Puol’esser principiato da tutte le positure a terra come da quelle in aria, fuorché dalla prima. […] Indi tutto ad un tratto muovendo il sinistro ed abbassando il dritto si fanno incontrare tutti e due in quinta a terra, ed il destro sopra, in quel spazio di terra che stava tra piede e piede, nel mentre il dritto stava in aria, e non sull’istessa linea retta, ma avanzando un poco innanzi; e dopo ciò, senza frappor tempo, si piegano egualmente i ginocchi e con un piccolo salto, rilevando, si stacca il manco in seconda posizione in aria, e così sarà terminato. [3] Fassi in oltre “indietro”, con differenza che staccasi alla seconda in aria il piè che trovasi addietro, e nel mandar giù questi in quinta unitamente con l’altro prendesi terreno indietro come in quello si prende avanti, e con l’istessa piegata, e col medemo salto, rilevando, si stacca di nuovo in seconda posizione in aria l’altro. [4] Quel “fiancheggiato” non solamente differisce di questi nel pigliar terreno da lato, ma nell’ultima posizione, seconda in aria, si leva l’istesso piede che primo staccossi. […] [6] Per dirsi poi “disfatto”, la sola differenza si è che si gira dalla parte opposta del piede che staccasi prima in aria.
Queste si possono prendere con tutti due i piedi a terra e finirsi similmente o con un piede in aria, o così cominciarsi e finirsi con tutti due a terra, o con l’istesso in aria, che vi stava nel principiarla, o cambiare a terra quello in aria e questo in terra. […] Come una palla di cuoio gonfiata di vento e cacciata in aria, sbucata in aria stessa, quando perda l’aria racchiusa, che la teneva in elasticità, nel cadere resta su il medemo terreno: ma se conservasi ripiena del vento medemo non resta nel proprio terreno, ma risalta altra volta. […] Si comincia ella con un piede alla seconda in aria, e sia questo per esempio il destro, si salta sul sinistro, s’intreccia e si cade su dell’altro piede o sull’istesso su cui si saltò, ed un resta distaccato alla seconda in aria. […] Jeté battuto in aria [60] Il Jeté “battuto in aria” va pur tra il numero delle Capriole. […] Cesarini, cui stava più degli altri sospeso in aria.
[2] Per farsi “sotto al corpo” si comincia, per esempio, dalla quarta positura col destro avanti, si piegano appena i ginocchi e nel distendersi si leva il piede dritto alla quarta in aria, da dove circolando giunge alla seconda similmente in aria, e quivi arrivato, si piegano ad un tempo tutti due i ginocchi, quanto il dritto piede mandisi indietro alla quinta in aria, da dove, tornandosi a distendere, si cava l’istesso alla seconda in aria. In questo tratto il piede manco puol star fermo e puol fare due salticelli, o sul collo del piede o levati appena da terra; il primo si fa con l’istesso moto della piegatura de’ ginocchi, quando il piede dritto, giunto alla seconda in aria, va piegando alla quinta; e nel distendere si fa l’altro. [3] Quel “girando” comincia dalla stessa foggia, e si gira sull’istesso lato del piè con cui si fa, il suo giro è per intiero e si termina con la seconda in aria. [4] Questo si adopera, parlando del passo considerato in se stesso, ma eseguito poi in Teatro vi si aggiungono per fine due Assemblé: la prima, che si prende dall’istesso piede che sta in aria, portandolo alla quinta avanti, e l’altra sarà un’Assemblé sotto al Corpo (cap.
[2] Volendola fare “avanti”, si metterà in quarta posizione col destro per esempio avanti al sinistro, equilibrasi il corpo su tutti due i piedi, quindi piegansi i ginocchi, e distendendo il destro si porta alla quarta in aria, che posatolo appena in terra, col piè sinistro si glissa leggermente la terra e portasi in quinta sotto, e da questa istessa posizione se ne puol secondare un’altra, e quante mai se ne vorranno, perché sempre il piè di sopra resta sopra, e sotto quel di sotto. [3] Quell’“addietro” vale l’istesso, a sola differenza che si stacca in quarta in aria addietro quel piè di sotto, e quel di sopra glissa fino che arriva alla quinta sopra. […] Si comincia pur dalla quarta, se sia a dritta, il destro invece di levarsi in quarta in aria, si stacca in seconda in aria, ed il manco, dopo di essersi quello abbassato, glissando va in quinta, che egualmente lo puote o sotto o sopra. […] [6] Tutto all’opposto essendo “disfatta”; nella quale se si vuol girare a sinistra si muove prima il destro e si porta sopra nella scesa che fa dalla posizione in aria, e siegue il resto di sopra spiegato. [7] Tre sono i suoi movimenti, il primo si è il piegato, il secondo disteso portato in aria e l’andante il terzo.
