[1] Tutte le figure de’ Passi che seguiranno, essendo di tanti e sì diversi segni composte che mal si potrebbono, secondoché io estimo comprendere, se prima la significazione di quelli non si sapesse; convenevole cosa è che, innanzi d’entrare a dire de’ passi, i quali fanno di questo trattato la maggior parte, la sposizione de’ detti segni si dea premettere. […] [2] La figura ABC rappresenta il passo, di cui A dinota il luogo dove si trovava il piede prima di camminare, la linea AB il cammino fatto e la linea BC il sito del piede dopo d’aver camminato, del quale B rappresenta il sito del tallone e C della punta del piede. […] [6] Lo sdrucciolamento vien dinotato da due linee, la prima delle quali è ad angoli retti al passo attaccata, e la seconda ad angoli retti alla prima linea, e parallela al passo, come G rappresenta. [7] La cascata da due altre piccole linee vien dimostrata, la prima delle quali è al passo unita ad angoli retti, e la seconda ad angoli retti sulla punta della prima cascante, parallela al passo ed in su rivolta, come H fa vedere. […] La prima si è che, quando essi si trovano notati sopra i passi, dinotano che si debbano i movimenti per loro dimostrati adoperar camminando; ove, quando vanno notati sopra i piedi, vogliono dimostrare doversi i detti movimenti fare sopra le positure.
Per farsi, si equilibra il corpo sopra ambedue i piedi (IV n. 1), messo nella prima posizione in aria, si piegano le ginocchia e strisciando un piede, il dritto o il sinistro, si porta alla quinta posizione; poscia staccandolo, con il piede istesso formerassi un cerchio in aria, con tenere il collo del piede ben disteso, e portisi altra volta alla posizione prima in aria. […] [2] In questo passo, quando si striscia il piede, piegandolo, con portarlo dalla prima alla quinta, si potrà portare o avanti o addietro; ed ove si porterà, da ivi si segnerà il cerchio. […] Si fa saltando in aria, del qual parleremo nelle Capriole; talvolta si replica due e tre volte nel salto istesso, ed in tal caso si fa tutto in fianco, senza che dalla prima si portasse alla quinta.
Situati i piedi sulla prima positura ed il corpo nel primo equilibrio, il qual, come dicemmo, consiste nel tenere il suo peso sopra amendune le piante de’ piedi, convien piegare i ginocchi e rialzandogli saltare, e cadere sopra il piè dritto, levando dallato in aria il sinistro, il qual poi è da riporre a terra sulla prima positura, ed incontanente levato il piè dritto anche dal suo lato in aria, si riponga nello stesso modo sulla medesima positura; e questo si è il Contrattempo. Quindi bisogna ripiegare i ginocchi, e rialzandogli saltare, e cadere co’ piedi parimente sulla prima positura: e questo è il Passo Saltante, ove termina il Passo di Rigodone. [2] E finalmente si vuole avvertire che al fine del detto passo è di bisogno che vada congiunto a un Passo Staccato, il quale, come a suo luogo farem vedere, non consiste in altro che in islontanare e staccare un piede dall’altro per mandarlo giù a quella positura donde il susseguente passo convien che parta: purché però partir non debba dalla prima positura, dove si diè termine al Passo di Rigodone.
Della Cadenza del Minuetto [1] Crederà forse taluno, leggendo questo solo titolo, “Della Cadenza del Minuetto”, ch’io, resomi dimentico affatto di quello che si è detto di sopra nel capitolo della Cadenza, sia nel presente luogo a ragionare di qualche altro tempo dal binario o dal ternario diverso: ma se mai precipitosamente, prima del debito tempo, così fattamente opinar volesse, senza alcun fallo si troverebbe assai lontano dal vero e forte della sua estimazione ingannato. […] Per la qual cagione avvegnaché il tempo ternario, o tripola che dir vogliamo, del Minuetto, batter si potesse in questo modo, cioè facendo trovare la prima battuta sul secondo movimento di questo passo, e la seconda sul quarto; pur nondimeno, per non confondere coloro che ballano, o fargli torre in iscambio una per un’altra misura, si dee solamente battere la prima, la qual si trova sempre sul secondo movimento, cioè sul rialzato del piè destro, e l’altra battuta rimanga in aria; ed in tal guisa si vuol continuare negli altri passi del Minuetto a battere la sola prima misura, la qual costantemente si trova sul secondo movimento di ciascun passo del Minuetto.
