Del Passo Piegato e Rialzato [Plié et relevé] [1] Il passo Piegato e Rialzato, il quale si può fare sopra tutte le positure de’ piedi, costa di due semplici movimenti, cioè del piegato e del rialzato, e s’adoperi in cotal modo: si spieghino primieramente amenduni i ginocchi e poi si rialzino; ed appresso s’equilibri il corpo sopra un sol piede e si tocchi colla punta dell’altro insensibilmente la terra, ovvero si levi in aria. […] Ed avvegnaché alcun de’ piedi non cammini nel far questo passo: tuttavia, a’ detti movimenti che lo compongono, s’è messo nome di passo Piegato e Rialzato, il quale, perciocché si adopera sul propio luogo, e senza che i piedi camminino, si descrive co’ segni a’ piedi congiunti, secondo le regole date di sopra, nel modo che siegue.
Del Passo di Rigodone [Rigaudon] [1] Questo passo è composto d’un Contrattempo e d’un Passo Saltante cascato sopra amenduni i piedi. […] Essendo esso composto de’ due detti passi, viene a contenere sei movimenti, cioè quattro del Contrattempo e due del passo Saltante, siccome ne’ lor capitoli fu dimostro; e per la stessa ragione racchiude due tempi, la battuta del primo de’ quali si trova sulla cascata del Contrattempo, e la battuta del secondo sulla cascata del salto a due piedi. […] Situati i piedi sulla prima positura ed il corpo nel primo equilibrio, il qual, come dicemmo, consiste nel tenere il suo peso sopra amendune le piante de’ piedi, convien piegare i ginocchi e rialzandogli saltare, e cadere sopra il piè dritto, levando dallato in aria il sinistro, il qual poi è da riporre a terra sulla prima positura, ed incontanente levato il piè dritto anche dal suo lato in aria, si riponga nello stesso modo sulla medesima positura; e questo si è il Contrattempo. Quindi bisogna ripiegare i ginocchi, e rialzandogli saltare, e cadere co’ piedi parimente sulla prima positura: e questo è il Passo Saltante, ove termina il Passo di Rigodone.
Principiano esse a piedi pari, cioè in posizione Spagnuola. […] Posto dunque in detta posizione, si piegano egualmente le ginocchia e nel distenderle, si salta con staccare i piedi alla seconda in aria, tenendo distesa tutta la vita ed i ginocchi, basse le punte de’ piedi, che poi si riuniscono in prima e tornano altra volta a distaccarsi alla seconda, ma sforzata, ed aperti i piedi quanto più si possano; nel principiar della cascata si cominciano a riunire, per trovarsi nel cader giù altra volta alla quinta di prima, o sotto quel piede che nel principio era sopra. [38] Si possono far battuti con riunire i piedi due e tre volte alla prima, e similmente dette battute possonsi fare chiuse, cioè alla quinta posizione. […] [47] Va pur questo su di un piede fatto “di sbalzo”: si prende il Contratempo giusto nel mezzo del Teatro, quindi si spicca il salto con i piedi uniti e la vita dritta: quando si avrà fatto mezzo giro, che i piedi sono verso i Spettatori, si scostano alla quarta Spagnuola con tener serrate le ginocchia, e nel mentre si fa l’altro mezzo giro riunisconsi, e si cade in prima. […] [64] Si fanno pure diversamente ed è più difficile, che dopo la prima ritirata si distendono i piedi, con alzarli per avanti quanto più si possono, curvando il corpo, come coricarsi sulle gambe istesse, e nel principio della cascata si raddrizzano i piedi per in giù, ed il corpo si distende nel suo naturale.
Del Passo Staccato [Dégagé] [1] Tutte le volte che i piedi si trovano sopra alcuna positura da cui non si può cominciare il passo che siegue appresso, è da ricorrere all’aiuto del Passo Staccato, così detto perciocché stacca o slontana un piede dalla positura ove si trova e lo conduce sopra un’altra: e per lo suo mezzo lasciato un de’ piedi a terra, coll’altro si va a trovare la positura di quel cotal passo che si ha a fare. Per esempio, ritrovandosi i piedi sulla prima o terza positura, e volendosi fare un Contrattempo dall’un de’ lati, il quale, come è detto, non si può incominciare che dalla seconda posizione; in tal caso dovrà ricorrersi a questo Passo Staccato, con cui si spicca e si allontana un piede dalla positura ove si trova, e si gitta sulla seconda per poter cominciare il Contrattempo.
