Capitolo XXXIV. Avvertimenti generali a coloro
che
vogliono perfettamente imprendere il ballo nobile
nobile [1] Tutte le scienze e le arti, e generalmente le cose tutte
che
si possono dall’umana mente sapere, imparar si po
e quali agevolmente s’intendono e si adoperano tutte le particolarità
che
sotto le dette regole son contenute. Ed in second
mancante. Quindi accade ch’essendo le regole di novero pochissime, ma
che
nello stesso tempo istruiscono e rendono chiara l
tto tutte le cose infinite sotto di esse raccolte ed inchiuse, coloro
che
sanno per la loro via si possono dire che sappian
accolte ed inchiuse, coloro che sanno per la loro via si possono dire
che
sappiano compiutamente e da maestri, e che in un
a loro via si possono dire che sappiano compiutamente e da maestri, e
che
in un tratto possono tutti gl’innumerabili esempi
sempi in esse compresi conoscere ed operare. Ove per contrario coloro
che
sanno le cose per via d’esempi, si può dir che no
e per contrario coloro che sanno le cose per via d’esempi, si può dir
che
non sanno nulla, perciocché essendo gli esempi di
rension della mente dell’Uomo capire e contenersi. Ed avvegnaché paia
che
il saper per via d’esempi sia molto più agevole d
veramente è assai più difficile d’imprendere le regole della musica,
che
il mandarsi in memoria, udendola più volte, un’ar
volte, un’aria nel Teatro (il qual esempio serva per tutti gli altri,
che
di ogni scienza e di ogni arte si possono in mezz
ro degli esempi, il quale essendo infinito, non si può dire veramente
che
s’imprendan tosto, ma deesi affermare che non si
, non si può dire veramente che s’imprendan tosto, ma deesi affermare
che
non si potrà mai finir d’apparargli, perché inver
r d’apparargli, perché invero, contuttoché alcun vivesse più secoli e
che
di giorno in giorno si mandasse in memoria nuove
infinite altre da imparare, per le quali sapere vi vorrebbe una vita
che
mai non finisse, ed in secondo luogo, se si pone
ui esempi si mandano in memoria, del continuo corrono in fallo, senza
che
nemmeno se ne possano accorgere ed avvertire; si
emmeno se ne possano accorgere ed avvertire; si dovrà fermamente dire
che
non v’ha, né vi può avere, più sicura e più corta
, né vi può avere, più sicura e più corta via da poter le cose sapere
che
, lasciati da banda gli esempi, i quali sono propr
uali in un tratto s’intendono e si pongono in opera tutti gli esempli
che
sotto di lor vengono contenuti. E nel vero è molt
sapere le regole della Musica, senza tenere a mente una sola Cantata,
che
saper mille Cantate, senza aver le regole della M
a cantarne, non mille o dumilia, ma sì bene infinite, e tutte quelle
che
gli si presenteranno davanti a cantare. [2] Or qu
apitolo si può di leggieri applicare e rivolgere al Ballo ed a coloro
che
sono vaghi di perfettamente impararlo. I quali de
ratto abili a sapere molto in pochissimo tempo. E da ciò poi ne nasce
che
vi saranno di quelli i quali si crederanno saper
abili a poter ballare assai più danze, e più regolata-mente di quelle
che
non sanno; ma eziandio non avrebbono male speso i
amente rimasi fuor d’ogni loro credenza ingannati. [3] Coloro adunque
che
vogliono far tutto il profitto nel ballo nobile,
di passi difficili, e credendo di fargli ottimamente, non fanno altro
che
strapazzarsi inutilmente le gambe e tutto il corp
enti e valore. E poiché sapranno far bene i detti passi, è di bisogno
che
imparino a legargli ed incatenargli assieme in va
misura, potranno liberamente inoltrarsi ad imprendere qualunque danza
che
si è trovata finora, e che si troverà ed inventer
e inoltrarsi ad imprendere qualunque danza che si è trovata finora, e
che
si troverà ed inventerà in appresso. [4] Questa s
verà ed inventerà in appresso. [4] Questa si è adunque l’unica regola
che
si vuole seguire, e questa veggiamo che sieguono
a si è adunque l’unica regola che si vuole seguire, e questa veggiamo
che
sieguono i valenti Maestri di ballo, i quali non
uella danza, ma sì bene le regole da farle tutte, e le già trovate, e
che
mai si possano dall’umano ingegno inventare. E ve
no dall’umano ingegno inventare. E veggiamo tutto giorno intervenire,
che
venute di fuori delle danze novellamente composte
che venute di fuori delle danze novellamente composte, per difficili
che
si vogliano immaginare, non avendo esse altra cos
icili che si vogliano immaginare, non avendo esse altra cosa di nuovo
che
le figure, le quali per se stesse son facilissime
uovo che le figure, le quali per se stesse son facilissime; da coloro
che
hanno le dette regole per le mani, in brieve ora
n brieve ora esattamente si ballano, perciocché non hanno a far altro
che
porre in opera sopra le dette danze ristesse cose
nno a far altro che porre in opera sopra le dette danze ristesse cose
che
sanno.
rui talento, ma sì bene dall’armonia regolati, però, secondo l’ordine
che
nel principio prendemmo, seguita nel presente luo
nel presente luogo a dire della cadenza. [2] Manifesta cosa è adunque
che
, essendo la danza figliuola dell’armonia, alcuno
vimenti del corpo la cadenza di quella non siegue. E ciò è tanto vero
che
, quantunque alcuno abbia tutta l’agilità, spedite
ue alcuno abbia tutta l’agilità, speditezza e grazia della persona, e
che
sappia formare tutti i passi; se peravventura non
è a trattare del ballo nobile, perciò parleremo di quelle sole misure
che
cotal arte riguardano. [4] In tutta la danza adun
. [4] In tutta la danza adunque altre misure di tempi non hanno luogo
che
la misura di due tempi, detta binaria, e quella d
urre. E, se con tutto il rigore parlar volessimo, ci converrebbe dire
che
non v’ha, né vi può avere, alcuna misura la qual
o ternaria non sia, perciocché, esser non potendo altrimenti i numeri
che
pari o impari, tutte le misure dell’armonia deono
ero triple. [5] Il tempo binario s’adopera per lo più in quelle danze
che
speditamente e con prestezza deono esser ballate:
i. E comeché v’abbia delle danze, l’arie delle quali sono così posate
che
sembrano più tarde di quelle che sono sul tempo t
l’arie delle quali sono così posate che sembrano più tarde di quelle
che
sono sul tempo ternario composte, e le quali sono
tempo ternario composte, e le quali sono notate sopra quattro tempi,
che
i Musici dicono otto dodici, come per esempio l’E
Musici dicono otto dodici, come per esempio l’Entrata grave, e l’arie
che
i Francesi chiamano di Lure ; tuttavia però ques
riducono al tempo binario, sopra cui vengono ad esser ballate, senza
che
in niuna cosa si muti la posatezza o gravità loro
o gravità loro. [6] Abbiasi dunque per fermo e per regola indubitata
che
nel ballo altre misure di tempi non hanno luogo c
regola indubitata che nel ballo altre misure di tempi non hanno luogo
che
la binaria e la ternaria, le quali, come è detto,
ria e la ternaria, le quali, come è detto, a due e tre si riducono; e
che
si deono, o presto o tardi, secondo il buon genio
o crescerne un sol momento, sonare. [7] Ed ultimamente è da avvertire
che
color che vogliono in breve spazio imparare il ba
e un sol momento, sonare. [7] Ed ultimamente è da avvertire che color
che
vogliono in breve spazio imparare il ballo, è di
he color che vogliono in breve spazio imparare il ballo, è di bisogno
che
ottimamente sappiano la natura de’ detti due temp
sappiano la natura de’ detti due tempi. Da questo però non ne siegue
che
quei che non ne hanno perfetta notizia non possan
la natura de’ detti due tempi. Da questo però non ne siegue che quei
che
non ne hanno perfetta notizia non possano, come q
quei che non ne hanno perfetta notizia non possano, come quegli altri
che
gli hanno per le mani, ballare in cadenza: veggen
i non sanno; perciocché facendosi loro per li buoni Maestri intendere
che
ogni passo del ballo deesi fare nello spazio d’un
potranno con ogni esattezza a ballare: ma sì ne viene in conseguenza
che
in così brieve tempo, come coloro che avranno di
: ma sì ne viene in conseguenza che in così brieve tempo, come coloro
che
avranno di quelli una perfetta conoscenza e che s
ve tempo, come coloro che avranno di quelli una perfetta conoscenza e
che
sapranno la musica, non impareranno a ballare. Ed
on potranno giammai far acquistare per via di pratica a’ loro scolari
che
non sanno di musica quegli abiti che si richieggo
r via di pratica a’ loro scolari che non sanno di musica quegli abiti
che
si richieggono per ballare in cadenza.
