/ 85
1 (1570) Cento favole morali « CENTO FAVOLE MORALI. raccolte, et trattate in varie maniere di versi da m. gio. mario verdizoti. — [90.]. DELLA SCROFA, E LA CAGNA. » p. 173
DELLA SCROFA, E LA CAGNA. INCONTROSSI la Cagna un giorno a caso Con una Scrofa, e lei vedendo tutta Lotosa e brutta c
o a caso Con una Scrofa, e lei vedendo tutta Lotosa e brutta cominciò con riso Prima a schernirla, et poi con voce aperta L
do tutta Lotosa e brutta cominciò con riso Prima a schernirla, et poi con voce aperta La dileggiava sì, che venne in breve
hernirla, et poi con voce aperta La dileggiava sì, che venne in breve Con lei, c’haveva nel suo cor concetto Dal lungo mott
ne. Ma crescendo più grave tuttavia L’ingiuria, che la Cagna le facea Con un parlar, che non havea risposta ; La Scrofa d’i
cciosa dice. Io ti giuro per Venere o malvagia, Che se più dietro vai con tue parole Me, che non mai t’offesi, ingiuriando,
m d’altro, che di ciancie alfine: Ch’io ti traffigerò l’invido fianco Con questo dente mio pungente e forte, Che fia rispos
iasmo sente Da chi col vero il punge et lo molesta, Torna in sua lode con risposta honesta Quel che di darle infamia appar
2 (1570) Cento favole morali « CENTO FAVOLE MORALI. raccolte, et trattate in varie maniere di versi da m. gio. mario verdizoti. — [75.]. DEL LUPO, ET L’AGNELLO. » p. 155
volea trovarla Di venir seco a lite, e fargli offesa, Cominciò tosto con parlar altero Dirgli, che mal faceva, e da insole
a indegno.     Se n’escusava il mansueto Agnello Con voce humile e con tremante core Dicendo, Che sendo ei di sotto a lu
sponder l’empio Contra la forza e la ragion del vero, Soggiunse irato con altera voce, Ch’era sfacciato e di follia ripieno
ciocchezze.     E volendo di ciò far nova scusa L’innocente animal con dir più basso, Ma con ragioni più possenti e sald
olendo di ciò far nova scusa L’innocente animal con dir più basso, Ma con ragioni più possenti e salde, Il Lupo iniquo, che
che già in sé confuso Era rimaso, adosso al miser corse ; E divorollo con disdegno e rabbia.     Così l’huomo empio, e p
ndo le cagioni, o vere o false Che sian, nel sen de la nequitia sua ; Con cui non val né la ragion, né il vero. L’huomo p
3 (1570) Cento favole morali « CENTO FAVOLE MORALI. raccolte, et trattate in varie maniere di versi da m. gio. mario verdizoti. — [30.]. DELLA VOLPE, E DEL GALLO. » p. 671
Trovò un’astutia : et là correndo in fretta Così si diede a ragionar con lui,     Buon dì, fratello ; O che felice nova
o Per allegrarsi co i novelli amici ; E giurar fedeltade e buona pace Con gli altri, che là giù soggiorno fanno. Però scend
Di levarsela allhor tosto dinanzi : E mostrando allegrarsene di botto Con varii segni, così prese a dire.     Io ti rend
pe, che credea Che pur venisser da dovero i cani, Per più non dimorar con suo gran danno Oltra lo scorno, ch’avanzar potea,
Di fuggirsene allhor disegno fece. E prendendo licenza al suo partire Con parlar dolce la pregava il Gallo Ch’ella aspettas
suoi novelli amici, Ch’erano del suo ufficio a lei compagni : Perché con essi poi partendo insieme Daria maggior certezza
a prese anchor maggior sospetto, E senz’altro a fuggir tosto si diede Con sua vergogna e gran piacer del Gallo. Che con le
a fuggir tosto si diede Con sua vergogna e gran piacer del Gallo. Che con le burle a la nemica ordite Da le burle di lei me
corto face, Sovente suol da l’accortezze altrui Trovar difesa, e trar con doppio scorno, Chi coglierlo volea nel proprio in
4 (1570) Cento favole morali « CENTO FAVOLE MORALI. raccolte, et trattate in varie maniere di versi da m. gio. mario verdizoti. — [83.]. DEL TOPO, ET DELLA RANA. » p. 384
nsier si stava D’esporsi incerto al periglioso guado. E mentre dubbio con tremante core Tentava in ciò la più sicura via, E
iù sicura via, Ecco lontan da mezo il largo humore A lui tosto gridar con rauca voce, Ch’ei l’aspettasse, una loquace Rana 
fin del suo pensiero inteso : Et aprendosi il calle innanzi ognihora Con le man pronte, e rispingendo a dietro Spesso con
lle innanzi ognihora Con le man pronte, e rispingendo a dietro Spesso con ambo i piè la torbid’onda, A quello si condusse i
nuotar sapea, Lo persuase di legarsi seco Ne i piè di dietro a i suoi con certo filo, Che per tal opra a lui recato havea.
or doppio argomento, Tardi avveduto del nimico inganno, Arditamente e con possente lena Si sostentava ; e risurgeva in modo
tento.     Or mentre quella al fondo, al sommo questo Si ritraheva con egual valore, Nessun cedendo a le contrarie forze
el fil del proprio laccio cade, E da la forte man giusta di Dio Colto con egual sorte insieme resta. Talhor prima a sé nu
5 (1570) Cento favole morali « CENTO FAVOLE MORALI. raccolte, et trattate in varie maniere di versi da m. gio. mario verdizoti. — [87.]. DEL CIGNO, E DELLA CICOGNA. » p. 95
DELLA CICOGNA. IL Cigno giunto homai vicino al fine De la sua vita con soavi accenti Facea l’esequie a le sue proprie me
dispensatrice E del ben e del mal, come la sorte Di ciascun brama, e con ragion richiede : Io canto le miserie mie passate
poso, onde la vita È priva sempre, e da continue cure Di procacciarsi con fatica il vitto Sempre si sente in gran travaglio
ngiato havrò sorte e figura, In quel vivrò, che mi darà fortuna Viver con quel vigor, che da me vita Trarrà sotto altra for
ua sorte, e de la legge eterna, Che Natura, e di Dio la voglia impone Con egual peso a gli animali tutti : E la morte abbra
lia impone Con egual peso a gli animali tutti : E la morte abbracciar con lieto volto Come la vita si tien dolce e cara, Es
ntento, e far legge a sé stesso De la ragion, che dal suo santo senno Con dotto mezzo a noi discende e piove. Che chi tal v
ve Dopo la morte de l’humana vita ; E muor vivendo dolcemente in Dio, Con cui s’unisce con mirabil modo, Quando lascia la t
de l’humana vita ; E muor vivendo dolcemente in Dio, Con cui s’unisce con mirabil modo, Quando lascia la terra, e un Dio si
6 (1570) Cento favole morali « CENTO FAVOLE MORALI. raccolte, et trattate in varie maniere di versi da m. gio. mario verdizoti. — [25.]. DEL CANE, E ’L GALLO, E LA VOLPE. » p. 252
lui capace albergo, S’accommodò passando quella notte In dolce sonno con tranquilla pace.     Ma poi ch’apparve in Orie
pace.     Ma poi ch’apparve in Oriente il raggio Del matutino Sol con lieta voce Diede il Gallo principio al canto usat
Havea ’l suo albergo : et tosto al canto corse Dove era il Gallo ; et con parole amiche Salutollo ridendo, e supplicollo Co
era il Gallo ; et con parole amiche Salutollo ridendo, e supplicollo Con sermon efficace, ch’ei volesse Scender del tronco
iar ti possa Come ben cara a me novella amica.     Allhor la Volpe con un grido strano Mettendo il capo dentro a quel fo
in breve, Facendo a lei quel, ch’essa haveva al Gallo Di far pensato con l’astutie sue, Senza che pur la ria se n’avvedess
annar pensa, esso tradisce ; E rende al finto dir finte parole. Chi con fraude camina in fraude intoppa.
