sendo in cam
al soverchio peso Pregò il Cavallo in supplichevol modo Che d’un poco del peso per alquanto Di spatio gli piacesse di sgrav
nir a fine : E negando di farlo il suo compagno Cadendo lasso in mezo del sentiero Terminò col viaggio anchor la vita.  
socio la gravosa pelle. Allhor si dolse quel crudele indarno Del mal del suo compagno, et della pena Del doppio peso : che
te Tutto sul dorso suo venuto gli era.     Così quel servo fa, che del conservo Non ha pietade : et non consente in part
el conservo Non ha pietade : et non consente in parte Talhor levargli del suo ufficio il peso Per picciol tempo : onde ne n
uel sopra lui cade Tutta, né trova chi gli porga aiuto Per giusta ira del ciel, che lo permette. Se l’huom possente ha de
2 (1570) Cento favole morali « CENTO FAVOLE MORALI. raccolte, et trattate in varie maniere di versi da m. gio. mario verdizoti. — [49.]. DI PALLADE, ET DI GIOVE. » p. 508
Così Giove la Quercia altera prese ; Venere il Mirto ; il Pino il Dio del mare ; Apollo il Lauro ; et la sublime Pioppa In
Dio del mare ; Apollo il Lauro ; et la sublime Pioppa In gloria cesse del famoso Alcide.     Questo veduto allhor Pallad
nome divin restasse infame.     Udito ciò la generosa Dea Per dar del suo saper degna risposta In sì fatto parlar la li
o sommo Padre, De gl’immortali Dei qual più gli aggrada Inutil pianta del suo pregio insegna, Ch’io quanto a me, cui sempre
figlia Il Padre Giove ; et tutto allegro disse.     O degna figlia del tuo Padre Giove, Ben mostri al tuo parlar accorto
dre Giove, Ben mostri al tuo parlar accorto et saggio, Et al giudicio del sublime ingegno, Che non del ventre di femina vil
parlar accorto et saggio, Et al giudicio del sublime ingegno, Che non del ventre di femina vile, Ma del mio divin capo usci
l giudicio del sublime ingegno, Che non del ventre di femina vile, Ma del mio divin capo uscita sei. Però sarai da i secoli
3 (1570) Cento favole morali « CENTO FAVOLE MORALI. raccolte, et trattate in varie maniere di versi da m. gio. mario verdizoti. — [99.]. DEL CONTADINO, E GIOVE. » p. 
do tuo Quest’anno quel poder, c’hai da me preso E lascia a me la cura del governo De le stagioni del futuro tempo ; Che t’a
r, c’hai da me preso E lascia a me la cura del governo De le stagioni del futuro tempo ; Che t’avvedrai qual sia ’l tuo sen
seguente Anno la messe andò tanto feconda, E la vendemia, e ’l resto del raccolto, Che vinse di gran lunga ogni speranza,
tadino avaro. Da quella volta in poi lasciò il Villano Sempre la cura del governo a Giove D’ogni stagione, onde si volge l’
si volge l’anno. E sempre quello in buona parte prese, Che dal parer del suo consiglio venne.     Così devrebbe ognun f
Quel, che convien, ci dà benigno e pio. Lascia di te la cura al Re del Cielo,     Se vuoi viver contento al caldo, e al
4 (1570) Cento favole morali « CENTO FAVOLE MORALI. raccolte, et trattate in varie maniere di versi da m. gio. mario verdizoti. — [50.]. DEL GRANCHIO, ET LA VOLPE. » p. 116
[50.] DEL GRANCHIO, ET LA VOLPE. IL Granchio un giorno era del Mare uscito Per novello disio di trovar cibo, Che
l’onde salse ; Onde pascendo a suo diporto andava Lungo a la spiaggia del vicino lito. E la Volpe, che intorno iva cercando
ontan subito corse, E tosto l’afferrò per divorarlo. Ei che s’accorse del crudele effetto, Né scampo a sua salute haver pot
vivessi gli anni, Ho voluto cercar novella strada Di pasturarmi fuor del luogo usato, In parti entrando a mia natura avver
5 (1570) Cento favole morali « CENTO FAVOLE MORALI. raccolte, et trattate in varie maniere di versi da m. gio. mario verdizoti. — [59.]. DEL FIGLIUOL DELL’ASINO, E ’L LUPO. » p. 
, per certo foro Dentro guardava ; e l’Asinel vedendo Giacersi a lato del suo infermo padre, Chiamollo a sé, pregandol ch’e
amino ; Ch’egli sta meglio assai, che non vorresti.     Tal ti dee del nimico esser sospetto Il volto, che d’amor ti mos
spetto Il volto, che d’amor ti mostra segno ; Se con l’occhio miglior del sano ingegno Non vedi qual gli giace il cor nel p
ivi in rissa, e star vuoi senza pene,     Sospetta dal nimico anchor del bene.
6 (1570) Cento favole morali « CENTO FAVOLE MORALI. raccolte, et trattate in varie maniere di versi da m. gio. mario verdizoti. — [56.]. DEL TOPO CITTADINO, E ’L TOPO VILLANO. » p. 352
ettar chi gl’invitasse Ciascun di loro a ristorar si diede La fame, e del camin l’aspro disagio, Intorno a’ varii delicati
to si nascose.     Ma partito colui, che fu cagione De la paura, e del disturbo loro, Tornar di novo a l’assaggiato cibo
di sospetto pieni : Né però si sapean levar da mensa Dal gusto presi del soave pasto, Se un’altra volta l’importuno hostie
Cretense vino, Che gocciolando dal mal sano fondo Spargea ’l terreno del liquor soave. Del qual poi che appagato hebbe cia
a stanco, In cotal modo a l’hoste suo rispose.     Gratie ti rendo del cortese accetto Che fatto m’hai nel tuo nobil con
rendo del cortese accetto Che fatto m’hai nel tuo nobil convito Degno del gusto de’ celesti Heroi ; Perché il favor (e sia
bertà e la vita Ciechi o dal fumo de l’ambitione, O dal vano splendor del lucid’oro ; Deh raffrenate la superbia, e ’l fast
Arrivar possa al desiato segno, Non ha però felice un giorno solo. Se del savio di Frigia entro a lo specchio, In cui l’huo
n poco, haver chiara potrete L’oscurità de le miserie vostre : Quinci del vero alfin fatti più accorti, E scorto di Virtute
o in povertà beato.     Dunque colui, ch’esser felice brama, Segua del Topo rustico la norma ; Che viverà nella più nobi
7 (1180) Fables « Marie de France, n° 17. L’hirondelle et le semeur de lin » p. 39
aveir ; bien s’aperceut ke par le lin sereient oiseus mis a lur fin ; del lin pot hum la reiz lacier, dunt hum les pot tuz
ele duna a sun lin peis, ja par nul de eus nul perdra meis. Cil fist del lin engins plusurs : dunc prist oisels granz e me
lin engins plusurs : dunc prist oisels granz e menurs ; n’eüssent pas del mal eü, s’il eüssent dunc cunseil creü. Ceste sem
sun mal le volt oster, si damage l’en deit venir, dunc est trop tart del repentir.
