eso dal principio di questo Trattato, seguita nel quarto luogo a dire
della
Figura del Minuetto. La quale, comeché un tempo s
ha preso la forma d’un Z, la quale senza alcun dubbio è più laudevole
della
prima, perciocché coloro che ballano sopra a ques
urare”: nel che consiste una delle maggiori e più visibili perfezioni
della
danza. [2] Per descrivere adunque, ballando, la F
zzo cerchio per la destra, lascino la mano e si mettano sul principio
della
linea diametrale del Z, cioè la Dama verso quel l
diametrale, alquanto partecipante dell’obliqua, contraria all’obliqua
della
Figura del Minuetto. Facciano appresso due altri
sso due altri passi a man sinistra, co’ quali ritornino sul principio
della
già scorsa diametrale, donde partirono. Quindi, m
già scorsa diametrale, donde partirono. Quindi, messisi sull’obliqua
della
detta Figura, facciano per innanzi, passando l’un
acendosi il Mezzo gittato, si adoperi un quarto di giro dalla obliqua
della
Figura di Minuetto alla sua obliqua contraria. Si
si dà termine all’intera figura del Z. [3] Or sopra ciascheduna linea
della
descritta Figura seguitino, per fintanto che piac
sopra è detto, consiste una delle maggiori e più visibili perfezioni
della
danza. [4] S’avverta però bene, che quantunque di
danza. [4] S’avverta però bene, che quantunque dipenda dall’arbitrio
della
Dama e del Cavaliere il ballare poco o assai temp
nceranno convien che si alzino dalla banda dinanzi, quasi all’altezza
della
spalla, il braccio destro, e piegatolo soavemente
quanto al di dietro, uno o due passi di Minuetto, secondo la capacità
della
stanza ove si balla, sulla linea diametrale. Facc
a linea diametrale. Facciano appresso sull’obliqua contraria a quella
della
Figura del Z un passo dalla banda dinanzi, e nel
a e l’altra mano; e se il Cavaliere, il quale dee essere il conduttor
della
Dama, si troverà sull’obliqua dalla banda che s’i
Capitolo VI. Della Cadenza [1] Tutti i passi
della
Danza mai saranno per esser gradevoli, se dall’ar
ue tempi, i “binari” ed i “ternari” che tutte le altre misure diverse
della
Musica si possono nel ballo a questi due soli tem
ome per far la sua battuta, e la croma ha il valore dell’ottava parte
della
semibreve, sicché tra questi due tempi trinari vi
le, le suddette battute. Non v’è passo che non comincia dalla cascata
della
battuta, non v’è salto che non cade sopra la batt
varie mutazioni; e così ogni carattere puol trovare adattato il tempo
della
musica al suo ballo. In un tempo di “Ciaccona” ch
titudini, e secondo marca la Musica. [6] Se in un “grave” l’andamento
della
musica sarà “sostenuto”, e di tanto in tanto usci
sprimenti il carattere, e che abbiano perfetta armonia con la qualità
della
Musica. La raggiunge, e Flora soprafatta cade a t
ue tre”, vuole tre Minime per la sua battuta. Una Minima vale la metà
della
Semibreve: sicché il “due tre” è al doppio veloce
vale la metà della Semibreve: sicché il “due tre” è al doppio veloce
della
Tripola maggiore. Per fare una battuta in tempo “
“quattro tre” vi vogliono tre Semiminime. La Semiminima ha il valore
della
quarta parte della Semibreve e la metà della Mini
ogliono tre Semiminime. La Semiminima ha il valore della quarta parte
della
Semibreve e la metà della Minima, talmentecché ha
Semiminima ha il valore della quarta parte della Semibreve e la metà
della
Minima, talmentecché ha quattro gradi più di velo
e la metà della Minima, talmentecché ha quattro gradi più di velocità
della
Tripola maggiore, e due più della tripola minore;
hé ha quattro gradi più di velocità della Tripola maggiore, e due più
della
tripola minore; e questo per i tempi trinari. And
are una battuta, e la Croma vale mezzo sospiro, l’istesso che la metà
della
Semiminima, sicché viene ad essere una terza part
to tre; e sebbene sia tempo binario pure è una terza parte men veloce
della