Ovvero s’adopera tutto solo e separatamente da ogn’altro passo: ed in questo caso non serve già di riempimento di tempo, ma sì vale una misura, ed in questo caso deesi sostener tanto in aria, infinoché l’empia e la corra tutta. [2] Il Battimento del piede è quel movimento che si fa in aria da un piede avente la sua gamba distesa od alquanto piegata, col quale movimento viene ad incrocicchiarsi dietro al tallone, e sopra il collo dell’altro che si trova a terra appoggiato; ed appresso dopo aver fatti i detti movimenti, o rimansi in aria, ovvero s’appoggia sopra una delle cinque positure. […] Per esempio: volendosi fare per addietro un passo Tronco terminato co’ battimenti del piede; il piè che terminar deve il detto passo, lasciata la quarta positura venga ad incrocicchiarsi in aria sopra il collo del piede sopra cui si trova inalberato ed equilibrato il corpo, ed appresso passi a fare il medesimo dietro al tallone di quello, leggermente toccandolo colla noce, e quindi vadasi ad appoggiare sopra la debita positura, donde debbono i susseguenti passi partire, e dove termina il Passo Tronco sopra e sotto battuto. [3] I due movimenti fatti da un ginocchio in aria, i quali i Francesi appellano Ballonné, in quella medesima maniera che il passo Staccato serve solo di passaggio d’una positura in un’altra, servono di semplice passaggio d’uno in un altro passo: e perciò non s’attribuisce loro alcuna misura, od altra cosa che spetti a’ passi. Per esempio: volendo passare del Mezzo contrattempo a due movimenti al passo Gittato; finito il Mezzo contrattempo coll’uno o coll’altro piede, la gamba la quale rimane in aria si pieghi per lo ginocchio, e nuovamente distesala, si mandi giù alla positura del passo Gittato.
Di quelle in aria [14] Le posizioni “in aria” non sono da nessuno considerate, ed io le giudico non men necessarie dell’altre; ed in questo nostro Trattato ne parleremo sovvente. […] Non mi pare che bastar dovrebbe il dir che un piede resta in aria, senza dirsi in qual situazione. […] Il dir dunque positura in aria, intendo dire che un piede stia in aria ed uno fermo a terra. […] [18] La “quarta” non altro muta da quella vera, che tenere in aria il piè, che deve tenere il tallone sulla linea della noce dell altro. […] Sicché queste posizioni in aria non altra differenza hanno delle vere, che tener sollevato da terra il piede cui regna la positura.
Si giuoca in tutto il tempo del passo, la coscia che accompagna il movimento della gamba: la battuta istessa che darassi darà risalto alla gamba, che la rimanda in seconda altra volta, ma un poco più accosta, da dove senza la menoma pausa si porta alla seconda in aria, e ciò col piede destro; col sinistro, appena battuto, si fa un lieve salticello, che prende terreno avanti. [3] “Addietro” non altra differenza v’ha, che la battuta si fa addietro, cioè con la fronte di una gamba si batte la polpa dell’altra, il di cui piede col salticello prende terreno indietro, ed il piede che ha battuto va pure alla seconda in aria. [4] “In fianco”, dopo la battuta il piede sinistro col salticello occuperà altro terreno da lato, e l’altro anderà in seconda in aria, al solito. […] [6] Raddoppiandosi avanti, si fanno tutti con l’istesso piede, ed invece di finirsi, col piede che batte, in seconda in aria, si porta glissando alla quarta avanti. […] Quelli in fianco non cambiano piede, ma tutti si fanno con l’istesso, e finiscono nella propria seconda in aria come d’uno abbiamo detto.
Per farsi “avanti” fa d’uopo componersi in quarta, per cagion di esempio col piede destro addietro, e senza piegare si stacca alla seconda in aria, che senza ivi fermarsi, strisciando appena appena la terra, si porta piegando in quarta un poco sforzata, ed il sinistro, che resta addietro, portisi alla terza dietro al destro, ove si rileverà sulle punte de’ piedi, e con un passo naturale fatto dal dritto in quarta avanti sarà finito. […] Questo, come si è detto di quello in fianco semplice (§ 1), comincia dalla quarta, e dopo di aversi portato in seconda si scaccia alla seconda in aria, da dove subito passa alla seconda in terra. […] [13] Mostriamo un esempio “avanti” con far staccare il destro dalla quarta alla seconda in aria, stasse avanti o indietro continuamente strisciando, si porti l’istesso piede in quarta avanti, indi il sinistro piede, cui resta addietro, si getti sotto al dritto, cacciando questi alla quarta in aria, dalla quale si getti anche questi avanti al manco, e questo vien cacciato alla seconda in aria, dove fermato si termina il passo. […] [15] “Fiancheggiato”, se si vuol fare alla destra, si porti il piede dritto alla seconda posizione e, nel rilevarsi, si urti di leggiere con l’altro piede sotto, e vadi in seconda in aria, il quale tornasi gittando sopra l’altro, cui si leva in seconda pure in aria. […] [17] Quattro movimenti in questi pure si contengono, cambiando il secondo ed il terzo in gittato, il quarto in staccato in aria.