8 (1570) Cento favole morali « CENTO FAVOLE MORALI. raccolte, et trattate in varie maniere di versi da m. gio. mario verdizoti. — [95.]. DEL NIBIO, E DELLO SPARVIERO. » p. 
Orsù fratelli andate A mostrarmi di ciò ragion più chiara Con l’opra del valor, che regna in voi. Che colui, che tornando
voi. Che colui, che tornando a me con prova Maggior de le sue forze e del suo grado, Men darà indicio con più degno effetto
o effetto, Colui da mia sentenza havrà la lode E de la maggioranza, e del valore. Così da lei partiti, ognun si mosse A que
biltate e di virtute Nibio vagli tu men de lo Sparviero. E quanto più del Topo è la Colomba Degna d’honor, cotanto tu Sparv
gli occhi, Cerca preporsi alla virtute altrui. Di ciascun l’opra è del valore il saggio5. 5. Var. 1577: L’opra d’ognu
9 (1570) Cento favole morali « CENTO FAVOLE MORALI. raccolte, et trattate in varie maniere di versi da m. gio. mario verdizoti. — [32.]. DE I TOPI. » p. 613
primo a parlar prese, Fu di parer, ch’un gran sonaglio al collo Legar del Gatto si devesse al fine, Che ’l suo venir al suo
se al fine, Che ’l suo venir al suon si conoscesse Da lor, c’havriano del fuggir tal segno.     Tosto approvossi tal par
ge in eseguir util consiglio : Però colui, che sua sentenza porge Che del publico ben cagione apporta, Dee pensar prima, ch
ben cagione apporta, Dee pensar prima, che la lingua snodi, Se ’l fin del parer suo puote eseguirsi Senza pericol di chi ’l
10 (1570) Cento favole morali « CENTO FAVOLE MORALI. raccolte, et trattate in varie maniere di versi da m. gio. mario verdizoti. — [23.]. DELL’ASINO, E ’L CAVALLO. » p. 357
ria tornar il vide Di sudor carco, afflitto, polveroso, E tutto homai del proprio sangue molle Per le ferite, ch’egli havut
da miseria tale : E compensando il duol de le fatiche Con la dolcezza del viver in pace ; E del Cavallo ogni trionfo e pomp
mpensando il duol de le fatiche Con la dolcezza del viver in pace ; E del Cavallo ogni trionfo e pompa Con l’infelicità del
l viver in pace ; E del Cavallo ogni trionfo e pompa Con l’infelicità del mal presente, Racconsolato e di sua sorte lieto M
11 (1570) Cento favole morali « CENTO FAVOLE MORALI. raccolte, et trattate in varie maniere di versi da m. gio. mario verdizoti. — [37.]. D’UN VECCHIO, ET LA MORTE. » p. 60
lasciò cadersi a terra Per riposar l’affaticate membra Sotto l’ardor del caldo estivo Sole. E rivolgendo con la mente spes
ognihor l’afflisse, Con la memoria de i passati guai Cresceva il duol del suo presente affanno. E come quel, ch’a tedio hav
zi a lui Con ricercar ciò, ch’ei volea, comparse. L’improviso apparir del mostro horrendo Empì ’l vecchio meschin di tal pa
sposta darle, Disse : Io ti chiamo acciò mi presti aiuto In caricarmi del caduto peso, Che, come vedi, ancora in terra giac
12 (1570) Cento favole morali « CENTO FAVOLE MORALI. raccolte, et trattate in varie maniere di versi da m. gio. mario verdizoti. — [21.]. DEL TOPO GIOVINE, ET. la Gatta, e ’l Galletto. » p. 716
TOPO GIOVINE, ET la Gatta, e ’l Galletto. UN Topo giovinetto uscì del buco, Ove la madre non prima ch’allhora Lasciato
alletto Et in un Gatto, che tosto che ’l vide S’appiatò cheto in mezo del sentiero Per aspettar il Topo, che pian piano Inc
i, e tornò tosto dove Trovò la madre di sospetto piena, Che la cagion del suo fuggir li chiese : Ond’ei tremando a lei così
e rabbia Per fin che salvo a te pur mi condussi. E questa è la cagion del mio spavento, De la mia fuga, e del mio tanto aff
mi condussi. E questa è la cagion del mio spavento, De la mia fuga, e del mio tanto affanno.     Allhor la madre, che be
conosci anchora Il ben dal male come quel, che sei Pur dianzi uscito del mio ventre al mondo, Et d’ogni esperienza ignudo
come tu semplice sei, Tutto benigno, e pien di scherzi vani ; Né mai del sangue altrui si nutre e pasce : E sol per giuoco
miri a l’opre : E spesso un, che par rio nel fronte, copre Ogni bontà del cor sotto al bel manto. Non giudicar dal volto
13 (1570) Cento favole morali « Présentation »
Ariosti, G. M. Verdizzotti e il loro influsso nella vita e nell’opera del Tasso, Ravenna, A. Longo, 1970, p. 161-200.
Contenu         1. Épître dédicatoire à « Il Sig. Giulio Capra del Sig. Gio. Battista, dottore, et cavaliere » ; 2. 
Perry     Sources présumées     « A i lettori. Del padre, e del figliuolo, che menavan l’asino » P721       F
5. « Delli due vasi » P378   Faerno, 1   16. « Dell’agnello e del lupo » P98   Faerno, 87   17. « Del caval
16   18. « Del sole, e Borea » P46   19. « Della volpe, et del riccio » P427   Faerno, 17   20. « Della
galletto » P716       Abstemius, I, 67       22. « Del toro e del montone » P217   23. « Dell’asino, e ’l ca
rad. vernaculaire de l’Æsopus Dorpii). 29. « Della cornacchia, et del cane » P127     Faerno, 12     30. « Dell
a, et del cane » P127     Faerno, 12     30. « Della volpe, e del gallo » P671   Poggio Bracciolini, Facetiae,
cervo, e ’l cavallo, e l’huomo » P269     41. « Del porco, et del cane » PØ   Abstemius, I, 41   42. « Del
la cicala » P112-373     Faerno, 7     46. « Della volpe, et del pardo » P12   47. « Della mosca » P167,
PØ   Faerno, 43   53. « D’un marito, che cercava al contrario del fiume la moglie affogata » P682       Faerno,
ittadino, e ’l topo villano » P352     57. « Del contadino, et del cavalliero »  P402     Faerno, 15     58.