Tripola maggiore. Con questa distinzione di tempi
sì remota antichità, che determinatamente non si ha potuto concludere
della
sua origine, né da’ più rinomati Autori si ha pot
azzavasi. In effetto osservasi, al dì d’oggi, che la Danza ha bisogno
della
spinta, ed esser ravvivata da qualche estrania ca
d una sonata dal nome stesso detta la Tarantella , nel maggior stato
della
loro ambascia, opran da sé gli effetti puramente
senza verun dubbio che alla nostra Italia debbasi l’onore e la gloria
della
primanza nel dar le regole alla Danza, avendone f
chere. [11] Sebben meritan gl’Italiani il primo vanto dell’invenzione
della
Danza regolata, tuttavia non la portaro a perfezi
s Maestro di Ballo nella Corte Imperialee. Alli Francesi siam tenuti
della
lindura in cui è posto il ballo al presente. Essi
questo diversivo mi vi sono applicato per dare le vere strette regole
della
Danza sì Teatrale, come da Sala, sul gusto modern
l mio parco sapere: ma non si defraudi il merito alla nobil bell’arte
della
Danza. a. [NdE] «apponersi», sinonimo di indovi
zzeccare, darci dentro, coglierci. Cfr. Nuovo dizionario dei sinonimi
della
lingua italiana di N. Tommaseo (voce 1868), Lomba
endente», «dilettevole», Magri sottolinea la funzione di divertimento
della
danza intesa come «brillante divertimento» e «div
uetto, sorto tra bassi natali, cioè tra’ Contadini d’Angiò, Provincia
della
Francia, i quali senz’alcun artifizio e quasi nat
tto di tempo è divenuto così pomposo, che fattosi del tutto dimentico
della
sua infima condizione, oggidì ritiene ed occupa i
non da quello, e però si potrebbe appellare l’introduzione o la porta
della
danza; ed oltracciò non si dà cominciamento, se n
ente diremo del Movimento delle braccia del Minuetto. Nel terzo luogo
della
Cadenza del Minuetto: non già ch’ella sia diversa
ch’ella sia diversa da uno de’ tempi descritti di sopra nel capitolo
della
Cadenza, ma sì perciocché la Cadenza del Minuetto
altro modo ben differente dall’altre danze. Nel quarto luogo si dirà
della
Figura del Minuetto. E nel quinto ed ultimo luogo
do: facciasi primieramente un Mezzo tronco col piè dritto a poco meno
della
quarta positura, venendo la gamba sinistra per ar
a gamba sinistra per aria a distendersi allato la destra, in distanza
della
metà della seconda positura. Ove fattosi, col ten
istra per aria a distendersi allato la destra, in distanza della metà
della
seconda positura. Ove fattosi, col tenersi bassa
stro innanzi, facendo un leggerissimo passo Sdrucciolo ad un poco più
della
quarta positura; quindi si faccia col piè dritto
ositura; quindi si faccia col piè dritto un passo Naturale a poco men
della
quarta positura; ed ultimamente un Mezzo gittato
a; ed ultimamente un Mezzo gittato col piè sinistro anche a poco meno
della
quarta positura, il quale si dee sì leggermente f
piegando insensibilmente il dritto ginocchio, un passo ad un poco più
della
seconda positura; succeda poi a questo un passo S
i trova la battuta dell’aria del Minuetto, come appresso nel capitolo
della
sua Cadenza dimostreremo, il terzo movimento si è
ezialissimo di ammendare e coprire il meglio che si possa le mancanze
della
natura coll’arte, adattando agli Scolari que’ pas
Delle Riverenze fuor
della
Danza [1] Quantunque il far motto delle Riveren
e fuor della Danza [1] Quantunque il far motto delle Riverenze fuor
della
danza paia cosa alla proposta materia, di cui mi
ica messo mi sono, alcun profitto ritrarre. Le Riverenze adunque fuor
della
danza, avvegnaché anzi procedano dal “buon gusto”
colla man sinistra, chini il corpo, o poco o assai, secondo il merito
della
persona che riverisce, la quale riguardi egli un
piè dopo l’altro, per fintanto che sia lecito di sottrarre lo sguardo
della
persona che egli saluta. [4] Le Riverenze che si
so pieghi amenduni i ginocchi nel modo di sopra mostrato nel capitolo
della
riverenza.