[3] Il Fioretto Semplice, il quale è più degli altri due usato e necessario nel ballo nobile, si può fare sopra tutte le positure de’ piedi in diversi modi e sopra differenti figure: ma sempre co’ medesimi movimenti e misure di tempo. […] Ed il Fioretto in questi due modi si può fare sopra tutte le positure de’ piedi. […] Per esempio, se si vuol fare dal lato dritto: messi i piedi, come è detto, sulla seconda positura, ed equilibrato il corpo sopra amenduni i piedi, si vogliono piegare i ginocchi più soavemente che negli altri Fioretti, e nel tempo che si rialzano, è di bisogno far passare il piè manco per dietro al dritto nella terza positura; e nel momento che il piè manco tocca la terra, senza alcuno indugio far si convengono due passi Semplici dal lato dritto, il primo de’ quali si faccia col piè destro alla seconda positura, ed il secondo col piè sinistro per innanzi al dritto alla terza positura. […] Cominciasi sopra tutte le positure de’ piedi. Per esempio: volendol fare a lato sinistro con trovarsi i piedi sulla seconda positura, s’equilibri il corpo sopra il piè manco, toccandosi la terra colla punta dell’altro piede, col quale si faccia un Mezzo gittato a sinistra sopra la quinta positura: ed appresso si facciano due passi Semplici dal medesimo lato sinistro, cioè il primo col piè sinistro alla seconda positura ed il secondo col destro per innanzi al sinistro alla quinta positura: ed il corpo rimanga equilibrato sopra quel piede cha a partire non dovrà essere il primo.
Avea questo celebre danzatore un gran molleggio nel collo de’ piedi, con cui formava ed abbelliva questo passo. Non egli costa di altro, che di tre movimenti molleggiati sul collo de’ piedi. […] VII, § 1 e 3); pongasi in quinta a terra, e si rileva in sulle punte de’ piedi, e si ritorni ad appoggiar le piante sul pian terreno, e rilevando altra volta di nuovo si posa come prima, e ciò facendo per tre volte sarà fatto il passo di Marseglia.
[3] La “Prima” delle posizioni vere si forma con appoggiare bene i piedi sulla piana terra, le punte ben rivolte oppostamente al di fuori, ed i talloni saranno congiunti, formando angolo ottuso. […] [5] La “seconda” sarà quando i piedi sono distaccati alla distanza di un piede tra tallone e tallone sopra la linea stessa, le punte pur ben rivolte al di fuori, ed i talloni guardanti l’un l’altro, e con tal ordine, che se dalla punta dell’intercostale si tira una perpendicolare sulla linea, che si frappone a piedi, debbano i due talloni serbarvi egual distanza, talché la detta perpendicolare deve quel spazio dividere in due parti eguali. […] Saranno le punte de’ piedi rivolte al di dentro, che toccansi nell’estremità. […] [27] La “quarta”, dall’istesso sito in cui si trova nella terza, slarga un piede di distanza, talché saranno paralleli i piedi. [28] Nella “quinta” il calcagno del destro si porterà alla punta del sinistro con formare tutti due i piedi linea retta.
[2] Per farlo “Avanti” si mette sul primo equilibrio, ed i piedi in una delle posizioni, per esempio nella prima; piegansi egualmente le ginocchia nella debbita forma (cap. […] [4] Per farlo “in fianco” si pone sulla stessa posizione prima, e volendolo fare a destra, il piè dritto portasi leggermente alla seconda, dopo aver piegato al solito uso nostro, e tornansi ad unire i piedi in prima in aria, con appressare il manco al destro. […] Posto già in prima, e piegate le ginocchia qual sopra si ha detto, si esce pian piano col destro in quarta, e col sinistro si faccia mezzo giro, nel tempo istesso, sollevando il calcagno del dritto, fissa la punta a terra, vi si girerà sopra a guisa di asse, e si uniscono i piedi nella posizione detta di sopra: se poi si vuole terminare il giro con altro mezzo Coupé, si piega il sinistro sotto in quarta, e facendo col destro altro mezzo giro, si riuniscono i piedi in prima, e trovasi rivolto da dove si cominciò. […] Messo che si farà in prima, e piegate le ginocchia, si porta il piede destro in seconda positura e nel distendere, facendo col manco mezzo giro e girando sulla punta del dritto, si portano in seconda ambedue i piedi, e per accompagnarne un altro, il sinistro piegasi sotto ed il destro con altro mezzo giro vi si unisce in prima, e si resta rivolto dalla parte ove si cominciò.
