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14. (1728) Trattato del ballo nobile di Giambattista Dufort « Trattato del Ballo Nobile di Giambattista Dufort — Trattato del Ballo Nobile — Capitolo V. Della Cadenza. »

[2] Manifesta cosa è adunque che, essendo la danza figliuola dell’armonia, alcuno non sappia possa ballare s’egli non conosce e co’ movimenti del corpo la cadenza di quella non siegue. […] E, se con tutto il rigore parlar volessimo, ci converrebbe dire che non v’ha, vi può avere, alcuna misura la qual binaria o ternaria non sia, perciocché, esser non potendo altrimenti i numeri che pari o impari, tutte le misure dell’armonia deono esser di ragion dupla, ovvero tripla.

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