Per grazia di esempio: si equilibra sopra tutte due le piante de’ piedi in quarta positura e poi si piegano appena le ginocchia egualmente, e nel rialzare si fa un salticello sul collo del piede, che importa levare il solo calcagno da terra, sebbene levandosi affatto tutto non sarebbe errore, indi si distacca il piè che stava avanti alla quarta in aria avanti, e così si dice “avanti”; indietro per essere “addietro”, e da lato sarà “fiancheggiato”, in qual sol movimento consiste la differenza, levato dunque in aria il piede e posto ben fermo il corpo in equilibrio tutto sull’altro piede, si piega con un dolce molleggio il solo ginocchio del piede che sta in aria, e tornandolo a portare alla quarta in aria, come stava, vien terminato il detto passo. […] Il primo il piegare, il rilevare col salto il secondo, il terzo molleggiato portato altra volta in aria.
Contiene or due, ed or tre movimenti, secondoché viene messo in opera; perciocché o si vorrà fare nel primo modo, cioè piegando i ginocchi, rialzandogli saltando e cadendo sopra un piede, tenendosi l’altro levato in aria, ed in questo caso conterrà due movimenti, cioè il piegato ed il rialzato; o si vorrà fare nel secondo modo, cioè piegando i ginocchi, rialzandogli saltando e cadendo sopra un sol piede, ed ultimamente facendo un passo Semplice col piè che rimane in aria; ed avrà tre movimenti, cioè il piegato, il rialzato e l’andante. […] L’esempio del Mezzo contrattempo a due movimenti sia questo: se si vuol fare sulla terza positura tenendo addietro il piè dritto, conviene primieramente equilibrare il corpo sul piè sinistro, col destro sulla punta, ed appresso si vogliono piegare i ginocchi, e rialzandogli saltare, e cadere sopra il piè manco, levando il piè destro in aria. E l’esempio del Mezzo contrattempo a tre movimenti col tenersi i piedi sulla medesima positura, e modo che s’è detto del precedente, sia quest’altro: s’equilibri in prima il corpo sopra il piè manco tenendosi addietro il dritto sulla punta; e quindi si pieghino i ginocchi e si rialzino saltando e cadendo sopra il piè sinistro, e col destro, il quale si trova in aria, si faccia un passo Semplice sopra quella positura che la composizione della danza richiede.
Per farsi, si equilibra il corpo sopra ambedue i piedi (IV n. 1), messo nella prima posizione in aria, si piegano le ginocchia e strisciando un piede, il dritto o il sinistro, si porta alla quinta posizione; poscia staccandolo, con il piede istesso formerassi un cerchio in aria, con tenere il collo del piede ben disteso, e portisi altra volta alla posizione prima in aria. […] Si fa saltando in aria, del qual parleremo nelle Capriole; talvolta si replica due e tre volte nel salto istesso, ed in tal caso si fa tutto in fianco, senza che dalla prima si portasse alla quinta.
Da poi tornandosi altra volta alla seconda in aria, restando il ginocchio nella stessa positura della seconda, porrassi la punta del destro avanti la punta del manco, con inarcare sempre il collo del piede, si sarà fatto un secondo Battimento; e così via via, replicandone quanto più potransi e con la maggior prestezza che sarà possibile, si diverrà sollecito e franco nell’uso del ballo. […] Il primo portandosi in aria, il secondo in quinta addietro o avanti. […] Si comincia pur dalla quinta, e sollevato il piede cui deve fare il Battimento, passa per la prima in aria e va alla quinta avanti, se dalla dietra incominciò, con tenersi distesi ambi i ginocchi. […] [6] Movimento, in questo, se ne considera uno solo; perché nella prima in aria non vi si arresti, ma vi si passa con prestezza. […] Sul collo del piede [7] Il “Battimento sul collo del piede” si comincia anche dalla quinta, nel quale piegasi il ginocchio del piede che batterà, con la punta ben bassa, e passandolo per la seconda in aria, si porta alla quinta addietro in aria, e da questa anderà altra volta a battere innanzi il collo del piede che sta a terra: così si replicherà per quante volte si potrà, con la maggior prestezza che sia possibile, che quanto è più sollecito, tanto è più bello.
