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1 (1570) Cento favole morali « CENTO FAVOLE MORALI. raccolte, et trattate in varie maniere di versi da m. gio. mario verdizoti. — [32.]. DE I TOPI. » p. 613
un di lor, che primo a parlar prese, Fu di parer, ch’un gran sonaglio al collo Legar del Gatto si devesse al fine, Che ’l
Fu di parer, ch’un gran sonaglio al collo Legar del Gatto si devesse al fine, Che ’l suo venir al suon si conoscesse Da l
onaglio al collo Legar del Gatto si devesse al fine, Che ’l suo venir al suon si conoscesse Da lor, c’havriano del fuggir
o ardito, Che de le forze sue sicuro in tutto Tenti porre il sonaglio al collo al Gatto ?     A tal proposta ognun muto
Che de le forze sue sicuro in tutto Tenti porre il sonaglio al collo al Gatto ?     A tal proposta ognun muto restossi
o al Gatto ?     A tal proposta ognun muto restossi : Né seppe dar al ver risposta alcuna : E van restò di quel consigl
eseguirsi Senza pericol di chi ’l pone in opra, Se brama esser tenuto al mondo saggio. Del suo debito fin manca il consi
2 (1570) Cento favole morali « CENTO FAVOLE MORALI. raccolte, et trattate in varie maniere di versi da m. gio. mario verdizoti. — [87.]. DEL CIGNO, E DELLA CICOGNA. » p. 95
[87.] DEL CIGNO, E DELLA CICOGNA. IL Cigno giunto homai vicino al fine De la sua vita con soavi accenti Facea l’ese
e membra In breve per restar di spirto prive. La Cicogna, che in riva al fiume stava, In ch’ei lavar solea le bianche pium
re si sente in gran travaglio e pena : Et mi rallegro, che, giungendo al fine Di questo viver, giungo al fine anchora Di t
pena : Et mi rallegro, che, giungendo al fine Di questo viver, giungo al fine anchora Di tanti affanni, et son per sentir
i, et son per sentir sempre Nel sen de la natura de le cose, Che sono al mondo in qual si voglia o forma O stato variate d
Viver con quel vigor, che da me vita Trarrà sotto altra forma in mezo al grande Fascio de gli elementi in qual si voglia D
imal, che da lui n’esca Per gran virtù de le celesti sfere, Che danno al tutto ognihor principio e fine. Così parlò : né l
te, e questa vita un rio viaggio ; Dal qual l’huom dee bramar ridursi al porto De la tranquillità de l’altra vita Qual si
perder si puote, Che non vivi nel sen de la Natura Come a Dio piace ; al cui voler ognuno Dee star contento, e far legge a
3 (1570) Cento favole morali « CENTO FAVOLE MORALI. raccolte, et trattate in varie maniere di versi da m. gio. mario verdizoti. — [25.]. DEL CANE, E ’L GALLO, E LA VOLPE. » p. 252
insieme Presero a far per varii boschi e ville Passando per dar fine al lor camino : Ma non giungendo al destinato loco P
boschi e ville Passando per dar fine al lor camino : Ma non giungendo al destinato loco Prima che nascondesse il Sole il g
d’una gran noce in cima un ramo S’assise il Gallo, e ’l Can di quella al piede Ch’era cavato, e da cento anni e cento Roso
te il raggio Del matutino Sol con lieta voce Diede il Gallo principio al canto usato : E replicando diè di sé novella A la
lla A la Volpe, che poco indi lontana Havea ’l suo albergo : et tosto al canto corse Dove era il Gallo ; et con parole ami
ll’uscio, e ’l portinaio desta Che m’apra il passo, ond’io per dentro al tronco Venga a trovarti, et abbracciar ti possa C
se adosso, et atterrolla in breve, Facendo a lei quel, ch’essa haveva al Gallo Di far pensato con l’astutie sue, Senza che
nganno ordisce, Quel, ch’egli ingannar pensa, esso tradisce ; E rende al finto dir finte parole. Chi con fraude camina i
4 (1570) Cento favole morali « CENTO FAVOLE MORALI. raccolte, et trattate in varie maniere di versi da m. gio. mario verdizoti. — [34.]. DEL CERVO, ET SUO FIGLIUOLO. » p. 351
34.] DEL CERVO, ET SUO FIGLIUOLO. IL Cerbiato chiedeva un giorno al padre Da qual cagione proceder potesse, Ch’ogni v
guerra il can lo sfida, Egli sì facilmente in fuga volto Di lui solo al latrar desse le spalle, Essendo egli di corpo e d
e.     E ’l Cervo in sé confuso sospirando Brevemente così rispose al figlio.     Io ben m’accorgo haver armi e valo
non ti so già dir perch’io nol faccia. Questo ben ti dirò : Che solo al suono De la sua voce, anchor che da lontano Molto
5 (1180) Fables « Marie de France, n° 30. Le loup et le berger » p. 22
eit tut suls. Par sa franchise li requist qu’il le musçat e si desist al veneür qui l’ensiweit que al bois esteit alé tut
e li requist qu’il le musçat e si desist al veneür qui l’ensiweit que al bois esteit alé tut dreit. Li pastre dist que si
lu veü. Il li respunt ne seit u fu. Od sa mein li vet enseignant que al bois le deit aler querant. Endementers qu’il li
mes nepurquant l’en fist aler. Quant il le vit bien esluiné, si dist al lu qu’il ot muscé : « Ne me sez tu ore bon gré qu
6 (1570) Cento favole morali « CENTO FAVOLE MORALI. raccolte, et trattate in varie maniere di versi da m. gio. mario verdizoti. — [42.]. DEL LUPO, ET LE PECORE. » p. 451
elando il troppo conosciuto pelo : E col bastone in man, co ’l fiasco al tergo, E con la Tibia pastorale al fianco, Verso
E col bastone in man, co ’l fiasco al tergo, E con la Tibia pastorale al fianco, Verso il gregge vicin ratto inviossi, Spe
ripieno, Che le paurose pecorelle tutte Smarrite ne restaro, e quello al grido Riconosciuto rimirando a dietro Si diedero
e di malitia pieno Rimaner suole a lungo andar, né puote Sempre venir al fin del suo pensiero Con la bugia del suo fallace
7 (1570) Cento favole morali « CENTO FAVOLE MORALI. raccolte, et trattate in varie maniere di versi da m. gio. mario verdizoti. — [26.]. DELLA CANNA, ET L’OLIVA. » p. 70
Fra pochi giorni le campagne assale :     E si piega la Canna insino al suolo ;     Poi si rileva alfin come habbia l’al
nte gran duolo     Di ceder tosto come cosa frale,     Dura resiste al primo assalto, e ’l vento     Sprezza, e leggier
leggiera in lui prende ardimento. Ma quel, che pur non può piegarla al piano,     Da radice la sveglie, e a terra cacci
ei :     Io cedo a tutti, e sani ho i rami miei. L’humil, che cede al suo maggior, ventura     Miglior s’acquista, e l
8 (1570) Cento favole morali « CENTO FAVOLE MORALI. raccolte, et trattate in varie maniere di versi da m. gio. mario verdizoti. — [60.]. DELL’ASINO, E DEL LUPO. » p. 187
percosse, Che ’l lasciò quasi morto in mezo ’l campo ; E fuggì ratto al consueto albergo. Ma dopo lungo spatio rivenuto I
o avenuto : Ch’essend’io nato per mia buona sorte Atto de gli animali al far macello ; Il medico facendo, inutilmente Dero
animali al far macello ; Il medico facendo, inutilmente Derogar volsi al natural valore.     Ognuno dunque accortamente
sente, Da riuscir con utile et honore, Se gir non vuol d’ogni miseria al fondo. L’ufficio, in ch’egli vale, ognun far de
9 (1570) Cento favole morali « CENTO FAVOLE MORALI. raccolte, et trattate in varie maniere di versi da m. gio. mario verdizoti. — [1.]. DELL’AQUILA, ET DELLA VOLPE » p. 1
Tessendo il nido a i suoi futuri figli. Così la Volpe di quel tronco al piede Preparò stanza a i suoi fra sterpi e dumi.