asino, e ’l lupo » PØ      Faerno, 55     60. « Dell’asino, e del lupo » P187   Faerno, 4   61. « Della vol
ito, et la capra » P341     Faerno, 5     64. « Dell’asino, e del cinghiale » P484   Faerno, 54   65. « Del
one, et della volpe » P10   Faerno, 18   66. « Dell’aquila, e del corvo » P2   67. « Della volpe ingrassata 
api » PØ ; cf. P400   Abstemius, I, 38.   73. « Del pavone, e del merlo » P219   Faerno, 22   74. « Del gal
42     Gabriele Faerno, Fabulae centum, 74   85. « Del gatto, e del gallo » P16   Gabriele Faerno, Fabulae centum
Gabriele Faerno, Fabulae centum, 65 89. « Del leone innamorato, e del contadino » P140     90. « Della scrofa, e
77   Gabriele Faerno, Fabulae centum, 70 93. « De gli arbori, e del pruno » P262   Gabriele Faerno, Fabulae centu
P325   Gabriele Faerno, Fabulae centum, 96 98. « Dell’asino, e del vitello » ???   99. « Del contadino, e Gio
Donderi, Bruno, « Giovanni Mario Verdizzotti, un favolista italiano del Cinquecento », Ambra, nº 6, 2005, p. 50-65. Consu
00, 220 p. Toldo, Pietro, « Fonti e propaggini italiane delle favole del La Fontaine », Giornale Storico della Letteratura
« Giovanni Mario Verdizzotti, letterato veneziano, amico e ispiratore del Tasso », Lettere italiane, nº 1, 1968, p. 214-226
Ariosti, G. M. Verdizzotti e il loro influsso nella vita e nell’opera del Tasso, Ravenna, A. Longo, 1970, p. 161-200. Vent
Ariosti, G. M. Verdizzotti e il loro influsso nella vita e nell’opera del Tasso, Ravenna, A. Longo, 1970, p. 201-221. Vent
Ariosti, G. M. Verdizzotti e il loro influsso nella vita e nell’opera del Tasso, Ravenna, A. Longo, 1970, p. 257-272. Vent
, « Giovanni Mario Verdizzotti, pittore e incisore, amico e discepolo del Tiziano », Bollettino del Museo civico di Padova,
otti, pittore e incisore, amico e discepolo del Tiziano », Bollettino del Museo civico di Padova, nº 59, 1970, p. 33-73.
14 (1570) Cento favole morali « CENTO FAVOLE MORALI. raccolte, et trattate in varie maniere di versi da m. gio. mario verdizoti. — [46.]. DELLA VOLPE, ET DEL PARDO. » p. 12
l Pardo Vedi la pelle mia di varie macchie Con ordine e misura al par del cielo, Ch’è di stelle dipinto, adorna tutta Con t
orta A qualunque la vede : e tal è ’l pregio Suo, che Baccho figliuol del sommo Giove Non si sdegna coprir le belle membra
la faccia bruna, E sempre forma variar conviene. Più bello è il bel del cor, che il bel del volto.
empre forma variar conviene. Più bello è il bel del cor, che il bel del volto.
15 (1570) Cento favole morali « CENTO FAVOLE MORALI. raccolte, et trattate in varie maniere di versi da m. gio. mario verdizoti. — [58.]. DEL LEONE, DELL’ASINO, ET DELLA VOLPE. » p. 149
ai copiosa preda, E sendo a l’Asinel toccato in sorte Il far le parti del comun guadagno, Il tutto giustamente in tre divis
orta da l’altrui ruina Quasi tutta la preda in un raccolse, Per farla del Leon debita parte ; E presentolla a la superba fi
tiero d’allegrezza pieno Le disse. ove sorella, hai così bene Appresa del divider la ragione, Che con tanta dottrina hor m’
la via di sua salute Senza tema di biasmo, o d’alcun danno. Se vuoi del tuo mistier cavar guadagno,     D’un tuo maggior
16 (1570) Cento favole morali « CENTO FAVOLE MORALI. raccolte, et trattate in varie maniere di versi da m. gio. mario verdizoti. — [97.]. DELL’ALLODOLA. » p. 325
tenesser con gran cura a mente Per riferirla al suo ritorno a lei. Or del campo il padrone un giorno venne Di là passando c
figliuolo insieme ; E veduto la biada a terra china Dal peso andarsi del maturo grano, Che de l’aride spiche homai cadea ;
tri Di questa Villa, e pregagli in mio nome A venir tutti a l’apparir del Sole A darci in presto del servitio loro In tagli
agli in mio nome A venir tutti a l’apparir del Sole A darci in presto del servitio loro In tagliar questa homai matura biad
novella : Né apparve in tanto metitore alcuno. Ma quando più l’ardor del mezo giorno Scaldava i campi, et aspettato indarn
arno Gran pezzo haveva gli invitati amici A la sua stanza quel padron del campo, Alfin col suo figliuol venne in su ’l loco
i parente nostro, Che ci servino in ciò de l’opra loro Per la mattina del seguente giorno.     Gli augelli allhor l’ordi
17 (1180) Fables « Marie de France, n° 84. L’homme et les bœufs » p. 657
t que hors le traient : bien est dreiz que la peine en aient. Issi va del mauveis sergant, que tut en jur va repruchant sun
sun grant servise a sun seignur : ne [se] prent garde de l’honur [ne del bien ne del gueredun k’il ad eü en sa maisun]. De
ervise a sun seignur : ne [se] prent garde de l’honur [ne del bien ne del gueredun k’il ad eü en sa maisun]. De ceo qu’il m
18 (1570) Cento favole morali « CENTO FAVOLE MORALI. raccolte, et trattate in varie maniere di versi da m. gio. mario verdizoti. — [4.]. DELL’AQUILA, E ’L GUFFO. » p. 
più brutto aspetto, Quando dal giogo d’una eccelsa rupe Sentì ullular del suo novo compagno I non mai più da lei veduti fig
o il ricevuto torto : E trovando per via l’altero augello Compagno, e del suo mal cagion novella, Che di ritorno sen veniva
vento co i possenti vanni, Con aspra insopportabile rampogna Cominciò del suo mal seco a lagnarsi.     Quinci l’Aquila i
unto allhora Che più da quel credeasi esser lontana, Et sol per colpa del giudicio torto Del Guffo tratto dal paterno affet
più si crede Esser per quelle rispettato al mondo : E duolsi a torto del giudicio altrui, Che drittamente a sé contrario v
19 (1570) Cento favole morali « CENTO FAVOLE MORALI. raccolte, et trattate in varie maniere di versi da m. gio. mario verdizoti. — [42.]. DEL LUPO, ET LE PECORE. » p. 451
to rimirando a dietro Si diedero a fuggir velocemente A i vicin tetti del nativo albergo ; Et ei di ciò restò schernito, e
litia pieno Rimaner suole a lungo andar, né puote Sempre venir al fin del suo pensiero Con la bugia del suo fallace inganno
ngo andar, né puote Sempre venir al fin del suo pensiero Con la bugia del suo fallace inganno, Ché finalmente il ver da sé
20 (1180) Fables « Marie de France, n° 12. L’aigle et la corneille » p. 259
haut la porte, cheïr la leit. La corneille fut en agueit : avant ala, del bek feri, si bien que la scale un poi overi ; le
pertuset ot fet petit, [si] que li egles pas nel vit. Par ceste fable del peissun nus mustre essample del felun que par agu
li egles pas nel vit. Par ceste fable del peissun nus mustre essample del felun que par agueit e par engin mescunseille sun
21 (1570) Cento favole morali « CENTO FAVOLE MORALI. raccolte, et trattate in varie maniere di versi da m. gio. mario verdizoti. — [94.]. DELLA VOLPE, ET DELLA SIMIA. » p. 
