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1 (1728) Trattato del ballo nobile di Giambattista Dufort « Trattato del Ballo Nobile di Giambattista Dufort — Trattato del Ballo Nobile — Avviso a chi legge »
, per quello che ne scrivono molti Autori che trattano degl’Inventori di essa e delle Nazioni presso le quali fu in grandi
ll’armonia, abbiano avuta notizia della Danza regolata, cioè composta di que’ soli passi i quali, secondo le regole appres
regole della Danza, sulle quali scrissero alcuni libri. Il più antico di essi fu dato alle stampe a Milano l’anno 1468, e
e a Milano l’anno 1468, e che ha questo titolo: Il Ballarino perfetto di Messer Rinaldo Rigoni, Dedicato al Serenissimo Si
Rinaldo Rigoni, Dedicato al Serenissimo Signore Galeazzo Sforza Duca di Milano; ed il più novello è stampato in Venezia l
o in Venezia l’anno 1581, il cui titolo è quest’altro: Il Ballarino di Messer Fabrizio Caroso da Sermoneta, diviso in du
enissima Signora, la Signora Bianca Cappello de’ Medici Gran Duchessa di Toscana. [3] I Spagnoli poi furono i primi che im
esso ricevè due nomi co’ quali era indifferentemente, siccome è anche di presente, chiamata, cioè Italiana e Spagnola. I p
come è anche di presente, chiamata, cioè Italiana e Spagnola. I passi di questa Danza, comeche fatti in cadenza sopra alcu
. I passi di questa Danza, comeche fatti in cadenza sopra alcune arie di malissimo “gusto”, non erano già naturali, ma sì
e diritte, come si vede dalle figure delle quali vanno adorni i libri di sopra recati. Le figure eran poco considerabili e
pagnola, la quale immagino che a quel tempo riuscita fosse gradevole, di presente sarebbe in vero molto ridicolosa a veder
ero molto ridicolosa a vedere; in guisaché Monsieur Filibois, Maestro di Ballo nella Corte Imperiale, ne ha composto un ca
uale, vestito egli all’antica maniera Italiana, con somma ammirazione di tutti sopra i più cospicui teatri d’Italia ha bal
Egli non ha guari che in alcuni Collegi d’Italia v’erano de’ Maestri di Ballo Italiani e Spagnoli, i quali insegnavano qu
rancese, incontinente l’Italiana, oscurata ed avvilita dalla vaghezza di quella, si cominciò a disusare; ed in pochissimo
saputo alla danza da Teatro adattare tutto ciò che si può immaginare di spiritoso e sorprendevole, ed a quella da Sala di
e si può immaginare di spiritoso e sorprendevole, ed a quella da Sala di più nobile e maestoso. Monsieur de Beauchamp, com
da Sala di più nobile e maestoso. Monsieur de Beauchamp, compositore di Balli nelle prime Opere in musica introdotte a Pa
otte a Parigi, imprese sotto Luigi il Grande, a cui ebbe egli l’onore di dar lezione di ballo, questa non men penosa che l
imprese sotto Luigi il Grande, a cui ebbe egli l’onore di dar lezione di ballo, questa non men penosa che leggiadra fatica
osa che leggiadra fatica. Alla quale poi Monsieur Pecour, compositore di balli nell’Accademia Reale di Parigi, ha dato con
quale poi Monsieur Pecour, compositore di balli nell’Accademia Reale di Parigi, ha dato con tanto applauso l’ultima mano.
levatala a così alto segno, che non solamente hanno in piccolo spazio di tempo fatto mandare in disuso tutte le altre Danz
altra maniera che nella francesca, ballare. [6] Di queste due specie di Danze, quella da Teatro, per lo raddoppiamento de
a ballare. Ella non serve, né dovrebbe servire, se non a’ Professori di Ballo, de’ quali, riuscendone per lo Teatro assai
dire, della quale io tratto nel presente libro, è assai men faticosa di quella da Teatro. Serve alle Dame, Cavalieri ed a
eri ed altre gentili persone, e per fino i Monarchi non hanno ritegno di volerla imparare, e perciò poi ha ricevuto il nom
n hanno ritegno di volerla imparare, e perciò poi ha ricevuto il nome di Ballo Nobile. [7] Questa Danza è uno de’ tre nobi
dà grazia alle persone ben fatte, ed all’incontro nasconde i difetti di coloro a’ quali la Natura è stata poco liberale d
n esse cosa più magnifica, e che dia maggior diletto, quanto le feste di Ballo, nelle quali si fanno ammirare e contradist
nto, ma temperato, oltre l’esser richiesto e necessario nelle persone di distinzione, serve parimente a coloro che hanno b
e parimente a coloro che hanno bisogno, per conservarsi nella salute, di tenere il corpo esercitato. [10] Or sopra eserciz
Or sopra esercizio ed arte così nobile, essendomi io per lungo spazio di tempo messo a considerare se trovar si potessero
zza e perfettamente ballare ogni Danza, alla perfine m’è venuto fatto di ritrovarle, e con ogni possibile distinzione le h
o dovuto minutamente ad uno ad uno andargli disaminando, per ravvisar di quanti e quali movimenti ciascuno di essi sia com
dargli disaminando, per ravvisar di quanti e quali movimenti ciascuno di essi sia composto; affine di conoscere facilmente
sar di quanti e quali movimenti ciascuno di essi sia composto; affine di conoscere facilmente il principio, il mezzo ed il
sto; affine di conoscere facilmente il principio, il mezzo ed il fine di ciascun passo; e sopra quale de’ detti movimenti
so; e sopra quale de’ detti movimenti si trovi la cadenza, o battuta, di quell’aria che si vuole ballare, senza la qual no
non a guarnire i libri e dar diletto a’ ragazzi, servirmi delli segni di Chorografia, o dell’Arte di scriver le Danze, ne’
diletto a’ ragazzi, servirmi delli segni di Chorografia, o dell’Arte di scriver le Danze, ne’ quali agevolmente si compre
anze, ne’ quali agevolmente si comprendono le positure ed i movimenti di ciascun passo. [11] E finalmente questo mio libro
nalmente questo mio libro potrà esser molto utile a tutti gli amadori di cotal arte, e di semplice solazzo a’ buoni Maestr
io libro potrà esser molto utile a tutti gli amadori di cotal arte, e di semplice solazzo a’ buoni Maestri di Ballo. Quand
tti gli amadori di cotal arte, e di semplice solazzo a’ buoni Maestri di Ballo. Quando adunque, savissimo Leggitore, ti si
2 (1779) Trattato teorico-prattico di ballo « Trattato teorico-prattico di ballo —  Parte prima — Capitolo LIII. Del Passo di Ciaccona »
Capitolo LIII. Del Passo di Ciaccona [1] Il Passo di Ciaccona è pure uno d
Capitolo LIII. Del Passo di Ciaccona [1] Il Passo di Ciaccona è pure uno de’ passi composti. Chiamasi
po nel qual si balla, che consiste in una tripola: sonata spiritosa e di molte mutazioni di tempi che vi stanno per dentro
a, che consiste in una tripola: sonata spiritosa e di molte mutazioni di tempi che vi stanno per dentro; facendo passaggio
si fa “sotto al corpo in giro fatto” e “disfatto”. Piglia due battute di Musica, vien composto di tre differenti passi, di
giro fatto” e “disfatto”. Piglia due battute di Musica, vien composto di tre differenti passi, dico tre e non quattro perc
ssi, dico tre e non quattro perché un passo è replicato. Costa dunque di un Jeté, d’un Ballonné, di un altro Jeté e di una
perché un passo è replicato. Costa dunque di un Jeté, d’un Ballonné, di un altro Jeté e di una Assemblé “fiancheggiata”.
replicato. Costa dunque di un Jeté, d’un Ballonné, di un altro Jeté e di una Assemblé “fiancheggiata”. Si fa il primo Jeté
eggiata”. Si fa il primo Jeté col destro sulla sinistra con un quarto di giro, col Ballonné se ne fa un altro quarto casca
”, si stacca il piede indietro alla quarta e qui comincia, per grazia di esempio il distaccato in quarta sia il destro, e
ra, poi col giro della gamba e l’altro jeté si disfarranno tre quarti di giro, e con l’Assemblé sarà tutto il giro disfatt
va pur “fatto sotto al corpo in giro”, e va “disfatto”. Questo invece di prendersi col Jeté, si prende con un “mezzo Contr
fassi quindi il Jeté e l’Assemblé fiancheggiata, con qual si termina di disfare il giro di detto passo. [4] Il Ballar del
té e l’Assemblé fiancheggiata, con qual si termina di disfare il giro di detto passo. [4] Il Ballar delle Ciaccone non è d
delle Ciaccone non è da tutti i Ballerini seri; motivo del suo ballar di distacco, e per lo più si ballano all’impronto tu
pausati, or seriosi, or languidi, che per mezzo vi vanno. [5] L’arie di queste si paragonano alle furie, ad una parte di
vi vanno. [5] L’arie di queste si paragonano alle furie, ad una parte di Borea, alla Grande Vitesse, che or furiosa, or tr
on tante e tante moderazioni fa render questo genere il più difficile di tutti, e tanto vien difficile al Ballerino di ese
genere il più difficile di tutti, e tanto vien difficile al Ballerino di esecuzione, quanto a’ compositori di ballo per li
anto vien difficile al Ballerino di esecuzione, quanto a’ compositori di ballo per li gran moti di variazione dell’arie; o
lerino di esecuzione, quanto a’ compositori di ballo per li gran moti di variazione dell’arie; oltre al carattere vanno si
vanno similmente adattati ne’ corpi de’ balli. [6] Hanno esse bisogno di una truppa numerosa di figuranti, e l’uguaglianza
ti ne’ corpi de’ balli. [6] Hanno esse bisogno di una truppa numerosa di figuranti, e l’uguaglianza delle figure è cosa mo
poiché da essi va cominciato il corpo del Ballo della Ciaccona. Dopo di aver ballato detti figuranti ventiquattro battute
con un “Duetto”, e si ballano altre tante battute, al più 32, che più di tanto non può ballare un Ballerino, una Ballerina
uò ballare un Ballerino, una Ballerina, e se sen trovano chi ne balla di più, sono que’ che, non essendo sua spezione simi
ne balla di più, sono que’ che, non essendo sua spezione simil sorte di Danza, van facendo le aplomb, le “attitudini”, co
ca, e niente ballo: in tal guisa vi si puol con franchezza ballar più di ventiquattro o 32 battute; ma se le aplomb fosser
3 (1779) Trattato teorico-prattico di ballo « Trattato teorico-prattico di ballo —  Parte prima — Capitolo LVIII. Dell’Attitudine »
Capitolo LVIII. Dell’Attitudine [1] L’attitudine è un movimento di qualunque parte del nostro Corpo; e non è solamen
con la testa, con gli occhi, con li piedi e con tutto ciò ch’è capace di gestire. La vera attitudine di Teatro non consist
n li piedi e con tutto ciò ch’è capace di gestire. La vera attitudine di Teatro non consiste in un solo e semplice gesto,
di Teatro non consiste in un solo e semplice gesto, ma in una unione di più atteggi, dovendo essere un accompagnamento di
o, ma in una unione di più atteggi, dovendo essere un accompagnamento di braccia, di piedi, di testa, di occhi; che deve e
unione di più atteggi, dovendo essere un accompagnamento di braccia, di piedi, di testa, di occhi; che deve esprimere in
più atteggi, dovendo essere un accompagnamento di braccia, di piedi, di testa, di occhi; che deve esprimere in qual stato
gi, dovendo essere un accompagnamento di braccia, di piedi, di testa, di occhi; che deve esprimere in qual stato di passio
accia, di piedi, di testa, di occhi; che deve esprimere in qual stato di passione si trova la persona. [2] Vuole Monsieur
eur de Noverre nella sua lettera quinta che se il ballerino non saprà di disegno, non saprà mai disporre una giustatezza a
itudini, sarà tutto inconveniente, tutto darà pena e tutto privo sarà di unitezza e di armonia. [3] Siccome li Maestri di
tutto inconveniente, tutto darà pena e tutto privo sarà di unitezza e di armonia. [3] Siccome li Maestri di ballo che non
a e tutto privo sarà di unitezza e di armonia. [3] Siccome li Maestri di ballo che non sanno la Musica sapranno mal dispor
i, che saranno parlanti ed esprimenti lo stato del Ballante. [6] Dopo di essersi posto in posizione per farla “avanti”, e
a e degli occhi si osserverà l’anzidetto. [7] Quella “indietro” non è di altro differente, se non che, invece di sollevars
. [7] Quella “indietro” non è di altro differente, se non che, invece di sollevarsi il piede in aria avanti, si solleverà
si possono tenere egualmente alzate, potendosi portare in ogni sorte di atteggio secondo chiamerà l’azione. [9] “In giro”
azione. [9] “In giro” niente più vi si aggiungerà, che un solo quarto di giro. [10] Quelle “sforzate” avranno un atteggio
rdinario, come l’istesso termine dona a dinotare. Esse van fatte fuor di posizione, ed appartengono alle furie, le quali v
i posizione, ed appartengono alle furie, le quali vanno in tutto fuor di misura. Servono pure ne’ Balli Caratterizzati Olt
ani, come ancora nel Coviello, o sia Scaramuccia, ballo tutto ripieno di varie sorti di Attitudini sforzate. Per fare una
a nel Coviello, o sia Scaramuccia, ballo tutto ripieno di varie sorti di Attitudini sforzate. Per fare una furia l’Attitud
vrà alzato il braccio istesso del piede che sta in aria, ed alto fuor di misura con le dita irregolari, esprimendo una rab
nazione non fa che non meriti tutta l’attenzione: anzi vi bisogna più di tutti i caratteri, per essere espresso e condotto
iù di tutti i caratteri, per essere espresso e condotto con destrezza di vita, con velocità di gambe, con grande e spedito
i, per essere espresso e condotto con destrezza di vita, con velocità di gambe, con grande e spedito atteggio di braccia.
strezza di vita, con velocità di gambe, con grande e spedito atteggio di braccia. Che dirò poi dell’orecchio? Egli lo deve
mo ed attento; poiché ne’ loro balli l’arie sono marcate e furiose: e di qua avviene che rari e rare sono que’ Ballanti ch
acelle, nel far de’ tableaux, de’ groppi in più furie intrecciate, fa di mestiere essere molto agile e nell’arte esperto.
no il violento carattere della furia. Come poterlo questi fare, se ha di bisogno di tutta la vivacità e fuoco nell’Azione?
nto carattere della furia. Come poterlo questi fare, se ha di bisogno di tutta la vivacità e fuoco nell’Azione? Se usitato
terlo in uno che vi sta, per così dire, a piggione. [14] Ecco il vero di questa mia riflessione. Ne’ Teatri Francesi, ove
riflessione. Ne’ Teatri Francesi, ove i balli gareggiano con i quadri di prospettiva de’ più rinomati autori, i Ballerini
’ più rinomati autori, i Ballerini esercitano soltanto quel carattere di cui la propria abilità si conosce capace. Non si
e di cui la propria abilità si conosce capace. Non si applicano a far di tutto, non perdono il tempo, ove sanno di non pot
ace. Non si applicano a far di tutto, non perdono il tempo, ove sanno di non potervi riuscire. Non si sagrifica un povero
continuo esercizio; e così vengono a far tutto con perfezione. Hanno di mira quel Plurimi intentus minor erit ad singula
Chi si adatta alle furie, sempre quello eseguisce, oppure un simbolo di vento, che va similmente ballato. Quelli di quest
guisce, oppure un simbolo di vento, che va similmente ballato. Quelli di questo carattere ballano la “grande Vitesse”, cos
4 (1779) Trattato teorico-prattico di ballo « Trattato teorico-prattico di ballo —  Parte prima — [Conclusioni] »
i tempo si dovrebbe ligare passo differente, si vorrebbe una infinità di passi. [2] Tutte queste Capriole espressate e sal
e queste Capriole espressate e salti sono i più rimarchevoli, e pochi di essi possonsi ligare insieme tra loro o con dell’
o o con dell’altri, la ragione si è che i salti in grande han bisogno di prevenirsi, e specialmente volendosi fare fuor di
grande han bisogno di prevenirsi, e specialmente volendosi fare fuor di misura. Oltre di che, unendoli, la lena non regge
no di prevenirsi, e specialmente volendosi fare fuor di misura. Oltre di che, unendoli, la lena non reggerebbe alla veemen
misura. Oltre di che, unendoli, la lena non reggerebbe alla veemenza di sì detti salti e Capriole, che per ben farle la g
ervata, altrimenti la macchina aggitarebbesi in guisa tale che invece di appagare, stuccarebbe lo Spettatore. Un Ballerino
o all’alzata o sostenersi, nel piombare dall’alto a basso sulla punta di quel piede sopra di cui cade. Inoltre il ballerin
nersi, nel piombare dall’alto a basso sulla punta di quel piede sopra di cui cade. Inoltre il ballerino che voglia saltare
cui cade. Inoltre il ballerino che voglia saltare non deve travagliar di gamba, non bisogna ballar terreno, altrimenti fat
e articolazioni, e stanchi poi non avran vigore all’elevarsi; onde fa di mestieri che il carattere deve essere o del tutto
ciò in ogni fornito Teatro non deve mancarvi né il Ballante serio, né di quel di mezzo Carattere, né il Grottesco, per l’E
gni fornito Teatro non deve mancarvi né il Ballante serio, né di quel di mezzo Carattere, né il Grottesco, per l’Eroico, i
; ma quel delle Città stesse è discordante. I Teatri vengono popolati di vari ranghi e di diversi geni, ed ognuno brama d’
ittà stesse è discordante. I Teatri vengono popolati di vari ranghi e di diversi geni, ed ognuno brama d’esser soddisfatto
zze, il sensibile s’interessa nel maneggio delle passioni. Ma serbomi di parlar di ciò in altro mio Trattato, continente u
nsibile s’interessa nel maneggio delle passioni. Ma serbomi di parlar di ciò in altro mio Trattato, continente unicamente
e del Ballo Teatrale ed obbligo del Compositore, annessavi una scelta di Programmi sì miei come di vari Autori. [4] Io ho
bligo del Compositore, annessavi una scelta di Programmi sì miei come di vari Autori. [4] Io ho veduto gire a terra in mol
Musica ed il Vestiario medesimo, hanno fatto la sorpresa in un Teatro di un’altra Città. La cagione delle diverse Città si
un mal sentire, ed in un grande non avrà più quell’aspro. Quell’aria di ballo che avrà piacciuta in un Teatro grande, and
nti toglie il gusto della Musica: sembrerà fracassosa, una stonazione di organi. Perciò pur giova il saper della Musica al
o il vaso del Teatro metterà fuori quelle adattate Musiche, o se deve di nuovo farli componere, ne dia al Compositore il t
tornio per lavorarvi a gusto e non restarvi deluso. A quanti Maestri di Musica han caduto le Opere loro per non avere a c
to le Opere loro per non avere a ciò riguardo e per non esser forniti di questi principi: lo stesso accade a’ Cantanti, ch
atro un’aria ha scosso l’Applauso universale, in un altro si sbuffava di tedio. Spero far conoscere questa verità con ragi
de’ lor sudori. [5] Chi de’ principianti per trar profitto si valerà di questo mio Trattato, mi lusingo di ricavarne dell
pianti per trar profitto si valerà di questo mio Trattato, mi lusingo di ricavarne dell’utile. Chi, secondo lo stile de’ G
ndo lo stile de’ Giovinetti, farà il critico alla frase, alla maniera di porgerlo, resterà senza il vantaggio che potrà da
Giovanetti il senso, e quando questo si acquista è vano ogni ripiego di rinfrancarsi tutto il tempo negletto.
5 (1779) Trattato teorico-prattico di ballo « Trattato teorico-prattico di ballo —  Parte prima — Capitolo III. Delle qualità del Ballerino »
anza. Molti sono i requisiti che in esso si ricercano. Non dico prima di saper ben leggere e scriver meglio, cosa essenzia
to e del celebre Monsieur de Noverre, ma che abbia pure la cognizione di varie scienzek. Il Cavalier Planelli, valente Cri
ienzek. Il Cavalier Planelli, valente Critico dell’ Opera in Musica , di ciò dà bastante saggio che, sebbene non sia egli
ciò dà bastante saggio che, sebbene non sia egli un Danzatore, ma su di ciò pensa così bene che piacemi, e sia lecito il
sia lecito il rapportarlo. «Il Ballerino non deve soltanto procurare di divenire agile, e leggiero, quanto di rendere le
ino non deve soltanto procurare di divenire agile, e leggiero, quanto di rendere le mani e il corpo eloquenti (come il fil
endere le mani e il corpo eloquenti (come il filosofo Demetrio diceva di un Danzatore ne’ tempi di Nerone) egli ha mestier
eloquenti (come il filosofo Demetrio diceva di un Danzatore ne’ tempi di Nerone) egli ha mestieri di essere iniziato in pi
Demetrio diceva di un Danzatore ne’ tempi di Nerone) egli ha mestieri di essere iniziato in più discipline». Luciano nel D
ragiono. Di Poesia per l’invenzione e tessitura de’ balli, componerli di verisimili caratteri, con ornamenti episodici, na
l “luogo”, dell’ “azione”, del “carattere” e del “tempo”: niente meno di quelle che osservano i veri ed illustri poeti di
“tempo”: niente meno di quelle che osservano i veri ed illustri poeti di Tragedie, Drammi Musicali e Commedie, e come il S
patetico con l’allegro, secondo le passioni dell’azione. Di favola e di storia per tesser gli argomenti con le qualità da
strano negli occhi, nella positura da quale affetto sian dominati, se di sdegno, se di odio, se di amore, se di tristezza,
cchi, nella positura da quale affetto sian dominati, se di sdegno, se di odio, se di amore, se di tristezza, se di allegri
positura da quale affetto sian dominati, se di sdegno, se di odio, se di amore, se di tristezza, se di allegria e simili.
uale affetto sian dominati, se di sdegno, se di odio, se di amore, se di tristezza, se di allegria e simili. Così il Danza
dominati, se di sdegno, se di odio, se di amore, se di tristezza, se di allegria e simili. Così il Danzatore deve impress
tezza, se di allegria e simili. Così il Danzatore deve impressionarsi di quelli atteggi, per porli in esecuzione quando es
uando esprimer deve quella tal quale passione, e che abbia in secreto di appagare i nostri sensi e di muovere i nostri aff
l quale passione, e che abbia in secreto di appagare i nostri sensi e di muovere i nostri affetti, questo il «Patetico», q
stri affetti, questo il «Patetico», quello è l’ «Estetico»m; ciò ch’è di natura nelle belle Arti, senza quale impropriamen
natura nelle belle Arti, senza quale impropriamente usurpane il nome di queste Facultà. Sembrerà a taluni un pretender tr
brerà a taluni un pretender troppo. Sembra a me troppo la presunzione di un Ballerino che niente sappia di queste necessar
. Sembra a me troppo la presunzione di un Ballerino che niente sappia di queste necessarie cognizioni per ben esercitare i
ell’Anatomia, per dipingere de’ scheletri. Ella non disegna li scurci di Michelangiolo, ma solo situa delle figure spropor
i, gli abusi, l’Isole, i mari, le Città delle Nazioni, e specialmente di que’ Africani, Asiatici ed Americani a noi non co
mere il carattere al naturale, volendo portare in spettacolo un ballo di tali Nazioni. Cose tutte necessarie, senza le qua
re un ottimo ballerino. [4] E pur questo è poco. Son cose che un uomo di buona mente, e che abbia la possibilità di poter
poco. Son cose che un uomo di buona mente, e che abbia la possibilità di poter coltivarsi in questi studi, potrà acquistar
studi, potrà acquistarne. Bisogna, che la Natura l’abbia ben formato di membri, e secondo Policlito, la corporatura del B
deve essere né troppo alta, né troppo bassa, né pingue, né magra; ma di una giustata proporzione, avvenente, e ben format
rre 1760, Lettre V, p. 63 et seg. l. [NdE] Magri cita la traduzione di D’Ablancourt (1664). m. [NdE] Qui Magri fa rifer
6 (1779) Trattato teorico-prattico di ballo « Trattato teorico-prattico di ballo —  Parte prima — Capitolo LX. Delle Capriole » p. 31
Capitolo LX. Delle Capriole [1] Le Capriole sono di varie maniere, e prima che cominciamo a parlar de
diversità, mostriamo come si devono contare i tagli. Per contare que’ di una Capriola alla Francese si mette in quinta pos
anti; e così si avrà intrecciato una Capriola quarta alla Francese, e di queste seguiremo a parlare. § 1. Alla Francese
a e finiscono in una delle stesse posizioni. I suoi tagli sono sempre di numero pari, come sull’esempio addotto della “Qua
sono sempre di numero pari, come sull’esempio addotto della “Quarta” di sopra dimostrata, che se aggiungendosi altro tagl
osi altro taglio, con staccare alla seconda in aria che avrà il tempo di una “Quinta”, non sarebbe più tutta alla Francese
tà si potrà avere, e velocità ne’ piedi, se a questa si giunge, oltre di scomponer tutta la vita, la Capriola sempre sarà
i tutte le altre, e siano tanto distese quanto ritirate. Sono i tagli di esse l’istessi che delle Francesi, la sola differ
uso Italiano si principierà il primo dalla seconda alla quinta e così di mano in mano si seguirà. Se si resta chiuso, la C
priola sarà presa all’Italiana e terminata alla Francese; all’opposto di quella presa alla Francese e finita all’Italiana.