l’odiosa fame, L’Aquila tratta da medesma cura De l’arbore scendendo al basso prese De la compagna misera i figliuoli, Et
e, ch’ivi presso Havendo alcuni habitator del loco Immolato una Capra al sacrificio, Del nido la rapace Aquila scese, E pr
ie de l’adusta carne Con alquanti carboni accesi intorno Rapida salse al suo superbo nido. Onde soffiando a maggior furia
ti Per non degna cagion profano rompe, Quantunque de gli offesi amici al tutto Possa schivarsi da l’ultrice mano ; Non è p
é importante assai, Che dal giusto si trovi esser lontana, Offesa far al suo fedele amico ; Non havendo a piacer l’esser d
10 (1570) Cento favole morali « CENTO FAVOLE MORALI. raccolte, et trattate in varie maniere di versi da m. gio. mario verdizoti. — [83.]. DEL TOPO, ET DELLA RANA. » p. 384
tra riva L’acque profonde, in gran pensier si stava D’esporsi incerto al periglioso guado. E mentre dubbio con tremante co
entrar nell’acque Tranquillamente e senza alcun travaglio. Ma quando al mezo del camin fur giunti L’iniqua Rana a far si
Rivolta in dietro sotto l’acque entrando Tentava trar quel miserello al fondo Per devorarlo poi che estinto ei fosse. Ma
odo, Che rendea vano il suo malvagio intento.     Or mentre quella al fondo, al sommo questo Si ritraheva con egual val
endea vano il suo malvagio intento.     Or mentre quella al fondo, al sommo questo Si ritraheva con egual valore, Nessu
11 (1570) Cento favole morali « CENTO FAVOLE MORALI. raccolte, et trattate in varie maniere di versi da m. gio. mario verdizoti. — [8.]. DEL CORVO E ’L SERPENTE. » p. 128
il volo Torse verso un Serpente, che tra certi Sassi del mezo giorno al sol dormiva : E fra l’ugne ne ’l prese, e volea t
agno Del cibo, ch’io sperava essermi vita, Havermi tratto di mia vita al fine.     Così spesso n’aviene a l’huom, che i
vita al fine.     Così spesso n’aviene a l’huom, che intento Tutto al guadagno senza haver rispetto Del mal, che del su
12 (1570) Cento favole morali « CENTO FAVOLE MORALI. raccolte, et trattate in varie maniere di versi da m. gio. mario verdizoti. — A I LETTORI. DEL PADRE, E DEL FIGLIUOLO, che menavan l’asino. » p. 721
UN vecchio et un garzon padre e figliuolo     Un Asinel menavano al mercato     Per venderlo, et uscir d’affanni e d
piedi,     Con un parlar inutile importuno. Or disse il giovinetto al padre : vedi     Padre, come ch’ognun di noi sen
Il Vecchio stanco l’ubidisce ; et vanno     Così per breve spatio al lor camino :     E trovan nove risa, e novo affa
dito spesso il padre un tal saluto,     Scese de l’Asinello, e disse al figlio ;     Montavi tu, ché così è ben dovuto.
marrito,     Da le riprension, c’havea lor fatto     Il popol vario al dar sentenze ardito, Legò con una fune affatto
e l’Asinello,     E tra lor fecer di portarlo patto. Così pensando al dir di questo e quello     Por freno, e far cess
Veduto il vecchio del rimedio i frutti     Esser sol burle e scherni al pensier novo,     E i suoi disegni ognihor resta
13 (1570) Cento favole morali « CENTO FAVOLE MORALI. raccolte, et trattate in varie maniere di versi da m. gio. mario verdizoti. — [21.]. DEL TOPO GIOVINE, ET. la Gatta, e ’l Galletto. » p. 716
dre, mentre a spasso i’ andava Due animali ; l’uno è di colore Simile al tuo nel pelo, ma distinto Di varie macchie di col
color più oscuro : Sembran di lucid’oro i suoi begli occhi, Che sono al rimirar tutti pietosi : Ha quattro piedi, et una
tosi : Ha quattro piedi, et una lunga coda Di vario pelo tinta insino al fine. Et (quel che più mi piace in esso) è tanto
a insino al fine. Et (quel che più mi piace in esso) è tanto Mansueto al veder, tanto gentile, Ch’a la mia vista non si mo
n chiaro intese Quai fusser gli animai da lui descritti, In modo tale al suo figliuol rispose.     Ahi come, figlio, tu
a Il ben dal male come quel, che sei Pur dianzi uscito del mio ventre al mondo, Et d’ogni esperienza ignudo e privo. Sappi
: E spesso un, che par rio nel fronte, copre Ogni bontà del cor sotto al bel manto. Non giudicar dal volto il buono, o ’
14 (1570) Cento favole morali « CENTO FAVOLE MORALI. raccolte, et trattate in varie maniere di versi da m. gio. mario verdizoti. — [27.]. DELLE VOLPI. » p. 17
r ne’ publici consigli Si trovan molti, et molti, c’han riguardo Solo al particolar loro interesse Posponendo il ben publi
riguardo Solo al particolar loro interesse Posponendo il ben publico al privato Da l’amor ingannati di sé stessi. Nuoce
o il ben publico al privato Da l’amor ingannati di sé stessi. Nuoce al publico ben spesso il privato.
