/ 73
1 (1728) Trattato del ballo nobile di Giambattista Dufort « Trattato del Ballo Nobile di Giambattista Dufort — Trattato del Ballo Nobile — Capitolo XXXIV. Avvertimenti generali a coloro che vogliono perfettamente imprendere il ballo nobile »
ontenersi. Ed avvegnaché paia che il saper per via d’esempi sia molto più agevole dello intender per via di regole, perché
iù agevole dello intender per via di regole, perché veramente è assai più difficile d’imprendere le regole della musica, ch
prendere le regole della musica, che il mandarsi in memoria, udendola più volte, un’aria nel Teatro (il qual esempio serva
otrà mai finir d’apparargli, perché invero, contuttoché alcun vivesse più secoli e che di giorno in giorno si mandasse in m
ed avvertire; si dovrà fermamente dire che non v’ha, né vi può avere, più sicura e più corta via da poter le cose sapere ch
si dovrà fermamente dire che non v’ha, né vi può avere, più sicura e più corta via da poter le cose sapere che, lasciati d
a dimostre, non solamente sarebbono stati abili a poter ballare assai più danze, e più regolata-mente di quelle che non san
on solamente sarebbono stati abili a poter ballare assai più danze, e più regolata-mente di quelle che non sanno; ma eziand
strapazzarsi inutilmente le gambe e tutto il corpo, ed i quali quanto più s’affrettano, tanto più vanno errati; simili a co
le gambe e tutto il corpo, ed i quali quanto più s’affrettano, tanto più vanno errati; simili a coloro i quali, ritrovando
ben folta ed intralciata foresta, smarrito il dritto sentiero, quanto più corrono ed affrettano il cammino per quella, tant
ntiero, quanto più corrono ed affrettano il cammino per quella, tanto più s’allontanano dalla diritta via. Ma lasciato da b
unendone due, or tre, or quattro ed or cinque, e da mano in mano via più crescendo nel numero, ballandogli poco a poco sop
2 (1779) Trattato teorico-prattico di ballo « Trattato teorico-prattico di ballo —  Parte prima — Capitolo LIII. Del Passo di Ciaccona »
a tutti i Ballerini seri; motivo del suo ballar di distacco, e per lo più si ballano all’impronto tutti gli “a soli”, e se
r tramezzata con tante e tante moderazioni fa render questo genere il più difficile di tutti, e tanto vien difficile al Bal
iaccona. Dopo di aver ballato detti figuranti ventiquattro battute, o più , o meno, il Ballerino vien fuori con un “a Solo”,
un “a Solo”, o con un “Duetto”, e si ballano altre tante battute, al più 32, che più di tanto non può ballare un Ballerino
, o con un “Duetto”, e si ballano altre tante battute, al più 32, che più di tanto non può ballare un Ballerino, una Baller
ballare un Ballerino, una Ballerina, e se sen trovano chi ne balla di più , sono que’ che, non essendo sua spezione simil so
musica, e niente ballo: in tal guisa vi si puol con franchezza ballar più di ventiquattro o 32 battute; ma se le aplomb fos
ità della Musica, certa cosa sarebbe, che riuscir non potrebbe ballar più delle già dette battute.
3 (1779) Trattato teorico-prattico di ballo « Trattato teorico-prattico di ballo —  Parte prima — Capitolo XLVIII. De’ Tempi di Coscia, de Temps de Cuisse »
e ginocchio disteso, assignando di ragione che in questa guisa riesce più brillante. Altri pretendono, e con più di ragione
one che in questa guisa riesce più brillante. Altri pretendono, e con più di ragione, che facendosi col ginocchio piegato a
ne, che facendosi col ginocchio piegato abbia altro merito e si rende più preggevole, ed infatti i Francesi l’usano così, i
iù preggevole, ed infatti i Francesi l’usano così, in qual maniera fa più vaga mostra. La mia opinione sarebbe pur questa:
dosi fare in un grave, la battuta della Musica vien con detta piegata più riempiuta. Si fanno in variate maniere: avanti, i
risalto alla gamba, che la rimanda in seconda altra volta, ma un poco più accosta, da dove senza la menoma pausa si porta a
gato, si aggiunge il solo giro, che si fa nel salto e non puol essere più di un quarto per ogni tempo di coscia, si suole g
4 (1728) Trattato del ballo nobile di Giambattista Dufort « Trattato del Ballo Nobile di Giambattista Dufort — Trattato del Minuetto — Capitolo VI. D’alcuni altri passi ed ornamenti, co’ quali si può rendere più leggiadro il Minuetto »
itolo VI. D’alcuni altri passi ed ornamenti, co’ quali si può rendere più leggiadro il Minuetto [1] Quantunque paia a pri
il Minuetto sia facile ad esser ballato, è nondimeno difficilissimo, più che ogn’altra danza, a piacere agli spettatori; p
sono annoiare. E da ciò nasce che il Minuetto, come dissi, quantunque più facile dell’altre danze a ballare, si rende più m
ome dissi, quantunque più facile dell’altre danze a ballare, si rende più malagevole a piacere agli spettatori: e che per c
[4] Si possono eziandio, mentre si fa il passo Grave, alzare un poco più le braccia; e chinato alquanto il capo verso la d
are il Grave, od altro passo, fuor quello del Minuetto. E però la via più sicura che bisogna tenere si è che, qualora è da
i passi raddoppiati, che si fanno velocemente, ed i passi che girano più d’un quarto di giro, i quali generalmente son da
e i passi o piegamenti di testa, co’ quali si può rendere il Minuetto più adorno, non si deono troppo spesso fare, perciocc
a qual cagione, nell’intero suo decorso far si potranno una, due o al più tre volte, e gli saran per aggiugnere somma grazi
be lo stesso che voler incorrere nel grave difetto di coloro che sono più vaghi degli ornamenti che della sustanza delle co
5 (1779) Trattato teorico-prattico di ballo « Trattato teorico-prattico di ballo —  Parte prima — Capitolo VI. Della Cadenza »
lla non sia dupla ovvero tripla. [2] Il tempo binario, che è un tempo più allegro dell’altro, si adopera in quelle Danze ch
pio la Giga, la Gavotta, l’Alemanda e simili. Il tempo trinario, ch’è più largo, serve per le Danze che posatamente si fann
ballano le furie ed altri. Ancorché vi siano altri tempi, che paiono più larghi e posati de’ ternari, detti “otto duodoci”