Viganò faceva una sesta presa per esempio col sinistro avanti, e dopo di averla intrecciata, che finir dovea col destro av
onda posizione Spagnuola. Chi non distingue ove consiste il diffìcile di questi due tagli trasmutati, non puol giudicarne
iare, in fine, dalla francese alla spagnuola: ma il più sta nel tempo di girarsi la vita. [7] Per fare una “Sesta alla Spa
ti e seguendo poi l’intrecciata come sopra, ed allora questa ha tempo di un’Ottava, perché, secondo il mio sentimento, que
si conta quando si piglia, essendo questi avanti. [8] Le intrecciate di tali Capriole van fatte granite, al contrario di
. [8] Le intrecciate di tali Capriole van fatte granite, al contrario di quelle alla Francese e all’Italiana, che quando l
no più brillanti, ed in queste il troppo allargare e distaccare scema di preggio. [9] Le stesse si possono fare “addietro”
o in aria e questo in terra. [11] Senza verun dubbio la più difficile di queste tre diversità d’intrecciare le Capriole è
glio primo, portasi altra volta in quinta avanti, e sarà una seconda, di nuovo si stacca alla seconda in aria, e si avrà f
tagli, per quanti essi saranno avrà nome la Capriola, che sarà sempre di numero dispari, cadendo sopra un piede; cadendo s
dispari, cadendo sopra un piede; cadendo sopra tutti due chiusi sarà di numero pari. [13] Quella battuta “indietro” si co
il piede sempre addietro. § 5. Ritirate [14] Tutte queste sorti di Capriole distese nella simil maniera si posson fa
umero delle Capriole; e questo è il luogo da parlarne. Egli non altro di quello accresce e varia, che spiccato un salto, n
ù Tordichamb, come qui sotto meglio divisaremo. [16] Io fui inventore di una sorte di Tordichamb sotto al corpo, saltavo r
come qui sotto meglio divisaremo. [16] Io fui inventore di una sorte di Tordichamb sotto al corpo, saltavo ritirato in ar
anti, che nel saltare stava indietro. A questa Capriola io diedi nome di Gran Gorguglié. Dar quel giro opposto alle gambe
fficile che quanti alla prova vi si metteranno conosceranno il valore di tal sorte di Tordichamb, ma il stile si era di fa
uanti alla prova vi si metteranno conosceranno il valore di tal sorte di Tordichamb, ma il stile si era di farli tutti due
conosceranno il valore di tal sorte di Tordichamb, ma il stile si era di farli tutti due o per dentro o per fuori. [17] Qu
si era di farli tutti due o per dentro o per fuori. [17] Queste sorti di Salti non sono da potersi prendere a piedi fermi;
iù stretti. Facendone uno, si fa un gran cerchio con un gran distacco di gamba. Se voglion replicarsi con la gamba medesim
gamba; lo che viene ad essere un Tordichamb ribaltato. La difficoltà di questa Capriola non è facile a capirsi da chi non
hi non sa la vera forza dell’arte de’ salti. [19] Egualmente si fanno di sbalzo, in giro o in fianco, e questi si sogliono
in giro o in fianco, e questi si sogliono prendere con un Contratempo di sbalzo o con un Dégagé. § 7. Gorguglié [20]
piede che si distacca, cui darà maggiore impeto al Salto. In un salto di questa specie non si può raddoppiare più di un To
eto al Salto. In un salto di questa specie non si può raddoppiare più di un Tordichamb; ma si possono replicare più gorgug
il medesimo piede o cambiandolo. [21] Io introdussi pure un Gorguglié di sbalzo. Ero solito di pigliarla con un flinc flan
mbiandolo. [21] Io introdussi pure un Gorguglié di sbalzo. Ero solito di pigliarla con un flinc flanc, e puolsi pure prend
to distesa, ma un poco curva, e con l’altra facevo il Tordichamb, nel di cui tempo voltava la vita alli Spettatori, e cade
atori, e cadendo sul piede manco, l’altro restava in aria. Mi serviva di questa Capriola ne’ caratteri grotteschi o negli
amente l’ho fatto nella maniera divisata; ma pure ho fatto la cascata di detta Capriola sul piede che ha fatto il Tordicha
chamb ribaltato, come in sul principio dissi. [22] V’è un’altra sorte di Gorguglié, nella quale si fanno nel salto medesim
el salto medesimo due Tordichamb, il primo verbigrazia col dritto piè di fuori, e l’altro col sinistro per dentro, e son f
di fuori, e l’altro col sinistro per dentro, e son fatti quasi a fior di terra. Si servono di sì fatte Capriole i Francesi
ol sinistro per dentro, e son fatti quasi a fior di terra. Si servono di sì fatte Capriole i Francesi ne’ balli seri. Si p
i le hanno fatte, e per quante ne vorran fare i bravi a’ tempi nostri di propria invenzione. Io solo ho divisato di quelle
re i bravi a’ tempi nostri di propria invenzione. Io solo ho divisato di quelle che sono più comuni e più pratticate. §
e. § 8. Salto del fiocco [23] Il “salto del fiocco” ha il tempo di una terza intrecciata alla Spagnuola; si fa avant
l destro ad una tal quale altezza, e poscia il manco deve sovravanzar di molto il destro, e sull’istesso tornasi a cadere.
osi sul manco, s’alza prima il destro e poi il sinistro, che deve pur di molto avanzar quello, e si cade sul sinistro mede
sul sinistro medesimo: ma questo non può neppure a metà fare l’alzata di quello avanti, col quale si è giunto a levare il
l’alzata di quello avanti, col quale si è giunto a levare il cappello di mano a un Uomo ben alto con la mano distesa in al
o di mano a un Uomo ben alto con la mano distesa in alto, e salito su di una sedia. [25] Si puol fare altra sorte di quest
tesa in alto, e salito su di una sedia. [25] Si puol fare altra sorte di questo salto preso dalla prima spagnuola, piegand
empre disteso: ma con questo non si puol fare neppur l’istessa levata di quello spiegato di prima. § 9. Salto ribaltato
on questo non si puol fare neppur l’istessa levata di quello spiegato di prima. § 9. Salto ribaltato [26] Questo “sa
Salto ribaltato [26] Questo “salto ribaltato” far si suole a fior di terra ed alto: quest’ultimo ha bisogno di maggior
altato” far si suole a fior di terra ed alto: quest’ultimo ha bisogno di maggior distacco di coscia. [27] Per farlo a fior
a fior di terra ed alto: quest’ultimo ha bisogno di maggior distacco di coscia. [27] Per farlo a fior di terra, si metter
ltimo ha bisogno di maggior distacco di coscia. [27] Per farlo a fior di terra, si metterà verbigrazia col piede sinistro
ria col sinistro esempigrazia disteso, il destro con un gran distacco di coscia, in guisacché il ginocchio passa presso al
r la testa, facendo un gran cerchio per aria, dando alla vita il moto di un giro intiero, il destro dunque, dicevo, passi
ior Ballerino grottesco che abbia dato la Francia. [30] Quelli a fior di terra posson farsi pure battuti, lo che riesce tr
sul collo dell’altro piede, e poi questo ribalta sopra l’altro, come di sopra si è spiegato. Io questo salto, per render
del salto portavo il dritto a segnare il gran cerchio con un distacco di coscia assai grande, sebbene più di mezzo giro no
e il gran cerchio con un distacco di coscia assai grande, sebbene più di mezzo giro non poteva dare alla vita. Faceva un’a
l ginocchio: anzi la seconda volta che ballai a Torino S.A.R. il Duca di Savoia, al presente Re di Sardegna, Felice Regnan
da volta che ballai a Torino S.A.R. il Duca di Savoia, al presente Re di Sardegna, Felice Regnante, faceva uscire sul Teat
ro il Granatiere più alto tra quei che facevano le Comparse, in abito di Teatro com’era, ed io con il detto mio salto il p
che nel principiarla era sotto. [34] Per prendersi questa Capriola ha di bisogno prevenirsi con un gran Brisé o con un gra
le quinte con quali si prende e si termina sono forzate, che dove va di mestiere di maggior impeto per una levata non si
on quali si prende e si termina sono forzate, che dove va di mestiere di maggior impeto per una levata non si ha da cercar
iate” si prendono con un Contratempo da lato; volendola fare a cagion di esempio alla dritta, con l’istesso piede si fa il
pra, e nell’aprirsi si osserva quanto si ha dimostrato. [36] “Girando di sbalzo” si servirà dell’istesso metodo. § 11.
inciano a riunire, per trovarsi nel cader giù altra volta alla quinta di prima, o sotto quel piede che nel principio era s
la quinta posizione. § 12. Salto tondo [39] Il “salto tondo” va di vari modi fatto, sotto al corpo, di fianco, di sb
tondo [39] Il “salto tondo” va di vari modi fatto, sotto al corpo, di fianco, di sbalzo, capriole tonde intrecciate, sa
9] Il “salto tondo” va di vari modi fatto, sotto al corpo, di fianco, di sbalzo, capriole tonde intrecciate, salto tondo s
rpo, di fianco, di sbalzo, capriole tonde intrecciate, salto tondo su di un piede, detto di sbalzo. [40] Quello “sotto al
sbalzo, capriole tonde intrecciate, salto tondo su di un piede, detto di sbalzo. [40] Quello “sotto al corpo” va preso dal
fetti, e questa era la Capriola a lui riserbata. [41] Il “Salto Tondo di fianco Secco” va preso dalla quinta posizione, e
corpo il moto del giro col piè dritto, facendosi uno o due giri, come di sopra abbiam divisato, e nel cadere, cadasi in se
l’accortezza che nel fine del salto la macchina si renda abbandonata di forze, che così starà a piombo dove cade, che se
che così starà a piombo dove cade, che se le membra si tengono piene di vigore ed irrigidite nel cadere risalteranno da s
o per tenersi in piedi, e lo portano a cadere a terra. Come una palla di cuoio gonfiata di vento e cacciata in aria, sbuca
iedi, e lo portano a cadere a terra. Come una palla di cuoio gonfiata di vento e cacciata in aria, sbucata in aria stessa,
sta nel proprio terreno, ma risalta altra volta. [43] Il salto tondo “ di sbalzo” si prende con un Contratempo di fianco sb
a volta. [43] Il salto tondo “di sbalzo” si prende con un Contratempo di fianco sbalzato, e nell’alzar per la Capriola: le
stanza sempre dalla seconda posizione, con darsi il moto al giro, nel di cui tempo cadendo si raddrizza il corpo e si cade
ole tonde intrecciate” si sono prese da tanti salti tondi, che invece di stare i piedi distesi alla distanza della seconda
si alla distanza della seconda posizione, si fanno le intrecciate, la di cui quantità dipende dall’abilità del Ballerino.
ta Spagnuola. [46] Il “salto tondo su d’un piede” serve per carattere di Pulcinella o di Mulinaro, si prende dalla quinta
6] Il “salto tondo su d’un piede” serve per carattere di Pulcinella o di Mulinaro, si prende dalla quinta vera; se si gira
n questo salto si possono raddoppiare due giri. [47] Va pur questo su di un piede fatto “di sbalzo”: si prende il Contrate
ossono raddoppiare due giri. [47] Va pur questo su di un piede fatto “ di sbalzo”: si prende il Contratempo giusto nel mezz
auso. Sperienza fatta tra due Ballerini che han spiccato una Capriola di egual valore: uno scuoter l’applauso e l’altro es
ndo” si prende sempre con un Contratempo o con un Dégagé: se va fatta di sbalzo va prevenuta da un Contratempo volato gira
, nel tempo che si raddrizza il corpo; e così va fatta volendosi fare di sbalzo. Se a fior di terra, si prende con un Cont
ddrizza il corpo; e così va fatta volendosi fare di sbalzo. Se a fior di terra, si prende con un Contratempo che non sia v
ria, ma alquanto obbliquo. Facendosi con il Dégagé prende una battuta di Musica, col Contratempo ne prende due in tempo di
prende una battuta di Musica, col Contratempo ne prende due in tempo di Giga. [51] La “settima intrecciata” è l’istessa,
volati”, quali sebbene si possono prendere da Sissonne, ma perché han di bisogno di una maggior levata, si sogliono anteci
ali sebbene si possono prendere da Sissonne, ma perché han di bisogno di una maggior levata, si sogliono antecipare con un
obliqua e si batte in una delle divisate maniere, cadendosi poi come di sopra si è spiegato, ed in questo ultimo tempo di
cadendosi poi come di sopra si è spiegato, ed in questo ultimo tempo di distaccare in seconda si fa in grande, in qual gu
[55] Nel parlar delle Pistolette a terra (cap. XX) dissimo che, oltre di quelle, vi erano l’altre “in aria”, le quali vann
anno annoverate tra il numero delle Capriole e adesso siamo nel tempo di divisarne. [56] Le “Pistolette in aria” hanno il
o nel tempo di divisarne. [56] Le “Pistolette in aria” hanno il tempo di una quarta intrecciata, tra il numero delle quali
del Ballante il quale, quanto più sollecito intreccia, tanto acquista di merito. § 16. Ali di Piccione [58] Le “Ali
uanto più sollecito intreccia, tanto acquista di merito. § 16. Ali di Piccione [58] Le “Ali di piccione” hanno la so
a, tanto acquista di merito. § 16. Ali di Piccione [58] Le “Ali di piccione” hanno la somiglianza delle Pistolette,
e” hanno la somiglianza delle Pistolette, cominciano e finiscono come di sopra abbiamo spiegato, la sola differenza si è n
rca [61] Dal titolo istesso queste Capriole “alla Turca” s’intende di essere adoperate nel carattere Turchesco; si fann
el carattere Turchesco; si fanno rancignate sotto al corpo, ed invece di battersi come il solito ed intrecciarsi si batte
e di battersi come il solito ed intrecciarsi si batte pianta e pianta di piede; e questa battuta puol farsi per due, al pi
te, nel saltare si rancignano le gambe, così unite come stanno, e poi di nuovo distendendosi, tornano a fare una battuta c
n giù, ed il corpo si distende nel suo naturale. [65] Si possono fare di altra maniera, e sono che nel saltare le gambe pu
abbassarvi sul corpo, e nella cascata si osserva l’istesso che abbiam di sopra esposto. [66] Tutte queste Capriole, perché
am di sopra esposto. [66] Tutte queste Capriole, perché hanno bisogno di grande alzata, si prevengono o con un Brisé o con
67] Il “Salto dell’Impiccato”, detto Saut Empendù si fa nel carattere di Pulcinella, di un Ubbriaco o d’altro Goffo, e tal
ell’Impiccato”, detto Saut Empendù si fa nel carattere di Pulcinella, di un Ubbriaco o d’altro Goffo, e talvolta si fa per
sce e la testa abbandonata da un lato, nel cader poi, arrivato a fior di terra si distacca bene in aria un piede quanto pi
più si puole, cadendosi obliquo sull’altro piede. [68] La difficoltà di questo salto consiste in una gran levata, che ha
68] La difficoltà di questo salto consiste in una gran levata, che ha di bisogno per far bene osservare quella figura a’ S
Spettatori, diversamente a nulla ridurrebbesi; e chi non ha l’abilità di questa alzata in verun conto deve fare sì fatta C
i e cada in quinta; se nel fin della caduta si vuol battere, crescerà di preggio. [70] Quel “fiancheggiato” si piglia con
“fiancheggiato” si piglia con un Contratempo da lato, ed è l’istesso di questo con la solita fermata in aria, e si differ
fermato in aria è cosa ben difficile, che per poterla fare ha bisogno di grand’arte; sospendasi il corpo con gran leggerez
§ 22. Forbice [73] La “forbice” è una Capriola usata nel carattere di Pulcinella, si prende dalla prima posizione Spagn
mbo; questa Capriola non vuole troppa alzata. [74] V’è un’altra sorte di queste Capriole, che vogliono una levata maggiore
o giro. [76] Queste Capriole tutte, essendo appartenenti al carattere di Pulcinella, vanno accompagnate col movimento del
col movimento del braccio dall’istesso lato del piede. Nel carattere di Piraut, o sia “Molinaro alla francese”, va molto
a Capriola a forbice tutta aperta. [77] Si distingue questo carattere di Mulinaro alla Francese dall’Italiana: in questa v
na tunica succinta fino al ginocchio, e le maniche lunghe come quelle di Pulcinella; alla Francese veste a vita con le man
ll’uno come dell’altro è bianco, cappello pur bianco, e tutto asperso di polvere. [78] Questa specie di Capriola puol fars
, cappello pur bianco, e tutto asperso di polvere. [78] Questa specie di Capriola puol farsi pure col tempo alla Reale, va
nano finalmente più della quarta, cadendo poi in prima, nel carattere di Pulcinella Francese con due gobbe, che tal da que
nocchi serrati e piegati, che stavano un mezzo palmo alti da terra, e di simil foggia ho seguitato a caminare, finendo la
il sinistro, e si lascia andare quanto più si puote in aria, la forza di questo alto si è che quanto più si faccia sul fia
quantità, e queste istesse variar si possono da’ Ballanti virtuosi e di abilità, nelle diverse fogge che il valor proprio
7 (1779) Trattato teorico-prattico di ballo « Trattato teorico-prattico di ballo —  Parte prima — Capitolo VII. Delle Positure de’ Piedi »
bene i piedi sulla piana terra, le punte ben rivolte oppostamente al di fuori, ed i talloni saranno congiunti, formando a
amo una spiegazione geometrica che sarà necessaria per tutto il corso di questo Trattato. Si forma l’angolo “retto” da due
inea retta che, cadendo sopra altra retta, forma due angoli retti uno di qua, e l’altro di lì. Tutti gli angoli retti sono
dendo sopra altra retta, forma due angoli retti uno di qua, e l’altro di lì. Tutti gli angoli retti sono necessariamente u
o. [5] La “seconda” sarà quando i piedi sono distaccati alla distanza di un piede tra tallone e tallone sopra la linea ste
tallone e tallone sopra la linea stessa, le punte pur ben rivolte al di fuori, ed i talloni guardanti l’un l’altro, e con
rti eguali. [6] La “quarta” serberà da un piede all’altro la distanza di un piede; non laterale come la seconda, ma d’inna
l tallone del piede che sta avanti, sarà sulla linea retta della noce di quello che trovasi addietro. [7] La “quinta” si f
che trovasi addietro. [7] La “quinta” si forma con mettere il tallone di un piede toccante la punta dell’altro, talmente c
la punta dell’altro, talmente che si facci angolo retto tra la punta di uno, ed il tallone dell’altro. § 2. Delle fals
lsa” è tutta opposta alla vera. Saranno le punte de’ piedi rivolte al di dentro, che toccansi nell’estremità. [10] La “sec
toccanti tra loro, ed in questa v’è tra la punta e punta la distanza di un piede. [11] La “terza”: ove nella vera il tall
a la distanza di un piede. [11] La “terza”: ove nella vera il tallone di un piede va di sito alla noce dell’altro, qui la
i un piede. [11] La “terza”: ove nella vera il tallone di un piede va di sito alla noce dell’altro, qui la punta di uno to
il tallone di un piede va di sito alla noce dell’altro, qui la punta di uno tocca la noce dell’altro. [12] La “quarta” ti
unta di uno tocca la noce dell’altro. [12] La “quarta” tiene la punta di un piede sulla medesima linea della noce dell’alt
di un piede sulla medesima linea della noce dell’altro alla distanza di un piede. [13] La “quinta” rivolta la punta di un
ll’altro alla distanza di un piede. [13] La “quinta” rivolta la punta di un piede al di dentro, va toccante dietro al tall
istanza di un piede. [13] La “quinta” rivolta la punta di un piede al di dentro, va toccante dietro al tallone dell’altro
passi veggo che un piede o deve passare, o far pausa, o finire in una di queste posizioni: e perché dunque non parlar di l
ausa, o finire in una di queste posizioni: e perché dunque non parlar di loro, se vengono adoprate? Non mi pare che bastar
che un piede resta in aria, senza dirsi in qual situazione. Avendo su di ciò fatta matura riflessione, ho voluto dar loro
a terra, l’altro sta tutto affatto sollevato: le punte ben rivolte al di fuori, come nella vera (§ 1) ed i talloni non con
lla distanza ed alla linea detta nella vera (§ 1), sta in aria invece di stare a terra. [17] La “terza” si è quella che, d
piede nella vera col tallone deve toccare la noce dell’altro, invece di stare a terra, sta da essa sollevato. [18] La “qu
”, il piè che sta in aria avrà il suo tacco corrispondente alla punta di quello che sta a terra, giusta la distanza detta
la positura. § 4. Delle forzate [20] La necessità che abbiamo di saper queste posizioni in aria, stimo pur per le
queste posizioni in aria, stimo pur per le “forzate”, numerandone tre di queste, escludendone la prima e la terza, che non
e non ammettono sforzatura veruna, e parlaremo: [21] Della “seconda”, di cui altro non mi resta a dire che, ove nella vera
ve nella vera la distanza da tenersi tra tallone e tallone esser deve di un piede, in questa sforzata sarà di più, secondo
tra tallone e tallone esser deve di un piede, in questa sforzata sarà di più, secondo ricerca il bisogno, non avendo dista
a. [22] La “quarta” si riferisce alla vera, dando distanza al tallone di uno con la noce dell’altro più di un piede, quant
lla vera, dando distanza al tallone di uno con la noce dell’altro più di un piede, quanto n’esige il passo, non avendo nep
questo spazio assegnato. [23] La “quinta”, come nella vera il tallone di uno tocca la punta dell’altro piede, qui il tallo
nuola” si forma con unire i piedi pari accoppiati, che i lati interni di entrambi siano tangenti in tutte le parti: le gam
seconda”, il piede destro si porterà dietro al sinistro alla distanza di un piede, e che la punta sia in linea retta al ta
arta”, dall’istesso sito in cui si trova nella terza, slarga un piede di distanza, talché saranno paralleli i piedi. [28]
ono tutte le posizioni ammesse da me, e necessarie per l’intelligenza di tutto questo Trattato. Ciò posto, possiamo entrar
o Trattato. Ciò posto, possiamo entrare alla spiegazione e formazione di tutti i passi.
8 (1728) Trattato del ballo nobile di Giambattista Dufort « Trattato del Ballo Nobile di Giambattista Dufort — Trattato del Ballo Nobile — Capitolo XXXI. Del Movimento delle Braccia »
Dettosi distesamente, e con quella chiarezza che m’è stata possibile, di tutti i passi del ballo nobile, l’ordine che infi
, di tutti i passi del ballo nobile, l’ordine che infin dal principio di questo trattato prendemmo, del movimento delle br
ssaria dell’altre. E perciò convenevole cosa è che, adoperatosi sopra di quella ogni studio, se ne dia una compiuta dimost
iere dinominate, perocché o braccia ritonde si dicono, ovvero braccia di opposizione. [3] Per muoverle in quel modo donde
. [3] Per muoverle in quel modo donde vengono dette braccia ritonde è di bisogno prima d’ogn’altra cosa aprirle e distende
le e distenderle sopra i lati loro, tra’ gomiti ed i fianchi un palmo di distanza serbando, ed un poco più d’un palmo tra
nchi e le mani. Le quali si deono tenere colle palme rivolte al mezzo di ciascun lato non del tutto serrando le dita, né d
rendole, che invero cosa non molto leggiadra sarebbe: ma sì nel mezzo di questi due modi. Quindi si vogliono piegare i gom
vi dirimpetto al mezzo d’ognuna delle tasche della giubba in distanza di cinque o sei dita: e che le braccia per lo piegam
a: e che le braccia per lo piegamento de’ lor gomiti facciano un poco di circolo, ed appariscono ritonde dalle giunture de
nduni i polsi. Per bene imparare il movimento delle braccia ritonde è di bisogno esercitarsi del continuo a muoverle nella
vare delle mani sul mezzo delle tasche: ed il secondo movimento serve di riempimento della detta misura, e di passaggio, o
e: ed il secondo movimento serve di riempimento della detta misura, e di passaggio, o legamento a’ movimenti delle braccia
anzi il sinistro ed aprire il destro dallato, conviene, piegando bene di dentro il gomito del primo, portare il braccio in
ntro il gomito del primo, portare il braccio innanzi, facendo un poco di giro, ed avvicinare la mano verso al mezzo del ve
di giro, ed avvicinare la mano verso al mezzo del ventre in distanza di quattro o di cinque dita, in modo che tutto il su
avvicinare la mano verso al mezzo del ventre in distanza di quattro o di cinque dita, in modo che tutto il suo concavo sia
l suo concavo sia rivolto verso la terra, e succedevolmente si faccia di giù in su un soave giro di polso. E nel medesimo
erso la terra, e succedevolmente si faccia di giù in su un soave giro di polso. E nel medesimo tempo che il braccio sinist
n poco addietro riguardante, ed appresso si faccia soavemente un giro di polso per innanzi nel medesimo tempo che la man s
r innanzi nel medesimo tempo che la man sinistra lo fa, come è detto, di giù in su. E quivi termina il movimento delle bra
è adoperato, e col sinistro si vorrebbe fare il contrario, ritornando di su in giù colla mano in dentro sopra il suo lato,
in giù colla mano in dentro sopra il suo lato, e terminando col giro di polso per innanzi. Ed in questa divisata maniera
polso per innanzi. Ed in questa divisata maniera si possono far tanti di questi movimenti, quanti mai se ne vogliono. Adop
n giù: ed all’incontro, se si cominciano partendo col piè sinistro, è di bisogno che vada innanzi in sul braccio dritto, e
o s’allontana dal suo lato; ed il secondo movimento consiste ne’ giri di polso fatti da amendune le mani nel modo di sopra
vimento consiste ne’ giri di polso fatti da amendune le mani nel modo di sopra descritto. Il movimento delle braccia d’opp
attuta si ritrova sulla fine del primo movimento, ed il secondo serve di riempimento dell’intera sua misura, e di legament
vimento, ed il secondo serve di riempimento dell’intera sua misura, e di legamento ai movimenti di braccia, che sieguono a
ve di riempimento dell’intera sua misura, e di legamento ai movimenti di braccia, che sieguono appresso. [5] Ed ultimament
ppresso. [5] Ed ultimamente si vuole avvertire che la medesima misura di tempo la qual regola i movimenti de’ piedi, regol
une, e tutto l’avvedimento consiste nel saper congiugnere i movimenti di quelli e di queste in un medesimo istante.
l’avvedimento consiste nel saper congiugnere i movimenti di quelli e di queste in un medesimo istante.