Del Passo Unito [Assemblé] [1] Il Passo Unito dall’uno o dall’altro piede per lo più si comincia sopra la terza, quarta e quinta positura, e d’ordinario si termina sulla prima, ed alcuna volta sulla terza. […] L’esempio sia questo: volendolo fare dalla quarta positura alla prima col piè dritto innanzi al sinistro, s’equilibri il corpo sopra il piè destro ed appresso si pieghino i ginocchi e, mentreché si rialzano, saltisi col piè dritto, ed il sinistro si mandi innanzi descrivendo dallato un mezzo cerchio, e nella cascata del salto cadano amenduni nello stesso punto sulla prima positura.
Esempigrazia, volendolo fare in una delle posizioni a terra, potendosi fare non solo da tutte queste cinque, ma ben’anco da quelle in aria, si equilibra il corpo nella prima maniera, se da posizione a terra, nel terzo se da posizione in aria (cap. VII, § 1 e 3); pongasi in quinta a terra, e si rileva in sulle punte de’ piedi, e si ritorni ad appoggiar le piante sul pian terreno, e rilevando altra volta di nuovo si posa come prima, e ciò facendo per tre volte sarà fatto il passo di Marseglia. [2] Nel posar la prima volta le piante a terra si posson pure piegar le ginocchia, ed allora accresce di preggio: l’altre due volte non già, altrimenti sarebbe piegare e rialzare.
[3] La “Prima” delle posizioni vere si forma con appoggiare bene i piedi sulla piana terra, le punte ben rivolte oppostamente al di fuori, ed i talloni saranno congiunti, formando angolo ottuso. […] [9] La “prima” positura “falsa” è tutta opposta alla vera. […] [10] La “seconda” pur si fa con le punte riguardanti al dietro, a sola differenza della prima, in cui le punte son toccanti tra loro, ed in questa v’è tra la punta e punta la distanza di un piede. […] [15] Sarà la “prima”, quando un piede tutto appoggiato a terra, l’altro sta tutto affatto sollevato: le punte ben rivolte al di fuori, come nella vera (§ 1) ed i talloni non congiunti perfettamente, poiché l’alto e il basso dell’uno e dell’altro non lo permette. […] Di quelle alla Spagnuola [24] La “Prima Spagnuola” si forma con unire i piedi pari accoppiati, che i lati interni di entrambi siano tangenti in tutte le parti: le gambe, le ginocchia, e tutto starà disteso naturale.
Delle Capriole [1] Le Capriole sono di varie maniere, e prima che cominciamo a parlar della loro diversità, mostriamo come si devono contare i tagli. […] Si ponghi per esempio il destro piede dietro al sinistro alla seconda Spagnuola, e si conta il primo taglio portando il destro alla prima Spagnuola, il secondo sarà il portare del destro in seconda Spagnuola avanti, il terzo con tornarlo altra volta in prima, il quarto alla seconda indietro pur Spagnuola, e seguirassi con tal ordine a contare tutti i tagli. […] [25] Si puol fare altra sorte di questo salto preso dalla prima spagnuola, piegandosi, e nel saltare si mandi in alto uno de’ piedi, o il dritto o il manco, tornandosi a cadere sull’istesso, e l’altro piede terrassi sempre disteso: ma con questo non si puol fare neppur l’istessa levata di quello spiegato di prima. […] [38] Si possono far battuti con riunire i piedi due e tre volte alla prima, e similmente dette battute possonsi fare chiuse, cioè alla quinta posizione. […] [75] Io, nella prima maniera, dopo la prima aperta ho tornato a serrar le gambe fino alla quinta Spagnuola, e tornarle altra volta ad aprirle nel salto istesso.
[2] Per farlo, si metterà per esempio col dritto dietro al sinistro in una delle tre posizioni, con escluderne la prima e la seconda. Piegansi le ginocchia, e nel distendere, si rileva sulla punta del sinistro piede, staccando il destro alla seconda in aria, e nel posare la pianta a terra del sinistro si manda giù il dritto alla prima positura, il quale poi si porta in seconda: indi, strisciandolo per terra, conducesi il manco in quinta dietro, e dopo l’altro si alzerà in quarta in aria, riportandolo poscia alla quinta avanti. […] Il primo è piegato, il disteso rilevato il secondo con la tornata in prima, il terzo l’andante, lo sdrucciolato il quarto, e quinto lo staccato.
