[2] Or volendo il Cavaliere cominciar la sua Riverenza dall’una o dall’altra di queste due positure, poiché egli avrà scorto che la Dama si trova in istato di far la sua, stacchi soavemente il piè destro e mandilo sulla seconda positura. […] L’una si è, ch’egli dee alzar di terra il tallone del piè sinistro, colla cui punta, piegando a poco a poco il ginocchio, sdruccioli soavemente per terra dietro al piè dritto alla terza positura, serbando quattro o cinque dita di distanza tra la noce del sinistro ed il tallone del destro piede; e l’altra si è che nel tempo dell’alzata del tallone del piè sinistro, egli deve alzare il sinistro braccio, distendendolo dal suo lato all’altezza della spalla, e nello stesso punto che egli comincerà a sdrucciolare col piè sinistro, porti, piegando il gomito, la mano al cappello in modo che tutto il braccio venga a formare un mezzo cerchio, ed appresso, senza punto chinar la testa, se ’l tolga via; ed aprendo poi, o distendendo il braccio, lo lasci cader giù dalla banda del suo lato, tenendo il di sopra del cappello rivolto innanzi. […] Quindi faccia un passo Naturale col piè dritto alla quarta positura, ed un altro col sinistro alla seconda, girando un quarto di giro al di dentro per la man manca: e nel medesimo modo che sdrucciolò col piè sinistro, sdruccioli ora col dritto dietro al manco nella terza positura, serbando tra l’uno e l’altro piede la distanza detta di sopra, ed appresso faccia un altro piegamento, e raddirizzato ch’e’ si sarà, avrà terminata la seconda Riverenza fatta alla Dama colla quale egli balla. […] E quindi stacchi il piè sinistro e lo conduca alla seconda positura, ed appresso sdruccioli col piè dritto dietro al sinistro alla terza positura, od alquanto meno, quando le riuscisse di maggior comodo. […] Faccia ella appresso col piè sinistro un passo Naturale alla quarta positura, e poi ne faccia un altro col piè dritto alla seconda, girando un quarto di giro al di dentro per la destra, acciocché venga a porsi dinanzi al Cavaliere col quale balla; e sdrucciolato che avrà col piè sinistro dietro al destro alla terza positura, od alquanto meno, come è detto, gli faccia quella medesima Riverenza che si è sopra descritta.
Il suo esempio sia questo: volendosi fare il Fioretto innanzi dalla terza alla quarta positura cominciandosi col piè dritto, s’equilibri il corpo sul piè sinistro, tenendosi il piè destro addietro sulla punta. Si pieghino appresso i ginocchi, mandandosi nel medesimo tempo il piè destro innanzi alla quarta positura; quindi si rialzino e si facciano due passi Semplici, il primo de’ quali col piè sinistro ed il secondo col destro, amenduni alla quarta positura. Se bisognasse far un altro Fioretto, a questo già dichiarato congiunto, si converrebbe incominciare col piè sinistro. […] E volendosi fare addietro, dopoché si sarà, piegando i ginocchi, camminato addietro il primo passo, e dopoché si sarà rialzato, il piè che si trova innanzi faccia il suo passo Naturale e vada a percuotere col tallone nella noce del piè che si trova addietro, e gli faccia fare il terzo passo, che viene ad essere il secondo Naturale. […] Per esempio, se si vuol fare dal lato dritto: messi i piedi, come è detto, sulla seconda positura, ed equilibrato il corpo sopra amenduni i piedi, si vogliono piegare i ginocchi più soavemente che negli altri Fioretti, e nel tempo che si rialzano, è di bisogno far passare il piè manco per dietro al dritto nella terza positura; e nel momento che il piè manco tocca la terra, senza alcuno indugio far si convengono due passi Semplici dal lato dritto, il primo de’ quali si faccia col piè destro alla seconda positura, ed il secondo col piè sinistro per innanzi al dritto alla terza positura.
L’esempio del Contrattempo sia questo: volendosi fare innanzi dalla terza alla quarta positura col piè dritto dietro al sinistro, si vuole equilibrare il corpo sopra il sinistro, tenendosi il destro sulla punta; ed appresso si pieghino i ginocchi e si rialzino saltando, e si cada sopra il piè manco, levandosi il dritto in aria: e succedevolmente si facciano innanzi due passi Semplici, cioè il primo col piè dritto ed il secondo col sinistro, amenduni alla quarta positura. E se si vuol fare il Contrattempo dal lato dritto sulla seconda positura: convien piegare i ginocchi e, rialzandogli, saltare e cadere sopra il piè destro levando di terra il sinistro, la cui gamba si tenga distesa allato al piè destro; ed appresso si vogliono fare due passi Semplici, il primo de’ quali col piè manco per sopra al dritto alla quinta positura, ed il secondo col piè destro alla seconda positura.