o sciocca, a che ti metti in core Di ciò paura, se natura larga Ti fu del dono, ond’a me tanto è scarsa ? Havendo tu per du
gion m’affanno a torto. Ma che so io, che ’l Signor nostro altiero Me del numero far di quei non voglia, Che de la coda non
r la pena Del fallo anchor, che non ha in mente havuto. Chi servo è del Tiran vive in periglio,     Né li giova innocenz
22 (1570) Cento favole morali « CENTO FAVOLE MORALI. raccolte, et trattate in varie maniere di versi da m. gio. mario verdizoti. — [73.]. DEL PAVONE, E DEL MERLO. » p. 219
e piume, E se gli oppose con simil parole.     Pensi tu forse, che del regno il peso, Che tanto importa, sostener si pos
il peso, Che tanto importa, sostener si possa Da la vaghezza esterior del manto Più, che da la virtù d’un saggio core, E da
in sorte haverlo, Con sicurezza di noi tutti insieme, E de la vita, e del tuo proprio honore.     Non seppe a tai parole
puote, E la beltà, di cui vestita è l’alma, Preceder deve a la beltà del volto, Che nulla giova senz’interno merto. Esse
23 (1180) Fables « Marie de France, n° 14. Le lion malade » p. 481
nte li escriz, ki fu defreiz e enveilliz ; malades jut mut lungement, del relever n’i ot n[i]ent. Tutes les bestes s’asembl
e as esquanz n’i chaut n[i]ent, e teus i a i vunt pur dun a la devise del leün, e saver voleient li plusur si en lui ad mes
nunpuissant ad poi amis. » Par me[is]mes ceste reisun pernum essample del leün : ki que unc chiecë en nunpoeir, si piert sa
24 (1570) Cento favole morali « CENTO FAVOLE MORALI. raccolte, et trattate in varie maniere di versi da m. gio. mario verdizoti. — [72.]. DELL’ORSO, E LE API. » p. 400
[72.] DELL’ORSO, E LE API. L’ORSO del bosco fuor da fame tratto Trovò due case d’Api, e
orno a quelle Incominciò lecar il mel, che in terra Gocciolando cadea del buco fuori, Del buco, che per tutto era già pieno
utto era già pieno. E mentre ch’ei così pascendo andava La lunga fame del liquor soave, Una Ape il vide, et li mordea l’ore
25 (1570) Cento favole morali « CENTO FAVOLE MORALI. raccolte, et trattate in varie maniere di versi da m. gio. mario verdizoti. — [83.]. DEL TOPO, ET DELLA RANA. » p. 384
oquace Rana : Che allhor mirando gli atti, ch’ei facea, Haveva il fin del suo pensiero inteso : Et aprendosi il calle innan
nell’acque Tranquillamente e senza alcun travaglio. Ma quando al mezo del camin fur giunti L’iniqua Rana a far si diede il
imor e dal bisogno Prendeva di valor doppio argomento, Tardi avveduto del nimico inganno, Arditamente e con possente lena S
torto offesa, A la vita, o a l’honor tramando inganno, Primo nel fil del proprio laccio cade, E da la forte man giusta di
26 (1570) Cento favole morali « CENTO FAVOLE MORALI. raccolte, et trattate in varie maniere di versi da m. gio. mario verdizoti. — [25.]. DEL CANE, E ’L GALLO, E LA VOLPE. » p. 252
llo ridendo, e supplicollo Con sermon efficace, ch’ei volesse Scender del tronco, ov’egli alto sedea, E benigno di sé copia
o, ov’egli alto sedea, E benigno di sé copia facesse A lei, che forte del suo amor accesa Già si sentia del suo leggiadro a
i sé copia facesse A lei, che forte del suo amor accesa Già si sentia del suo leggiadro aspetto, E de l’alta virtù del suo
mor accesa Già si sentia del suo leggiadro aspetto, E de l’alta virtù del suo bel canto : Onde abbracciarlo come caro amico
27 (1180) Fables « Marie de France, n° 54. Le paysan en prière demandant un cheval » p. 665
en un muster e si ura. Un sun cheval aveit mut cher, si l’atacha hors del muster. A Deu requist qu’il li aidast e que un a
ant cum fist cestë ureisun, sun cheval emblent li larrun. Quant il fu del muster eissuz, si esteit si cheval perduz. Arere
28 (1180) Fables « Marie de France, n° 10. Le renard et l’aigle » p. 1
serunt ars tuit mi oisel. » Par cest essample entendum nus que si est del riche orguillus : ja del povre n’avera merci pur
 » Par cest essample entendum nus que si est del riche orguillus : ja del povre n’avera merci pur sa pleinte ne pur sun cri
29 (1180) Fables « Marie de France, n° 59. Le loup et le corbeau » p. 670
que jeo la vodreie manger ; ne me larreient aprismer. » Issi est [il] del tricheür : en esfrei est e en poür - sa conscïenc
nscïence le reprent – que tuz cunuissent sun talent. Forment li peise del leal, quë hume ne tient ses fez a mal.
30 (1570) Cento favole morali « CENTO FAVOLE MORALI. raccolte, et trattate in varie maniere di versi da m. gio. mario verdizoti. — [1.]. DELL’AQUILA, ET DELLA VOLPE » p. 1
gli Aquilini suoi.     Il che veduto allhor l’afflitta madre Restò del caso rio trista e dolente ; Et non potendo farne
    Non molto dopo avenne, ch’ivi presso Havendo alcuni habitator del loco Immolato una Capra al sacrificio, Del nido l
materia il foco spinse. Tal ch’uscita la fiamma, e circondando Tutto del vampo suo già intorno il nido, De l’Aquila i figl
medesmo colto In qualche occasion tardi o per tempo. Vindice è Dio del giusto a torto offeso.