o è la Teoria. Voglion questi con la sola sperienza giugnere al colmo
della
perfezione. L’esperienza convince ma non persuade
la parte del peso traboccar la lance. Mostrerà egli per ciò la ragion
della
gravità come opera, come con la macchina di Pneum
sua fantasia per mezzo dell’organo dell’udito. Ma costui nulla saprà
della
Musica, e quel che cantucchia appreso ad aria, no
distingue le dissonanze. Que’ però, che avranno insegnato i principi
della
Musica, e per mezzo di quelli giungono tratto tra
e trovano create, e quante crear se ne possano. [2] Or così parleremo
della
Danza. Quelli che hanno volontà d’impararla perfe
o con tutto studio a ben apprendere i principi, le regole, i precetti
della
nostra bell’Arte, non sapran mai di ballo, ma sol
o nel Dialogo sulla Danza vuole che un Ballerino abbia l’intelligenza
della
Poesia, della Geometria, della Musica, della Filo
sulla Danza vuole che un Ballerino abbia l’intelligenza della Poesia,
della
Geometria, della Musica, della Filosofia. «Il fau
che un Ballerino abbia l’intelligenza della Poesia, della Geometria,
della
Musica, della Filosofia. «Il faut que le Danseur
ino abbia l’intelligenza della Poesia, della Geometria, della Musica,
della
Filosofia. «Il faut que le Danseur Pantomime conn
odici, naturali nell’azione, osservar rigorosamente le quattro “Unità
della
Scena”, o sia del “luogo”, dell’ “azione”, del “c
gli argomenti con le qualità dalla Poesia insegnate. Della Pittura e
della
Scultura per i diversi atteggiamenti, per ligare
imenti e nelle sue attitudini; e con la Notomia vi vuol del disegno e
della
meccanica. [3] Io vi aggiungo la Geografia, per s
passi, i quali da’ movimenti vengon composti, diremo nel quarto luogo
della
cadenza e de’ tempi suoi, senza la cui intelligen
nche una parte del ballo assai necessaria. E nel settimo luogo diremo
della
figura, ovvero del cammino che far dee colui che
to tutte quelle cose che si saranno, ne’ capitoli precedenti a quello
della
figura, dimostrate. Or, da questa generale idea d
i a quello della figura, dimostrate. Or, da questa generale idea data
della
danza nobile, è da passare con debito ordine alla
danse, la tête est placée en face ; ce sont des poses d’étude. Moti
della
testa. « Non farai mai la testa dritta sopra le s
VII). Voyez la note (I), pag. 52. Dell’ attitudine. « La fontanella
della
gola cade sopra il piede, e gittando un braccio i
una sola gamba, sarà diviso con egual parte opposita sopra il centro
della
gravità che sostiene. » [traduction] [NdE Léona
z la fìg. i, planc. VIII, etc.) « L’uomo che si muove avrà il centro
della
sua gravità sopra il centro della gamba che posa
L’uomo che si muove avrà il centro della sua gravità sopra il centro
della
gamba che posa in terra. » [NdE ibid.] Della
a (contrepoids). « Sempre la figura che sostiene il peso fuor di se e
della
linea centrale della sua quantità, debbe gettar t
mpre la figura che sostiene il peso fuor di se e della linea centrale
della
sua quantità, debbe gettar tanto peso naturale o
nderanza de’ pesi intorno alla linea centrale che si parte dal centro
della
parte del piè che si posa, e passa per tutta la s
e si muove contra ’l vento per qualunque linea, non osserva il centro
della
sua gravità con debita disposizione sopra il cent
upporne che mal gli si convenga quel di teorico, a motivo che non sia
della
mia levatura trattar l’arte per teorie. È questa
ondo dell’ignoranza. In tutte le arti, la pratica è necessaria figlia
della
teoria; e laddove questa s’ignori, non può farsen
ressioni. [5] Si mette in aria d’antiquario e addita le primi origini
della
danza che da me furono con giudizio lasciate alle
. [6] In un trattato di ballo avrebbe desiderata la purità e nettezza
della
lingua toscana. Questo è non saper le regole dell
purità e nettezza della lingua toscana. Questo è non saper le regole
della
Critica, ed infatti il riflessionista le ignorò b
igero, rebus relictis, consenescere in verbis. Nell’additar le regole
della
danza non mi posi io davanti il vocabolario della
l’additar le regole della danza non mi posi io davanti il vocabolario
della
Crusca, ma la proporzione, la decenza, l’intrecci
