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5. (1779) Trattato teorico-prattico di ballo « Trattato teorico-prattico di ballo —  Parte prima — Capitolo III. Delle qualità del Ballerino »

Demetrio diceva di un Danzatore ne’ tempi di Nerone) egli ha mestieri di essere iniziato in più discipline». […] Veggiamo in vero delle Statue, de’ Quadri così parlanti, ch’esprimono al vivo la loro passione, che mostrano negli occhi, nella positura da quale affetto sian dominati, se di sdegno, se di odio, se di amore, se di tristezza, se di allegria e simili. Così il Danzatore deve impressionarsi di quelli atteggi, per porli in esecuzione quando esprimer deve quella tal quale passione, e che abbia in secreto di appagare i nostri sensi e di muovere i nostri affetti, questo il «Patetico», quello è l’ «Estetico»m; ciò ch’è di natura nelle belle Arti, senza quale impropriamente usurpane il nome di queste Facultà. […] Son cose che un uomo di buona mente, e che abbia la possibilità di poter coltivarsi in questi studi, potrà acquistarne. […] [NdE] Magri cita la traduzione di D’Ablancourt (1664).

6. (1779) Trattato teorico-prattico di ballo « Trattato teorico-prattico di ballo —  Parte prima — Capitolo LX. Delle Capriole » p. 31

A questa Capriola io diedi nome di Gran Gorguglié. Dar quel giro opposto alle gambe era così ben difficile che quanti alla prova vi si metteranno conosceranno il valore di tal sorte di Tordichamb, ma il stile si era di farli tutti due o per dentro o per fuori. […] Si servono di sì fatte Capriole i Francesi ne’ balli seri. […] Salto ribaltato [26] Questo “salto ribaltato” far si suole a fior di terra ed alto: quest’ultimo ha bisogno di maggior distacco di coscia. […] Salto tondo [39] Il “salto tondo” va di vari modi fatto, sotto al corpo, di fianco, di sbalzo, capriole tonde intrecciate, salto tondo su di un piede, detto di sbalzo.

7. (1779) Trattato teorico-prattico di ballo « Trattato teorico-prattico di ballo —  Parte prima — Capitolo VII. Delle Positure de’ Piedi »

[7] La “quinta” si forma con mettere il tallone di un piede toccante la punta dell’altro, talmente che si facci angolo retto tra la punta di uno, ed il tallone dell’altro. […] [11] La “terza”: ove nella vera il tallone di un piede va di sito alla noce dell’altro, qui la punta di uno tocca la noce dell’altro. [12] La “quarta” tiene la punta di un piede sulla medesima linea della noce dell’altro alla distanza di un piede. […] In moltissimi passi veggo che un piede o deve passare, o far pausa, o finire in una di queste posizioni: e perché dunque non parlar di loro, se vengono adoprate? […] Ciò posto, possiamo entrare alla spiegazione e formazione di tutti i passi.

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