Del Passo Marciato, Pas Marché [1] Giacché abbiam cominciato dalle cose più semplici, seguiamo il nostro metodo; affinché, questo seguendo, ci sembreran più facili le cose di maggior rimarco.
Ma adduciamo un esempio più facile al capimento, e più adattato al nostro proposito. […] Chi vuole impararsi a leggere insegni prima a conoscere le lettere, quindi a formar le sillabe e così, gradatamente, giungerà alla perfetta lettura: né più né meno è del ballo; e chi prende in derisione questi miei avvertimenti, ed il contrario eseguisce, si vedrà egli infelicemente deriso ed ingannato.
Prefazione [1] La Danza nasconde il suo natale nelle tenebre di una sì remota antichità, che determinatamente non si ha potuto concludere della sua origine, né da’ più rinomati Autori si ha potuto ricavar mai, e decidere con affirmazione sì fatta epoca. […] [11] Sebben meritan gl’Italiani il primo vanto dell’invenzione della Danza regolata, tuttavia non la portaro a perfezione, e benché ballavano in cadenza di Musica, erano i passi così sforzati e caricati che, se si mettesse il loro carattere in Iscena sarebbe il più lepidod e grottesco pantomimo, come fu ingegnosamente eseguito da monsieur Filibois Maestro di Ballo nella Corte Imperialee. […] [NdE] Vedi Dufort : «Insomma questa Danza Italiana o Spagnola, la quale immagino che a quel tempo riuscita fosse gradevole, di presente sarebbe in vero molto ridicolosa a vedere; in guisaché Monsieur Filibois, Maestro di Ballo nella Corte Imperiale, ne ha composto un carattere buffonesco, il quale, vestito egli all’antica maniera Italiana, con somma ammirazione di tutti sopra i più cospicui teatri d’Italia ha ballato», Avviso a chi legge, § 3. […] Si concentra dunque sul tradizionale placere, attribuita alla danza, mentre il complementare docere appare solo più avanti cap.
[3] La Contradanza di numero diterminato, cioè di quattro, d’otto, o al più di dodici persone, è composta di figure e di passi regolati, fatti sopra alcune arie agevoli e corte. […] [5] Tra tutte le Contradanze di numero indeterminato, le più regolate, e che piacciono più dell’altre, sono quelle ove entra il solo passo di Minuetto, le quali vogliono esser ballate da coloro che sanno ballare il Minuetto in cadenza.
[4] In nessuna altra cosa si rende pubblica la confessione di una tenutezza più che in una Dedicatoria. […] [5] Ardimenzoso è il metter piede in uno sentiero non più d’altri calcato, e facile è lo sdrucciolare: così può senza fallo avere avvenito a me in questo nuovo ritrovato; onde non sono fuor di dubbio che gl’insolenti Satiri, pieni di reo talento per insultare le altrui fatighe, troveran materia di lacerare il nome mio, con tutto quello che il livore, e l’invidia potrà loro senza esatta ragione suggerire, senza compatimento e senza incaricarsi della difficile impresa, perché il primo a maneggiarla: ma non avranno l’ardire di molestarla, vedendo in frontespizio il nome non di uno, ma di tanti illustri Mecenati, alli quali divotamente inchinandomi, con tutta la gloria mi vanto d’essere Umiliss.
[3] E per ordinatamente procedere alla sposizione di tutte le parti del ballo nobile, cominciando dalle più semplici, ed alle più composte ed intralciate a parte a parte passando, daremo principio al presente trattato dalle positure de’ piedi, accioché ognun sappia in quanti modi si possano, graziosamente e con regola, tenere appoggiati sulla terra, e schifi tutte l’altre maniere sconce e disordinate, le quali non possono nella danza aver luogo.
Quando si raddoppia più d’uno di questo passo, si fa uno con un piede e l’altro con l’altro, ed i movimenti pendenti si fanno opposti, prima uno tutto da un lato su quel piè che sta a terra, poi l’altro dall’altro sul piè corrispondente. […] [2] Dieci lustri indietro fu questo passo in grande uso, perché v’era in quel tempo più diversivo di Balli da Sala.
Questo passo è molto in uso tra’ ballerini grotteschi, per essere un passo più marcato di que’ de’ quali servonsi i seri ballanti. […] Più delle volte si è costretto di terminarlo sopra con l’istesso piede che fu sopra nel cominciamento, e sotto con quel che fu sotto, e talvolta dovendovisi legare altro passo, si finisce in quella positura che servirà di principio al passo da ligarvi.
