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2. (1779) Trattato teorico-prattico di ballo « Trattato teorico-prattico di ballo —  Parte prima — Capitolo XLVIII. De’ Tempi di Coscia, de Temps de Cuisse »

[2] Volendosi fare “avanti”, si mette in quarta posizione e si comincia con un piccolo piegamento di ginocchi, e si cavi poi alla seconda in aria quel piè con cui si vuol battere, sia a grazia di esempio il destro, nel cader dalla detta seconda, batta leggermente con la polpa la fronte della gamba sinistra, con distendersi nel tratto istesso tutti due i ginocchi. Si giuoca in tutto il tempo del passo, la coscia che accompagna il movimento della gamba: la battuta istessa che darassi darà risalto alla gamba, che la rimanda in seconda altra volta, ma un poco più accosta, da dove senza la menoma pausa si porta alla seconda in aria, e ciò col piede destro; col sinistro, appena battuto, si fa un lieve salticello, che prende terreno avanti. […] [4] “In fianco”, dopo la battuta il piede sinistro col salticello occuperà altro terreno da lato, e l’altro anderà in seconda in aria, al solito. […] [6] Raddoppiandosi avanti, si fanno tutti con l’istesso piede, ed invece di finirsi, col piede che batte, in seconda in aria, si porta glissando alla quarta avanti. […] Quelli in fianco non cambiano piede, ma tutti si fanno con l’istesso, e finiscono nella propria seconda in aria come d’uno abbiamo detto.

3. (1779) Trattato teorico-prattico di ballo « Trattato teorico-prattico di ballo —  Parte prima — Capitolo XXVII. Del Passo Sfuggito, Pas Echappé »

Puol prendersi da tutte le posizioni fuorché dalla seconda. […] Si leva sulle punte de’ piedi, da dove spiccandosi un piccolo salticello, levandosi appena da terra, si cade slontanando del pari i piedi, con strisciar le punte per terra, si cade, dissi, in seconda, con piegar nel tempo istesso ambi i ginocchi. Dall’istessa seconda posizione piegata si distendono i ginocchi con fare altro simil salticello, andando a cadere nella stessa positura in qual principiossi: ma sotto quel piè che nel cominciar fu sopra. […] [4] In quello “sforzato”, invece di cadere in seconda posizione vera, cadesi in seconda sforzata: dalla quale tornasi poi a riunire come sopra. La seconda positura sforzata sempre avrà riguardo alla corporatura, che secondo la sua articolazione e muscolatura prenderà spazio tra piede e piede.

4. (1779) Trattato teorico-prattico di ballo « Trattato teorico-prattico di ballo —  Parte prima — Capitolo XXXV. Del Passo Scacciato, Pas Chassé »

[4] Quello “in fianco” comincia dalla seconda posizione, e se vuol farsi a dritta, dopo la piegata e la distesa, si urta col piede manco il destro piede, cacciandolo in seconda, e si termina col sinistro che portasi in quarta sopra. [5] Per farlo “girando” si principia pur dalla seconda, e quando un piede discaccia l’altro, lo scacciato va in seconda ed il corpo gira subito, e si finisce col piè che scacciò, portandosi sopra l’altro. […] [9] Per farsi “aperto avanti”, si pone nella stessa posizione quarta, e col manco per esempio si scaccia il destro in quarta avanti dopo la solita piegata e rialzata, dappoi il manco vada in seconda ed il dritto si porta in quarta sotto. [10] Nell’“aperto indietro”, dopo di aversi piegato e disteso, il piè che trovasi avanti percuote quello che sta addietro, cacciandolo in quarta sotto, indi quel piè che scaccia va in seconda, lo scacciato in quarta avanti, e così sarà fatto. […] [13] Il “battuto fiancheggiato” principia dalla seconda posizione, si pieghino le ginocchia, e volendosi fare sulla sinistra, si spicca il salticello ed il piede destro batterà il sinistro sulla polpa, con qual battuta lo cacci in seconda vera, levandosi nel tempo istesso il destro in seconda in aria, quindi il destro va sotto in quinta, il sinistro in seconda, e si termina col dritto, che va in quarta avanti.