7 (1570) Cento favole morali « CENTO FAVOLE MORALI. raccolte, et trattate in varie maniere di versi da m. gio. mario verdizoti. — [95.]. DEL NIBIO, E DELLO SPARVIERO. » p. 
ila disse : Orsù fratelli andate A mostrarmi di ciò ragion più chiara Con l’opra del valor, che regna in voi. Che colui, ch
Con l’opra del valor, che regna in voi. Che colui, che tornando a me con prova Maggior de le sue forze e del suo grado, Me
e con prova Maggior de le sue forze e del suo grado, Men darà indicio con più degno effetto, Colui da mia sentenza havrà la
rnaro Ciascun mostrando a lei la preda fatta. Onde mostrando il Nibio con gran suono D’altera voce un topo, c’havea preso I
mba, Che per lo ciel volando a forza ottenne, L’Aquila disse. Poi che con l’effetto Chiara ciascun di voi fatto m’havete De
ggior segno Di valor mostra de gli effetti a prova : E non colui, che con sembianze vane Di cose esterior, che ingombran gl
8 (1570) Cento favole morali « CENTO FAVOLE MORALI. raccolte, et trattate in varie maniere di versi da m. gio. mario verdizoti. — [37.]. D’UN VECCHIO, ET LA MORTE. » p. 60
l’affaticate membra Sotto l’ardor del caldo estivo Sole. E rivolgendo con la mente spesso L’aspra calamità, che ognihor l’a
olgendo con la mente spesso L’aspra calamità, che ognihor l’afflisse, Con la memoria de i passati guai Cresceva il duol del
na volta richiamò la Morte. Tal ch’ella alfin dal suo parlar commossa Con faccia horrenda, e minaccioso aspetto In habito l
faccia horrenda, e minaccioso aspetto In habito lugubre inanzi a lui Con ricercar ciò, ch’ei volea, comparse. L’improviso
chiaman la Morte, Che quando se la senton poi vicina Fuggon tremando con la faccia china Per non provar di lei la dura sor
9 (1570) Cento favole morali « CENTO FAVOLE MORALI. raccolte, et trattate in varie maniere di versi da m. gio. mario verdizoti. — [56.]. DEL TOPO CITTADINO, E ’L TOPO VILLANO. » p. 352
lauta e copiosa mensa. Così rodendo insino a meza notte Il duro cibo con tranquilla mente A un dolce sonno alfin si diero
olmi molti piatti e deschi. Ma non sì tosto prima gli assaggiaro, Che con romor, che gli rendeo sospesi, Ecco scuotendo mil
rendeo sospesi, Ecco scuotendo mille chiavi, e l’uscio Subito aprendo con un lume in mano Il maestro venir de la cucina Per
r de l’inimico lume Il Topo Cittadin ratto fuggissi L’altro invitando con tremante core A far l’istesso per fuggir da’ guai
Più che a bastanza la golosa sete, Quivi posar le ben pasciute membra Con gran temenza, il resto de la notte Tutto passando
pasciute membra Con gran temenza, il resto de la notte Tutto passando con disagio e pena Senza mai chiuder occhio, o mover
o mover piede, Tanto sospetto havean d’ogni periglio. Poi quando Febo con l’aurato carro Portò di novo in Oriente il giorno
rtò di novo in Oriente il giorno, L’hospite cittadino al suo compagno Con festevol parlar gioioso disse. Che ti par, frate,
le terrene cose in mano il freno E voi, ch’a più poter veloci andate Con sommo desiderio a i regii alberghi Per vender sol
te la superbia, e ’l fasto ; Deh misurate i passi vostri alquanto ; E con sano discorso giudicate Del corso e stato vostro
o rustico la norma ; Che viverà nella più nobil forma Beato, e morirà con gloria et fama. Un ben, ch’è mal sicuro, è da s
10 (1570) Cento favole morali « CENTO FAVOLE MORALI. raccolte, et trattate in varie maniere di versi da m. gio. mario verdizoti. — [16.]. DELL’AGNELLO E DEL LUPO. » p. 98
n cima al tetto stando Da la finestra di lontano il Lupo ; E cominciò con orgogliosa voce A provocarlo, e fargli ingiuria e
cominciò con orgogliosa voce A provocarlo, e fargli ingiuria et onta Con dirgli tutto quel, che dir si puote D’una bestia
fermato il Lupo, e nulla mosso A sdegno del parlar suo dispettoso, Ma con la mente tutta cheta a quello Con un basso parlar
degno del parlar suo dispettoso, Ma con la mente tutta cheta a quello Con un basso parlar così rispose. Sciocco tu non sei
11 (1570) Cento favole morali « CENTO FAVOLE MORALI. raccolte, et trattate in varie maniere di versi da m. gio. mario verdizoti. — [78.]. DEL PARDO, E LE SIMIE. » p. 
asce di loro,     Havea gran fame, e di cibarsi cura : E scorrendo con rabbia il terren Moro     Ove Natura in copia le
e,     Fatto ogni prova, alfin partito prende,     Onde possa di là con arte trarle. Finge far un gran salto, e quando
a a lui s’abbassa,     Ché morto il crede, e d’allegrezza piena      Con festa intorno a lui saltella e passa. Egli sta
che si renda satio,     Fin ch’ognuna di lor di vita manche. Così con arte mena a fiero stratio     Le sue nimiche, e
de le sue brame     Venir un dì, né haverne il modo sente,     Dee con prudenza usar di simil trame : Ch’ogni difficultà
12 (1570) Cento favole morali « CENTO FAVOLE MORALI. raccolte, et trattate in varie maniere di versi da m. gio. mario verdizoti. — [81.]. DELLA RONDINE, E GLI ALTRI UCCELLI. » p. 39
erba     Nel cor del suo presagio il gran timore,     Disse di novo con rampogna acerba. Ecco il Lin nato a me d’alto d
usciate fuore. Ella pur dice, e ognun le crede meno     Quanto più con ragioni aperte e vive     Mostra il lor viver di
uro ;     E sen fan varie reti in mille rive. La Rondinella allhor con cor sicuro     De l’huom si fece molto stretta a
ce molto stretta amica,     Per liberarsi da periglio oscuro. Vive con l’huomo, e sempre si nutrica     D’ogni altra co
ior d’ogni sua festa,     Quando ve n’ha ben piena la sacchetta. E con lacci e con reti ognihor gl’infesta,     Facendo
ua festa,     Quando ve n’ha ben piena la sacchetta. E con lacci e con reti ognihor gl’infesta,     Facendone di lor st
13 (1570) Cento favole morali « CENTO FAVOLE MORALI. raccolte, et trattate in varie maniere di versi da m. gio. mario verdizoti. — [48.]. DELL’ASINO, CHE PORTAVA IL SIMOLACRO. » p. 182
, Mentre passava per diverse vie Era inchinato da la gente tutta, Che con divotion s’humiliava Del nume vano a quella ricca
sino del tutto Già si scordava, se non era allhora Il suo padron, che con un grosso fusto Percotendo le natiche asinine Gli
o Percotendo le natiche asinine Gli fece di sé stesso entrar in mente Con molte busse, et con simil parole. Segui pur pazzo
che asinine Gli fece di sé stesso entrar in mente Con molte busse, et con simil parole. Segui pur pazzo il tuo preso camino
14 (1570) Cento favole morali « CENTO FAVOLE MORALI. raccolte, et trattate in varie maniere di versi da m. gio. mario verdizoti. — [18.]. DEL SOLE, E BOREA. » p. 46
tossi al patto Di cotal prova : et fé d’esser il primo, Che mostrasse con lui l’alte sue forze. Così d’accordo cominciò cal
i toccava.     Allhora il Sole incomminciò scaldarlo A poco a poco con l’ardente raggio Sì, che ’l buon pellegrino anch’
on lasciar in quel camin la vita : Così di voler proprio abbandonolla Con speme di poter forse trovarla Al suo ritorno nel
be l’honore.     Tal suole spesso l’huom prudente e saggio Giunger con la destrezza al fin, ch’ei brama, Assai più prest
gio Giunger con la destrezza al fin, ch’ei brama, Assai più presto, e con minore affanno, Che colui, che con impeto si move
, ch’ei brama, Assai più presto, e con minore affanno, Che colui, che con impeto si move In discoperta forza a le sue vogli
15 (1570) Cento favole morali « CENTO FAVOLE MORALI. raccolte, et trattate in varie maniere di versi da m. gio. mario verdizoti. — [80.]. DELLA LEPRE E LA TESTUGGINE. » p. 226
[80.] DELLA LEPRE E LA TESTUGGINE. VIDE la Lepre un dì con lento passo La Testuggine andar per suo camino, E
ne andar per suo camino, E cominciò sprezzarla sorridendo, E mordendo con motti acerbi e gravi La gran tardezza del suo pig
l’honor de la presente impresa. In questo la Testuggine, che ’l corso Con solecito passo affrettò tanto, Che giunse alfine
ce l’infelice prole Biasmo, e vergogna, e danno in ogni tempo. Quinci con gran suo scorno intende e vede Il suo rival, che
con gran suo scorno intende e vede Il suo rival, che debole seguendo Con un continuar facile il passo Nel camin di virtù,
lti e molti, ch’ei nulla prezzava : E tutto il resto di sua vita vive Con tedio estremo assai peggio, che morto, Senza sper
16 (1570) Cento favole morali « CENTO FAVOLE MORALI. raccolte, et trattate in varie maniere di versi da m. gio. mario verdizoti. — [85.]. DEL GATTO, E DEL GALLO. » p. 
