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DEL LEONE, E ’L LUPO, E LA VOLPE.
GIACEA ’L Leon nella spelonca infermo,
E tutti a lui, come a commun Signore,
Gli animali eran iti a visitarlo.
Sol la Volpe mancava, quando il Lupo
Con gran malignità cominciò solo
Ad accusarla di superbia e fasto,
E verso il suo Signor di poco amore.
E già sul colmo de l’accuse egli era
Quando la Volpe già di questo accorta
S’appresentò dinanzi al fier Leone,
Che era dal ragionar1, che fatto il Lupo
Havea contra di lei, con lei sì forte
Sdegnato, che volea mangiarla viva.
Onde l’astuta al meglio che potea
In sé raccolta, et fatto assai buon viso,
Cominciò ragionarli in questa guisa.
Signor, se ’l mio venir è stato tardo
A visitarvi, non fu già per altro,
Che per cagion di quel perfetto amore,
Onde di tutto cor v’amo, e desio
In tutti i modi la salute vostra.
Quinci son gita in molte e varie parti
Per ricercar de’ medici il consiglio,
E tutti ho scorso i Tempii de gli Dei,
Per haverne di voi la medicina ;
Laqual per buona sorte ho alfin trovata.
Disse il Leon, c’havea sommo desio
Di ricovrar la sanità perduta,
Dunque qual sia il rimedio hor tosto dimmi.
Et ella seguitò, Signor la pelle
Del Lupo tratta a lui sì di recente,
Ch’egli resti anchor vivo allhor che l’hai
Posta sul tergo tuo calda, è quel solo
Rimedio, che può trar di tanto affanno
Com’io desio la tua real persona.
Inteso ciò il Leon comanda allhora
A quegli altri animai, c’havea d’intorno,
Che poi ch’è facil sì la medicina
Spogliasser tosto de la pelle il Lupo▶.
E tutti immantinente l’ubidiro.
Così restando il ◀Lupo anchora vivo
Tutto spogliato de la propria pelle
L’astuta Volpe motteggiando seco
Dicea : non ti vergogni in questo loco,
E di tanti animali alteri e degni
A la presenza, e del comun Signore
Lasciarti veder nudo in questo modo ?
Va’ dunque, e in altra parte ascondi e cela
Il dorso nudo, e ’l tuo villano core
Pien di malvagità crudele e ria.
Che così avenir possa a ogni altro tale,
Che iniquo e discortese accusar tenta
Con falsitate, e non inteso inganno
L’innocente in assentia al suo Signore.
Spesso sopra chi ’l fa torna l’inganno.