ca, ma la proporzione, la decenza, l’intreccio, la bellezza e i mezzi
della
necessaria agilità. Sopra di questi dovea egli fa
a mai non si avvezzerà di ballare col tempo. Ma questo è un argomento
della
poca cognizione che il riflessionista ha dell’uom
, e chi ammette la scuola uopo è che sottometta l’arbitrio alle leggi
della
scuola medesima. Chi va cercando un Maestro per e
Capitolo XXX. Del Giro
della
gamba, del Battimento del piede, e de’ Movimenti
esi detti Ballonné [Tour de jambe, Battement, Ballonné] [1] Il Giro
della
gamba, il quale in altro non consiste che in un m
un mezzo cerchio, ove termina il detto passo: ed in tal caso il Giro
della
gamba serve di legamento, o per meglio dire, per
non si vuol passare nel ballo nobile. Serve solamente di riempimento
della
misura d’un passo e di legamento ad un altro. Per
nte l’aver diliberato impiegare nel vostro servizio il restante tempo
della
mia vita, mi sono tutte sembrate cose le quali an
iverse cagioni, in densissima tenebra si tramuti con sommo detrimento
della
stima de’ poveri Autori, ho avuto l’ardimento d’a
te. Per la qual cosa ho chiaramente coll’esperienza ravvisato il peso
della
vostra grandezza e la leggerezza della mia insuff
l’esperienza ravvisato il peso della vostra grandezza e la leggerezza
della
mia insufficienza; e che io posso dall’Eccellenze
ro, il quale non è da oltrepassare per non porre i piedi sopra alcuna
della
false positure, le quali, come è detto, non sono
veloce di quella d’un quarto; e quella d’un quarto doppiamente veloce
della
Pirola di mezzo quarto, accioché ella comunque fa
fuor solamente in ciò che la prima si fa una volta e mezza più veloce
della
seconda; e quella di mezzo giro dee farsi due vol
della seconda; e quella di mezzo giro dee farsi due volte più veloce
della
Pirola d’un quarto; e quella d’un quarto doppiame
oce della Pirola d’un quarto; e quella d’un quarto doppiamente veloce
della
Pirola di mezzo quarto; accioch’elleno comunque a
dire dell’ultima parte principale del ballo nobile, che è la Figura,
della
quale convien che si dica distintamente, e con qu
e addietro. [3] La diametrale è quella che trasversalmente da un lato
della
sala va verso l’altro, e la quale alle due altre
palle. [4] La linea obliqua si è quella che, cominciando da un angolo
della
sala, va a terminare all’angolo opposto della med
ominciando da un angolo della sala, va a terminare all’angolo opposto
della
medesima. [5] E la circolare è quella che si figu
Avviso a chi legge [1] Quantunque l’invenzion
della
Danza sia antichissima, per quello che ne scrivon
ro ballavano o saltavano regolati dall’armonia, abbiano avuta notizia
della
Danza regolata, cioè composta di que’ soli passi
’Italiani, senz’alcuna contraddizione, furono i primi a dar le regole
della
Danza, sulle quali scrissero alcuni libri. Il più
per rarità. [5] Se gl’Italiani, com’è detto, furono i primi Inventori
della
Danza regolata, bisogna pur confessare che i Fran
are. E per contrario la Danza da Sala, o da Festino che vogliam dire,
della
quale io tratto nel presente libro, è assai men f
ocedono tutti i passi del ballo nobile. I quali essendo, tra le parti
della
Danza, la principale, ho dovuto minutamente ad un
Ballerino, perché egli è quello che, oltre di produrre la leggierezza
della
gamba, scioglie i nervi, fa flessibili le articol
ed il suo esercizio è utile troppo a fortificare la materia musculosa
della
coscia. Quelli che sono usati a fare un moto irru
del piede; il ginocchio si pieghi, e restisi nella stessa situazione
della
quinta positura, in guisacché formisi un triangol
lta alla seconda in aria, restando il ginocchio nella stessa positura
della
seconda, porrassi la punta del destro avanti la p
i si vedrà storcimento di vita, e rialzandolo altra volta all’altezza
della
prima, si torna ad abbassare in avanti e avrassi
ede destro, e propriamente con il collo del piede ho toccato la palma
della
suddetta mano manca; segno evidente di aver stacc
nella quale, oltre gli onesti piaceri, esercitar volete le belle arti
della
Danza e della Musica, egli è così commendabile, c