Del Passo Scacciato [Chassé] [1] Questo passo si chiama Scacciato, perciocché in esso un de’ piedi, percotendo l’altro, lo scaccia via e gli fa fare un passo Naturale. […] Due sole positure di piedi, cioè la seconda e la quarta, gli possono servir di cominciamento, non facendosi questo d’ordinario, salvoché addietro ovvero dallato. […] Volendosi, per esempio, fare addietro sopra la quarta positura col piè sinistro davanti al destro: equilibrato primieramente il corpo sopra amendune le piante de’ piedi, si pieghino i ginocchi, ed appresso rialzandogli è da saltare col piè sinistro, il quale leggermente venga addietro a percuotere col tallone nella noce del piè destro, facendogli fare un passo Semplice alla quarta positura.
Egli mantiene il corpo ben dritto e fermo in piedi. […] Naturalmente tenendosi appoggiato il corpo sopra tutte e due le piante de’ piedi e la vita ben dritta; in modo che se dal “Sternone”, o sia dall’osso intercostale detto “Pugio” dagli Anatomici, cioè quell’osso del torace a cui stanno attaccate le costate, si facesse pendere giù un filo con un piombo, dovrebbe detto piombo cadere giusto nel centro di quel spazio che sta tra piede e piede. […] Si equilibra il corpo sopra tutte due le punte de’ piedi con l’istessa simmetria. […] Sopra la pianta di un piede, toccando leggermente la terra con la sola punta dell’altro; ed allora bisogna inchinare appena il corpo sul lato del piede che sta tutto appoggiato in terra, perché non potrebbe darsi diversamente giusto equilibrio, per non esser come prima base egualmente i piedi tutti due.
[10] Il movimento circolare adoperato nel luogo ove si trova il corpo notasi sopra i piedi con un mezzo quarto di circolo, quando si voglia mostrare un mezzo quarto di giro, in quella guisa che s’osserva nel piede T; con un quarto di circolo, quando un quarto di giro s’ha a significare, come si vede nella lettera V; con un mezzo circolo, volendosi dimostrar mezzo giro, in quel modo che mostra X; e finalmente con tre quarti di circolo, quando sono da notarsi tre quatti di giro, come Z ne dà a divedere. Quando però dinotar si volesse il movimento circolare andante, le porzioni di circolo andrebber messe non già sulli piedi ma sopra i passi. […] La prima si è che, quando essi si trovano notati sopra i passi, dinotano che si debbano i movimenti per loro dimostrati adoperar camminando; ove, quando vanno notati sopra i piedi, vogliono dimostrare doversi i detti movimenti fare sopra le positure. E la seconda si è che, ritrovandosi due o più de’ detti segni così sopra i passi che sopra i piedi notati, i primi movimenti, salti, sdrucciolamenti e cascate che s’hanno a fare sono quelli che stanno più prossimi al capo nero de’ passi, ovvero al tallone de’ piedi; e poi da mano in mano succedono i secondi, e quanti mai ve ne fussero dinotati; serbando spezialmente una regola intorno alli segni de’ passi: che dove essi si troveranno notati, cioè nel principio, nel mezzo o nella fine de’ detti passi, in quel medesimo luogo, cioè nel principio, nel mezzo o nella fine del cammino, deonsi i detti movimenti, salti, sdrucciolamenti e cascate adoperare.
Può solamente farsi dallato, e si comincia con uno de’ piedi in aria: e perciò nel cominciamento non ha positura, perciocché, come dicemmo, la positura vuol amenduni i piedi appoggiati sopra la terra. Contiene due movimenti, il primo de’ quali si è il piegato cadente giù basso, ed il secondo il rialzato, con cui si salta sopra un de’ piedi.
[2] Per acquistare una tal’arte fa di mestieri saper secondo la regola appoggiare i piedi sulla terra, equilibrare il corpo, muoverlo a tempo con alcuni artifiziosi e leggiadri passi, accompagnarlo eziandio col regolato movimento delle braccia, ed ultimamente saper tutte queste cose adoperare, sulle figure: nel che consiste il compimento dell’opera. [3] E per ordinatamente procedere alla sposizione di tutte le parti del ballo nobile, cominciando dalle più semplici, ed alle più composte ed intralciate a parte a parte passando, daremo principio al presente trattato dalle positure de’ piedi, accioché ognun sappia in quanti modi si possano, graziosamente e con regola, tenere appoggiati sulla terra, e schifi tutte l’altre maniere sconce e disordinate, le quali non possono nella danza aver luogo. […] Nel terzo luogo, situati i piedi sulla terra ed il corpo in equilibrio, dimosterremo come bisogni muoverlo: e additeremo tutti i movimenti che mai si possono ballando fare ed il sommo utile che dalla lor notizia si può trarre.
