[22.]
DEL TORO E DEL MONTONE.
FUGGIA veloce il Toro da la vista
Del possente Leon, ch’era lontano :
E ’l vil Montone, che▶ da lunge il vide
Venir correndo e di paura pieno,
Credendo fargli ancor maggior paura,
In mezo de la via tosto fermossi
Chinando il fronte, e le ritorte corna
Per cozzar seco. Allhor giungendo il Toro
Che con un piede sol franger potrei
L’ossa tue tutte, e far tue forze vane,
S’io mi degnassi di contender teco,
Né da cura maggior cacciato io fussi
E dicendo così più tra sé stesso,
Senza degnarlo pur d’un guardo solo
Ratto fuggendo seguitò suo corso.
E ’l vil Monton se lo recò ad impresa
Del suo valor, ch’a ciò fosse cagione.
Battaglia move a l’huom di lui più forte,
E prende ardir da le miserie note
È da cura maggiore, onde si vanta
Poi vanamente de le proprie forze,
Mentre colui, ◀che a maggior cose attende,
Senza difesa far nol cura, o stima.
L’oppression del forte è ardir del vile.