[5] Per esser “fatta in giro” fa bisogno girarsi su quel lato istesso del piè che prima si muove, il quale dalla posizione in aria, ove prima si leva, si porta sotto in quinta, con dar moto in giro alla vita, e l’altro piede strisciando in quinta pur sotto si porta, con dare altro moto di giro alla vita, e tutto il moto circolare che si fa nella glissata rigorosamente non puole essere più di mezzo: perché, se intiero farassi, allora mutarebbe di sembianza, e più tosto farà figura di Assemblé. [6] Tutto all’opposto essendo “disfatta”; nella quale se si vuol girare a sinistra si muove prima il destro e si porta sopra nella scesa che fa dalla posizione in aria, e siegue il resto di sopra spiegato.
Diremo prima del “semplice”, il quale si fa avanti, indietro, fiancheggiato, sopra e sotto fiancheggiato, sotto e sopra da fianco, tutto sopra da lato, tutto sotto in fianco, sopra e sotto in giro, sotto e sopra girando, tutto sopra in giro, tutto sotto in giro, disfatto girando. […] Egli con questo passo facilitò ed abbellì il tempo di prendere una capriola, che prima si costumava prenderla con un mezzo Coupé, con un mezzo Sissone, oppure con un Brisé. […] Facciamo la spiega del passo, e prima: [22] Parliamo di quello “avanti”. […] Compongono questo passo in prima due Assemblé ed un “mezzo Contratempo”, ma fatto in sola Attitudine. […] Farassi prima un Assemblé, oppure una Quarta capriolata, restando un piede dietro, indi se ne farà un’altra con l’istesso piede avanti, e vi si lega un mezzo contratempo con restare in attitudine in quarta in aria con il piede sinistro mezzo curvo, tenente la punta ben bassa.
[3] Per farlo “fiancheggiato”, situato pure col destro avanti in detta posizione, e di questo piede si rileva solamente il tallone e si volta per di fuori, alzando poi la punta del sinistro si volge al di dentro, e formasi [la] prima falsa (cap. […] Se questo si volta fuori, fissa la punta, se la punta, fisso il calcagno a terra; ed il primo piede prima volge il tallone, poi la punta, ed il secondo prima la punta dentro, poi il tacco, ma alternativamente.
Le quali, perché meglio si comprendano, l’esporremo sotto gli occhi nelle figure che seguiranno: per la intelligenza delle quali si deono prima d’ogn’altra cosa diciferare i pochi segni che le compongono. […] [9] La prima positura consiste nel tenere in tal modo i piedi appoggiati sulla terra, che i lor talloni si trovino egualmente l’uno all’altro congiunti, tenendosi, come è detto, i piedi rivolti al di fuori. […] [15] Si vogliono oltre a ciò due altre cose avvertire prima che si conduca al termine il presente capitolo. La prima si è che bisogna bene addestrarsi a porre in opera le riferite positure de’ piedi, le quali sì sono necessarie a chi è vago d’imprendere il ballo nobile come le lettere dell’alfabeto a chi è disideroso di saper leggere; ovvero come le fondamenta abbisognano all’edifizio.
A due movimenti [2] Si principia il “Coupé a due movimenti” tutto simile al mezzo Coupé, e poi, invece di restare il piede che fa il secondo movimento accosto alla prima positura, si porta a mezzo cerchio in quarta posizione avanti essendo “avanti”, addietro in quello “addietro”, in seconda in quello “in fianco”, ed in quarta per dove si fa fronte in que’ “girando”, con appoggiare in tutti il piede bene a terra. […] A tre movimenti [3] Quello a “tre movimenti”, fatto tutto il mezzo Coupé ed essendo arrivato alla posizione tra prima e seconda, ove il piede sta con la sola punta a terra, si torna a piegare naturalmente, e nel rialzare, si stacchi un piede alla seconda in aria e si porta abbassandolo in quarta vera.
Puol’esser principiato da tutte le positure a terra come da quelle in aria, fuorché dalla prima. Si fa avanti, indietro, da lato, in giro, disfatto in giro e raddoppiato doublé, e si fa “semplice” e “Rilevato”, e prima de’ semplici. […] [6] Per dirsi poi “disfatto”, la sola differenza si è che si gira dalla parte opposta del piede che staccasi prima in aria.
