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DEL CAVALLO E L’ASINO CARCHI.
SERVIA l’Asino insieme col Cavallo
Un sol padrone ; et ugualmente carco
Era ciascun da lui del proprio peso.
Occorse un giorno, che sendo in camino
Ambi guidati dal padrone insieme,
L’Asino stranamente indebolito
Da la vecchiezza, e dal soverchio peso
Pregò il Cavallo in supplichevol modo
Che d’un poco del peso per alquanto
Di spatio gli piacesse di▶ sgravarlo
Fin ch’ei potesse sol riprender lena :
Perché già si sentia venir a fine :
Cadendo lasso in mezo del sentiero
Terminò col viaggio anchor la vita.
Allhor il suo padron questo vedendo
Tutto il carco de l’Asino ripose
Sopra il Cavallo, et oltre a quello ancora
Del morto socio la gravosa pelle.
Allhor si dolse quel crudele indarno
Del mal del suo compagno, et della pena
Del doppio peso : che schivando in parte
Tutto sul dorso suo venuto gli era.
Così quel servo fa, che del conservo
Non ha pietade : et non consente in parte
Talhor levargli del suo ufficio il peso
Per picciol tempo : onde ne nasce poi
Che la soma ◀di quel sopra lui cade
Tutta, né trova chi gli porga aiuto
Per giusta ira del ciel, che lo permette.
Se l’huom possente ha de l’huom debil cura,
E l’uno e l’altro lungamente dura.