[5] Per esser “fatta in giro” fa bisogno girarsi su quel lato istesso del piè che prima si muove, il quale dalla posizione in aria, ove prima si leva, si porta sotto in quinta, con dar moto in giro alla vita, e l’altro piede strisciando in quinta pur sotto si porta, con dare altro moto di giro alla vita, e tutto il moto circolare che si fa nella glissata rigorosamente non puole essere più di mezzo: perché, se intiero farassi, allora mutarebbe di sembianza, e più tosto farà figura di Assemblé.
Si fa semplice, in Chassé, in Jeté e saltato, e principiaremo col “Semplice” come il più percettibile. […] [11] I movimenti son pur quattro, poiché lo scacciato non si accresce di più, ma si cambia col rilevato su tutte le due punte de’ piedi. […] [19] Questo si cresce di un movimento più degli altri, ed è il saltato.
Seguendo gli intenti dell’autore, la trascrizione del testo di Magri è stata fatta seguendo criteri che permettono una nuova fruizione del testo con ricerche incrociate nel testo stesso e all’interno di un corpus più vasto di testi. […] Poche modifiche sono state apportate alla punteggiatura per rendere più agevole la lettura. […] Per quanto riguarda il corsivo, usato nell’edizione originale per mettere in evidenza un’espressione, per indicare il nome di un passo, o per una parola straniera, nella presente edizione si è scelto di distinguere le parole straniere (lasciate in corsivo), dall’enfasi (non più in corsivo ma tra virgolette). […] Passi descritti da Magri (in ordine di capitolo) Ortografia modernizzata Ortografia originale Chapitre Simple ou naturel Passo Naturale o Semplice, Simple ou naturel 9 Piegare e del rilevare 10 Dégagé Passo Staccato, Degagè 11 Marché, pas Passo marciato, Pas marchè 12 Marcel, pas de Passo di Marseglia, Pas de Mareseilles 13 Battement Battimento del piede, Battimente 14 Tordichamb Tordichamb / Tordichamp / Tordicamp 15 Coupé Mezzo Tronco, Mezzo Coupè Coupè, Passo Tronco; 16 17 Jeté; Demi-jeté Passo Gettato, Pas Jettè; Mezzo Gettato, Demì Jettè 18 19 Pistoletta a terra 20 Tortillé Tortigliè 21 Balancé Passo Bilanciato, Pas Balancè 22 Tombé; Demi-tombé Passo Cadente, Pas Tombè; Mezzo Cadente, Demì Tombè 23 24 Grave, pas, courante Passo Grave ou Courante; Mezzi Passi Gravi 25 26 Échappé; Demi-échappé Passo Sfuggito, Pas Eschapè; Mezzo Sfuggito, Demì Eschapè 27 28 Bourrée pas de Bourèè 29 Sissonne; Demi-Sissonne Passo di Sissone, Pas de Sissonne; Mezzo Sissone 30 31 Gaillarde, pas de Passo di Gagliarda, Pas de Gaillarde 32 Sarabonda Passo di 33 Coursé Coursè 34 Chassé; Demi-chassé Passo Scacciato, Pas Chassè; Mezzo Scacciato, Demì Chassè 35 36 Ballonné Balonnè 37 Développé Deviluppè 38 Glissade Glissata, Glissade 39 Assemblé Passo Unito, Assemblè 40 Ballotté Balottè 41 Emboité Ambuettè 42 Fouetté Fuetè; Mezzo Fuetè 43 44 Pirouette Pirola, Piroùèttes 45 Contretemps pas de; Demi-contretemps Contratempo, Contratems; Mezzo Contratempo, Demi Contratems 46 47 Temps de cuisse Tempi di Coscia, Tems de Cuisse 48 Fleuret Fioretto, Fleuret, Fleurè 49 Brisé Brisè 50 Rigaudon, pas de Rogodone, Rigaudon 51 Troussé Trusè 52 Ciaccona Passo della 53 Flinc Flanc Flinc Flanc 54 Soubresaut Soubresaut 55 Carré Carè 56 Rondeau / Rondò 57 Attitude Attitudine 58 Braccia 59 Capriole 60 Per rendere più agevole la lettura e la citazione del testo, sono stati aggiunti due titoli entro parentesi quadra: Dedica e Conclusione.
