[4] La Pirola girata per la parte di dentro si fa qualora, ritrovandosi il piè destro davanti al sinistro, si gira il corpo per la sinistra: ovvero, ritrovandosi il piè sinistro davanti al destro, si gira il corpo per la destra. […] [5] La Pirola girata per la parte di fuori si fa quando, ritrovandosi il piè destro davanti al sinistro, si gira il corpo per la destra: ovvero qualora ritrovandosi il sinistro davanti al destro, si gira il corpo per la sinistra.
[2] Volendosi fare “avanti”, si mette in quarta posizione e si comincia con un piccolo piegamento di ginocchi, e si cavi poi alla seconda in aria quel piè con cui si vuol battere, sia a grazia di esempio il destro, nel cader dalla detta seconda, batta leggermente con la polpa la fronte della gamba sinistra, con distendersi nel tratto istesso tutti due i ginocchi. Si giuoca in tutto il tempo del passo, la coscia che accompagna il movimento della gamba: la battuta istessa che darassi darà risalto alla gamba, che la rimanda in seconda altra volta, ma un poco più accosta, da dove senza la menoma pausa si porta alla seconda in aria, e ciò col piede destro; col sinistro, appena battuto, si fa un lieve salticello, che prende terreno avanti. […] [5] Quelli “girando”, o sian fatti alla dritta o alla sinistra, hanno sempre gli medemi movimenti che abbiamo fino adesso spiegato, si aggiunge il solo giro, che si fa nel salto e non puol essere più di un quarto per ogni tempo di coscia, si suole girare alla dritta se si fa col destro, e facendosi col sinistro, girasi per la manca.
Per esempio: se alcuno lo voglia fare dalla quarta alla medesima positura col piè destro dietro al sinistro, è di bisogno ch’e’ pieghi i ginocchi, e che rialzandogli salti innanzi e cada sopra il piè destro alla quarta positura.
[8] E la figura LM rappresenta i due piedi, de’ quali M dinota il destro ed L il sinistro. E per non incorrere in alcuno errore nel discernere un piede dall’altro, non si dee già regolare da’ loro talloni, sì che giacendo questi a lato destro s’abbia da estimare che rappresentino il piè destro, ovvero giacendo a lato sinistro s’abbia da credere che dinotino il piè sinistro: ma si è da prender regola dalle lineette a’ talloni appiccate, le quali, dall’uno o dall’altro lato che guardino, mostrano costantissimamente l’uno o l’altro piede, cioè il destro se a destra, ed il sinistro se a sinistra stanno rivolte.
Il quale, poiché sarà terminato, si dee al solito, camminando e dando la mano, seguire il passo di Minuetto: e dopo che si sarà quella lasciata, nel mentre si faranno a lato destro, secondo l’ampiezza di quel luogo ove si balla, uno o due passi di Minuetto, si potrà nuovamente chinare il capo nella divisata maniera. […] [7] Si possono parimente fare, in luogo del secondo passo di Minuetto a man destra, due Mezzo tronchi, il primo col piè destro per innanzi alla quarta positura, approssimando senza alcuno indugio il piè sinistro dietro al destro alla terza positura, e tenendolo in aria, ovvero sopra la punta: ed il secondo Mezzo tronco col piè sinistro, ritornando addietro alla quarta positura; dopo del quale bisogna subitamente alzare il piè destro e ricominciare il passo di Minuetto.
Si fa il primo Jeté col destro sulla sinistra con un quarto di giro, col Ballonné se ne fa un altro quarto cascando su il piede destro, con l’altro Jeté si arriva a tre quarti, e vien compito il giro intiero con l’Assemblé. Volendosi “disfare”, si stacca il piede indietro alla quarta e qui comincia, per grazia di esempio il distaccato in quarta sia il destro, e quindi piegando si facci il Jeté addietro, e resti il piede sinistro in aria, quindi saltisi, prendendo il Ballonné.