9 (1728) Trattato del ballo nobile di Giambattista Dufort « Trattato del Ballo Nobile di Giambattista Dufort — Trattato del Minuetto — Capitolo V. Della Figura del Minuetto »
Della Figura del Minuetto [1] Secondo l’ordine preso dal principio di questo Trattato, seguita nel quarto luogo a dire
igura del Minuetto. La quale, comeché un tempo stata fosse questa Sa, di presente ha preso la forma d’un Z, la quale senza
anno compiute le loro riverenze, delle quali sufficientemente dicemmo di sopra, si diano la mano e facciano assieme per in
mo di sopra, si diano la mano e facciano assieme per innanzi un passo di Minuetto: e quindi, fatti che avrà la Dama intorn
etto: e quindi, fatti che avrà la Dama intorno al Cavaliere due passi di Minuetto, e che questi ne avrà nell’istesso tempo
’opposita diametrale. Incominciasi poi la Figura, facendosi due passi di Minuetto a lato dritto sulla linea diametrale, al
, nel passare, vicendevolmente la presenza del corpo, due altri passi di Minuetto; nel secondo de’ quali, facendosi il Mez
l secondo de’ quali, facendosi il Mezzo gittato, si adoperi un quarto di giro dalla obliqua della Figura di Minuetto alla
ezzo gittato, si adoperi un quarto di giro dalla obliqua della Figura di Minuetto alla sua obliqua contraria. Si facciano
uali si dia principio con un Mezzo tronco fatto con un quarto e mezzo di giro per la banda di dentro, e quindi ritornando
con un Mezzo tronco fatto con un quarto e mezzo di giro per la banda di dentro, e quindi ritornando sul lato sinistro, si
o, e quindi ritornando sul lato sinistro, si facciano due altri passi di Minuetto, nella maniera di sopra dimostra. E qui
lato sinistro, si facciano due altri passi di Minuetto, nella maniera di sopra dimostra. E qui si dà termine all’intera fi
loro, a far due de’ nomati passi, non già perché vi sia alcun obbligo di serbare questo prefisso numero, ma sì bene per me
esto prefisso numero, ma sì bene per meglio “figurare”: nel che, come di sopra è detto, consiste una delle maggiori e più
to, pur nondimeno bisogna rimanersi d’offendere nell’uno o nell’altro di queste due estremità, le quali sono egualmente da
li sono egualmente da biasimare. Ed acciocché non s’incorra in alcuno di questi difetti, la migliore e più sicura regola c
ti, ritrovandosi amenduni sull’estremità dell’obliqua, facciano sopra di essa per innanzi un passo di Minuetto; e nel mede
l’estremità dell’obliqua, facciano sopra di essa per innanzi un passo di Minuetto; e nel medesimo tempo che lo comincerann
la spalla, il braccio destro, e piegatolo soavemente per lo gomito al di dentro, tra il petto e la mano un palmo di distan
oavemente per lo gomito al di dentro, tra il petto e la mano un palmo di distanza serbando (il qual atto si fa in segno di
e la mano un palmo di distanza serbando (il qual atto si fa in segno di baciamano) e distese poi per essi leggermente le
to passo, si diano lateralmente la mano, e facciano assieme due Passi di Minuetto in un giro intero, cioè descrivendo mezz
no i detti due passi, lascino la mano e facciano, andando alquanto al di dietro, uno o due passi di Minuetto, secondo la c
no la mano e facciano, andando alquanto al di dietro, uno o due passi di Minuetto, secondo la capacità della stanza ove si
olla man destra; e datisi nuovamente la mano, facciano nel modo detto di sopra due altri passi di Minuetto in un altro gir
nuovamente la mano, facciano nel modo detto di sopra due altri passi di Minuetto in un altro giro. Si ripongano appresso
arsi sull’estremità dell’obliqua, facciano per innanzi un altro passo di Minuetto, nell’incominciamento del quale alzino n
ià uno, ma amendune le braccia, e fatti che avranno nel modo divisato di sopra, i medesimi movimenti anche in segno di bac
ranno nel modo divisato di sopra, i medesimi movimenti anche in segno di baciamano, si porgano vicendevolmente l’una e l’a
10 (1728) Trattato del ballo nobile di Giambattista Dufort « Trattato del Ballo Nobile di Giambattista Dufort — Trattato del Ballo Nobile — Capitolo X. Della Pirola [Pirouette] »
a che far si voglia, si partisce in due mezzi giri: in quattro quarti di giro ed in otto mezzi quarti di giro. Si potrebbe
in due mezzi giri: in quattro quarti di giro ed in otto mezzi quarti di giro. Si potrebbe anche suddividere in vie più pi
en sapere che si può la Pirola in due modi, cioè girando per la parte di dentro e girando per quella di fuori, adoperare.
in due modi, cioè girando per la parte di dentro e girando per quella di fuori, adoperare. De’ quali è da parlarsi partita
arlarsi partitamente ad uno ad uno. [4] La Pirola girata per la parte di dentro si fa qualora, ritrovandosi il piè destro
al destro, si gira il corpo per la destra. Questa Pirola si può fare di mezzo quarto di giro sulla terza, quarta, e talor
ira il corpo per la destra. Questa Pirola si può fare di mezzo quarto di giro sulla terza, quarta, e talora sulla prima po
giro sulla terza, quarta, e talora sulla prima positura; d’un quarto di giro sempre sulla terza o sulla quarta; e di mezz
ma positura; d’un quarto di giro sempre sulla terza o sulla quarta; e di mezzo giro, il quale non è da oltrepassare per no
n sono da usare nel ballo nobile, sulla quinta positura. Sopra ognuna di queste positure si fa cotal Pirola piegando i gin
ato dopo l’aver piegato. Ed in qualunque modo che far si voglia, cioè di mezzo quarto, d’un quarto o di mezzo giro, vale u
qualunque modo che far si voglia, cioè di mezzo quarto, d’un quarto o di mezzo giro, vale un sol tempo, la cui battuta si
l’altro nella maggiore o minore velocità differisce, sì che la Pirola di mezzo giro dee farsi due volte più veloce di quel
erisce, sì che la Pirola di mezzo giro dee farsi due volte più veloce di quella d’un quarto; e quella d’un quarto doppiame
lla d’un quarto; e quella d’un quarto doppiamente veloce della Pirola di mezzo quarto, accioché ella comunque fatta abbia
ta abbia d’un solo tempo il valore. [5] La Pirola girata per la parte di fuori si fa quando, ritrovandosi il piè destro da
i gira il corpo per la sinistra. Si comincia sopra qualunque positura di piedi, e si faccia in questo modo: si pieghino i
n cui si termina il giro. Si può fare d’un mezzo quarto, d’un quarto, di mezzo giro e di tre quarti di giro. Li quali non
il giro. Si può fare d’un mezzo quarto, d’un quarto, di mezzo giro e di tre quarti di giro. Li quali non sono da oltrapas
uò fare d’un mezzo quarto, d’un quarto, di mezzo giro e di tre quarti di giro. Li quali non sono da oltrapassare, per non
ndo movimento, cioè sul rialzato. Per la qual cosa in altro la Pirola di tre quarti da quella di mezzo giro non differisce
rialzato. Per la qual cosa in altro la Pirola di tre quarti da quella di mezzo giro non differisce, fuor solamente in ciò
e la prima si fa una volta e mezza più veloce della seconda; e quella di mezzo giro dee farsi due volte più veloce della P
ola d’un quarto; e quella d’un quarto doppiamente veloce della Pirola di mezzo quarto; accioch’elleno comunque adoperate s
o in un sol tempo comprese. Avvertasi dunque bene in tutte le maniere di far le Pirole, che altra cosa è la velocità con c
girar si deono i mezzi quarti, i quarti, i mezzi giri ed i tre quarti di giro; ed altra cosa è la misura, o tempo dell’arm
delle Pirole or dee essere maggiore, or minore, secondo quelle parti di giro che s’hanno a fare per andar bene a tempo.
11 (1779) Trattato teorico-prattico di ballo « Trattato teorico-prattico di ballo —  Parte prima — Capitolo LIX. Del Gioco delle Braccia »
rio, quanto da lui dipende il ballar bene o male: tanto, quanto senza di ciò il corpo del Ballante si ridurebbe ad una sta
Cominciamo dalle basse. Già altre volte abbiamo detto che le braccia di opposizione si giocano con portarsi avanti quel b
indice curvati l’un verso l’altro, e che serbino tra le punte un dito di distanza, tra l’indice e il medio lo stesso spazi
il braccio destro, comincian tutti due i polsi a girar lentamente per di dentro, il manco resta al suo fianco ed il destro
ro principierà con posatezza a cavarsi fuori, che resti alla distanza di un palmo discosto dal corpo, e rivolgendo altra v
l corpo, e rivolgendo altra volta i polsi si fermano, quanto la palma di quella mano che sta avanti, come abbiam detto la
due i polsi nell’istessa maniera, e così continuare in ogni mutazione di piede. [3] Quelli a “mezz’aria” cominciano a curv
alta né bassa cominciano a giuocarsi con la stessa opposizione detta di sopra e con li medesimi giri di polsi e di bracci
carsi con la stessa opposizione detta di sopra e con li medesimi giri di polsi e di braccia. [4] Quell’“alti” si portano d
a stessa opposizione detta di sopra e con li medesimi giri di polsi e di braccia. [4] Quell’“alti” si portano del pari del
lavicole, da dove poi si comincia a giuocare con moto alternato, come di sopra abbiamo spiegato, e gli occhi stiano riguar
esso; ma negli altri sarebbe errore. [9] I Grotteschi fanno grand’uso di queste braccia forzate, tanto ne’ caratteri comic
ti e tutte due addietro. [12] “A mezz’aria rotonde” vanno all’altezza di quelle a mezz’aria di opposizione, e giocansi egu
o. [12] “A mezz’aria rotonde” vanno all’altezza di quelle a mezz’aria di opposizione, e giocansi egualmente, come in quest
lle a mezz’aria di opposizione, e giocansi egualmente, come in queste di sopra si è detto. [13] L’“Alte rotonde” sono dell
occhi quasi un mezzo cerchio, si riportino al suo luogo. Questa mossa di braccia alla pari non ha bisogno di guardatura di
ortino al suo luogo. Questa mossa di braccia alla pari non ha bisogno di guardatura di occhio del Ballerino, perché essi,
luogo. Questa mossa di braccia alla pari non ha bisogno di guardatura di occhio del Ballerino, perché essi, come pur la te
e pur la testa, devono stare indifferenti, non già come nelle braccia di opposizione. Qualora si adopera questo giuoco di
à come nelle braccia di opposizione. Qualora si adopera questo giuoco di braccia, si accompagna con lo scorcio della vita,
lto. [14] Il giuoco delle braccia fa più delle volte tutto il preggio di un Ballerino, e specialmente di uno Serio, che co
a fa più delle volte tutto il preggio di un Ballerino, e specialmente di uno Serio, che con questa qualità sola potrà pass
d in vero si vede, con esperienza, che chi possiede un bel portamento di bracci, un dolce molleggio di ginocchi, ripara ed
nza, che chi possiede un bel portamento di bracci, un dolce molleggio di ginocchi, ripara ed occupa alcune altre mancanze,
a e quasi niente lena; perché il rendersi amabile nel genere serio ha di bisogno di un ballar languido; e dal tanto accost
iente lena; perché il rendersi amabile nel genere serio ha di bisogno di un ballar languido; e dal tanto accostumarsi a qu
sogno di un ballar languido; e dal tanto accostumarsi a quella specie di dolcezza fa sì che resti sempre la macchina, come
cuni le “Ciaccone”: sebbene, come dicessimo a suo Capitolo, il ballar di queste non è da tutti i Ballerini seri. [15] Dell
orzate” se ne servono i Grotteschi in un Scaramuccia, in un Carattere di Maschera, di Truffaldino. Caratteri son questi ch
servono i Grotteschi in un Scaramuccia, in un Carattere di Maschera, di Truffaldino. Caratteri son questi che si ballano
i Truffaldino. Caratteri son questi che si ballano nell’istesso tempo di Ciaccona; e bene espressi da un Fabris, da un Fra
i, o sian Seri o Comici, devono avere egualmente il possesso generale di tutto quello che si appartiene al ballo; né disti
r serio, non è più facile il vero comico grazioso. E che forse l’arte di esprimere per mezzo de’ gesti la Pantomima, l’Azi
gesti la Pantomima, l’Azione comica, la deve avere il Grottesco meno di quella del Serio, per esprimer questi la sua Trag
appassionato per Jole, un’Orfeo angustiato e smanioso per la perdita di Euridice, non deve mostrare lo stato del suo cuor
ol’esserlo per l’avvenire? Male intendono quei che, prevenuti e pieni di pregiudizio, fan distinzione di merito tra l’uno
intendono quei che, prevenuti e pieni di pregiudizio, fan distinzione di merito tra l’uno e l’altro carattere. Ognuno è de
n distinzione di merito tra l’uno e l’altro carattere. Ognuno è degno di applauso, ognuno è bravo, se bene esprime la sua
en lungi dal dir male del Serio: con l’esperienza mostro il fanatismo di certuni che declamano contro il Grottesco e si di
iarano partitari del Serio. Portansi questi in Teatro allo spettacolo di un Tragico Avvenimento rappresentato da un Serio
digliare, a mostrar la noia, ad inoziarsi, ed obbliandosi d’esser del di lui partito già vorrebbero vedere un allegro, un
e, l’Uomo savio, non vilipende né questo né quello, e sol s’interessa di chi bene adempie il dovere. [18] Tullio Cicerone
degnolli della sua amicizia e familiarità. Quell’Uomo insigne, pieno di cognizione ed amante del merito, non distinse uno
12 (1728) Trattato del ballo nobile di Giambattista Dufort « Trattato del Ballo Nobile di Giambattista Dufort — Della Contradanza »
o, e delle maniere colle quali si può nobilmente ballare; convien che di passaggio si faccia anche parola della Contradanz
già perché lo meriti, ma piuttosto per vedersi in moto un gran numero di persone, ed affine di ravvisar l’ordine nella con
ma piuttosto per vedersi in moto un gran numero di persone, ed affine di ravvisar l’ordine nella confusione e nella mischi
danze nobili. [2] La Contradanza si può fare o con determinato numero di Dame e di Cavalieri, ovvero indeterminato, cioè d
li. [2] La Contradanza si può fare o con determinato numero di Dame e di Cavalieri, ovvero indeterminato, cioè di quante e
determinato numero di Dame e di Cavalieri, ovvero indeterminato, cioè di quante e quanti mai ne possono entro quella stanz
possono entro quella stanza, ove si balla, capire. [3] La Contradanza di numero diterminato, cioè di quattro, d’otto, o al
ove si balla, capire. [3] La Contradanza di numero diterminato, cioè di quattro, d’otto, o al più di dodici persone, è co
Contradanza di numero diterminato, cioè di quattro, d’otto, o al più di dodici persone, è composta di figure e di passi r
nato, cioè di quattro, d’otto, o al più di dodici persone, è composta di figure e di passi regolati, fatti sopra alcune ar
i quattro, d’otto, o al più di dodici persone, è composta di figure e di passi regolati, fatti sopra alcune arie agevoli e
eno quei soli passi i quali deono entrar nella Contradanza. Ed affine di evitare ogni confusione, fa di mestiere, prima d’
no entrar nella Contradanza. Ed affine di evitare ogni confusione, fa di mestiere, prima d’esporsi agli occhi del pubblico
potranno se non piacere agli spettatori del ballo. [4] La Contradanza di numero indeterminato, cioè d’altrettante Dame e C
Cavalieri messi a fila sopra due linee, quanti ne comporta l’ampiezza di quel luogo dove si balla, è composta di sole rego
quanti ne comporta l’ampiezza di quel luogo dove si balla, è composta di sole regolate figure, e di passi non regolati. Vu
za di quel luogo dove si balla, è composta di sole regolate figure, e di passi non regolati. Vuol essere parimente ballata
Tronco, il Mezzo contrattempo, il Contrattempo, il Saltante, il passo di Rigodone, lo Scacciato e l’Unito. Si potrebbe anc
siasi per me veduto, e tutto giorno si vegga, usare ad alcune persone di distinzione, pur nondimeno io non sarei per consi
regolati e stabiliti sulle figure; tuttavia valendo ogni passo, come di sopra dicemmo, una misura d’armonia, eglino perfe
così la cadenza che la regolata figura. [5] Tra tutte le Contradanze di numero indeterminato, le più regolate, e che piac
, e che piacciono più dell’altre, sono quelle ove entra il solo passo di Minuetto, le quali vogliono esser ballate da colo
alcune arie dalle quali si può in un tratto comprendere quanti passi di Minuetto in ciascheduna figura si possono contene
nze ignote a tutti, fuor solamente a coloro che le introducono. Sopra di che è da dare questo avviso, che non è cosa ben f
, e tanto meno ne’ solenni Festini, imparare estemporaneamente alcuna di queste nuove Contradanze: ma si conviene innanzi
arle dovranno essere i primi, acciocché gli altri, udite prima l’arie di quelle, e ravvisatene le figure, le possano conve
13 (1779) Trattato teorico-prattico di ballo « Trattato teorico-prattico di ballo — Prefazione »
Prefazione [1] La Danza nasconde il suo natale nelle tenebre di una sì remota antichità, che determinatamente non
ci alle loro Deità e precisamente nelle feste de’ Baccanali, che dopo di aver tranguggiato de’ generosi liquori, ponendosi
itazione, né potendo in quell’orgasmo le membra aver riposo, ciascuno di essi sentivasi un segreto impulso di lanciarsi, d
le membra aver riposo, ciascuno di essi sentivasi un segreto impulso di lanciarsi, di tendersi, di muoversi, e così impaz
r riposo, ciascuno di essi sentivasi un segreto impulso di lanciarsi, di tendersi, di muoversi, e così impazientemente dan
scuno di essi sentivasi un segreto impulso di lanciarsi, di tendersi, di muoversi, e così impazientemente dandosi di lanci
i lanciarsi, di tendersi, di muoversi, e così impazientemente dandosi di lancio, formavano danze irregolari senza artifici
[3] Io non voglio però ostinatamente apponermia a questo, dirò bensì di aver preso il nascimento da qualche bizzarro Drap
dalla mestizia chiama sovvente all’allegrezza, e dà spinta a’ membri di distendersi e muoversi secondo la sua battuta. [4
nio Muratori nell’Antichità d’Italia b riferisce che l’Anonimo Autore di una Cronica Manoscritta di Milano, Scrittore di m
d’Italia b riferisce che l’Anonimo Autore di una Cronica Manoscritta di Milano, Scrittore di molta Antichità, descrivendo
che l’Anonimo Autore di una Cronica Manoscritta di Milano, Scrittore di molta Antichità, descrivendo l’antico Teatro de’
nza, e specialmente in que’ che chiamavansi Mimi. Veniva questa sorte di spettacolo da un solo attore, detto Pantomimus, r
tato, cui cantando e ballando buffonescamente contraffaceva le azioni di tutti gli Uomini, imitandoli in mille guise e pon
i intorno vari ed allegri balli, che furono poi annullati da Pirro Re di Epiro per agguerrir bene la gioventù e non farla
isa fu il primo a scrivere intorno a’ balli Messer Rinaldo Rigoni, la di cui opera porta per titolo il Ballerino perfetto,
er titolo il Ballerino perfetto, stampata in Milano l’anno 1468. Appo di questi il signor Fabrizio Caroso da Sermoneta fé’
po di questi il signor Fabrizio Caroso da Sermoneta fé’ una Raccolta di vari balli , impressa in Roma nel 1630. Comparve
, impressa in Roma nel 1630. Comparve nel nostro secolo il Trattato di ballo nobile di Giambattista Dufort dato al torc
ma nel 1630. Comparve nel nostro secolo il Trattato di ballo nobile di Giambattista Dufort dato al torchio in Napoli l’a
, tuttavia non la portaro a perfezione, e benché ballavano in cadenza di Musica, erano i passi così sforzati e caricati ch
omimo, come fu ingegnosamente eseguito da monsieur Filibois Maestro di Ballo nella Corte Imperialee. Alli Francesi siam
tando tutto ciò che dagli antichi veniva adoprato; e mi sono studiato di spiegarmi con la maggior chiarezza ho potuto per
[12] Ho diviso questo mio Trattato in due parti. Nella prima parlerò di tutti i passi, delle materie ad essi appartinenti
aterie ad essi appartinenti e delle caprioleg: nella seconda tratterò di ballo da Sala. [13] Non pretendo altro da queste
queste mie fatighe che l’altrui vantaggio e piacere, sgombro affatto di vanagloria, e di eternar col torchio il nome mio.
he che l’altrui vantaggio e piacere, sgombro affatto di vanagloria, e di eternar col torchio il nome mio. Avendo il comun
to alla nobil bell’arte della Danza. a. [NdE] «apponersi», sinonimo di indovinare, azzeccare, darci dentro, coglierci. C
, coglierci. Cfr. Nuovo dizionario dei sinonimi della lingua italiana di N. Tommaseo (voce 1868), Lombardi corregge con «o
ombardi corregge con «oppormi». Vedi Carmela Lombardi (ed.), Trattati di danza in Italia del Settecento (G.B. Dufort, G. M
pagnola, la quale immagino che a quel tempo riuscita fosse gradevole, di presente sarebbe in vero molto ridicolosa a veder
ero molto ridicolosa a vedere; in guisaché Monsieur Filibois, Maestro di Ballo nella Corte Imperiale, ne ha composto un ca
uale, vestito egli all’antica maniera Italiana, con somma ammirazione di tutti sopra i più cospicui teatri d’Italia ha bal
aggettivi «sorprendente», «dilettevole», Magri sottolinea la funzione di divertimento della danza intesa come «brillante d
14 (1728) Trattato del ballo nobile di Giambattista Dufort « Trattato del Ballo Nobile di Giambattista Dufort — Trattato del Ballo Nobile — Capitolo XXXIV. Avvertimenti generali a coloro che vogliono perfettamente imprendere il ballo nobile »
ossono dagli uomini in due modi ben differenti. Primieramente per via di regole generali ed invariabili, per le quali s’ac
invero assai difettoso e mancante. Quindi accade ch’essendo le regole di novero pochissime, ma che nello stesso tempo istr
ed aperta a comprendere e porre in atto tutte le cose infinite sotto di esse raccolte ed inchiuse, coloro che sanno per l
esempi, si può dir che non sanno nulla, perciocché essendo gli esempi di novero infiniti, e variando essi per ogni piccola
l saper per via d’esempi sia molto più agevole dello intender per via di regole, perché veramente è assai più difficile d’
e, un’aria nel Teatro (il qual esempio serva per tutti gli altri, che di ogni scienza e di ogni arte si possono in mezzo p
tro (il qual esempio serva per tutti gli altri, che di ogni scienza e di ogni arte si possono in mezzo produrre). Tuttavia
apparargli, perché invero, contuttoché alcun vivesse più secoli e che di giorno in giorno si mandasse in memoria nuove ari
e che di giorno in giorno si mandasse in memoria nuove arie e cantate di musica, pur ne gli resterebbero infinite altre da
endono costoro li quali, non avendo perle mani i principi e le regole di quella cotal arte, i cui esempi si mandano in mem
tratto s’intendono e si pongono in opera tutti gli esempli che sotto di lor vengono contenuti. E nel vero è molto meglio
cantare. [2] Or quanto finora s’è detto nel presente capitolo si può di leggieri applicare e rivolgere al Ballo ed a colo
di leggieri applicare e rivolgere al Ballo ed a coloro che sono vaghi di perfettamente impararlo. I quali deono pone tutto
i deono pone tutto il loro studio alle regole ed a’ precetti generali di cotal arte, per li quali si può ballare ogni pres
apere molto in pochissimo tempo. E da ciò poi ne nasce che vi saranno di quelli i quali si crederanno saper ballare molte
e quelle danze imperfettamente l’avesser voluto impiegare alle regole di sopra dimostre, non solamente sarebbono stati abi
ono stati abili a poter ballare assai più danze, e più regolata-mente di quelle che non sanno; ma eziandio non avrebbono m
li occhi dell’intelletto e non si lascino trasportare, anzi si ridano di quegli altri li quali, senza saper nulla, s’affre
ri li quali, senza saper nulla, s’affrettano ad imparare un mescuglio di danze, di capriole e di passi difficili, e creden
i, senza saper nulla, s’affrettano ad imparare un mescuglio di danze, di capriole e di passi difficili, e credendo di farg
nulla, s’affrettano ad imparare un mescuglio di danze, di capriole e di passi difficili, e credendo di fargli ottimamente
e un mescuglio di danze, di capriole e di passi difficili, e credendo di fargli ottimamente, non fanno altro che strapazza
iù s’allontanano dalla diritta via. Ma lasciato da banda il capriccio di costoro, seguano la seguente regola: pongano ogni
gola: pongano ogni studio ed ogni sollicitudine ad imprendere i passi di sopra spiegati e soprattutto badino a’ lor movime
assi di sopra spiegati e soprattutto badino a’ lor movimenti e misura di tempo: perciocché, quantunque i passi si possano
perciocché, quantunque i passi si possano fare sopra diverse positure di piedi e sopra diverse figure; tuttavia però conse
esimi movimenti e valore. E poiché sapranno far bene i detti passi, è di bisogno che imparino a legargli ed incatenargli a
tempo binario e ternario. Ed allorché saran pervenuti alla conoscenza di saper unire e legare assieme molti de’ detti pass
he si vuole seguire, e questa veggiamo che sieguono i valenti Maestri di ballo, i quali non sanno già questa o quella danz
no ingegno inventare. E veggiamo tutto giorno intervenire, che venute di fuori delle danze novellamente composte, per diff
per difficili che si vogliano immaginare, non avendo esse altra cosa di nuovo che le figure, le quali per se stesse son f
15 (1779) Trattato teorico-prattico di ballo « Trattato teorico-prattico di ballo — Avvertimento »
Avvertimento Al cortese lettore. [1] Appena mi venne in pensiero di pubblicare il presente trattato, che formai subit
di pubblicare il presente trattato, che formai subito grave sospetto di dover soggiacere alla sferza de’ critici impegnat
ino ed oscuro Francesco Sgai, al quale avendo addossata la sopraveste di riflessionista, diedero in suo nome contro a me u
n legger io quelle insipide riflessioni, conobbi che vigor non aveano di recare almen piccolo discredito al mio trattato,
anto necessario prevenirvi con poche parole sulla natura e condizione di quelle. [2] Si attacca primieramente il frontespi
mente il frontespizio del mio trattato, per avergl’io dati l’aggiunti di Teorico-pratico, volendo far supporne che mal gli
di Teorico-pratico, volendo far supporne che mal gli si convenga quel di teorico, a motivo che non sia della mia levatura
ia della teoria; e laddove questa s’ignori, non può farsene esercizio di quella. Può essere taluno buon teorico, ma cattiv
el riflessionista, n’è testimonio il pubblico, all’imparzial giudizio di cui ben volentieri mi sottometto. Non potrà per t
duti dopo la pubblicazione del mio trattato, e non potea, senza marca di vergognosa baldanza, prevenire il riflessionista
marca di vergognosa baldanza, prevenire il riflessionista la decision di costoro. [3] Si scaglia poi contro a’ titoli attr
medesimo frontespizio e con una ridicola parafrasi pretende caricarmi di presuntuosa arrogazione delle cariche altrui. Io
e da me. In tempo che si stampò il mio trattato io era nell’esercizio di quelle cariche, e con giustizia me ne ho attribui
izio di quelle cariche, e con giustizia me ne ho attribuiti i titoli: di che potea il riflessionista averne buon argomento
ci, scrivendo a’ quali sarebbe stato pericoloso assumere il carattere di Direttore de’ loro balli se non lo fossi stato, p
scritta in mio nome. Non reca però alcuna pruova generica o specifica di questo plagio; ma si divertisce con maldicenze e
a’ coltivatori del ballo e sono del tutto impropri in un libricciuolo di mala intesa censura. Io non pretesi mai d’emular
fferente, e lo sarà per tutti i ballanti del mondo. Premeva solo a me di additare le origini d’alcune danze, onde venisse
erò meraviglia che il presuntuoso riflessionista, assumendo l’impegno di mostrarne la prima derivazione, abbia poi termina
ato, che del ballo è onninamente ignota l’origine. [6] In un trattato di ballo avrebbe desiderata la purità e nettezza del
infatti il riflessionista le ignorò bruttamente: imperciocché invece di scrivere una critica che dovea per sua natura ess
a, l’intreccio, la bellezza e i mezzi della necessaria agilità. Sopra di questi dovea egli far risplendere la sua perizia
rimarrà stomacato dai tanti barbarismi, solecismi, idiotismi ed abusi di parole che a prima mano si veggono sparsi dal sup
revista per far vedere quanto scioccamente abbia adempiuto al dovere di critico. [8] Mi censura d’aver prescritta una tro
sta parte non debba farsi violenza alla natural positura. Chi ha fior di senno capisce quanto sia questa indulgenza nociva
corpo nelle sue difettose situazioni e più non vi saranno regolarità di passi, bellezza di movimenti, e si muoverà lo sto
fettose situazioni e più non vi saranno regolarità di passi, bellezza di movimenti, e si muoverà lo stomaco agli spettator
o del principiante, oppinando che in tal maniera mai non si avvezzerà di ballare col tempo. Ma questo è un argomento della
ballerino. Tutto questo non potrà farsi, se non avrà qualche tintura di poesia, di geometria, musica, storia, filosofia,
Tutto questo non potrà farsi, se non avrà qualche tintura di poesia, di geometria, musica, storia, filosofia, geografia e
e’ passi e movimenti, altro non seppe dire che la formazione d’alcuni di questi è arbitraria, secondo la scuola moderna. L
i sdegna meco per aver segnate le traccie d’alcuni valenti professori di ballo e trascritti i lor sentimenti. L’arte del b
dalle mie mani. Altri ne trattarono prima e molti ne tratteranno dopo di me. Era necessità ch’io mi servissi dei pensieri
chiar latini motteggi al favellar italiano. [13] La mia intenzione fu di dar un compiuto trattato a’ dilettanti. Se rimasi
uto trattato a’ dilettanti. Se rimasi tradito dall’esito, non è colpa di volontà. L’umano intendimento ha i limiti suoi. M
oco, anzi nulla debbo curarmene, perché non è egli Giudice competente di somiglievoli contese. Quando l’opera mia verrà ne
mia verrà nelle mani dei buoni e disappassionati intendenti, riceverò di buon’animo le modeste correzioni. Nella vita soci
ello firmato da Sgai Francesco, Al Sig. Gennaro Magri […] Riflessioni di Francesco Sgai fiorentino, Napoli, in Danzica, 17
no, Napoli, in Danzica, 1779, ora in Carmela Lombardi (ed.), Trattati di danza in Italia del Settecento (G.B. Dufort, G. M
Italiano per gli Studi Filosofici, 2001. Magri afferma che si tratta di un gruppo di oppositori e non di una sola persona
gli Studi Filosofici, 2001. Magri afferma che si tratta di un gruppo di oppositori e non di una sola persona. i. [NdE] C
i, 2001. Magri afferma che si tratta di un gruppo di oppositori e non di una sola persona. i. [NdE] Cfr. Plinio il Vecchi
s Historia (dove si legge «profeceris» e non «didiceris» che invece è di Magri).