uetto, e delle maniere colle quali si può nobilmente ballare; convien
che
di passaggio si faccia anche parola della Contrad
rte. Vuol essere solamente ballata da quelle Dame e da que’ Cavalieri
che
sanno le regole del ballo nobile, o almeno quei s
ure, e di passi non regolati. Vuol essere parimente ballata da coloro
che
sanno la danza nobile, o almeno quei soli passi c
ballata da coloro che sanno la danza nobile, o almeno quei soli passi
che
vi bisognano, cioè il Fioretto, il Mezzo tronco,
nnoverare un antichissimo passo detto Zoppetto, il quale altro non è,
che
un passo Tronco dopo il cui movimento rialzato si
un passo Tronco dopo il cui movimento rialzato si leva in aria il piè
che
lo termina, ed appresso, appoggiandolo a terra, b
sti passi si può ballare la Contradanza assai regolarmente per quello
che
s’attiene alle figure ed alla cadenza, non già a’
menti de’ passi. E contuttoché sia cosa impossibile, il potersi color
che
ballano incontrare facendo gli stessi passi, quan
ino perfettamente riempiranno, con diversi movimenti, così la cadenza
che
la regolata figura. [5] Tra tutte le Contradanze
Tra tutte le Contradanze di numero indeterminato, le più regolate, e
che
piacciono più dell’altre, sono quelle ove entra i
il solo passo di Minuetto, le quali vogliono esser ballate da coloro
che
sanno ballare il Minuetto in cadenza. La loro reg
e sanno ballare il Minuetto in cadenza. La loro regola, ed il diletto
che
danno altrui, procedono dall’esser quelle danzate
inuetto in ciascheduna figura si possono contenere. [6] Or, da quello
che
finora è detto, apertamente si scorge che coloro
ontenere. [6] Or, da quello che finora è detto, apertamente si scorge
che
coloro i quali non sanno la danza nobile, o almen
he coloro i quali non sanno la danza nobile, o almeno que’ soli passi
che
nelle Contradanze abbisognano, non le potranno in
abbisognano, non le potranno in alcun modo ballare. Né varrà il dire
che
que’ tali che non hanno della danza, o de’ richie
non le potranno in alcun modo ballare. Né varrà il dire che que’ tali
che
non hanno della danza, o de’ richiesti passi, not
che non hanno della danza, o de’ richiesti passi, notizia, basta solo
che
siano sulle dette linee tra quelli fraposti che s
, notizia, basta solo che siano sulle dette linee tra quelli fraposti
che
sanno ottimamente ballare; perciocché, non sapend
tinuo sconcerto ed una vergognosissima confusione. [7] La poca fatica
che
si dura nel comporre le figure della Contradanza
oca fatica che si dura nel comporre le figure della Contradanza fa sì
che
ognuno, o bene, o male, e secondo la propria suff
no a suo modo inventando delle nuove: donde procede l’infinito numero
che
se ne trova; in guisa che alle volte interviene c
elle nuove: donde procede l’infinito numero che se ne trova; in guisa
che
alle volte interviene che vi saranno delle Contra
l’infinito numero che se ne trova; in guisa che alle volte interviene
che
vi saranno delle Contradanze ignote a tutti, fuor
vi saranno delle Contradanze ignote a tutti, fuor solamente a coloro
che
le introducono. Sopra di che è da dare questo avv
ignote a tutti, fuor solamente a coloro che le introducono. Sopra di
che
è da dare questo avviso, che non è cosa ben fatta
te a coloro che le introducono. Sopra di che è da dare questo avviso,
che
non è cosa ben fatta il voler nelle conversazioni
nviene innanzi tratto appararle almeno a due Dame ed a due Cavalieri,
che
a cominciarle dovranno essere i primi, acciocché
[1] Appena mi venne in pensiero di pubblicare il presente trattato,
che
formai subito grave sospetto di dover soggiacere
moli per discreditarmi. Infatti non erasi ancora terminata la stampa,
che
si fece da loro comparir in iscena il meschino ed
mo famoso libelloh. In legger io quelle insipide riflessioni, conobbi
che
vigor non aveano di recare almen piccolo discredi
er avergl’io dati l’aggiunti di Teorico-pratico, volendo far supporne
che
mal gli si convenga quel di teorico, a motivo che
olendo far supporne che mal gli si convenga quel di teorico, a motivo
che
non sia della mia levatura trattar l’arte per teo
a della mia levatura trattar l’arte per teorie. È questa una temerità
che
non può nascere se non dal fondo dell’ignoranza.
uò essere taluno buon teorico, ma cattivo pratico: è impossibile però
che
sia buon pratico, quando non lo è perfetto teoric
ando non lo è perfetto teorico. Della mia espertezza nel ballo, senza
che
si attenda la maligna voce del riflessionista, n’
cui ben volentieri mi sottometto. Non potrà per tanto far meraviglia,
che
io mi sia accinto ad esporre quelle idee che mi s
er tanto far meraviglia, che io mi sia accinto ad esporre quelle idee
che
mi somministrò l’esperienza e la lettura delle mi
presuntuosa arrogazione delle cariche altrui. Io venero i professori
che
attualmente le disimpegnano. Sono nelle loro pers
a non provarono svantaggio quando furono disimpegnate da me. In tempo
che
si stampò il mio trattato io era nell’esercizio d
o di quelle cariche, e con giustizia me ne ho attribuiti i titoli: di
che
potea il riflessionista averne buon argomento dal
Passa indi a censurare la mia prefazione, e si impegna a far supporre
che
altri l’abbia scritta in mio nome. Non reca però
] Si mette in aria d’antiquario e addita le primi origini della danza
che
da me furono con giudizio lasciate alle ricerche
ia saputo trarne da quei tempi caliginosi la verità; ma dico soltanto
che
tali squittinii dimostrano l’ozio torpido del rif
miglior maniera illustrata la loro pratica. M’arreca però meraviglia
che
il presuntuoso riflessionista, assumendo l’impegn
, abbia poi terminate le inettissime sue ricerche col confessare quel
che
avea io già confessato, che del ballo è onninamen
ttissime sue ricerche col confessare quel che avea io già confessato,
che
del ballo è onninamente ignota l’origine. [6] In
ta le ignorò bruttamente: imperciocché invece di scrivere una critica
che
dovea per sua natura esser dolce, benigna e urban
voci toscane. [7] In qualunque maniera mi sia spiegato, è sufficiente
che
mi sia fatto intendere, nulla importando che per
spiegato, è sufficiente che mi sia fatto intendere, nulla importando
che
per «vengasi» si trovi scritto «venghisi», e per
egga «atteggio». Del resto il Critico non dee difettare sulla materia
che
critica. Io son sicuro che niuno volgerà gli occh
il Critico non dee difettare sulla materia che critica. Io son sicuro
che
niuno volgerà gli occhi a quelle irragionatissime
omacato dai tanti barbarismi, solecismi, idiotismi ed abusi di parole
che
a prima mano si veggono sparsi dal supposto Fiore
lle poche carte con cui deturpò l’onor delle stampe. Avrei desiderato
che
si fossero da lui emendate, corrette, o in miglio
i emendate, corrette, o in miglior forma spiegate le regole dell’arte
che
io esposi. Ma non entrò in questa briga, forse, e
l’aiutò l’espertezza. Va notando alcune picciole cose, le quali giova
che
io qui chiami a revista per far vedere quanto sci
troppo caricata situazion del principiante, e vuol dare ad intendere
che
in questa parte non debba farsi violenza alla nat
ricerca nel ballerino una decenza non affettata, ch’è quella appunto
che
io ricercai. Lasciate il corpo nelle sue difettos
movimenti, e si muoverà lo stomaco agli spettatori. [9] Gli dispiace
che
io voglia il musicale strumento servo del princip
che io voglia il musicale strumento servo del principiante, oppinando
che
in tal maniera mai non si avvezzerà di ballare co
di ballare col tempo. Ma questo è un argomento della poca cognizione
che
il riflessionista ha dell’uomo. Chi principia l’a
rosa e non interrotta sonata renderà ineseguibile la danza, piuttosto
che
faciliterà la misura de’ passi al principiante, i
si ricava molta confusione e poco profitto. [10] Dileggia i requisiti
che
io descrivo come necessari al ballerino. Gli fann
vo come necessari al ballerino. Gli fanno orrore le arti e le scienze
che
io richieggo, e mostra nausea delle doti del corp
i. Qualora questi s’ignorano, non si diverrà professore giammai. Quei
che
furono da me additati, tanto son necessari al bal
mai. Quei che furono da me additati, tanto son necessari al ballerino
che
, non avendoli, non potrà dirsi tale. Siccome la p
ra parlante, così la danza è una poesia moventesi. Sarà buon poeta un
che
sa fare solamente de’ versi? mai no; dunque non s
ca, storia, filosofia, geografia e mitologia; e son queste le facoltà
che
richiesi. [11] Esaminando il resto de’ miei princ
e le facoltà che richiesi. [11] Esaminando il resto de’ miei principi
che
riguardano l’indole de’ passi e movimenti, altro
i che riguardano l’indole de’ passi e movimenti, altro non seppe dire
che
la formazione d’alcuni di questi è arbitraria, se
ola moderna. L’arbitrio non ha scuola, e chi ammette la scuola uopo è
che
sottometta l’arbitrio alle leggi della scuola med
l’arte a proprio arbitrio? Dovea dunque il riflessionista dimostrare
che
risulti indecenza dalla regolata maniera de’ movi
cato. E Plauto, e Terenzio, e Fedro, e Cicerone, e Marziale han tanto
che
far col ballo quanto i granchi colla luna; e poi
rezioni s’imprendano, il mio cortese leggitore farà nella prevenzione
che
l’idee del ballo siccome son rinserrate nell’uman
poli, Istituto Italiano per gli Studi Filosofici, 2001. Magri afferma
che
si tratta di un gruppo di oppositori e non di una
sua Naturalis Historia (dove si legge «profeceris» e non «didiceris»
che
invece è di Magri).