Del Passo Gettato, Pas Jeté [1] Puol cominciarsi da tutte le posizioni a terra il passo “Gittato, Jeté”, ma sempre è meglio principiarlo dalla quarta, come la più comoda, e puol cominciarsi sì con l’uno come con l’altro piede. […] E male crede e spiega il Dufort cui vuole assolutamente il salticello, molto più che il suo Trattato è solo del Ballo da Sala, ove in nessun conto si salta. In Teatro è permesso, anzi fassi in effetto il salticello, non per natura del Jeté, ma si permette alla libertà della Scena, dove lice, anzi il più delle volte è necessario, ingrandir le posizioni stesse e farsi passi che per sala sarebbero obbrobriosi; e ciò o per avanzar figura, o per guadagnar quel terreno che ricerca l’azione del Ballante.
Semplice [2] Questo passo puol bene incominciare da tutte le posizioni, e noi per farlo “avanti” farem l’esempio dalla quarta, perché questa è la positura ove il corpo puol più comodamente sostenersi in equilibrio: ciò posto piegando le ginocchia con la nostra solita regola, portasi il destro, che sarà stato posto addietro, alla quarta avanti, e da qui si distende, con fare infine due passi naturali avanti, finienti in quarta. […] Mettesi verbigrazia il destro in quarta dietro, e con la solita piegata si porta detto destro glissando in quarta sopra al sinistro con segnare mezzo cerchio, e distendendo, si porta il manco in seconda con dare il moto al giro, e quindi il primo piede si porrà in quarta sotto all’altro, che sarà detto giro un quarto, o al sommo mezzo e non più, altrimente sarebbe Bourrée incrocciato, come diremo in appresso. [10] Al contrario quel “sotto e sopra girando”, qual principia col piè destro avanti in quarta, e glissando, si porta in quarta sotto con girar per la dritta e con distendere; mettesi il manco in seconda, e vi si darà fine col piede dritto, che portasi in quarta sopra al sinistro, senza far più di mezzo giro come sopra. […] [14] Quel “disfatto girando” si fa con portarsi sotto il piede che sta avanti, dopo già di aversi piegato e disteso, e cominciando a girare, l’altro piede condurrassi in seconda; e portando in quarta avanti il primo piede, si darà fine a questo passo: non dovendo nemmen qui far più di mezzo giro, e girerassi dal lato opposto del piede che primo si muove. […] Serve più delle volte, oltre di quanto abbiam divisato di sopra, per legarvi altro passo, e specialmente quando vuol farsi un Pas Troussé, che dopo il discacciamento del piede, questo descritto passo si fa, indi si lega il Troussé, come pure occorre in altre contingenze.
Senzaché ha sortito un altro maggior privilegio, il qual si è che non si comincia ad imparare la danza nobile se non da quello, e però si potrebbe appellare l’introduzione o la porta della danza; ed oltracciò non si dà cominciamento, se non da esso, alle grandi e solenni feste di ballo: perciò ho dovuto onorarlo ancor io, e contradistinguerlo tra tutte l’altre danze, col far sopra di esso uno spezial Trattato, affine di renderlo il più che sia possibile chiaro ed aperto, e per mostrare altrui il modo e la maniera che si convien tenere per saperlo nobilmente e leggiadramente ballare. […] E nel quinto ed ultimo luogo diremo d’alcuni altri passi, ornamenti, o abbellimenti, che dir vogliamo, i quali posson rendere più vago e leggiadro il Minuetto.
[7] Que’ raddoppiati detti “Doublé” sono l’istessi, fattine più di uno; con questa differenza, che essendo raddoppiati, avanti o addietro, si cambia piede, perché si principia il secondo dal piè che nel primo ha finito in aria: se sono da fianco, si prendono tutti con l’istesso piè, poiché il primo termina con quel che comincia. Tante fiate in questo da lato se ne raddoppiano due o tre con un piè e poi, cambiandolo, se ne fanno altri due o più con l’altro, e si dicono raddoppiati cambiati.
Si vuole oltre a questo, ben avvertire che nel medesimo istante ch’e’ comincerà a sdrucciolare col piè sinistro, convien che a poco a poco cominci leggiadramente a piegare il corpo sulla cintura dalla parte dinanzi a proporzione che il piè sinistro anderà sdrucciolando, acciocché, finito che avrà di sdrucciolare, e nel tempo che tutto il piede si troverà appoggiato sulla terza positura, si stia da lui facendo la parte più bassa del suo piegamento: sul quale deesi alquanto fermare, tenendo il ginocchio destro ben disteso ed il sinistro alquanto piegato, in maniera che questi si trovin congiunti e la fronte dell’uno non isporga più in fuori della fronte dell’altro.