5. (1779) Trattato teorico-prattico di ballo « Trattato teorico-prattico di ballo —  Parte prima — Capitolo XXIX. Pas de Bourrée »

[4] Volendosi far “fiancheggiato” puol farsi indifferentemente a dritta o a manca; si pone sull’istesso equilibrio ed in quarta positura, e dopo aver piegato si porta un piede in seconda, ove si distende, e con glissar l’altro piede si porta in quarta sotto, quindi il primo slontanandolo si mette in seconda, con cui si termina. Volendone accompagnare un altro, dalla seconda ove terminossi il primo, si piega altra volta, e quel piede che non fu l’ultimo a muoversi portasi in quarta, e l’altro in seconda dopo di aversi disteso, e con un passo naturale fatto dal primo piede si termina in quarta, come fu cominciato il primo. […] Egli va pure principiato dalla terza posizione, e nel piegare si esce col piede che sta avanti quasi alla seconda, indi distendendo si porta all’altro piede alla seconda vera, ed il primo si riporta altra volta alla terza. […] Per far questo fa d’uopo ponersi in quarta col dritto esempigrazia dietro al manco, e piegando si stacca il piede di dietro alla seconda posizione in aria, da dove si porterà in terza sotto al sinistro, e rilevando alquanto sulle punte de’ piedi, nel ricalare tornisi a staccare l’istesso destro alla seconda in aria altra volta; e così sarà finito. […] [26] In quello “aperto addietro in Jeté” non altro si cambierà che il gettato in seconda, ed il portato nell’istessa si farà addietro il primo, e l’ultimo in vera quarta sopra.

6. (1779) Trattato teorico-prattico di ballo « Trattato teorico-prattico di ballo —  Parte prima — Capitolo XVIII. Del Passo Gettato, Pas Jeté »

[4] Dovendolo fare “in fianco”, nel principio farà l’istesso, e dopo la piegata, si cava alla seconda in aria, da dove si manda giù alla seconda vera, rialzando l’altro subito alla seconda in aria, e così sarà fatto. […] [9] “Avanti” si comincia dalla quarta sul primo equilibrio, dopo di aver piegato ambo le ginocchia si stacca il piè che sta innanzi, per esempio il dritto, in seconda in aria, e nel calarlo si fa percuotere sulla polpa del piede sinistro, e portasi di nuovo alla seconda in aria che, senza ivi fermarsi, si getta subito in quarta avanti, con alzare l’altro alla seconda in aria. Si avverte che quando si avrà battuto sulla polpa dell’altro, e fattolo tornare alla seconda in aria, devesi saltare un pochettino a guisa di mezzo contratempo. […] [10] Quel “battuto indietro” ha la sola differenza che, come nel di sopra spiegato si batte avanti, in questo si percuote addietro; come, per esempio, messo col destro in quarta avanti, e dopo piegato si stacca l’istesso in seconda in aria, e senza ivi fermarsi, battesi la polpa del sinistro addietro e si leva immediatamente alla seconda in aria, da dove subito si getta in quinta sotto, e cavasi il sinistro in aria. [11] Il battuto “in fianco” ssolamente differisce da questi, che il gettato si fa in seconda, come spiegato abbiamo nel § 1.

7. (1779) Trattato teorico-prattico di ballo « Trattato teorico-prattico di ballo —  Parte prima — Capitolo XXXVIII. Del Développé »

Volendosi fare per esempio col dritto, si ponghi questo dietro al manco; e bene equilibrato il corpo sopra tutti e due i piedi, si cavi il destro con leggiadrezza alla seconda in aria, ove, piegando alquanto il suo ginocchio, si porta alla quinta pure in aria, e giunto in questa, si distende, formando poscia un mezzo cerchio, si porta indietro alla quarta in aria, e tornando a segnare altro quarto di circolo per aria, conducesi altra volta alla seconda in aria*, ove puol finire, e puol seguire a portarsi in quinta seguendo a segnar cerchio, da dove fa tornarsi novellamente alla seconda in aria. […] Il primo è quello che si fa quando il piede si cava alla seconda in aria, il secondo è nel piegare il ginocchio, portandolo alla quinta avanti in aria, da dove alla quarta addietro in aria pure sarà il terzo, ed il quarto alla seconda, se si siegue alla quinta in aria avanti sarà continuato l’istesso movimento quarto, e conducendosi alla stessa seconda, sarà un altro movimento, e sarebbe il quinto.