ltre gli onesti piaceri, esercitar volete le belle arti della Danza e
della
Musica, egli è così commendabile, che vi rende l’
enza esatta ragione suggerire, senza compatimento e senza incaricarsi
della
difficile impresa, perché il primo a maneggiarla:
elazione (cap. XVI), si puol fare il Balancé, aggiungendovi il pendìo
della
vita, come si è detto. E male intendono que’ che
fare il trabboccamento avanti come indietro, stantecché dal movimento
della
persona si distingue. [2] Dieci lustri indietro f
si assodano, né si esercitano almeno negli equilibri, base principale
della
Danza. Quanto egli sia necessario questo equilibr
o di ballo avrebbe [il critico, Sgai] desiderata la purità e nettezza
della
lingua toscana. Questo è non saper le regole dell
purità e nettezza della lingua toscana. Questo è non saper le regole
della
Critica, ed infatti il riflessionista le ignorò b
o trattato cercate le cose, non le parole. […] Nell’additar le regole
della
danza non mi posi io davanti il vocabolario della
l’additar le regole della danza non mi posi io davanti il vocabolario
della
Crusca, ma la proporzione, la decenza, l’intrecci
ca, ma la proporzione, la decenza, l’intreccio, la bellezza e i mezzi
della
necessaria agilità. Sopra di questi dovea egli fa
pas de Rogodone, Rigaudon 51 Troussé Trusè 52 Ciaccona Passo
della
53 Flinc Flanc Flinc Flanc 54 Soubresaut
er ogni piccola circustanza, non possono già nell’angusta comprension
della
mente dell’Uomo capire e contenersi. Ed avvegnach
regole, perché veramente è assai più difficile d’imprendere le regole
della
musica, che il mandarsi in memoria, udendola più
di lor vengono contenuti. E nel vero è molto meglio sapere le regole
della
Musica, senza tenere a mente una sola Cantata, ch
mente una sola Cantata, che saper mille Cantate, senza aver le regole
della
Musica, perciocché chi saprà la Musica sarà abile
avvisandone le debite positure, gl’equilibri, i movimenti ed il valor
della
misura, potranno liberamente inoltrarsi ad impren
d il braccio del suo stesso lato si alza a mezzo cerchio con la palma
della
mano riguardante al petto, la vita che sia voltat
spetto, con alzare il braccio sinistro a mezzo cerchio, come sopra, e
della
vita, della testa e degli occhi si osserverà l’an
alzare il braccio sinistro a mezzo cerchio, come sopra, e della vita,
della
testa e degli occhi si osserverà l’anzidetto. [7]
ed alto fuor di misura con le dita irregolari, esprimendo una rabbia
della
quale è proprio recare una rigidezza alle membra
languido appassionato gestire, e gl’incaricano il violento carattere
della
furia. Come poterlo questi fare, se ha di bisogno
assavano in modo che le mani giugnessero fino alla parte delle tasche
della
giubba a’ lati più vicina; nel secondo tempo, pie
a, le braccia allato agli angoli delle tasche, più vicini alle pieghe
della
giubba, tenendosi le mani colle palme non del tut
portare soavemente le braccia per sopra l’una e l’altra banda dinanzi
della
giubba, e quasi a fior d’essa, insino al mezzo de
rebbe pur questa: imperciocché volendosi fare in un grave, la battuta
della
Musica vien con detta piegata più riempiuta. Si f
l cader dalla detta seconda, batta leggermente con la polpa la fronte
della
gamba sinistra, con distendersi nel tratto istess
ca in tutto il tempo del passo, la coscia che accompagna il movimento
della
gamba: la battuta istessa che darassi darà risalt
Vale, che il tallone del piede che sta avanti, sarà sulla linea retta
della
noce di quello che trovasi addietro. [7] La “quin
onda” pur si fa con le punte riguardanti al dietro, a sola differenza
della
prima, in cui le punte son toccanti tra loro, ed
tro. [12] La “quarta” tiene la punta di un piede sulla medesima linea
della
noce dell’altro alla distanza di un piede. [13] L
ra, che tenere in aria il piè, che deve tenere il tallone sulla linea
della
noce dell altro. [19] La “quinta”, il piè che sta
llone starà in distanza che bisognerà, ma sulla linea stessa laterale
della
punta dell’altro. Non han dunque queste altra div
ascato sul piede dritto, girando alquanto alla sinistra, poi col giro
della
gamba e l’altro jeté si disfarranno tre quarti di