to, seguita ora a dire dell’ultima parte principale del ballo nobile,
che
è la Figura, della quale convien che si dica dist
rte principale del ballo nobile, che è la Figura, della quale convien
che
si dica distintamente, e con quella chiarezza che
della quale convien che si dica distintamente, e con quella chiarezza
che
sia possibile. La Figura adunque nella danza altr
zza che sia possibile. La Figura adunque nella danza altra cosa non è
che
il cammino che descrive colui che balla, sul qual
sibile. La Figura adunque nella danza altra cosa non è che il cammino
che
descrive colui che balla, sul qual convien che co
dunque nella danza altra cosa non è che il cammino che descrive colui
che
balla, sul qual convien che con arte descriva que
a non è che il cammino che descrive colui che balla, sul qual convien
che
con arte descriva quei passi che si convengono. O
ve colui che balla, sul qual convien che con arte descriva quei passi
che
si convengono. Or questa Figura, ovvero questo ca
diametrale, l’obliqua e la circolare. [2] La linea retta si è quella
che
, cominciando dal principio d’una sala, va diretta
piegare dall’uno o dall’altro lato, a terminare al suo fondo, in modo
che
sia parallela al muro destro e sinistro di quella
minare andando innanzi, ma anche addietro. [3] La diametrale è quella
che
trasversalmente da un lato della sala va verso l’
so l’altro, e la quale alle due altre mura è parallela, cioè a quello
che
ci sta dinanzi alla presenza del corpo ed a quell
a quello che ci sta dinanzi alla presenza del corpo ed a quell’altro
che
si ritrova dietro le spalle. [4] La linea obliqua
tro che si ritrova dietro le spalle. [4] La linea obliqua si è quella
che
, cominciando da un angolo della sala, va a termin
minare all’angolo opposto della medesima. [5] E la circolare è quella
che
si figura in una stanza o sala, così ritonda, che
circolare è quella che si figura in una stanza o sala, così ritonda,
che
da un punto che si trova nel suo mezzo sino a qua
lla che si figura in una stanza o sala, così ritonda, che da un punto
che
si trova nel suo mezzo sino a qualunque parte di
nfinite: e nel vero secondoché il corpo muta il suo sito ballando (il
che
tratto tratto nel ballo interviene) le predette l
iano parimente il lor sito. [7] Or dagli andamenti o cammini di color
che
ballano sopra le dette linee semplici o composte
n sapere unire ed accordare bene le Regolari colle Irregolari in modo
che
diano meraviglia insieme e diletto alla vista deg
Capitolo VII. Dichiarazione de’ segni
che
si trovano nelle Figure de’ Passi. [1] Tutte le
he si trovano nelle Figure de’ Passi. [1] Tutte le figure de’ Passi
che
seguiranno, essendo di tanti e sì diversi segni c
e’ Passi che seguiranno, essendo di tanti e sì diversi segni composte
che
mal si potrebbono, secondoché io estimo comprende
prima la significazione di quelli non si sapesse; convenevole cosa è
che
, innanzi d’entrare a dire de’ passi, i quali fann
one de’ detti segni si dea premettere. Ed avvegnaché, oltre di quelli
che
noi qui recheremo, abbiavi alcuni altri pochi seg
noi qui recheremo, abbiavi alcuni altri pochi segni i quali, a coloro
che
vogliono saper porre in iscritto le danze, sono n
’arte del Ballo; ho dovuto in questo luogo rapportare quei soli segni
che
sono opportuni ad intendere le figure de’ passi c
e quei soli segni che sono opportuni ad intendere le figure de’ passi
che
seguiranno. [2] La figura ABC rappresenta il p
o rialzato notasi parimente così sul passo, come dinota la lettera E,
che
sul piede, come Q, con una piccola linea all’uno
iede del passo K dinota il dovere appoggiare il piè sulla punta senza
che
il corpo vi sia su portato. Ed il medesimo dimost
o, quando si voglia mostrare un mezzo quarto di giro, in quella guisa
che
s’osserva nel piede T; con un quarto di circolo,
V; con un mezzo circolo, volendosi dimostrar mezzo giro, in quel modo
che
mostra X; e finalmente con tre quarti di circolo,
sieme con una linea all’uno ed all’altro attaccata, in quella maniera
che
mostra N, la quale alli passi L ed M serve di leg
ed M serve di legamento. [12] Ed ultimamente, quando si vuol dinotare
che
un passo deve andare due volte più veloce d’un al
ù veloce d’un altro, si vogliono adoperare due linee, in quella guisa
che
dinota la lettera O, per cui si dà ad intendere c
, in quella guisa che dinota la lettera O, per cui si dà ad intendere
che
il passo congiunto, cioè L, debba andar due volte
asso congiunto, cioè L, debba andar due volte più veloce del passo M,
che
lo congiugne. [13] Per la compiuta intelligenza d
de’ suddetti segni due cose mi rimangono ad avvertire. La prima si è
che
, quando essi si trovano notati sopra i passi, din
prima si è che, quando essi si trovano notati sopra i passi, dinotano
che
si debbano i movimenti per loro dimostrati adoper
e doversi i detti movimenti fare sopra le positure. E la seconda si è
che
, ritrovandosi due o più de’ detti segni così sopr
a si è che, ritrovandosi due o più de’ detti segni così sopra i passi
che
sopra i piedi notati, i primi movimenti, salti, s
a i piedi notati, i primi movimenti, salti, sdrucciolamenti e cascate
che
s’hanno a fare sono quelli che stanno più prossim
enti, salti, sdrucciolamenti e cascate che s’hanno a fare sono quelli
che
stanno più prossimi al capo nero de’ passi, ovver
otati; serbando spezialmente una regola intorno alli segni de’ passi:
che
dove essi si troveranno notati, cioè nel principi
Capitolo XLV. Della Pirola, de Pirouettes [1] La Pirola è un passo
che
si fa sempre girando sull’istesso terreno. Si puo
ndosi fare “a dritta” con un “quarto di giro”, si porta il piè destro
che
sta avanti, in quarta addietro, distese le ginocc
asse, vi si gira il corpo, con far la vita linea parallela alla linea
che
stava orizontale al fianco destro. [3] Se vuol fa
eneva il fianco sinistro. [5] Per farla “intiera” si piglia col piede
che
devesi portare indietro una posizione fuor di mis
i. [6] Per girarsi alla sinistra, si comincia col piede manco avanti,
che
poi portasi addietro, e si gira alla sinistra, in
ttro quantità. [7] Per esser “disfatta” vale dalla portata del piede,
che
, invece di portarlo addietro dal suo lato, si por
e, invece di portarlo addietro dal suo lato, si porta avanti al piede
che
sta in terra, e si gira determinatamente alla qua
esempio avanti, da ivi stesso alzasi sulle punte e girasi a sinistra,
che
voltata per un quarto la vita si poserà e resterà
e voltata per un quarto la vita si poserà e resterà addietro il piede
che
stava avanti. Questa Pirouette non può far più di
stava avanti. Questa Pirouette non può far più di un quarto di giro,
che
per farne mezzo, al sommo, fa di mestiere piantar
gesi per quanti più giri si potran fare; e perciò chiamasi “incerta”,
che
non dipende dalla volontà del ballante far più o
imenti fatti e disfatti, o alcuni molleggi di ginocchi con quel piede
che
deve stare in aria, quando si girerà sulla punta
esso al serio in tal caso di farla sostenuta. [11] La pirola “bassa”,
che
pure è incerta e forzata, puol farla il solo Ball
a “pirouette ritirata” è solamente propria pur del Grottesco, e fassi
che
nel mentre si gira sulla punta di un piede, l’alt
un piede, l’altro si tiene appoggiato al ginocchio dello stesso piede
che
gira, o dietro la piegatura del medesimo ginocchi
[13] Quella “ponta e tacco” è propria ancor del solo Grottesco, ed è
che
la punta del piede che sta in aria si appoggia al
acco” è propria ancor del solo Grottesco, ed è che la punta del piede
che
sta in aria si appoggia al tacco del piè su cui s
4] Al contrario, quella “tacco e ponta”, nella quale il tacco del piè
che
sta in aria si mette sulla punta del piè che gira
a quale il tacco del piè che sta in aria si mette sulla punta del piè
che
gira. Appartiene ella pure al Grottesco, ed è inc
irola “incrocciata”, ch’ella è ancora incerta, e fassi così: il piede
che
non tocca terra si mette sul collo del piede sopr
vuol far gran pompa di queste Pirole si guardi di non farle in parte
che
non sia bene appianato, ove facilmente si perde l
tual servizio del Re di Francia, è tanto franco con queste Pirouettes
che
con una sola di esse puol sorprendere un Teatro i
interrompere il giro, cosa veramente di eterna ammirazione: ma quello
che
reca più stupore si è, mentre serve nel giro con
a improvisamente e resta in aplomb con una franchezza sì particolare,
che
immobile resta in quello equilibrio. [20] Rispett
ariate maniere: ma non questo solo è degno di meraviglia; il più si è
che
lui non istà in equilibrio come gli altri su mezz
dito del piede, e distende così perfettamente tutte le articolazioni
che
tutta la coscia, gamba, e piede istesso cadono in
guenza a prendere un esatto equilibrio, si pianta in aplomb più fermo
che
un Uomo aggiato e fresco non sta sui propri piedi
più fermo che un Uomo aggiato e fresco non sta sui propri piedi. Cose
che
paiono sopranaturali, eppure n’è testimonio di vi
osizione [2] Cominciamo dalle basse. Già altre volte abbiamo detto
che
le braccia di opposizione si giocano con portarsi
osizione si giocano con portarsi avanti quel braccio opposto al piede
che
pur sta avanti, cioè se il piede destro sta avant
rte, ma moderate: il pollice e l’indice curvati l’un verso l’altro, e
che
serbino tra le punte un dito di distanza, tra l’i
evono star né troppo aperti, né troppo distesi, né troppo piegati, ma
che
cadono naturalmente ne’ propri fianchi. Devesi po
al suo fianco ed il destro principierà con posatezza a cavarsi fuori,
che
resti alla distanza di un palmo discosto dal corp
lgendo altra volta i polsi si fermano, quanto la palma di quella mano
che
sta avanti, come abbiam detto la destra, resti ri
biam detto la destra, resti riguardante il tallone del piede opposto,
che
sarà il sinistro, e quando comincerà a portarsi f
de dritto, principierà il braccio manco ad uscire con l’istesso garbo
che
abbiam detto dell’altro, e questo ritornerà al su
cominciano a curvarsi nelli gomiti ed alzarsi tutti e due egualmente,
che
giunti ad una mezza strada né alta né bassa comin
ortano del pari delle spalle, da dove cominciasi il gioco. Avverrassi
che
se portar si vogliono in alto, da dove tenevansi
ui fianchi, si cominciano a piegar pian piano li gomiti, indi, alzati
che
saranno, tenendo sempre le palme delle mani rivol
ti in prospetto e le braccia restino distese a linea retta col petto,
che
se da una mano all’altra si tenesse un filo quest
e di sopra abbiamo spiegato, e gli occhi stiano riguardanti alla mano
che
sta avanti. [5] Les grands bras, braccia forzate
vanti. [5] Les grands bras, braccia forzate da noi dette, sono quelle
che
adopransi ne’ tableaux, nell’Attitudini, nelle Fu
sizione come senza, e ciò dipende dal buon gusto del Ballerino, senza
che
possa attribuirsi a difetto. [7] Ne’ giri poi que
e, ma va spesso il giuoco del braccio da quell’istesso lato del piede
che
primo si porta, ed in vero a ciò non v’è un’esatt
piede che primo si porta, ed in vero a ciò non v’è un’esatta regola,
che
spesse volte si comincia col braccio e piede corr
uniti si conducono pure addietro. [11] Le “basse rotonde” sono quelle
che
scostansi da’ loro fianchi appena un palmo, e com
queste di sopra si è detto. [13] L’“Alte rotonde” sono delle braccia
che
stanno del tutto aperte, a poco a poco si portano
aperte, a poco a poco si portano avanti, quasi vorrebbero unirsi, ma
che
non passin più oltre che a mira delle spalle, e g
portano avanti, quasi vorrebbero unirsi, ma che non passin più oltre
che
a mira delle spalle, e giunte alla vista degli oc
volte tutto il preggio di un Ballerino, e specialmente di uno Serio,
che
con questa qualità sola potrà passare per bravo;
ità sola potrà passare per bravo; ed in vero si vede, con esperienza,
che
chi possiede un bel portamento di bracci, un dolc
languido; e dal tanto accostumarsi a quella specie di dolcezza fa sì
che
resti sempre la macchina, come dicono i Francesi,
ia, in un Carattere di Maschera, di Truffaldino. Caratteri son questi
che
si ballano nell’istesso tempo di Ciaccona; e bene
Comici, devono avere egualmente il possesso generale di tutto quello
che
si appartiene al ballo; né distinzione veruna puo
ballo; né distinzione veruna puol correre da un Carattere all’altro,
che
se difficile è il ballar serio, non è più facile
ficile è il ballar serio, non è più facile il vero comico grazioso. E
che
forse l’arte di esprimere per mezzo de’ gesti la
o l’Azione deve essere viva, loquace, espressiva e naturale. Un Serio
che
rappresenta la parte d’Ercole appassionato per Jo
ttesco, e perché non puol’esserlo per l’avvenire? Male intendono quei
che
, prevenuti e pieni di pregiudizio, fan distinzion
l dir male del Serio: con l’esperienza mostro il fanatismo di certuni
che
declamano contro il Grottesco e si dichiarano par
ser del di lui partito già vorrebbero vedere un allegro, un ridicolo,
che
quel pianger per gusto è un poco strano. L’Uomo p
esentava i caratteri Eroi, perché vestiva l’ammanto reale, dall’altro
che
imitava il buffonesco, ch’eseguiva il carattere c
ll’altro che imitava il buffonesco, ch’eseguiva il carattere critico,
che
vestiva lane paesane e rustiche: ma conobbe che,
il carattere critico, che vestiva lane paesane e rustiche: ma conobbe
che
, nel loro genere rispettivo, egreggiamente entram
mmise alla sua amistà. Questo è il giudicar da giudizioso, non quello
che
dal fanatismo si lascia allucinare.
