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DELLA GALLINA, ET LA RONDINE.
LA Gallina trovò del Serpe l’uova,
Et a covarle incominciò cortese ;
Perché n’uscisse la progenie nova
Con desio di ben far, ch’a ciò l’accese.
Ma mentre ch’ella con amor le cova,
La Rondinella, che▶ tal opra intese,
La semplicetta in cotal modo esorta.
Vana è, misera, l’opra e a te mortale,
A cui con tanto amor e studio attendi :
Che tu prepari a te medesma il male,
Che quando al fin d’una fatica tale
Giunta sarai, se accorta il ver comprendi,
E spererai qualche mercede a tanto
Affanno, il frutto fia sol doglia e pianto.
Che i Serpi n’usciran, la cui natura
Sempre è di mal oprar ; e ti faranno
Le prime ingiurie, e da tua ria ventura
Ad ingiuriar gli altri impareranno :
E, se non ti trarranno a morte oscura
Faran col tempo eterna ingiuria poi
Con tua gran pena a’ proprii figli tuoi.
Lasciale dunque, e non pensar giamai
Di premio haverne usando atto gentile ;
Ché se ben cortesia merita assai ;
Chi per natura è rio non cangia stile :
E per buon’opra rende pene e guai,
Né può placar un beneficio pio
Un cor, ◀che nato sia crudele e rio.
Chi l’empio esalta, è da lui posto al basso.