osa molto necessaria, poiché da essi va cominciato il corpo del Ballo
della
Ciaccona. Dopo di aver ballato detti figuranti ve
iquattro o 32 battute; ma se le aplomb fossero adattate alla quantità
della
Musica, certa cosa sarebbe, che riuscir non potre
manco alla terza positura. Ed ecco il primo passo Tronco, ed una metà
della
Sdrucciolata. Quindi facciasi un altro passo Tron
esime positure. E questo sarà il secondo passo Tronco, e l’altra metà
della
Sdrucciolata. La battuta del suo tempo si trova s
lasso non può mai cader leggermente e levarsi con lindura: ma bisogna
della
forza per aver impeto all’alzata o sostenersi, ne
o offenderà l’orecchio; la stessa forza de’ stromenti toglie il gusto
della
Musica: sembrerà fracassosa, una stonazione di or
brerà fracassosa, una stonazione di organi. Perciò pur giova il saper
della
Musica al Ballerino, come avvisai nel Capitolo Te
e dalla prima si portasse alla quinta. La Musica è poi la regolatrice
della
sua celerità o dolcezza. [5] Nello studiarsi si c
omincia a far gravemente, ed avendo fatto l’uso al giusto giro e moto
della
gamba, va crescendo gradatamente di celerità, fin
e in tempo trinario, si puol benissimo; ed in questo tempo, ch’è fuor
della
natura del passo, dipende per farsi dall’abilità
del piede o levati appena da terra; il primo si fa con l’istesso moto
della
piegatura de’ ginocchi, quando il piede dritto, g
ordine che nel principio prendemmo, seguita nel presente luogo a dire
della
cadenza. [2] Manifesta cosa è adunque che, essend
ero che, quantunque alcuno abbia tutta l’agilità, speditezza e grazia
della
persona, e che sappia formare tutti i passi; se p
si loro sopra qual movimento de’ passi si trovi la cadenza, o battuta
della
detta misura; coll’esercizio continuo e col tener
ò nobilmente ballare; convien che di passaggio si faccia anche parola
della
Contradanza, giacché da qualche tempo a questa pa
o in alcun modo ballare. Né varrà il dire che que’ tali che non hanno
della
danza, o de’ richiesti passi, notizia, basta solo
ima confusione. [7] La poca fatica che si dura nel comporre le figure
della
Contradanza fa sì che ognuno, o bene, o male, e s
dritto, ed il sinistro tenendosi in aria allato al destro in distanza
della
seconda positura; vada pian piano uscendo fuori d
ento, cioè il rialzato del Mezzo gittato, deve servire di riempimento
della
detta misura, e di legamento o passaggio, che dir
orre in iscritto le danze, sono necessari; tuttavia, non trattando io
della
Corografia, ovvero dell’arte di scriver le danze,
opo d’aver camminato, del quale B rappresenta il sito del tallone e C
della
punta del piede. [3] Il movimento piegato si desc
passo unita ad angoli retti, e la seconda ad angoli retti sulla punta
della
prima cascante, parallela al passo ed in su rivol
somi dimentico affatto di quello che si è detto di sopra nel capitolo
della
Cadenza, sia nel presente luogo a ragionare di qu
lesse, senza alcun fallo si troverebbe assai lontano dal vero e forte
della
sua estimazione ingannato. E nel vero, quanto di
e al di dentro. [4] Or essendo mio intendimento di trattare solamente
della
danza nobile, da parte la teatrica e le di lei fa
basse una matematica esattezza (purché non si venisse ad uscire fuori
della
linea sopra cui si deono i piedi appoggiare), non
uare i piedi sulla seconda o quarta positura un pocolin si sbagliasse
della
diterminata distanza d’un piede intero, il quale,
il concavo d’esse si trovi dirimpetto al mezzo d’ognuna delle tasche
della
giubba in distanza di cinque o sei dita: e che le
sul mezzo delle tasche: ed il secondo movimento serve di riempimento
della
detta misura, e di passaggio, o legamento a’ movi
braccia ritonde, s’allontani lateralmente dal suo fianco colla palma
della
mano un poco addietro riguardante, ed appresso si
mani rivolte alle cosce, si rivoltino li polsi fintantocché la pianta
della
mano si porti in prospetto e le braccia restino d
ora si adopera questo giuoco di braccia, si accompagna con lo scorcio
della
vita, portandola avanti con l’accompagnamento del
portandola avanti con l’accompagnamento delli bracci, e nel sollevar
della