Puolsi fare avanti, indietro, da lato, in giro, a piè fermo, sotto al corpo, in aria, e da queste maniere si fa ad una e a due piegate. […] [8] Quello “in aria” si fa pure col piede indietro, per esempio il dritto, si piega e si leva in aria l’istesso piede, qual già portato in aria si va distendendo a poco a poco il ginocchio fintanto che arriva alla seconda in aria, da dove si va portando, così disteso com’è, alla quarta stessamente in aria.
Puol pigliarsi questo Contratempo ad uso di Rigodone da quattro posizioni, fuorché dalla seconda: facciam l’esempio sulla quarta, in quale si piega, e nel distender si salta, e cascando verbigrazia sul piede destro, il sinistro si leva in aria, il qual poi si tornerà a riporre subito in terra a prima posizione, ed immediatamente si leva l’altro a seconda posizione in aria, rimettendolo poscia nell’istessa quarta: ciò, che vale il Contratempo. Quindi per far l’Assemblé, si pieghino le ginocchia, e rialzandole, sollevasi appena in aria col tempo istesso e si faccia un Assemblé sotto al corpo, con la quale si darà fine al Rigodone.
Ei non ha piegatura veruna, si prende dalla Seconda in aria, oppure dalla quarta similmente in aria, ed alle volte, secondo il caso, dalla quarta sotto. […] Si pone in quarta sotto con detto piede dritto, e facendolo passare per la seconda in aria, pongasi in quarta sopra al manco, con far fronte alla parte ove tenevansi le spalle rivolte, che, per far questo, sia di bisogno portare il dritto per aria, che farà quasi tre quarti di circolo, e deve girarsi a guisa d’asse sul manco, per poter trovarsi con questo in quarta sotto, indi il sinistro si porta in seconda, e con terminare il giro intiero se gli darà fine, portando il destro altra volta in quarta sotto. […] Per far questo fa d’uopo ponersi in quarta col dritto esempigrazia dietro al manco, e piegando si stacca il piede di dietro alla seconda posizione in aria, da dove si porterà in terza sotto al sinistro, e rilevando alquanto sulle punte de’ piedi, nel ricalare tornisi a staccare l’istesso destro alla seconda in aria altra volta; e così sarà finito. […] Bourrée in aria [29] Il Bourrée “in aria” è un passo composto, siccome lo è il Troussé, il passo di “Ciaccona” ed altri. […] Farassi prima un Assemblé, oppure una Quarta capriolata, restando un piede dietro, indi se ne farà un’altra con l’istesso piede avanti, e vi si lega un mezzo contratempo con restare in attitudine in quarta in aria con il piede sinistro mezzo curvo, tenente la punta ben bassa.
[2] Volendosi fare “a dritta” con un “quarto di giro”, si porta il piè destro che sta avanti, in quarta addietro, distese le ginocchia, segnando un mezzo cerchio in aria, finché arriva alla seconda in aria, da dove cominciano a piegarsi i ginocchi, finché arrivati alla posizione quarta già detta, e questo portamento con tal piegata serva per regola generale di dare un garbo alle Pirouettes, piegati dunque li ginocchi, si porta la sola punta a terra, alzando il calcagno dell’altro piede, e si rileva sulle due punte de’ piedi, tenendosi l’equilibrio del corpo nel modo secondo (cap. […] I Ballerini tante volte uniscono a questa pirola de’ Tordichamb, o alcuni Battimenti fatti e disfatti, o alcuni molleggi di ginocchi con quel piede che deve stare in aria, quando si girerà sulla punta dell’altro, ed è permesso al serio in tal caso di farla sostenuta. […] [13] Quella “ponta e tacco” è propria ancor del solo Grottesco, ed è che la punta del piede che sta in aria si appoggia al tacco del piè su cui si gira, ed è questa Pirola incerta pure. [14] Al contrario, quella “tacco e ponta”, nella quale il tacco del piè che sta in aria si mette sulla punta del piè che gira. […] [15] La Pirola “distesa aperta” si fa girando in sopra una punta di piede, tenendo l’altro alla distanza della seconda in aria e ben distesi li ginocchi.