16 (1779) Trattato teorico-prattico di ballo « Trattato teorico-prattico di ballo —  Parte prima — Capitolo XXIX. Pas de Bourrée »
l Bourrée, nel quale si trovano tante diversità, che in nessuno altro di tutti i passi. Costa di tre passi, uno piegato e
trovano tante diversità, che in nessuno altro di tutti i passi. Costa di tre passi, uno piegato e due naturali. Diremo pri
mente in quarta, e sull’istesso equilibrio: dopo aver piegato, invece di portare in quarta avanti il piede che sta addietr
n fu l’ultimo a muoversi portasi in quarta, e l’altro in seconda dopo di aversi disteso, e con un passo naturale fatto dal
spiega per meglio intendimento. Posto che si farà in quarta, a cagion di esempio, col destro innanzi, e dopo che si avrà p
porta in quarta avanti. Avvertasi che in questo passo, come in quello di sopra, il mezzo cerchio deve farsi stretto circol
principia da sotto e se gli dà fine pur da sotto. [9] L’altra specie di Bourrée semplice “sopra e sotto in giro” va così
piede dritto, che portasi in quarta sopra al sinistro, senza far più di mezzo giro come sopra. [11] In quel “sopra e sott
o girando” si fa con portarsi sotto il piede che sta avanti, dopo già di aversi piegato e disteso, e cominciando a girare,
mo piede, si darà fine a questo passo: non dovendo nemmen qui far più di mezzo giro, e girerassi dal lato opposto del pied
rée “aperto”, e primo quell’“avanti”. Si comincia dalla terza, e dopo di aversi piegato si porta in quarta avanti il piede
quarta avanti il piede che sta innanzi, strisciando la terra, e dopo di aversi disteso, portasi l’altro piede in seconda,
piè che sta addietro, fingiamo il dritto, si porta in quarta, e dopo di aver disteso, passando il manco per la prima, com
el sopra e sotto in giro, ma va troppo da esso distinto, ed ha troppo di bisogno di una destrezza di moto. Ei non ha piega
sotto in giro, ma va troppo da esso distinto, ed ha troppo di bisogno di una destrezza di moto. Ei non ha piegatura veruna
va troppo da esso distinto, ed ha troppo di bisogno di una destrezza di moto. Ei non ha piegatura veruna, si prende dalla
gira dalla parte opposta del piè con cui si prende. Facciam l’esempio di pigliarlo dal piede destro, deve girare per la si
alla parte ove tenevansi le spalle rivolte, che, per far questo, sia di bisogno portare il dritto per aria, che farà quas
sia di bisogno portare il dritto per aria, che farà quasi tre quarti di circolo, e deve girarsi a guisa d’asse sul manco,
ne, portando il destro altra volta in quarta sotto. § 4. Due passi di Bourrée in volta [19] Per far “due passi di Bo
tto. § 4. Due passi di Bourrée in volta [19] Per far “due passi di Bourrée girando avanti” fa di mestiere componersi
rée in volta [19] Per far “due passi di Bourrée girando avanti” fa di mestiere componersi col piede destro alla terza a
si porta il dritto avanti in quarta con volger la vita un sol quarto di giro; dappoi il sinistro pongasi in quarta pure a
opra a questo, e così saran finiti. [20] Si fan pure detti “due passi di Bourrée girando in fianco”, e si prendono dalla t
r farlo, posto in detta positura, e volendo andare sulla destra, dopo di aversi piegato, si porta il sinistro in quarta e
almente si condurrà in quarta sopra. § 5. Fallito [21] Il passo di Bourrée “fallito” fu dal celebre M. de Noverre po
in grande usanza. Egli con questo passo facilitò ed abbellì il tempo di prendere una capriola, che prima si costumava pre
zo Sissone, oppure con un Brisé. Il mio parere però sarebbe che l’uso di questo passo appartiene a’ Ballerini seri o di me
però sarebbe che l’uso di questo passo appartiene a’ Ballerini seri o di mezzo carattere, non avendo eglino bisogno di mol
ene a’ Ballerini seri o di mezzo carattere, non avendo eglino bisogno di molta elasticità: ma il Ballerino Grottesco non n
l Ballerino Grottesco non ne puol fare uso veruno per essere il passo di Bourrée fallito secco secchissimo; e non sarebbe
ebbe perciò gran prevenzione alla capriola: all’incontro poi il passo di Brisé aggiungendovi un mezzo Sissone dona altra p
doppia il salto. Facciamo la spiega del passo, e prima: [22] Parliamo di quello “avanti”. Per far questo fa d’uopo ponersi
ol dritto esempigrazia dietro al manco, e piegando si stacca il piede di dietro alla seconda posizione in aria, da dove si
puol farsi gravemente, come pure secco. Serve più delle volte, oltre di quanto abbiam divisato di sopra, per legarvi altr
me pure secco. Serve più delle volte, oltre di quanto abbiam divisato di sopra, per legarvi altro passo, e specialmente qu
rre in altre contingenze. [23] Si fa anche “indietro”, ed è l’istesso di quel d’innanzi: ma siccome quello si fa tutto sop
volta il destro sarà finito. § 6. In Jeté [24] Va pure il passo di Bourrée fatto in “Gittato”, vale a dire principia
sia grave. In Teatro se ne vien spesso servito. La sua proprietà si è di avanzar terreno senza punto deteriorare la sua va
rreno senza punto deteriorare la sua vaghezza. Per volerlo fare, dopo di essersi posto in posizione come si è detto, col s
ante e l’andante semplice. [28] I. Per farsi “avanti”, fassi un passo di Mezzo Tombé avanti, e gli ultimi due movimenti de
attenuto da’ circostanti, si arresta col braccio sollevato, nell’atto di vibrare il corpo. § 8. Bourrée in aria [29]
rrée “in aria” è un passo composto, siccome lo è il Troussé, il passo di “Ciaccona” ed altri. Compongono questo passo in p
Attitudine. [30] Per non turbar l’ordine delle cose, giacché parliamo di Bourrée, ho detto di che va composta questa sua s
non turbar l’ordine delle cose, giacché parliamo di Bourrée, ho detto di che va composta questa sua specie, che basta per
, ho detto di che va composta questa sua specie, che basta per adesso di averne una notizia, e quando parleremo de’ suoi c
] Il Bourrée “in aria legato” cambia il mezzo contratempo in un passo di Bourrée aperto: ed è che dopo di aver fatto le du
bia il mezzo contratempo in un passo di Bourrée aperto: ed è che dopo di aver fatto le due Assemblé, una col piede dritto
ourrée aperto. § 9. Bourrée a quattro passi [32] L’ultima sorte di questo Bourrée è “a quattro passi”: ed è che ogni
tima sorte di questo Bourrée è “a quattro passi”: ed è che ogni sorta di Bourrée di sopra spiegato puol farsi a quattro pa
di questo Bourrée è “a quattro passi”: ed è che ogni sorta di Bourrée di sopra spiegato puol farsi a quattro passi: questo
iunge non egli è altro che quasi un Dégagé aggiuntovi, il quale si fa di seguito senza frappor pausa, e serve per un riemp
uale si fa di seguito senza frappor pausa, e serve per un riempimento di Musica, o per comodo di ligarvi altro passo. [33]
nza frappor pausa, e serve per un riempimento di Musica, o per comodo di ligarvi altro passo. [33] Non altro ci resta che
so andante, ed andante semplice il terzo. In quelli del § 5 si cresce di un movimento, e son differenti gli altri: il prim
el mezzo Tombé il primo, e l’altri due soliti. Que’ del § 8: il primo di essi quanto aggregati sono nelle due Assemblé e n
17 (1779) Trattato teorico-prattico di ballo « Trattato teorico-prattico di ballo —  Parte prima — Capitolo II. Per apprendere perfettamente la Danza »
mente la Danza [1] Le cose che nel mondo per sola prasse e sforniti di teoria si vogliono apprendere, mai si sanno a met
ono apprendere, mai si sanno a metà. Chi subito si vuol dare al corpo di una materia, senza prima avere atteso a’ rudiment
zioni è l’unico metodo con cui un uomo possa arrivare alla perfezione di ciò che apprender voglia. Pare a taluni che la Pr
erà taluno che l’aria sia gravej con appendere in una statera un vaso di vetro ermeticamente sigillato, e il farà pendere
egli per ciò la ragion della gravità come opera, come con la macchina di Pneuma viene estratta l’aria, ed altre intrinsech
? Niente affatto. Sarà dell’istessa maniera inscio, come lo era prima di mirar l’esperienza. Ma adduciamo un esempio più f
ostro proposito. Ognuno che abbia un buon orecchio, una voce sonora e di facile apprendimento, è capace di poter cantare q
un buon orecchio, una voce sonora e di facile apprendimento, è capace di poter cantare qualunque arietta che per due o per
sortita. E poi non altro sa egli cantare che quelle cose sole a forza di pura prattica mandate a memoria; e con quanti fal
Que’ però, che avranno insegnato i principi della Musica, e per mezzo di quelli giungono tratto tratto a cantare un’aria a
atto tratto a cantare un’aria a perfezione, similmente saranno capaci di intonarne quante se ne trovano create, e quante c
rincipi, le regole, i precetti della nostra bell’Arte, non sapran mai di ballo, ma sol mediante questi potran danzare tutt
con la prattica questa e quella Danza per mostrare che in poco tratto di tempo, mercé la loro abilità, hanno insegnato qua
poco tratto di tempo, mercé la loro abilità, hanno insegnato quantità di balli, questi non avranno imparato nulla, e mai s
cciasi dunque via la malinconia da capo d’insegnarsi una miscellagine di Danze, di capriole, di legazioni di passi, sapute
que via la malinconia da capo d’insegnarsi una miscellagine di Danze, di capriole, di legazioni di passi, sapute appena le
linconia da capo d’insegnarsi una miscellagine di Danze, di capriole, di legazioni di passi, sapute appena le posizioni, q
apo d’insegnarsi una miscellagine di Danze, di capriole, di legazioni di passi, sapute appena le posizioni, questa succede
ena le posizioni, questa succede a quella, avendo una piccola tintura di una cosa, che subito si voglion dare al principio
piccola tintura di una cosa, che subito si voglion dare al principio di un’altra. Chi vuole impararsi a leggere insegni p
enti. j. [NdE] Cioè che ha un peso. Grave è usato qui come sinonimo di pesante.
18 (1728) Trattato del ballo nobile di Giambattista Dufort « Trattato del Ballo Nobile di Giambattista Dufort — Trattato del Minuetto — Capitolo VI. D’alcuni altri passi ed ornamenti, co’ quali si può rendere più leggiadro il Minuetto »
tto [1] Quantunque paia a prima vista, ch’essendo il Minuetto, come di sopra dicemmo, composto d’un solo passo rinnovato
quale non abbia alcuna affettazione o durezza, da una giusta positura di piedi, secondo le misure di sopra dimostre, dal b
tazione o durezza, da una giusta positura di piedi, secondo le misure di sopra dimostre, dal bello e leggiadro movimento d
ono i Circonstanti a vedere la medesima cosa e perciò in breve spazio di tempo, riguardando essi il Minuetto, possono esse
o tediare: a differenza dell’altre danze nelle quali, essendovi copia di passi e figure, veggono del continuo cose nuove,
iù malagevole a piacere agli spettatori: e che per conseguire il fine di rendersi a quelli gradevole, uopo è che sia accom
ersi a quelli gradevole, uopo è che sia accompagnato dalle perfezioni di sopra recate. [2] Il Minuetto, comeche ballato co
rmi alla sua misura e figura, cioè che non oltrepassano il suo valore di tempo, e che non guastano né contraffanno la figu
affanno la figura del Z. [3] Si può adunque, terminato il primo passo di Minuetto sulla linea diametrale a man destra, inv
trale a man manca) ed appresso rialzatigli, si dee seguitare il passo di Minuetto col piè sinistro, e finire nel modo dett
uitare il passo di Minuetto col piè sinistro, e finire nel modo detto di sopra. [4] Si possono eziandio, mentre si fa il p
uanto il capo verso la destra, si potrà gittare lo sguardo alla punta di quel piede con cui si fa questo passo, e riguarda
Avvertasi nondimeno, che se colui che fare intende questo piegamento di testa, non si confidasse, adoperandolo, di mostra
intende questo piegamento di testa, non si confidasse, adoperandolo, di mostrarvi una grazia naturalissima e niente affet
Si possono anche fare, in porgendo la man sinistra, invece del passo di Minuetto, il Grave ed il Mezzo gittato. Il quale,
inato, si dee al solito, camminando e dando la mano, seguire il passo di Minuetto: e dopo che si sarà quella lasciata, nel
lla lasciata, nel mentre si faranno a lato destro, secondo l’ampiezza di quel luogo ove si balla, uno o due passi di Minue
estro, secondo l’ampiezza di quel luogo ove si balla, uno o due passi di Minuetto, si potrà nuovamente chinare il capo nel
maggiormente che la Dama, non seguendo forse questa regola o quantità di passi, può prevenirlo, porgendogli la mano (la qu
l Minuetto. [7] Si possono parimente fare, in luogo del secondo passo di Minuetto a man destra, due Mezzo tronchi, il prim
uale bisogna subitamente alzare il piè destro e ricominciare il passo di Minuetto. [8] Havvi ancora degli altri passi, ada
i può rendere adorno il Minuetto ed i quali conoscono i buoni Maestri di ballo. Ed all’incontro ve ne ha degli altri assai
iati, che si fanno velocemente, ed i passi che girano più d’un quarto di giro, i quali generalmente son da schifare, come
Minuetto. [9] Ed ultimamente è da avvertire che i passi o piegamenti di testa, co’ quali si può rendere il Minuetto più a
e il Minuetto più adorno, non si deono troppo spesso fare, perciocché di leggieri partorir potrebbono affettazione, e mute
questo numero sarebbe lo stesso che voler incorrere nel grave difetto di coloro che sono più vaghi degli ornamenti che del
19 (1779) Trattato teorico-prattico di ballo « Trattato teorico-prattico di ballo —  Parte prima — Capitolo XLV. Della Pirola, de Pirouettes »
dalla quarta posizione. [2] Volendosi fare “a dritta” con un “quarto di giro”, si porta il piè destro che sta avanti, in
detta, e questo portamento con tal piegata serva per regola generale di dare un garbo alle Pirouettes, piegati dunque li
a” si piglia col piede che devesi portare indietro una posizione fuor di misura sforzata, e girando si deve trovare nella
à. [7] Per esser “disfatta” vale dalla portata del piede, che, invece di portarlo addietro dal suo lato, si porta avanti a
irola “disfatta a piè fermo” si situa in quarta col destro per grazia di esempio avanti, da ivi stesso alzasi sulle punte
addietro il piede che stava avanti. Questa Pirouette non può far più di un quarto di giro, che per farne mezzo, al sommo,
piede che stava avanti. Questa Pirouette non può far più di un quarto di giro, che per farne mezzo, al sommo, fa di mestie
n può far più di un quarto di giro, che per farne mezzo, al sommo, fa di mestiere piantarsi in quinta sforzata. [9] La Pir
0] Vi sono le Pirole “forzate incerte”, le quali si fanno sulla punta di un solo piede, sopra il quale velocemente volgesi
’ Tordichamb, o alcuni Battimenti fatti e disfatti, o alcuni molleggi di ginocchi con quel piede che deve stare in aria, q
si girerà sulla punta dell’altro, ed è permesso al serio in tal caso di farla sostenuta. [11] La pirola “bassa”, che pure
co, e si fa con li ginocchi piegati e girando velocemente sulla punta di un piede. [12] La “pirouette ritirata” è solament
propria pur del Grottesco, e fassi che nel mentre si gira sulla punta di un piede, l’altro si tiene appoggiato al ginocchi
rta. [15] La Pirola “distesa aperta” si fa girando in sopra una punta di piede, tenendo l’altro alla distanza della second
no a queste le tralasciamo da parte. [18] Tutte queste Pirouettes han di bisogno di un grande equilibrio, anzi tutte da es
le tralasciamo da parte. [18] Tutte queste Pirouettes han di bisogno di un grande equilibrio, anzi tutte da esso dipendon
o di un grande equilibrio, anzi tutte da esso dipendono, come pure fa di mestiere da farsi in un piano leviato per farsi q
e pure fa di mestiere da farsi in un piano leviato per farsi quantità di giri. Io son giunto a fare nove giri col benefici
farsi quantità di giri. Io son giunto a fare nove giri col beneficio di aver trovato nel Palco ove girar senza intoppo, e
trovato nel Palco ove girar senza intoppo, e chi vuol far gran pompa di queste Pirole si guardi di non farle in parte che
r senza intoppo, e chi vuol far gran pompa di queste Pirole si guardi di non farle in parte che non sia bene appianato, ov
[19] Il rinomato Sig. Vestris fiorentino, all’attual servizio del Re di Francia, è tanto franco con queste Pirouettes che
Re di Francia, è tanto franco con queste Pirouettes che con una sola di esse puol sorprendere un Teatro intiero. Egli nel
e volte piede, senza fermarsi ed interrompere il giro, cosa veramente di eterna ammirazione: ma quello che reca più stupor
disfatti, alti, bassi, distesi, sul collo del piede, e quanto l’arte di un’esperto Ballerino eseguir possa, vi ha fatto p
to pure de’ Tordichamb in variate maniere: ma non questo solo è degno di meraviglia; il più si è che lui non istà in equil
iù si è che lui non istà in equilibrio come gli altri su mezza pianta di un piede, ma inalbera la vita tutta sulla punta d
ui propri piedi. Cose che paiono sopranaturali, eppure n’è testimonio di vista tutta l’Europa.
20 (1779) Trattato teorico-prattico di ballo « Trattato teorico-prattico di ballo —  Parte prima — Capitolo VI. Della Cadenza »
ra dell’armonia egli non potrà annoverarsi tra’ ballerini: se va fuor di cadenza, tutto il resto si rende inutile e per qu
aper la Danza, saper pur la Musica. Non dico ch’egli sia nell’obbligo di saper fondatamente la Musica, qual la deve chi ad
tamente la Musica, qual la deve chi ad essa sola sta applicato; ma fa di mestiere che discerna perfettamente i due tempi,
sono essere pari o dispari, così le misure dell’armonia devono essere di ragion “dupla” o “tripla”. Dividano e suddividano
i”, con cui si balla l’Entrata grave e l’arie che i Francesi chiamano di Lure, i Passagagli, tuttavolta questi tempi si ri
lla semibreve, sicché tra questi due tempi trinari vi sono otto gradi di velocità, che uno ha più dell’altro. Non giova il
ne’ tempi suddetti, ma saper dividere e distinguere, con varie sorti di passi e capriole, le suddette battute. Non v’è pa
la cascata della battuta, non v’è salto che non cade sopra la battuta di qualsivoglia tempo: sebbene agli eccellenti Maest
mo più passi in una battuta. Facevansi que’ un Emboité in una battuta di tempo trinario, a tempi nostri non v’è chi in una
non v’è chi in una battuta non ne raddoppia due e tre. In due battute di tempo pur ternario, in tempo di “Ciaccona”, si fa
e raddoppia due e tre. In due battute di tempo pur ternario, in tempo di “Ciaccona”, si faceva un “jeté” tre “battement” e
enti si raddoppiano fino ad otto, a dieci; così negli altri ligamenti di passi si raddoppiano, si legano di svariate fogge
dieci; così negli altri ligamenti di passi si raddoppiano, si legano di svariate fogge. [5] Male fanno que’ che sopra un
urino”, quattro due andante, o su d’un tempo “otto tre”, nomato tempo di “ taice ”, ballarvi de’ salti “staccati”, come si
e tutte improprie e sconvenevoli. Per questo vi sono tante variazioni di tempi, acciò sia uniforme il ballare, il saltare
puol trovare adattato il tempo della musica al suo ballo. In un tempo di “Ciaccona” che ha moltissimi cambiamenti, il Ball
ca. [6] Se in un “grave” l’andamento della musica sarà “sostenuto”, e di tanto in tanto uscisse con qualche battuta di not
ica sarà “sostenuto”, e di tanto in tanto uscisse con qualche battuta di note raddoppiate, il Ballerino raddoppi anche lui
doprano dell’“attitudini”, de’ Tableaux. Fingiamo Borea che invaghito di Flora, la quale lo sdegna per amor di Zeffiro; es
x. Fingiamo Borea che invaghito di Flora, la quale lo sdegna per amor di Zeffiro; essa fugge e Borea la siegue: in questo
eve essere una Musica assai furiosa, ed il bravo Ballerino la riempie di una variata moltitudine di passi ed azioni esprim
furiosa, ed il bravo Ballerino la riempie di una variata moltitudine di passi ed azioni esprimenti il carattere, e che ab
nia si adattano i passi, ed il ballo sarà fatto secondo l’arte, pieno di azione, ricco di varietà, e non potrà non ottener
passi, ed il ballo sarà fatto secondo l’arte, pieno di azione, ricco di varietà, e non potrà non ottenere l’applauso de’
a Semibreve e la metà della Minima, talmentecché ha quattro gradi più di velocità della Tripola maggiore, e due più della
terza parte men veloce della Tripola maggiore. Con questa distinzione di tempi e proporzione di celerità devesi ingegnare
della Tripola maggiore. Con questa distinzione di tempi e proporzione di celerità devesi ingegnare il bravo Ballerino di a
i tempi e proporzione di celerità devesi ingegnare il bravo Ballerino di accoppiare i suoi passi, e prima di entrare in qu
vesi ingegnare il bravo Ballerino di accoppiare i suoi passi, e prima di entrare in questi, divisaremo le posizioni.