a questi due tempi trinari vi sono otto gradi di velocità, che uno ha più dell’altro. Non giova il solo saper ballare ne’ t
gli antichi, che ogni passo occupava una battuta. Noi facciam correre più battute in un passo e mettiamo più passi in una b
a una battuta. Noi facciam correre più battute in un passo e mettiamo più passi in una battuta. Facevansi que’ un Emboité i
la moltitudine de’ passi non ha luogo, ma riempir si deve la cadenza più dagli atteggi che da passi. Si ripiglia la fuga,
della Semibreve e la metà della Minima, talmentecché ha quattro gradi più di velocità della Tripola maggiore, e due più del
tecché ha quattro gradi più di velocità della Tripola maggiore, e due più della tripola minore; e questo per i tempi trinar
otto duodeci vuole duodeci Crome in ogni sua battuta, ed è al doppio più largo dell’otto tre; e sebbene sia tempo binario
6 (1779) Trattato teorico-prattico di ballo « Trattato teorico-prattico di ballo —  Parte prima — Capitolo LX. Delle Capriole » p. 31
e alla seconda in aria che avrà il tempo di una “Quinta”, non sarebbe più tutta alla Francese, perché finisce aperta: ma co
ifficoltà nel tagliare, in fine, dalla francese alla spagnuola: ma il più sta nel tempo di girarsi la vita. [7] Per fare un
i quelle alla Francese e all’Italiana, che quando le intrecciate sono più grandi, tanto sembrano più brillanti, ed in quest
l’Italiana, che quando le intrecciate sono più grandi, tanto sembrano più brillanti, ed in queste il troppo allargare e dis
a terra quello in aria e questo in terra. [11] Senza verun dubbio la più difficile di queste tre diversità d’intrecciare l
nda fa riuscir così difficile la Capriola all’Italiana, che si fa con più faciltà l’Undecima presa all’Italiana e finita al
ria, che spiccato un salto, nel tempo che si sta in aria, si fa uno o più Tordichamb, come qui sotto meglio divisaremo. [16
nell’istesso salto possonsi farne due, ma i giri della gamba si fanno più stretti. Facendone uno, si fa un gran cerchio con
impeto al Salto. In un salto di questa specie non si può raddoppiare più di un Tordichamb; ma si possono replicare più gor
non si può raddoppiare più di un Tordichamb; ma si possono replicare più gorguglié, o tutte con il medesimo piede o cambia
nostri di propria invenzione. Io solo ho divisato di quelle che sono più comuni e più pratticate. § 8. Salto del fiocco
opria invenzione. Io solo ho divisato di quelle che sono più comuni e più pratticate. § 8. Salto del fiocco [23] Il “
l’altro, come di sopra si è spiegato. Io questo salto, per renderlo più difficile, lo solevo prendere con tutti due i pie
gnare il gran cerchio con un distacco di coscia assai grande, sebbene più di mezzo giro non poteva dare alla vita. Faceva u
alzata così grande in questo salto, che passava la testa degli uomini più alti per sotto la piegatura del ginocchio: anzi l
di Sardegna, Felice Regnante, faceva uscire sul Teatro il Granatiere più alto tra quei che facevano le Comparse, in abito
a stessa quinta, si rancignano le gambe per sotto al corpo quanto sia più possibile, poi si distendono parimenti accoppiati
dono tutte due le gambe ne’ fianchi, aprendosi e distendendosi quanto più si possono, alzando la testa e raddrizzando la vi
a levata non si ha da cercare un’esatta posizione, ma quella che darà più forza al salto. [35] Quelle “fiancheggiate” si pr
lta a distaccarsi alla seconda, ma sforzata, ed aperti i piedi quanto più si possano; nel principiar della cascata si comin
i batte nella prima posizione e si torna a staccare in grande, quanto più puole, cadendo poi su il piede medesimo, levando
n un piede, per esempio il destro, si batte nell’altro, facendo una o più battute, sebbene una è da melenso, e poi cadendos
seste, e tutto proviene dalla celerità del Ballante il quale, quanto più sollecito intreccia, tanto acquista di merito.
tte pianta e pianta di piede; e questa battuta puol farsi per due, al più per tre volte. [62] Si fanno similmente “in fianc
tti due i piedi, restando uniti. [64] Si fanno pure diversamente ed è più difficile, che dopo la prima ritirata si distendo
a prima ritirata si distendono i piedi, con alzarli per avanti quanto più si possono, curvando il corpo, come coricarsi sul
oi, arrivato a fior di terra si distacca bene in aria un piede quanto più si puole, cadendosi obliquo sull’altro piede. [68
i, si spicca un gran salto distaccandosi le cosce ne’ fianchi, quanto più larghe si possono, e devesi fermare alquanto in a
alquanto in aria in quella situazione; quanto poi sta per non potersi più reggere, riunisca nella cascata ad un tempo i pie
anto. [72] Questo era un passo speciale del Sign. Cesarini, cui stava più degli altri sospeso in aria. § 22. Forbice
nuola, si tornano ad accostare alla prima e si allontanano finalmente più della quarta, cadendo poi in prima, nel carattere
n aria il destro piè, rialzasi il sinistro, e si lascia andare quanto più si puote in aria, la forza di questo alto si è ch
quanto più si puote in aria, la forza di questo alto si è che quanto più si faccia sul fianco, più riesce bello: si puole
ia, la forza di questo alto si è che quanto più si faccia sul fianco, più riesce bello: si puole fare ritirato e disteso; s
7 (1728) Trattato del ballo nobile di Giambattista Dufort « Trattato del Ballo Nobile di Giambattista Dufort — Trattato del Ballo Nobile — Capitolo IV. De’ Movimenti del Corpo »
mplici sono quelli che s’adoperano tutti soli e che non vanno uniti a più spezie di movimenti. I composti, per contrario, s
vimenti. I composti, per contrario, sono quelli che vanno congiunti a più movimenti di spezie diversa. I movimenti semplici
uscir dal suo propio luogo. I composti, i quali costano di due, o al più di tre semplici movimenti congiunti in uno, ed i
; ed all’incontro non è da tacere che, qualora si adoperano dal corpo più movimenti congiunti in uno, non s’hanno da contar
dal corpo più movimenti congiunti in uno, non s’hanno da contare per più movimenti, ma per un solo. [3] S’avverta oltracci