ai.     Soggiunse il Gatto allhor : bench’io potrei Gettar a terra con ragion possente Queste tue scuse vane, inutilment
tanto empio sei, E da rispetto di virtù lontano, Che in tutti i tempi con lascivia immensa Con le sorelle, con le figlie, e
rispetto di virtù lontano, Che in tutti i tempi con lascivia immensa Con le sorelle, con le figlie, e insino Con la tua ma
tù lontano, Che in tutti i tempi con lascivia immensa Con le sorelle, con le figlie, e insino Con la tua madre carnalmente
i tempi con lascivia immensa Con le sorelle, con le figlie, e insino Con la tua madre carnalmente giaci ? Rispose a questo
17 (1570) Cento favole morali « CENTO FAVOLE MORALI. raccolte, et trattate in varie maniere di versi da m. gio. mario verdizoti. — [91.]. DEL TAGLIALEGNA, E MERCURIO. » p. 173
utto gioioso Affermò, ch’era sua quella di ferro ; E la prese da lui, con lieto viso Rendendogli con dir pien di bontade Im
a sua quella di ferro ; E la prese da lui, con lieto viso Rendendogli con dir pien di bontade Immense gratie di cotal favor
entura, ch’avenuta gli era, Uno di lor, ch’astuto era e sagace, Tentò con fraude, s’egli anchor potesse Divenir ricco, come
o Per tagliar legna, quel, che il suo compagno A caso fece, fece egli con arte Di lasciarsi cader allhor la scure In mezzo
llhor la scure In mezzo il corso de le rapide onde : E finse lagrimar con gran sospiri, E gran querele la sua dura sorte. O
or cortese De la sua, che di ferro era nel fiume ; E da sé lo scacciò con brutti scherni.     Così il gran Re del cielo
18 (1570) Cento favole morali « CENTO FAVOLE MORALI. raccolte, et trattate in varie maniere di versi da m. gio. mario verdizoti. — [29.]. DELLA CORNACCHIA, ET DEL CANE. » p. 127
la al sacrificio intenta Stava divotamente inanzi a l’ara, Le disse : con qual cor cara sorella Puoi sacrificio far a quell
l’irata Dea ; Ma non voglio però darle risposta D’affetto tale : anzi con cor humile Pregarla sempre, e con giusta pietade
arle risposta D’affetto tale : anzi con cor humile Pregarla sempre, e con giusta pietade Renderle honor quant’io posso magg
er se placar posso lo sdegno Del suo superbo cor sì in me crudele : E con carezze mitigar l’offesa, Ch’ella m’ha fatto, e p
19 (1570) Cento favole morali « CENTO FAVOLE MORALI. raccolte, et trattate in varie maniere di versi da m. gio. mario verdizoti. — [43.]. DELLA GALLINA, ET LA RONDINE. » p. 192
arle incominciò cortese ;     Perché n’uscisse la progenie nova      Con desio di ben far, ch’a ciò l’accese.     Ma ment
    Con desio di ben far, ch’a ciò l’accese.     Ma mentre ch’ella con amor le cova,     La Rondinella, che tal opra in
otal modo esorta. Vana è, misera, l’opra e a te mortale,     A cui con tanto amor e studio attendi :     Che tu prepari
he de l’uova usciranno,     Faran col tempo eterna ingiuria poi      Con tua gran pena a’ proprii figli tuoi. Lasciale d
20 (1570) Cento favole morali « CENTO FAVOLE MORALI. raccolte, et trattate in varie maniere di versi da m. gio. mario verdizoti. — [84.]. DEL LEONE INVECCHIATO, ET LA VOLPE. » p. 16
prolungar sua vita quanto Gli concedesse la natura e ’l cielo ; Tentò con l’arte far quel, che vietato Era a sue forze inde
fu, ch’un dì passando il Corvo Vicino a la sua grotta, a sé chiamollo Con debil voce, e con sermone humile Il mosse a gran
ndo il Corvo Vicino a la sua grotta, a sé chiamollo Con debil voce, e con sermone humile Il mosse a gran pietà de la sua so
lui presso Se lo vedea il Leon, che ’l mezo morto Fingea, l’unghiava con le zampe adunche, E lo sbranava, e ne ’l rendea s
uanto ; E a dirle del suo stato lo pregava.     Le rispose il Leon con voce grave, E ch’a pena parea che suono havesse ;
ontano.     Così da picciol segno alcuna volta L’huom savio impara con sua gran ventura A scoprir de’ malvaggi il rio se
21 (1570) Cento favole morali « CENTO FAVOLE MORALI. raccolte, et trattate in varie maniere di versi da m. gio. mario verdizoti. — [55.]. DEL LUPO, ET DELLA GRUE. » p. 156
vea un agnello ; Et per la fretta, del mangiar c’havea, Un osso rotto con l’acuta punta Gli restò in gola attraversato in m
Che sentiva di morte estrema pena. E per medico suo la Grue richiese Con assai largo premio pattuito Tra lor d’accordo per
ai largo premio pattuito Tra lor d’accordo per cotal fatica. Ond’ella con l’acuto e lungo rostro In breve alfin di tanto af
22 (1570) Cento favole morali « CENTO FAVOLE MORALI. raccolte, et trattate in varie maniere di versi da m. gio. mario verdizoti. — [46.]. DELLA VOLPE, ET DEL PARDO. » p. 12
Tra loro di beltà. Diceva il Pardo Vedi la pelle mia di varie macchie Con ordine e misura al par del cielo, Ch’è di stelle
rdine e misura al par del cielo, Ch’è di stelle dipinto, adorna tutta Con tal vaghezza, che stupore apporta A qualunque la
beltà, ch’offender puossi : Onde la mia non può sentir offesa Mentre con essa mi riserbo in vita.     Da questo impari
ne, Che l’alma apportar suol, non la fortuna C’hor chiara sembra, hor con la faccia bruna, E sempre forma variar conviene.