21 (1779) Trattato teorico-prattico di ballo « Trattato teorico-prattico di ballo —  Parte prima — Capitolo XLVI. Del Contratempo, Contretemps »
ontratempo, uno de’ principali passi, e che si esercita da ogni sorte di Carattere di Ballerini. Si divide Semplice, Apert
no de’ principali passi, e che si esercita da ogni sorte di Carattere di Ballerini. Si divide Semplice, Aperto, di sbalzo
da ogni sorte di Carattere di Ballerini. Si divide Semplice, Aperto, di sbalzo volato e Battuto. § 1. Semplice [2] I
osizione. Si avverte che nella caduta del salticello che si spicca su di un piede si prende un poco di terreno avanti. [3]
caduta del salticello che si spicca su di un piede si prende un poco di terreno avanti. [3] In quello “addietro” non solo
menti semplici che finiscono in quarta si fanno pure addietro, e fuor di questo altra differenza non ha. [4] In “fianco” s
ria, che poi si porta in quarta vera, con l’altro si finirà in quarta di fronte se si vuol fare mezzo giro; volendosi fare
ra va cominciato. § 3. Di sbalzo volato [8] Ogni spiegato passo di Contratempo puol farsi di “sbalzo volato”, e vale
Di sbalzo volato [8] Ogni spiegato passo di Contratempo puol farsi di “sbalzo volato”, e vale una forza, un impeto di p
ontratempo puol farsi di “sbalzo volato”, e vale una forza, un impeto di più che si dona al corpo, e serve o per prendere
ualche Capriola o per passare qualche figura un po’ discosta. Se sarà di prevenzione alla Capriola fa di mestiere sforzarl
alche figura un po’ discosta. Se sarà di prevenzione alla Capriola fa di mestiere sforzarlo per far maggiore alzata al sal
to: non essendo altro questa forza elastica che una continua violenza di distendersi: Vis elastica est continua vis se dil
nte si fa il Contratempo. [9] Quattro movimenti compongono ogni sorte di questi Contratempi. Il primo il piegato, il secon
arto sono due movimenti semplici andanti. § 4. Contratempo e passo di bourrée disfatto [10] Il “Contratempo” e “Pass
ratempo e passo di bourrée disfatto [10] Il “Contratempo” e “Passo di Bourrée disfatto” si usava moltissimo da’ Balleri
atto” si usava moltissimo da’ Ballerini Grotteschi, come pure da que’ di mezzo carattere. Oggi però, che il buon gusto si
han tolto certe usanze alquanto insipide e triviali: onde, in cambio di questo passo, vi hanno introdotto alcune vaghe e
raziose legazioni. [11] Per saper cosa egli sia questo passo già fuor di uso, diremo d’essere un ligamento di Contratempo
a egli sia questo passo già fuor di uso, diremo d’essere un ligamento di Contratempo e Bourrée disfatto (cap. XXIX) ed alc
si un Contratempo in fianco alla sinistra, dappoi vi si lega il passo di Bourrée disfatto col piede sinistro, con il quale
on il quale avrà fine il passo. Soleva dar termine a questa legazione di passo un flinc flanc ed un’Assemblé, con la quale
ttuti, a’ quali niente altro che un battement vi si aggiunge. Si suol di frequente cominciare con un Degagé, trovandosi in
altra posizione fuor della seconda e della quarta, che stando in una di queste due lo staccamento si tralascia. Composto
altra differenza non v’è che quella battuta, e per conseguenza cresce di un altro movimento.
22 (1779) Trattato teorico-prattico di ballo « Presentazione — Nota al testo »
che lo aveva animato: “non le parole”, ma “le cose”: In un trattato di ballo avrebbe [il critico, Sgai] desiderata la pu
infatti il riflessionista le ignorò bruttamente: imperciocché invece di scrivere una critica che dovea per sua natura ess
a, l’intreccio, la bellezza e i mezzi della necessaria agilità. Sopra di questi dovea egli far risplendere la sua perizia
nto [6]. Seguendo gli intenti dell’autore, la trascrizione del testo di Magri è stata fatta seguendo criteri che permetto
ione del testo con ricerche incrociate nel testo stesso e all’interno di un corpus più vasto di testi. Sono stati dunque a
rche incrociate nel testo stesso e all’interno di un corpus più vasto di testi. Sono stati dunque applicati pochi e sempli
vasto di testi. Sono stati dunque applicati pochi e semplici criteri di modernizzazione, in linea con le esigenze di un’e
pochi e semplici criteri di modernizzazione, in linea con le esigenze di un’edizione digitale e ponendo attenzione alla ch
la pagina digitalizzata corrispondente, disponibile in rete. Ecco qui di seguito i criteri adottati e le modifiche. La mag
riginale per mettere in evidenza un’espressione, per indicare il nome di un passo, o per una parola straniera, nella prese
asso, o per una parola straniera, nella presente edizione si è scelto di distinguere le parole straniere (lasciate in cors
→ né), normalizzato il francese delle citazioni (si veda la citazione di Lucien de Samosate). Nel dettaglio, le correzioni
 → leggermente; stuffano → stufano. È stata modernizzata l’ortografia di pronomi e avverbi composti: ogni una → ognuna; og
tta volta → tuttavolta. Infine, sono stati rettificati piccoli errori di stampa che potevano rendere difficile la comprens
blendere → risplendere. Per quanto riguarda la nomenclatura dei passi di danza che danno ai capitoli i titoli, Magri offre
mo loro quel nome, con cui si sentono per ordinario nominare, essendo di maggior numero in Francese» (G. Magri, Trattato,
scritto Fleuré, Rigaudon, Sissonne, Tombé), mentre gli altri cercano di restituire la pronuncia francese con un ortografi
”, o l’emboité, che Magri trascrive come “Ambuetté”). Un certo numero di passi in francese sono trascritti con delle oscil
lemente “Flinch flanc”; o “Tordichamb”, che si ritrova sotto la forma di “Tordichamp” ou “Tordicamp”). In maniera da rende
ere agevole la ricerca automatica nell’edizione digitale, si è scelto di armonizzare l’ortografia dei nomi dei passi, tras
ificata e modernizza l’ortografia dei termini che tentano chiaramente di rendere la pronuncia di un passo conosciuto: Ambu
rtografia dei termini che tentano chiaramente di rendere la pronuncia di un passo conosciuto: Ambuétté → Emboîté; A-plomb 
ms de cuisse → Temps de cuisse; Tortigliè → Tortillé. Un certo numero di passi in francese non sembrano avere un corrispon
i nella tabella che segue. Passi descritti da Magri (in ordine di capitolo) Ortografia modernizzata Ortografia or
Marché, pas Passo marciato, Pas marchè 12 Marcel, pas de Passo di Marseglia, Pas de Mareseilles 13 Battement
28 Bourrée pas de Bourèè 29 Sissonne; Demi-Sissonne Passo di Sissone, Pas de Sissonne; Mezzo Sissone 30 31
, Pas de Sissonne; Mezzo Sissone 30 31 Gaillarde, pas de Passo di Gagliarda, Pas de Gaillarde 32 Sarabonda Pas
pas de Passo di Gagliarda, Pas de Gaillarde 32 Sarabonda Passo di 33 Coursé Coursè 34 Chassé; Demi-chassé
; Mezzo Contratempo, Demi Contratems 46 47 Temps de cuisse Tempi di Coscia, Tems de Cuisse 48 Fleuret Fioretto, F
citare la presente edizione: Gennaro Magri, Trattato teorico-prattico di ballo, éd. Arianna Fabbricatore, Paris, Obvil, 20
23 (1728) Trattato del ballo nobile di Giambattista Dufort « Trattato del Ballo Nobile di Giambattista Dufort — Trattato del Ballo Nobile — Capitolo V. Della Cadenza. »
possa ballare s’egli non conosce e co’ movimenti del corpo la cadenza di quella non siegue. E ciò è tanto vero che, quantu
nteso il mio fine, cioè a trattare del ballo nobile, perciò parleremo di quelle sole misure che cotal arte riguardano. [4]
che cotal arte riguardano. [4] In tutta la danza adunque altre misure di tempi non hanno luogo che la misura di due tempi,
la danza adunque altre misure di tempi non hanno luogo che la misura di due tempi, detta binaria, e quella di tre tempi,
i non hanno luogo che la misura di due tempi, detta binaria, e quella di tre tempi, ternaria volgarmente appellata. E tutt
a. E tutte le altre misure, delle quali la musica abbonda, si possono di leggieri nel ballo a queste due misure di due e d
musica abbonda, si possono di leggieri nel ballo a queste due misure di due e di tre tempi ridurre. E, se con tutto il ri
bbonda, si possono di leggieri nel ballo a queste due misure di due e di tre tempi ridurre. E, se con tutto il rigore parl
i numeri che pari o impari, tutte le misure dell’armonia deono esser di ragion dupla, ovvero tripla. Onde i Maestri di Mu
ll’armonia deono esser di ragion dupla, ovvero tripla. Onde i Maestri di Musica non possono già mutare la sustanza delle r
ividendole e suddividendole a lor talento, senza però ch’elle cessino di rimaner tutte duple, ovvero triple. [5] Il tempo
lle danze, l’arie delle quali sono così posate che sembrano più tarde di quelle che sono sul tempo ternario composte, e le
i, come per esempio l’Entrata grave, e l’arie che i Francesi chiamano di Lure ; tuttavia però queste medesime arie si rid
i dunque per fermo e per regola indubitata che nel ballo altre misure di tempi non hanno luogo che la binaria e la ternari
avvertire che color che vogliono in breve spazio imparare il ballo, è di bisogno che ottimamente sappiano la natura de’ de
iene in conseguenza che in così brieve tempo, come coloro che avranno di quelli una perfetta conoscenza e che sapranno la
ranno la musica, non impareranno a ballare. Ed all’incontro i Maestri di ballo hanno obbligo spezialissimo di saper tanto
llare. Ed all’incontro i Maestri di ballo hanno obbligo spezialissimo di saper tanto di musica, quanto basti loro per inte
ncontro i Maestri di ballo hanno obbligo spezialissimo di saper tanto di musica, quanto basti loro per intendere compiutam
pi; perciocché altrimenti non potranno giammai far acquistare per via di pratica a’ loro scolari che non sanno di musica q
ammai far acquistare per via di pratica a’ loro scolari che non sanno di musica quegli abiti che si richieggono per ballar
24 (1779) Trattato teorico-prattico di ballo « Trattato teorico-prattico di ballo — [Dedica] »
omune degli oziosi. [3] Or io vedendo in voi questi lodevoli principi di nobile diversivo, e che Me scelto avete per Maest
evoli principi di nobile diversivo, e che Me scelto avete per Maestro di Ballo di una così cospicua Compagnia, a fronte di
ncipi di nobile diversivo, e che Me scelto avete per Maestro di Ballo di una così cospicua Compagnia, a fronte di tanti al
o avete per Maestro di Ballo di una così cospicua Compagnia, a fronte di tanti altri eccellenti Maestri; così stimo mio pr
aricatomi. [4] In nessuna altra cosa si rende pubblica la confessione di una tenutezza più che in una Dedicatoria. Questa
in una Dedicatoria. Questa ho scelto io per pubblicar la mia appresso di voi, o virtuosissimi Signori Accademici. A voi of
la quale se non avrà altro merito, non se le puol negare il vantaggio di nuova invenzione, e preciso toccante alla seconda
vantaggio di nuova invenzione, e preciso toccante alla seconda parte, di cose portate alla luce, e create dal nulla. Tutti
llo avere avvenito a me in questo nuovo ritrovato; onde non sono fuor di dubbio che gl’insolenti Satiri, pieni di reo tale
itrovato; onde non sono fuor di dubbio che gl’insolenti Satiri, pieni di reo talento per insultare le altrui fatighe, trov
ieni di reo talento per insultare le altrui fatighe, troveran materia di lacerare il nome mio, con tutto quello che il liv
icile impresa, perché il primo a maneggiarla: ma non avranno l’ardire di molestarla, vedendo in frontespizio il nome non d
n avranno l’ardire di molestarla, vedendo in frontespizio il nome non di uno, ma di tanti illustri Mecenati, alli quali di
’ardire di molestarla, vedendo in frontespizio il nome non di uno, ma di tanti illustri Mecenati, alli quali divotamente i
25 (1728) Trattato del ballo nobile di Giambattista Dufort « Trattato del Ballo Nobile di Giambattista Dufort — Delle Riverenze fuor della Danza »
tto delle Riverenze fuor della danza paia cosa alla proposta materia, di cui mi sono diliberato, poco appartenente; pur no
le e nell’usar necessarie, mi piace (quando altri non fusser contenti di veder questo capitolo disgiunto dal Trattato del
adunque fuor della danza, avvegnaché anzi procedano dal “buon gusto” di chi le fa, dal conversare, e dall’aver imparato a
nte e con tutta la grazia adoperare. Si riducon queste al solo numero di quattro, cioè al riverire camminando innanzi, add
lcuno nel primo modo, mandi, ovvero sdruccioli (secondo l’opportunità di quel luogo ove si dimora), un piè per innanzi, e
mente sdrucciolando, un piè dopo l’altro, per fintanto che sia lecito di sottrarre lo sguardo della persona che egli salut
ono invero le più difficili. Servono ne’ luoghi dove vi ha gran copia di persone, e ne’ quali v’è obbligo di salutar cammi
ne’ luoghi dove vi ha gran copia di persone, e ne’ quali v’è obbligo di salutar camminando o solamente quelle che stanno
od altra stanza, ove si trovano a man destra e sinistra, e nel fondo di quella, assai Dame e Cavalieri seduti, o che stan
retta, e volendo egli salutare alcuna persona a lato destro, innanzi di farsele troppo di presso, guardatala graziosament
egli salutare alcuna persona a lato destro, innanzi di farsele troppo di presso, guardatala graziosamente nel viso, e nell
i soavemente, o mandi verso l’obliqua il piè destro, e chinando verso di lei il corpo, le faccia la Riverenza. Ed appresso
rà col piè manco verso l’obliqua sinistra, gli faccia, nel modo detto di sopra, la Riverenza. E s’egli vorrà continuare da
o qualora si vogliono salutare quelle persone alle quali si sta molto di presso. Si fanno esse staccando un de’ piedi dall
edi dallato ed appoggiatolo a terra; si porti, o si sdruccioli dietro di esso leggermente coll’altro piede, chinandosi il
ente coll’altro piede, chinandosi il corpo e facendosi quanto è detto di sopra. [6] Quanto finora è detto serva anche di r
endosi quanto è detto di sopra. [6] Quanto finora è detto serva anche di regola alla Dama nel far le sue Riverenze, la qua
alla Dama nel far le sue Riverenze, la quale può solamente rimanersi di sdrucciolare: e quando vorrà salutare alcuno, bas
le fosse più comodo: ed appresso pieghi amenduni i ginocchi nel modo di sopra mostrato nel capitolo della riverenza.
26 (1779) Trattato teorico-prattico di ballo « Trattato teorico-prattico di ballo —  Parte prima — Capitolo XIV. Del Battimento del piede, de Battement »
per dire che uno possa essere perfettamente Ballerino con l’uso solo di questo passo. Egli addestra così bene un Danzator
amente adoprato nella maggior parte de’ passi e puol servire in tutti di freggio e di ornamento. Adoprasi sovvente quasi i
to nella maggior parte de’ passi e puol servire in tutti di freggio e di ornamento. Adoprasi sovvente quasi in tutte le ca
prasi sovvente quasi in tutte le cadenze come riempimento o ligazione di passo; e vi s’introduce come cosa brillante, che
battimento non può essere Ballerino, perché egli è quello che, oltre di produrre la leggierezza della gamba, scioglie i n
olazioni, dona un gran molleggio e facilità a qualunque distaccamento di gamba che in aria o in accorcio vuol farsi; rende
non facendone prattica, stava con le gambe pesanti e correva pericolo di qualche stiratura di nervo o fibrazione di muscol
a, stava con le gambe pesanti e correva pericolo di qualche stiratura di nervo o fibrazione di muscoli. § 1. Basso piega
pesanti e correva pericolo di qualche stiratura di nervo o fibrazione di muscoli. § 1. Basso piegato [2] Varie sono l
a fare un moto irruente e sforzato, se stanno nel continuo esercizio di quel tal moto non ne provano incomodo sensibile;
oto non ordinario, usitandolo non arreca incomodo, ma se si tien fuor di prattica, ne produce sensazione. Per farlo, un pr
etro o avanti. [4] Anticamente il replicavano due sole volte per fine di passo o riempimento di una battuta; noi il raddop
camente il replicavano due sole volte per fine di passo o riempimento di una battuta; noi il raddoppiamo quanto più si puo
più brillante. § 2. Disteso [5] La seconda sorte de’ Battimenti di piedi chiamasi “Battement disteso”, serve per acq
sano, si fanno con l’uno e con l’altro piede; e procurisi soprattutto di farli con l’ultima celerità per acquistar di preg
e procurisi soprattutto di farli con l’ultima celerità per acquistar di preggio e di facilità la capriola, che ne ha biso
soprattutto di farli con l’ultima celerità per acquistar di preggio e di facilità la capriola, che ne ha bisogno. Nel farl
itrio al Ballerino. § 4. Alto staccato [8] Altra specie abbiamo di Battement, che dicesi “alto staccato”. Composto a
e il piede che sta a terra, altrimente facendosi si vedrà storcimento di vita, e rialzandolo altra volta all’altezza della
ssi, per ottenersi il bramato profitto ed acquistarsi un bel distacco di coscia. [11] Io mi son provato con detti Battimen
l piede ho toccato la palma della suddetta mano manca; segno evidente di aver staccato bene la gamba. [12] Badasi poi a no
to bene la gamba. [12] Badasi poi a non prender con furia l’esercizio di questi Battimenti, e farli dopo di averli resi do
non prender con furia l’esercizio di questi Battimenti, e farli dopo di averli resi dolci e pieghevoli i nervi e non si s
tener bene appoggiato il piede a terra, perché io nel far l’esercizio di essi, riscaldato dall’estro, mi lasciai trasporta
pi il naso; e Cesarini con l’istessa inavvedutezza corse la disgrazia di spezzarsi un braccio. 1. Il “Triangolo ottusan
27 (1779) Trattato teorico-prattico di ballo « Trattato teorico-prattico di ballo —  Parte prima — Capitolo XXII. Del Passo Bilanciato, Pas Balancé »
II Bilanciato, detto Balancé somiglia molto al “mezzo coupé”, cresce di un movimento di vita pendente, tutto da quel lato
detto Balancé somiglia molto al “mezzo coupé”, cresce di un movimento di vita pendente, tutto da quel lato del piè che sta
o da quel lato del piè che sta a terra. Quando si raddoppia più d’uno di questo passo, si fa uno con un piede e l’altro co
tro sul piè corrispondente. Da questo moto alterno prende il suo nome di bilanciato, che dona le oscillazioni come una bil
questo passo in grande uso, perché v’era in quel tempo più diversivo di Balli da Sala. Si costumava nella Sarabanda, nell
ed in altri simili. Oggigiorno si sono poste in disuso simili specie di Danze; e non altro si vedono ne’ festini di Sala
e in disuso simili specie di Danze; e non altro si vedono ne’ festini di Sala che Contraddanze, Minuetti, di rade volte un
e non altro si vedono ne’ festini di Sala che Contraddanze, Minuetti, di rade volte un Taice , al sommo un Minuetto Scozz
iso, prontuarie. Per qual motivo non vi si puol vedere una garbatezza di cose ben fatte e studiate. La disparità sempre vi
a tai difetti. Ma perché ciò? Perché vogliono imparar tutto in un par di mesi; quandocchè vi vorrebbero almeno sei mesi pe
di mesi; quandocchè vi vorrebbero almeno sei mesi per porsi in figura di Minuetto, e con altri sei mesi di continuo eserci
almeno sei mesi per porsi in figura di Minuetto, e con altri sei mesi di continuo esercizio si possa ballare mediocremente
continuo esercizio si possa ballare mediocremente, qual’ora però sia di età giusta, facile, ed apprendibile. [3] Al dì d’
28 (1728) Trattato del ballo nobile di Giambattista Dufort « Trattato del Ballo Nobile di Giambattista Dufort — Trattato del Ballo Nobile — Capitolo XXXII. Della Riverenza »
ovvero sulla terza positura, ed avvegnaché qui si dividano i Maestri di ballo, e da alcuni questa, da alcuni altri quella
lmente laudevoli, posto che colui che fa la Riverenza si sappia sopra di quelle positure graziosamente e con ogni leggiadr
volendo il Cavaliere cominciar la sua Riverenza dall’una o dall’altra di queste due positure, poiché egli avrà scorto che
due positure, poiché egli avrà scorto che la Dama si trova in istato di far la sua, stacchi soavemente il piè destro e ma
de, faccia nell’istesso tempo due cose. L’una si è, ch’egli dee alzar di terra il tallone del piè sinistro, colla cui punt
tro al piè dritto alla terza positura, serbando quattro o cinque dita di distanza tra la noce del sinistro ed il tallone d
o il braccio, lo lasci cader giù dalla banda del suo lato, tenendo il di sopra del cappello rivolto innanzi. Si vuole oltr
che il piè sinistro anderà sdrucciolando, acciocché, finito che avrà di sdrucciolare, e nel tempo che tutto il piede si t
ta positura, ed un altro col sinistro alla seconda, girando un quarto di giro al di dentro per la man manca: e nel medesim
, ed un altro col sinistro alla seconda, girando un quarto di giro al di dentro per la man manca: e nel medesimo modo che
terza positura, serbando tra l’uno e l’altro piede la distanza detta di sopra, ed appresso faccia un altro piegamento, e
Riverenza fatta alla Dama colla quale egli balla. [3] Nel modo detto di sopra si riponga anche la Dama sulla prima o sull
a o sulla terza positura, tenendo le braccia distese giù per lo mezzo di ciascun lato. E quindi stacchi il piè sinistro e
l sinistro alla terza positura, od alquanto meno, quando le riuscisse di maggior comodo. E ciò adoperato faccia la sua Riv
ata, s’alzi e si riponga nel suo naturale equilibrio, dove finisce la di lei Riverenza fatta agli aspettanti del ballo. Fa
poi ne faccia un altro col piè dritto alla seconda, girando un quarto di giro al di dentro per la destra, acciocché venga
ia un altro col piè dritto alla seconda, girando un quarto di giro al di dentro per la destra, acciocché venga a porsi din
29 (1779) Trattato teorico-prattico di ballo « Trattato teorico-prattico di ballo —  Parte prima — Capitolo XI. Del Passo Staccato, detto Dégagé »
nella legazione de’ passi, pure è più necessario degli altri. Il fine di tutti i passi non puol servire da principio agli
non puol servire da principio agli altri da ligarsi con esso; onde fa di mestiere staccare un piede dall’altro, cioè torlo
alche “capriola”, che in tal caso si fa con impeto e forza. [2] Oltre di ciò serve per riempimento di tempo. Per esempio,
caso si fa con impeto e forza. [2] Oltre di ciò serve per riempimento di tempo. Per esempio, se sia un tempo binario, la d
ve per riempimento di tempo. Per esempio, se sia un tempo binario, la di lui battuta piglia sopra, ed il passo, o salto o
ltro senza guida. Così il distacco del piede precavisce assai l’uscir di tempo. Si puole, l’ammetto anch’io, lasciar passa
Ballerini che sanno il mestiere: né solo si ponno usare quest’entrate di tempi legati, ma ancora, con de’ “contratempi” e
e battute in vuoto e poi attacca il tempo. E questo importa il ballar di contratempo. [4] L’“intercadenza” sono quelle tal
tercadenza” sono quelle tali mosse che fansi con finire un passo fuor di battuta, ed il principio dell’altro si leghi sull
o si leghi sulla battuta susseguente, e non perché l’entrata sia fuor di tempo, per ciò che non balla in cadenza. Ecco com
lega un passo sull’entrata dell’altra battuta, basta che niente abbia di dilezione, e che vadi uno ligato all’altro; quest
sono dell’arte periti: perché componere apposta in questo genere, fa di bisogno essere un Ballerino di fondo a cui solame
componere apposta in questo genere, fa di bisogno essere un Ballerino di fondo a cui solamente riesce vago il componere in
corto ne’ tempi: in battere non si puol far uso del Dégagé, a riserba di voler ballare o di contratempo o d’intercadenza;
battere non si puol far uso del Dégagé, a riserba di voler ballare o di contratempo o d’intercadenza; ma questo non accor
nsidera in questo passo, ed è l’andante. Da queste cose, che sembrano di lieve momento, si conosce chi sa l’arte fondatame
30 (1728) Trattato del ballo nobile di Giambattista Dufort « Trattato del Ballo Nobile di Giambattista Dufort — Trattato del Minuetto — Capitolo I. Del Minuetto, e delle parti che lo compongono »
e parti principali del ballo nobile, le quali infin dal cominciamento di quest’opera promisi di render chiare, mi sia dall
ballo nobile, le quali infin dal cominciamento di quest’opera promisi di render chiare, mi sia dalla presa fatica dilibera
chiare, mi sia dalla presa fatica diliberato, e che oramai sia tempo di dare alla penna ed alla mano riposo; pur nondimen
er le ragioni che seguiranno, sì necessario, che se il primo Trattato di cui mi sono espedito, da questo secondo seguitato
surato tempo dell’armonia saprà formare ed incatenare assieme i passi di sopra dimostri, e muovere le braccia così ritonde
a sé medesimo delle altre: per la qual cagione io non sono in obbligo di trattare delle danze in particolare. Ma d’altra p
tale felice sorte, che da vile, umile e basso ch’egli era, per tratto di tempo è divenuto così pomposo, che fattosi del tu
non si dà cominciamento, se non da esso, alle grandi e solenni feste di ballo: perciò ho dovuto onorarlo ancor io, e cont
ancor io, e contradistinguerlo tra tutte l’altre danze, col far sopra di esso uno spezial Trattato, affine di renderlo il
tte l’altre danze, col far sopra di esso uno spezial Trattato, affine di renderlo il più che sia possibile chiaro ed apert
dinatamente procedere alla dichiarazione del Minuetto, diremo intorno di esso cinque cose. Primieramente del passo di Minu
Minuetto, diremo intorno di esso cinque cose. Primieramente del passo di Minuetto, delle sue principali mutazioni e del mo
passo di Minuetto, delle sue principali mutazioni e del modo presente di porlo in opera, così sulla linea obliqua e circol
del Minuetto: non già ch’ella sia diversa da uno de’ tempi descritti di sopra nel capitolo della Cadenza, ma sì perciocch
denza, ma sì perciocché la Cadenza del Minuetto si batte per comodità di coloro che lo ballano, in un altro modo ben diffe
31 (1779) Trattato teorico-prattico di ballo « Trattato teorico-prattico di ballo —  Parte prima — Capitolo XLVIII. De’ Tempi di Coscia, de Temps de Cuisse »
Capitolo XLVIII. De’ Tempi di Coscia, de Temps de Cuisse [1] Non altro impor
di Coscia, de Temps de Cuisse [1] Non altro importa questo “Tempo di coscia”, o, come in Francese sentesi, Temps de cu
o, come in Francese sentesi, Temps de cuisse, se non se un battimento di coscia, di gamba accompagnato al battimento del p
Francese sentesi, Temps de cuisse, se non se un battimento di coscia, di gamba accompagnato al battimento del piede. Alcun
prima piegata si deve battere col piè e ginocchio disteso, assignando di ragione che in questa guisa riesce più brillante.
