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DELL’AGNELLO E DEL LUPO.
VIDE l’Agnello in cima al tetto stando
Da la finestra di lontano il Lupo ;
E cominciò con orgogliosa voce
A provocarlo, e fargli ingiuria et onta
Con dirgli tutto quel, che▶ dir si puote
D’una bestia crudel, vorace, e ria.
Allhor fermato il Lupo, e nulla mosso
A sdegno del parlar suo dispettoso,
Ma con la mente tutta cheta a quello
Con un basso parlar così rispose.
Tal villania ; ma questa casa, dove
Ti stai rinchiuso, e colà su sicuro
Degna de’ merti tuoi, se in questo prato
Fosti in tal modo di parlarmi ardito.
Questa, dico, è, ◀che tua viltà sicura
Da me rendendo, tai parole move,
E fammi ingiuria in atto sì villano.
Così spesso l’huom vil privo di forza
E d’ardimento al forte ingiuria move
Assicurato da persona, o loco,
Che lo difende da l’altrui valore.
A tempo e loco è il vil talhor ardito.