E la lor principale differenza consiste nell’operare i movimenti del passo Mezzo Gittato per metà e più soavemente di quelli del passo Gittato.
[2] Tutte queste Capriole espressate e salti sono i più rimarchevoli, e pochi di essi possonsi ligare insieme tra loro o con dell’altri, la ragione si è che i salti in grande han bisogno di prevenirsi, e specialmente volendosi fare fuor di misura. […] La cagione delle diverse Città si è la differenza de’ gusti, e quella de’ Teatri si attribuisce alla struttura ed alla grandezza de’ medemi, ove un’eco differente non dà all’armonia l’istessa corrispondenza: se la Musica sarà stridente, in un piccolo Teatro farà forse un mal sentire, ed in un grande non avrà più quell’aspro.
[5] Il tempo binario s’adopera per lo più in quelle danze che speditamente e con prestezza deono esser ballate: come per esempio la Giga, la Gavotta, la Bourrée, il Rigodone, l’Allemande, ed altre simili. […] E comeché v’abbia delle danze, l’arie delle quali sono così posate che sembrano più tarde di quelle che sono sul tempo ternario composte, e le quali sono notate sopra quattro tempi, che i Musici dicono otto dodici, come per esempio l’Entrata grave, e l’arie che i Francesi chiamano di Lure ; tuttavia però queste medesime arie si riducono al tempo binario, sopra cui vengono ad esser ballate, senza che in niuna cosa si muti la posatezza o gravità loro.
[2] Gl’Italiani, come quelli che sono portati per le capriole, se ne servono di frequente, e molto più i Grotteschi Saltatori: i Seri poi vi aggiungono un pas Brisé, legano il mezzo Sissone, e quindi spiccano una vaga Caprioletta.
Potrebbesi a questo passo attribuire un tempo, massimamente quando far si dovesse nel secondo o nel terzo modo: ma radissime volte interviene, che se gli dia questo valore; per la qual cosa serve per lo più nella danza di legamento d’uno in altro passo, o per meglio dire, di riempimento di misura.
Del Passo Unito [Assemblé] [1] Il Passo Unito dall’uno o dall’altro piede per lo più si comincia sopra la terza, quarta e quinta positura, e d’ordinario si termina sulla prima, ed alcuna volta sulla terza.
Se vi sia felicemente riuscito, doveano deciderlo i professori più avveduti dopo la pubblicazione del mio trattato, e non potea, senza marca di vergognosa baldanza, prevenire il riflessionista la decision di costoro. […] Che il ballo siasi inventato dai Coribanti in Frigia o dai più vecchi regnanti d’Egitto è per me indifferente, e lo sarà per tutti i ballanti del mondo. […] Lasciate il corpo nelle sue difettose situazioni e più non vi saranno regolarità di passi, bellezza di movimenti, e si muoverà lo stomaco agli spettatori.
Il suo intrinseco valore è di una battuta, sebbene un valente Ballerino ne raddoppia più d’una, volendo.
Questi balletti erano allegri ed usati per lo più ne’ tempi binari.
Il Contrattempo ed il Mezzo contrattempo, che qui appresso dichiareremo, sono que’ passi ne’ quali, come per addietro dicemmo nel capitolo de’ Movimenti, si debbono i salti sì leggermente fare, acciocché il grave e sostenuto portamento della persona non si scomponga, che deesi più tosto far sembianti di saltare che veramente levarsi in aria.
Nel dettaglio son state conservate le maiuscole e l’ortografia dei nomi propri; rettificata l’ortografia di alcuni avverbi (daddosso → da dosso; peravventura → per avventura; perlaqualcosa → per la qual cosa; in somma → insomma; forsi → forse; leggiermente → leggermente; alcerto → al certo; più tosto → piuttosto; non dimeno → nondimeno; a punto → appunto; ognu’uno → ognuno; finattanto → fintanto); modernizzata l’ortografia delle preposizioni (su la → sulla; co i → coi; de i → dei), soppressa la “j” al posto delle “ii”; normalizzato l’uso dell’apostrofo (un altra → un’altra), corretto gli accenti (nè → né), rettificate ancora le seguenti parole: mezo → mezzo; Pariggi → Parigi; legiadro → leggiadro; esemplo → esempio; franzese → francese.
In questo caso occuparebbe allora due battute di musica sì nell’uno, come nell’altro tempo per lo più si usa o in principio di una parte, oppure per fine di cadenza, che facendosi solo è qualora vogliasi legare ad altro passo.