che in questa guisa riesce più brillante. Altri pretendono, e con più di ragione, che facendosi col ginocchio piegato abbi
si mette in quarta posizione e si comincia con un piccolo piegamento di ginocchi, e si cavi poi alla seconda in aria quel
i alla seconda in aria quel piè con cui si vuol battere, sia a grazia di esempio il destro, nel cader dalla detta seconda,
ra differenza v’ha, che la battuta si fa addietro, cioè con la fronte di una gamba si batte la polpa dell’altra, il di cui
tro, cioè con la fronte di una gamba si batte la polpa dell’altra, il di cui piede col salticello prende terreno indietro,
, si aggiunge il solo giro, che si fa nel salto e non puol essere più di un quarto per ogni tempo di coscia, si suole gira
che si fa nel salto e non puol essere più di un quarto per ogni tempo di coscia, si suole girare alla dritta se si fa col
Raddoppiandosi avanti, si fanno tutti con l’istesso piede, ed invece di finirsi, col piede che batte, in seconda in aria,
ono nella propria seconda in aria come d’uno abbiamo detto. [7] Costa di tre movimenti, il primo è il piegato cavato, il s
32 (1728) Trattato del ballo nobile di Giambattista Dufort « Trattato del Ballo Nobile di Giambattista Dufort — Trattato del Ballo Nobile — Capitolo IV. De’ Movimenti del Corpo »
’ Movimenti del Corpo [1] Il movimento del corpo si è quel portarsi di colui che balla, o in giro sopra il suo proprio l
quelli che s’adoperano tutti soli e che non vanno uniti a più spezie di movimenti. I composti, per contrario, sono quelli
posti, per contrario, sono quelli che vanno congiunti a più movimenti di spezie diversa. I movimenti semplici sono quattro
in giro senza uscir dal suo propio luogo. I composti, i quali costano di due, o al più di tre semplici movimenti congiunti
ir dal suo propio luogo. I composti, i quali costano di due, o al più di tre semplici movimenti congiunti in uno, ed i qua
esempio: il piegar camminando un passo, il qual movimento è composto di due semplici, cioè del piegato e dell’andante; il
medesimo luogo a man destra o sinistra, il quale è parimente composto di due semplici, cioè del piegato e del circolare; i
e del circolare; il camminare un passo girando, il quale anche costa di due semplici, cioè dell’andante e del circolare;
plici, cioè dal piegato, dall’andante e dal circolare. Egli è inutile di recare in mezzo altri esempi de’ movimenti compos
paia che, se non l’alzata che fa in aria il salto, almeno la cascata di quello non si possa col rialzato movimento confon
che non possono insieme stare. Tuttavia, se si considera che il primo di essi fa del salto la principal parte, e che il se
to della persona non si scomponga; che si dee più tosto far sembianti di saltare, che veramente levarsi in aria. E questo
ee studiosamente riflettere sopra la loro natura e differenza, affine di conoscere in un tratto di quanti e quali moviment
e sopra la loro natura e differenza, affine di conoscere in un tratto di quanti e quali movimenti sia ciascuno passo prodo
ratto di quanti e quali movimenti sia ciascuno passo prodotto; e qual di essi si debba nel principio, qual nella fine de’
qual de’ detti movimenti si trovi la cadenza, o battuta dell’armonia di quell’aria che si vuole ballare.
33 (1728) Trattato del ballo nobile di Giambattista Dufort « Trattato del Ballo Nobile di Giambattista Dufort — Trattato del Minuetto — Capitolo II. Del Passo del Minuetto »
. [2] Il passo del Minuetto è stato sempre, ne’ tempi andati ed anche di presente, composto di quattro passi: ed avvegnach
uetto è stato sempre, ne’ tempi andati ed anche di presente, composto di quattro passi: ed avvegnaché da tempo in tempo av
oché estimo, sono le principali. [3] Primieramente fu in uso il passo di Minuetto in francese detto à la Bohémienne, che i
nel toscano idioma equivale alla voce Zingaro. Durò per lungo spazio di tempo: ed era composto d’un passo Mezzo tronco fa
un altro passo Gittato del piè sinistro, ove terminava l’intero passo di Minuetto detto à la Bohémienne. [4] Succede poi
tto detto à la Bohémienne. [4] Succede poi in secondo luogo il Passo di Minuetto a Fioretto, il quale, perocché era men b
scritti due passi in disuso, venne nel terzo ed ultimo luogo il passo di Minuetto che oggidì s’usa, il quale senz’alcuna c
lmente i posteri ne saran per trovare un altro più nobile e ben fatto di esso. Il qual passo, perciocché si fa in tre diff
luogo ritornando sulla sinistra, convenevole cosa è che partitamente, di lor trattando, si faccia parola. [6] Il passo adu
artitamente, di lor trattando, si faccia parola. [6] Il passo adunque di Minuetto sull’obliqua per la banda dinanzi e sull
sarà per riuscire gradevole alla vista de’ riguardanti. [7] Il passo di Minuetto con cui si va a lato dritto è da adopera
o col piè sinistro dietro al destro alla terza positura. [8] Il passo di Minuetto con cui si ritorna sul lato sinistro, si
stro un leggerissimo Mezzo gittato alla seconda positura. [9] Ciascun di questi tre dichiarati passi di Minuetto è compost
ato alla seconda positura. [9] Ciascun di questi tre dichiarati passi di Minuetto è composto di sei movimenti, il primo de
ra. [9] Ciascun di questi tre dichiarati passi di Minuetto è composto di sei movimenti, il primo de’ quali si è il piegato
atto dal piè sinistro in un Mezzo gittato. Il quale avvegnacché, come di sopra dicemmo, contenga due movimenti, cioè il pi
tribuire. [10] La più bella e leggiadra maniera da far questo passo è di rialzare il secondo movimento del Mezzo tronco su
Mezzo tronco sulla punta del piè dritto, alzando alquanto il tallone di terra, e nel ripiegare del dritto ginocchio, appo
ra il tallone del piè sinistro, ed appresso adoperare gli altri passi di Minuetto che far si convengono. Ma perciocché vi
del piè sulla terra, acciocché così facendo vengano un poco ad alzar di terra il tallone. Senzaché a questi naturali dife
uesti naturali difetti dee rimediare e supplire l’abilità del Maestro di ballo, il quale ha obbligo spezialissimo di ammen
ire l’abilità del Maestro di ballo, il quale ha obbligo spezialissimo di ammendare e coprire il meglio che si possa le man
natura coll’arte, adattando agli Scolari que’ passi e quelle distanze di positure de’ piedi che le loro disposizioni o nat
34 (1779) Trattato teorico-prattico di ballo « Trattato teorico-prattico di ballo —  Parte prima — Capitolo XXXIX. Della Glissata, de Glissade »
secondare un’altra, e quante mai se ne vorranno, perché sempre il piè di sopra resta sopra, e sotto quel di sotto. [3] Que
ne vorranno, perché sempre il piè di sopra resta sopra, e sotto quel di sotto. [3] Quell’“addietro” vale l’istesso, a sol
, a sola differenza che si stacca in quarta in aria addietro quel piè di sotto, e quel di sopra glissa fino che arriva all
za che si stacca in quarta in aria addietro quel piè di sotto, e quel di sopra glissa fino che arriva alla quinta sopra. [
e arriva alla quinta sopra. [4] La “fiancheggiata” gode il privilegio di poter principiare sotto e finir sopra, siccome da
otto. Si comincia pur dalla quarta, se sia a dritta, il destro invece di levarsi in quarta in aria, si stacca in seconda i
si in quarta in aria, si stacca in seconda in aria, ed il manco, dopo di essersi quello abbassato, glissando va in quinta,
o piede strisciando in quinta pur sotto si porta, con dare altro moto di giro alla vita, e tutto il moto circolare che si
circolare che si fa nella glissata rigorosamente non puole essere più di mezzo: perché, se intiero farassi, allora mutareb
ole essere più di mezzo: perché, se intiero farassi, allora mutarebbe di sembianza, e più tosto farà figura di Assemblé. [
tiero farassi, allora mutarebbe di sembianza, e più tosto farà figura di Assemblé. [6] Tutto all’opposto essendo “disfatta
a sopra nella scesa che fa dalla posizione in aria, e siegue il resto di sopra spiegato. [7] Tre sono i suoi movimenti, il
35 (1728) Trattato del ballo nobile di Giambattista Dufort « Trattato del Ballo Nobile di Giambattista Dufort — Trattato del Minuetto — Capitolo IV. Della Cadenza del Minuetto »
titolo, “Della Cadenza del Minuetto”, ch’io, resomi dimentico affatto di quello che si è detto di sopra nel capitolo della
l Minuetto”, ch’io, resomi dimentico affatto di quello che si è detto di sopra nel capitolo della Cadenza, sia nel present
sopra nel capitolo della Cadenza, sia nel presente luogo a ragionare di qualche altro tempo dal binario o dal ternario di
dal vero e forte della sua estimazione ingannato. E nel vero, quanto di sopra è detto, costantemente confermo, e sono sem
r confermare: ma sì solamente dico che l’aria del Minuetto, la qual è di tempo ternario, dee essere, per le ragioni che se
l piè diritto e l’altro andante del piè sinistro, contiene due misure di tempo. Or perché ogni passo del ballo dee esser r
sattamente in cadenza; il passo del Minuetto, il quale contiene entro di sé quattro passi da sei movimenti composti, per e
movimenti composti, per esser bene e con tutta l’esattezza ballato è di bisogno che ambedue le misure che esso contiene n
n siano battute, perciocché agevolmente confonder potrebbono la mente di colui che balla: ma sì conviene che se ne batta u
sto modo, cioè facendo trovare la prima battuta sul secondo movimento di questo passo, e la seconda sul quarto; pur nondim
la prima misura, la qual costantemente si trova sul secondo movimento di ciascun passo del Minuetto. Ed i Maestri di ballo
ova sul secondo movimento di ciascun passo del Minuetto. Ed i Maestri di ballo devono nella sposta maniera a’ loro Scolari
36 (1779) Trattato teorico-prattico di ballo « Trattato teorico-prattico di ballo —  Parte prima — Capitolo XIII. Del Passo di Marseglia, Pas de Marcel »
Capitolo XIII. Del Passo di Marseglia, Pas de Marcel [1] Il passo di “Ma
apitolo XIII. Del Passo di Marseglia, Pas de Marcel [1] Il passo di “Marseglia” è di facile imprendimento e di sublim
Passo di Marseglia, Pas de Marcel [1] Il passo di “Marseglia” è di facile imprendimento e di sublime veduta. Questo
e Marcel [1] Il passo di “Marseglia” è di facile imprendimento e di sublime veduta. Questo passo prese il nome dall’i
de’ piedi, con cui formava ed abbelliva questo passo. Non egli costa di altro, che di tre movimenti molleggiati sul collo
n cui formava ed abbelliva questo passo. Non egli costa di altro, che di tre movimenti molleggiati sul collo de’ piedi. Es
orni ad appoggiar le piante sul pian terreno, e rilevando altra volta di nuovo si posa come prima, e ciò facendo per tre v
o si posa come prima, e ciò facendo per tre volte sarà fatto il passo di Marseglia. [2] Nel posar la prima volta le piante
piante a terra si posson pure piegar le ginocchia, ed allora accresce di preggio: l’altre due volte non già, altrimenti sa
37 (1779) Trattato teorico-prattico di ballo « Trattato teorico-prattico di ballo —  Parte prima — Capitolo XXV. Del Passo Grave, ou Courante »
eria e maestosa. Serve per Teatro e per Sala: entra in tutte le sorti di ballo e specialmente nel ballar serio in cui, fat
allo e specialmente nel ballar serio in cui, fatto con maestà, cresce di bellezza. È stato negli antichi balli usato molti
ravi. Nel Minuetto fa la sua sublime veduta, essendo questo una sorte di ballo de’ più nobili e seriosi. Nell’Amabile, bal
o fa, v’entrava in gran parte. Monsieur de Beauchamp, celebre Maestro di ballo, cui ebbe l’onore di dar lezione a Luigi il
te. Monsieur de Beauchamp, celebre Maestro di ballo, cui ebbe l’onore di dar lezione a Luigi il Grande, fu l’inventore di
lo, cui ebbe l’onore di dar lezione a Luigi il Grande, fu l’inventore di esso. Si usava ne’ suoi tempi nel ballo detto “Co
ria, e da queste maniere si fa ad una e a due piegate. Parlerem prima di quello ad una piegata, o sia a tre movimenti. Si
si aggiunge che il solo giro del corpo, e questo non deve essere più di un quarto, ch’essendo grave, perderia la sua maes
do grave, perderia la sua maestà col girar più, e correrebbe pericolo di scomporsi visibilmente la persona. [6] Abbiamo il
giando la sola punta e distendendo il collo del piede. In ogni specie di questo passo si deve sempre usare la sostenutezza
usare la sostenutezza propria della gravità. [7] Vi sono altre specie di passi gravi, uno de’ quali dicesi “sotto al corpo
ce con l’istesso piede con cui comincia. Si prende tutto al contrario di quanto si è spiegato di sopra, e si comincia col
on cui comincia. Si prende tutto al contrario di quanto si è spiegato di sopra, e si comincia col piede, esempigrazia il d
one dell’Anca, e da’ Francesi si dice “tems d’ancorà”. [9] Ogni passo di questo contiene tre movimenti, li quali sono pieg
erpendicolarmente, ed è questa la seconda piegata ed il movimento che di più si accresce, e quindi, tornandosi a rilevare,
arta sdrucciolando, in una delle diverse maniere, riferendosi a’ modi di sopra espressati.
38 (1779) Trattato teorico-prattico di ballo « Trattato teorico-prattico di ballo —  Parte prima — Capitolo IV. Dell’Equilibrio del Corpo »
itolo IV. Dell’Equilibrio del Corpo [1] Fondiamo tutte le basi pria di entrare nella prattica de’ passi. L’Equilibrio è
tanta forza questo equilibrio che potrebbe sostenersi sopra la punta di ago da cucire, se fosse intraprendibile, tutto il
intraprendibile, tutto il Globo Terrestre, per non usare una iperbole di dire tutto il Mondo. Per forza di equilibrio si s
rrestre, per non usare una iperbole di dire tutto il Mondo. Per forza di equilibrio si sostentano quelle alte macchine, va
un filo con un piombo, dovrebbe detto piombo cadere giusto nel centro di quel spazio che sta tra piede e piede. II. Si equ
due le punte de’ piedi con l’istessa simmetria. III. Sopra la pianta di un piede, toccando leggermente la terra con la so
, e tutto il corpo appoggiato sulla pianta dell’altro. V. Sulla punta di un piede, tenendosi l’altro per aria. VI. Sostene
endicolare come nel primo equilibrio. [3] Io non ammetto altra specie di equilibrio, che di altri si ammette, e che il Sig
primo equilibrio. [3] Io non ammetto altra specie di equilibrio, che di altri si ammette, e che il Sign. Dufort pone nel
ort pone nel quarto luogo, ed è: equilibrato il corpo sopra una punta di piede, e la punta dell’altro tocchi appena la ter
e la punta dell’altro tocchi appena la terran. Il mio sentimento si è di tenersi affatto alzato da terra il piede, quando
esco nel cader delle capriole traballa, ed alcune volte cade; in quel di mezzo carattere non fa far le dovute legazioni de
e non fa far le dovute legazioni de’ passi. Difetti tutti provenienti di non trovarsi in equilibrio perfetto con la vita.
39 (1779) Trattato teorico-prattico di ballo « Trattato teorico-prattico di ballo —  Parte prima — Capitolo LVI. Del Carré »
Capitolo LVI. Del Carré [1] Prima di fare la spiega del Carré, faremo una piccola digr
non bislunga, romba o romboide. [2] Il parallelogrammo quadrato costa di quattro linee rette eguali tra loro, formando un
o linee rette eguali tra loro, formando un quadro ad angoli retti, le di cui linee opposte saranno parallele tra loro. Le
, Seri, mezzo Carattere e Grottesco, come in Carattere Oltremontano e di Maschere. Questo Passo devesi fare necessariament
rmando ognuna il suo quadrato Parallelogrammo. Si puol fare con passi di Jeté, di Chassé, di Glissade, di Gaillarde, facci
nuna il suo quadrato Parallelogrammo. Si puol fare con passi di Jeté, di Chassé, di Glissade, di Gaillarde, facciam l’esem
quadrato Parallelogrammo. Si puol fare con passi di Jeté, di Chassé, di Glissade, di Gaillarde, facciam l’esempio di Chas
allelogrammo. Si puol fare con passi di Jeté, di Chassé, di Glissade, di Gaillarde, facciam l’esempio di Chassé. Pongasi i
assi di Jeté, di Chassé, di Glissade, di Gaillarde, facciam l’esempio di Chassé. Pongasi i due Ballanti uno dirimpetto all
Carré, che vi si deve aggiugnere altro Dégagé e trovarsi altra fiata di fronte, restando ognuno ove il cominciò. Come si
40 (1779) Trattato teorico-prattico di ballo « Trattato teorico-prattico di ballo —  Parte prima — Capitolo XLIX. Del Fioretto, Fleuret »
quasi una Danza in cui egli non entra. Si puol ballare in ogni tempo di Musica, si “binario” come “ternario”, ma il suo v
n giro. Per farsi “avanti” fa d’uopo componersi in quarta, per cagion di esempio col piede destro addietro, e senza piegar
] Quello “in fianco” comincia pur dalla quarta, e si porti per grazia di esempio il dritto glissando in seconda, e di poi
a, e si porti per grazia di esempio il dritto glissando in seconda, e di poi il manco si accosti in terza addietro, e rile
poi il manco si accosti in terza addietro, e rilevisi sopra le punte di entrambi i piedi, e s’esca altra volta col destro
i aggiunga il moto del giro, che fa il primo piede segnando un quarto di circolo, e si porta piegando in linea trasversale
ddietro, fiancheggiato, in giro; volendosi questo fare “avanti”, dopo di essersi posto in posizione, fattosi il primo pass
riferisce, ma però vi ha la sua distinzione. Questo, come si è detto di quello in fianco semplice (§ 1), comincia dalla q
tto di quello in fianco semplice (§ 1), comincia dalla quarta, e dopo di aversi portato in seconda si scaccia alla seconda
[11] I movimenti son pur quattro, poiché lo scacciato non si accresce di più, ma si cambia col rilevato su tutte le due pu
“Indietro” si usi l’istesso con fare i movimenti gittati dalla parte di dietro. [15] “Fiancheggiato”, se si vuol fare all
orti il piede dritto alla seconda posizione e, nel rilevarsi, si urti di leggiere con l’altro piede sotto, e vadi in secon
, Sauté [18] Il fioretto “saltato” si fa con un salticello a guisa di mezzo Contratempo, che si adopera prima di dare i
con un salticello a guisa di mezzo Contratempo, che si adopera prima di dare il cominciamento al fioretto semplice, poich
me se fosse portato, e siegue poi il fioretto, qual esser deve in una di quelle diversità nel semplice divisate. [19] Ques
una di quelle diversità nel semplice divisate. [19] Questo si cresce di un movimento più degli altri, ed è il saltato.