Contiene or due, ed or tre movimenti, secondoché viene messo in opera; perciocché o si vorrà fare nel primo modo, cioè piegando i ginocchi, rialzandogli saltando e cadendo sopra un piede, tenendosi l’altro levato in aria, ed in questo caso conterrà due movimenti, cioè il piegato ed il rialzato; o si vorrà fare nel secondo modo, cioè piegando i ginocchi, rialzandogli saltando e cadendo sopra un sol piede, ed ultimamente facendo un passo Semplice col piè che rimane in aria; ed avrà tre movimenti, cioè il piegato, il rialzato e l’andante. […] L’esempio del Mezzo contrattempo a due movimenti sia questo: se si vuol fare sulla terza positura tenendo addietro il piè dritto, conviene primieramente equilibrare il corpo sul piè sinistro, col destro sulla punta, ed appresso si vogliono piegare i ginocchi, e rialzandogli saltare, e cadere sopra il piè manco, levando il piè destro in aria. E l’esempio del Mezzo contrattempo a tre movimenti col tenersi i piedi sulla medesima positura, e modo che s’è detto del precedente, sia quest’altro: s’equilibri in prima il corpo sopra il piè manco tenendosi addietro il dritto sulla punta; e quindi si pieghino i ginocchi e si rialzino saltando e cadendo sopra il piè sinistro, e col destro, il quale si trova in aria, si faccia un passo Semplice sopra quella positura che la composizione della danza richiede.
Per esempio, dovendosi col piè destro fare il Passo Grave innanzi dalla quarta alla medesima positura; equilibrato primieramente il corpo sul piè sinistro, tenendo addietro il piè destro sulla punta, si pieghino i ginocchi e nello stesso tempo si levi alquanto di terra il piè dritto, il qual venga colla noce a toccare il tallone del piè sinistro alla terza positura: ed appresso rialzandogli, si vuol portare il medesimo piè dritto per aria facendo un poco di giro alla seconda positura; ed ultimamente si mandi innanzi sdrucciolando colla punta del piede alla quarta positura. Se si volesse far questo passo innanzi dalla terza alla quarta positura, partendo col piè dritto, che si trova innanzi al sinistro, si converrebbe piegare rialzare e sdrucciolar camminando a linea dritta sulla quarta positura.
Per esempio: volendosi far questo passo col piè sinistro dietro al destro, messosi il corpo nel quinto equilibrio sul piè dritto, ed il sinistro tenendosi in aria allato al destro in distanza della seconda positura; vada pian piano uscendo fuori del preso equilibrio, e secondoché s’anderà egli inclinando dal lato dritto, così il piè sinistro vada cadendo giù colla gamba distesa, e finalmente caduto che sarà dietro al piè dritto sulla quinta positura, si pieghino subitamente i ginocchi, e rialzandogli, si faccia col piè destro per innanzi un leggerissimo Mezzo gittato alla quarta positura, il quale restituisca il corpo nel suo naturale equilibrio, e termini questo passo. Il suo valore si è d’un tempo, la cui battuta si trova sul movimento piegato del piè che cade giù.
Per esempio, se far si volesse per innanzi dalla terza alla quarta positura, partendosi col piè dritto, converrebbe, equilibrato primieramente il corpo sul piè sinistro, col destro addietro sulla punta, piegare i ginocchi, facendo nel medesimo tempo passare innanzi il piè destro alla quarta positura; quindi sarebbe da rialzarsi e da equilibrarsi sopra lo stesso piè dritto, ed alzatosi di terra il sinistro, far si vorrebbe un passo Naturale alla quarta positura in una delle tre dette maniere. […] E senza distesamente recarne altro esempio, basterà di sapere che quando colui che balla si sarà alzato ed inalberato sul piè destro, uopo è che senza indugio ei levi in aria il sinistro allato al destro e, ripiegati alquanto i ginocchi, col medesimo piè sinistro convien che faccia un Mezzo gittato dalla banda dinanzi alla quarta positura.