8. (1779) Trattato teorico-prattico di ballo « Trattato teorico-prattico di ballo —  Parte prima — Capitolo LX. Delle Capriole » p. 31

In una “Settima” se ne aggiunge un altro con distaccare alla seconda in aria, che pur saria principiata alla Francese e finita all’Italiana. […] Si ponghi per esempio il destro piede dietro al sinistro alla seconda Spagnuola, e si conta il primo taglio portando il destro alla prima Spagnuola, il secondo sarà il portare del destro in seconda Spagnuola avanti, il terzo con tornarlo altra volta in prima, il quarto alla seconda indietro pur Spagnuola, e seguirassi con tal ordine a contare tutti i tagli. […] [43] Il salto tondo “di sbalzo” si prende con un Contratempo di fianco sbalzato, e nell’alzar per la Capriola: le gambe si portano laterali in linea obliqua, tenendo la distanza sempre dalla seconda posizione, con darsi il moto al giro, nel di cui tempo cadendo si raddrizza il corpo e si cade sulla stessa seconda. […] Si comincia ella con un piede alla seconda in aria, e sia questo per esempio il destro, si salta sul sinistro, s’intreccia e si cade su dell’altro piede o sull’istesso su cui si saltò, ed un resta distaccato alla seconda in aria. […] Nella seconda guisa, nel mentre principiava la cascata ho dato un moto circolare alla vita, che le faceva fare mezzo giro.

9. (1779) Trattato teorico-prattico di ballo « Trattato teorico-prattico di ballo —  Parte prima — Capitolo XVI. Del Passo Mezzo Tronco, o sia Mezzo Coupé »

X § 2) ed appoggiando il corpo sul manco, il dritto si porta gravemente in quarta positura avanti, ove, distendendosi le ginocchia, il sinistro piè si porta alla posizione seconda, toccando la terra con la sola punta ed il calcagno alquanto rilevato (cap.  […] Si comincia dalla quarta, e dopo piegato portisi in quarta addietro il piede che sta avanti, e l’altro piede vada in seconda, come quella di sopra spiegata. […] Io a ciò non mi oppongo: ma per la lunga esperienza più aggevole riesce finirlo in seconda; del resto lascio la libertà di terminarlo ove sarà più facile, e massimamente se vi si deve legare altro passo, che in tal caso si finisce in quella posizione che possa servire di cominciamento all’altro passo da legarvisi. [4] Per farlo “in fianco” si pone sulla stessa posizione prima, e volendolo fare a destra, il piè dritto portasi leggermente alla seconda, dopo aver piegato al solito uso nostro, e tornansi ad unire i piedi in prima in aria, con appressare il manco al destro. […] Messo che si farà in prima, e piegate le ginocchia, si porta il piede destro in seconda positura e nel distendere, facendo col manco mezzo giro e girando sulla punta del dritto, si portano in seconda ambedue i piedi, e per accompagnarne un altro, il sinistro piegasi sotto ed il destro con altro mezzo giro vi si unisce in prima, e si resta rivolto dalla parte ove si cominciò.

10. (1779) Trattato teorico-prattico di ballo « Trattato teorico-prattico di ballo —  Parte prima — Capitolo XXIII. Del Passo Cadente, Pas Tombé »

[2] Per farlo dunque “avanti”, si comincia dalla seconda posizione, e sia a terra o in aria ha l’istesso portamento; se sta a terra, il piede va strisciando, se in aria va declinando finché giugne alla debita posizione. Posto già in seconda, sdrucciolando un piede ed uscendo invisibilmente di equilibrio, portasi detto piede in quarta forzata avanti, con piegar nell’istesso momento ambo le ginocchia, e rialzandoli poscia, vi si terrà il corpo equilibrato egualmente, e per fine condurrassi l’altro piede in seconda vera, o in quella posizione che chiamerà il principio dell’altro passo che vi si deve legare, potendosi con questo ripigliare ogni sorte di passi, tanto ripresi saltati, quanto piegati, caminati o schiacciati. […] [4] Il “fiancheggiato” si prende dall’istessa seconda, e perso l’equilibrio preso, cadesi, col piè che va strisciando, alla quinta forzata, passandolo per la prima, con dare il pendìo della vita dal lato del piè che sta fisso in terra, e nel rilevarsi, dopo la solita piegata delli ginocchi, si stacca il piede in seconda, ed alle volte in altra, quando però vi si dovrà legare altro passo.