15 (1570) Cento favole morali « CENTO FAVOLE MORALI. raccolte, et trattate in varie maniere di versi da m. gio. mario verdizoti. — [35.]. DI DUE ASINI. » p. 180
Oppresso anchor da quel soverchio peso, Sì che riverso andò del fiume al fondo. Ma risoluto il sal nell’onda molle Tosto r
studio riversciossi entro a quel guado ; Ma non sì tosto fu di quello al fondo, Che le spugne bevendo il grave humore A do
ue accorto chi tal caso intende, Che ’l porsi a trar qualche pensiero al fine Non ricerca egual mezo in varia sorte D’occa
16 (1570) Cento favole morali « CENTO FAVOLE MORALI. raccolte, et trattate in varie maniere di versi da m. gio. mario verdizoti. — [38.]. DELLA RANA, ET SUO FIGLIUOLO. » p. 376
[38.] DELLA RANA, ET SUO FIGLIUOLO. VIDE la Rana il Bue vicino al fosso Ito per bere, e grande invidia prese Di sua
, che di gran lunga avanza Ordinario valor di sorte eguale. E cedendo al voler de la natura Vivi de la tua sorte ognihor c
e Tanto gonfiossi, che crepar convenne.     Così spesso interviene al vecchio insano Di mente, che dal tempo misurando
ni alcuno, Per esser padre ad altri, o maggior d’anni In altra guisa, al giovine dar fede, Che con ragione la sua lingua m
17 (1570) Cento favole morali « CENTO FAVOLE MORALI. raccolte, et trattate in varie maniere di versi da m. gio. mario verdizoti. — [93.]. DE GLI ARBORI, E DEL PRUNO. » p. 262
e, prego, in altra mano Di tal fatica l’importante peso. Così risolti al Fico se n’andaro Per dar a lui di tal honor la so
mento, Onde il cielo e la terra in pregio m’have, Possa sì facilmente al suon piegarmi De’ preghi vostri, benché d’honor p
nchi Del pregar lungamente indarno altrui, Si risolsero alfin d’andar al Pruno, E dar a lui questo supremo grado. Et ei, c
loro Le Quercie antiche, e i più sublimi Cedri, Che dal Libano monte al Ciel sen vanno.     Così colui, ch’a le sue vo
di cure altrui Mover il cor di chi conosce e vuole Far sempre quanto al suo dever conviene. Chi tien l’honor, e le sue
18 (1570) Cento favole morali « CENTO FAVOLE MORALI. raccolte, et trattate in varie maniere di versi da m. gio. mario verdizoti. — [69.]. DI DUE RANE C’HAVEAN SETE. » p. 43
basse valli Per veder se potean trovar ventura D’alcun riposto humore al lor bisogno. Et dopo haver cercato indarno assai
iù saggia era di lei, E di più lunga esperienza accorta, Così rispose al temerario invito.     Se ci gettiam, sorella,
pre sue misura Con la prudenza ogni hor pensando il fine. Chi pensa al fin raffrena ogni sua voglia.
19 (1570) Cento favole morali « CENTO FAVOLE MORALI. raccolte, et trattate in varie maniere di versi da m. gio. mario verdizoti. — [97.]. DELL’ALLODOLA. » p. 325
in quella parte, Che può bastarle a far prender il volo Ai nati figli al cominciar la messe. Ma le occorse una volta il fa
eso I pargoletti figli anchora ignudi Di quelle penne, onde sian atti al volo. Però qualunque volta iva per cibo Da lor lo
lor nova paresse, Se la tenesser con gran cura a mente Per riferirla al suo ritorno a lei. Or del campo il padrone un gio
, a ch’ei gli havea pregati. E non vedendo esser venuto alcuno, Disse al figliuolo : Va’ figlio dimane E tosto invita ogni
padron de la matura biada Giunto verso la sera in quella parte Disse al figliuol : poi che nessun si move O de gli amici,
parenti : Ma pon sé stesso con le voglie ardenti A dar debito effetto al suo pensiero. Non aspettar, s’esser servito vuo
20 (1570) Cento favole morali « CENTO FAVOLE MORALI. raccolte, et trattate in varie maniere di versi da m. gio. mario verdizoti. — [66.]. DELL’AQUILA, E DEL CORVO. » p. 2
fosse augello Sempre rendeva altrui simil risposta. Io prima inquanto al grande animo mio Aquila fui : ma hor chiaro compr
e a l’opre, e a quel, ch’io nacqui, un Corvo.     Questo non altro al savio inferir puote, Se non ch’ognun, che temerar
ezza Del suo grado e valor mal si conviene, Sovente va d’ogni miseria al fondo : E divenuto favola del volgo Con suo danno
21 (1570) Cento favole morali « CENTO FAVOLE MORALI. raccolte, et trattate in varie maniere di versi da m. gio. mario verdizoti. — [14.]. D’UN HUOMO, ET UN SATIRO. » p. 35
virtù del core, Dava ristoro a l’agghiacciate mani. Poi giunti alfine al consueto albergo, Sedero a mensa per cenar insiem
li havea dal fiato Valor di raffreddar quel caldo cibo, Ch’era nocivo al lor bramoso gusto. Allhor colui da meraviglia pre
er trar talhor d’altrui profitto alcuno ; E poi ne lascian la memoria al vento ; E ne rendono in cambio ingiuria e biasmo,
to ; E ne rendono in cambio ingiuria e biasmo, Quando del lor bisogno al fin son giunti. Prezza colui, che sempre amor t
22 (1570) Cento favole morali « CENTO FAVOLE MORALI. raccolte, et trattate in varie maniere di versi da m. gio. mario verdizoti. — [13.]. DEL CERVO. » p. 74
[13.] DEL CERVO. IL Cervo si specchiava intorno al fonte,     E del bel don de le ramose corna    
ua persona adorna. E le biasma e le sprezza come vili     Rispetto al peso de le corna altero,     Le quali ei stima n
do care,     Che l’intricar tra quelle frondi infeste. Talché come al partir da l’acque chiare PACELe gambe lo salvar d
23 (1570) Cento favole morali « CENTO FAVOLE MORALI. raccolte, et trattate in varie maniere di versi da m. gio. mario verdizoti. — [45.]. DELLE FORMICHE, ET LA CICALA. » p. 112373
[45.] DELLE FORMICHE, ET LA CICALA. MENTRE che al Sol nella più algente bruma Givan molte formiche
o, Che v’è mestiero in su la primavera Di vostra età pensar di quella al verno : Se non volete a l’ultima vecchiezza Giung
La vita il fine, il dì loda la sera. Chi vuol da savio oprar pensi al suo fine.