unti, formando angolo ottuso. [4] Facciamo una spiegazione geometrica
che
sarà necessaria per tutto il corso di questo Trat
corso di questo Trattato. Si forma l’angolo “retto” da due rettilinee
che
, stando una piana, l’altra le cade perpendicolare
; ogni angolo maggiore del retto dicesi “ottuso”, e questo è l’angolo
che
formasi nella prima positura, il minore del retto
re del retto dicesi “acuto”: la “perpendicolare” è quella linea retta
che
, cadendo sopra altra retta, forma due angoli rett
e al di fuori, ed i talloni guardanti l’un l’altro, e con tal ordine,
che
se dalla punta dell’intercostale si tira una perp
dalla punta dell’intercostale si tira una perpendicolare sulla linea,
che
si frappone a piedi, debbano i due talloni serbar
piede; non laterale come la seconda, ma d’innanzi, o addietro. Vale,
che
il tallone del piede che sta avanti, sarà sulla l
la seconda, ma d’innanzi, o addietro. Vale, che il tallone del piede
che
sta avanti, sarà sulla linea retta della noce di
del piede che sta avanti, sarà sulla linea retta della noce di quello
che
trovasi addietro. [7] La “quinta” si forma con me
mettere il tallone di un piede toccante la punta dell’altro, talmente
che
si facci angolo retto tra la punta di uno, ed il
a opposta alla vera. Saranno le punte de’ piedi rivolte al di dentro,
che
toccansi nell’estremità. [10] La “seconda” pur si
esto nostro Trattato ne parleremo sovvente. In moltissimi passi veggo
che
un piede o deve passare, o far pausa, o finire in
e perché dunque non parlar di loro, se vengono adoprate? Non mi pare
che
bastar dovrebbe il dir che un piede resta in aria
di loro, se vengono adoprate? Non mi pare che bastar dovrebbe il dir
che
un piede resta in aria, senza dirsi in qual situa
parte delle principali. Il dir dunque positura in aria, intendo dire
che
un piede stia in aria ed uno fermo a terra. Son c
1), sta in aria invece di stare a terra. [17] La “terza” si è quella
che
, dove un piede nella vera col tallone deve toccar
ta da essa sollevato. [18] La “quarta” non altro muta da quella vera,
che
tenere in aria il piè, che deve tenere il tallone
La “quarta” non altro muta da quella vera, che tenere in aria il piè,
che
deve tenere il tallone sulla linea della noce del
l tallone sulla linea della noce dell altro. [19] La “quinta”, il piè
che
sta in aria avrà il suo tacco corrispondente alla
che sta in aria avrà il suo tacco corrispondente alla punta di quello
che
sta a terra, giusta la distanza detta nella vera.
icché queste posizioni in aria non altra differenza hanno delle vere,
che
tener sollevato da terra il piede cui regna la po
de cui regna la positura. § 4. Delle forzate [20] La necessità
che
abbiamo di saper queste posizioni in aria, stimo
orzate”, numerandone tre di queste, escludendone la prima e la terza,
che
non ammettono sforzatura veruna, e parlaremo: [21
, e parlaremo: [21] Della “seconda”, di cui altro non mi resta a dire
che
, ove nella vera la distanza da tenersi tra tallon
uno tocca la punta dell’altro piede, qui il tallone starà in distanza
che
bisognerà, ma sulla linea stessa laterale della p
a punta dell’altro. Non han dunque queste altra diversità dalle vere,
che
una distanza maggiore. § 5. Di quelle alla Spa
[24] La “Prima Spagnuola” si forma con unire i piedi pari accoppiati,
che
i lati interni di entrambi siano tangenti in tutt
ede destro si porterà dietro al sinistro alla distanza di un piede, e
che
la punta sia in linea retta al tallone dell’altro
altro. [26] La “terza” si farà portando il piede destro in situazione
che
il suo collo stia appoggiato alla parte laterale
[1] Il “Battimento del piede” è passo quasi fondamentale del ballo,
che
sarei per dire che uno possa essere perfettamente
o del piede” è passo quasi fondamentale del ballo, che sarei per dire
che
uno possa essere perfettamente Ballerino con l’us
con l’uso solo di questo passo. Egli addestra così bene un Danzatore
che
lo rende franco e snello nella nostra bell’Arte.
empimento o ligazione di passo; e vi s’introduce come cosa brillante,
che
appaga l’occhio de’ spettatori. Chi non ha l’uso
erfetto del battimento non può essere Ballerino, perché egli è quello
che
, oltre di produrre la leggierezza della gamba, sc
dona un gran molleggio e facilità a qualunque distaccamento di gamba
che
in aria o in accorcio vuol farsi; rende i tendini
fortifica; aggevola insomma a tutto. Sperimento in me stesso provato,
che
quando ballar doveva, se mi esercitava prima con
[2] Varie sono le sorti de’ Battimenti. Primo il “Basso piegato”,
che
giova molto per il molleggio del ginocchio, ed il
utile troppo a fortificare la materia musculosa della coscia. Quelli
che
sono usati a fare un moto irruente e sforzato, se
prattica, ne produce sensazione. Per farlo, un principiante fa d’uopo
che
si appoggi a qualche sedia con la vita ben compos
un triangolo ottusangolo, con esser la gamba e la coscia le due linee
che
formano l’ottuso nel punto interno del ginocchio,
via via, replicandone quanto più potransi e con la maggior prestezza
che
sarà possibile, si diverrà sollecito e franco nel
l’ultima celerità per acquistar di preggio e di facilità la capriola,
che
ne ha bisogno. Nel farli, resti così bassa la pun
la, che ne ha bisogno. Nel farli, resti così bassa la punta del piede
che
batte, quanto strisci appena la terra. [6] Movime
comincia anche dalla quinta, nel quale piegasi il ginocchio del piede
che
batterà, con la punta ben bassa, e passandolo per
, e da questa anderà altra volta a battere innanzi il collo del piede
che
sta a terra: così si replicherà per quante volte
osì si replicherà per quante volte si potrà, con la maggior prestezza
che
sia possibile, che quanto è più sollecito, tanto
er quante volte si potrà, con la maggior prestezza che sia possibile,
che
quanto è più sollecito, tanto è più bello. Questo
n piccolo salticello, accompagnato con due battimenti; ma con regola,
che
il primo si facci col salticello ed il secondo qu
rino. § 4. Alto staccato [8] Altra specie abbiamo di Battement,
che
dicesi “alto staccato”. Composto al solito in qui
di si cala dietro al sinistro, e badasi a non fargli passare il piede
che
sta a terra, altrimente facendosi si vedrà storci
nella possibile quantità. [9] Parrà difficile il non passare il piede
che
sta a terra, per l’empito che porta nel cader giù
Parrà difficile il non passare il piede che sta a terra, per l’empito
che
porta nel cader giù: ma questo è quello che deves
sta a terra, per l’empito che porta nel cader giù: ma questo è quello
che
devesi fare con l’avvertenza, reprimersi l’impeto
mo, ed abbassando il piede l’altro. Questi pur si fanno al più presto
che
puossi, per ottenersi il bramato profitto ed acqu
dall’estro, mi lasciai trasportare dal piede con cui battevo l’altro
che
stava a terra, che caduto a terra boccone mi rupp
ciai trasportare dal piede con cui battevo l’altro che stava a terra,
che
caduto a terra boccone mi ruppi il naso; e Cesari
ia di spezzarsi un braccio. 1. Il “Triangolo ottusangolo” è quello
che
ha un angolo ottuso; l’“Ipotenusa” è la linea che
tusangolo” è quello che ha un angolo ottuso; l’“Ipotenusa” è la linea
che
si oppone all’angolo maggiore e per conseguenza d
quarta in aria; e farassi con tanta destrezza questa levata del piede
che
sta indietro, quando posa in quarta quel che sta
questa levata del piede che sta indietro, quando posa in quarta quel
che
sta in aria, quantocché sembra un salticello, avv
e e spiega il Dufort cui vuole assolutamente il salticello, molto più
che
il suo Trattato è solo del Ballo da Sala, ove in
delle volte è necessario, ingrandir le posizioni stesse e farsi passi
che
per sala sarebbero obbrobriosi; e ciò o per avanz
obbrobriosi; e ciò o per avanzar figura, o per guadagnar quel terreno
che
ricerca l’azione del Ballante. [3] Per farsi “ind
rca l’azione del Ballante. [3] Per farsi “indietro” non altro si muta
che
nel piegare, si solleva alla quarta in aria addie
uta che nel piegare, si solleva alla quarta in aria addietro il piede
che
sta dietro come sollevossi quello in avanti, e l’
osto in detta posizione, piegato e levato in aria, nell’istesso tempo
che
si manda giù il piede già sollevato, si fa con tu
[6] Per esser “disfatto in giro” si volge dalla parte opposta del piè
che
primo si stacca. Si avrà piegato e levato in aria
levato in aria; si getti questo piè staccato in aria dietro al piede
che
sta a terra, con far fare alla vita un quarto di
tro piede in aria. [7] Ogni sorte di questi Jeté puol “raddoppiarsi”,
che
diconsi doublé, il detto “doublé” s’intende qualo
detto “doublé” s’intende qualora se ne fanno due con l’istesso piede
che
facendosi semplici, puole andar sopra quel piè ch
on l’istesso piede che facendosi semplici, puole andar sopra quel piè
che
nel cominciarlo fu sotto, e sotto quel di sopra.
