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DEL CORVO E ’L SERPENTE.
IL Corvo spinto da la fame il volo
Torse verso un Serpente, che tra certi
Sassi del mezo giorno al sol dormiva :
E fra l’ugne ne ’l prese, e volea trarsi
De le sue carni l’importuna fame :
Ma quel presto destossi, e raggirando
L’ardito capo, che tre lingue vibra,
Lo strinse sì col velenoso morso,
Che lo traffisse di▶ mortal ferita.
Onde il Corvo sentito esser già preso
Da lui, che suo prigione esser credea,
Et mancarsi lo spirto adhor adhora,
Tra sé medesmo sospirando disse.
Misero a che son giunto ? Ecco il guadagno
Del cibo, ch’io sperava essermi vita,
Così spesso n’aviene a l’huom, che intento
Tutto al guadagno senza haver rispetto
Del mal, che del suo oprar ne senta altrui,
Si mette a far ciò che ’l suo cor gli detta :
Per che talhor dal suo proprio guadagno
Danno gli nasce ◀di tal cura pieno,
Che lo conduce a miserabil fine.
Spesso un guadagno ingordo è danno espresso.