Per esempio: volendolo fare dalla prima alla seconda, si pieghino i ginocchi portandosi il piè dritto alla seconda positura, e quindi rialzato ed equilibrato il corpo sopra lo stesso piè dritto, si levi il sinistro in aria e si mandi giù a terra allato al dritto a quattro dita di distanza, tenendosi ben distesi i ginocchi. Dopodiché si ripieghino i ginocchi portandosi il piè sinistro alla seconda positura ed appresso rialzandogli, s’equilibri il corpo sopra il medesimo piè sinistro, e si levi il piè dritto in aria. Ed ecco compiuti i due passi Mezzo tronchi, l’un dal piè destro e l’altro dal sinistro, de’ quali ognuno vale un tempo, come nel capitolo del passo Mezzo Tronco dicemmo.
[2] Il passo del Minuetto, il quale, come dicemmo, inchiude sei movimenti, cioè il piegato andante del piè destro, l’elevato del medesimo piede, il piegato del diritto ginocchio, sdrucciolando col piè sinistro, l’elevato sopra il medesimo piè sinistro, il movimento andante del piè diritto e l’altro andante del piè sinistro, contiene due misure di tempo. […] Per la qual cagione avvegnaché il tempo ternario, o tripola che dir vogliamo, del Minuetto, batter si potesse in questo modo, cioè facendo trovare la prima battuta sul secondo movimento di questo passo, e la seconda sul quarto; pur nondimeno, per non confondere coloro che ballano, o fargli torre in iscambio una per un’altra misura, si dee solamente battere la prima, la qual si trova sempre sul secondo movimento, cioè sul rialzato del piè destro, e l’altra battuta rimanga in aria; ed in tal guisa si vuol continuare negli altri passi del Minuetto a battere la sola prima misura, la qual costantemente si trova sul secondo movimento di ciascun passo del Minuetto.
Per esempio: volendolo fare innanzi e cominciarlo e finirlo col piè diritto, equilibrato in prima il corpo sul piè sinistro col destro addietro sulla punta, si pieghino alquanto i ginocchi e rialzandogli, si faccia un leggerissimo salto col medesimo piè sinistro, mandando il piè destro innanzi e facendogli fare dallato nel medesimo tempo del salto un mezzo cerchio in aria, acciocché ambedue i piedi cadano nello stesso punto sulla quinta positura. Dopodiché si vogliono immediatamente ben piegare i ginocchi, e rialzandogli si risalti e si ricada sopra il piè dritto, tenendo il sinistro in aria addietro, ovvero allato al destro, ed i ginocchi ben distesi.
Per esempio: volendosi fare la Sdrucciolata a lato sinistro col piè dritto innanzi al manco sulla terza positura, si pieghino i ginocchi facendo un passo col piè sinistro alla seconda positura, e nel medesimo punto che si rialzano, si dee subitamente sdrucciolare col piè dritto dietro al manco alla terza positura. […] Quindi facciasi un altro passo Tronco col piè sinistro, e si sdruccioli col dritto avanti al manco sulle medesime positure.
Si riducon queste al solo numero di quattro, cioè al riverire camminando innanzi, addietro, a man destra e sinistra, ed a piè fermo. [2] Or volendo il Cavaliere salutare alcuno nel primo modo, mandi, ovvero sdruccioli (secondo l’opportunità di quel luogo ove si dimora), un piè per innanzi, e tenendo il cappello colla man sinistra, chini il corpo, o poco o assai, secondo il merito della persona che riverisce, la quale riguardi egli un pochetto, e graziosamente, nel viso. […] Si fanno queste in quel numero che si conviene, chinando il corpo, e portando, o leggermente sdrucciolando, un piè dopo l’altro, per fintanto che sia lecito di sottrarre lo sguardo della persona che egli saluta. […] Ed appresso, volendo egli salutare alcuno a man sinistra, cammini, se bisogna, uno, due, o più passi, e portato, o sdrucciolato, che avrà col piè manco verso l’obliqua sinistra, gli faccia, nel modo detto di sopra, la Riverenza. […] [5] Ed ultimamente, le Riverenze a piè fermo servono qualora si vogliono salutare quelle persone alle quali si sta molto di presso.