tto e l’altro disfatto. § 2. Battuto [8] L’altra sorte di Jeté,
che
dicesi “battuto”, costa di un battement e di uno
o equilibrio, dopo di aver piegato ambo le ginocchia si stacca il piè
che
sta innanzi, per esempio il dritto, in seconda in
lla polpa del piede sinistro, e portasi di nuovo alla seconda in aria
che
, senza ivi fermarsi, si getta subito in quarta av
in quarta avanti, con alzare l’altro alla seconda in aria. Si avverte
che
quando si avrà battuto sulla polpa dell’altro, e
ntirà in appresso. [10] Quel “battuto indietro” ha la sola differenza
che
, come nel di sopra spiegato si batte avanti, in q
in aria. [11] Il battuto “in fianco” ssolamente differisce da questi,
che
il gettato si fa in seconda, come spiegato abbiam
sopra o tutti sotto: ma però uno con un piede, e l’altro con l’altro;
che
se verrebbero a farsi con l’istesso piede sarebbe
nque maniera farassi, deve sempre cambiar piede, a riserba del mezzo,
che
puol farsi con l’istesso piede. Egli è vero però
serba del mezzo, che puol farsi con l’istesso piede. Egli è vero però
che
talvolta si possono fare con l’istesso piede, ma
sono fare con l’istesso piede, ma bisogna allora ricorrere al Dégagé,
che
sarà mettendo a terra il piede che finisce in ari
isogna allora ricorrere al Dégagé, che sarà mettendo a terra il piede
che
finisce in aria. [14] I movimenti del semplice so
o, ed il secondo il rialzato andante. Il battuto cresce del movimento
che
si fa in battere.
ti del Corpo [1] Il movimento del corpo si è quel portarsi di colui
che
balla, o in giro sopra il suo proprio luogo, o da
I movimenti o sono semplici, ovvero composti. I semplici sono quelli
che
s’adoperano tutti soli e che non vanno uniti a pi
ovvero composti. I semplici sono quelli che s’adoperano tutti soli e
che
non vanno uniti a più spezie di movimenti. I comp
iti a più spezie di movimenti. I composti, per contrario, sono quelli
che
vanno congiunti a più movimenti di spezie diversa
i, cioè dell’andante e del circolare; il piegar camminando e girando,
che
è prodotto da tre semplici, cioè dal piegato, dal
altri esempi de’ movimenti composti; ed all’incontro non è da tacere
che
, qualora si adoperano dal corpo più movimenti con
da contare per più movimenti, ma per un solo. [3] S’avverta oltracciò
che
a’ salti, i quali si fanno nei passi del ballo no
l è il salto, deesi veracemente rialzato chiamare. Ed avvegnaché paia
che
, se non l’alzata che fa in aria il salto, almeno
eracemente rialzato chiamare. Ed avvegnaché paia che, se non l’alzata
che
fa in aria il salto, almeno la cascata di quello
non si possa col rialzato movimento confondere, o in un congiugnere,
che
dir vogliamo: essendo il levarsi in aria ed il ca
il levarsi in aria ed il cader giù due movimenti tra loro contrari e
che
non possono insieme stare. Tuttavia, se si consid
o contrari e che non possono insieme stare. Tuttavia, se si considera
che
il primo di essi fa del salto la principal parte,
si considera che il primo di essi fa del salto la principal parte, e
che
il secondo è un suo necessario finimento, cagiona
a del ballatore, ma sì dalla natura, si potrà chiaramente comprendere
che
la cascata del salto non si dee nel ballo avere p
l ballo avere per movimento diverso del rialzato. Tanto maggiormente,
che
dal passo saltante in fuori, il quale, come per i
ocché il sostenuto e grave portamento della persona non si scomponga;
che
si dee più tosto far sembianti di saltare, che ve
sona non si scomponga; che si dee più tosto far sembianti di saltare,
che
veramente levarsi in aria. E questo ammonimento,
monimento, il quale è assai utile a’ Cavalieri, massimamente a coloro
che
sono troppo grandi della persona, è necessarissim
o è lecito saltare nel Ballo nobile. [4] Da’ movimenti, così semplici
che
composti, traggono tutti i passi del ballo, come
i movimenti si trovi la cadenza, o battuta dell’armonia di quell’aria
che
si vuole ballare.
Capitolo II. Per apprendere perfettamente la Danza [1] Le cose
che
nel mondo per sola prasse e sforniti di teoria si
l’unico metodo con cui un uomo possa arrivare alla perfezione di ciò
che
apprender voglia. Pare a taluni che la Prattica s
a arrivare alla perfezione di ciò che apprender voglia. Pare a taluni
che
la Prattica sia la maestra del tutto. Io dico che
glia. Pare a taluni che la Prattica sia la maestra del tutto. Io dico
che
la Prattica è un edifizio cui per sostenersi ha b
dimostra ma non conchiude; è un’arte, e non ragione. Mostrerà taluno
che
l’aria sia gravej con appendere in una statera un
o più facile al capimento, e più adattato al nostro proposito. Ognuno
che
abbia un buon orecchio, una voce sonora e di faci
di facile apprendimento, è capace di poter cantare qualunque arietta
che
per due o per tre volte sia giunta alla sua fanta
zo dell’organo dell’udito. Ma costui nulla saprà della Musica, e quel
che
cantucchia appreso ad aria, non sarà mai a perfez
e usata e l’abilità naturale sortita. E poi non altro sa egli cantare
che
quelle cose sole a forza di pura prattica mandate
ma chi l’ascolta e sa dell’arte, distingue le dissonanze. Que’ però,
che
avranno insegnato i principi della Musica, e per
quante crear se ne possano. [2] Or così parleremo della Danza. Quelli
che
hanno volontà d’impararla perfettamente, se non s
ballo, ma sol mediante questi potran danzare tutti i balli possibili
che
nel mondo vi sono, ed esser vi possono. Ma quelli
balli possibili che nel mondo vi sono, ed esser vi possono. Ma quelli
che
, senza saperne i principi, voglion subito insegna
subito insegnarsi con la prattica questa e quella Danza per mostrare
che
in poco tratto di tempo, mercé la loro abilità, h
questi non avranno imparato nulla, e mai sapran formare un passo, non
che
un ballo a dovere; ed eccosi miseramente ingannat
a dovere; ed eccosi miseramente ingannati, e perduto tutto quel tempo
che
loro credevano doppiamente guadagnato. Non altro
iamente guadagnato. Non altro mezzo dunque v’è per riuscire nel ballo
che
una lunga sofferenza d’imparare i primi rudimenti
oni, questa succede a quella, avendo una piccola tintura di una cosa,
che
subito si voglion dare al principio di un’altra.