11. (1779) Trattato teorico-prattico di ballo « Trattato teorico-prattico di ballo —  Parte prima — Capitolo XXX. Del passo di Sissone, Pas de Sissonne »

Semplice [2] Mettasi in una delle posizioni già dette sopra il primo equilibrio, sia nella quarta col destro avanti, per farlo “avanti”, senza piegarsi, si stacca questo piede alla seconda in aria, ben disteso il ginocchio ed il collo del piede, con appoggiare il corpo sopra il manco. Indi tutto ad un tratto muovendo il sinistro ed abbassando il dritto si fanno incontrare tutti e due in quinta a terra, ed il destro sopra, in quel spazio di terra che stava tra piede e piede, nel mentre il dritto stava in aria, e non sull’istessa linea retta, ma avanzando un poco innanzi; e dopo ciò, senza frappor tempo, si piegano egualmente i ginocchi e con un piccolo salto, rilevando, si stacca il manco in seconda posizione in aria, e così sarà terminato. [3] Fassi in oltre “indietro”, con differenza che staccasi alla seconda in aria il piè che trovasi addietro, e nel mandar giù questi in quinta unitamente con l’altro prendesi terreno indietro come in quello si prende avanti, e con l’istessa piegata, e col medemo salto, rilevando, si stacca di nuovo in seconda posizione in aria l’altro. [4] Quel “fiancheggiato” non solamente differisce di questi nel pigliar terreno da lato, ma nell’ultima posizione, seconda in aria, si leva l’istesso piede che primo staccossi. […] Rilevato [9] Come si disse, si fa pur “rilevato”, con le stesse diversità, non altro vi si aggiunge al primo che un movimento nel principio piegato, ed è che cominciasi con piegar le ginocchia, e nel distendere si stacca un piede alla seconda in aria, seguendo quanto di sopra si è spiegato.

12. (1779) Trattato teorico-prattico di ballo « Trattato teorico-prattico di ballo —  Parte prima — Capitolo XLIII. Del Fouetté »

[2] Per farsi “sotto al corpo” si comincia, per esempio, dalla quarta positura col destro avanti, si piegano appena i ginocchi e nel distendersi si leva il piede dritto alla quarta in aria, da dove circolando giunge alla seconda similmente in aria, e quivi arrivato, si piegano ad un tempo tutti due i ginocchi, quanto il dritto piede mandisi indietro alla quinta in aria, da dove, tornandosi a distendere, si cava l’istesso alla seconda in aria. In questo tratto il piede manco puol star fermo e puol fare due salticelli, o sul collo del piede o levati appena da terra; il primo si fa con l’istesso moto della piegatura de’ ginocchi, quando il piede dritto, giunto alla seconda in aria, va piegando alla quinta; e nel distendere si fa l’altro. [3] Quel “girando” comincia dalla stessa foggia, e si gira sull’istesso lato del piè con cui si fa, il suo giro è per intiero e si termina con la seconda in aria.

13. (1779) Trattato teorico-prattico di ballo « Trattato teorico-prattico di ballo —  Parte prima — Capitolo XXV. Del Passo Grave, ou Courante »

[4] Quello “in fianco” preso dalla quarta, e volendolo fare verbigrazia alla dritta, si mette il destro piede avanti in quarta, come si è detto, e dopo la piegata e rialzata si porta in seconda, ed il sinistro in quarta sotto o sopra, secondo chiamerà la necessità del passo che vi si deve legare, come per esempio dovendone accompagnare un altro dall’altro lato non puolsi finir sotto, perché da questa posizione non puol cominciare l’altro passo grave da lato. […] Posto che si sarà in quarta o in seconda, piegate le ginocchia con tutta la posatezza, nel rilevare il piè che sta innanzi si solleva da terra appoggiando la sola punta e distendendo il collo del piede. […] Si pieghi poi, e si rialzi, e glissando la punta dell’istesso, che appena tocchi la terra, si porti in seconda posizione e dopo, strisciando ed accostandolo quasi alla prima, si metta il medesimo alla quarta naturale. [8] Quello “in aria” si fa pure col piede indietro, per esempio il dritto, si piega e si leva in aria l’istesso piede, qual già portato in aria si va distendendo a poco a poco il ginocchio fintanto che arriva alla seconda in aria, da dove si va portando, così disteso com’è, alla quarta stessamente in aria. […] A due piegate, o sia a quattro movimenti [10] V’è inoltre il passo grave “a quattro movimenti”, o sia “a due Piegate”: egli principia come il solito con la piegata, e portandosi in seconda il piede che sta addietro, rilevando nel tempo stesso, si ritornino a piegare altra volta tutti due i ginocchi egualmente, con far cader la vita perpendicolarmente, ed è questa la seconda piegata ed il movimento che di più si accresce, e quindi, tornandosi a rilevare, si porta in quarta sdrucciolando, in una delle diverse maniere, riferendosi a’ modi di sopra espressati.