[2] Volendola fare “avanti”, si metterà in quarta posizione col destro per esempio avanti al sinistro, equilibrasi il corpo su tutti due i piedi, quindi piegansi i ginocchi, e distendendo il destro si porta alla quarta in aria, che posatolo appena in terra, col piè sinistro si glissa leggermente la terra e portasi in quinta sotto, e da questa istessa posizione se ne puol secondare un’altra, e quante mai se ne vorranno, perché sempre il piè di sopra resta sopra, e sotto quel di sotto. [3] Quell’“addietro” vale l’istesso, a sola differenza che si stacca in quarta in aria addietro quel piè di sotto, e quel di sopra glissa fino che arriva alla quinta sopra. […] [5] Per esser “fatta in giro” fa bisogno girarsi su quel lato istesso del piè che prima si muove, il quale dalla posizione in aria, ove prima si leva, si porta sotto in quinta, con dar moto in giro alla vita, e l’altro piede strisciando in quinta pur sotto si porta, con dare altro moto di giro alla vita, e tutto il moto circolare che si fa nella glissata rigorosamente non puole essere più di mezzo: perché, se intiero farassi, allora mutarebbe di sembianza, e più tosto farà figura di Assemblé.
[3] Fassi in oltre “indietro”, con differenza che staccasi alla seconda in aria il piè che trovasi addietro, e nel mandar giù questi in quinta unitamente con l’altro prendesi terreno indietro come in quello si prende avanti, e con l’istessa piegata, e col medemo salto, rilevando, si stacca di nuovo in seconda posizione in aria l’altro. […] [5] Il “fatto in giro” non accresce altro, che la sola quantità del giro, la quale si fa quando si manda giù il piede alla quinta, e si gira dal lato stesso del piè che primo si stacca. […] [7] Que’ raddoppiati detti “Doublé” sono l’istessi, fattine più di uno; con questa differenza, che essendo raddoppiati, avanti o addietro, si cambia piede, perché si principia il secondo dal piè che nel primo ha finito in aria: se sono da fianco, si prendono tutti con l’istesso piè, poiché il primo termina con quel che comincia. Tante fiate in questo da lato se ne raddoppiano due o tre con un piè e poi, cambiandolo, se ne fanno altri due o più con l’altro, e si dicono raddoppiati cambiati.
L’esempio sia questo: volendolo fare dalla quarta positura alla prima col piè dritto innanzi al sinistro, s’equilibri il corpo sopra il piè destro ed appresso si pieghino i ginocchi e, mentreché si rialzano, saltisi col piè dritto, ed il sinistro si mandi innanzi descrivendo dallato un mezzo cerchio, e nella cascata del salto cadano amenduni nello stesso punto sulla prima positura.
[3] Si può adunque, terminato il primo passo di Minuetto sulla linea diametrale a man destra, invece del secondo, fare per la banda dinanzi un passo Grave col piè diritto, ed un Mezzo gittato col sinistro alla quinta positura. Il quale, poiché sarà terminato, voglionsi incontinente ben piegare i ginocchi (donde incominciano i passi sulla diametrale a man manca) ed appresso rialzatigli, si dee seguitare il passo di Minuetto col piè sinistro, e finire nel modo detto di sopra. […] [7] Si possono parimente fare, in luogo del secondo passo di Minuetto a man destra, due Mezzo tronchi, il primo col piè destro per innanzi alla quarta positura, approssimando senza alcuno indugio il piè sinistro dietro al destro alla terza positura, e tenendolo in aria, ovvero sopra la punta: ed il secondo Mezzo tronco col piè sinistro, ritornando addietro alla quarta positura; dopo del quale bisogna subitamente alzare il piè destro e ricominciare il passo di Minuetto.
Volendosi, per esempio, fare addietro sopra la quarta positura col piè sinistro davanti al destro: equilibrato primieramente il corpo sopra amendune le piante de’ piedi, si pieghino i ginocchi, ed appresso rialzandogli è da saltare col piè sinistro, il quale leggermente venga addietro a percuotere col tallone nella noce del piè destro, facendogli fare un passo Semplice alla quarta positura.
Del Passo Bilanciato, Pas Balancé [1] II Bilanciato, detto Balancé somiglia molto al “mezzo coupé”, cresce di un movimento di vita pendente, tutto da quel lato del piè che sta a terra. Quando si raddoppia più d’uno di questo passo, si fa uno con un piede e l’altro con l’altro, ed i movimenti pendenti si fanno opposti, prima uno tutto da un lato su quel piè che sta a terra, poi l’altro dall’altro sul piè corrispondente.