31 (1570) Cento favole morali « CENTO FAVOLE MORALI. raccolte, et trattate in varie maniere di versi da m. gio. mario verdizoti. — [55.]. DEL LUPO, ET DELLA GRUE. » p. 156
DELLA GRUE. IL Lupo devorato havea un agnello ; Et per la fretta, del mangiar c’havea, Un osso rotto con l’acuta punta
ser ti deve L’haver già tratto a salvamento il collo Fuor delle fauci del rapace Lupo.     Così gli huomini rei sovente
32 (1570) Cento favole morali « CENTO FAVOLE MORALI. raccolte, et trattate in varie maniere di versi da m. gio. mario verdizoti. — [47.]. DELLA MOSCA. » p. 16780
tiato a pieno L’ingorda brama, e ’l temerario ardire, Venne sì gonfia del mangiato pasto, E di quella bevanda a lei soave,
anda a lei soave, Che non potea levarsene, e cadendo Anzi più in mezo del liquor profondo De la vicina morte in mano andava
33 (1570) Cento favole morali « CENTO FAVOLE MORALI. raccolte, et trattate in varie maniere di versi da m. gio. mario verdizoti. — [8.]. DEL CORVO E ’L SERPENTE. » p. 128
pinto da la fame il volo Torse verso un Serpente, che tra certi Sassi del mezo giorno al sol dormiva : E fra l’ugne ne ’l p
huom, che intento Tutto al guadagno senza haver rispetto Del mal, che del suo oprar ne senta altrui, Si mette a far ciò che
34 (1570) Cento favole morali « CENTO FAVOLE MORALI. raccolte, et trattate in varie maniere di versi da m. gio. mario verdizoti. — [9.]. DEL CANE. » p. 133
llace.     Cos’io resterò essempio a gli altri avari,     Ch’ogn’un del proprio a contentarsi impari. Chi vuol l’incert
Ch’ogn’un del proprio a contentarsi impari. Chi vuol l’incerto vien del certo a nulla.
35 (1570) Cento favole morali « CENTO FAVOLE MORALI. raccolte, et trattate in varie maniere di versi da m. gio. mario verdizoti. — [35.]. DI DUE ASINI. » p. 180
ndo cadde Oppresso anchor da quel soverchio peso, Sì che riverso andò del fiume al fondo. Ma risoluto il sal nell’onda moll
leggiero De le spugne portava il debil peso, Credendo sciorsi anch’ei del proprio carco, A studio riversciossi entro a quel
36 (1570) Cento favole morali « CENTO FAVOLE MORALI. raccolte, et trattate in varie maniere di versi da m. gio. mario verdizoti. — [14.]. D’UN HUOMO, ET UN SATIRO. » p. 35
abitar insieme. Et sendo un giorno a la campagna usciti Su la stagion del più gelato Verno ; L’huom, che dal freddo havea l
se, Rispose, che col caldo, che gli usciva Nel fiato fuor da la virtù del core, Dava ristoro a l’agghiacciate mani. Poi giu
a memoria al vento ; E ne rendono in cambio ingiuria e biasmo, Quando del lor bisogno al fin son giunti. Prezza colui, ch
37 (1570) Cento favole morali « CENTO FAVOLE MORALI. raccolte, et trattate in varie maniere di versi da m. gio. mario verdizoti. — [48.]. DELL’ASINO, CHE PORTAVA IL SIMOLACRO. » p. 182
to gonfiossi, Che preso allhor da quella gloria vana, E tosto in mezo del camin fermato Levando per superbia in alto il cap
volea Mirando hor qua hor là mover un passo : E d’esser nato un Asino del tutto Già si scordava, se non era allhora Il suo
38 (1570) Cento favole morali « CENTO FAVOLE MORALI. raccolte, et trattate in varie maniere di versi da m. gio. mario verdizoti. — [69.]. DI DUE RANE C’HAVEAN SETE. » p. 43
[69.] DI DUE RANE C’HAVEAN SETE. SOTTO l’ardor del caldo estivo Sole Già si seccar molte paludi e st
d’alto muro cinte, Quantunque dolce nel principio fia L’acque gustar del nostro ardor ristoro ; Dubito ancor, che se malva
39 (1570) Cento favole morali « CENTO FAVOLE MORALI. raccolte, et trattate in varie maniere di versi da m. gio. mario verdizoti. — [80.]. DELLA LEPRE E LA TESTUGGINE. » p. 226
arla sorridendo, E mordendo con motti acerbi e gravi La gran tardezza del suo pigro piede. La Testuggine allhor di sdegno a
sdegno accesa Al corso sfida la veloce Lepre : Et ambedue per giudice del fatto Chiamar d’accordo la sagace Volpe. Or dato
r che muti loco, Che addormentossi ; confidando troppo Nella velocità del presto piede Tutto l’honor de la presente impresa
40 (1180) Fables « Marie de France, n° 13. Le corbeau et le renard » p. 124
ient ; un en ad pris, od tut s’en va. Un gupil vient qui l’encuntra ; del furmage ot grant desirer qu’il en peüst sa part m
estut cheïr e li gupil le vet seisir. Puis n’ot il cure de sun chant, del furmagë ot sun talant. Ceo est essample des orgui
41 (1570) Cento favole morali « CENTO FAVOLE MORALI. raccolte, et trattate in varie maniere di versi da m. gio. mario verdizoti. — [22.]. DEL TORO E DEL MONTONE. » p. 217
gior cose attende, Senza difesa far nol cura, o stima. L’oppression del forte è ardir del vile.
Senza difesa far nol cura, o stima. L’oppression del forte è ardir del vile.
42 (1570) Cento favole morali « CENTO FAVOLE MORALI. raccolte, et trattate in varie maniere di versi da m. gio. mario verdizoti. — [54.]. DEL CONTADINO, ET ERCOLE. » p. 291
ran bisogno.     Il che fatto più volte alfin commosso Da la pietà del suo grave lamento Sceso dal Cielo sopra un nuvol
non suole Porger soccorso a l’huom, ch’è neghitoso, S’ei da sé stesso del suo ben bramoso Ad aiutarsi cominciar non vuole.