14. (1728) Trattato del ballo nobile di Giambattista Dufort « Trattato del Ballo Nobile di Giambattista Dufort — Trattato del Ballo Nobile — Capitolo XI. Del Passo Saltante [Sauté] »

L’esempio sia questo: se si vuol’egli fare dalla terza alla seconda positura, e dalla seconda alla terza. Equilibrato il corpo nel primo modo, si pieghino i ginocchi, e si rialzino saltando, e cadasi giù sulla seconda positura.

15. (1728) Trattato del ballo nobile di Giambattista Dufort « Trattato del Ballo Nobile di Giambattista Dufort — Trattato del Ballo Nobile — Capitolo XXIV. Del Passo di Gagliarda »

Del Passo di Gagliarda [1] Cominciasi questo passo dall’uno o dall’altro piede, sopra la terza, quarta e quinta positura, e si termina sulla seconda. È composto d’un passo Unito alla prima positura, e d’un altro passo Naturale alla seconda. Per la qual cosa è superfluo di recarne altro esempio, potendosi osservare quello che s’è addotto nel capitolo precedente, a cui è da aggiungere un solo passo Naturale fatto dallato alla seconda positura da quel medesimo piede con cui sarà per fare l’unione del detto passo.

16. (1728) Trattato del ballo nobile di Giambattista Dufort « Trattato del Ballo Nobile di Giambattista Dufort — Trattato del Ballo Nobile — Capitolo XXVI. Del Passo Bilanciato [Balancé] »

[2] Tutte le positure de’ piedi, fuorché la seconda, gli possono servire di cominciamento. Per esempio: volendolo fare dalla prima alla seconda, si pieghino i ginocchi portandosi il piè dritto alla seconda positura, e quindi rialzato ed equilibrato il corpo sopra lo stesso piè dritto, si levi il sinistro in aria e si mandi giù a terra allato al dritto a quattro dita di distanza, tenendosi ben distesi i ginocchi. Dopodiché si ripieghino i ginocchi portandosi il piè sinistro alla seconda positura ed appresso rialzandogli, s’equilibri il corpo sopra il medesimo piè sinistro, e si levi il piè dritto in aria.

17. (1779) Trattato teorico-prattico di ballo « Trattato teorico-prattico di ballo —  Parte prima — Capitolo XXXIV. Pas Coursé »

[2] Se si trova in altre posizioni, fuorché nella seconda, si usa il Dégagé per venire a questa positura, e trovandosi in essa, si piegano ambo li ginocchi, nel distendersi poi, si spicca un piccolo salticello con tutti due i piedi, il manco si accosta alla prima posizione e batte leggermente il tallone del destro, che manda in seconda, ed esso cade dove percosse e nel tempo istesso il dritto cade nella seconda posizione, dove fu cacciato.

18. (1728) Trattato del ballo nobile di Giambattista Dufort « Trattato del Ballo Nobile di Giambattista Dufort — Trattato del Ballo Nobile — Capitolo XVI. Del passo Sfuggito [Echappé] »

Per fare adunque il passo Sfuggito dalla prima alla seconda, e dalla seconda alla terza positura, si vuole equilibrare il corpo sopra amenduni i piedi e succedevolmente, senza piegare i ginocchi, vuolsi levare sopra le punte loro ed incontanente deono i piedi sdrucciolando scappare e scorrere alla seconda positura.