[2] Volendosi fare “a dritta” con un “quarto di giro”, si porta il piè destro che sta avanti, in quarta addietro, distese le ginocchia, segnando un mezzo cerchio in aria, finché arriva alla seconda in aria, da dove cominciano a piegarsi i ginocchi, finché arrivati alla posizione quarta già detta, e questo portamento con tal piegata serva per regola generale di dare un garbo alle Pirouettes, piegati dunque li ginocchi, si porta la sola punta a terra, alzando il calcagno dell’altro piede, e si rileva sulle due punte de’ piedi, tenendosi l’equilibrio del corpo nel modo secondo (cap. […] [8] Per far la Pirola “disfatta a piè fermo” si situa in quarta col destro per grazia di esempio avanti, da ivi stesso alzasi sulle punte e girasi a sinistra, che voltata per un quarto la vita si poserà e resterà addietro il piede che stava avanti. […] [13] Quella “ponta e tacco” è propria ancor del solo Grottesco, ed è che la punta del piede che sta in aria si appoggia al tacco del piè su cui si gira, ed è questa Pirola incerta pure. [14] Al contrario, quella “tacco e ponta”, nella quale il tacco del piè che sta in aria si mette sulla punta del piè che gira.
[8] La Figura Regolare si fa qualora due ballatori formano i passi sopra le descritte linee a piè contrario, cioè un cominciando i passi col piè dritto, l’altro col sinistro, l’un camminando a man dritta, l’altro a man manca; l’un girando per la dritta, l’altro per la sinistra: insomma un facendo il contrario dell’altro. [9] La Figura Irregolare, all’incontro, s’adopera qualora due ballatori danzano sopra le dette linee col medesimo piede, cioè un cominciando i passi col piè dritto e l’altro anche col dritto, l’un camminando a man manca e l’altro a man manca, l’un girando per la destra e l’altro parimente per la destra, ed ultimamente facendo amenduni, o sopra l’istessa o sopra diverse figure, col medesimo piede gl’istessi passi.
Semplice [2] Quel “Semplice avanti” si comincia dalla quarta, e nel primo equilibrio, quindi si piegano le ginocchia, e nel distendendersi, col piede che trovasi addietro si percuote il piè che sta avanti e lo caccia alla quarta posizione innanzi, e facendo poi un altro passo naturale alla quarta avanti con quel piede che l’altro percosse, sarà fatto. […] [5] Per farlo “girando” si principia pur dalla seconda, e quando un piede discaccia l’altro, lo scacciato va in seconda ed il corpo gira subito, e si finisce col piè che scacciò, portandosi sopra l’altro. […] [10] Nell’“aperto indietro”, dopo di aversi piegato e disteso, il piè che trovasi avanti percuote quello che sta addietro, cacciandolo in quarta sotto, indi quel piè che scaccia va in seconda, lo scacciato in quarta avanti, e così sarà fatto.
[3] Quell’“addietro”, posto che si farà similmente in quarta, e sull’istesso equilibrio: dopo aver piegato, invece di portare in quarta avanti il piede che sta addietro, si porta in quarta addietro il piè che sta avanti, ed indietro pur faransi i due passi naturali finienti in quarta. […] Questo passo va ripreso col piè stesso del fianco su cui si camina, cioè col piè dritto se a dritta, col manco se a manca. […] [11] In quel “sopra e sotto” si gira dalla parte opposta del piè che a muoversi sarà il primo, e l’altro, dall’istesso lato del piede che fa il primo moto. […] [16] L’“aperto indietro” principiasi pur dalla terza, ed il piè che sta addietro, fingiamo il dritto, si porta in quarta, e dopo di aver disteso, passando il manco per la prima, come sopra, si mette in seconda, e con condurre il destro in avanti si avrà finito questo passo. […] Si gira dalla parte opposta del piè con cui si prende.
Per esempio: se alcuno lo voglia fare dalla quarta alla medesima positura col piè destro dietro al sinistro, è di bisogno ch’e’ pieghi i ginocchi, e che rialzandogli salti innanzi e cada sopra il piè destro alla quarta positura.