24 (1180) Fables « Marie de France, n° 32. L’agneau et la chèvre » p. 506
l’en porta. A une chevre le bailla, que de sun leit l’ad bien nurri ; al bois l’enmeine ensemble od li. Quant elë ert creü
nt, puis l’apela, si li dist tant : « Va t’en a la berbiz, ta mere, e al mutun que est tun pere ! Asez te ai nurri lungeme
25 (1570) Cento favole morali « CENTO FAVOLE MORALI. raccolte, et trattate in varie maniere di versi da m. gio. mario verdizoti. — [19.]. DELLA VOLPE, ET DEL RICCIO. » p. 427
ro a quello intrica,     Come la sorte sua ve la destina. Vana era al fin d’uscirne ogni fatica,     Sì che già stanca
e strane,     Che ’l sangue tutto homai le havean consunto. Venuto al fiume allhor da le sue tane     Il Riccio del su
esempio invita     A tolerar il suo tiranno avaro,     Per non far al suo mal nova ferita, Se le è di viver lungamente
26 (1570) Cento favole morali « CENTO FAVOLE MORALI. raccolte, et trattate in varie maniere di versi da m. gio. mario verdizoti. — [49.]. DI PALLADE, ET DI GIOVE. » p. 508
ne havea la Terra, Da farne agevolmente utile eletta : Et domandando al sommo padre Giove Modestamente la cagion di quest
allegro disse.     O degna figlia del tuo Padre Giove, Ben mostri al tuo parlar accorto et saggio, Et al giudicio del
a del tuo Padre Giove, Ben mostri al tuo parlar accorto et saggio, Et al giudicio del sublime ingegno, Che non del ventre
27 (1570) Cento favole morali « CENTO FAVOLE MORALI. raccolte, et trattate in varie maniere di versi da m. gio. mario verdizoti. — [99.]. DEL CONTADINO, E GIOVE. » p. 
festo, Quel, che convien, ci dà benigno e pio. Lascia di te la cura al Re del Cielo,     Se vuoi viver contento al cald
. Lascia di te la cura al Re del Cielo,     Se vuoi viver contento al caldo, e al gelo.
i te la cura al Re del Cielo,     Se vuoi viver contento al caldo, e al gelo.
28 (1570) Cento favole morali « CENTO FAVOLE MORALI. raccolte, et trattate in varie maniere di versi da m. gio. mario verdizoti. — [63.]. DEL LEONE IMPAZZITO, ET LA CAPRA. » p. 341
63.] DEL LEONE IMPAZZITO, ET LA CAPRA. VIDE la Capra da una rupe al basso Il Leone impazzito e furioso Scorrer con at
tto lontano ? Quanto ei feroce, e più possente hor fia Havendo giunto al natural valore Il tremendo furor de la pazzia ?
29 (1180) Fables « Marie de France, n° 53. L’ermite » p. 664
eit destruit, e, quant il la pume manga, pur quei Deu ne li parduna ; al reclus suvent en pesa, tant que a une feiz se pur
le l’adenta ; une suriz ot desuz mise. Puis defendi que en nule guise al vilein qu’il n’i adesast ne ke desuz ne [re]garda
que par sa femme l’enginna e li pramist si grant honur que per sereit al Creatur. » Pur ceo ne deit nul encuper autrui fes
30 (1570) Cento favole morali « CENTO FAVOLE MORALI. raccolte, et trattate in varie maniere di versi da m. gio. mario verdizoti. — [76.]. DEL CORVO, ET LI PAVONI. » p. 101472
esser tenuto anch’ei leggiadro e bello Come il Pavone, e di mostrarsi al mondo Come un di quella specie ; e ritrovando Tut
rui creduto tale, Entrò de gli Pavoni anch’esso in schiera. Ma quando al suon de la sua rauca voce Riconosciuto fu da gli
31 (1180) Fables « Marie de France, n° 47. Le paysan et son cheval » p. 653
dist, le durra. Un sun veisin le bargena, mes ne vot mie tant doner ; al marché les covient aler. Cil a ki le cheval estei
ovient aler. Cil a ki le cheval esteit otri’ l’autre qu’il le larreit al pris que cil humme i* metreit quë encuntre eus pr
umme i* metreit quë encuntre eus primes vendreit, desqu’il vendreient al marché ; de tutes parz l’unt otrïé. Quant el marc
32 (1180) Fables « Marie de France, n° 89. Le loup et la chèvre » p. 572
nir pur parole ne pur preere deci ke ele revienge arere. Quant ele fu al bois venue e li lus l’ot dedenz veüe, al cheverol
revienge arere. Quant ele fu al bois venue e li lus l’ot dedenz veüe, al cheverol vet, si li rova que l’us overist ; ceo l
33 (1570) Cento favole morali « CENTO FAVOLE MORALI. raccolte, et trattate in varie maniere di versi da m. gio. mario verdizoti. — [16.]. DELL’AGNELLO E DEL LUPO. » p. 98
[16.] DELL’AGNELLO E DEL LUPO. VIDE l’Agnello in cima al tetto stando Da la finestra di lontano il Lupo ;
ì villano.     Così spesso l’huom vil privo di forza E d’ardimento al forte ingiuria move Assicurato da persona, o loco
34 (1180) Fables « Marie de France, n° 49. Le forgeron et la cognée » p. 
apareillee. Al bois ala pur demander a chescun fust qu’il pot trover al quel il li loënt entendre, del queil il puisse ma
uz jurs li frunt hunte e ennui ; a celui funt il tut le pis ki [plus] al desus les ad mis.