vita, si vanno questi pur distendendo, fintantocc
i de’ suoi tempi; ma con la sua porpora consolare egualmente degnolli
della
sua amicizia e familiarità. Quell’Uomo insigne, p
ella prattica de’ passi. L’Equilibrio è uno de’ fondamenti principali
della
Danza. Egli mantiene il corpo ben dritto e fermo
’alto al basso divide ogni corpo in due parti eguali, cada nel centro
della
base. Egli ha tanta forza questo equilibrio che p
1] Le Capriole sono di varie maniere, e prima che cominciamo a parlar
della
loro diversità, mostriamo come si devono contare
i. I suoi tagli sono sempre di numero pari, come sull’esempio addotto
della
“Quarta” di sopra dimostrata, che se aggiungendos
fuori e per dentro; nell’istesso salto possonsi farne due, ma i giri
della
gamba si fanno più stretti. Facendone uno, si fa
e, poi si distendono parimenti accoppiati in quinta per avanti a fior
della
testa, la qual ritirasi un poco per celarsi dietr
do la testa e raddrizzando la vita nel tempo istesso, e nel principio
della
cascata cominciano a riunirsi i piedi, finché nel
ma sforzata, ed aperti i piedi quanto più si possano; nel principiar
della
cascata si cominciano a riunire, per trovarsi nel
tanti salti tondi, che invece di stare i piedi distesi alla distanza
della
seconda posizione, si fanno le intrecciate, la di
urvando il corpo, come coricarsi sulle gambe istesse, e nel principio
della
cascata si raddrizzano i piedi per in giù, ed il
unisca nella cascata ad un tempo i piedi e cada in quinta; se nel fin
della
caduta si vuol battere, crescerà di preggio. [70]
n stanno uniti, ma distesi con le gambe, si aprono nell’articolazione
della
coscia mandandone una avanti ed una addietro. [75
a, si tornano ad accostare alla prima e si allontanano finalmente più
della
quarta, cadendo poi in prima, nel carattere di Pu
nalmente da avvertire alcune cose intorno all’equilibrio o portamento
della
Dama e del Cavaliere rispetto alla danza nobile.
ll’indice e pollice delle quali deve ella tenere l’uno e l’altro lato
della
vesta, voglionsi tenere colle piante non troppo r
gliono sì leggermente fare, acciocché il sostenuto e grave portamento
della
persona non si scomponga; che si dee più tosto fa
ssai utile a’ Cavalieri, massimamente a coloro che sono troppo grandi
della
persona, è necessarissimo alle Dame, alle quali i
ve alzare il sinistro braccio, distendendolo dal suo lato all’altezza
della
spalla, e nello stesso punto che egli comincerà a
sti si trovin congiunti e la fronte dell’uno non isporga più in fuori
della
fronte dell’altro. Il che adempiuto, raddrizzi eg
arsi tutta la forza nella sua parte a sola, e per far tutta la mostra
della
sua abilità quando gli occhi de’ spettatori pendo
a questo non fanno quelle Donne a’ quali troppo cale l’altrui non men
della
propria gloria, che queste impegnano dal principi
re que’ passi che di leggieri possono il grave e sostenuto portamento
della
Dama scomporre. In alcuna cosa dal Saltante, fuor
correre il Mondo come si trova, giacché niente si usurpa all’essenza
della
cosa. Questo “piegare” e “rilevare” non è altro c
requente cominciare con un Degagé, trovandosi in altra posizione fuor
della
seconda e della quarta, che stando in una di ques
are con un Degagé, trovandosi in altra posizione fuor della seconda e
della
quarta, che stando in una di queste due lo stacca
zione di molti passi, cioè del Tronco, del Fioretto, del Bilanciato e
della
Sdrucciolata, come per innanzi, di lor trattando,
ualche ordine; ed in tal caso va accompagnato dal gesto del braccio e
della
testa, per indicare la cosa comandata. Serve pure
Capitolo I. Dell’Utilità
della
Danza [1] Non il solo dilettevole, come altri c
fa girando in sopra una punta di piede, tenendo l’altro alla distanza
della
seconda in aria e ben distesi li ginocchi. È una
to, ove facilmente si perde l’equilibrio, ed ecco la cattiva riuscita
della
Pirola. [19] Il rinomato Sig. Vestris fiorentino,
salti sì leggermente fare, acciocché il grave e sostenuto portamento
della
persona non si scomponga, che deesi più tosto far
si faccia un passo Semplice sopra quella positura che la composizione
della
danza richiede.