43 (1570) Cento favole morali « CENTO FAVOLE MORALI. raccolte, et trattate in varie maniere di versi da m. gio. mario verdizoti. — [62.]. DEL CORVO, ET LA VOLPE. » p. 124
i mancasse, Degno saresti a mio giudicio certo D’esser tu sol l’augel del sommo Giove.     Allhor quel sciocco, che sent
l rostro il cibo in terra cadde. Così scorgendo la sagace Volpe Esser del suo disegno al fin venuta, Gli prese il pasto, e
44 (1570) Cento favole morali « CENTO FAVOLE MORALI. raccolte, et trattate in varie maniere di versi da m. gio. mario verdizoti. — [98.]. DELL’ASINO, E DEL VITELLO. » p. 
iun digiuno. Sì ch’io non temo, che mi rompa l’ossa     Altri, che del padron il duro legno,     Sia ch’ei si sia ; né
ignore,     Pur che ne stia de la sua sorte al segno, Né provi stato del primier peggiore. Nulla è il loco cangiar con s
45 (1570) Cento favole morali « CENTO FAVOLE MORALI. raccolte, et trattate in varie maniere di versi da m. gio. mario verdizoti. — [30.]. DELLA VOLPE, E DEL GALLO. » p. 671
etta Forse per far l’ufficio, che tu stessa Facendo vai di messaggier del fatto.     Udito ciò la Volpe, che credea Che
la pregava il Gallo Ch’ella aspettasse i suoi novelli amici, Ch’erano del suo ufficio a lei compagni : Perché con essi poi
, E senz’altro a fuggir tosto si diede Con sua vergogna e gran piacer del Gallo. Che con le burle a la nemica ordite Da le
46 (1180) Fables « Marie de France, n° 25. La femme qui fit pendre son mari » p. 388
ele fera sa volenté. Li chevaler li ad cunté que mut li ert mesavenu del larun qu’il ot despendu ; si ele ne li seit cunse
u del larun qu’il ot despendu ; si ele ne li seit cunseil doner, hors del païs l’estut aler. La prude femme li respundi : «
47 (1180) Fables « Marie de France, n° 79. L’autour et le hibou » p. 687
Maudite seit tel nureture ! » Pur ceo dit hum en repruver de la pume* del duz pumer, si ele cheit desuz le fust amer, ja ne
el arbrë ele est crüe. Sa nature peot hum guenchir, mais nul n’en put del tut eissir.
48 (1180) Fables « Marie de France, n° 91. La biche qui instruisait son faon » p. 678
ue ele mena cum il se deust par tut guarder e des veneürs desturner e del lu* qu’il ne l’encuntrast qu’il ne l’ocesist e ma
pas », fet il, « duter. Il ne nus veut fere nul mal ; de l’autre part del cheval est descenduz, si est mucez : de nus veer
49 (1180) Fables « Marie de France, n° 87. Les deux loups » p. 676
Marie de France, n° 87 Les deux loups Deus lus hors [ del ] bois s’encuntrerent ; la se resturent, si parler
e pramistrent jamés bien ne ferunt, ceo distrent. Ceo veit hum suvent del felun, ki a mut petit d’acheisun laisse le bien q
50 (1570) Cento favole morali « CENTO FAVOLE MORALI. raccolte, et trattate in varie maniere di versi da m. gio. mario verdizoti. — [84.]. DEL LEONE INVECCHIATO, ET LA VOLPE. » p. 16
n nella spelonca homai Da gli anni reso debile, et infermo, Et inetto del tutto a procacciarsi, Come quando era giovine sol
hi l’amò l’ultimo vale : E testamento far per far herede Alcun di lor del destinato scetro.     Dunque ubidillo il Corvo
mostrar gran doglia Del suo languire sospirando alquanto ; E a dirle del suo stato lo pregava.     Le rispose il Leon c
51 (1180) Fables « Marie de France, n° 71. Le loup et le hérisson » p. 675
Marie de France, n° 71 Le loup et le hérisson Del lu dit e del heriçun, que jadis furent cumpainun. Li hiriçuns
üssez ore einz lessé, mes jo t’ai bien suzveizïé. » Ceo peot hum veer del felun, ke veut trahir sun cumpainun : il me[is]me
52 (1570) Cento favole morali « CENTO FAVOLE MORALI. raccolte, et trattate in varie maniere di versi da m. gio. mario verdizoti. — [19.]. DELLA VOLPE, ET DEL RICCIO. » p. 427
vean consunto. Venuto al fiume allhor da le sue tane     Il Riccio del suo mal forte si duole :     Et poi le dice con
allhor d’attorno,     Co’ spini suoi, come talhora suole : Poi che del fango, ove ella aspro soggiorno     Suo malgrado
53 (1570) Cento favole morali « CENTO FAVOLE MORALI. raccolte, et trattate in varie maniere di versi da m. gio. mario verdizoti. — [75.]. DEL LUPO, ET L’AGNELLO. » p. 155
e con tremante core Dicendo, Che sendo ei di sotto a lui A la seconda del corrente humore Non potea torbidar l’acque di sop
pure. E non sapendo che risponder l’empio Contra la forza e la ragion del vero, Soggiunse irato con altera voce, Ch’era sfa
54 (1180) Fables « Marie de France, n° 3. La souris et la grenouille » p. 384
eise ; n’i averez rien que vus despleise, asez averez ferine e greins del blé que remeint as vileins. La reine vient par sa
jeo l’atacherai al mien : la rivere pass[er]um bien. » La suriz s’est del fil lïee, a la reine s’est atachee ; el gué se me
ns cumpainuns, tant facent a eus grant honur, si rien lur deit custer del lur, que durement ne seient liez, si par eus seie
55 (1570) Cento favole morali « CENTO FAVOLE MORALI. raccolte, et trattate in varie maniere di versi da m. gio. mario verdizoti. — [38.]. DELLA RANA, ET SUO FIGLIUOLO. » p. 376
    Ella, che non volea per modo alcuno Folle patir d’esser minor del Bue, Né creder che colui, ch’era suo figlio, Lei
al vecchio insano Di mente, che dal tempo misurando Il senno, sprezza del giovine saggio Il buon consiglio di ragion matura
56 (1570) Cento favole morali « CENTO FAVOLE MORALI. raccolte, et trattate in varie maniere di versi da m. gio. mario verdizoti. — [96.]. DEL VESPERTIGLIO, ET DELLA DONNOLA. » p. 172
; et ciò provava a i segni Del proprio corpo senza piume tutto, E che del pel del Topo era vestito, Con cui conformità per
provava a i segni Del proprio corpo senza piume tutto, E che del pel del Topo era vestito, Con cui conformità per specie h
57 (1570) Cento favole morali « CENTO FAVOLE MORALI. raccolte, et trattate in varie maniere di versi da m. gio. mario verdizoti. — A I LETTORI. DEL PADRE, E DEL FIGLIUOLO, che menavan l’asino. » p. 721
ver poco consiglio. Il figlio tosto ubidiente cede     A le parole del suo buon parente,     E fa quel, ch’ei gli dice,
ggio     D’openioni altrui varie e diverse     Ambi fornir il resto del viaggio. Così due pesi l’Asinel sofferse,     
tutti,     Che lo mirar tosto che prima apparse. Veduto il vecchio del rimedio i frutti     Esser sol burle e scherni a
58 (1180) Fables « Marie de France, n° 64. L’homme, le cheval et le bouc » p. 674
