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DEL CONTADINO, ET DEL CAVALLIERO.
PORTAVA il Contadino a la cittade
Un lepre morto, c’havea preso dianzi,
Per farne, in su ’l mercato alcun guadagno.
Ma trovatolo a sorte uno a cavallo,
Che gli venia da la cittade incontra,
Di volerlo comprar sembianza fece :
E prendendolo in mano, e ponderandol
Per farne stima, lo chiedea del prezzo,
Quando l’astuto in un medesmo punto
Toccò di sprone il suo destrier veloce,
E a sciolta briglia in fuga il corso prese.
Or visto il Contadin, che▶ invano havrebbe
Fatto ogni prova per voler seguirlo ;
Di ricovrarlo non havea più speme ;
E dirgli incominciò così gridando.
Io te ne faccio un dono in cortesia,
Tu dunque in cortesia portatel lieto ;
E goderannel per mio amore in pace.
Così talhor altrui l’huom donar suole
Celando il suo pensier con finte note
Mentre non ne può far ciò, ch’egli vuole.
Volontier dona quel, ◀che non puoi vendere.