23 (1570) Cento favole morali « CENTO FAVOLE MORALI. raccolte, et trattate in varie maniere di versi da m. gio. mario verdizoti. — [89.]. DEL LEONE INNAMORATO, E DEL CONTADINO. » p. 222
iederla al padre, Che per sua sposa a lui la concedesse. Et così fece con parlar cortese. Ma il Contadin, cui strana cosa p
a farne oltraggio : E vivrem teco poi lieti e sicuri, E tu ti goderai con dolce pace L’amata sposa a le tue voglie pronta.
egargli hebbe ardimento La figlia, ch’egli li chiedea per moglie ; Ma con un grosso fusto lo percosse Si fieramente nel sup
e briga.     La favola in virtù saggia ammonisce L’huom forte, che con altri accordo brama, A non lasciarsi tor l’armi d
che contra lui possente il rese, Cangi pensiero di fermar la pace ; E con guerra mortal gli mova assalto, E lo conduca a l’
24 (1570) Cento favole morali « CENTO FAVOLE MORALI. raccolte, et trattate in varie maniere di versi da m. gio. mario verdizoti. — [10.]. DELL’ANGUILLA, E ’L SERPENTE. » p. 
ANGUILLA, E ’L SERPENTE. L’ANGUILLA un giorno domandò al Serpente, Con cui spesso in amor giacer soleva Dentro a l’humor
felice aventurosa vita, Come ella ognihor viveva in pena e in doglia Con continuo timor d’acerba morte.     Allhor risp
to segno Del temerario ardir mostrato indarno Per farmi oltraggio : e con orgoglio crudo Non lascio ingiuria mai senza vend
25 (1570) Cento favole morali « CENTO FAVOLE MORALI. raccolte, et trattate in varie maniere di versi da m. gio. mario verdizoti. — [34.]. DEL CERVO, ET SUO FIGLIUOLO. » p. 351
esse le spalle, Essendo egli di corpo e di valore Maggior del cane, e con la fronte armata Di dure corna a contrastar posse
del cane, e con la fronte armata Di dure corna a contrastar possenti Con qual si voglia più forte animale.     E ’l Cer
’accorgo haver armi e valore Figlio da contrastar co ’l cane, e forse Con più d’un’altra più feroce belva : Ma non ti so gi
26 (1570) Cento favole morali « CENTO FAVOLE MORALI. raccolte, et trattate in varie maniere di versi da m. gio. mario verdizoti. — [38.]. DELLA RANA, ET SUO FIGLIUOLO. » p. 376
voler de la natura Vivi de la tua sorte ognihor contenta : Né tentar con pericol manifesto De le tue forze l’impossibil op
di ragion matura : E seguitando il suo pazzo discorso Si mette a far con cor superbo e vano Quel, ch’a ragion tentar non p
e ad altri, o maggior d’anni In altra guisa, al giovine dar fede, Che con ragione la sua lingua mova ; Ché non sta con l’et
al giovine dar fede, Che con ragione la sua lingua mova ; Ché non sta con l’età sempre il sapere : Né sempre è gioventù men
27 (1570) Cento favole morali « CENTO FAVOLE MORALI. raccolte, et trattate in varie maniere di versi da m. gio. mario verdizoti. — [4.]. DELL’AQUILA, E ’L GUFFO. » p. 
a i più forti inviolabil patti, Che d’osservarsi il Guffo proponesse, Con supplichevol prego aggiunse questo, Ch’a l’ Aquil
lfin l’avido ventre Non senza doglia della sozza madre, Che di lontan con gran timor la scorse Devorar tutto il suo infelic
poi colma d’affanno Al marito narrò l’horribil caso.     Egli, che con gran pena intese questo, Tornò fra poco al mal gu
e di ritorno sen veniva altero Battendo il vento co i possenti vanni, Con aspra insopportabile rampogna Cominciò del suo ma
A darle de’ suoi figli il falso segno ; Forte sen dolse : e si scusò con seco1 Del torto a lui contra sua voglia fatto. S
28 (1570) Cento favole morali « CENTO FAVOLE MORALI. raccolte, et trattate in varie maniere di versi da m. gio. mario verdizoti. — [5.]. DEL MULO. » p. 315
e Vive animal in terra ? io già fui figlio D’un possente corsier, che con la sella D’argento, e con le briglie ornate d’oro
o già fui figlio D’un possente corsier, che con la sella D’argento, e con le briglie ornate d’oro Vinceva ogn’altro più vel
tratto d’arco, O poco più lontan batter il corso, Che stanco si sentì con tanto affanno, Che bisognò fermarsi, e prender le
29 (1570) Cento favole morali « CENTO FAVOLE MORALI. raccolte, et trattate in varie maniere di versi da m. gio. mario verdizoti. — [42.]. DEL LUPO, ET LE PECORE. » p. 451
ISSI il Lupo i panni d’un pastore Per ingannar le semplicette agnelle Con l’apparenza de l’altrui sembiante, Celando il tro
oppo conosciuto pelo : E col bastone in man, co ’l fiasco al tergo, E con la Tibia pastorale al fianco, Verso il gregge vic
er suole a lungo andar, né puote Sempre venir al fin del suo pensiero Con la bugia del suo fallace inganno, Ché finalmente
30 (1570) Cento favole morali « CENTO FAVOLE MORALI. raccolte, et trattate in varie maniere di versi da m. gio. mario verdizoti. — [68.]. DELLA SELVA, E ’L VILLANO. » p. 303
tro una Selva antica Di quercie ombrose largamente adorna, E la pregò con mansueta voce, E parole efficaci a sua richiesta,
manico ; e dapoi A spogliar cominciò di parte in parte La Selva tutta con la parte stessa, Ch’era già membro di lei stessa
favori suoi largo e cortese Ad huomo avaro e di nequitia pieno : Che con le forze stesse, ond’ei l’accrebbe Riman da quell
31 (1570) Cento favole morali « CENTO FAVOLE MORALI. raccolte, et trattate in varie maniere di versi da m. gio. mario verdizoti. — [79.]. DELL’ASINO, ET DELLA VOLPE. » p. 188
o si coprì di quella il dorso, E gia scorrendo le campagne e i boschi Con gran paura de gli altri animali, Che in cambio lo
’ignoranza pieno Che il savio fa tra gli ignoranti, quando Avien, che con saggio huom faccia l’istesso, Dal suono sol di su
no sol di sua propria favella Si scopre quel, che sua natura il fece, Con gran suo scorno, e riso di chi ’l vede. D’un fo
32 (1570) Cento favole morali « CENTO FAVOLE MORALI. raccolte, et trattate in varie maniere di versi da m. gio. mario verdizoti. — [73.]. DEL PAVONE, E DEL MERLO. » p. 219
’aureo color, e mille gemme tinte : E di questo facendo altera mostra Con lunga oratione in quel senato, Sì che piegavan gi
li offerse innante Il picciol Merlo da le nere piume, E se gli oppose con simil parole.     Pensi tu forse, che del regn
nto grado, che di te più forte Possa più degnamente in sorte haverlo, Con sicurezza di noi tutti insieme, E de la vita, e d
opoli, e de’ regni Sol commettendo in man di quei, che sanno E posson con valor regger altrui, E sostener di tanta impresa
33 (1570) Cento favole morali « CENTO FAVOLE MORALI. raccolte, et trattate in varie maniere di versi da m. gio. mario verdizoti. — [96.]. DEL VESPERTIGLIO, ET DELLA DONNOLA. » p. 172
proprio corpo senza piume tutto, E che del pel del Topo era vestito, Con cui conformità per specie havea. Udita tal ragion
e de la vita Don gli facesse ; udì da quella, ch’essa Non potea farlo con ragione alcuna, Sendo egli un Topo, la cui specie
ea di ciò non lieve errore : E l’ale a lei mostrando aperte e larghe, Con cui per l’aria si levava a volo Specie d’augello
asciollo anch’essa. Così due volte d’un periglio stesso Egli si tolse con ragion diversa Ogni volta salvandosi la vita.