stenuto e grave portamento della persona non si scomponga; che si dee più tosto far sembianti di saltare, che veramente lev
8 (1779) Trattato teorico-prattico di ballo « Trattato teorico-prattico di ballo —  Parte prima — Capitolo XL. Del Passo Unito, o sia de Assemblé »
esta si adopera un’Assemblé. Grande uso ne fanno i Ballerini, e molto più le Ballanti, le quali, dovendo fare una Capriola
lasciano una e fanno in sua vece un’Assemblé. [2] Presso i Francesi è più in costumanza che presso di noi Italiani, perchè
perchè quelli non si curano del troppo uso delle Capriole, servendosi più tosto del ballar terreno. Alcune delle nostre Don
ù tosto del ballar terreno. Alcune delle nostre Donne vogliono essere più tosto Francesi che Italiane: esse per risparmiar
ssere più tosto Francesi che Italiane: esse per risparmiar fatiga fan più volentieri una Assemblé invece di una Capriola, e
e distender di questo, si dona moto alla elasticità del ginocchio, ma più a quella del collo del piede, in maniera che poss
9 (1779) Trattato teorico-prattico di ballo « Trattato teorico-prattico di ballo —  Parte prima — Capitolo LVIII. Dell’Attitudine »
Teatro non consiste in un solo e semplice gesto, ma in una unione di più atteggi, dovendo essere un accompagnamento di bra
asteranno con le opposte situazioni del corpo, le braccia non saranno più poste in comode attitudini, sarà tutto inconvenie
gni sorte di atteggio secondo chiamerà l’azione. [9] “In giro” niente più vi si aggiungerà, che un solo quarto di giro. [10
he un solo quarto di giro. [10] Quelle “sforzate” avranno un atteggio più grande dell’ordinario, come l’istesso termine don
ordinazione non fa che non meriti tutta l’attenzione: anzi vi bisogna più di tutti i caratteri, per essere espresso e condo
mano, e nel giocar dette facelle, nel far de’ tableaux, de’ groppi in più furie intrecciate, fa di mestiere essere molto ag
olte ne’ nostri Teatri Italiani non riescono simili caratteri? Perché più delle fiate prendono un serio ballerino alle sue
atri Francesi, ove i balli gareggiano con i quadri di prospettiva de’ più rinomati autori, i Ballerini esercitano soltanto
10 (1779) Trattato teorico-prattico di ballo « Trattato teorico-prattico di ballo —  Parte prima — Capitolo V. De’ Movimenti del Corpo »
tesso terreno ove si trova; e non v’ha passo, cui non sia da uno o da più movimenti composto. [2] I movimenti possono esser
cie di movimenti: al contrario i movimenti composti sono aggregati da più sorti di movimenti semplici. Verbigrazia, il pieg
uscir dall’istesso luogo. I composti, che, come si disse, costano da più movimenti semplici, sono per esempio: il piegar c
nato e del circolare, e così ogni movimento che si adopra congiunto a più d’uno si chiama un movimento composto. Il piegare
11 (1728) Trattato del ballo nobile di Giambattista Dufort « Trattato del Ballo Nobile di Giambattista Dufort — Trattato del Ballo Nobile — Avviso a chi legge »
i a dar le regole della Danza, sulle quali scrissero alcuni libri. Il più antico di essi fu dato alle stampe a Milano l’ann
Dedicato al Serenissimo Signore Galeazzo Sforza Duca di Milano; ed il più novello è stampato in Venezia l’anno 1581, il cui
i all’antica maniera Italiana, con somma ammirazione di tutti sopra i più cospicui teatri d’Italia ha ballato. [4] Egli non
i può immaginare di spiritoso e sorprendevole, ed a quella da Sala di più nobile e maestoso. Monsieur de Beauchamp, composi
tte le altre Danze, ma hanno obbligato moltissime Nazioni, e forse le più colte del Mondo tutto, a non preggiarsi in altra
ali la Natura è stata poco liberale de’ doni suoi. [8] Questo si è il più nobile e leggiadro divertimento, così delle Corti
ovrane che dell’altre Città cospicue. Ed in vero non v’è in esse cosa più magnifica, e che dia maggior diletto, quanto le f
12 (1728) Trattato del ballo nobile di Giambattista Dufort « Trattato del Ballo Nobile di Giambattista Dufort — Trattato del Minuetto — Capitolo III. Del Movimento delle braccia del Minuetto »
o si distendevano. [3] Secondariamente, tenendosi le braccia alquanto più basse, si faceva questo movimento in tre tempi: n
le mani giugnessero fino alla parte delle tasche della giubba a’ lati più vicina; nel secondo tempo, piegando i gomiti, si
s’usa, la quale è parimente a tre tempi, e che invero è di gran lunga più nobile e graziosa delle altre due di sopra descri
senza fare alcuna forza, le braccia allato agli angoli delle tasche, più vicini alle pieghe della giubba, tenendosi le man
13 (1728) Trattato del ballo nobile di Giambattista Dufort « Trattato del Ballo Nobile di Giambattista Dufort — Trattato del Minuetto — Capitolo II. Del Passo del Minuetto »
inuetto che oggidì s’usa, il quale senz’alcuna contraddizione è assai più bello e gentile degli altri due; e sono per affer
r affermare che difficilmente i posteri ne saran per trovare un altro più nobile e ben fatto di esso. Il qual passo, percio
sinistro innanzi, facendo un leggerissimo passo Sdrucciolo ad un poco più della quarta positura; quindi si faccia col piè d
leggermente fare, che quasi divenga impercettibile, perciocché quanto più sarà adoperato soavemente, tanto più sarà per riu
mpercettibile, perciocché quanto più sarà adoperato soavemente, tanto più sarà per riuscire gradevole alla vista de’ riguar
, e piegando insensibilmente il dritto ginocchio, un passo ad un poco più della seconda positura; succeda poi a questo un p
sima ragione non gli si dee che un solo movimento attribuire. [10] La più bella e leggiadra maniera da far questo passo è d
14 (1779) Trattato teorico-prattico di ballo « Trattato teorico-prattico di ballo —  Parte prima — Capitolo XIV. Del Battimento del piede, de Battement »
sarà fatto un secondo Battimento; e così via via, replicandone quanto più potransi e con la maggior prestezza che sarà poss
fine di passo o riempimento di una battuta; noi il raddoppiamo quanto più si puole, e così si rende più brillante. § 2.