[5] Per far dunque questa Attitudine Teatrale a piè fermo fa mestiere mettersi in una delle posizioni e si comincia a piegar le ginocchia, e distendendo si rileva solo quel piede che resta in terra, sul quale si sosterrà tutto il corpo in equilibrio, e l’altro piede si solleva in aria, curvandolo nel ginocchio, ed il braccio del suo stesso lato si alza a mezzo cerchio con la palma della mano riguardante al petto, la vita che sia voltata per linea obbliqua dalla parte opposta a quel piede che sta in aria, con la testa rivolta alla parte corrispondente, ove pur gli occhi, che saranno parlanti ed esprimenti lo stato del Ballante. [6] Dopo di essersi posto in posizione per farla “avanti”, e volendola cominciare col destro, si mette con esso piede in quarta avanti, indi rilevando e piegando appena naturalmente si alza alla quarta in aria avanti, con tenere la vita tutta in prospetto, con alzare il braccio sinistro a mezzo cerchio, come sopra, e della vita, della testa e degli occhi si osserverà l’anzidetto. [7] Quella “indietro” non è di altro differente, se non che, invece di sollevarsi il piede in aria avanti, si solleverà addietro, e sarà alzato il braccio corrispondente al suo fianco: cosicché l’Attitudini, o siano innanzi, o addietro, differiscono, che il piede si porterà sollevato innanzi, essendo avanti, e il braccio contrario farà l’atteggio; quell’addietro si distingue dal solo piede che si alza addietro, ed il braccio del suo stesso lato si alzerà avanti. [8] “In fianco” si equilibra il corpo sopra un piede, levando l’altro in seconda in aria, tenendo le ginocchia distese, e le braccia si possono tenere egualmente alzate, potendosi portare in ogni sorte di atteggio secondo chiamerà l’azione. […] Per fare una furia l’Attitudine avanti avrà alzato il braccio istesso del piede che sta in aria, ed alto fuor di misura con le dita irregolari, esprimendo una rabbia della quale è proprio recare una rigidezza alle membra tutte del corpo, con gli occhi che scintillano, i denti che digrignano come cani Mastini, e tutto ciò che puol caratterizzare la loro essenza avvelenata, livida e liverosa: non dovendosi mai in elleno osservare regolarità, ma soltanto una veloce destrezza nel gesteggiare.
Mostrerà taluno che l’aria sia gravej con appendere in una statera un vaso di vetro ermeticamente sigillato, e il farà pendere in equilibrio con un peso apposto all’altra parte; quindi per la macchina Boiliana, o sia Pneumatica, estraendosi l’aria dal vaso vitreo si vedrà dalla parte del peso traboccar la lance. Mostrerà egli per ciò la ragion della gravità come opera, come con la macchina di Pneuma viene estratta l’aria, ed altre intrinseche ragioni, senza spiegare il sistema tutto? […] Ma costui nulla saprà della Musica, e quel che cantucchia appreso ad aria, non sarà mai a perfezione cantato, malgrado l’attenzione usata e l’abilità naturale sortita.
Facciam l’esempio sulla quarta col destro avanti: si equilibra il corpo sopra il manco, e piegando le ginocchia, alzasi il destro in quarta in aria, distendendosi esso solo, ed il manco resta tuttavolta piegato, sostenendo l’equilibrio del corpo, e nel rialzare e distender di questo, si dona moto alla elasticità del ginocchio, ma più a quella del collo del piede, in maniera che possasi fare un salticello sollevato appena da terra ed avanzando piccolissimo terreno avanti, e nel cadersi giù, si cadi nel punto istesso con entrambi i piedi, portando il destro in una delle posizioni avanti, fuorché nella seconda e nella prima; sebbene parlando di semplice Assemblé cadesi in quinta; nell’altre due maniere quando vi si dovrà legare un passo che in una di esse principia. [6] In quella “indietro” il principio è l’istesso, nella quale si leva pure in aria alla quarta il piè d’innanzi, piegandosi, distendendosi e sollevandosi come sopra si è detto, nel cader poi giù, v’è la sola differenza che si acquista terreno indietro, e che il destro cade indietro in una delle tre suddette posizioni, come chiamerà il susseguente passo che legarvisi dovrà. [7] La “fiancheggiata” comincia dalla stessa posizione, e nel levarsi in aria, si stacca in seconda, nel cader, cade prendendo terreno da lato, ed in una delle tre divisate positure, che neppure in questa di fianco si cade in seconda. [8] “Girando” è l’istessa, aggiungendosi il giro che si fa nel cadere in quella quantità che richiedesi, e per esser “fatta” si gira dalla parte di quel piè che si solleva in quarta in aria; per esser “disfatta”, al contrario, si gira dalla parte del piede che sta a terra.