34 (1570) Cento favole morali « CENTO FAVOLE MORALI. raccolte, et trattate in varie maniere di versi da m. gio. mario verdizoti. — [23.]. DELL’ASINO, E ’L CAVALLO. » p. 357
mpre, e gli facea Mille carezze, et ocioso, e lieto Il tenne un tempo con solazzi e feste : Ond’esso mal pasciuto a le fati
e, L’assicurava da miseria tale : E compensando il duol de le fatiche Con la dolcezza del viver in pace ; E del Cavallo ogn
on la dolcezza del viver in pace ; E del Cavallo ogni trionfo e pompa Con l’infelicità del mal presente, Racconsolato e di
35 (1570) Cento favole morali « CENTO FAVOLE MORALI. raccolte, et trattate in varie maniere di versi da m. gio. mario verdizoti. — [24.]. DEL GAMBERO, E SUO FIGLIUOLO. » p. 322
nel vitio immerso sempre. Però devria colui, ch’altri riprende, Esser con l’opre ognihor norma a sé stesso Et con l’essempi
lui, ch’altri riprende, Esser con l’opre ognihor norma a sé stesso Et con l’essempio de la buona vita Mover in prima, e poi
a sé stesso Et con l’essempio de la buona vita Mover in prima, e poi con le parole Gli altri chiamar di quella al bel cami
36 (1570) Cento favole morali « CENTO FAVOLE MORALI. raccolte, et trattate in varie maniere di versi da m. gio. mario verdizoti. — [26.]. DELLA CANNA, ET L’OLIVA. » p. 70
valore a gran contesa :     Ciascuna l’altra vilipende e preme      Con parlar, ch’a l’honor contraria, e pesa.     Dice
on parlar, ch’a l’honor contraria, e pesa.     Dice l’Oliva. Io, che con forze estreme     Sostener soglio ogni important
.     Allhor la Canna la vittoria in mano     Si vede, e dice a lei con lieta faccia :     Ecco, mischina, il tuo voler
37 (1570) Cento favole morali « CENTO FAVOLE MORALI. raccolte, et trattate in varie maniere di versi da m. gio. mario verdizoti. — [45.]. DELLE FORMICHE, ET LA CICALA. » p. 112373
, ove l’havean riposto ; La misera Cicala, che di fame Già si moriva, con preghiere humili Cominciò loro a supplicar soccor
o per gli aperti campi.     Allhor colei, che tal risposta intese, Con accorto parlar disse ridendo. Dunque, se allhor c
vita il fine, Aprite a questo esempio, aprite gli occhi : Et imparate con più san discorso, Che v’è mestiero in su la prima
38 (1570) Cento favole morali « CENTO FAVOLE MORALI. raccolte, et trattate in varie maniere di versi da m. gio. mario verdizoti. — [58.]. DEL LEONE, DELL’ASINO, ET DELLA VOLPE. » p. 149
tosto accusando D’iniquità, d’inganno, e di malitia, Lacerò tutto ; e con vorace brama Ne satiò la scelerata fame. Poi volt
la Volpe, che attonita mirava Quel caso strano, e di nequitia pieno, Con parlar orgoglioso le commesse, Che in giuste part
disse. ove sorella, hai così bene Appresa del divider la ragione, Che con tanta dottrina hor m’hai dimostro ? A cui l’astut
39 (1570) Cento favole morali « CENTO FAVOLE MORALI. raccolte, et trattate in varie maniere di versi da m. gio. mario verdizoti. — [82.]. DEL LEONE, ET LE RANE. » p. 141
la spelonca immantenente Cercando al suon, che gli feria l’orecchie, Con generoso core e d’ardir pieno Del suo sospetto la
ortuna schiera De i piccioli animai, che ’l gran romore Formar potean con l’insolente grido, Stupido tutto alfin ritenne il
ta sotto l’acque impure.     Così spesso l’huom vil la lingua move Con gran bravura, e porge altrui spavento Senza vera
40 (1570) Cento favole morali « CENTO FAVOLE MORALI. raccolte, et trattate in varie maniere di versi da m. gio. mario verdizoti. — A I LETTORI. DEL PADRE, E DEL FIGLIUOLO, che menavan l’asino. » p. 721
ncasse, havean gravato. Ma ecco tosto motteggiarli ognuno,     Che con l’Asino scarco issero a piedi,     Con un parlar
motteggiarli ognuno,     Che con l’Asino scarco issero a piedi,      Con un parlar inutile importuno. Or disse il giovin
ede, a gran pietade     Mosso di lui, che in ogni sasso intoppa. E con cor pien d’amor e caritade     Dice : deh non vi
c’havea lor fatto     Il popol vario al dar sentenze ardito, Legò con una fune affatto affatto     I piedi a due a due
poi che non trovo     Modo, ond’io possa ognun render contento,      Con giusta causa a far questo mi movo. E sendo sopr
41 (1570) Cento favole morali « CENTO FAVOLE MORALI. raccolte, et trattate in varie maniere di versi da m. gio. mario verdizoti. — [76.]. DEL CORVO, ET LI PAVONI. » p. 101472
ciuto fu da gli altri, ognuno De le piume non sue tosto spogliollo, E con gran scorno fu da lor scacciato.     Così inte
o l’ignoranza folle, E la sua ambition si fa palese ; Onde additato è con vergogna e scorno. Chi veste de l’altrui tosto
42 (1570) Cento favole morali « CENTO FAVOLE MORALI. raccolte, et trattate in varie maniere di versi da m. gio. mario verdizoti. — [64.]. DELL’ASINO, E DEL CINGHIALE. » p. 484
i sente     Di cor gentile, e di virtute adorno :     E freni l’ira con la bassa gente,     Che talhora gli mova ingiuri
    La sua virtute, e la sua gloria oscura. Non mostrar tuo valor con gente vile.
43 (1570) Cento favole morali « CENTO FAVOLE MORALI. raccolte, et trattate in varie maniere di versi da m. gio. mario verdizoti. — [33.]. DI DUE RANE VICINE DI ALBERGO. » p. 69
humor la terra, Quella che nel vicin stagno albergava, Invitò l’altra con benigno affetto A lasciar quel sì periglioso albe
i d’ogni passaggiero, Et abondante d’ogni altro disagio, Per albergar con lei dentro a l’humore, Ch’ella eterno godea lieta
44 (1570) Cento favole morali « CENTO FAVOLE MORALI. raccolte, et trattate in varie maniere di versi da m. gio. mario verdizoti. — [59.]. DEL FIGLIUOL DELL’ASINO, E ’L LUPO. » p. 
di ciò sparsa era la fama intorno. Onde per visitarlo allhor si mosse Con cor maligno, e simulato volto Il Lupo ; e fatto g
e del nimico esser sospetto Il volto, che d’amor ti mostra segno ; Se con l’occhio miglior del sano ingegno Non vedi qual g
45 (1570) Cento favole morali « CENTO FAVOLE MORALI. raccolte, et trattate in varie maniere di versi da m. gio. mario verdizoti. — [28.]. DEI LUPI E ’L CORVO. » p. 
a,     Fratelli cari : se ’l vi piace, anch’io     Compagno vi sarò con dolce cura. Rispose uno di lor. Non piaccia a D
    Che far a gli altri io te veduto havessi. Ciò detto verso lui con passi presti     Tosto si mosse, e lo scacciò da
46 (1570) Cento favole morali « CENTO FAVOLE MORALI. raccolte, et trattate in varie maniere di versi da m. gio. mario verdizoti. — [69.]. DI DUE RANE C’HAVEAN SETE. » p. 43
ndante copia.     E quel veduto una di loro allegra Invitò l’altra con parole pronte A saltar seco nel bramato humore. M
dunque colui, ch’a l’appetito Proprio pon freno, e l’opre sue misura Con la prudenza ogni hor pensando il fine. Chi pens
47 (1570) Cento favole morali « CENTO FAVOLE MORALI. raccolte, et trattate in varie maniere di versi da m. gio. mario verdizoti. — [77.]. DEL CINGHIALE, E LA VOLPE. » p. 224
[77.] DEL CINGHIALE, E LA VOLPE. CON solecita cura il fier Cinghiale Attorno il duro p
po in trovar l’armi, Che pon salvarti da nimica mano : Che quando sei con l’avversario a fronte Non è allhor da cercar, ma
48 (1570) Cento favole morali « CENTO FAVOLE MORALI. raccolte, et trattate in varie maniere di versi da m. gio. mario verdizoti. — [98.]. DELL’ASINO, E DEL VITELLO. » p. 
ornato e bello : E sentito lontan più d’un soldato     Avicinarsi con feroce suono     Disse il Vitello : Or vedi un c
segno, Né provi stato del primier peggiore. Nulla è il loco cangiar con sorte eguale.