Si leva sulle punte de’ piedi, da dove spiccandosi un piccolo salticello, levandosi appena da terra, si cade slontanando del pari i piedi, con strisciar le punte per terra, si cade, dissi, in seconda, con piegar nel tempo istesso ambi i ginocchi. […] [3] Per farsi “girando”, preso come sopra, si dona il moto in giro al corpo nel salticello, quantocché nel cadere in seconda posizione si trovi fatto o mezzo, o un quarto di giro: nel secondo salticello poi, con riunire i piedi, l’istessa quantità che fecesi nel primo.
Per fare adunque il passo Sfuggito dalla prima alla seconda, e dalla seconda alla terza positura, si vuole equilibrare il corpo sopra amenduni i piedi e succedevolmente, senza piegare i ginocchi, vuolsi levare sopra le punte loro ed incontanente deono i piedi sdrucciolando scappare e scorrere alla seconda positura.
Dovendo adunque il Cavaliere entrare in una Galleria, od altra stanza, ove si trovano a man destra e sinistra, e nel fondo di quella, assai Dame e Cavalieri seduti, o che stanno in piedi, convien che, entrato che sarà in essa, faccia a tutta la brigata la sua prima Riverenza: e quindi messosi a camminare sopra la linea retta, e volendo egli salutare alcuna persona a lato destro, innanzi di farsele troppo di presso, guardatala graziosamente nel viso, e nello stesso tempo presentatale alquanto la presenza del corpo, sdruccioli soavemente, o mandi verso l’obliqua il piè destro, e chinando verso di lei il corpo, le faccia la Riverenza. […] Si fanno esse staccando un de’ piedi dallato ed appoggiatolo a terra; si porti, o si sdruccioli dietro di esso leggermente coll’altro piede, chinandosi il corpo e facendosi quanto è detto di sopra. [6] Quanto finora è detto serva anche di regola alla Dama nel far le sue Riverenze, la quale può solamente rimanersi di sdrucciolare: e quando vorrà salutare alcuno, basterà solo che si fermi tenendo i piedi sulla prima o sulla terza positura, o alquanto più lontani, quando le fosse più comodo: ed appresso pieghi amenduni i ginocchi nel modo di sopra mostrato nel capitolo della riverenza.
Facciam l’esempio sulla quarta col destro avanti: si equilibra il corpo sopra il manco, e piegando le ginocchia, alzasi il destro in quarta in aria, distendendosi esso solo, ed il manco resta tuttavolta piegato, sostenendo l’equilibrio del corpo, e nel rialzare e distender di questo, si dona moto alla elasticità del ginocchio, ma più a quella del collo del piede, in maniera che possasi fare un salticello sollevato appena da terra ed avanzando piccolissimo terreno avanti, e nel cadersi giù, si cadi nel punto istesso con entrambi i piedi, portando il destro in una delle posizioni avanti, fuorché nella seconda e nella prima; sebbene parlando di semplice Assemblé cadesi in quinta; nell’altre due maniere quando vi si dovrà legare un passo che in una di esse principia. […] Questa differisce dall’altre; qui si piegano egualmente i ginocchi, indi si rialzano distendendo i colli de’ piedi per dar spinta a tutto il corpo da sollevarsi da terra appena, diversamente sarebbe salto e non passo, e si cade in quinta posizione sull’istesso luogo. […] [10] Tutte queste sorti di Assemblé van toccando la piana terra con le punte de’ piedi, tanto poco deve essere l’alzata di esse.