35 (1570) Cento favole morali « CENTO FAVOLE MORALI. raccolte, et trattate in varie maniere di versi da m. gio. mario verdizoti. — [33.]. DI DUE RANE VICINE DI ALBERGO. » p. 69
glia, Sotto una ruota miserabilmente Restò schiacciata, e di sua vita al fine.     Così interviene a chi nel vitio vive
ve, Che spesso pria, che fuor ne traggia il piede, De l’infelice vita al fin si vede ; Perché l’huom non sa quel, che Dio
36 (1570) Cento favole morali « CENTO FAVOLE MORALI. raccolte, et trattate in varie maniere di versi da m. gio. mario verdizoti. — [100.]. DEL LEONE, E ’L LUPO, E LA VOLPE. » p. 258
e egli era Quando la Volpe già di questo accorta S’appresentò dinanzi al fier Leone, Che era dal ragionar1, che fatto il L
i, con lei sì forte Sdegnato, che volea mangiarla viva. Onde l’astuta al meglio che potea In sé raccolta, et fatto assai b
sar tenta Con falsitate, e non inteso inganno L’innocente in assentia al suo Signore. Spesso sopra chi ’l fa torna l’ing
37 (1180) Fables « Marie de France, n° 17. L’hirondelle et le semeur de lin » p. 39
n manger, qu’il ne peüst fructifïer. Li plusur ne l[e] vodrent fere ; al seignur alerent retrere le cunseil lur aveit doné
e, de ses parenz fist asemblee od les meillurs de sa lignee, si s’est al vilein appeisee. En sa meisun suffri sun ni, la f
38 (1570) Cento favole morali « CENTO FAVOLE MORALI. raccolte, et trattate in varie maniere di versi da m. gio. mario verdizoti. — [3.]. DELL’AQUILA, ET LA SAETTA. » p. 276
SAETTA. L’AQUILA stanca dal continuo volo Per posar sopra un sasso al pian discese : D’onde un uccellator, ch’ivi la vi
E non tanto si dolse esser traffitta Per giugner di sua vita in breve al fine, Quanto che di veder l’ali sue stesse Esser
39 (1570) Cento favole morali « CENTO FAVOLE MORALI. raccolte, et trattate in varie maniere di versi da m. gio. mario verdizoti. — [79.]. DELL’ASINO, ET DELLA VOLPE. » p. 188
e Horrendo tutto e minaccioso in vista. Ma la Volpe, che quel conobbe al suono De l’asinina voce, in mezo il passo Fermoss
sto horrendo e spaventoso volto M’havria mosso nel core alta paura, S’ al roco suon de l’asinina voce Io non t’havessi cono
40 (1570) Cento favole morali « CENTO FAVOLE MORALI. raccolte, et trattate in varie maniere di versi da m. gio. mario verdizoti. — [54.]. DEL CONTADINO, ET ERCOLE. » p. 291
e sotto Le gravi sponde, et sollevando alquanto Le lente ruote invita al moto il plaustro : Ch’allhor, se da persona di va
i valore Facendo sforzo a la tua debil possa Mi chiamerai in soccorso al tuo bisogno, Sarò presente ; e col divin potere I
41 (1570) Cento favole morali « CENTO FAVOLE MORALI. raccolte, et trattate in varie maniere di versi da m. gio. mario verdizoti. — [30.]. DELLA VOLPE, E DEL GALLO. » p. 671
lo Posarsi d’una Quercia in cima un ramo, E per farlo da quel scender al piano, Onde potesse poi di lui cibarsi, Trovò un’
hanno altri messi In altre varie parti de la terra, Perché ognun vada al destinato loco Per allegrarsi co i novelli amici 
avanzar potea, Di fuggirsene allhor disegno fece. E prendendo licenza al suo partire Con parlar dolce la pregava il Gallo
42 (1180) Fables « Marie de France, n° 79. L’autour et le hibou » p. 687
lur oiseus ensemble aveient. Orë avient si quë un an li osturs les os al huan aveit duiz, [e] echarpiz od les suens oisele
pumer, si ele cheit desuz le fust amer, ja ne savera tant rüeler que al mordre ne seit recunüe desur quel arbrë ele est c
43 (1570) Cento favole morali « CENTO FAVOLE MORALI. raccolte, et trattate in varie maniere di versi da m. gio. mario verdizoti. — [92.]. DELLA CERVIA, ET LA VITE. » p. 77
Che da l’un fianco a l’altro la trafisse. Così giungendo di sua vita al fine Disse fra sé quell’infelice fiera. Ahi quant
Che par che ’l giusto Dio merto gli renda, Quand’ei nol crede, eguale al suo peccato. Non far oltraggio a chi ti fu cort
44 (1180) Fables « Marie de France, n° 7. Le loup et la grue » p. 156
ce, n° 7 Le loup et la grue Issi avint que un lus runga un os quë al col li vola, e quant el col li fu entrez, mut dur
r ceo ke lui vousist aider. La grüe lance le bek avant dedenz la gule al malfesant ; l’os en ad treit, puis li requist que
45 (1570) Cento favole morali « CENTO FAVOLE MORALI. raccolte, et trattate in varie maniere di versi da m. gio. mario verdizoti. — [29.]. DELLA CORNACCHIA, ET DEL CANE. » p. 127
cortese A parte un can, ch’era suo vecchio amico. Il qual mentr’ella al sacrificio intenta Stava divotamente inanzi a l’a
giamai profitto alcuno ? Allhor trahendo un gran sospir dal core Ella al compagno fé simil risposta.     Io so, fratell
46 (1570) Cento favole morali « CENTO FAVOLE MORALI. raccolte, et trattate in varie maniere di versi da m. gio. mario verdizoti. — [41.]. DEL PORCO, ET DEL CANE. » p. 
[41.] DEL PORCO, ET DEL CANE. STUPIDO il Porco disse un giorno al Cane : Non so, caro fratel, perché tu stai Vicin
un giorno al Cane : Non so, caro fratel, perché tu stai Vicin sempre al patron, che spesso spesso Ti batte, e più tu l’ac
47 (1570) Cento favole morali « CENTO FAVOLE MORALI. raccolte, et trattate in varie maniere di versi da m. gio. mario verdizoti. — [43.]. DELLA GALLINA, ET LA RONDINE. » p. 192
ale,     Ch’anzi fuggir devresti hor che l’intendi :     Che quando al fin d’una fatica tale     Giunta sarai, se accor
cor, che nato sia crudele e rio. Chi l’empio esalta, è da lui posto al basso.