49 (1570) Cento favole morali « CENTO FAVOLE MORALI. raccolte, et trattate in varie maniere di versi da m. gio. mario verdizoti. — [97.]. DELL’ALLODOLA. » p. 325
nque volta iva per cibo Da lor lontana la provida madre Lor avvertiva con pietoso affetto, Che se cosa occorresse a lor d’u
se a lor d’udire, Ch’a l’orecchie di lor nova paresse, Se la tenesser con gran cura a mente Per riferirla al suo ritorno a
l che sentito i pargoletti figli Consapevole poi ne fer la madre, Che con gran tema tal novella intese : E disse lor, adess
a da vero, Non aspetta gli amici, o i suoi parenti : Ma pon sé stesso con le voglie ardenti A dar debito effetto al suo pen
50 (1570) Cento favole morali « CENTO FAVOLE MORALI. raccolte, et trattate in varie maniere di versi da m. gio. mario verdizoti. — [66.]. DELL’AQUILA, E DEL CORVO. » p. 2
generoso emulo venne.     Quinci esso ancor per far prova maggiore Con strepito et stridor ratto si cala Sopra un grosso
ene, Sovente va d’ogni miseria al fondo : E divenuto favola del volgo Con suo danno e dolor schernito giace. Ogni opra tu
51 (1570) Cento favole morali « CENTO FAVOLE MORALI. raccolte, et trattate in varie maniere di versi da m. gio. mario verdizoti. — [92.]. DELLA CERVIA, ET LA VITE. » p. 77
ntre ella seguiva Senza sospetto in ben satiarne il ventre La saettar con un pungente strale, Che da l’un fianco a l’altro
vigor, che mi reggea, Poi ch’io medesma la cagion ne fui, Offendendo con mio non picciol danno Colei, ch’a l’ombra de le f
52 (1570) Cento favole morali « CENTO FAVOLE MORALI. raccolte, et trattate in varie maniere di versi da m. gio. mario verdizoti. — [21.]. DEL TOPO GIOVINE, ET. la Gatta, e ’l Galletto. » p. 716
anto parmi empio e superbo, Che non sì tosto da lontan mi scorse, Che con orgoglio, qual non posso dirti, Due ali aprendo c
an mi scorse, Che con orgoglio, qual non posso dirti, Due ali aprendo con acuto strido, Mi si fé incontra sì crudele e fier
il volto veste, E di lupo rapace ha dentro il core ; E tacer suole, o con parole pie Adombrar de la sua perfida mente L’ini
i mostra, e per costume vano Superbo in vista : che da l’opre poi, Se con modo prudente hai da far seco, Tutto te ’l trover
53 (1570) Cento favole morali « CENTO FAVOLE MORALI. raccolte, et trattate in varie maniere di versi da m. gio. mario verdizoti. — [40.]. DEL CERVO, E ’L CAVALLO, E L’HUOMO. » p. 269
o insieme Dentro un bel prato di novella herbetta Per lunga usanza, e con invidia ognuno, Che ’l compagno godesse un tanto
E tanto un giorno in lor crebbe il dispetto, L’odio e la rabbia, che con pugna horrenda Vennero insieme a discoperta guerr
uerra Alcun, che soccorresse al suo bisogno, Incontrò l’huomo ; a cui con prece humile L’opra sua chiese. Ond’ei, che diseg
54 (1570) Cento favole morali « CENTO FAVOLE MORALI. raccolte, et trattate in varie maniere di versi da m. gio. mario verdizoti. — [36.]. DELLA TESTUGGINE, ET L’AQUILA. » p. 230
gel, che non volea Al suo sciocco pensier dar argomento Di sua ruina, con parlar benigno Cercò ritrarla da quel van disio M
    Visto alfin l’ostinato suo pensiero L’Aquila, e vana ogni ragion con lei, Disse : dunque, se pur cotanto brami L’opra
55 (1570) Cento favole morali « CENTO FAVOLE MORALI. raccolte, et trattate in varie maniere di versi da m. gio. mario verdizoti. — [100.]. DEL LEONE, E ’L LUPO, E LA VOLPE. » p. 258
Leone, Che era dal ragionar1, che fatto il Lupo Havea contra di lei, con lei sì forte Sdegnato, che volea mangiarla viva.
avenir possa a ogni altro tale, Che iniquo e discortese accusar tenta Con falsitate, e non inteso inganno L’innocente in as
56 (1495) Hecatomythium primum - Hecatomythium secundum « [Hecatomythivm primvm] — Abstemius 58. De viro maligno et dæmone » p. 
t enim loca pro te liberando hactenus peragraui, ut hos omnes calceos con [t]riuerim. Nulla mihi superest pecunia, qua alios
57 (1570) Cento favole morali « CENTO FAVOLE MORALI. raccolte, et trattate in varie maniere di versi da m. gio. mario verdizoti. — [44.]. DEL SERPENTE, ET GIOVE. » p. 198
calcato era da ognuno,     E tolto a scherno da l’humana gente : E con Giove si dolse, che innocente     Essendo, gli e
58 (1570) Cento favole morali « CENTO FAVOLE MORALI. raccolte, et trattate in varie maniere di versi da m. gio. mario verdizoti. — [61.]. DELLA VOLPE, ET DELL’UVA. » p. 15
Vite co i pendenti rami Facea d’uve mature allegra vista : E cominciò con appetito immenso Far ogni prova, onde potesse hav
59 (1570) Cento favole morali « CENTO FAVOLE MORALI. raccolte, et trattate in varie maniere di versi da m. gio. mario verdizoti. — [1.]. DELL’AQUILA, ET DELLA VOLPE » p. 1
preso havendo ne gli adunchi artigli Certe reliquie de l’adusta carne Con alquanti carboni accesi intorno Rapida salse al s
be inviolabilmente Ognun servar de l’amicitia vera Le ragion sante, e con l’honesto il dritto : Né per cagion benché import
60 (1570) Cento favole morali « CENTO FAVOLE MORALI. raccolte, et trattate in varie maniere di versi da m. gio. mario verdizoti. — [93.]. DE GLI ARBORI, E DEL PRUNO. » p. 262
vi credete ch’io, Che di tanta ricchezza allegra vivo De’ frutti miei con mio grande ornamento, Onde il cielo e la terra in
r volessi, E lasciar le mie cose irsene a male, Attendendo a l’altrui con tanta noia.     Gli arbori allhora dal gran te
61 (1570) Cento favole morali « CENTO FAVOLE MORALI. raccolte, et trattate in varie maniere di versi da m. gio. mario verdizoti. — [2.]. DEL CORVO, ET SUA MADRE. » p. 324
L Corvo infermo, e già vicino a morte Senza speranza di terreno aiuto Con prolisso parlar pregò la madre, Che facesse per l
62 (1570) Cento favole morali « CENTO FAVOLE MORALI. raccolte, et trattate in varie maniere di versi da m. gio. mario verdizoti. — [63.]. DEL LEONE IMPAZZITO, ET LA CAPRA. » p. 341
DE la Capra da una rupe al basso Il Leone impazzito e furioso Scorrer con atti strani, e torto passo Hor su, hor giù di cam
63 (1570) Cento favole morali « CENTO FAVOLE MORALI. raccolte, et trattate in varie maniere di versi da m. gio. mario verdizoti. — [71.]. DELLA CORNACCHIA, ET LA PECORA. » p. 553