41 (1728) Trattato del ballo nobile di Giambattista Dufort « Trattato del Ballo Nobile di Giambattista Dufort — Trattato del Ballo Nobile — Capitolo VII. Dichiarazione de’ segni che si trovano nelle Figure de’ Passi. »
re de’ Passi. [1] Tutte le figure de’ Passi che seguiranno, essendo di tanti e sì diversi segni composte che mal si potr
rebbono, secondoché io estimo comprendere, se prima la significazione di quelli non si sapesse; convenevole cosa è che, in
enevole cosa è che, innanzi d’entrare a dire de’ passi, i quali fanno di questo trattato la maggior parte, la sposizione d
la sposizione de’ detti segni si dea premettere. Ed avvegnaché, oltre di quelli che noi qui recheremo, abbiavi alcuni altr
essari; tuttavia, non trattando io della Corografia, ovvero dell’arte di scriver le danze, stata già da altri sufficientem
de’ passi che seguiranno. [2] La figura ABC rappresenta il passo, di cui A dinota il luogo dove si trovava il piede pr
nta il passo, di cui A dinota il luogo dove si trovava il piede prima di camminare, la linea AB il cammino fatto e la line
luogo ove si trova il corpo notasi sopra i piedi con un mezzo quarto di circolo, quando si voglia mostrare un mezzo quart
un mezzo quarto di circolo, quando si voglia mostrare un mezzo quarto di giro, in quella guisa che s’osserva nel piede T;
rto di giro, in quella guisa che s’osserva nel piede T; con un quarto di circolo, quando un quarto di giro s’ha a signific
che s’osserva nel piede T; con un quarto di circolo, quando un quarto di giro s’ha a significare, come si vede nella lette
ar mezzo giro, in quel modo che mostra X; e finalmente con tre quarti di circolo, quando sono da notarsi tre quatti di gir
nalmente con tre quarti di circolo, quando sono da notarsi tre quatti di giro, come Z ne dà a divedere. Quando però dinota
o però dinotar si volesse il movimento circolare andante, le porzioni di circolo andrebber messe non già sulli piedi ma so
ata, in quella maniera che mostra N, la quale alli passi L ed M serve di legamento. [12] Ed ultimamente, quando si vuol di
42 (1779) Trattato teorico-prattico di ballo « Trattato teorico-prattico di ballo —  Parte prima — Capitolo XVIII. Del Passo Gettato, Pas Jeté »
rcato, l’altro resterà piegato, e tornato l’istesso piede alla quarta di prima, come gettarlo, si distendon subito le gino
come gettarlo, si distendon subito le ginocchia; e nel tempo medesimo di aver ciò fatto, il piede sinistro si alza addietr
a l’altro alla quarta in aria avanti con l’istessa prestezza spiegata di sopra. [4] Dovendolo fare “in fianco”, nel princi
manda giù il piede già sollevato, si fa con tutto il corpo un quarto di giro con alzar subito l’altro piede. [6] Per esse
ria dietro al piede che sta a terra, con far fare alla vita un quarto di giro, e levisi subito l’altro piede in aria. [7]
quarto di giro, e levisi subito l’altro piede in aria. [7] Ogni sorte di questi Jeté puol “raddoppiarsi”, che diconsi doub
puole andar sopra quel piè che nel cominciarlo fu sotto, e sotto quel di sopra. Se si raddoppia il disfatto, si torna all’
rà uno fatto e l’altro disfatto. § 2. Battuto [8] L’altra sorte di Jeté, che dicesi “battuto”, costa di un battement
 2. Battuto [8] L’altra sorte di Jeté, che dicesi “battuto”, costa di un battement e di uno Jeté. [9] “Avanti” si comin
L’altra sorte di Jeté, che dicesi “battuto”, costa di un battement e di uno Jeté. [9] “Avanti” si comincia dalla quarta s
eté. [9] “Avanti” si comincia dalla quarta sul primo equilibrio, dopo di aver piegato ambo le ginocchia si stacca il piè c
el calarlo si fa percuotere sulla polpa del piede sinistro, e portasi di nuovo alla seconda in aria che, senza ivi fermars
lo tornare alla seconda in aria, devesi saltare un pochettino a guisa di mezzo contratempo. Qual sia questo mezzo contrate
sso. [10] Quel “battuto indietro” ha la sola differenza che, come nel di sopra spiegato si batte avanti, in questo si perc
scono a que’ semplici, facendosi il giro dopo la battuta. [13] Ognuno di questi Jeté battuti si possono pur “raddoppiare”
altro; che se verrebbero a farsi con l’istesso piede sarebbero “tempi di coscia” e non Jeté, il quale, in qualunque manier
43 (1728) Trattato del ballo nobile di Giambattista Dufort « Trattato del Ballo Nobile di Giambattista Dufort — Trattato del Ballo Nobile — Capitolo XVIII. Del Fioretto [Fleuret] »
ecessario nel ballo nobile che non si può comporre alcuna danza senza di esso, ove di questo solo si può formare una danza
ballo nobile che non si può comporre alcuna danza senza di esso, ove di questo solo si può formare una danza intera. E pe
za intera. E perciò è da porre ogni studio e sollicitudine, acciocché di esso si dia una compiuta e distinta dichiarazione
, Fioretto in Iscacciato e Fioretto in Gittato. Sono non pertanto tra di loro in ogn’altra cosa differenti, fuor ne’ movim
i, fuor ne’ movimenti e nel tempo, come ad uno ad uno in questo luogo di lor trattando farem vedere. [3] Il Fioretto Sempl
e sopra differenti figure: ma sempre co’ medesimi movimenti e misure di tempo. Quattro movimenti sono in questo passo com
ù soavemente che negli altri Fioretti, e nel tempo che si rialzano, è di bisogno far passare il piè manco per dietro al dr
to, ovvero girando per esso, subito terminato il terzo passo, sarebbe di bisogno portare il piè dritto dallato alla second
quella maniera che si vorrebbe. Ed in questo caso il Fioretto sarebbe di quattro passi composto e di cinque movimenti, i q
be. Ed in questo caso il Fioretto sarebbe di quattro passi composto e di cinque movimenti, i quali velocemente esser dovre
que movimenti, i quali velocemente esser dovrebbono adoperati, affine di chiudergli in una sola misura di tempo. Ma comech
e esser dovrebbono adoperati, affine di chiudergli in una sola misura di tempo. Ma comeché questo Fioretto di quattro pass
di chiudergli in una sola misura di tempo. Ma comeché questo Fioretto di quattro passi siasi per me veduto usare ad alcune
e ben fatto che non è il precedente. È composto d’un Mezzo gittato e di due Semplici passi. Cominciasi sopra tutte le pos
sopra quel piede cha a partire non dovrà essere il primo. La battuta di questo passo si trova sulla cascata del Mezzo Git
44 (1779) Trattato teorico-prattico di ballo « Trattato teorico-prattico di ballo —  Parte prima — Capitolo XXXIII. Passo di Sarabonda »
Capitolo XXXIII. Passo di Sarabonda [1] Credono quasi tutti che il passo
olo XXXIII. Passo di Sarabonda [1] Credono quasi tutti che il passo di “Sarabonda” e di “Gagliarda” sian l’istessi, anzi
di Sarabonda [1] Credono quasi tutti che il passo di “Sarabonda” e di “Gagliarda” sian l’istessi, anzi uno in due denom
ferenza, ed in vero vi si trova. Questo si fa per ordinario ne’ tempi di Ciaccona e tempi gravi trinari. Se gli dà princip
inari. Se gli dà principio pur dalle tre stesse posizioni, per grazia di esempio col destro sotto in quinta, si piega e si
e in prima in aria e si rileva sulla punta del piede sinistro a guisa di salticello, ma veramente non si leva la punta da
econda vera e per ultimo il manco si metta in quinta sotto. [2] Costa di quattro soli movimenti, ed è primo il piegato, il
45 (1779) Trattato teorico-prattico di ballo « Trattato teorico-prattico di ballo —  Parte prima — Capitolo LIV. Del Flinc Flanc »
ssare da una parte all’altra, e per spiccare una capriola. È composto di tre passi, e tutto il passo composto prende due b
È composto di tre passi, e tutto il passo composto prende due battute di musica: va col tempo di “Giga”, come pure col “Qu
e tutto il passo composto prende due battute di musica: va col tempo di “Giga”, come pure col “Quattrodue sbalzante”. Si
re un mezzo cerchio e lasciasi cadere sopra il manco, che è movimento di un Jeté; invece di questo Jeté vi si puol legare
e lasciasi cadere sopra il manco, che è movimento di un Jeté; invece di questo Jeté vi si puol legare alcune fiate una qu
passi in giro, ed invece poi del Chassé se ne farà “mezzo” con quarto di giro sulla stessa sinistra, e con l’Assemblé fatt
l’Assemblé o una Capriola che vi si potrà benissimo attaccare invece di questa, non si giugnerà a fare in giro, ma così s
giro, ma così si principia, e volendolo seguitare, si disfarrà invece di compirsi; e chi si mette alla prova vedrà se io d
46 (1779) Trattato teorico-prattico di ballo « Trattato teorico-prattico di ballo —  Parte prima — Capitolo XL. Del Passo Unito, o sia de Assemblé »
so Unito, o sia de Assemblé [1] L’Assemblé tiene molto somiglianza di una Capriola, e tante delle volte invece di quest
é tiene molto somiglianza di una Capriola, e tante delle volte invece di questa si adopera un’Assemblé. Grande uso ne fann
ece un’Assemblé. [2] Presso i Francesi è più in costumanza che presso di noi Italiani, perchè quelli non si curano del tro
ne: esse per risparmiar fatiga fan più volentieri una Assemblé invece di una Capriola, e da questa loro melanzagine ebbe v
della sua abilità quando gli occhi de’ spettatori pendono tutti dalla di lei danza, essendo occupati in essa sola, senza a
iegato, sostenendo l’equilibrio del corpo, e nel rialzare e distender di questo, si dona moto alla elasticità del ginocchi
sizioni avanti, fuorché nella seconda e nella prima; sebbene parlando di semplice Assemblé cadesi in quinta; nell’altre du
nell’altre due maniere quando vi si dovrà legare un passo che in una di esse principia. [6] In quella “indietro” il princ
da lato, ed in una delle tre divisate positure, che neppure in questa di fianco si cade in seconda. [8] “Girando” è l’iste
ella quantità che richiedesi, e per esser “fatta” si gira dalla parte di quel piè che si solleva in quarta in aria; per es
erché non si avanza terreno da nessuna parte. [10] Tutte queste sorti di Assemblé van toccando la piana terra con le punte
a piana terra con le punte de’ piedi, tanto poco deve essere l’alzata di esse. [11] Due movimenti si considerano in questo
47 (1779) Trattato teorico-prattico di ballo « Trattato teorico-prattico di ballo —  Parte prima — Capitolo XLII. Dell’Emboité »
o, e raddoppiato, doublé. [1] Per farlo “avanti” si ponga, per grazia di esempio, il piede destro dietro al sinistro e si
inistro con un movimento naturale si porta in quarta avanti: la mossa di questo piede deve essere così immediata alla posa
anti: la mossa di questo piede deve essere così immediata alla posata di quello, che si spicca un salticello, e da questo
mo piede da dietro in avanti, “si gitterà”: non a caso mi son servito di tal termine, perché ivi si dà moto di Jeté, e per
erà”: non a caso mi son servito di tal termine, perché ivi si dà moto di Jeté, e perciò distinsi in appresso la portata de
in quarta addietro. Nella gittata si fa il solito salticello; va ciò di supposto. [4] Quell’“in fianco” si fa similmente;
si aggiunge che la quantità del giro, il quale non dovrebbe esser più di un quarto o al sommo mezzo, sebbene alcune delle
r più di un quarto o al sommo mezzo, sebbene alcune delle volte si fa di più, ma ciò per mera necessità, e finisce in seco
sto del piè che primo si muove. [6] Il “raddoppiato” non è altro, che di ogni Emboité di sopra riferito se ne possono fare
primo si muove. [6] Il “raddoppiato” non è altro, che di ogni Emboité di sopra riferito se ne possono fare con la maggior
48 (1779) Trattato teorico-prattico di ballo « Trattato teorico-prattico di ballo —  Parte prima — Capitolo LVII. Del Rondeau »
Capitolo LVII. Del Rondeau [1] Il “Rondò” non è formazione di nuovo passo, ma qualunque legazione de’ passi che
l’istessi si chiama “a Rondeau”. Verbigrazia, se si facesse un passo di Bourrée tutto sotto, ed in seguito vi si leghi un
lica de’ passi fa che chiamasi Rondò, e questo per ordinario si forma di Bourrée, di Chassé, di Glissate, di Jeté e simili
si fa che chiamasi Rondò, e questo per ordinario si forma di Bourrée, di Chassé, di Glissate, di Jeté e simili passetti, p
hiamasi Rondò, e questo per ordinario si forma di Bourrée, di Chassé, di Glissate, di Jeté e simili passetti, pur che sian
, e questo per ordinario si forma di Bourrée, di Chassé, di Glissate, di Jeté e simili passetti, pur che siano replicati,
49 (1728) Trattato del ballo nobile di Giambattista Dufort « Trattato del Ballo Nobile di Giambattista Dufort — Trattato del Ballo Nobile — Capitolo XXX. Del Giro della gamba, del Battimento del piede, e de’ Movimenti del ginocchio da’ Francesi detti Ballonné [Tour de jambe, Battement, Ballonné] »
ove termina il detto passo: ed in tal caso il Giro della gamba serve di legamento, o per meglio dire, per leggiadro riemp
amba serve di legamento, o per meglio dire, per leggiadro riempimento di misura, ed in alcuna cosa dal passo Semplice a me
o e separatamente da ogn’altro passo: ed in questo caso non serve già di riempimento di tempo, ma sì vale una misura, ed i
te da ogn’altro passo: ed in questo caso non serve già di riempimento di tempo, ma sì vale una misura, ed in questo caso d
il qual numero non si vuol passare nel ballo nobile. Serve solamente di riempimento della misura d’un passo e di legament
allo nobile. Serve solamente di riempimento della misura d’un passo e di legamento ad un altro. Per esempio: volendosi far
rato il corpo, ed appresso passi a fare il medesimo dietro al tallone di quello, leggermente toccandolo colla noce, e quin
Ballonné, in quella medesima maniera che il passo Staccato serve solo di passaggio d’una positura in un’altra, servono di
Staccato serve solo di passaggio d’una positura in un’altra, servono di semplice passaggio d’uno in un altro passo: e per
50 (1728) Trattato del ballo nobile di Giambattista Dufort « Trattato del Ballo Nobile di Giambattista Dufort — Trattato del Ballo Nobile — [Dedica] »
e maniere che l’Eccellenze Vostre, infin da quel tempo ch’ebbi l’onor di essere annoverato tra’ vostri servidori, compiaci
i servidori, compiaciute sempremai si sono benignamente usare inverso di me, mi hanno di sì fatto peso d’obbligazioni aggr
piaciute sempremai si sono benignamente usare inverso di me, mi hanno di sì fatto peso d’obbligazioni aggravato, che l’ave
la Francia, ove nacqui, parte non meno considerabile dell’Europa che di tutto il Mondo; l’essermi poco curato di parecchi
onsiderabile dell’Europa che di tutto il Mondo; l’essermi poco curato di parecchie altre Città cospicue d’Italia; ed ultim
colte e dichiarate le regole ed i precetti generali d’una tal arte. E di già dopo aver io durate lunghissime fatiche, fina
ia insufficienza; e che io posso dall’Eccellenze vostre esser colmato di benefizi, ma che non posso né anche in picciola p
imento non già quello che vi si dovrebbe, ma ciò ch’io sono in istato di potervi presentare. E dando da tempo in tempo qua
o, piacciavi ch’io ne ritragga il frutto non già d’ammaestramento, ma di ricordazion delle cose che voi perfettamente sape
51 (1779) Trattato teorico-prattico di ballo « Trattato teorico-prattico di ballo —  Parte prima — Capitolo XXI. Del Tortillé »
e in principiarlo fu sopra. Si fa avanti, fiancheggiato ed in giro, e di tutti partitamente ne parlaremo. [2] Per farlo “a
II § 5), e girandosi altra volta sui calcagni, rivolgendo le punte al di fuori, il manco piede si deve trovare sopra in te
“fiancheggiato”, situato pure col destro avanti in detta posizione, e di questo piede si rileva solamente il tallone e si
ione, e di questo piede si rileva solamente il tallone e si volta per di fuori, alzando poi la punta del sinistro si volge
si volta per di fuori, alzando poi la punta del sinistro si volge al di dentro, e formasi [la] prima falsa (cap. VII § 2)
anca dal sinistro. Se ne possono raddoppiare molti: ma uno non fa più di un quarto di giro. Quando si raddoppiano, il prim
stro. Se ne possono raddoppiare molti: ma uno non fa più di un quarto di giro. Quando si raddoppiano, il primo si comincia
i del destro piede, il secondo la punta del manco in dentro, il terzo di quello la punta in fuori, il quarto di questo il
del manco in dentro, il terzo di quello la punta in fuori, il quarto di questo il tacco per dentro.
52 (1779) Trattato teorico-prattico di ballo « Trattato teorico-prattico di ballo —  Parte prima — Capitolo VIII. De’ Passi »
esso spiegato serve per la ben formazione de’ passi, che sono l’anima di questa bell’arte; e come scopo principale bisogna
i nobili”: ma troppo discordante e vario dal gusto moderno. Non parlo di Messer Fabrizio Caroso da Sermoneta; egli è così
o da Sermoneta; egli è così ben lontano dal nostro recente stile, che di altro par che sappia fuorché di ballo: sebben cre
lontano dal nostro recente stile, che di altro par che sappia fuorché di ballo: sebben crediamo avere avuto nel suo secolo
ti, o semplici o composti, de’ quali necessariamente costa. Parleremo di uno in uno partitamente, e daremo loro quel nome,
mo loro quel nome, con cui si sentono per ordinario nominare, essendo di maggior numero in Francese. [3] Non recherò segni
ominare, essendo di maggior numero in Francese. [3] Non recherò segni di corografia; farò larga la spiega, senza metter ag
53 (1779) Trattato teorico-prattico di ballo « Trattato teorico-prattico di ballo —  Parte prima — Capitolo XXVII. Del Passo Sfuggito, Pas Echappé »
lto in uso tra’ ballerini grotteschi, per essere un passo più marcato di que’ de’ quali servonsi i seri ballanti. Contiene
a caduta piegando, frapposta a’ due salticelli. Le differenti maniere di farlo sono tre: sotto al Corpo, girando e sforzat
rché dalla seconda. [2] Per farlo “sotto al corpo”, facciam l’esempio di prenderlo dalla quinta, supposto l’equilibrio nel
o quel piè che nel cominciar fu sopra. Più delle volte si è costretto di terminarlo sopra con l’istesso piede che fu sopra
ndovisi legare altro passo, si finisce in quella positura che servirà di principio al passo da ligarvi. [3] Per farsi “gir
é nel cadere in seconda posizione si trovi fatto o mezzo, o un quarto di giro: nel secondo salticello poi, con riunire i p
imo fu un quarto, nel secondo pure un quarto e tutto il passo costerà di mezzo; se in uno fu mezzo, nell’altro mezzo ancor
sso intiero si farà intiero il giro. [4] In quello “sforzato”, invece di cadere in seconda posizione vera, cadesi in secon
54 (1779) Trattato teorico-prattico di ballo « Trattato teorico-prattico di ballo —  Parte prima — Capitolo X. Del piegare e rilevare »
re § 1. Del piegare e rilevare [1] Io non darei veramente nome di passo a questo che il chiamano “piegato” e “rialz
a questo che il chiamano “piegato” e “rialzato”; perciocché dicendosi di fare un passo s’intende di avanzare almeno un pie
iegato” e “rialzato”; perciocché dicendosi di fare un passo s’intende di avanzare almeno un piede da quel posto in cui sia
ell’altro si tocchi appena la terra, oppure si sollevi in aria. Costa di due movimenti di corpo, l’uno nel piegare e l’alt
hi appena la terra, oppure si sollevi in aria. Costa di due movimenti di corpo, l’uno nel piegare e l’altro nel rilevare.
ale che nel piegare, le punte de’ piedi devono star sempre rivolte al di fuori, ed i ginocchi che escano pur fuori, e non
55 (1728) Trattato del ballo nobile di Giambattista Dufort « Trattato del Ballo Nobile di Giambattista Dufort — Trattato del Ballo Nobile — Capitolo XXV. Del Passo Grave [Grave ou Courante] »
Passo Grave [Grave ou Courante] [1] Questo passo, il quale un tempo di Courante era appellato, perciocché serviva di pri
asso, il quale un tempo di Courante era appellato, perciocché serviva di principal passo ad una danza assai raguardevole c
a danza assai raguardevole così detta, la quale alle magnifiche feste di ballo delle Corti sovrane dava cominciamento; il
a superbia che, fatto dare il bando alla detta danza, occupò il luogo di quella e mandolla del tutto in disuso. [2] Cominc
, ritornando dalla seconda positura, termina sulla quinta. È composto di tre movimenti. Il primo de’ quali si è il piegato
a punta, si pieghino i ginocchi e nello stesso tempo si levi alquanto di terra il piè dritto, il qual venga colla noce a t
ogli, si vuol portare il medesimo piè dritto per aria facendo un poco di giro alla seconda positura; ed ultimamente si man
56 (1779) Trattato teorico-prattico di ballo « Trattato teorico-prattico di ballo —  Parte prima — Capitolo LI. Del Passo di Rigodone, de Rigaudon »
Capitolo LI. Del Passo di Rigodone, de Rigaudon [1] Non consiste in altr
[1] Non consiste in altro questo “Rigodone”, che in una composizione di Contratempo e di una Assemblé; ma il Contratempo
in altro questo “Rigodone”, che in una composizione di Contratempo e di una Assemblé; ma il Contratempo è in qualche cosa
cosa differente da’ soliti. Puol pigliarsi questo Contratempo ad uso di Rigodone da quattro posizioni, fuorché dalla seco
danze a Quadriglie, che non solo vengono riempiute da questo, ma pure di altri passi Teatrali, come sia Chassé, Fleuret, B
leuret, Ballonné, de’ Contratempi, e simili passetti. [3] I movimenti di questo sono sei: quattro del Contratempo e li due
57 (1728) Trattato del ballo nobile di Giambattista Dufort « Trattato del Ballo Nobile di Giambattista Dufort — Trattato del Ballo Nobile — Capitolo XXVI. Del Passo Bilanciato [Balancé] »
uello diverso. Immagino non pertanto che verisimilmente abbia il nome di Bilanciato, sì perché nel far questo passo s’adop
ciascuno de’ Mezzi tronchi, si viene un poco ad inclinare sul fianco di quel ginocchio che si distende, spezialmente quan
i fanno dallato, per ove facendosi, gli si conviene veramente il nome di Bilanciato, perciocché assomiglia molto alla figu
Tutte le positure de’ piedi, fuorché la seconda, gli possono servire di cominciamento. Per esempio: volendolo fare dalla
nistro in aria e si mandi giù a terra allato al dritto a quattro dita di distanza, tenendosi ben distesi i ginocchi. Dopod
opra descritto, comeché un tempo fosse stato fosse in uso; nulla però di meno, da che la danza nobile s’è ridotta a miglio
perfezione, e che il “buon gusto” è arrivato al sommo, è divenuto un di que’ passi che sono andati per la sconcia lor ved
58 (1779) Trattato teorico-prattico di ballo « Trattato teorico-prattico di ballo —  Parte prima — Capitolo I. Dell’Utilità della Danza »
Danza [1] Non il solo dilettevole, come altri credono, è l’oggetto di questa piacevole Facultà; ma l’utile che si ricav
so dire, rendesi in un Cavaliere necessaria ed importante. La maniera di presentarsi in una Conversazione, il ricevere con
una Conversazione, il ricevere con garbo le persone in Casa, il modo di contenersi in una adunanza e distinguer con il sa
posizione, qual dalla Danza vien data al corpo nostro, sia il dotarlo di una nuova simmetria: ma solo rende più disposta e
cun membro in proprio sito, e mostra la giusta proporzione e l’ordine di tutta la macchina. Come pur su di ciò saggiamente
ra la giusta proporzione e l’ordine di tutta la macchina. Come pur su di ciò saggiamente si avvisò il sign. Cavalier Plane
59 (1728) Trattato del ballo nobile di Giambattista Dufort « Trattato del Ballo Nobile di Giambattista Dufort — Trattato del Ballo Nobile — Capitolo II. Delle Positure de’ piedi »
comunque fatte, sono infinite, si riducono nella danza al solo numero di dieci. Delle quali cinque hanno uso così nel ball
, in modo che amendue, o almeno una delle lor punte, siano rivolte al di dentro. [4] Or essendo mio intendimento di tratta
or punte, siano rivolte al di dentro. [4] Or essendo mio intendimento di trattare solamente della danza nobile, da parte l
o di trattare solamente della danza nobile, da parte la teatrica e le di lei false positure lasciando, procedo innanzi all
si troverà solamente nelle figure delle positure de’ piedi, ma anche di tutti i passi, mostra il principio del cammino su
l ballo per incominciar la figura. [7] La figura GHI dinota il piede, di cui G mostra il tallone, H la noce ed I la punta.
inee, leggermente potrebbe pigliare un per un altro piede. Ritorniamo di presente alle positure de’ piedi, donde ci dipart
’uno all’altro congiunti, tenendosi, come è detto, i piedi rivolti al di fuori. [10] La seconda nel tenere i piedi aperti
una delle dette positure, fuor delle quali non è lecito in niun modo di tenere i piedi nel ballo nobile. Ed avvegnaché al
dere il ballo nobile come le lettere dell’alfabeto a chi è disideroso di saper leggere; ovvero come le fondamenta abbisogn
agliasse della diterminata distanza d’un piede intero, il quale, come di sopra è detto, dee trovarsi fraposto tra l’uno e
60 (1728) Trattato del ballo nobile di Giambattista Dufort « Trattato del Ballo Nobile di Giambattista Dufort — Trattato del Ballo Nobile — Capitolo XXII. Del Passo di Sissone [Sissonne] »
Capitolo XXII. Del Passo di Sissone [Sissonne] [1] Il Passo di Sissone, il
Capitolo XXII. Del Passo di Sissone [Sissonne] [1] Il Passo di Sissone, il quale o si fa sul propio luogo ove si
avanti, addietro ed in giro, si può cominciare sopra quattro positure di piedi, cioè sulla seconda, terza, quarta e quinta
abbisogna solamente per girare dall’uno o dall’altro lato. È composto di quattro movimenti, de’ quali il primo è un legger
è sul secondo piegato, dove fa mestieri fermarsi tanto quanto bisogni di tempo da poter compiere col distendimento de’ gin
l distendimento de’ ginocchi e col secondo salto e cascata, la misura di questo passo.
61 (1779) Trattato teorico-prattico di ballo « Trattato teorico-prattico di ballo —  Parte prima — Capitolo XVI. Del Passo Mezzo Tronco, o sia Mezzo Coupé »
re un grande uso nella Danza, ma ancora perché entra nella formazione di altri vari passi. Si fa avanti, indietro, in fian
il piede che sta avanti, e l’altro piede vada in seconda, come quella di sopra spiegata. Vogliono alcuni che, sì in questo
a più aggevole riesce finirlo in seconda; del resto lascio la libertà di terminarlo ove sarà più facile, e massimamente se
sso, che in tal caso si finisce in quella posizione che possa servire di cominciamento all’altro passo da legarvisi. [4] P
lcagno del dritto, fissa la punta a terra, vi si girerà sopra a guisa di asse, e si uniscono i piedi nella posizione detta
rà sopra a guisa di asse, e si uniscono i piedi nella posizione detta di sopra: se poi si vuole terminare il giro con altr
minciò. [7] Quello “girando disfatto sotto al corpo” va tutto opposto di quel spiegato di sopra, ove si gira da quella par
o “girando disfatto sotto al corpo” va tutto opposto di quel spiegato di sopra, ove si gira da quella parte del piede che
nistro il contrario; nel resto poi si riferisce tutto a quel spiegato di sopra. [8] Due movimenti si contengono in ogni me
62 (1728) Trattato del ballo nobile di Giambattista Dufort « Trattato del Ballo Nobile di Giambattista Dufort — Trattato del Ballo Nobile — Capitolo XII. Del Passo Gittato [Jeté] »
ente dall’uno o dall’altro piede sopra qualunque positura. È composto di due movimenti, il primo de’ quali si è il piegato
la quarta alla medesima positura col piè destro dietro al sinistro, è di bisogno ch’e’ pieghi i ginocchi, e che rialzandog
si trova sulla cascata del salto; nullaperòdimeno è solito farsi due di questi passi, massimamente quando alcun se ne ser
a anche si trova sulla cascata del primo Gittato, ed il secondo serve di legamento al passo che deve appresso succedere. Q
asso Gittato per compiere una misura, bisognerà fermarvisi e servirsi di qualche bello e grazioso atteggiamento per finatt
63 (1728) Trattato del ballo nobile di Giambattista Dufort « Trattato del Ballo Nobile di Giambattista Dufort — Trattato del Ballo Nobile — Capitolo XVI. Del passo Sfuggito [Echappé] »
happé] [1] Il Passo Sfuggito, non altrimente che il Saltante sposto di sopra, comeché sia annoverato tra’ passi del ball
hifarsi, spezialmente nelle danze composte, ove si dee ognun guardare di far entrare que’ passi che di leggieri possono il
nze composte, ove si dee ognun guardare di far entrare que’ passi che di leggieri possono il grave e sostenuto portamento
e, fuorché ne’ movimenti, non differisce. E nel vero, ove i movimenti di quello sono il piegato ed il rialzato col salto,
menti di quello sono il piegato ed il rialzato col salto, i movimenti di questo sono il rialzato sulle punte e l’andante.
64 (1779) Trattato teorico-prattico di ballo « Trattato teorico-prattico di ballo —  Parte prima — Capitolo XLI. Del Ballotté »
de col Ballonné, che la sola differenza non è altra, che la mutazione di una sola lettera: ma questa mutazione di lettera
on è altra, che la mutazione di una sola lettera: ma questa mutazione di lettera dona una grande varietà alli passi. Egli
a mutazione di lettera dona una grande varietà alli passi. Egli costa di tre Jeté fatti con l’uno e con l’altro piede, e f
l terzo in grande, al quale vi si lega l’Assemblé. Prende due battute di Musica, la prima nel primo Jeté, la seconda nella
tutto dipende dalla prattica e dall’orecchio del ballante; e far uso di questo passo si puote in ogni carattere. [2] In q
65 (1728) Trattato del ballo nobile di Giambattista Dufort « Presentazione »
vativo. Poche sono le modifiche apportate, in accordo con le esigenze di un’edizione digitale che possa dialogare con altr
ialogare con altri testi dell’epoca e permettere ricerche all’interno di un corpus scelto. Nel dettaglio son state conserv
le maiuscole e l’ortografia dei nomi propri; rettificata l’ortografia di alcuni avverbi (daddosso → da dosso; peravventura
iadro → leggiadro; esemplo → esempio; franzese → francese. Il corsivo di alcune parole messe in evidenza è stato riservato
le straniere, mentre le virgolette lo hanno sostituito nella funzione di messa in rilievo. È stata corretta l’ortografia d
ginale e il capitolo corrispondente. Passi citati nel Trattato di Dufort Ortografia originale Ortografia corret
66 (1779) Trattato teorico-prattico di ballo « Trattato teorico-prattico di ballo —  Parte prima — Capitolo LV. De Soubresaut »
andanti, nelle furie ed in tutti i tempi Quattrodue. Egli è composto di un “mezzo Contratempo” e di un passo di Bourrée o
tutti i tempi Quattrodue. Egli è composto di un “mezzo Contratempo” e di un passo di Bourrée o in avanti, o in fianco, o i
i Quattrodue. Egli è composto di un “mezzo Contratempo” e di un passo di Bourrée o in avanti, o in fianco, o indietro, o i
i, staccasi lo stesso sinistro sopra il piè destro, facendo un quarto di giro sulla parte dritta, indi saltando sul piede
, faranno i due soliti movimenti semplici che formeranno altro quarto di giro, e così sarà mezzo. Volendosi fare un cerchi
benissimo, con fare i giri più grandi, siccome chiamerà la necessità di altro passo che vi si deve legare, e così termina
67 (1728) Trattato del ballo nobile di Giambattista Dufort « Trattato del Ballo Nobile di Giambattista Dufort — Trattato del Ballo Nobile — Capitolo III. Dell’Equilibrio del Corpo »
odo sulla punta d’un piede, tenendosi l’altro in aria. [4] La notizia di questi equilibri non serve già per andare investi
ione che, se colui che balla volesse andare disaminando gli equilibri di ciascun passo, ponendo mente al peso del corpo ch
ova sulle piante, ed or sulle punte de’ piedi nelle sei maniere dette di sopra, non dico già in una misura o tempo d’armon
corpo in istato da poter formare i passi che sieguono appresso. Sopra di che dar si possono due regole generali. [5] La pr
enendosi in aria; non si possono da quel piè cominciare i passi sopra di cui si trova tutto il peso del corpo, fuor solame
il ventre ritirato; i piedi in fuori; le braccia basse sopra il mezzo di ciascun lato, non troppo aperte, né troppo serrat
rimerla e farla vedere troppo angusta, ma sì sono da tenere nel mezzo di questi due modi. E soprattutto avverta a far ciò
mbe diritte ed i piedi bene in fuori rivolti. E soprattutto si guardi di parere affettato, schifi la forza e prenda un’ari
68 (1728) Trattato del ballo nobile di Giambattista Dufort « Trattato del Ballo Nobile di Giambattista Dufort — Trattato del Ballo Nobile — Capitolo I. Del Ballo, e delle parti che lo compongono »
. Del Ballo, e delle parti che lo compongono [1] Il Ballo è un’arte di muovere ordinatamente il corpo, affine di piacere
no [1] Il Ballo è un’arte di muovere ordinatamente il corpo, affine di piacere agli spettatori. [2] Per acquistare una t
affine di piacere agli spettatori. [2] Per acquistare una tal’arte fa di mestieri saper secondo la regola appoggiare i pie
pimento dell’opera. [3] E per ordinatamente procedere alla sposizione di tutte le parti del ballo nobile, cominciando dall
re ed il sommo utile che dalla lor notizia si può trarre. Innanzi poi di procedere a’ passi, i quali da’ movimenti vengon
nno in iscritto, ma eziandio nelle figure, dalle quali i capitoli che di tutto ciò trattano vanno accompagnati ed adorni.