48 (1570) Cento favole morali « CENTO FAVOLE MORALI. raccolte, et trattate in varie maniere di versi da m. gio. mario verdizoti. — [4.]. DELL’AQUILA, E ’L GUFFO. » p. 
me quella, a cui Stavan sempre nel cor gl’intesi patti Di mai non far al suo compagno offesa ; Da molti augelli per gran s
il caso.     Egli, che con gran pena intese questo, Tornò fra poco al mal guardato nido Forte piangendo il ricevuto tor
deve, Resta schernito quando più si crede Esser per quelle rispettato al mondo : E duolsi a torto del giudicio altrui, Che
49 (1180) Fables « Marie de France, n° 71. Le loup et le hérisson » p. 675
l’escrierent li pastur. Les chiens li vunt aprés huant, e il s’en vet al bois fuiant ; le* heriçun leist entrepris. Quant
t atachez e od ses broches* ferm afichez. U il vousist u ne deinast, al lu estut qu’il l’aportast. Quant el bois fu od lu
50 (1180) Fables « Marie de France, n° 78. Le loup et le batelier » p. 687
ra. E li vileins li cumanda que treis paroles de saveir il deüst dire al sun espeir. « Jeo volonters », li lus respunt. Id
e] dire plus ainz qu’il venist a tere sus. Quant li lu esteit arivez, al vilein dist : « Ore entendez ! Tut est perdu e lu
51 (1180) Fables « Marie de France, n° 3. La souris et la grenouille » p. 384
la reine, « cest filet, sil lïez ferm a tun garet, e jeo l’atacherai al mien : la rivere pass[er]um bien. » La suriz s’es
s’est atachee ; el gué se mettent, si s’en vunt. Quant eles vindrent al parfunt, si la volt la reine neier, od li cumencë
eles clot, aval descent, li e la reine ensemble prent : amdui furent al fil pendant. La reine fu corsu e grant ; li escuf
52 (1180) Fables « Marie de France, n° 11. Le lion chasseur » p. 149
cest munt. Del bugle ot fet sun senescal que a pruz le tient e leal ; al lu bailla sa pruvosté. Tut treis [s’en] sunt en b
revent, sil chacerent ; quant pris l’eurent, si l’escorcerent. Li lus al bugle demanda coment le cerf departira. « Ceo est
53 (1180) Fables « Marie de France, n° 83. L’hirondelle et les moineaux » p. 
ssot blé, e l’arunde l’ad esguardé cum li muissun defors estoënt, quë al blé asprimer n’osoënt. L’arunde dunc les apela, q
a grant damage ; si fist l’arundele le vilein, que les muissuns prist al demein.
54 (1180) Fables « Marie de France, n° 63. Le cheval et la haie » p. 673
herbe crut dedenz un pré, mes n’aparut la haie dunt fu clos li prez : al saillir enz s’est esteillez. Ceo funt plusurs, bi
55 (1180) Fables « Marie de France, n° 73. Le mulot qui cherche à se marier » p. 73
és n’avera femme, ceo dist, s’il ne la treve a sun talent. [La] fille al plus haut element vodra li mulez demander : al so
sun talent. [La] fille al plus haut element vodra li mulez demander : al soleil en ala parler. Pur ceo qu’il esteit [li] p
mei ne deie apurtenir ; femme prendrai a bon eür. Ore en irai desquë al mur. » Alez i est, sa fille quist. « Tu as », fet
56 (1570) Cento favole morali « CENTO FAVOLE MORALI. raccolte, et trattate in varie maniere di versi da m. gio. mario verdizoti. — [95.]. DEL NIBIO, E DELLO SPARVIERO. » p. 
iù del Topo è la Colomba Degna d’honor, cotanto tu Sparviero Prevagli al Nibio d’ogni honore e merto.     Così il giust
merto.     Così il giusto Signor, che tien in corte Diversa gente al suo servitio ; deve Sol prezzar più colui, che ma
57 (1180) Fables « Marie de France, n° 65. Les loups et l’escarbot » p. 
n une grave jut tut suls. Desuz la cüe aval li entre un escarboz deci al ventre. Li lus saut sus, si s’esveilla ; mut angu
eus ki despisent les menurs de eus : tant les avillent de lur diz quë al grant busuin sunt honiz, e meuz se seivent cil ei
58 (1180) Fables « Marie de France, n° 68. Le lion et le renard » p. 258
in. » Le lu pernent, kë ileoc fu ; vif l’escorcent, tant l’unt tenu ; al lïun unt la pel bailé. [E] cil s’en vet a grant h
nt tenu ; al lïun unt la pel bailé. [E] cil s’en vet a grant hasché ; al soleil se sist pur garisun, la vindrent musches e
59 (1180) Fables « Marie de France, n° 95. La méchante femme et son mari » p. 682
si avient que par un jur menot ses humes en labur ; dunc prierent cil al vilein que lur dunast cerveise e pein, si en purr
re lur aporta ; que haitié fussent, ceo lur preia. Ensemble asistrent al manger. « Pensez », fet ele, « del haiter ! » — «
60 (1570) Cento favole morali « CENTO FAVOLE MORALI. raccolte, et trattate in varie maniere di versi da m. gio. mario verdizoti. — [36.]. DELLA TESTUGGINE, ET L’AQUILA. » p. 230
se, Per torla giù di quel cieco desio, Che ’l lume di ragion cacciava al fondo ; Sì che costretta da un pregar noioso L’Aq
o aperse di questo e quel piede Tosto gli artigli, et la diè in preda al fato. Così la miserella, che non have L’ali leggi
61 (1180) Fables « Marie de France, n° 72. L’homme et le serpent » p. 51
feitement eurent ensemble cumpainie e leauté e fei plevie. La serpent al vilein preia e par amur li demanda que leit li ap
piere se met dedenz, e li vileins s’en va dolenz. Ne demurra mes que al demein tutes* les berbiz al vilein furent en la f
ileins s’en va dolenz. Ne demurra mes que al demein tutes* les berbiz al vilein furent en la faude trovees : la serpent le
62 (1180) Fables « Marie de France, n° 55. La prière stupide d’un paysan » p. 666
arie de France, n° 55 La prière stupide d’un paysan Un vilein ala al muster suventefeiz pur Deu prier. A Deu requist q
63 (1180) Fables « Marie de France, n° 41. Le riche et les serfs » p. 