lent dit que ambedeus achatereit u ambesdeus les i larreit. Veer pöez del nunsavant que sun mal us prise autretant cume sun
59 (1180) Fables « Marie de France, n° 77. Le loup et le hérisson » p. 686
aiderai anceis : tel est la custume e la leis. » Ceo veit hum suvent del felun : tant enchantet sun cumpainun qu’il me[is]
60 (1570) Cento favole morali « CENTO FAVOLE MORALI. raccolte, et trattate in varie maniere di versi da m. gio. mario verdizoti. — [89.]. DEL LEONE INNAMORATO, E DEL CONTADINO. » p. 222
sposa.     Ma il Contadin, che già fatto sicuro Era dal gran valor del fier Leone, Che non haveva più l’ugne, né i denti
de sua forza penda : Perché puote avenir, che ’l suo nimico Vedendolo del tutto inerme e privo Di quel, che contra lui poss
61 (1570) Cento favole morali « CENTO FAVOLE MORALI. raccolte, et trattate in varie maniere di versi da m. gio. mario verdizoti. — [88.]. DELLA VOLPE, E LO SPINO. » p. 140
pino :     E sentitosi il piè punto e ferito     Di lui si dolse, e del suo rio destino.     Dicendo che ferita era da l
62 (1180) Fables « Marie de France, n° 5. Le chien et le fromage » p. 133
buche tient ; quant en mi le puncel [par]vient, en l’ewe vit l’umbre del furmage ; purpensa sei en sun curage que aveir le
63 (1570) Cento favole morali « CENTO FAVOLE MORALI. raccolte, et trattate in varie maniere di versi da m. gio. mario verdizoti. — [6.]. DELLA CORNACCHIA, E LA RONDINE. » p. 229
,     Al momentaneo preferir si deve :     Perch’a noi sembrar suol del tutto esterno Quel, che si perde allhor, che si r
64 (1180) Fables « Marie de France, n° 62. L’aigle, l’autour et les colombes » p. 672
il est pruz e curteis ; li osturs est sis senescaus, que n’esteit mie del tut leiaus. Li elges sist par un grant chaut sur
65 (1180) Fables « Marie de France — Épilogue. Épilogue »
anz treire. Esopë apel’um cest livre, qu’il translata e fist escrire, del griu en latin le turna. Li reis Alvrez, que mut l
66 (1570) Cento favole morali « CENTO FAVOLE MORALI. raccolte, et trattate in varie maniere di versi da m. gio. mario verdizoti. — [87.]. DEL CIGNO, E DELLA CICOGNA. » p. 95
Che di necessità Natura impone A tutti madre, e gran dispensatrice E del ben e del mal, come la sorte Di ciascun brama, e
cessità Natura impone A tutti madre, e gran dispensatrice E del ben e del mal, come la sorte Di ciascun brama, e con ragion
67 (1570) Cento favole morali « CENTO FAVOLE MORALI. raccolte, et trattate in varie maniere di versi da m. gio. mario verdizoti. — [93.]. DE GLI ARBORI, E DEL PRUNO. » p. 262
é, né d’altri havea Cura, che punto l’annoiasse mai, Già tutto gonfio del concesso honore Stimando sé maggior di quel, ch’e
utti ; e se tardate a farlo Qual poco ubidienti a’ miei mandati, Farò del tronco mio tal fiamma uscire, Che tutti v’arderà
68 (1180) Fables « Marie de France, n° 1. Le coq et la pierre précieuse » p. 503
mei. » Autresi est de meinte gent, se tut ne* veit a lur talent, cume del cok et de la gemme ; veu l’avums de humme et de f
69 (1180) Fables « Marie de France, n° 88. Le loup et le renard » p. 
ris. Sa mençunge est plus covenable e meuz resemble chose estable que del gupil la veritez. » Nul de eus ne deit estre juge
70 (1570) Cento favole morali « CENTO FAVOLE MORALI. raccolte, et trattate in varie maniere di versi da m. gio. mario verdizoti. — [52.]. DELL’ASINO, LA SIMIA, ET LA TALPA. » p. 
me, ch’esclusa de l’amata luce Vivo infelice sotto eterna notte Priva del maggior ben, ch’al mondo sia, Vedete star senza q
71 (1570) Cento favole morali « CENTO FAVOLE MORALI. raccolte, et trattate in varie maniere di versi da m. gio. mario verdizoti. — [63.]. DEL LEONE IMPAZZITO, ET LA CAPRA. » p. 341
piano : Et da stupore, et gran cordoglio mossa, Né senza grave horror del suo periglio Tra sé medesma fé cotai parole. O de
72 (1570) Cento favole morali « CENTO FAVOLE MORALI. raccolte, et trattate in varie maniere di versi da m. gio. mario verdizoti. — [57.]. DEL CONTADINO, ET DEL CAVALLIERO. » p. 402
ce : E prendendolo in mano, e ponderandol Per farne stima, lo chiedea del prezzo, Quando l’astuto in un medesmo punto Toccò
73 (1570) Cento favole morali « CENTO FAVOLE MORALI. raccolte, et trattate in varie maniere di versi da m. gio. mario verdizoti. — [40.]. DEL CERVO, E ’L CAVALLO, E L’HUOMO. » p. 269
egli in suo servitio havea Tanto sudato, che vittorioso Fatto l’havea del suo fiero nimico ; Era ben degno ancor, ch’esso i
ch’è men forte Del suo nimico, e che soccorso chiede Ad huom, che più del suo nimico vale, Dopo le sue vittorie alfin riman
74 (1180) Fables « Marie de France, n° 43. Le paysan et l’escarbot » p. 520
est eissuz ; dunc furent il tuz deceüz. Par cest essample le vus di, del nunsavant est autresi ; ki creit* ceo quë estre n
75 (1180) Fables « Marie de France, n° 85. La mouche et l’abeille » p. 521
 ; jeo sui pur le mien fet amee e mut cheri e bien gardee. » Issi fet del natre felun : quant il ad [le] bien en bandun, ve
76 (1570) Cento favole morali « CENTO FAVOLE MORALI. raccolte, et trattate in varie maniere di versi da m. gio. mario verdizoti. — [16.]. DELL’AGNELLO E DEL LUPO. » p. 98
vorace, e ria.     Allhor fermato il Lupo, e nulla mosso A sdegno del parlar suo dispettoso, Ma con la mente tutta chet
77 (1570) Cento favole morali « CENTO FAVOLE MORALI. raccolte, et trattate in varie maniere di versi da m. gio. mario verdizoti. — [20.]. DELLA GAZZA, ET GLI ALTRI UCCELLI. » p. 
così rispose. Più tosto voglio esser da voi schernita, Temendo in van del mal falsa cagione, Che stando in gran pericol de
78 (1180) Fables « Marie de France, n° 6. Le mariage du soleil » p. 314
creatures s’asemblerent ; a la Destinee en alerent, si li mustrerent del soleil que de femme prendre quert cunseil. La De
79 (1180) Fables « Marie de France, n° 42. Le riche qu’on saigne » p. 684
avant ; tant par destreit tant par amur li estut cunustre la verrur ; del sanc li dist que ele espandi e que li autre estei
80 (1180) Fables « Marie de France, n° 49. Le forgeron et la cognée » p. 
emander a chescun fust qu’il pot trover al quel il li loënt entendre, del queil il puisse mance prendre. Quant ensemble en
81 (1570) Cento favole morali « CENTO FAVOLE MORALI. raccolte, et trattate in varie maniere di versi da m. gio. mario verdizoti. — [33.]. DI DUE RANE VICINE DI ALBERGO. » p. 69
l’huom non sa quel, che Dio prescrive. Pria che morte ti colga esci del vitio.