una battuta; noi il raddoppiamo quanto più si puole, e così si rende più brillante. § 2. Disteso [5] La seconda sort
nciò, con tenersi distesi ambi i ginocchi. Se ne replicano per quanto più se ne possano, si fanno con l’uno e con l’altro p
te si potrà, con la maggior prestezza che sia possibile, che quanto è più sollecito, tanto è più bello. Questo battuto sul
gior prestezza che sia possibile, che quanto è più sollecito, tanto è più bello. Questo battuto sul collo del piede si puol
ando il primo, ed abbassando il piede l’altro. Questi pur si fanno al più presto che puossi, per ottenersi il bramato profi
15 (1728) Trattato del ballo nobile di Giambattista Dufort « Trattato del Ballo Nobile di Giambattista Dufort — Trattato del Ballo Nobile — Capitolo X. Della Pirola [Pirouette] »
ed in otto mezzi quarti di giro. Si potrebbe anche suddividere in vie più piccole particelle: ma peroché ciò facendo, le pa
locità differisce, sì che la Pirola di mezzo giro dee farsi due volte più veloce di quella d’un quarto; e quella d’un quart
rpo nel ballo nobile. Ed in qualunque modo che far si voglia, non val più che un tempo, la cui battuta si trova sul secondo
ifferisce, fuor solamente in ciò che la prima si fa una volta e mezza più veloce della seconda; e quella di mezzo giro dee
più veloce della seconda; e quella di mezzo giro dee farsi due volte più veloce della Pirola d’un quarto; e quella d’un qu
16 (1779) Trattato teorico-prattico di ballo « Trattato teorico-prattico di ballo —  Parte prima — Capitolo I. Dell’Utilità della Danza »
getto di questa piacevole Facultà; ma l’utile che si ricava da essa è più del dolce; a segno che, oso dire, rendesi in un C
al corpo nostro, sia il dotarlo di una nuova simmetria: ma solo rende più disposta e ben messa quell’istessa che dalla natu
pur su di ciò saggiamente si avvisò il sign. Cavalier Planelli. Anzi più delle volte una buona artifiziosa disposizione ce
17 (1779) Trattato teorico-prattico di ballo « Trattato teorico-prattico di ballo —  Parte prima — Capitolo XLV. Della Pirola, de Pirouettes »
terà addietro il piede che stava avanti. Questa Pirouette non può far più di un quarto di giro, che per farne mezzo, al som
punta di un solo piede, sopra il quale velocemente volgesi per quanti più giri si potran fare; e perciò chiamasi “incerta”,
iò chiamasi “incerta”, che non dipende dalla volontà del ballante far più o meno giri, ma quanto la sua abilità ed agilità
ere il giro, cosa veramente di eterna ammirazione: ma quello che reca più stupore si è, mentre serve nel giro con tutta la
hamb in variate maniere: ma non questo solo è degno di meraviglia; il più si è che lui non istà in equilibrio come gli altr
per conseguenza a prendere un esatto equilibrio, si pianta in aplomb più fermo che un Uomo aggiato e fresco non sta sui pr
18 (1728) Trattato del ballo nobile di Giambattista Dufort « Trattato del Ballo Nobile di Giambattista Dufort — Trattato del Minuetto — Capitolo V. Della Figura del Minuetto »
, di presente ha preso la forma d’un Z, la quale senza alcun dubbio è più laudevole della prima, perciocché coloro che ball
ossono assai meglio “figurare”: nel che consiste una delle maggiori e più visibili perfezioni della danza. [2] Per descrive
urare”: nel che, come di sopra è detto, consiste una delle maggiori e più visibili perfezioni della danza. [4] S’avverta pe
Ed acciocché non s’incorra in alcuno di questi difetti, la migliore e più sicura regola che convien seguire si è che, dopo
esso sopra la linea diametrale, e facciano un passaggio e mezzo, o al più due, sopra la stessa Figura del Z, e nel ritrovar
19 (1728) Trattato del ballo nobile di Giambattista Dufort « Trattato del Ballo Nobile di Giambattista Dufort — Delle Riverenze fuor della Danza »
erenze che si vogliono fare dall’uno e dall’altro lato sono invero le più difficili. Servono ne’ luoghi dove vi ha gran cop
egli salutare alcuno a man sinistra, cammini, se bisogna, uno, due, o più passi, e portato, o sdrucciolato, che avrà col pi
fermi tenendo i piedi sulla prima o sulla terza positura, o alquanto più lontani, quando le fosse più comodo: ed appresso
prima o sulla terza positura, o alquanto più lontani, quando le fosse più comodo: ed appresso pieghi amenduni i ginocchi ne
20 (1779) Trattato teorico-prattico di ballo « Trattato teorico-prattico di ballo —  Parte prima — Capitolo L. Del Brisé »
Il Brisé fatto in sua vera natura non ha niente della Capriola; anzi più ad essa si accosta un Assemblé in fianco, che un
nché sia poca cosa in se stesso, nulla di meno all’apparenza dimostra più del suo valore, per essere un passo brillante; co
gran mostra in que’ ballanti che hanno una somma vivacità nel piede, più che non fa una Capriola in un altro. In verità po
21 (1779) Trattato teorico-prattico di ballo « Trattato teorico-prattico di ballo —  Parte prima — Capitolo XVI. Del Passo Mezzo Tronco, o sia Mezzo Coupé »
to (cap. IV n. 3), e questa seconda non sia della solita distanza, ma più accosta alla prima, vale mezza tra l’una e l’altr
i porti in prima. Io a ciò non mi oppongo: ma per la lunga esperienza più aggevole riesce finirlo in seconda; del resto las
inirlo in seconda; del resto lascio la libertà di terminarlo ove sarà più facile, e massimamente se vi si deve legare altro
n incorrere in questo difetto. Facciam la spiega del passo per averne più compiuta l’idea. Messo che si farà in prima, e pi
22 (1779) Trattato teorico-prattico di ballo « Trattato teorico-prattico di ballo —  Parte prima — Capitolo XXV. Del Passo Grave, ou Courante »
uetto fa la sua sublime veduta, essendo questo una sorte di ballo de’ più nobili e seriosi. Nell’Amabile, ballo dolce, usat
o vi si aggiunge che il solo giro del corpo, e questo non deve essere più di un quarto, ch’essendo grave, perderia la sua m
più di un quarto, ch’essendo grave, perderia la sua maestà col girar più , e correrebbe pericolo di scomporsi visibilmente
endicolarmente, ed è questa la seconda piegata ed il movimento che di più si accresce, e quindi, tornandosi a rilevare, si
23 (1779) Trattato teorico-prattico di ballo « Trattato teorico-prattico di ballo —  Parte prima — Capitolo XLII. Dell’Emboité »
e abbiam detto sempre si preferisce la quarta all’altre, per esser la più comoda; e si fa o con l’uno o con l’altro piede.