en conosco ciò ch’io faccio, e a cui : Però non temo di darmi solazzo Con teco sciocca, e fa’ pur ciò che puoi.     Così
64 (1570) Cento favole morali « CENTO FAVOLE MORALI. raccolte, et trattate in varie maniere di versi da m. gio. mario verdizoti. — [57.]. DEL CONTADINO, ET DEL CAVALLIERO. » p. 402
ole Quel, che per modo alcun vender non puote, Celando il suo pensier con finte note Mentre non ne può far ciò, ch’egli vuo
65 (1570) Cento favole morali « CENTO FAVOLE MORALI. raccolte, et trattate in varie maniere di versi da m. gio. mario verdizoti. — [9.]. DEL CANE. » p. 133
[9.] DEL CANE. PASSANDO un’acqua il Cane con un pezzo     Di carne in bocca, che trovò per vi
66 (1570) Cento favole morali « CENTO FAVOLE MORALI. raccolte, et trattate in varie maniere di versi da m. gio. mario verdizoti. — [15.]. DELLI DUE VASI. » p. 378
o ; l’altro, che temea Per la gravezza sua girsene al fondo, Cominciò con parole affettuose A pregar l’altro in lusinghevol
67 (1570) Cento favole morali « CENTO FAVOLE MORALI. raccolte, et trattate in varie maniere di versi da m. gio. mario verdizoti. — [27.]. DELLE VOLPI. » p. 17
otato. Dunque chiamando tutte l’altre Volpi, Si fé di lor nel mezo, e con prolisso Sermon persuader questo sforzossi. A cui
68 (1570) Cento favole morali « CENTO FAVOLE MORALI. raccolte, et trattate in varie maniere di versi da m. gio. mario verdizoti. — [39.]. DEL DRAGO, ET LA LIMA. » p. 93
asciar le imprese, Che impossibili sono alle sue forze, Né contrastar con quel, ch’è più possente Di virtute e valor : che
69 (1570) Cento favole morali « CENTO FAVOLE MORALI. raccolte, et trattate in varie maniere di versi da m. gio. mario verdizoti. — [51.]. DELLE MOSCHE NEL MELE. » p. 80
vaso di mel, ch’a un pellegrino Si ruppe, era una via sparsa nel mezo Con largo giro : ond’una copia grande Di Mosche in qu
70 (1570) Cento favole morali « CENTO FAVOLE MORALI. raccolte, et trattate in varie maniere di versi da m. gio. mario verdizoti. — [53.]. D’UN MARITO, CHE CERCAVA AL CON- trario del fiume la moglie affogata. » p. 682
n, che la fatica vana Scorgea di lui da carità commosso Gli ricordava con parlar cortese, Che per trovarla a la seconda and
71 (1570) Cento favole morali « CENTO FAVOLE MORALI. raccolte, et trattate in varie maniere di versi da m. gio. mario verdizoti. — [86.]. DELLO SPARVIERO CHE, seguiva una colomba. » p. 
se le havea, Dando di capo alfin restò prigione. Onde a pregar si diè con humil voce Colui, che preso in man stretto il ten
72 (1570) Cento favole morali « CENTO FAVOLE MORALI. raccolte, et trattate in varie maniere di versi da m. gio. mario verdizoti. — [3.]. DELL’AQUILA, ET LA SAETTA. » p. 276
nde un uccellator, ch’ivi la vide, E la prese di mira, alfin la colse Con un pungente stral da l’arco spinto Mentre ella st
73 (1570) Cento favole morali « CENTO FAVOLE MORALI. raccolte, et trattate in varie maniere di versi da m. gio. mario verdizoti. — [12.]. DELLA VOLPE, E ’L LUPO » p. 211593
a parole, e quel, che meno importa, Al vero fin de la bramata impresa Con danno de gli amici et sua vergogna. Vano è il p
74 (1570) Cento favole morali « CENTO FAVOLE MORALI. raccolte, et trattate in varie maniere di versi da m. gio. mario verdizoti. — [22.]. DEL TORO E DEL MONTONE. » p. 217
isse. O pazzo e vil che sei, Poi che tanta folia tu meco ardisci, Che con un piede sol franger potrei L’ossa tue tutte, e f
75 (1570) Cento favole morali « CENTO FAVOLE MORALI. raccolte, et trattate in varie maniere di versi da m. gio. mario verdizoti. — [54.]. DEL CONTADINO, ET ERCOLE. » p. 291
soggiorno, et non sapea che farsi. E così non prendendo alcun partito Con gran sospiri e gemiti pregava Ercole invitto, che
76 (1570) Cento favole morali « CENTO FAVOLE MORALI. raccolte, et trattate in varie maniere di versi da m. gio. mario verdizoti. — [62.]. DEL CORVO, ET LA VOLPE. » p. 124
sermone, Per mostrarle c’haveva e voce e canto, Incominciò gracchiar con rauco strido Sì, che dal rostro il cibo in terra
77 (1570) Cento favole morali « CENTO FAVOLE MORALI. raccolte, et trattate in varie maniere di versi da m. gio. mario verdizoti. — [72.]. DELL’ORSO, E LE API. » p. 400
ar vendetta de l’havuto oltraggio, La casa fracassando a terra trasse Con fiero sdegno ; e l’altre tutte quante Destò ad un
78 (1570) Cento favole morali « CENTO FAVOLE MORALI. raccolte, et trattate in varie maniere di versi da m. gio. mario verdizoti. — [13.]. DEL CERVO. » p. 74
le vie più corte     De i can la torma a lui, ch’era intricato,      Con fiero stratio ne ’l condusse a morte. Ma mentre
79 (1570) Cento favole morali « CENTO FAVOLE MORALI. raccolte, et trattate in varie maniere di versi da m. gio. mario verdizoti. — [41.]. DEL PORCO, ET DEL CANE. » p. 
trito son due volte il giorno, Non me ’l posso giamai veder da presso Con cor sicuro, pur temendo quello, Che tu provato og
80 (1570) Cento favole morali « CENTO FAVOLE MORALI. raccolte, et trattate in varie maniere di versi da m. gio. mario verdizoti. — [60.]. DELL’ASINO, E DEL LUPO. » p. 187
icio, in cui Natura, O giudicio, o favor non gli consente, Da riuscir con utile et honore, Se gir non vuol d’ogni miseria a
81 (1570) Cento favole morali « CENTO FAVOLE MORALI. raccolte, et trattate in varie maniere di versi da m. gio. mario verdizoti. — [19.]. DELLA VOLPE, ET DEL RICCIO. » p. 427
tane     Il Riccio del suo mal forte si duole :     Et poi le dice con parole humane : Ch’egli si trova in punto, s’el
82 (1570) Cento favole morali « CENTO FAVOLE MORALI. raccolte, et trattate in varie maniere di versi da m. gio. mario verdizoti. — [49.]. DI PALLADE, ET DI GIOVE. » p. 508
io insegna, Ch’io quanto a me, cui sempre giova e piace L’honor goder con l’utile congiunto, M’eleggerò la pretiosa oliva,
83 (1570) Cento favole morali « CENTO FAVOLE MORALI. raccolte, et trattate in varie maniere di versi da m. gio. mario verdizoti. — [99.]. DEL CONTADINO, E GIOVE. » p. 
