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52. (1779) Trattato teorico-prattico di ballo « Trattato teorico-prattico di ballo —  Parte prima — Capitolo VIII. De’ Passi »

De’ Passi [1] Tutto il fino adesso spiegato serve per la ben formazione de’ passi, che sono l’anima di questa bell’arte; e come scopo principale bisogna dell’attenzione. […] Non parlo di Messer […] Fabrizio Caroso da Sermoneta; egli è così ben lontano dal nostro recente stile, che di altro par che sappia fuorché di ballo: sebben crediamo avere avuto nel suo secolo del merito e dell’applauso. […] Parleremo di uno in uno partitamente, e daremo loro quel nome, con cui si sentono per ordinario nominare, essendo di maggior numero in Francese. [3] Non recherò segni di corografia; farò larga la spiega, senza metter agli occhi tante cifre, che recheran confusione anzi che no: né que’ segni sono bastanti ad indicare tutti i movimenti che fansi in un passo: ma solo vagliano da qual positura cominciano ed in qual finiscono.

53. (1779) Trattato teorico-prattico di ballo « Trattato teorico-prattico di ballo —  Parte prima — Capitolo XXVII. Del Passo Sfuggito, Pas Echappé »

Questo passo è molto in uso tra’ ballerini grotteschi, per essere un passo più marcato di que’ de’ quali servonsi i seri ballanti. […] Le differenti maniere di farlo sono tre: sotto al Corpo, girando e sforzato. […] [2] Per farlo “sotto al corpo”, facciam l’esempio di prenderlo dalla quinta, supposto l’equilibrio nel primo modo. […] Più delle volte si è costretto di terminarlo sopra con l’istesso piede che fu sopra nel cominciamento, e sotto con quel che fu sotto, e talvolta dovendovisi legare altro passo, si finisce in quella positura che servirà di principio al passo da ligarvi. […] [4] In quello “sforzato”, invece di cadere in seconda posizione vera, cadesi in seconda sforzata: dalla quale tornasi poi a riunire come sopra.

54. (1779) Trattato teorico-prattico di ballo « Trattato teorico-prattico di ballo —  Parte prima — Capitolo X. Del piegare e rilevare »

Del piegare e rilevare [1] Io non darei veramente nome di passo a questo che il chiamano “piegato” e “rialzato”; perciocché dicendosi di fare un passo s’intende di avanzare almeno un piede da quel posto in cui sia fisso, lo che non fassi in questo piegato e rialzato, ma si sta sempre sull’istesso terreno; e poiché qui non si fa questione de’ nomi lasciarem correre il Mondo come si trova, giacché niente si usurpa all’essenza della cosa. […] Costa di due movimenti di corpo, l’uno nel piegare e l’altro nel rilevare. […] Regola generale del piegare [2] Fermiamo per regola stabile e generale che nel piegare, le punte de’ piedi devono star sempre rivolte al di fuori, ed i ginocchi che escano pur fuori, e non avanti.

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