vi si aggiunge che la quantità del giro, il quale non dovrebbe esser più di un quarto o al sommo mezzo, sebbene alcune del
iù di un quarto o al sommo mezzo, sebbene alcune delle volte si fa di più , ma ciò per mera necessità, e finisce in seconda.
24 (1728) Trattato del ballo nobile di Giambattista Dufort « Trattato del Ballo Nobile di Giambattista Dufort — Trattato del Ballo Nobile — Capitolo VII. Dichiarazione de’ segni che si trovano nelle Figure de’ Passi. »
timamente, quando si vuol dinotare che un passo deve andare due volte più veloce d’un altro, si vogliono adoperare due line
dà ad intendere che il passo congiunto, cioè L, debba andar due volte più veloce del passo M, che lo congiugne. [13] Per la
nti fare sopra le positure. E la seconda si è che, ritrovandosi due o più de’ detti segni così sopra i passi che sopra i pi
, sdrucciolamenti e cascate che s’hanno a fare sono quelli che stanno più prossimi al capo nero de’ passi, ovvero al tallon
25 (1779) Trattato teorico-prattico di ballo « Trattato teorico-prattico di ballo —  Parte prima — Capitolo LIX. Del Gioco delle Braccia »
na determinata misura, una distanza esatta, ma possono alzarsi quanto più si vuole dal sito delle altre: siccome il caratte
a poco si portano avanti, quasi vorrebbero unirsi, ma che non passin più oltre che a mira delle spalle, e giunte alla vist
si trovino come nel principio, quando la vita sta ben distesa. Per lo più ne fanno uso i Ballerini Seri in un fine, in uno
a e si dona impeto maggiore al salto. [14] Il giuoco delle braccia fa più delle volte tutto il preggio di un Ballerino, e s
i, ripara ed occupa alcune altre mancanze, poiché questi hanno per lo più poca gamba e quasi niente lena; perché il renders
da un Carattere all’altro, che se difficile è il ballar serio, non è più facile il vero comico grazioso. E che forse l’art
26 (1779) Trattato teorico-prattico di ballo « Trattato teorico-prattico di ballo —  Parte prima — Capitolo XXXVI. Del Mezzo Scacciato. Demi-Chassé »
sono troppo usati con togliere pur da loro l’ultimo movimento. Per lo più si lega a questi un battimento di piedi ed un’Ass
o il solo mezzo Chassé battuto girando che un quarto, o mezzo giro al più ; e con l’altra legazione si puol terminare il gir
27 (1779) Trattato teorico-prattico di ballo « Trattato teorico-prattico di ballo —  Parte prima — Capitolo XLI. Del Ballotté »
tanto in tempo “Trinario” quanto in “Binario”; su quai tempi si fa o più largo o più stretto: tutto dipende dalla prattica
mpo “Trinario” quanto in “Binario”; su quai tempi si fa o più largo o più stretto: tutto dipende dalla prattica e dall’orec
28 (1728) Trattato del ballo nobile di Giambattista Dufort « Trattato del Ballo Nobile di Giambattista Dufort — Trattato del Ballo Nobile — Capitolo XVIII. Del Fioretto [Fleuret] »
o di lor trattando farem vedere. [3] Il Fioretto Semplice, il quale è più degli altri due usato e necessario nel ballo nobi
esse un leggerissimo Mezzo gittato, sarebbe invero per riuscire assai più dilettevole per vaghezza. [4] Il Fioretto in Isca
brato il corpo sopra amenduni i piedi, si vogliono piegare i ginocchi più soavemente che negli altri Fioretti, e nel tempo
un modo da usare nel ballo nobile. [5] Il Fioretto in Gittato è assai più laudevole, grazioso e ben fatto che non è il prec
29 (1779) Trattato teorico-prattico di ballo « Trattato teorico-prattico di ballo —  Parte prima — Capitolo XLVI. Del Contratempo, Contretemps »
nder da tutte le positure, fuorché dalla prima e dalla seconda; ma la più aggevole per farsi avanti è la quarta, per la rag
ratempo puol farsi di “sbalzo volato”, e vale una forza, un impeto di più che si dona al corpo, e serve o per prendere qual
un corpo, si parla de’ corpi in generale, non solo del vivente, avrà più veemenza nell’elasticità quando sta più raccolto:
e, non solo del vivente, avrà più veemenza nell’elasticità quando sta più raccolto: non essendo altro questa forza elastica
30 (1779) Trattato teorico-prattico di ballo « Trattato teorico-prattico di ballo —  Parte prima — Capitolo XI. Del Passo Staccato, detto Dégagé »
ccare che fassi un piede dall’altro nella legazione de’ passi, pure è più necessario degli altri. Il fine di tutti i passi
agé, dovrebbesi star fermo ed aspettare, per rientrare in cadenza; ma più difficile assai riesce questo star fermo per entr
one, e che vadi uno ligato all’altro; questo avviene spesso, e per lo più accade a quei Ballerini che sono dell’arte periti
31 (1728) Trattato del ballo nobile di Giambattista Dufort « Trattato del Ballo Nobile di Giambattista Dufort — Trattato del Ballo Nobile — Capitolo XXVIII. Della Sdrucciolata [Glissade] »
