(1570) Cento favole morali « CENTO FAVOLE MORALI. raccolte, et trattate in varie maniere di versi da m. gio. mario verdizoti. — [98.]. DELL’ASINO, E DEL VITELLO. » p. 
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(1570) Cento favole morali « CENTO FAVOLE MORALI. raccolte, et trattate in varie maniere di versi da m. gio. mario verdizoti. — [98.]. DELL’ASINO, E DEL VITELLO. » p. 

[98.]

DELL’ASINO, E DEL VITELLO.

PASCEANO insieme l’Asino e ’l Vitello
    L’herba novella in un medesmo prato
    Tutto di varii fiori ornato e bello :
E sentito lontan più d’un soldato
    Avicinarsi con feroce suono
    Disse il Vitello : Or vedi un campo armato ;
E però parmi, che sarebbe buono
    Torci di questo loco periglioso,
    Né il fulmine aspettar udito il tuono.
Onde gli fu da l’Asino risposo :
    Togliti pur di qua tu, che in periglio
    Ti trovi ; ch’io di ciò non son pensoso.
Ché, se i soldati a te danno di piglio,
    Al primo tratto nello spiedo andrai ;
    Ma non faran di me simil consiglio.
Ché s’io muto padron, non fia giamai
    Ch’io muti sorte ; e son presso ad ognuno
    Per provar sempre egual affanno e guai.
Ché de la soma il carico importuno
    È la pena maggior, ch’io provar possa,
    E sempre è di mia carne ogniun digiuno.
Sì ch’io non temo, che mi rompa l’ossa
    Altri, che del padron il duro legno,
    Sia ch’ei si sia ; né temo altra percossa.
Così non prende l’huomo savio a sdegno
    Il cangiar patria, e loco, e ancor Signore,
    Pur che ne stia de la sua sorte al segno,
Né provi stato del primier peggiore.
Nulla è il loco cangiar con sorte eguale.