umme pres de els n’aveit ne nul lur parole n’en oeit*. Li un respundi al seignur qu’il n’aveient nule poür, einz lur sembl
64 (1180) Fables « Marie de France, n° 76. Le blaireau et les porcs » p. 685
reneer e a jurer que teisuns fu : ses piez musça, quant od les porcs al bois ala. Ceo est custume d’asquanz genz — si est
65 (1180) Fables « Marie de France, n° 77. Le loup et le hérisson » p. 686
de France, n° 77 Le loup et le hérisson Un lu s’esteit acumpainez al hyriçun e bien afïez. Puis avient si que li lus f
66 (1570) Cento favole morali « CENTO FAVOLE MORALI. raccolte, et trattate in varie maniere di versi da m. gio. mario verdizoti. — [18.]. DEL SOLE, E BOREA. » p. 46
l’altro di valor, e ’l più lodato.     Borea sdegnoso contentossi al patto Di cotal prova : et fé d’esser il primo, Ch
   Tal suole spesso l’huom prudente e saggio Giunger con la destrezza al fin, ch’ei brama, Assai più presto, e con minore
67 (1570) Cento favole morali « CENTO FAVOLE MORALI. raccolte, et trattate in varie maniere di versi da m. gio. mario verdizoti. — [80.]. DELLA LEPRE E LA TESTUGGINE. » p. 226
ne, che ’l corso Con solecito passo affrettò tanto, Che giunse alfine al terminato segno, Di tutto quell’honor prendea la
so : Né s’accorge, ch’un sol continuo moto, Benché debole sia, giunge al suo fine Più tosto assai, ch’un più gagliardo e l
68 (1570) Cento favole morali « CENTO FAVOLE MORALI. raccolte, et trattate in varie maniere di versi da m. gio. mario verdizoti. — [91.]. DEL TAGLIALEGNA, E MERCURIO. » p. 173
iume ; E la scure per caso a lui di mano Uscita andò di quello insino al fondo : Onde il meschin piangea dirottamente La s
to ne trasse, Ch’al peso, e a l’occhio era di gran valore, Domandando al Villan, s’era la sua. Allhor colui tutto ridente
69 (1570) Cento favole morali « CENTO FAVOLE MORALI. raccolte, et trattate in varie maniere di versi da m. gio. mario verdizoti. — [6.]. DELLA CORNACCHIA, E LA RONDINE. » p. 229
Onde la mia, che sempre mi consola,     È la medesma et a l’Estate e al verno,     Né accidente alcun giamai l’invola.
70 (1180) Fables « Marie de France, n° 10. Le renard et l’aigle » p. 1
chesne le meteit u li aigle sun ni aveit. Li egles vit le fu espris ; al gupil prie e dit : « Amis, estein le feu ! Pren t
71 (1570) Cento favole morali « CENTO FAVOLE MORALI. raccolte, et trattate in varie maniere di versi da m. gio. mario verdizoti. — [74.]. DEL GALLO, E ’L GIOIELLO. » p. 503
   Questa ventura, che mi viene in mano. La gente, che ti compra, e al collo porta,     Potria prezzarti ; io no : che
72 (1180) Fables « Marie de France, n° 93. Le loup et le bouc » p. 680
teu manere. Hors de la lande amdui en vunt, ensemble vienent tresque al munt. Li bucs esteit desus muntez ; li lus fu tut
e de put eire ; ja ne poeie jeo merci aveir que jeo vesquisse tresque al seir : pur ceo m’estut de mei penser e vus leisse
73 (1570) Cento favole morali « CENTO FAVOLE MORALI. raccolte, et trattate in varie maniere di versi da m. gio. mario verdizoti. — [56.]. DEL TOPO CITTADINO, E ’L TOPO VILLANO. » p. 352
nti dopo lunga via Su l’hora prima de la notte oscura Entraro stanchi al buio in ampio loco, Che d’un palazzo era terreno
’aurato carro Portò di novo in Oriente il giorno, L’hospite cittadino al suo compagno Con festevol parlar gioioso disse. C
l dubbio fine : Che anchor che retto da propitia stella Arrivar possa al desiato segno, Non ha però felice un giorno solo.
74 (1570) Cento favole morali « CENTO FAVOLE MORALI. raccolte, et trattate in varie maniere di versi da m. gio. mario verdizoti. — [2.]. DEL CORVO, ET SUA MADRE. » p. 324
alberghi santi Per mille ingiurie di vendetta degne Sei fatto odioso al lor benigno nume ?     Ciò detto tacque lagrim
75 (1570) Cento favole morali « CENTO FAVOLE MORALI. raccolte, et trattate in varie maniere di versi da m. gio. mario verdizoti. — [52.]. DELL’ASINO, LA SIMIA, ET LA TALPA. » p. 
paghi sua sorte De l’affanno maggior, che in altri vede. Conforto è al proprio il maggior mal d’altrui.
76 (1570) Cento favole morali « CENTO FAVOLE MORALI. raccolte, et trattate in varie maniere di versi da m. gio. mario verdizoti. — [71.]. DELLA CORNACCHIA, ET LA PECORA. » p. 553
lei sbrigarsi, sol questo le disse.     Se tu malvagia ciò facesti al Cane, De l’insolenza tua ben ti dorresti, Ben t’a
77 (1180) Fables « Marie de France, n° 27. L’homme et ses membres » p. 130
um il suleient ; quant [la] grant febleté sentirent, manger et beivre al ventre offrirent ; mes trop l’eurent fet j[e]uner
78 (1180) Fables « Marie de France, n° 67. Le corbeau qui trouve des plumes de paon » p. 576
si bel. Tutes ses plumes esraça, quë une sule n’i leissa ; des pennes al poün s’aürne, trestut sun cors bel [en] aturne ;
79 (1180) Fables « Marie de France, n° 96. Le lièvre et le cerf » p. 658
rreies guverner. » — « Si ferai bien », il li respunt. Dunc ot cornes al chief* amunt. Mes ne poeit mie porter, kar ne sav
80 (1570) Cento favole morali « CENTO FAVOLE MORALI. raccolte, et trattate in varie maniere di versi da m. gio. mario verdizoti. — [47.]. DELLA MOSCA. » p. 16780
ro un’olla, che di carne piena Era d’alesso nel tepido humore Bolliva al foco, nell’humor fervente Entrò la Mosca da la go
81 (1570) Cento favole morali « CENTO FAVOLE MORALI. raccolte, et trattate in varie maniere di versi da m. gio. mario verdizoti. — [40.]. DEL CERVO, E ’L CAVALLO, E L’HUOMO. » p. 269
to ameno : E cercando d’aiuto in quella guerra Alcun, che soccorresse al suo bisogno, Incontrò l’huomo ; a cui con prece h
ingegno humano Alfin restò miseramente ucciso.     Onde il Cavallo al fin de le sue voglie Venuto homai, debite gratie
82 (1180) Fables « Marie de France, n° 84. L’homme et les bœufs » p. 657
iens qu[e]’il firent. Li bus par tençun l’asaillirent, si repruverent al vilein la bone cerveise e le pein que par lur tra
83 (1570) Cento favole morali « CENTO FAVOLE MORALI. raccolte, et trattate in varie maniere di versi da m. gio. mario verdizoti. — [9.]. DEL CANE. » p. 133
carne in bocca, che trovò per via,     Vide nell’onda, ch’era posta al rezzo,     L’ombra maggior di quella, ch’egli ha
84 (1570) Cento favole morali « CENTO FAVOLE MORALI. raccolte, et trattate in varie maniere di versi da m. gio. mario verdizoti. — [50.]. DEL GRANCHIO, ET LA VOLPE. » p. 116
ale, Poi c’havendo nel mar cibo bastante Di condur la mia vita insino al fine, S’io di Nestore ben vivessi gli anni, Ho vo
85 (1570) Cento favole morali « CENTO FAVOLE MORALI. raccolte, et trattate in varie maniere di versi da m. gio. mario verdizoti. — [10.]. DELL’ANGUILLA, E ’L SERPENTE. » p. 