Del Passo di Sissone [Sissonne] [1] Il Passo di Sissone, il quale o si fa sul propio luogo ove si trova il corpo, ovvero camminando avanti, addietro ed in giro, si può cominciare sopra quattro positure di piedi, cioè sulla seconda, terza, quarta e quinta, delle quali la seconda abbisogna solamente per girare dall’uno o dall’altro lato. […] Per esempio: volendolo fare innanzi e cominciarlo e finirlo col piè diritto, equilibrato in prima il corpo sul piè sinistro col destro addietro sulla punta, si pieghino alquanto i ginocchi e rialzandogli, si faccia un leggerissimo salto col medesimo piè sinistro, mandando il piè destro innanzi e facendogli fare dallato nel medesimo tempo del salto un mezzo cerchio in aria, acciocché ambedue i piedi cadano nello stesso punto sulla quinta positura.
Questa Pirola si può fare di mezzo quarto di giro sulla terza, quarta, e talora sulla prima positura; d’un quarto di giro sempre sulla terza o sulla quarta; e di mezzo giro, il quale non è da oltrepassare per non porre i piedi sopra alcuna della false positure, le quali, come è detto, non sono da usare nel ballo nobile, sulla quinta positura. […] Si comincia sopra qualunque positura di piedi, e si faccia in questo modo: si pieghino i ginocchi e si porti il piede dalla banda che si dee girare, ed appoggiatolo a terra si rialzino i ginocchi, e si termini sulle punte de’ piedi il giro che si ha a fare.
[1] Si è dato finora sufficientemente ad intendere in che modo si deano i piedi tenere appoggiati sulla terra, come sia da tenersi il corpo in equilibrio ed in che maniera bisogni muoverlo a tempo. […] [2] I movimenti, così semplici che composti, adoperati sopra le positure de’ piedi, e gli equilibri del corpo sono origine, principio e cagione di tutti i passi del ballo nobile.
Per farsi “avanti” fa d’uopo componersi in quarta, per cagion di esempio col piede destro addietro, e senza piegare si stacca alla seconda in aria, che senza ivi fermarsi, strisciando appena appena la terra, si porta piegando in quarta un poco sforzata, ed il sinistro, che resta addietro, portisi alla terza dietro al destro, ove si rileverà sulle punte de’ piedi, e con un passo naturale fatto dal dritto in quarta avanti sarà finito. […] [4] Quello “in fianco” comincia pur dalla quarta, e si porti per grazia di esempio il dritto glissando in seconda, e di poi il manco si accosti in terza addietro, e rilevisi sopra le punte di entrambi i piedi, e s’esca altra volta col destro in seconda posizione. […] [11] I movimenti son pur quattro, poiché lo scacciato non si accresce di più, ma si cambia col rilevato su tutte le due punte de’ piedi.
Questo ha le stesse divisioni, o sian maniere da farsi, comincia come l’altri e differisce che, gittato il piede che si avrà staccato in aria, invece di alzar l’altro, distese le ginocchia, si rileva la punta di tutti e due li piedi.
Del Mezzo Cadente, Demi-Tombé [1] Ammetteremo pur noi il “mezzo Tombé”, sebbene da nissuno vien considerato, e senza fare altra spiega dirò che finisce nel secondo movimento, che è il rialzato del Tombé, senza portare, ma distendere i soli ginocchi, con restar le punte de’ piedi nel loro luogo.
Del Passo Saltante [Sauté] [1] Il Passo Saltante, il qual di rado viene usato nel ballo nobile, si fa sopra tutte le positure de’ piedi, da una in altra, saltando.
[2] Se si trova in altre posizioni, fuorché nella seconda, si usa il Dégagé per venire a questa positura, e trovandosi in essa, si piegano ambo li ginocchi, nel distendersi poi, si spicca un piccolo salticello con tutti due i piedi, il manco si accosta alla prima posizione e batte leggermente il tallone del destro, che manda in seconda, ed esso cade dove percosse e nel tempo istesso il dritto cade nella seconda posizione, dove fu cacciato.
« La fontanella della gola cade sopra il piede, e gittando un braccio innanzi, la fontanella esce di essi piedi ; e se la gamba getta indietro, la fontanella va innanzi, e cosi si rimuta in ogni attitudine. » [traduction] [NdE Léonard de Vinci, Traité de la peinture, ch. […] Della ponderazione dell’uomo sopra i suoi piedi. […] « Sempre la figura che sostiene il peso fuor di se e della linea centrale della sua quantità, debbe gettar tanto peso naturale o accidentale dall’opposita parte, che faccia equiponderanza de’ pesi intorno alla linea centrale che si parte dal centro della parte del piè che si posa, e passa per tutta la soma del peso sopra essa parte de’ piedi in terra posata. » [traduction] [NdE Léonard de Vinci, Traité de la peinture, ch.