Volendosi, per esempio, fare addietro sopra la quarta positura col piè sinistro davanti al destro: equilibrato primieramente il corpo sopra amendune le piante de’ piedi, si pieghino i ginocchi, ed appresso rialzandogli è da saltare col piè sinistro, il quale leggermente venga addietro a percuotere col tallone nella noce del piè destro, facendogli fare un passo Semplice alla quarta positura.
Si piglia dalla posizione quinta, sulla quale facciam l’esempio “avanti” con il piede destro addietro, si piegano li ginocchi e si stacca il suddetto piede alla seconda in aria, poi anderà a battere nella polpa l’altro piede, avanzando terreno avanti con un lieve salticello, che appena si alzerà da terra, fatto dal sinistro, e nel cader di questo, il destro si porta avanti in quinta.
Per esempio, dovendosi col piè destro fare il Passo Grave innanzi dalla quarta alla medesima positura; equilibrato primieramente il corpo sul piè sinistro, tenendo addietro il piè destro sulla punta, si pieghino i ginocchi e nello stesso tempo si levi alquanto di terra il piè dritto, il qual venga colla noce a toccare il tallone del piè sinistro alla terza positura: ed appresso rialzandogli, si vuol portare il medesimo piè dritto per aria facendo un poco di giro alla seconda positura; ed ultimamente si mandi innanzi sdrucciolando colla punta del piede alla quarta positura.
[2] Il passo del Minuetto, il quale, come dicemmo, inchiude sei movimenti, cioè il piegato andante del piè destro, l’elevato del medesimo piede, il piegato del diritto ginocchio, sdrucciolando col piè sinistro, l’elevato sopra il medesimo piè sinistro, il movimento andante del piè diritto e l’altro andante del piè sinistro, contiene due misure di tempo. […] Per la qual cagione avvegnaché il tempo ternario, o tripola che dir vogliamo, del Minuetto, batter si potesse in questo modo, cioè facendo trovare la prima battuta sul secondo movimento di questo passo, e la seconda sul quarto; pur nondimeno, per non confondere coloro che ballano, o fargli torre in iscambio una per un’altra misura, si dee solamente battere la prima, la qual si trova sempre sul secondo movimento, cioè sul rialzato del piè destro, e l’altra battuta rimanga in aria; ed in tal guisa si vuol continuare negli altri passi del Minuetto a battere la sola prima misura, la qual costantemente si trova sul secondo movimento di ciascun passo del Minuetto.
Se si vuol dunque mandare innanzi il sinistro ed aprire il destro dallato, conviene, piegando bene di dentro il gomito del primo, portare il braccio innanzi, facendo un poco di giro, ed avvicinare la mano verso al mezzo del ventre in distanza di quattro o di cinque dita, in modo che tutto il suo concavo sia rivolto verso la terra, e succedevolmente si faccia di giù in su un soave giro di polso. E nel medesimo tempo che il braccio sinistro comincerà il suo movimento, il destro, il quale, come è detto, dee anche trovarsi sul primo sito delle braccia ritonde, s’allontani lateralmente dal suo fianco colla palma della mano un poco addietro riguardante, ed appresso si faccia soavemente un giro di polso per innanzi nel medesimo tempo che la man sinistra lo fa, come è detto, di giù in su. […] Or che si trovano le braccia in un altro sito dal primo diverso, se si volessero muovere col medesimo movimento, converrebbe col braccio destro far tutto quello che finora col sinistro s’è adoperato, e col sinistro si vorrebbe fare il contrario, ritornando di su in giù colla mano in dentro sopra il suo lato, e terminando col giro di polso per innanzi.
Semplice [2] Per farlo “avanti”, si mette in quarta col destro verbigrazia avanti, si piegano dolcemente le ginocchia, e sollevato l’istesso destro alla quarta in aria avanti, distendendo il suo ginocchio con tenere il collo bel inarcato, l’altro resterà piegato, e tornato l’istesso piede alla quarta di prima, come gettarlo, si distendon subito le ginocchia; e nel tempo medesimo di aver ciò fatto, il piede sinistro si alza addietro alla quarta in aria; e farassi con tanta destrezza questa levata del piede che sta indietro, quando posa in quarta quel che sta in aria, quantocché sembra un salticello, avvegnacché non si salta positivamente, ma soltanto si rileva. […] [10] Quel “battuto indietro” ha la sola differenza che, come nel di sopra spiegato si batte avanti, in questo si percuote addietro; come, per esempio, messo col destro in quarta avanti, e dopo piegato si stacca l’istesso in seconda in aria, e senza ivi fermarsi, battesi la polpa del sinistro addietro e si leva immediatamente alla seconda in aria, da dove subito si getta in quinta sotto, e cavasi il sinistro in aria.