ale può cominciarsi sulla terza o sulla quinta positura, s’usa per lo più qualora camminar si voglia a man dritta o sinistr
, ne viene in conseguenza che ciascun di essi si debba fare due volte più velocemente d’un passo Tronco, il quale, come dic
32 (1779) Trattato teorico-prattico di ballo « Trattato teorico-prattico di ballo —  Parte prima — Capitolo XII. Del Passo Marciato, Pas Marché »
asso Marciato, Pas Marché [1] Giacché abbiam cominciato dalle cose più semplici, seguiamo il nostro metodo; affinché, qu
i, seguiamo il nostro metodo; affinché, questo seguendo, ci sembreran più facili le cose di maggior rimarco. Il passo “marc
33 (1779) Trattato teorico-prattico di ballo « Trattato teorico-prattico di ballo —  Parte prima — Capitolo II. Per apprendere perfettamente la Danza »
cio, come lo era prima di mirar l’esperienza. Ma adduciamo un esempio più facile al capimento, e più adattato al nostro pro
irar l’esperienza. Ma adduciamo un esempio più facile al capimento, e più adattato al nostro proposito. Ognuno che abbia un
r le sillabe e così, gradatamente, giungerà alla perfetta lettura: né più né meno è del ballo; e chi prende in derisione qu
34 (1779) Trattato teorico-prattico di ballo « Trattato teorico-prattico di ballo — Prefazione »
eterminatamente non si ha potuto concludere della sua origine, né da’ più rinomati Autori si ha potuto ricavar mai, e decid
e caricati che, se si mettesse il loro carattere in Iscena sarebbe il più lepidod e grottesco pantomimo, come fu ingegnosam
i all’antica maniera Italiana, con somma ammirazione di tutti sopra i più cospicui teatri d’Italia ha ballato», Avviso a ch
re, attribuita alla danza, mentre il complementare docere appare solo più avanti cap. I, [1]. g. [NdE] Si noti come qui e
35 (1728) Trattato del ballo nobile di Giambattista Dufort « Trattato del Ballo Nobile di Giambattista Dufort — Della Contradanza »
] La Contradanza di numero diterminato, cioè di quattro, d’otto, o al più di dodici persone, è composta di figure e di pass
lata figura. [5] Tra tutte le Contradanze di numero indeterminato, le più regolate, e che piacciono più dell’altre, sono qu
Contradanze di numero indeterminato, le più regolate, e che piacciono più dell’altre, sono quelle ove entra il solo passo d
36 (1779) Trattato teorico-prattico di ballo « Trattato teorico-prattico di ballo — [Dedica] »
nessuna altra cosa si rende pubblica la confessione di una tenutezza più che in una Dedicatoria. Questa ho scelto io per p
rimo Inventore. [5] Ardimenzoso è il metter piede in uno sentiero non più d’altri calcato, e facile è lo sdrucciolare: così
37 (1728) Trattato del ballo nobile di Giambattista Dufort « Trattato del Ballo Nobile di Giambattista Dufort — Trattato del Ballo Nobile — Capitolo I. Del Ballo, e delle parti che lo compongono »
alla sposizione di tutte le parti del ballo nobile, cominciando dalle più semplici, ed alle più composte ed intralciate a p
te le parti del ballo nobile, cominciando dalle più semplici, ed alle più composte ed intralciate a parte a parte passando,
38 (1779) Trattato teorico-prattico di ballo « Trattato teorico-prattico di ballo —  Parte prima — Capitolo XXII. Del Passo Bilanciato, Pas Balancé »
ente, tutto da quel lato del piè che sta a terra. Quando si raddoppia più d’uno di questo passo, si fa uno con un piede e l
ri indietro fu questo passo in grande uso, perché v’era in quel tempo più diversivo di Balli da Sala. Si costumava nella Sa
39 (1779) Trattato teorico-prattico di ballo « Trattato teorico-prattico di ballo —  Parte prima — Capitolo XXVII. Del Passo Sfuggito, Pas Echappé »
o passo è molto in uso tra’ ballerini grotteschi, per essere un passo più marcato di que’ de’ quali servonsi i seri ballant
a in qual principiossi: ma sotto quel piè che nel cominciar fu sopra. Più delle volte si è costretto di terminarlo sopra co
40 (1779) Trattato teorico-prattico di ballo « Trattato teorico-prattico di ballo —  Parte prima — Capitolo XXXIX. Della Glissata, de Glissade »
oto circolare che si fa nella glissata rigorosamente non puole essere più di mezzo: perché, se intiero farassi, allora muta
i mezzo: perché, se intiero farassi, allora mutarebbe di sembianza, e più tosto farà figura di Assemblé. [6] Tutto all’oppo
41 (1779) Trattato teorico-prattico di ballo « Trattato teorico-prattico di ballo —  Parte prima — Capitolo XLIX. Del Fioretto, Fleuret »
in Chassé, in Jeté e saltato, e principiaremo col “Semplice” come il più percettibile. § 1. Semplice [2] Questo sempl
] I movimenti son pur quattro, poiché lo scacciato non si accresce di più , ma si cambia col rilevato su tutte le due punte
iversità nel semplice divisate. [19] Questo si cresce di un movimento più degli altri, ed è il saltato.