Vi presento adunque questa mia opera tale quale fu da me composta prima delle riflessioni, e stimo soltanto necessario prevenirvi con poche parole sulla natura e condizione di quelle. […] M’arreca però meraviglia che il presuntuoso riflessionista, assumendo l’impegno di mostrarne la prima derivazione, abbia poi terminate le inettissime sue ricerche col confessare quel che avea io già confessato, che del ballo è onninamente ignota l’origine. […] La rigorosa e non interrotta sonata renderà ineseguibile la danza, piuttosto che faciliterà la misura de’ passi al principiante, il quale, dovendo imparar prima i passi, non potrà esser costretto ad imparar nel tempo stesso la regola delle cadenze e del tempo. […] L’arte del ballo non usciva per la prima volta dalle mie mani. Altri ne trattarono prima e molti ne tratteranno dopo di me.
Della Riverenza [1] Cominciasi la Riverenza nel ballo nobile sulla prima ovvero sulla terza positura, ed avvegnaché qui si dividano i Maestri di ballo, e da alcuni questa, da alcuni altri quella sia commendata ed usata; pur nondimeno, per quanto io v’ho potuto su riflettere e considerare, le ho trovate egualmente laudevoli, posto che colui che fa la Riverenza si sappia sopra di quelle positure graziosamente e con ogni leggiadria mantenere. […] Il che adempiuto, raddrizzi egli il suo corpo, e lo riponga nel suo naturale equilibrio: ed in ciò termina la prima Riverenza ch’egli far dee agli spettatori del Ballo. […] [3] Nel modo detto di sopra si riponga anche la Dama sulla prima o sulla terza positura, tenendo le braccia distese giù per lo mezzo di ciascun lato.
Chi subito si vuol dare al corpo di una materia, senza prima avere atteso a’ rudimenti, insegna poco, o nulla; e questo poco imperfettamente. […] Sarà dell’istessa maniera inscio, come lo era prima di mirar l’esperienza. […] Chi vuole impararsi a leggere insegni prima a conoscere le lettere, quindi a formar le sillabe e così, gradatamente, giungerà alla perfetta lettura: né più né meno è del ballo; e chi prende in derisione questi miei avvertimenti, ed il contrario eseguisce, si vedrà egli infelicemente deriso ed ingannato.
Del Carré [1] Prima di fare la spiega del Carré, faremo una piccola digressione geometrica intorno al “Parallelogrammo quadrato”, su quale figura si forma questo passo, che per esser detta figura parallelogrammica deve esser quadrata, non bislunga, romba o romboide. […] Pongasi i due Ballanti uno dirimpetto all’altro, e facci ognuno a dritta un Chassé fiancheggiato a linea retta, e quindi degaggiando il piede, voltasi tergo a tergo e facciano altro Chassé alla sinistra ognuno fiancheggiato pure a linea retta, formando angolo retto, dappoi si fa altro Dégagé e si voltano faccia a faccia con far poi il terzo Chassé ognuno alla dritta a linea pur retta parallela alla prima, ed ecco formato un secondo angolo retto; altra volta si facci il distaccamento, con cui si volteranno schiena a schiena, e con il loro Chassé laterale ognuno per la manca a linea retta parallela alla seconda, si avran formati con quest’ultima i due altri angoli retti, e chiuso ognuno il suo Parallelogrammo; ma non finito il Carré, che vi si deve aggiugnere altro Dégagé e trovarsi altra fiata di fronte, restando ognuno ove il cominciò.
Sperimento in me stesso provato, che quando ballar doveva, se mi esercitava prima con il Battement, riusciva bene; all’incontro, non facendone prattica, stava con le gambe pesanti e correva pericolo di qualche stiratura di nervo o fibrazione di muscoli. […] Si comincia pur dalla quinta, e sollevato il piede cui deve fare il Battimento, passa per la prima in aria e va alla quinta avanti, se dalla dietra incominciò, con tenersi distesi ambi i ginocchi. […] [6] Movimento, in questo, se ne considera uno solo; perché nella prima in aria non vi si arresti, ma vi si passa con prestezza. […] Composto al solito in quinta, si alza il piede dritto, per esempio, con tener ben disteso il ginocchio e voltato in fuori, con il collo del piede inarcato, e staccasi la gamba, almeno quanto il piede vada ad eguagliare la spalla in altezza, indi si cala dietro al sinistro, e badasi a non fargli passare il piede che sta a terra, altrimente facendosi si vedrà storcimento di vita, e rialzandolo altra volta all’altezza della prima, si torna ad abbassare in avanti e avrassi fatto il secondo con la stessa avvertenza; e così se ne replicano nella possibile quantità.