ourrée , ou Fleuret 18 Gagliarda De Gagliarde Gaillarde 24 Giro
della
gamba [Tour de jambe] 30 Gittato Jetté Jeté 1
inuetto, nato da bassi natali, cioè tra’ contadini d’Angiò, Provincia
della
Francia, sotto Luigi il Grande levossi in tanta s
ell’innocenza del popolo, per usurparne il voto, ad onta del merito e
della
ragione, sa destramente valersi della naturale im
e il voto, ad onta del merito e della ragione, sa destramente valersi
della
naturale imitatrice inclinazione di questo a dir
so, perchè più facili a concepirsi i piaceri degli occhi sopra quelli
della
mente e del cuore : ma molto breve è la vita di c
e di Bilanciato, perciocché assomiglia molto alla figura, e movimento
della
bilancia; dove facendosi innanzi, addietro o in g
XXIX. Della Glissata, de Glissade [1] Parleremo in questo Capitolo
della
“Glissata”, che puol farsi avanti, indietro, fian
lo L. Del Brisé [1] Il Brisé fatto in sua vera natura non ha niente
della
Capriola; anzi più ad essa si accosta un Assemblé
ndo, alla quinta forzata, passandolo per la prima, con dare il pendìo
della
vita dal lato del piè che sta fisso in terra, e n
ie che vuol dargli il ballante, cui se vuole avanzar terreno vagliasi
della
quarta forzata, se non della terza. [26] In quell
e, cui se vuole avanzar terreno vagliasi della quarta forzata, se non
della
terza. [26] In quello “aperto addietro in Jeté” n
e in tutte l’altre divisioni che vorrà farsi, unendosi il mezzo Tombé
della
richiesta maniera con l’ultimi passi corrisponden
On y représenta un grand Ballet, dont le sujet était La Verita nemica
della
apparenza, sollevata dal tempo ; ce qui veut dire
ra, ed il passo, o salto o capriola che fosse, si prende nella caduta
della
battuta: come riempirsi il sospiro che va preso i
l calcagno alquanto rilevato (cap. IV n. 3), e questa seconda non sia
della
solita distanza, ma più accosta alla prima, vale
i specie di questo passo si deve sempre usare la sostenutezza propria
della
gravità. [7] Vi sono altre specie di passi gravi,
re nel grave difetto di coloro che sono più vaghi degli ornamenti che
della
sustanza delle cose.
o il salticello, non per natura del Jeté, ma si permette alla libertà
della
Scena, dove lice, anzi il più delle volte è neces
s sur l’art poétique d’Aristote.) [13] Ch. V, pag. 64, n. (I). Moti
della
testa. Non farai, ec. — Ne mettez jamais la tête
ionaux aux manches volantes, tels que les avait gravés encore Stefano
della
Bella — ou ceux des « lions » de 1830, conseillés
x peintres, à qui elle avait appartenu toute entière. 17. Trattato
della
Pittura. C’est, peut-être, le plus bel ouvrage qu
ue.) Ritmo, voce greca che significa numero. « Il numero si forma
della
distinzione, o battuta degl’ intervalli eguali o
éritable monument élevé à la gloire du grand chorégraphe. Commentarii
della
vita e delle opere coredrammatiche di Salvatore V
ntarii della vita e delle opere coredrammatiche di Salvatore Viganò e
della
coregrafia e de corepei scritti da Carlo Ritorni
par Em. Greppi dans les Miscellanea di Storia italiana edita per cura
della
Regia Deputazione di Storia patria. Turin, 1883,
e du cardinal de Savoie. Le sujet de ce ballet était la Verita nemica
della
apparenza sollevata dal tempo. Au lever de la toi
i et la reine-mère, une pièce italienne intitulée : la Festa teatrale
della
Finta Pazza ; elle fut jouée par des acteurs ital
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