69 (1728) Trattato del ballo nobile di Giambattista Dufort « Trattato del Ballo Nobile di Giambattista Dufort — Trattato del Ballo Nobile — Capitolo XV. Del Passo Tronco [Coupé] »
cciolamento del piede, ovvero del mezzo cerchio: le quali tre maniere di fare il detto passo sufficientemente nel capitolo
a rialzarsi e da equilibrarsi sopra lo stesso piè dritto, ed alzatosi di terra il sinistro, far si vorrebbe un passo Natur
inarsi il passo Tronco con un passo Naturale, ma anche col battimento di piede: il quale come si debba adoperare, appresso
tuta si trova sul secondo movimento. [2] Havvi eziandio un altro modo di far questo passo, che volgarmente passo Tronco a
che volgarmente passo Tronco a due tempi vien detto. È anche composto di due passi, cioè d’un Mezzo tronco e d’un Mezzo gi
el Mezzo gittato. E senza distesamente recarne altro esempio, basterà di sapere che quando colui che balla si sarà alzato
70 (1728) Trattato del ballo nobile di Giambattista Dufort « Trattato del Ballo Nobile di Giambattista Dufort — Trattato del Ballo Nobile — Capitolo XXI. Del Passo di Rigodone [Rigaudon] »
Capitolo XXI. Del Passo di Rigodone [Rigaudon] [1] Questo passo è composto
rova, da cui non si dee uscir fuori. Si può anche adoperare, ma molto di rado, in giro, cioè girando un quarto, due quarti
n acconcio d’osservare in diverse danze, e spezialmente nella Melania di Balon l’anno mille settecento tredici composta. E
la prima positura: e questo è il Passo Saltante, ove termina il Passo di Rigodone. [2] E finalmente si vuole avvertire che
ne. [2] E finalmente si vuole avvertire che al fine del detto passo è di bisogno che vada congiunto a un Passo Staccato, i
ò partir non debba dalla prima positura, dove si diè termine al Passo di Rigodone.
71 (1779) Trattato teorico-prattico di ballo « Trattato teorico-prattico di ballo —  Parte prima — Capitolo XXXVIII. Del Développé »
rancesi Développé per esser egli un viluppo, o dir vogliamo un groppo di tempi di coscia. § 1. Sostenuto ed Andante [
éveloppé per esser egli un viluppo, o dir vogliamo un groppo di tempi di coscia. § 1. Sostenuto ed Andante [2] Rigoro
porta indietro alla quarta in aria, e tornando a segnare altro quarto di circolo per aria, conducesi altra volta alla seco
questi altra differenza non v’è. § 2. Saltato, Sauté [4] Oltre di questi v’è il “Saltato”, Sauté detto in Francese,
quale con quel piè che sta a terra si fanno tanti salticelli, a guisa di mezzi Contratempi, quanti passaggi fa l’altro per
[5] Il Développé “battuto” niente da questi differisce, fuorché prima di segnare in aria il cerchio per portare il piede a
72 (1779) Trattato teorico-prattico di ballo « Trattato teorico-prattico di ballo —  Parte prima — Capitolo L. Del Brisé »
Francesi è in grande uso; e benché sia poca cosa in se stesso, nulla di meno all’apparenza dimostra più del suo valore, p
non fa una Capriola in un altro. In verità poi, tornando al proposito di Capriola, viene eseguito come se fosse una quarta
sa viene scacciato in quarta avanti. [3] Per farsi “addietro”, invece di battere avanti con la polpa di un piede il collo
anti. [3] Per farsi “addietro”, invece di battere avanti con la polpa di un piede il collo dell’altro, si batte col collo
con il sinistro, e se col destro si gira sulla dritta. [6] Ogni sorte di questi Brisé si puol fare “raddoppiato”, e ciò va
, ed allora prima si cava uno e poi l’altro. [7] Tre sono i movimenti di questo passo, il cavato piegato, il disteso batte
73 (1728) Trattato del ballo nobile di Giambattista Dufort « Trattato del Ballo Nobile di Giambattista Dufort — Trattato del Ballo Nobile — Capitolo XVII. Del Passo Scacciato [Chassé] »
ed ultimamente in giro: tuttavia nelle composizioni de’ buoni Maestri di danze non si vede egli usato che dallato ovvero a
e guise molto sconce e niente alla vista gradevoli. Due sole positure di piedi, cioè la seconda e la quarta, gli possono s
le positure di piedi, cioè la seconda e la quarta, gli possono servir di cominciamento, non facendosi questo d’ordinario,
adoperi nel passo Scacciato fatto dallato. Fannosi ordinariamente due di questi passi per compiere una misura di tempo, la
o. Fannosi ordinariamente due di questi passi per compiere una misura di tempo, la cui battuta si trova sul secondo movime
74 (1779) Trattato teorico-prattico di ballo « Trattato teorico-prattico di ballo —  Parte prima — Capitolo XXXV. Del Passo Scacciato, Pas Chassé »
l’altro, lo distacca dal suo posto e gli fa fare un passo semplice. È di varie sorti, delle quali parleremo in tanti disti
iro resta arbitraria. [6] Il “disfatto in giro” va fatto al contrario di quel spiegato di sopra, che siccome il girando al
ria. [6] Il “disfatto in giro” va fatto al contrario di quel spiegato di sopra, che siccome il girando alla destra si fa d
il dritto si porta in quarta sotto. [10] Nell’“aperto indietro”, dopo di aversi piegato e disteso, il piè che trovasi avan
to. [11] Questi, oltre li tre movimenti nel semplice spiegati, cresce di un altro, ch’è l’ultimo andante. § 3. Battuto
arta posizione; il sinistro poi batterà la polpa del dritto e tornerà di nuovo in quarta. Nel battere che farà il sinistro
rta. [15] Il “battuto disfatto” altra differenza non ha, che il piede di dietro batte quel d’innanzi, cui ribatte il dritt
posizione e l’altro piede va sopra, portando pure in giro la vita, il di cui giro puole arrivare anche all’intiero. [16] I
l’altri del Semplice. § 4. A quattro passi [18] Ogni Chassé che di sopra abbiamo spiegato si puol fare pure a quattr
75 (1728) Trattato del ballo nobile di Giambattista Dufort « Trattato del Ballo Nobile di Giambattista Dufort — Trattato del Ballo Nobile — Capitolo XXVIII. Della Sdrucciolata [Glissade] »
man dritta o sinistra, e si può anche adoperare con uno, o due quarti di giro. È composta di due passi Tronchi fatti dalla
a, e si può anche adoperare con uno, o due quarti di giro. È composta di due passi Tronchi fatti dallato, i quali riempier
i riempier dovendo un solo tempo, ne viene in conseguenza che ciascun di essi si debba fare due volte più velocemente d’un
movimento rialzato del primo Tronco, ed il rimanente del passo serve di riempimento di tempo per finattantoché arrivi la
zato del primo Tronco, ed il rimanente del passo serve di riempimento di tempo per finattantoché arrivi la battuta del pas
76 (1779) Trattato teorico-prattico di ballo « Trattato teorico-prattico di ballo —  Parte prima — Capitolo IX. Passo naturale o Semplice, Simple ou naturel »
gni positura puol dar principio a questo passo, ed ognuna puol servir di fine. Il movimento che lo compone è l’andante cam
ndante caminato. Non mi distendo in altra spiega, ed in sue diversità di dietro, di fianco, di giro, perché son cose che l
nato. Non mi distendo in altra spiega, ed in sue diversità di dietro, di fianco, di giro, perché son cose che la natura st
i distendo in altra spiega, ed in sue diversità di dietro, di fianco, di giro, perché son cose che la natura stessa insegn
o per aver qualche articolazione imperfetta, si facci lungo esercizio di caminare per le camere nella guisa accennata, e s
77 (1728) Trattato del ballo nobile di Giambattista Dufort « Trattato del Ballo Nobile di Giambattista Dufort — Trattato del Minuetto — Capitolo III. Del Movimento delle braccia del Minuetto »
banda dinanzi, a questo movimento si dava fine. [4] La terza maniera di muover le braccia si è quella che oggidì s’usa, l
la che oggidì s’usa, la quale è parimente a tre tempi, e che invero è di gran lunga più nobile e graziosa delle altre due
i, e che invero è di gran lunga più nobile e graziosa delle altre due di sopra descritte, e si adopera nel modo che siegue
le mani colle palme non del tutto serrate né aperte, ma sì nel mezzo di questi modi, rivolte verso la giubba. Nello stess
i fanno i tre altri passi, i quali compiono il passo del Minuetto, fa di bisogno, movendole colle medesime distanze, farle
re tempi fatti, si deono adoperare senza fermarsi o ristare in alcuno di essi, immediate l’un dopo l’altro: e la lor belle
78 (1779) Trattato teorico-prattico di ballo « Trattato teorico-prattico di ballo —  Parte prima — Capitolo XLIII. Del Fouetté »
[1] Il Fouetté è un passo assai brillante, che suol servire per fine di cadenza, come il Ballotté. Costa di una battuta i
llante, che suol servire per fine di cadenza, come il Ballotté. Costa di una battuta in tempo binario per sua vera natura,
tto al Corpo (cap. XL). In questo caso occuparebbe allora due battute di musica sì nell’uno, come nell’altro tempo per lo
a sì nell’uno, come nell’altro tempo per lo più si usa o in principio di una parte, oppure per fine di cadenza, che facend
tempo per lo più si usa o in principio di una parte, oppure per fine di cadenza, che facendosi solo è qualora vogliasi le
79 (1728) Trattato del ballo nobile di Giambattista Dufort « Trattato del Ballo Nobile di Giambattista Dufort — Trattato del Ballo Nobile — Capitolo XXXIII. Della Figura »
tolo XXXIII. Della Figura [1] Secondo l’ordine preso nel principio di questo trattato, seguita ora a dire dell’ultima p
are al suo fondo, in modo che sia parallela al muro destro e sinistro di quella. Sopra la qual linea non solamente si può
da, che da un punto che si trova nel suo mezzo sino a qualunque parte di essa, vi ha un’eguale distanza. Né solamente si d
one dirivano e si compongono tutte le figure del ballo, le quali sono di numero infinite: e nel vero secondoché il corpo m
inee cambiano parimente il lor sito. [7] Or dagli andamenti o cammini di color che ballano sopra le dette linee semplici o
sopra le dette linee semplici o composte vengono prodotte due spezie di Figure, le quali Regolari ed Irregolari son volga
80 (1728) Trattato del ballo nobile di Giambattista Dufort « Trattato del Ballo Nobile di Giambattista Dufort — Trattato del Ballo Nobile — Capitolo XXVII. Del Passo Cadente [Tombé] »
cade giù. E quantunque a prima vista sembri che, compiendosi il tempo di questo passo sul movimento piegato, e che dovendo
ibuire un tempo, l’intero passo Cadente debba adoperarsi nello spazio di due tempi; pur nondimeno, se si considera che il
imeno, se si considera che il movimento piegato è comune alla cascata di questo passo, ed al Mezzo gittato, a cui, perché
l secondo movimento, cioè il rialzato del Mezzo gittato, deve servire di riempimento della detta misura, e di legamento o
del Mezzo gittato, deve servire di riempimento della detta misura, e di legamento o passaggio, che dir vogliamo, a’ passi
81 (1779) Trattato teorico-prattico di ballo « Trattato teorico-prattico di ballo —  Parte prima — Capitolo XXXVII. Del Ballonné »
fatto con dolcezza e dandogli quel molleggio che si ricerca, accresce di maestà e di gravità la danza. [2] Puol servire pu
lcezza e dandogli quel molleggio che si ricerca, accresce di maestà e di gravità la danza. [2] Puol servire pure per i Bal
ontratempo, accrescendovi solo il molleggio del ginocchio. Per grazia di esempio: si equilibra sopra tutte due le piante d
el resto poi è simile a quello avanti. Questi va fatto pure ne’ tempi di Ciaccona. [4] Questo passo non puole occupare alt
i di Ciaccona. [4] Questo passo non puole occupare altro che il tempo di una battuta. [5] I suoi movimenti sono tre. Il pr
82 (1779) Trattato teorico-prattico di ballo « Trattato teorico-prattico di ballo —  Parte prima — Capitolo XXXVI. Del Mezzo Scacciato. Demi-Chassé »
o sia movimento andante, del qual questo mezzo manca; cosicché costa di due soli movimenti, che sono il piegato ed il dis
da loro l’ultimo movimento. Per lo più si lega a questi un battimento di piedi ed un’Assemblé, così avanti come girando. N
il giro intiero. [4] Quando va con detti passi legato occupa il tempo di due battute di musica, o nel quattrodue o nel qua
. [4] Quando va con detti passi legato occupa il tempo di due battute di musica, o nel quattrodue o nel quattrotre.
83 (1728) Trattato del ballo nobile di Giambattista Dufort « Trattato del Ballo Nobile di Giambattista Dufort — Trattato del Ballo Nobile — Capitolo VIII. Del Passo Semplice, o Naturale. »
hiama Semplice o Naturale perciocché anzi vien formato per semplicità di natura, la quale insegna a tutti a camminare, che
gli dia questo valore; per la qual cosa serve per lo più nella danza di legamento d’uno in altro passo, o per meglio dire
più nella danza di legamento d’uno in altro passo, o per meglio dire, di riempimento di misura. E si descrive nelle tre gu
di legamento d’uno in altro passo, o per meglio dire, di riempimento di misura. E si descrive nelle tre guise che sieguon
84 (1779) Trattato teorico-prattico di ballo « Trattato teorico-prattico di ballo —  Parte prima — Capitolo XXIII. Del Passo Cadente, Pas Tombé »
passo “Cadente”, o sia Tombé. In questo sol passo il corpo esce fuori di equilibrio: somiglia molto ad un principio di cad
sso il corpo esce fuori di equilibrio: somiglia molto ad un principio di caduta. Si puol fare avanti, indietro, fiancheggi
osto già in seconda, sdrucciolando un piede ed uscendo invisibilmente di equilibrio, portasi detto piede in quarta forzata
sso che vi si deve legare, potendosi con questo ripigliare ogni sorte di passi, tanto ripresi saltati, quanto piegati, cam
ra, quando però vi si dovrà legare altro passo. Nel solo abboccamento di vita differisce questo da quell’addietro. [5] Que
85 (1779) Trattato teorico-prattico di ballo « Trattato teorico-prattico di ballo —  Parte prima — Capitolo XXX. Del passo di Sissone, Pas de Sissonne »
Capitolo XXX. Del passo di Sissone, Pas de Sissonne [1] Il “Sissone” è un
are tutti e due in quinta a terra, ed il destro sopra, in quel spazio di terra che stava tra piede e piede, nel mentre il
ti, e con l’istessa piegata, e col medemo salto, rilevando, si stacca di nuovo in seconda posizione in aria l’altro. [4] Q
ne in aria l’altro. [4] Quel “fiancheggiato” non solamente differisce di questi nel pigliar terreno da lato, ma nell’ultim
aria. [7] Que’ raddoppiati detti “Doublé” sono l’istessi, fattine più di uno; con questa differenza, che essendo raddoppia
l distendere si stacca un piede alla seconda in aria, seguendo quanto di sopra si è spiegato. [10] Cresce del primo movime
86 (1779) Trattato teorico-prattico di ballo « Trattato teorico-prattico di ballo —  Parte prima — Capitolo XXXII. Del Passo di Gagliarda, Pas de Gaillarde »
Capitolo XXXII. Del Passo di Gagliarda, Pas de Gaillarde [1] Il passo di “G
itolo XXXII. Del Passo di Gagliarda, Pas de Gaillarde [1] Il passo di “Gagliarda” era molto in uso tra gli antichi, che
a avanti. Questo passo, se si fa in grande, quel salto che si è detto di farsi sul collo del piede, ciocché vale il rileva
del piede, ciocché vale il rilevarsi sulla punta del manco e il posar di questo la pianta, quando l’altro si manda giù fas
87 (1728) Trattato del ballo nobile di Giambattista Dufort « Trattato del Ballo Nobile di Giambattista Dufort — Trattato del Ballo Nobile — Capitolo XIII. Del Passo Mezzo Gittato [Demi-jeté] »
Capitolo XIII. Del Passo Mezzo Gittato [Demi-jeté] [1] L’uso di questo passo è assai frequente nel ballo nobile,
hé rade volte nel principio: tuttavia si trova spessissimo nella fine di molti passi. In niuna cosa dal precedente, intorn
operare i movimenti del passo Mezzo Gittato per metà e più soavemente di quelli del passo Gittato.
88 (1728) Trattato del ballo nobile di Giambattista Dufort « Trattato del Ballo Nobile di Giambattista Dufort — Trattato del Ballo Nobile — Capitolo XIX. Del Contrattempo [Contretemps] »
il Contrattempo dall’uno o dall’altro piede sopra ogni altra positura di piedi, che sulla prima. In qualunque modo e sopra
il terzo ed il quarto sono due semplici movimenti andanti. La misura di esso si trova a punto sulla cascata del salto, ci
inocchi e, rialzandogli, saltare e cadere sopra il piè destro levando di terra il sinistro, la cui gamba si tenga distesa
nto della persona non si scomponga, che deesi più tosto far sembianti di saltare che veramente levarsi in aria.
89 (1779) Trattato teorico-prattico di ballo « Trattato teorico-prattico di ballo —  Parte prima — Capitolo XV. Del Tordichamb »
E tutto ciò secondo la proprietà de’ vari caratteri, ma tutti poi han di mestiere saperlo fare in tutte le tre diversità,
mestiere saperlo fare in tutte le tre diversità, come spesso occorre di eseguirlo. Si fa saltando in aria, del qual parle
to l’uso al giusto giro e moto della gamba, va crescendo gradatamente di celerità, finché s’esercita di farlo velocissimo.
della gamba, va crescendo gradatamente di celerità, finché s’esercita di farlo velocissimo.
90 (1779) Trattato teorico-prattico di ballo « Trattato teorico-prattico di ballo —  Parte prima — Capitolo V. De’ Movimenti del Corpo »
mplici sono quelli che fansi soli, senza esser ligati ad altra specie di movimenti: al contrario i movimenti composti sono
imenti: al contrario i movimenti composti sono aggregati da più sorti di movimenti semplici. Verbigrazia, il piegare è un
tti composti da due semplici; il piegar caminando col giro è composto di tre semplici, del piegato, del caminato e del cir
are intorno a’ movimenti. Passiamo alla cadenza, cosa pure essenziale di questo nostro Trattato.
91 (1779) Trattato teorico-prattico di ballo « Trattato teorico-prattico di ballo —  Parte prima — Capitolo XLVII. Del mezzo Contratempo, Demi-Contretemps »
mps [1] Con aver spiegato il Contratempo intiero, ho già favellato di tutto il “Mezzo”, poiché altro non è questi che i
llato di tutto il “Mezzo”, poiché altro non è questi che il principio di quegli, terminando dopo la cascata senza darsi i
ée disfatto però non puol’ essere dimezzato, per essere una legazione di passi che per intiero esigge tutti que’ descritti
92 (1728) Trattato del ballo nobile di Giambattista Dufort « Trattato del Ballo Nobile di Giambattista Dufort — Trattato del Ballo Nobile — Capitolo XXIV. Del Passo di Gagliarda »
Capitolo XXIV. Del Passo di Gagliarda [1] Cominciasi questo passo dall’uno
d’un altro passo Naturale alla seconda. Per la qual cosa è superfluo di recarne altro esempio, potendosi osservare quello
o piede con cui sarà per fare l’unione del detto passo. Onde il Passo di Gagliarda viene a contenere tre movimenti, cioè i
93 (1779) Trattato teorico-prattico di ballo « Trattato teorico-prattico di ballo —  Parte prima — Capitolo XXXI. Del Mezzo Sissone »
o XXXI. Del Mezzo Sissone [1] Il Sissone, sia semplice o rilevato e di qualunque altra divisione, fuorché il raddoppiato
uorché il raddoppiato, si puol dimezzare con terminarlo nella piegata di entrambi i ginocchi, senza sollevarsi dopo la cas
Italiani, come quelli che sono portati per le capriole, se ne servono di frequente, e molto più i Grotteschi Saltatori: i
94 (1728) Trattato del ballo nobile di Giambattista Dufort « Trattato del Ballo Nobile di Giambattista Dufort — Trattato del Ballo Nobile — Capitolo IX. Del Passo Piegato e Rialzato [Plié et relevé] »
alzato, il quale si può fare sopra tutte le positure de’ piedi, costa di due semplici movimenti, cioè del piegato e del ri
passo: tuttavia, a’ detti movimenti che lo compongono, s’è messo nome di passo Piegato e Rialzato, il quale, perciocché si
ino, si descrive co’ segni a’ piedi congiunti, secondo le regole date di sopra, nel modo che siegue.
95 (1728) Trattato del ballo nobile di Giambattista Dufort « Trattato del Ballo Nobile di Giambattista Dufort — Trattato del Ballo Nobile — Capitolo XXIII. Del Passo Unito [Assemblé] »
nario si termina sulla prima, ed alcuna volta sulla terza. È composto di due movimenti, il primo de’ quali si è il piegato
ta del passo, dove termina il secondo movimento ed ove si fa l’unione di questo passo. L’esempio sia questo: volendolo far
ello stesso punto sulla prima positura. [2] Ordinariamente, alla fine di questo passo va congiunto un Passo Staccato, per
96 (1728) Trattato del ballo nobile di Giambattista Dufort « Trattato del Ballo Nobile di Giambattista Dufort — Trattato del Ballo Nobile — Capitolo XIV. Del Passo Mezzo Tronco [Demi-coupé] »
rialzandogli, conviene equilibrare il corpo sul destro piede e levar di terra il sinistro, se la danza che si balla il do
issimo uso nella danza, e sì ancora perciocché entra nella formazione di molti passi, cioè del Tronco, del Fioretto, del B
del Fioretto, del Bilanciato e della Sdrucciolata, come per innanzi, di lor trattando, farem vedere, vien ad essere un de
97 (1779) Trattato teorico-prattico di ballo « Trattato teorico-prattico di ballo —  Parte prima — Capitolo XII. Del Passo Marciato, Pas Marché »
ro metodo; affinché, questo seguendo, ci sembreran più facili le cose di maggior rimarco. Il passo “marciato”, detto pas m
cap. IX). Il passo però marciato si fa come qui si trascrive. Fingasi di essere il destro avanti in qualunque positura, si
n atto genuflesso una mano e baciarla ad uno che rappresenta la parte di Monarca; ed in altri atteggi simili.
98 (1779) Trattato teorico-prattico di ballo « Trattato teorico-prattico di ballo —  Parte prima — Capitolo XX. Della Pistoletta a terra »
“Pistoletta” è un passo assai brillante, che si adopra da ogni sorte di Ballerino ed in tutti i caratteri. Si puol fare i
lla differisce se non dal pigliar terreno. Il suo intrinseco valore è di una battuta, sebbene un valente Ballerino ne radd
cello, che appena si alzerà da terra, fatto dal sinistro, e nel cader di questo, il destro si porta avanti in quinta. [2]
99 (1779) Trattato teorico-prattico di ballo « Trattato teorico-prattico di ballo —  Parte prima — Capitolo XIX. Del Mezzo Gettato, Demi-Jeté »
differisce che, gittato il piede che si avrà staccato in aria, invece di alzar l’altro, distese le ginocchia, si rileva la
ia, invece di alzar l’altro, distese le ginocchia, si rileva la punta di tutti e due li piedi. [2] Ha l’istessi due movime
100 (1779) Trattato teorico-prattico di ballo « Trattato teorico-prattico di ballo —  Parte prima — Capitolo XXVIII. Del Mezzo Sfuggito, Demi-Echappé »
asso non va mai solo eseguito, ma serve per pigliarvi qualunque sorte di passo che va piegando principiato. Fatto questo,
esto, vi si può spiccare una capriola all’Italiana, che senza bisogno di altra piegatura puol servire l’istessa con qual f
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