19. (1728) Trattato del ballo nobile di Giambattista Dufort « Trattato del Ballo Nobile di Giambattista Dufort — Trattato del Ballo Nobile — Capitolo XVIII. Del Fioretto [Fleuret] »

Ma qualora il Fioretto si vuol fare dallato ovvero in giro, nel qual caso deesi cominciare dalla seconda positura, non si conviene, propiamente parlando, dire Fioretto in Iscacciato, perciocché nell’uno, né nell’altro modo un piè non urta, né scaccia l’altro, e piuttosto viene ad essere un Fioretto in passo Sfuggito. Per esempio, se si vuol fare dal lato dritto: messi i piedi, come è detto, sulla seconda positura, ed equilibrato il corpo sopra amenduni i piedi, si vogliono piegare i ginocchi più soavemente che negli altri Fioretti, e nel tempo che si rialzano, è di bisogno far passare il piè manco per dietro al dritto nella terza positura; e nel momento che il piè manco tocca la terra, senza alcuno indugio far si convengono due passi Semplici dal lato dritto, il primo de’ quali si faccia col piè destro alla seconda positura, ed il secondo col piè sinistro per innanzi al dritto alla terza positura. Se si volesse far un altro Fioretto per lo medesimo lato, ovvero girando per esso, subito terminato il terzo passo, sarebbe di bisogno portare il piè dritto dallato alla seconda positura, ed appresso fare il Fioretto in quella maniera che si vorrebbe. […] Per esempio: volendol fare a lato sinistro con trovarsi i piedi sulla seconda positura, s’equilibri il corpo sopra il piè manco, toccandosi la terra colla punta dell’altro piede, col quale si faccia un Mezzo gittato a sinistra sopra la quinta positura: ed appresso si facciano due passi Semplici dal medesimo lato sinistro, cioè il primo col piè sinistro alla seconda positura ed il secondo col destro per innanzi al sinistro alla quinta positura: ed il corpo rimanga equilibrato sopra quel piede cha a partire non dovrà essere il primo.

20. (1728) Trattato del ballo nobile di Giambattista Dufort « Trattato del Ballo Nobile di Giambattista Dufort — Trattato del Ballo Nobile — Capitolo XXXII. Della Riverenza »

[2] Or volendo il Cavaliere cominciar la sua Riverenza dall’una o dall’altra di queste due positure, poiché egli avrà scorto che la Dama si trova in istato di far la sua, stacchi soavemente il piè destro e mandilo sulla seconda positura. […] Quindi faccia un passo Naturale col piè dritto alla quarta positura, ed un altro col sinistro alla seconda, girando un quarto di giro al di dentro per la man manca: e nel medesimo modo che sdrucciolò col piè sinistro, sdruccioli ora col dritto dietro al manco nella terza positura, serbando tra l’uno e l’altro piede la distanza detta di sopra, ed appresso faccia un altro piegamento, e raddirizzato ch’e’ si sarà, avrà terminata la seconda Riverenza fatta alla Dama colla quale egli balla. […] E quindi stacchi il piè sinistro e lo conduca alla seconda positura, ed appresso sdruccioli col piè dritto dietro al sinistro alla terza positura, od alquanto meno, quando le riuscisse di maggior comodo. […] Faccia ella appresso col piè sinistro un passo Naturale alla quarta positura, e poi ne faccia un altro col piè dritto alla seconda, girando un quarto di giro al di dentro per la destra, acciocché venga a porsi dinanzi al Cavaliere col quale balla; e sdrucciolato che avrà col piè sinistro dietro al destro alla terza positura, od alquanto meno, come è detto, gli faccia quella medesima Riverenza che si è sopra descritta.

21. (1779) Trattato teorico-prattico di ballo « Trattato teorico-prattico di ballo —  Parte prima — Capitolo XLVI. Del Contratempo, Contretemps »

Si ponno prender da tutte le positure, fuorché dalla prima e dalla seconda; ma la più aggevole per farsi avanti è la quarta, per la ragione tante fiate addotta. Si facci l’esempio dalla quarta col piè destro avanti, su questa si equilibra il corpo, ed il manco con la sola punta toccherà appena la terra, si pieghino le ginocchia e si rialzino saltando, con andarsi a cadere sopra il piè destro, tenendosi sollevato alla seconda in aria il sinistro, da dove si porta alla quarta avanti, e termina con altro passo semplice fatto avanti dal destro, finiente nella quarta posizione. […] Aperto [7] L’“aperto” in fianco si prende dalla seconda posizione, quindi si piega e si rialza saltando, con cader per esempio sul dritto, da poi il manco portasi in quinta, e torna il destro a porsi in seconda. Si dice aperto perché termina in posizione seconda, e serve per legarvisi altro passo che da essa positura va cominciato. […] Si suol di frequente cominciare con un Degagé, trovandosi in altra posizione fuor della seconda e della quarta, che stando in una di queste due lo staccamento si tralascia.

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