42 (1779) Trattato teorico-prattico di ballo « Presentazione — Nota al testo »
o con ricerche incrociate nel testo stesso e all’interno di un corpus più vasto di testi. Sono stati dunque applicati pochi
. Poche modifiche sono state apportate alla punteggiatura per rendere più agevole la lettura. Sono state conservate le maiu
stinguere le parole straniere (lasciate in corsivo), dall’enfasi (non più in corsivo ma tra virgolette). Sono state inoltre
titude Attitudine 58 Braccia 59 Capriole 60 Per rendere più agevole la lettura e la citazione del testo, sono
43 (1779) Trattato teorico-prattico di ballo « Trattato teorico-prattico di ballo —  Parte prima — Capitolo XVIII. Del Passo Gettato, Pas Jeté »
Gittato, Jeté”, ma sempre è meglio principiarlo dalla quarta, come la più comoda, e puol cominciarsi sì con l’uno come con
crede e spiega il Dufort cui vuole assolutamente il salticello, molto più che il suo Trattato è solo del Ballo da Sala, ove
del Jeté, ma si permette alla libertà della Scena, dove lice, anzi il più delle volte è necessario, ingrandir le posizioni
44 (1779) Trattato teorico-prattico di ballo « Trattato teorico-prattico di ballo —  Parte prima — Capitolo XXIX. Pas de Bourrée »
l’esempio dalla quarta, perché questa è la positura ove il corpo puol più comodamente sostenersi in equilibrio: ciò posto p
otto all’altro, che sarà detto giro un quarto, o al sommo mezzo e non più , altrimente sarebbe Bourrée incrocciato, come dir
col piede dritto, che portasi in quarta sopra al sinistro, senza far più di mezzo giro come sopra. [11] In quel “sopra e s
primo piede, si darà fine a questo passo: non dovendo nemmen qui far più di mezzo giro, e girerassi dal lato opposto del p
one dona altra prevenzione al salto, e si acquista molto sbalzo e con più facilità si raddoppia il salto. Facciamo la spieg
rà finito. Questo passo puol farsi gravemente, come pure secco. Serve più delle volte, oltre di quanto abbiam divisato di s
45 (1728) Trattato del ballo nobile di Giambattista Dufort « Trattato del Ballo Nobile di Giambattista Dufort — Trattato del Minuetto — Capitolo I. Del Minuetto, e delle parti che lo compongono »
ze, col far sopra di esso uno spezial Trattato, affine di renderlo il più che sia possibile chiaro ed aperto, e per mostrar
, ornamenti, o abbellimenti, che dir vogliamo, i quali posson rendere più vago e leggiadro il Minuetto. Dove sarà terminato
46 (1779) Trattato teorico-prattico di ballo « Trattato teorico-prattico di ballo —  Parte prima — Capitolo XXX. Del passo di Sissone, Pas de Sissonne »
in aria. [7] Que’ raddoppiati detti “Doublé” sono l’istessi, fattine più di uno; con questa differenza, che essendo raddop
iano due o tre con un piè e poi, cambiandolo, se ne fanno altri due o più con l’altro, e si dicono raddoppiati cambiati. In
47 (1728) Trattato del ballo nobile di Giambattista Dufort « Trattato del Ballo Nobile di Giambattista Dufort — Trattato del Ballo Nobile — Capitolo XXXII. Della Riverenza »
verà appoggiato sulla terza positura, si stia da lui facendo la parte più bassa del suo piegamento: sul quale deesi alquant
niera che questi si trovin congiunti e la fronte dell’uno non isporga più in fuori della fronte dell’altro. Il che adempiut
48 (1728) Trattato del ballo nobile di Giambattista Dufort « Trattato del Ballo Nobile di Giambattista Dufort — Trattato del Ballo Nobile — Capitolo XIII. Del Passo Mezzo Gittato [Demi-jeté] »
consiste nell’operare i movimenti del passo Mezzo Gittato per metà e più soavemente di quelli del passo Gittato.
49 (1779) Trattato teorico-prattico di ballo « Trattato teorico-prattico di ballo —  Parte prima — [Conclusioni] »
nfinità di passi. [2] Tutte queste Capriole espressate e salti sono i più rimarchevoli, e pochi di essi possonsi ligare ins
un piccolo Teatro farà forse un mal sentire, ed in un grande non avrà più quell’aspro. Quell’aria di ballo che avrà piacciu
50 (1728) Trattato del ballo nobile di Giambattista Dufort « Trattato del Ballo Nobile di Giambattista Dufort — Trattato del Ballo Nobile — Capitolo V. Della Cadenza. »
ner tutte duple, ovvero triple. [5] Il tempo binario s’adopera per lo più in quelle danze che speditamente e con prestezza
v’abbia delle danze, l’arie delle quali sono così posate che sembrano più tarde di quelle che sono sul tempo ternario compo
51 (1779) Trattato teorico-prattico di ballo « Trattato teorico-prattico di ballo —  Parte prima — Capitolo XXXI. Del Mezzo Sissone »
che sono portati per le capriole, se ne servono di frequente, e molto più i Grotteschi Saltatori: i Seri poi vi aggiungono
52 (1728) Trattato del ballo nobile di Giambattista Dufort « Trattato del Ballo Nobile di Giambattista Dufort — Trattato del Ballo Nobile — Capitolo VIII. Del Passo Semplice, o Naturale. »
terviene, che se gli dia questo valore; per la qual cosa serve per lo più nella danza di legamento d’uno in altro passo, o
53 (1728) Trattato del ballo nobile di Giambattista Dufort « Trattato del Ballo Nobile di Giambattista Dufort — Trattato del Ballo Nobile — Capitolo XXIII. Del Passo Unito [Assemblé] »
to [Assemblé] [1] Il Passo Unito dall’uno o dall’altro piede per lo più si comincia sopra la terza, quarta e quinta posit
54 (1779) Trattato teorico-prattico di ballo « Trattato teorico-prattico di ballo — Avvertimento »
teria. Se vi sia felicemente riuscito, doveano deciderlo i professori più avveduti dopo la pubblicazione del mio trattato,
profitto. Che il ballo siasi inventato dai Coribanti in Frigia o dai più vecchi regnanti d’Egitto è per me indifferente, e
o che io ricercai. Lasciate il corpo nelle sue difettose situazioni e più non vi saranno regolarità di passi, bellezza di m
55 (1779) Trattato teorico-prattico di ballo « Trattato teorico-prattico di ballo —  Parte prima — Capitolo XX. Della Pistoletta a terra »