Volendosi fare un cerchio intiero si potrà fare benissimo, con fare i giri più grandi, siccome chiamerà la necessità di altro passo che vi si deve legare, e così termina il passo suddetto.
Delle forzate [20] La necessità che abbiamo di saper queste posizioni in aria, stimo pur per le “forzate”, numerandone tre di queste, escludendone la prima e la terza, che non ammettono sforzatura veruna, e parlaremo: [21] Della “seconda”, di cui altro non mi resta a dire che, ove nella vera la distanza da tenersi tra tallone e tallone esser deve di un piede, in questa sforzata sarà di più, secondo ricerca il bisogno, non avendo distanza determinata. [22] La “quarta” si riferisce alla vera, dando distanza al tallone di uno con la noce dell’altro più di un piede, quanto n’esige il passo, non avendo neppur questo spazio assegnato.
Immagino non pertanto che verisimilmente abbia il nome di Bilanciato, sì perché nel far questo passo s’adoperano due Mezzi tronchi, un da un piede e l’altro dall’altro; e sì ancora perciocché nel rialzare ciascuno de’ Mezzi tronchi, si viene un poco ad inclinare sul fianco di quel ginocchio che si distende, spezialmente quando si fanno dallato, per ove facendosi, gli si conviene veramente il nome di Bilanciato, perciocché assomiglia molto alla figura, e movimento della bilancia; dove facendosi innanzi, addietro o in giro, non gli s’appartiene questo nome, ma si deono più tosto appellare passi Mezzo tronchi.
[5] Quello “in giro” merita più attenzione.
Il piede si può battere una, o al più due volte, il qual numero non si vuol passare nel ballo nobile.
Ed ultimamente, pregando il più che so e posso l’Eccellenze Vostre a tenermi sotto quella valevolissima protezione che finora ho goduta, finisco facendovi profondissimo inchino.
Se ne possono raddoppiare molti: ma uno non fa più di un quarto di giro.
« Quando l’uomo salta in alto, la testa è tre volte più veloce che il calcagno del piede, innanzi che la punta del piede si spicchi da terra, è due volte più veloce che i fianchi ; e questo accade, perchè si disfanno in un medesimo tempo tre angoli, dei quali il superiore è quello dove il busto si con giunge con le coscie dinanzi, il secondo è quello dove le coscie di dietro si congiungono con le gambe di dietro, il terzo è dove la gamba dinanzi si congiunge con l’osso del piede. » [traduction] (Leon.
[4] La notizia di questi equilibri non serve già per andare investigando nella formazione de’ passi, quante volte, ed in quanti modi il peso del corpo si vada trovando, or su questo or su quell’altro equilibrio: il che sarebbe un voler andare all’infinito, ed un voler più tosto filosofare che ballare.
V’è purtroppo chi abusando dell’innocenza del popolo, per usurparne il voto, ad onta del merito e della ragione, sa destramente valersi della naturale imitatrice inclinazione di questo a dir ciò che altri dice, ed a correre dove altri corre ; del rispettoso assenso di lui al giudizio de’ dotti e de’ grandi, che suppone di se più saggi, e dell’ascendente che hanno in esso, perchè più facili a concepirsi i piaceri degli occhi sopra quelli della mente e del cuore : ma molto breve è la vita di cotesti ingannevoli, artificiosi prestigi.
Demetrio diceva di un Danzatore ne’ tempi di Nerone) egli ha mestieri di essere iniziato in più discipline».
[3] Per muoverle in quel modo donde vengono dette braccia ritonde è di bisogno prima d’ogn’altra cosa aprirle e distenderle sopra i lati loro, tra’ gomiti ed i fianchi un palmo di distanza serbando, ed un poco più d’un palmo tra i fianchi e le mani.
Riccoboni dans son Arte rappresentativa : « … niente è più nocivo e più molesto « …… che il far conoscer l’arte « In ciò che d’esser finto è manifesto. […] Il ritmo è la più sensibile distinzione dei componimenti musicali : poiché le infinite diverse combinazioni de’ vari tempi, de’ quali esso variamente si forma, producono le sensibili infinite diversità d’una dall’altra aria, o dell’uno dall’altro motivo, pensiero, idea, soggetto, o comunque voglia chiamarsi, e per ciò disse Virgilio : « Dell’aria io ben mi sovverrei se in mente avessi le parole. » Con cotesto numero o sia ritmo (che noi sogliamo regolare con la battuta), possono i ballerini, senza soccorso di armonia (cioè di canto o di suono), eseguire le loro imitazioni.
Niente è più nocivo, ec.