[2] Volendosi fare “a dritta” con un “quarto di giro”, si porta il piè destro che sta avanti, in quarta addietro, distese le ginocchia, segnando un mezzo cerchio in aria, finché arriva alla seconda in aria, da dove cominciano a piegarsi i ginocchi, finché arrivati alla posizione quarta già detta, e questo portamento con tal piegata serva per regola generale di dare un garbo alle Pirouettes, piegati dunque li ginocchi, si porta la sola punta a terra, alzando il calcagno dell’altro piede, e si rileva sulle due punte de’ piedi, tenendosi l’equilibrio del corpo nel modo secondo (cap. IV n. 29), e fisse le punte a terra, e propriamente sull’istesso terreno a guisa d’asse, vi si gira il corpo, con far la vita linea parallela alla linea che stava orizontale al fianco destro. […] [8] Per far la Pirola “disfatta a piè fermo” si situa in quarta col destro per grazia di esempio avanti, da ivi stesso alzasi sulle punte e girasi a sinistra, che voltata per un quarto la vita si poserà e resterà addietro il piede che stava avanti.
[25] La “seconda”, il piede destro si porterà dietro al sinistro alla distanza di un piede, e che la punta sia in linea retta al tallone dell’altro. [26] La “terza” si farà portando il piede destro in situazione che il suo collo stia appoggiato alla parte laterale del calcagno del sinistro piè. […] [28] Nella “quinta” il calcagno del destro si porterà alla punta del sinistro con formare tutti due i piedi linea retta.
Per farlo, un principiante fa d’uopo che si appoggi a qualche sedia con la vita ben composta in quinta posizione col piè destro, verbigrazia, sopra il sinistro; ciò posto si levi il piè dritto e si porti alla seconda in aria; indi, da quella stessa positura, scivolandolo leggermente per terra, portisi dietro al manco in quinta positura con la punta bassa ed inarcato il collo del piede; il ginocchio si pieghi, e restisi nella stessa situazione della quinta positura, in guisacché formisi un triangolo ottusangolo, con esser la gamba e la coscia le due linee che formano l’ottuso nel punto interno del ginocchio, e tutta la gamba e coscia sinistre, senza farvi piegatura, sarà l’ipotenusa1. Da poi tornandosi altra volta alla seconda in aria, restando il ginocchio nella stessa positura della seconda, porrassi la punta del destro avanti la punta del manco, con inarcare sempre il collo del piede, si sarà fatto un secondo Battimento; e così via via, replicandone quanto più potransi e con la maggior prestezza che sarà possibile, si diverrà sollecito e franco nell’uso del ballo. […] [11] Io mi son provato con detti Battimenti, ed ho passato la testa, anzi ho posto alta la mano manca, alzandola perpendicolare, e col piede destro, e propriamente con il collo del piede ho toccato la palma della suddetta mano manca; segno evidente di aver staccato bene la gamba.
Dovendo adunque il Cavaliere entrare in una Galleria, od altra stanza, ove si trovano a man destra e sinistra, e nel fondo di quella, assai Dame e Cavalieri seduti, o che stanno in piedi, convien che, entrato che sarà in essa, faccia a tutta la brigata la sua prima Riverenza: e quindi messosi a camminare sopra la linea retta, e volendo egli salutare alcuna persona a lato destro, innanzi di farsele troppo di presso, guardatala graziosamente nel viso, e nello stesso tempo presentatale alquanto la presenza del corpo, sdruccioli soavemente, o mandi verso l’obliqua il piè destro, e chinando verso di lei il corpo, le faccia la Riverenza.
