(1570) Cento favole morali « CENTO FAVOLE MORALI. raccolte, et trattate in varie maniere di versi da m. gio. mario verdizoti. — [26.]. DELLA CANNA, ET L’OLIVA. » p. 70
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(1570) Cento favole morali « CENTO FAVOLE MORALI. raccolte, et trattate in varie maniere di versi da m. gio. mario verdizoti. — [26.]. DELLA CANNA, ET L’OLIVA. » p. 70

[26.]

DELLA CANNA, ET L’OLIVA.

ET la Canna, et l’Oliva un giorno insieme
    Vengono di valore a gran contesa :
    Ciascuna l’altra vilipende e preme
    Con parlar, ch’a l’honor contraria, e pesa.
    Dice l’Oliva. Io, che con forze estreme
    Sostener soglio ogni importante offesa,
    Sarò minor di te, putrida e vile,
    Che non hai pianta a tua viltà simile ?
Io l’oltraggio de’ venti, e le tempeste
    Sostegno ognihor co’ miei nervosi rami : 
    Tu, pur che minima aura in te si deste,
    Batti il terren co i crin languidi e grami.
    Cede qual vinta allhor la canna a queste
    Parole, e par che non risponder brami
    Fin che ’l tempo non venga, onde sicura
    Risponder possa a tanta sua pressura.
Ecco de’ venti impetuoso stuolo
    Fra pochi giorni le campagne assale :
    E si piega la Canna insino al suolo ;
    Poi si rileva alfin come habbia l’ale.
    L’Oliva, che nel cor sente gran duolo
    Di ceder tosto come cosa frale,
    Dura resiste al primo assalto, e ’l vento
    Sprezza, e leggiera in lui prende ardimento.
Ma quel, che pur non può piegarla al piano,
    Da radice la sveglie, e a terra caccia.
    Allhor la Canna la vittoria in mano
    Si vede, e dice a lei con lieta faccia :
    Ecco, mischina, il tuo voler insano
    Come par ch’a te giovi, et honor faccia ?
    Tu dura altrui resisti, hor morta sei :
    Io cedo a tutti, e sani ho i rami miei.
L’humil, che cede al suo maggior, ventura
    Miglior s’acquista, e lungamente dura.