E per non incorrere in alcuno errore nel discernere un piede dall’altro, non si dee già regolare da’ loro talloni, sì che giacendo questi a lato destro s’abbia da estimare che rappresentino il piè destro, ovvero giacendo a lato sinistro s’abbia da credere che dinotino il piè sinistro: ma si è da prender regola dalle lineette a’ talloni appiccate, le quali, dall’uno o dall’altro lato che guardino, mostrano costantissimamente l’uno o l’altro piede, cioè il destro se a destra, ed il sinistro se a sinistra stanno rivolte. […] [13] La quinta ed ultima positura consiste nel tenere sì fattamente i piedi appoggiati sulla terra, che la parte deretana del tallone del piè che si trova innanzi vada direttamente a formare quasi un angolo retto sulla punta del piè che rimane addietro.
[6] Per esser “disfatto in giro” si volge dalla parte opposta del piè che primo si stacca. Si avrà piegato e levato in aria; si getti questo piè staccato in aria dietro al piede che sta a terra, con far fare alla vita un quarto di giro, e levisi subito l’altro piede in aria. [7] Ogni sorte di questi Jeté puol “raddoppiarsi”, che diconsi doublé, il detto “doublé” s’intende qualora se ne fanno due con l’istesso piede che facendosi semplici, puole andar sopra quel piè che nel cominciarlo fu sotto, e sotto quel di sopra. […] [9] “Avanti” si comincia dalla quarta sul primo equilibrio, dopo di aver piegato ambo le ginocchia si stacca il piè che sta innanzi, per esempio il dritto, in seconda in aria, e nel calarlo si fa percuotere sulla polpa del piede sinistro, e portasi di nuovo alla seconda in aria che, senza ivi fermarsi, si getta subito in quarta avanti, con alzare l’altro alla seconda in aria.
Si facci l’esempio dalla quarta col piè destro avanti, su questa si equilibra il corpo, ed il manco con la sola punta toccherà appena la terra, si pieghino le ginocchia e si rialzino saltando, con andarsi a cadere sopra il piè destro, tenendosi sollevato alla seconda in aria il sinistro, da dove si porta alla quarta avanti, e termina con altro passo semplice fatto avanti dal destro, finiente nella quarta posizione. […] [12] Ma venghisi alla formazione del passo, se vorrassi fare col piè sinistro pongasi il destro avanti, e distaccandosi il piede manco, si piega e fassi un Contratempo in fianco alla sinistra, dappoi vi si lega il passo di Bourrée disfatto col piede sinistro, con il quale avrà fine il passo. […] Composto dunque in posizione, ed equilibrato sulle piante d’entrambi i piedi, si piegano le ginocchia, e nel distenderle, si salta per esempio sopra il piede manco, e nell’istesso momento col piè destro si batte la polpa del sinistro e quindi portasi alla quarta positura, succedendo poi i due movimenti semplici, o avanti, o indietro, o in giro, o in fianco, secondo la qualità del Contratempo.
L’esempio sia questo: volendosi col piè destro far questo passo per innanzi alla quarta alla medesima positura, si trovi dietro al sinistro, sul quale equilibrato il corpo, deonsi piegare i ginocchi, facendo nel medesimo tempo passare il piè destro innanzi alla quarta positura; ed appresso rialzandogli, conviene equilibrare il corpo sul destro piede e levar di terra il sinistro, se la danza che si balla il domanda; altrimente è da equilibrarsi sopra quel piede il quale a partire non dovrà essere il primo, toccandosi il suolo colla punta dell’altro piede, accioché si trovi a’ passi che sieguono libero e disbrigato.
[2] Per essere “addietro” si cava il piè che sta avanti, con cui si batte l’altro avanti, che piglierà terreno addietro, ed il piede che nel cominciarla stava avanti si porta alla quinta indietro. […] [4] In “giro” si aggiunge il moto circolare, e si gira da quel lato del piè che batte, e queste sono le pistolette a terra; vi sono poi quelle in aria, delle quali si parlerà trattando delle “Capriole”.
[4] La Pirola girata per la parte di dentro si fa qualora, ritrovandosi il piè destro davanti al sinistro, si gira il corpo per la sinistra: ovvero, ritrovandosi il piè sinistro davanti al destro, si gira il corpo per la destra. […] [5] La Pirola girata per la parte di fuori si fa quando, ritrovandosi il piè destro davanti al sinistro, si gira il corpo per la destra: ovvero qualora ritrovandosi il sinistro davanti al destro, si gira il corpo per la sinistra.