ro pretendo ch’esporre la veritade e manifestare non solamente quello
che
penso in me stesso, perché mio intendimento; ma p
plinare i dilettanti, mi sono occorsi simili talenti. j. [NdE] Cioè
che
ha un peso. Grave è usato qui come sinonimo di pe
o numero di dieci. Delle quali cinque hanno uso così nel ballo nobile
che
in quello da teatro, e s’appellano positure vere
e i piedi sulla terra secondo una certa e determinata misura, in modo
che
quelli tengano egualmente le lor punte rivolte in
edi sulla terra anche secondo una certa e determinata misura, in modo
che
amendue, o almeno una delle lor punte, siano rivo
erché meglio si comprendano, l’esporremo sotto gli occhi nelle figure
che
seguiranno: per la intelligenza delle quali si de
delle quali si deono prima d’ogn’altra cosa diciferare i pochi segni
che
le compongono. [5] La figura ACBD rappresenta
ere un piede dall’altro, non si dee già regolare da’ loro talloni, sì
che
giacendo questi a lato destro s’abbia da estimare
oro talloni, sì che giacendo questi a lato destro s’abbia da estimare
che
rappresentino il piè destro, ovvero giacendo a la
ino il piè destro, ovvero giacendo a lato sinistro s’abbia da credere
che
dinotino il piè sinistro: ma si è da prender rego
e lineette a’ talloni appiccate, le quali, dall’uno o dall’altro lato
che
guardino, mostrano costantissimamente l’uno o l’a
itura consiste nel tenere in tal modo i piedi appoggiati sulla terra,
che
i lor talloni si trovino egualmente l’uno all’alt
ura consiste nel tenere sì fattamente i piedi appoggiati sulla terra,
che
la parte deretana del tallone del piè che si trov
edi appoggiati sulla terra, che la parte deretana del tallone del piè
che
si trova innanzi vada direttamente a formare quas
vada direttamente a formare quasi un angolo retto sulla punta del piè
che
rimane addietro. [14] Or qui è da avvertire che l
o sulla punta del piè che rimane addietro. [14] Or qui è da avvertire
che
le addotte regole delle positure de’ piedi allora
ati sulla terra. Perciocché quando un sol piede vi si trova fermo, il
che
tratto tratto nel ballo accade, non v’ha altro ob
n v’ha altro obbligo a rispetto dell’altro il quale si trova in aria,
che
, volendolo appoggiare, si mandi giù sopra una del
enere i piedi nel ballo nobile. Ed avvegnaché alcuna volta, ne’ passi
che
si fanno col movimento circolare, i piedi si trov
ionsi solamente adoperare nella danza da teatro: tuttavia però, oltre
che
ciò nasce da pura necessità e dalla naturalezza d
ettibile. [15] Si vogliono oltre a ciò due altre cose avvertire prima
che
si conduca al termine il presente capitolo. La pr
e prima che si conduca al termine il presente capitolo. La prima si è
che
bisogna bene addestrarsi a porre in opera le rife
; ovvero come le fondamenta abbisognano all’edifizio. La seconda si è
che
si dee ognuno guardare d’esser troppo scrupoloso
edi appoggiare), non si commetterebbe alcun fallo: tanto maggiormente
che
chi balla non ha né piedi, né chi guarda nel visi
il compasso, per non incorrere o per osservare gl’insensibili difetti
che
mai possono intervenire. Perché, se nel situare i
erienza, delle cose maestra e regolatrice, ci fa alle volte conoscere
che
la disposizione o natural costituzione dello scol
[Dedica] [1] Eccellenze, [2] Le signorili e generose maniere
che
l’Eccellenze Vostre, infin da quel tempo ch’ebbi
re inverso di me, mi hanno di sì fatto peso d’obbligazioni aggravato,
che
l’aver io abbandonata la Francia, ove nacqui, par
nata la Francia, ove nacqui, parte non meno considerabile dell’Europa
che
di tutto il Mondo; l’essermi poco curato di parec
embrate cose le quali anzi mi potrebbono in picciola parte alleggiare
che
del tutto sottrarre da quella importabilissima gr
lcun altro mezzo da soddisfare al giusto insieme ed ardente disiderio
che
tengo d’andarmene tuttavia il meglio che posso al
insieme ed ardente disiderio che tengo d’andarmene tuttavia il meglio
che
posso alleviando; ed oltracciò per non offendere
ito alla luce del Mondo: la quale, perciocché soventi volte addiviene
che
, per diverse cagioni, in densissima tenebra si tr
, se per avventura gli manca il proprio lume, abbia modo, nella copia
che
ne gli bisogna, da provvedersene. Quindi messomi
ne gli bisogna, da provvedersene. Quindi messomi a nuovamente pensare
che
altro scemamento d’obbligazioni si fosse per me f
eso della vostra grandezza e la leggerezza della mia insufficienza; e
che
io posso dall’Eccellenze vostre esser colmato di
; e che io posso dall’Eccellenze vostre esser colmato di benefizi, ma
che
non posso né anche in picciola parte soddisfargli
nerosità dell’animo vostro. E prendiate con gradimento non già quello
che
vi si dovrebbe, ma ciò ch’io sono in istato di po
presentare. E dando da tempo in tempo qualche occhiata a questo libro
che
io vi óffero, piacciavi ch’io ne ritragga il frut
agga il frutto non già d’ammaestramento, ma di ricordazion delle cose
che
voi perfettamente sapete. Ed ultimamente, pregand
le cose che voi perfettamente sapete. Ed ultimamente, pregando il più
che
so e posso l’Eccellenze Vostre a tenermi sotto qu
o l’Eccellenze Vostre a tenermi sotto quella valevolissima protezione
che
finora ho goduta, finisco facendovi profondissimo
o LX. Delle Capriole [1] Le Capriole sono di varie maniere, e prima
che
cominciamo a parlar della loro diversità, mostria
e in quinta posizione, dopo si stacca il destro alla seconda in aria,
che
sarà il primo taglio, indi si porterà alla quinta
o pari, come sull’esempio addotto della “Quarta” di sopra dimostrata,
che
se aggiungendosi altro taglio, con staccare alla
che se aggiungendosi altro taglio, con staccare alla seconda in aria
che
avrà il tempo di una “Quinta”, non sarebbe più tu
Francese e terminata all’Italiana. Una “Sesta” sarebbe alla Francese,
che
farebbesi con aggiungervi altro taglio, portando
Settima” se ne aggiunge un altro con distaccare alla seconda in aria,
che
pur saria principiata alla Francese e finita all’
Italiana. In un’“Ottava” l’istesso piede porterassi in quinta avanti,
che
verrebbe tutta alla Francese. Nella “Nona” in sec
Francese. Nella “Nona” in seconda, nella “Decima” in quinta addietro,
che
questa sarebbe tutta alla Francese, e quella così
nciata e all’Italiana finita. All’“Undecima” non vi si puole arrivare
che
con un intreccio difettoso, e per quanta elastici
i Spettatori. Le Capriole devono esser naturali e si devono fare fino
che
giugner vi si possa senza scomponersi o sforzarsi
e siano tanto distese quanto ritirate. Sono i tagli di esse l’istessi
che
delle Francesi, la sola differenza consiste nel p
nza consiste nel prenderle e nel finirle. Vi sono stati de’ Ballerini
che
in detta posizione hanno avuta molta forza, e nel
sì per esser cosa nuova, sì per esser cosa difficile. Non come tanti,
che
volendolo imitare facevano una quarta alla France
presa per esempio col sinistro avanti, e dopo di averla intrecciata,
che
finir dovea col destro avanti, giravasi in aria a
l sinistro andando a raggiunger l’altro intreccia la sesta Spagnuola,
che
finisce cadendo col piede sinistro avanti. Se vuo
ata allora fa bisogno prenderla con un Contratempo, e saltisi sul piè
che
sta addietro, cacciandolo avanti e seguendo poi l
ha tempo di un’Ottava, perché, secondo il mio sentimento, quel piede
che
da dietro si porta avanti conta due tagli, e non
n fatte granite, al contrario di quelle alla Francese e all’Italiana,
che
quando le intrecciate sono più grandi, tanto semb
possono fare “addietro”, nelle quali si butta alto indietro il piede
che
sta avanti e l’altro, andandolo a raggiungere, in
intrecciando i tagli per quanto sarà capace l’abilità del Ballerino,
che
io vi sono arrivato fino alla decimasesta. Queste
cominciarsi e finirsi con tutti due a terra, o con l’istesso in aria,
che
vi stava nel principiarla, o cambiare a terra que
slargare i piedi mentre intrecciano sopra e sotto, il moto contrario
che
si fa per cadere in seconda fa riuscir così diffi
cadere in seconda fa riuscir così difficile la Capriola all’Italiana,
che
si fa con più faciltà l’Undecima presa all’Italia
con più faciltà l’Undecima presa all’Italiana e finita alla Francese
che
la Decima terminata all’Italiana. E queste sono l
ndo a contare i tagli, per quanti essi saranno avrà nome la Capriola,
che
sarà sempre di numero dispari, cadendo sopra un p
alla Spagnuola, intrecciate o battute; ed altra differenza non hanno
che
raccor le gambe e falle rancignate. § 6. Tordi
ancignate. § 6. Tordichamb saltati [15] Dissimo nel capitolo XV
che
il Tordichamb “in aria saltato” va tra il numero
to è il luogo da parlarne. Egli non altro di quello accresce e varia,
che
spiccato un salto, nel tempo che si sta in aria,
on altro di quello accresce e varia, che spiccato un salto, nel tempo
che
si sta in aria, si fa uno o più Tordichamb, come
due Tordichamb con entrambe le gambe nel tempo istesso; con quel piè
che
stava avanti facevo il Tordichamb per fuori, per
quel piè che stava avanti facevo il Tordichamb per fuori, per quello
che
stava addietro il facevo per dentro, e nella casc
etro il facevo per dentro, e nella cascata mi trovavo col piè avanti,
che
nel saltare stava indietro. A questa Capriola io
an Gorguglié. Dar quel giro opposto alle gambe era così ben difficile
che
quanti alla prova vi si metteranno conosceranno i
icarsi con la gamba medesima si previene con altro Sissonne col piede
che
stava disteso, su cui si cade; volendosi cambiar
che stava disteso, su cui si cade; volendosi cambiar gamba, col piede
che
ha fatto il primo Tordichamb si fa il Sissonne e
no. [18] Io in simile Capriola ho fatto la cascata sull’istesso piede
che
ha fatto il Tordichamp, aggiungendovi il giro, ed
ed anche far due Tordichamb col giro e cader sulla medesima gamba; lo
che
viene ad essere un Tordichamb ribaltato. La diffi
rma e l’altra farà il Tordichamb: nel cadere, si cade su quella gamba
che
stava distesa, e l’altra con qual si fece il Tord
iero. Il Salto, per avere maggiore elasticità, si prende con il piede
che
si distacca, cui darà maggiore impeto al Salto. I
iva di questa Capriola ne’ caratteri grotteschi o negli Oltramontani,
che
con abito caricato e goffo faceva un bel vedere.