Del Mezzo Fouetté [1] Per farsi mezzo, si finisce al secondo movimento, che importa la piegata portando in quinta in aria il piede destro, da qual piegata si puol prendere altro passo che comincia piegando, siccome sarà un Brisé o passo simile.
Si facciano poi nuovamente i due passi a lato destro, al primo de’ quali si dia principio con un Mezzo tronco fatto con un quarto e mezzo di giro per la banda di dentro, e quindi ritornando sul lato sinistro, si facciano due altri passi di Minuetto, nella maniera di sopra dimostra. […] Ed acciocché non s’incorra in alcuno di questi difetti, la migliore e più sicura regola che convien seguire si è che, dopo aversi la Dama ed il Cavaliere lasciata la mano, facciano su per la mostrata Figura tre interi passaggi: i quali compiuti, ritrovandosi amenduni sull’estremità dell’obliqua, facciano sopra di essa per innanzi un passo di Minuetto; e nel medesimo tempo che lo cominceranno convien che si alzino dalla banda dinanzi, quasi all’altezza della spalla, il braccio destro, e piegatolo soavemente per lo gomito al di dentro, tra il petto e la mano un palmo di distanza serbando (il qual atto si fa in segno di baciamano) e distese poi per essi leggermente le braccia nel tempo istesso che sarà terminato il detto passo, si diano lateralmente la mano, e facciano assieme due Passi di Minuetto in un giro intero, cioè descrivendo mezzo cerchio per ciascheduno.
Se gli dà principio pur dalle tre stesse posizioni, per grazia di esempio col destro sotto in quinta, si piega e si porta il detto piede in prima in aria e si rileva sulla punta del piede sinistro a guisa di salticello, ma veramente non si leva la punta da terra, che è un moto del collo del piede, sebbene saltandosi positivamente in piccolo non si commette errore, si porti poi il dritto in seconda vera e per ultimo il manco si metta in quinta sotto.
[2] Se si trova in altre posizioni, fuorché nella seconda, si usa il Dégagé per venire a questa positura, e trovandosi in essa, si piegano ambo li ginocchi, nel distendersi poi, si spicca un piccolo salticello con tutti due i piedi, il manco si accosta alla prima posizione e batte leggermente il tallone del destro, che manda in seconda, ed esso cade dove percosse e nel tempo istesso il dritto cade nella seconda posizione, dove fu cacciato.
Già altre volte abbiamo detto che le braccia di opposizione si giocano con portarsi avanti quel braccio opposto al piede che pur sta avanti, cioè se il piede destro sta avanti si giocherà il braccio sinistro: le dita non devono stare né serrate né aperte, ma moderate: il pollice e l’indice curvati l’un verso l’altro, e che serbino tra le punte un dito di distanza, tra l’indice e il medio lo stesso spazio, e così tutti uno dall’altro. […] Devesi portar verbigrazia il braccio destro, comincian tutti due i polsi a girar lentamente per di dentro, il manco resta al suo fianco ed il destro principierà con posatezza a cavarsi fuori, che resti alla distanza di un palmo discosto dal corpo, e rivolgendo altra volta i polsi si fermano, quanto la palma di quella mano che sta avanti, come abbiam detto la destra, resti riguardante il tallone del piede opposto, che sarà il sinistro, e quando comincerà a portarsi fuori il piede dritto, principierà il braccio manco ad uscire con l’istesso garbo che abbiam detto dell’altro, e questo ritornerà al suo fianco, con giocare tutti due i polsi nell’istessa maniera, e così continuare in ogni mutazione di piede.
L’esempio sia questo: volendolo fare dalla quarta positura alla prima col piè dritto innanzi al sinistro, s’equilibri il corpo sopra il piè destro ed appresso si pieghino i ginocchi e, mentreché si rialzano, saltisi col piè dritto, ed il sinistro si mandi innanzi descrivendo dallato un mezzo cerchio, e nella cascata del salto cadano amenduni nello stesso punto sulla prima positura.