82 (1570) Cento favole morali « CENTO FAVOLE MORALI. raccolte, et trattate in varie maniere di versi da m. gio. mario verdizoti. — [34.]. DEL CERVO, ET SUO FIGLIUOLO. » p. 351
al latrar desse le spalle, Essendo egli di corpo e di valore Maggior del cane, e con la fronte armata Di dure corna a cont
83 (1570) Cento favole morali « CENTO FAVOLE MORALI. raccolte, et trattate in varie maniere di versi da m. gio. mario verdizoti. — [51.]. DELLE MOSCHE NEL MELE. » p. 80
e di mel piene Volendosi da quello alzar a volo Parte da la gravezza del pasciuto Ventre, parte dal mel tenace fatto Dal S
84 (1570) Cento favole morali « CENTO FAVOLE MORALI. raccolte, et trattate in varie maniere di versi da m. gio. mario verdizoti. — [53.]. D’UN MARITO, CHE CERCAVA AL CON- trario del fiume la moglie affogata. » p. 682
[53.] D’UN MARITO, CHE CERCAVA AL CON-trario del fiume la moglie affogata. UN huom, di cui la m
85 (1570) Cento favole morali « CENTO FAVOLE MORALI. raccolte, et trattate in varie maniere di versi da m. gio. mario verdizoti. — [86.]. DELLO SPARVIERO CHE, seguiva una colomba. » p. 
, Che la seguivi, et trar volevi a morte ? Et detto ciò gli diè tanto del capo Sopra d’un sasso, che morir convenne.    
86 (1180) Fables « Marie de France, n° 57. Le paysan et le lutin » p. 668
rop crei[en]t autri parole, que tut les deceit e afole. Li fous quide del veizïé quel voillë aver cunseillé si cume sei, me
87 (1570) Cento favole morali « CENTO FAVOLE MORALI. raccolte, et trattate in varie maniere di versi da m. gio. mario verdizoti. — [3.]. DELL’AQUILA, ET LA SAETTA. » p. 276
dell’improviso colpo. Et veduto lo stral tutto nascoso Nell’intestine del suo proprio ventre, S’avvide ancor, che de lo str
88 (1570) Cento favole morali « CENTO FAVOLE MORALI. raccolte, et trattate in varie maniere di versi da m. gio. mario verdizoti. — [5.]. DEL MULO. » p. 315
nella prospera fortuna Divien superbo, e non conosce mai La debolezza del suo vil valore : Che, se in contraria sorte avien
89 (1570) Cento favole morali « CENTO FAVOLE MORALI. raccolte, et trattate in varie maniere di versi da m. gio. mario verdizoti. — [11.]. DEL CIGNO, ET DELL’OCCA. » p. 399
nciar si diede Così leggiadro e dilettoso canto, Ch’a quello il Cuoco del suo errore avvisto Il riconobbe al primo suono, e
90 (1570) Cento favole morali « CENTO FAVOLE MORALI. raccolte, et trattate in varie maniere di versi da m. gio. mario verdizoti. — [68.]. DELLA SELVA, E ’L VILLANO. » p. 303
suoi lavori.     Ella, che per natura era cortese, E ricca intorno del suo gran tesoro, Gli ne fé parte, gratiosamente D
91 (1570) Cento favole morali « CENTO FAVOLE MORALI. raccolte, et trattate in varie maniere di versi da m. gio. mario verdizoti. — [70.]. D’UN CANE, CHE TE- meva la pioggia. » p. 
    Un sì fervente humor, e a me noioso, Che quasi un terzo mi levò del pelo :     E questo m’è un ricordo tanto amaro,
92 (1180) Fables « Marie de France, n° 20. Le voleur et le chien » p. 403
e mie cunsentir ; atendre en deit tel guer[e]dun cum[e] li chien fist del larun.
93 (1570) Cento favole morali « CENTO FAVOLE MORALI. raccolte, et trattate in varie maniere di versi da m. gio. mario verdizoti. — [77.]. DEL CINGHIALE, E LA VOLPE. » p. 224
anco per tempo. Ch’aspettar non bisogna che ’l periglio Ti stia sopra del capo in trovar l’armi, Che pon salvarti da nimica
94 (1570) Cento favole morali « CENTO FAVOLE MORALI. raccolte, et trattate in varie maniere di versi da m. gio. mario verdizoti. — [66.]. DELL’AQUILA, E DEL CORVO. » p. 2
l si conviene, Sovente va d’ogni miseria al fondo : E divenuto favola del volgo Con suo danno e dolor schernito giace. Og
95 (1570) Cento favole morali « CENTO FAVOLE MORALI. raccolte, et trattate in varie maniere di versi da m. gio. mario verdizoti. — [92.]. DELLA CERVIA, ET LA VITE. » p. 77
uell’infelice fiera. Ahi quanto di ragion mi vien la Morte Spogliando del vigor, che mi reggea, Poi ch’io medesma la cagion
96 (1180) Fables « Marie de France, n° 4. Le chien et la brebis » p. 478
de vïande eurent suffreite ; ne la berbiz plus ne vesqui : sis sires del tut la perdi. Ceste essample vus veut mustrer : d
97 (1180) Fables « Marie de France, n° 7. Le loup et la grue » p. 156
tieng jeo pur fol que od mes denz ne trenchai tun col. » Autresi est del mal seignur : si povres hom li fet honur e puis d
98 (1180) Fables « Marie de France, n° 61. Le renard et la colombe » p. 
ue par euls eie estrif ne noise. Il n’unt pas tuz le bref oï ki vient del rei, jol vus afi : ne m’estuvereit pas remüer, si
99 (1570) Cento favole morali « CENTO FAVOLE MORALI. raccolte, et trattate in varie maniere di versi da m. gio. mario verdizoti. — [13.]. DEL CERVO. » p. 74
[13.] DEL CERVO. IL Cervo si specchiava intorno al fonte,     E del bel don de le ramose corna     Si gloriava di su
100 (1570) Cento favole morali « CENTO FAVOLE MORALI. raccolte, et trattate in varie maniere di versi da m. gio. mario verdizoti. — [24.]. DEL GAMBERO, E SUO FIGLIUOLO. » p. 322
an più facilmente, Persuadendo più l’opra, che ’l dire. Non biasmar del tuo vitio un altro mai. 2. [NdE] Var. les édit
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