[10.] DELL’ANGUILLA, E ’L SERPENTE. L’ANGUILLA un giorno domandò al Serpente, Con cui spesso in amor giacer soleva De
86 (1570) Cento favole morali « CENTO FAVOLE MORALI. raccolte, et trattate in varie maniere di versi da m. gio. mario verdizoti. — [15.]. DELLI DUE VASI. » p. 378
lieve Scorrea sicuro ; l’altro, che temea Per la gravezza sua girsene al fondo, Cominciò con parole affettuose A pregar l’
87 (1570) Cento favole morali « CENTO FAVOLE MORALI. raccolte, et trattate in varie maniere di versi da m. gio. mario verdizoti. — [39.]. DEL DRAGO, ET LA LIMA. » p. 93
sta Chi l’huom combatte, ch’è di lui più forte. Ceda chi manco vale al più possente.
88 (1570) Cento favole morali « CENTO FAVOLE MORALI. raccolte, et trattate in varie maniere di versi da m. gio. mario verdizoti. — [51.]. DELLE MOSCHE NEL MELE. » p. 80
te in poco d’hora.     Dinota questo, che colui, che tutto Si dona al senso de la gola in preda Senza tener in questo o
89 (1570) Cento favole morali « CENTO FAVOLE MORALI. raccolte, et trattate in varie maniere di versi da m. gio. mario verdizoti. — [5.]. DEL MULO. » p. 315
D’argento, e con le briglie ornate d’oro Vinceva ogn’altro più veloce al corso, E gli huomini atterrava armati in guerra :
90 (1570) Cento favole morali « CENTO FAVOLE MORALI. raccolte, et trattate in varie maniere di versi da m. gio. mario verdizoti. — [11.]. DEL CIGNO, ET DELL’OCCA. » p. 399
ttoso canto, Ch’a quello il Cuoco del suo errore avvisto Il riconobbe al primo suono, e tosto Lasciollo in pace, e diè di
91 (1570) Cento favole morali « CENTO FAVOLE MORALI. raccolte, et trattate in varie maniere di versi da m. gio. mario verdizoti. — [28.]. DEI LUPI E ’L CORVO. » p. 
ssi     Vittorioso co i compagni miei ; Così, s’io vinto, et morto al pian giacessi,     Tu delle carni mie quello far
92 (1570) Cento favole morali « CENTO FAVOLE MORALI. raccolte, et trattate in varie maniere di versi da m. gio. mario verdizoti. — [48.]. DELL’ASINO, CHE PORTAVA IL SIMOLACRO. » p. 182
a ricca imago. Ma credendo il meschin, che quell’honore Venisse fatto al suo nobile aspetto, Del suo stolto parer tanto go
93 (1570) Cento favole morali « CENTO FAVOLE MORALI. raccolte, et trattate in varie maniere di versi da m. gio. mario verdizoti. — [70.]. D’UN CANE, CHE TE- meva la pioggia. » p. 
Di quello ancor, che dee temersi meno. Il vero mal fa l’huom timido al falso.
94 (1180) Fables « Marie de France, n° 12. L’aigle et la corneille » p. 259
untra, si dit que bien li enseignera cum la scale purra overir si ele al peissun pust partir. Puis li rova amunt voler tan
95 (1180) Fables « Marie de France, n° 20. Le voleur et le chien » p. 403
il espia dedenz la faude a un vilein. Ensemble od lui porta un pein ; al chien voleit le pain bailler, ki la faude deveit
96 (1570) Cento favole morali « CENTO FAVOLE MORALI. raccolte, et trattate in varie maniere di versi da m. gio. mario verdizoti. — [12.]. DELLA VOLPE, E ’L LUPO » p. 211593
erla corso ; Pregollo humil per l’amicitia loro Ch’ei volesse calando al basso un laccio Darle materia, onde salir potesse
97 (1570) Cento favole morali « CENTO FAVOLE MORALI. raccolte, et trattate in varie maniere di versi da m. gio. mario verdizoti. — [22.]. DEL TORO E DEL MONTONE. » p. 217
m di lui più forte, E prende ardir da le miserie note Di far ingiuria al misero, che oppresso È da cura maggiore, onde si
98 (1570) Cento favole morali « CENTO FAVOLE MORALI. raccolte, et trattate in varie maniere di versi da m. gio. mario verdizoti. — [62.]. DEL CORVO, ET LA VOLPE. » p. 124
in terra cadde. Così scorgendo la sagace Volpe Esser del suo disegno al fin venuta, Gli prese il pasto, e quel mangiato d
99 (1570) Cento favole morali « CENTO FAVOLE MORALI. raccolte, et trattate in varie maniere di versi da m. gio. mario verdizoti. — [77.]. DEL CINGHIALE, E LA VOLPE. » p. 224
una, Salvo si renda da periglio o morte. Provedi anzi, ch’ei venga, al tuo bisogno.
100 (1570) Cento favole morali « CENTO FAVOLE MORALI. raccolte, et trattate in varie maniere di versi da m. gio. mario verdizoti. — [94.]. DELLA VOLPE, ET DELLA SIMIA. » p. 
e seco Porta la coda, che vergogna asconde. Allhor la Volpe impaurita al suono Del novo editto si metteva in punto D’abban
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