co valore è di una battuta, sebbene un valente Ballerino ne raddoppia più d’una, volendo. Si piglia dalla posizione quinta,
56 (1779) Trattato teorico-prattico di ballo « Trattato teorico-prattico di ballo —  Parte prima — Capitolo XXXII. Del Passo di Gagliarda, Pas de Gaillarde »
ne prese nome il passo. Questi balletti erano allegri ed usati per lo più ne’ tempi binari. Noi l’adopramo anche fatto a Ca
57 (1728) Trattato del ballo nobile di Giambattista Dufort « Trattato del Ballo Nobile di Giambattista Dufort — Trattato del Ballo Nobile — Capitolo XIX. Del Contrattempo [Contretemps] »
rave e sostenuto portamento della persona non si scomponga, che deesi più tosto far sembianti di saltare che veramente leva
58 (1728) Trattato del ballo nobile di Giambattista Dufort « Presentazione »
somma; forsi → forse; leggiermente → leggermente; alcerto → al certo; più tosto → piuttosto; non dimeno → nondimeno; a punt
59 (1779) Trattato teorico-prattico di ballo « Trattato teorico-prattico di ballo —  Parte prima — Capitolo XLIII. Del Fouetté »
llora due battute di musica sì nell’uno, come nell’altro tempo per lo più si usa o in principio di una parte, oppure per fi
60 (1779) Trattato teorico-prattico di ballo « Trattato teorico-prattico di ballo —  Parte prima — Capitolo LV. De Soubresaut »
dosi fare un cerchio intiero si potrà fare benissimo, con fare i giri più grandi, siccome chiamerà la necessità di altro pa
61 (1779) Trattato teorico-prattico di ballo « Trattato teorico-prattico di ballo —  Parte prima — Capitolo VII. Delle Positure de’ Piedi »
tallone e tallone esser deve di un piede, in questa sforzata sarà di più , secondo ricerca il bisogno, non avendo distanza
ce alla vera, dando distanza al tallone di uno con la noce dell’altro più di un piede, quanto n’esige il passo, non avendo
62 (1728) Trattato del ballo nobile di Giambattista Dufort « Trattato del Ballo Nobile di Giambattista Dufort — Trattato del Ballo Nobile — Capitolo XXVI. Del Passo Bilanciato [Balancé] »
zi, addietro o in giro, non gli s’appartiene questo nome, ma si deono più tosto appellare passi Mezzo tronchi. [2] Tutte le
63 (1779) Trattato teorico-prattico di ballo « Trattato teorico-prattico di ballo —  Parte prima — Capitolo XXIII. Del Passo Cadente, Pas Tombé »
vita differisce questo da quell’addietro. [5] Quello “in giro” merita più attenzione. Il principio è l’istesso degli altri,
64 (1728) Trattato del ballo nobile di Giambattista Dufort « Trattato del Ballo Nobile di Giambattista Dufort — Trattato del Ballo Nobile — Capitolo XXX. Del Giro della gamba, del Battimento del piede, e de’ Movimenti del ginocchio da’ Francesi detti Ballonné [Tour de jambe, Battement, Ballonné] »
ia sopra una delle cinque positure. Il piede si può battere una, o al più due volte, il qual numero non si vuol passare nel
65 (1728) Trattato del ballo nobile di Giambattista Dufort « Trattato del Ballo Nobile di Giambattista Dufort — Trattato del Ballo Nobile — [Dedica] »
delle cose che voi perfettamente sapete. Ed ultimamente, pregando il più che so e posso l’Eccellenze Vostre a tenermi sott
66 (1779) Trattato teorico-prattico di ballo « Trattato teorico-prattico di ballo —  Parte prima — Capitolo XXI. Del Tortillé »
a manca dal sinistro. Se ne possono raddoppiare molti: ma uno non fa più di un quarto di giro. Quando si raddoppiano, il p
67 (1820) Traité élémentaire, théorique et pratique de l’art de la danse « Chapitre sixième. Des temps, des pas, des enchaînements et de l’entrechat » pp. 71-78
trovano tre moti. « Quando l’uomo salta in alto, la testa è tre volte più veloce che il calcagno del piede, innanzi che la
iede, innanzi che la punta del piede si spicchi da terra, è due volte più veloce che i fianchi ; e questo accade, perchè si
68 (1728) Trattato del ballo nobile di Giambattista Dufort « Trattato del Ballo Nobile di Giambattista Dufort — Trattato del Ballo Nobile — Capitolo III. Dell’Equilibrio del Corpo »
equilibrio: il che sarebbe un voler andare all’infinito, ed un voler più tosto filosofare che ballare. Anzi io porto fermi
69 (1820) Traité élémentaire, théorique et pratique de l’art de la danse « Avant-propos » pp. 5-17
assenso di lui al giudizio de’ dotti e de’ grandi, che suppone di se più saggi, e dell’ascendente che hanno in esso, perch
suppone di se più saggi, e dell’ascendente che hanno in esso, perchè più facili a concepirsi i piaceri degli occhi sopra q
70 (1779) Trattato teorico-prattico di ballo « Trattato teorico-prattico di ballo —  Parte prima — Capitolo III. Delle qualità del Ballerino »
Danzatore ne’ tempi di Nerone) egli ha mestieri di essere iniziato in più discipline». Luciano nel Dialogo sulla Danza vuol
71 (1728) Trattato del ballo nobile di Giambattista Dufort « Trattato del Ballo Nobile di Giambattista Dufort — Trattato del Ballo Nobile — Capitolo XXXI. Del Movimento delle Braccia »
o, tra’ gomiti ed i fianchi un palmo di distanza serbando, ed un poco più d’un palmo tra i fianchi e le mani. Le quali si d
72 (1820) Traité élémentaire, théorique et pratique de l’art de la danse « Chapitre premier. Instructions générales aux élèves » pp. 19-39
orité. 20. Riccoboni dans son Arte rappresentativa : « … niente è più nocivo e più molesto « …… che il far conoscer l’
Riccoboni dans son Arte rappresentativa : « … niente è più nocivo e più molesto « …… che il far conoscer l’arte « In ci
rvalli eguali o diversi. » [traduction] Cicerone. Il ritmo è la più sensibile distinzione dei componimenti musicali :
73 (1820) Traité élémentaire, théorique et pratique de l’art de la danse « Appendice à l’ouvrage — Traduction des passages italiens parsemés dans cet ouvrage » pp. 115-118
ce qui se passe dans leur âme. [10] Ch. I, pag. 28, n. (I). Niente è più nocivo, ec. — Rien n’est plus dangereux et plus i
/ 73