era divisata; ma pure ho fatto la cascata di detta Capriola sul piede
che
ha fatto il Tordichamb, ch’egli è quasi un Tordic
a’ tempi nostri di propria invenzione. Io solo ho divisato di quelle
che
sono più comuni e più pratticate. § 8. Salto d
to è il vero salto del fiocco avanti; e non già come il fanno alcuni,
che
poco o niente soprapassano il destro col manco. [
ione: saltandosi sul manco, s’alza prima il destro e poi il sinistro,
che
deve pur di molto avanzar quello, e si cade sul s
ginocchio, e distendendolo, si salta passandolo per sopra all’altro,
che
si tiene sempre disteso, cadendosi sul medesimo p
si puol prendere a piè fermo, ma bisogna prevenirlo con altro tempo,
che
suol essere un Dégagé e un Jeté girando: non già
ltato fu da Monsieur Michel inventato, il miglior Ballerino grottesco
che
abbia dato la Francia. [30] Quelli a fior di terr
la Francia. [30] Quelli a fior di terra posson farsi pure battuti, lo
che
riesce troppo difficile. Nel spiccar del Salto, i
attuti, lo che riesce troppo difficile. Nel spiccar del Salto, il piè
che
sta disteso tra due battement sul collo dell’altr
poteva dare alla vita. Faceva un’alzata così grande in questo salto,
che
passava la testa degli uomini più alti per sotto
più alti per sotto la piegatura del ginocchio: anzi la seconda volta
che
ballai a Torino S.A.R. il Duca di Savoia, al pres
ce Regnante, faceva uscire sul Teatro il Granatiere più alto tra quei
che
facevano le Comparse, in abito di Teatro com’era,
piegatura del ginocchio. [32] Si possono far pure rancignati, e sono
che
il piede cui si passa sopra sopra si porta ritira
é nel cader giù si trovino altra volta in quinta, ma sopra quel piede
che
nel principiarla era sotto. [34] Per prendersi qu
er ordinario le quinte con quali si prende e si termina sono forzate,
che
dove va di mestiere di maggior impeto per una lev
to per una levata non si ha da cercare un’esatta posizione, ma quella
che
darà più forza al salto. [35] Quelle “fiancheggia
enendo distesa tutta la vita ed i ginocchi, basse le punte de’ piedi,
che
poi si riuniscono in prima e tornano altra volta
si nel cader giù altra volta alla quinta di prima, o sotto quel piede
che
nel principio era sopra. [38] Si possono far batt
iene perfettamente equilibrato nel primo modo, le braccia a mezz’aria
che
danno l’equal pondo al corpo, si piegano le ginoc
d’arte e non già per difficoltà del salto. Si deve aver l’accortezza
che
nel fine del salto la macchina si renda abbandona
zza che nel fine del salto la macchina si renda abbandonata di forze,
che
così starà a piombo dove cade, che se le membra s
ina si renda abbandonata di forze, che così starà a piombo dove cade,
che
se le membra si tengono piene di vigore ed irrigi
o piene di vigore ed irrigidite nel cadere risalteranno da se stesse,
che
faran perdere l’equilibrio al corpo per tenersi i
ciata in aria, sbucata in aria stessa, quando perda l’aria racchiusa,
che
la teneva in elasticità, nel cadere resta su il m
] Le “Capriole tonde intrecciate” si sono prese da tanti salti tondi,
che
invece di stare i piedi distesi alla distanza del
a a battere dietro la coscia del manco; nel cadere, si cade sul piede
che
stava disteso, e l’altro immediatamente si posa a
con i piedi uniti e la vita dritta: quando si avrà fatto mezzo giro,
che
i piedi sono verso i Spettatori, si scostano alla
ro special veduta; e da questo punto non ben preso, spesso ne avviene
che
alcuni salti riescono senza applauso. Sperienza f
cuni salti riescono senza applauso. Sperienza fatta tra due Ballerini
che
han spiccato una Capriola di egual valore: uno sc
o saputo cogliere tutti due il punto stesso. [49] Tutti i salti tondi
che
abbiamo spiegato potersi fare distesi possono far
iana, parallelo alla terra, cadendo poi obbliquo; questa non fa altro
che
mezzo giro, e si termina l’intiero sul piede che
questa non fa altro che mezzo giro, e si termina l’intiero sul piede
che
sta a terra, nel tempo che si raddrizza il corpo;
zzo giro, e si termina l’intiero sul piede che sta a terra, nel tempo
che
si raddrizza il corpo; e così va fatta volendosi
dosi fare di sbalzo. Se a fior di terra, si prende con un Contratempo
che
non sia volato, o con un Dégagé, ed allora si att
to [52] Il “Sissone battuto” è tra il numero delle Capriole. Preso
che
si sara il Sissonne (cap. XXX), dopo la piegata s
uole far tanto avanti quanto addietro, come da fianco: ma si avverte,
che
raddoppiandosi questi Sissoni, se saranno avanti
uesti Sissoni, siccome li abbiamo spiegati distesi similmente diciamo
che
posson farsi ritirati. § 15. Pistolette in ari
in aria [55] Nel parlar delle Pistolette a terra (cap. XX) dissimo
che
, oltre di quelle, vi erano l’altre “in aria”, le
come di sopra abbiamo spiegato, la sola differenza si è nel battere,
che
in quelle sono le battute intrecciate, in queste
attuto in aria” va pur tra il numero delle Capriole. Non è egli altro
che
quello spiegato (cap. XVIII); la sola differenza
egli altro che quello spiegato (cap. XVIII); la sola differenza si è
che
quello fassi in terra ed in questo, essendosi spi
van prese a piedi pari, cioè dalla prima spagnuola, dopo la piegata,
che
sarà con le ginocchia accoppiate, nel saltare si
, restando uniti. [64] Si fanno pure diversamente ed è più difficile,
che
dopo la prima ritirata si distendono i piedi, con
tende nel suo naturale. [65] Si possono fare di altra maniera, e sono
che
nel saltare le gambe pure accoppiate senza ritira
anti con l’abbassarvi sul corpo, e nella cascata si osserva l’istesso
che
abbiam di sopra esposto. [66] Tutte queste Caprio
iglianza a’ salti del Gallo, quando questo salta per volare osservasi
che
si rancigna le gambe, come nel principio, se in q
iede. [68] La difficoltà di questo salto consiste in una gran levata,
che
ha di bisogno per far bene osservare quella figur
è l’istesso di questo con la solita fermata in aria, e si differisce
che
l’alzata si fa da lato, e da lato si distendono l
o le gambe. [71] Il trattenersi fermato in aria è cosa ben difficile,
che
per poterla fare ha bisogno di grand’arte; sospen
leggerezza in aria, distendansi le ginocchia, si distacchi ben bene,
che
così potrà trattenersi alquanto. [72] Questo era
non vuole troppa alzata. [74] V’è un’altra sorte di queste Capriole,
che
vogliono una levata maggiore, e si fa tutta apert
, che vogliono una levata maggiore, e si fa tutta aperta, vale a dire
che
li ginocchi non stanno uniti, ma distesi con le g
el mentre principiava la cascata ho dato un moto circolare alla vita,
che
le faceva fare mezzo giro. [76] Queste Capriole t
specie di Capriola puol farsi pure col tempo alla Reale, vale a dire,
che
nel salto unite le ginocchia si slargano alla qua
ndo poi in prima, nel carattere di Pulcinella Francese con due gobbe,
che
tal da quella Nazione si costuma, ho fatto la cas
ta con i piedi alla quarta Spagnuola ed i ginocchi serrati e piegati,
che
stavano un mezzo palmo alti da terra, e di simil
scia andare quanto più si puote in aria, la forza di questo alto si è
che
quanto più si faccia sul fianco, più riesce bello
ar si possono da’ Ballanti virtuosi e di abilità, nelle diverse fogge
che
il valor proprio potrà suggerire.
orecchio ben dilicato a seguitar la cadenza; si dovrà fermamente dire
che
il Minuetto non sia tanto agevole, com’altri cred
d esser bene ed ottimamente ballato. Ed io porto fermissima opinione,
che
anche concesso che il Minuetto sia facile ad esse
imamente ballato. Ed io porto fermissima opinione, che anche concesso
che
il Minuetto sia facile ad esser ballato, è nondim
Minuetto sia facile ad esser ballato, è nondimeno difficilissimo, più
che
ogn’altra danza, a piacere agli spettatori; perci
nuove, e perciò difficilmente vi si possono annoiare. E da ciò nasce
che
il Minuetto, come dissi, quantunque più facile de
danze a ballare, si rende più malagevole a piacere agli spettatori: e
che
per conseguire il fine di rendersi a quelli grade
: e che per conseguire il fine di rendersi a quelli gradevole, uopo è
che
sia accompagnato dalle perfezioni di sopra recate
ornato da alcuni altri passi conformi alla sua misura e figura, cioè
che
non oltrepassano il suo valore di tempo, e che no
misura e figura, cioè che non oltrepassano il suo valore di tempo, e
che
non guastano né contraffanno la figura del Z. [3]
da riporre il capo nel suo naturale equilibrio. Avvertasi nondimeno,
che
se colui che fare intende questo piegamento di te
l capo nel suo naturale equilibrio. Avvertasi nondimeno, che se colui
che
fare intende questo piegamento di testa, non si c
ito, camminando e dando la mano, seguire il passo di Minuetto: e dopo
che
si sarà quella lasciata, nel mentre si faranno a
e chinare il capo nella divisata maniera. [6] Qui si vuole avvertire,
che
il passo Grave ed il Mezzo gittato far non si pos
Cavaliere si trova, non è adatta a potergli fare: tanto maggiormente
che
la Dama, non seguendo forse questa regola o quant
e, od altro passo, fuor quello del Minuetto. E però la via più sicura
che
bisogna tenere si è che, qualora è da porgere la
quello del Minuetto. E però la via più sicura che bisogna tenere si è
che
, qualora è da porgere la man destra, si faccia il
ero sono i passi Saltanti semplici o capriolati, i passi raddoppiati,
che
si fanno velocemente, ed i passi che girano più d
capriolati, i passi raddoppiati, che si fanno velocemente, ed i passi
che
girano più d’un quarto di giro, i quali generalme
’un quarto di giro, i quali generalmente son da schifare, come quelli
che
scompongono la persona e contraffanno la figura d
ontraffanno la figura del Minuetto. [9] Ed ultimamente è da avvertire
che
i passi o piegamenti di testa, co’ quali si può r
azia e leggiadria: dove il trapassare questo numero sarebbe lo stesso
che
voler incorrere nel grave difetto di coloro che s
ero sarebbe lo stesso che voler incorrere nel grave difetto di coloro
che
sono più vaghi degli ornamenti che della sustanza
orrere nel grave difetto di coloro che sono più vaghi degli ornamenti
che
della sustanza delle cose.