DINO, E GIOVE. UN bel podere un Contadin da Giove Tolse in governo con espresso patto Che Giove a sua richiesta ogni sta
84 (1570) Cento favole morali « CENTO FAVOLE MORALI. raccolte, et trattate in varie maniere di versi da m. gio. mario verdizoti. — [14.]. D’UN HUOMO, ET UN SATIRO. » p. 35
  Frate dapoi, che da tua bocca io veggio Il caldo, e ’l freddo uscir con egual modo, Non vo’ più consentir d’esserti amico
85 (1893) Les fabulistes latins depuis le siècle d’Auguste jusqu’à la fin du moyen âge. Tome I : Phèdre et ses anciens imitateurs directs et indirects pp. -818
electæ. Mit Anmerkgn. von J. R. Koene, s. C. Nepos. Fedro. Le Favole con note italiane precedute da un discorso sulla favo
ædro, liberto de Augusto, traducidas al castellano en verso, y prosa, con la explicacion de los accidentes de cada palabra,
edo, catedrático de buena-version de los reales estudios de la corte. Con licencia. En Madrid, por Don Blas Román (1801). 2
hedro, liberto de Augusto, traducidos al castellano en verso y prosa, con la explicacion de los accidentes de cada palabra,
las de Phedro, liberto de Augusto, en latin y castellano, illustradas con algunas notas mas de las que tenian, para las mas
y uso de los principiantes en los estudios de gramática, y corregidas con mayor exactitud. Por de Francisco de Cepeda, maes
ulas de Fedro, liberto de Augusto, en latin y Castellano, illustradas con algunas notas mas de las que tenian, para la faci
y uso de los principiantes en los estudios de gramática, y corregidas con mayor exactitud por D. Francisco de Cepeda, maest
Francesco Pitteri, In Merceria all’ Insegna della Fortuna Trionfante. Con Licenza de’ Superiori, e Privilegio (1735, 1739,
ggio sopra Fedro di un Pastore Arcade. In Napoli per Michele Morelli. Con Licenza de’ Superiori. In-8º de 229 pages numérot
 pages. 1798.     Le Favole di Fedro in volgar prosa tradotte con annotazioni del sacerdote Antonio Millo. Edizione
olgar prosa Toscana recate a riscontro del testo latino ed illustrate con note di varie maniere per Sebastiano M. Zappala,
elles. Delle favole Esopiane di Fedro Liberto di Augusto Libri cinque con Appendice di XXXIV favole Riportate dal Burmanno
e. 1841.     Le Favole di Fedro voltate in rime semi-giocose, con note istoriche da Giovanni Pasquale Professoro di
rofessoro di Rettorica. Biella, Presso Ignazio Feria librajo editore. Con permiss. In-12 de 130 pages. 1851.     Le
çu : Incipit epistola veteris vigelli ad guilhelmū amicū suū secretū con |tinens ītegumentū speculi stultorum ad eundem dir
ibro par a que se aprouechen de su doctrina : corroborando su intento con muchas y buenas sentencias recolegidas d’los fabi
les autres n’en ont que six. Fol. 1 a. —  Esta es la vida del Ysopet con  | sus fabulas hystoriadas. Fol. 1 b. — Portrait
a el libro del ysopete ystoriado aplica-|das las fabulas en fin junto con el principio a moralidad prouecho | sa ala correc
unas nueuas muy graciosas, hasta | aqui nunca vistas ni imprimidas. | Con su Vida, maneras, costūbres | y muerte : y mas vn
Libro de la Vida, y fabulas del Sabio, y clarissimo fabulador Isopo. Con las Fabulas y Sentencias de diversos, y graves au
e diversos, y graves autores. Agora de nuevo corregido, y enmendado, con las anotaciones en las margenes. Impresso con lic
corregido, y enmendado, con las anotaciones en las margenes. Impresso con licencia de los Señores del Consejo Real de su Ma
bro de la vida, y fabulas de el Sabio, y clarissimo fabulador. Isopo. Con las Fabulas, sentencias de diversos, y graves aut
de diversos, y graves autores. Agora de nuevo corregido, y emendado, con las anotaciones en les margenes… Au bas du front
las anotaciones en les margenes… Au bas du frontispice : Año 1728, Con Licencia. En Madrid : A iosta de D. Pedro Joseph
—  Fabulas | de la vida del sabio y clarissimo | fabulador | isopo, | con las fabulas, y sentencias | de diversos, y graves
diversos, y graves autores : Ahora de nue-|vo corregido y enmendato, con las Anotaciones. — Madrid : | En la imprenta de D
 | y de otros | famosos autores, | corregidas de nuevo, Y | referidas con el mejor estilo, que hasta | hoy se hayan visto. 
ntencia de las fabulas, se | hallara a la fin de cada una de ellas. | Con licencia, Barcelona : Por Matheo Barceló Im-|pres
en la imprenta de sierra y marti, | plaza de S. Jayme. | año 1815. | Con licencias necesarias. Cette édition consiste dan
 55. B. —  Fabulas de la vida del sabio y clarissimo fabulador Ysopo, con las fabulas de diversos y graves autores ; ahora
de diversos y graves autores ; ahora de nuevo corregido y enmendado, con las anotationes. Madrid, imp. de Lopez y herm. li
818. Fabulas de la vida del sabio y clarissimo fabulador Ysopo ; con las fabulas y sentencias de diversos y graves aut
s de diversos y graves autores ; ahora de nuevo corregido y enmendado con las anotaciones. Madrid, imp. de la V. de Barco L
ner ; Ceste oure en parole legiere Porte fais doneste menière ; Aussi con la cruise quest soiche, Lo bon noiellon danz soi
enture Ai trouée, don nauoit cure. Habaiz fu, quant la trouée, Et dit con cil cui point nagrée : He ! fait-il, preciouse ch
Le prologue débute ainsi : Esforçasi la presente scriptura, acciochè con diletto faccia utilità, elleggiere ricitato per n
du Coq et de la Perle, qui commence par les mots : Per una stagione con grande solecitudine. Voici comment finit celle d
ainsi : E lo buono huomo si ripigliò lo puledro suo, e andossene via con esso, et par bene parlate sue liberato. Le cata
n lit : In Firenze MDCCLXXVIII. || Nella stamp. di Giuseppe Vanni || con Lic. de’ Super. Édition in-8º de xliv-204 pages.
da Siena || cavate del codice Laurenziano inedito || e riscontrate || con tutti i codici Florentini e col Senese. || Felice
Esopo. Testo di lingua || edito per cura || di Gaetano Ghivizzani || con un discorso || interno la origine della Favola, l
ttore. Hora son stato in man di correttore : Che in latino e vulgar con mia gran pace : Esser me fa : come gia fui : ver
correcto son sotto tal norma. Da Giovanni Aluise e da compagni sui Con diligentia bene impresso fui. Voici la traducti
ministros.       Entri in la nostra scola chiunque usare       Voi con gli boni e li altri lasse stare. Puis vient cet
cote O. 66 possèdent chacune un exemplaire de cette édition. —  Esopo con la vita sua historiade vulgare et latino. À la f
exemplaire de cette édition sous la cote 7744. 1520. Esopo con la vita sua historiate || vulgare et latino. Ce
édition sous la cote 7754. 1544. Fabule di Esopo historiate con sue allegorie historice et morale. À la fin : V
are || dove si vede mira-||bilissimi et notabili am||maestramenti. || Con le sue figure accomo-||date ad ogni fabula. || Di
ue fronde,     Per far al mio rimar perfette sponde,     Volgarizando con stillo sincero. Et egli a me con suo parlar sev
perfette sponde,     Volgarizando con stillo sincero. Et egli a me con suo parlar severo,     Experto e dotto, accotto m
o mi risponde     I dono a te mie Fabule gioconde     Che le commenti con bon magistero. Ma poi che son varie le persone,
ermone. Et perche il frutto di tanta eccellentia     Gusti ciascuno con ferma rasone,     Fa che dichiara giusta mia sent
e,     Fa che dichiara giusta mia sententia.                   Cosi con tal licentia. Commeato presi, et egli mi benediss
te En un lit, et euure la porte De l’abitacion a l’ome. Si ramaine le con de rome, Et, por ce que mielz ieu talent De faire
rincipe di Toscana. In Venezia MDCCXIII. Appresso Gio. Gabriello Etz. Con licenza de’ Superiori, E con Privilegio anche Di
a MDCCXIII. Appresso Gio. Gabriello Etz. Con licenza de’ Superiori, E con Privilegio anche Di N. S. Papa Clemente XI, in-12
is. Tomo primo. In Venezia, MDCCLII, per Giambatista Albrizzi Q. Gir. Con licenza de’ superiori, in-4º. (Voyez, dans la Dis
/ 85