Ed affine di evitare ogni confusione, fa di mestiere, prima d’esporsi agli occhi del pubblico, o separatamente, ovvero uniti assieme, impararla, perciocché così facendo non potranno se non piacere agli spettatori del ballo. […] Né varrà il dire che que’ tali che non hanno della danza, o de’ richiesti passi, notizia, basta solo che siano sulle dette linee tra quelli fraposti che sanno ottimamente ballare; perciocché, non sapendo essi con esattezza fare un solo passo, ed in conseguenza venendosi le già regolate o stabilite figure a descrivere prima o dopo il debito tempo, per necessità vi dovrà nascere un continuo sconcerto ed una vergognosissima confusione. […] Sopra di che è da dare questo avviso, che non è cosa ben fatta il voler nelle conversazioni, e tanto meno ne’ solenni Festini, imparare estemporaneamente alcuna di queste nuove Contradanze: ma si conviene innanzi tratto appararle almeno a due Dame ed a due Cavalieri, che a cominciarle dovranno essere i primi, acciocché gli altri, udite prima l’arie di quelle, e ravvisatene le figure, le possano convenevolmente ballare.
Parlerem prima di quello ad una piegata, o sia a tre movimenti. […] Ad una piegata, o sia a tre movimenti [2] Per farlo “avanti”, porrassi col destro verbigrazia avanti in detta positura, equilibrato il corpo nella prima maniera, piegansi le ginocchia egualmente, e rilevandole, il destro piede con inarcare il suo collo e con la sola punta toccante appena la terra, si porta alla quarta forzata, e su detto piede si appoggia tutto il corpo, e poscia il piede manco si porta alla quarta vera avanti al destro. […] Si pieghi poi, e si rialzi, e glissando la punta dell’istesso, che appena tocchi la terra, si porti in seconda posizione e dopo, strisciando ed accostandolo quasi alla prima, si metta il medesimo alla quarta naturale.
Battuto [5] Il Développé “battuto” niente da questi differisce, fuorché prima di segnare in aria il cerchio per portare il piede avanti o addietro si faranno de’ Battimenti, che cadono sempre alla prima in aria.
[2] Per farlo “avanti”, se si vuol prendere col piede destro, posto in qualunque posizione fuor che nella prima e nella seconda, ma la migliore è sempre la quarta; messo in questa dunque col destro sotto, piegando, si cava in seconda in aria, da dove con la polpa del medesimo piede battesi sopra il collo dell’altro, il quale dall’istessa percossa viene scacciato in quarta avanti. […] Si replica con l’istesso piede facendosene quanti se ne vogliono; sebben posson farsi cambiando piede, ed allora prima si cava uno e poi l’altro.
Dovendo adunque il Cavaliere entrare in una Galleria, od altra stanza, ove si trovano a man destra e sinistra, e nel fondo di quella, assai Dame e Cavalieri seduti, o che stanno in piedi, convien che, entrato che sarà in essa, faccia a tutta la brigata la sua prima Riverenza: e quindi messosi a camminare sopra la linea retta, e volendo egli salutare alcuna persona a lato destro, innanzi di farsele troppo di presso, guardatala graziosamente nel viso, e nello stesso tempo presentatale alquanto la presenza del corpo, sdruccioli soavemente, o mandi verso l’obliqua il piè destro, e chinando verso di lei il corpo, le faccia la Riverenza. […] [6] Quanto finora è detto serva anche di regola alla Dama nel far le sue Riverenze, la quale può solamente rimanersi di sdrucciolare: e quando vorrà salutare alcuno, basterà solo che si fermi tenendo i piedi sulla prima o sulla terza positura, o alquanto più lontani, quando le fosse più comodo: ed appresso pieghi amenduni i ginocchi nel modo di sopra mostrato nel capitolo della riverenza.
Questa Pirola si può fare di mezzo quarto di giro sulla terza, quarta, e talora sulla prima positura; d’un quarto di giro sempre sulla terza o sulla quarta; e di mezzo giro, il quale non è da oltrepassare per non porre i piedi sopra alcuna della false positure, le quali, come è detto, non sono da usare nel ballo nobile, sulla quinta positura. […] Per la qual cosa in altro la Pirola di tre quarti da quella di mezzo giro non differisce, fuor solamente in ciò che la prima si fa una volta e mezza più veloce della seconda; e quella di mezzo giro dee farsi due volte più veloce della Pirola d’un quarto; e quella d’un quarto doppiamente veloce della Pirola di mezzo quarto; accioch’elleno comunque adoperate siano in un sol tempo comprese.