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DEL NIBIO, E DELLO SPARVIERO.
IL Nibio e lo Sparvier vennero insieme
A gran contesa, ognun sé stesso alzando
Sopra l’altro di pregio, e di valore :
E non potendo differir tal lite
Senza il giudicio altrui, restar d’accordo
Di far l’Aquila in ciò giudice loro.
Onde esponendo sua ragion ciascuno
Dinanzi a lei, che▶ decidesse il punto
De la difficultà fra loro nata,
L’Aquila disse : Orsù fratelli andate
A mostrarmi di ciò ragion più chiara
Maggior de le sue forze e del suo grado,
Men darà indicio con più degno effetto,
Colui da mia sentenza havrà la lode
E de la maggioranza, e del valore.
Così da lei partiti, ognun si mosse
E dopo breve spatio a lei tornaro
Ciascun mostrando a lei la preda fatta.
Onde mostrando il Nibio con gran suono
D’altera voce un topo, c’havea preso
In mezo un campo di tagliate biade ;
E lo Sparvier mostrando una Colomba,
Che per lo ciel volando a forza ottenne,
Chiara ciascun di voi fatto m’havete
Del valor dubbio, onde pendea la lite,
De l’altera Colomba il Topo vale,
Tanto di nobiltate e di virtute
Nibio vagli tu men de lo Sparviero.
E quanto più del Topo è la Colomba
Degna d’honor, cotanto tu Sparviero
Prevagli al Nibio d’ogni honore e merto.
Diversa gente al suo servitio ; deve
Di valor mostra de gli effetti a prova :
Di cose esterior, ◀che ingombran gli occhi,
Cerca preporsi alla virtute altrui.
Di ciascun l’opra è del valore il saggio5.