Puol pigliarsi questo Contratempo ad uso di Rigodone da quattro posizioni, fuorché dalla seconda: facciam l’esempio sulla quarta, in quale si piega, e nel distender si salta, e cascando verbigrazia sul piede destro, il sinistro si leva in aria, il qual poi si tornerà a riporre subito in terra a prima posizione, ed immediatamente si leva l’altro a seconda posizione in aria, rimettendolo poscia nell’istessa quarta: ciò, che vale il Contratempo.
Fingasi di essere il destro avanti in qualunque positura, si rilevi questo piede, ed inarcando bene il suo collo portisi in quarta sforzata avanti, dove piano si poserà a terra; si rilevi il sinistro e si porti avanti o addietro al dritto in quarta o in seconda, come vorrà la necessità dell’azione che vuolsi esprimere: ma questo piè deve soltanto con la punta toccare il terreno, tenendosi alto il calcagno, con dare un’aria grande a tutta la vita.
Piegansi le ginocchia, e nel distendere, si rileva sulla punta del sinistro piede, staccando il destro alla seconda in aria, e nel posare la pianta a terra del sinistro si manda giù il dritto alla prima positura, il quale poi si porta in seconda: indi, strisciandolo per terra, conducesi il manco in quinta dietro, e dopo l’altro si alzerà in quarta in aria, riportandolo poscia alla quinta avanti.
[3] Quel “girando” si principia come fino adesso abbiamo divisato, fatti però i passi in giro, ed invece poi del Chassé se ne farà “mezzo” con quarto di giro sulla stessa sinistra, e con l’Assemblé fatta col piede destro si termina il giro, dandosi così compimento.
[2] Per farsi “sotto al corpo” si comincia, per esempio, dalla quarta positura col destro avanti, si piegano appena i ginocchi e nel distendersi si leva il piede dritto alla quarta in aria, da dove circolando giunge alla seconda similmente in aria, e quivi arrivato, si piegano ad un tempo tutti due i ginocchi, quanto il dritto piede mandisi indietro alla quinta in aria, da dove, tornandosi a distendere, si cava l’istesso alla seconda in aria.
Ed ecco compiuti i due passi Mezzo tronchi, l’un dal piè destro e l’altro dal sinistro, de’ quali ognuno vale un tempo, come nel capitolo del passo Mezzo Tronco dicemmo.
Volendosi fare per esempio col dritto, si ponghi questo dietro al manco; e bene equilibrato il corpo sopra tutti e due i piedi, si cavi il destro con leggiadrezza alla seconda in aria, ove, piegando alquanto il suo ginocchio, si porta alla quinta pure in aria, e giunto in questa, si distende, formando poscia un mezzo cerchio, si porta indietro alla quarta in aria, e tornando a segnare altro quarto di circolo per aria, conducesi altra volta alla seconda in aria*, ove puol finire, e puol seguire a portarsi in quinta seguendo a segnar cerchio, da dove fa tornarsi novellamente alla seconda in aria.
[2] La linea retta si è quella che, cominciando dal principio d’una sala, va direttamente, e senza piegare dall’uno o dall’altro lato, a terminare al suo fondo, in modo che sia parallela al muro destro e sinistro di quella.
[1] Per farlo “avanti” si ponga, per grazia di esempio, il piede destro dietro al sinistro e si piegano tutti e due li ginocchi, indi il piè che sta indietro segnerà un mezzo cerchio e si gitterà in quarta avanti, ed appena questo posato, il sinistro con un movimento naturale si porta in quarta avanti: la mossa di questo piede deve essere così immediata alla posata di quello, che si spicca un salticello, e da questo il dritto passa alla quarta avanti; sicché questo Emboité termina con l’istesso piede con cui comincia, e comincia indifferentemente o con l’uno o con l’altro piede, purché sia indietro il piede, e termina innanzi, dal cui fine piglia la denominazione “avanti”.
[6] Dopo di essersi posto in posizione per farla “avanti”, e volendola cominciare col destro, si mette con esso piede in quarta avanti, indi rilevando e piegando appena naturalmente si alza alla quarta in aria avanti, con tenere la vita tutta in prospetto, con alzare il braccio sinistro a mezzo cerchio, come sopra, e della vita, della testa e degli occhi si osserverà l’anzidetto.