aremo in questo Capitolo del Contratempo, uno de’ principali passi, e
che
si esercita da ogni sorte di Carattere di Balleri
fatto avanti dal destro, finiente nella quarta posizione. Si avverte
che
nella caduta del salticello che si spicca su di u
te nella quarta posizione. Si avverte che nella caduta del salticello
che
si spicca su di un piede si prende un poco di ter
ta addietro nella cascata del salticello, ma i due movimenti semplici
che
finiscono in quarta si fanno pure addietro, e fuo
enza non ha. [4] In “fianco” si distingue da’ due suddetti movimenti,
che
si fanno fiancheggiati, ed il terreno che deve pr
da’ due suddetti movimenti, che si fanno fiancheggiati, ed il terreno
che
deve prendersi nella cascata si prende da lato. [
Nel “fatto in giro” si piega al solito e si rileva saltanto sul piede
che
trovasi innanzi, che sarà il destro se si gira a
i piega al solito e si rileva saltanto sul piede che trovasi innanzi,
che
sarà il destro se si gira a dritta, se a sinistra
nistra il manco; nella caduta sull’istesso piede vi si gira, e quello
che
sta che stava addietro farà un passo a cerchio, e
l manco; nella caduta sull’istesso piede vi si gira, e quello che sta
che
stava addietro farà un passo a cerchio, e con l’a
6] Quel “Disfatto” va tutto all’opposto; si rileva saltando sul piede
che
sta innanzi, e sia verbigrazia il sinistro per gi
l destro a manca, e circolando, nella caduta del salticello, il piede
che
che era addietro, restando in quarta in aria, che
stro a manca, e circolando, nella caduta del salticello, il piede che
che
era addietro, restando in quarta in aria, che poi
alticello, il piede che che era addietro, restando in quarta in aria,
che
poi si porta in quarta vera, con l’altro si finir
erché termina in posizione seconda, e serve per legarvisi altro passo
che
da essa positura va cominciato. § 3. Di sbalzo
mpo puol farsi di “sbalzo volato”, e vale una forza, un impeto di più
che
si dona al corpo, e serve o per prendere qualche
a Capriola fa di mestiere sforzarlo per far maggiore alzata al salto,
che
se prenderassi con lentezza non si potran ben rac
cità quando sta più raccolto: non essendo altro questa forza elastica
che
una continua violenza di distendersi: Vis elastic
di. Per avanzar qualche figura convien pure dargli un maggior sbalzo,
che
passar non potrassi se lentamente si fa il Contra
allerini Grotteschi, come pure da que’ di mezzo carattere. Oggi però,
che
il buon gusto si è andato raffinando, questo pass
’ Paragrafi 1, 2 e 3 posson farsi pure battuti, a’ quali niente altro
che
un battement vi si aggiunge. Si suol di frequente
agé, trovandosi in altra posizione fuor della seconda e della quarta,
che
stando in una di queste due lo staccamento si tra
, secondo la qualità del Contratempo. Sicché altra differenza non v’è
che
quella battuta, e per conseguenza cresce di un al
allo Nobile) anzi d’espormi alla lor giusta, ovvero ingiusta censura,
che
tralasciar cosa da cui possono spezialmente le Da
gusto” di chi le fa, dal conversare, e dall’aver imparato a ballare,
che
da particolari precetti; tuttavia vi sono anche a
stra, chini il corpo, o poco o assai, secondo il merito della persona
che
riverisce, la quale riguardi egli un pochetto, e
anzi, torni, nel divisato modo, a fare la Riverenza. [3] Le Riverenze
che
sono da fare camminando addietro servono ordinari
sono da fare camminando addietro servono ordinariamente nel prendere,
che
alcun fa, congedo da un altro da cui si vuol dipa
da un altro da cui si vuol dipartire. Si fanno queste in quel numero
che
si conviene, chinando il corpo, e portando, o leg
tando, o leggermente sdrucciolando, un piè dopo l’altro, per fintanto
che
sia lecito di sottrarre lo sguardo della persona
ro, per fintanto che sia lecito di sottrarre lo sguardo della persona
che
egli saluta. [4] Le Riverenze che si vogliono far
sottrarre lo sguardo della persona che egli saluta. [4] Le Riverenze
che
si vogliono fare dall’uno e dall’altro lato sono
one, e ne’ quali v’è obbligo di salutar camminando o solamente quelle
che
stanno a lato diritto, ovvero quelle che dimorano
amminando o solamente quelle che stanno a lato diritto, ovvero quelle
che
dimorano a man sinistra, o finalmente così l’une
o, ovvero quelle che dimorano a man sinistra, o finalmente così l’une
che
l’altre. Dovendo adunque il Cavaliere entrare in
a e sinistra, e nel fondo di quella, assai Dame e Cavalieri seduti, o
che
stanno in piedi, convien che, entrato che sarà in
quella, assai Dame e Cavalieri seduti, o che stanno in piedi, convien
che
, entrato che sarà in essa, faccia a tutta la brig
Dame e Cavalieri seduti, o che stanno in piedi, convien che, entrato
che
sarà in essa, faccia a tutta la brigata la sua pr
ammini, se bisogna, uno, due, o più passi, e portato, o sdrucciolato,
che
avrà col piè manco verso l’obliqua sinistra, gli
l’altra obliqua contraria, acciocché non volti le spalle alle persone
che
stanno da un de’ lati. [5] Ed ultimamente, le Riv
manersi di sdrucciolare: e quando vorrà salutare alcuno, basterà solo
che
si fermi tenendo i piedi sulla prima o sulla terz
[1] Quantunque l’invenzion della Danza sia antichissima, per quello
che
ne scrivono molti Autori che trattano degl’Invent
della Danza sia antichissima, per quello che ne scrivono molti Autori
che
trattano degl’Inventori di essa e delle Nazioni p
o le quali fu in grandissimo uso; tuttavia non si può fermamente dire
che
gli Antichi, i quali invero ballavano o saltavano
ri. Il più antico di essi fu dato alle stampe a Milano l’anno 1468, e
che
ha questo titolo: Il Ballarino perfetto di Messer
e’ Medici Gran Duchessa di Toscana. [3] I Spagnoli poi furono i primi
che
impararono la Danza Italiana, a cui aggiunsero al
iole ed il suono delle castagnette; per la qual cagione questa Danza,
che
prima si diceva Italiana, appresso ricevè due nom
ma sì faticosi e forzati. I piedi si teneano paralleli, donde nasceva
che
i passi riuscivano duri ed inflessibili. Le bracc
figure eran poco considerabili e del tutto spogliate del buon “gusto”
che
regna oggidì. Insomma questa Danza Italiana o Sp
oggidì. Insomma questa Danza Italiana o Spagnola, la quale immagino
che
a quel tempo riuscita fosse gradevole, di present
opra i più cospicui teatri d’Italia ha ballato. [4] Egli non ha guari
che
in alcuni Collegi d’Italia v’erano de’ Maestri di
zza di quella, si cominciò a disusare; ed in pochissimo tempo accadde
che
la danza Francese s’imparava per necessità, dove
furono i primi Inventori della Danza regolata, bisogna pur confessare
che
i Francesi stati son quelli che l’hanno ridotta a
anza regolata, bisogna pur confessare che i Francesi stati son quelli
che
l’hanno ridotta a miglior perfezione. Hanno essi
perfezione. Hanno essi saputo alla danza da Teatro adattare tutto ciò
che
si può immaginare di spiritoso e sorprendevole, e
cui ebbe egli l’onore di dar lezione di ballo, questa non men penosa
che
leggiadra fatica. Alla quale poi Monsieur Pecour,
no sì fattamente perfezionata la Danza, e levatala a così alto segno,
che
non solamente hanno in piccolo spazio di tempo fa
forse le più colte del Mondo tutto, a non preggiarsi in altra maniera
che
nella francesca, ballare. [6] Di queste due speci
farsi molto preggiare. E per contrario la Danza da Sala, o da Festino
che
vogliam dire, della quale io tratto nel presente
nome di Ballo Nobile. [7] Questa Danza è uno de’ tre nobili esercizi
che
s’insegnano in tutte l’Accademie e Collegi dell’E
si è il più nobile e leggiadro divertimento, così delle Corti sovrane
che
dell’altre Città cospicue. Ed in vero non v’è in
ltre Città cospicue. Ed in vero non v’è in esse cosa più magnifica, e
che
dia maggior diletto, quanto le feste di Ballo, ne
le quali si fanno ammirare e contradistinguere, tra gli altri, coloro
che
sanno perfettamente la Danza. [9] Questo nobile e
o e necessario nelle persone di distinzione, serve parimente a coloro
che
hanno bisogno, per conservarsi nella salute, di t
ale de’ detti movimenti si trovi la cadenza, o battuta, di quell’aria
che
si vuole ballare, senza la qual notizia è impossi
Capitolo I. Del Minuetto, e delle parti
che
lo compongono [1] Quantunque potrei qui francam
che lo compongono [1] Quantunque potrei qui francamente affermare,
che
avendo io sposte le sette parti principali del ba
era promisi di render chiare, mi sia dalla presa fatica diliberato, e
che
oramai sia tempo di dare alla penna ed alla mano
fare un altro Trattato a parte sul Minuetto mi sembra, per le ragioni
che
seguiranno, sì necessario, che se il primo Tratta
sul Minuetto mi sembra, per le ragioni che seguiranno, sì necessario,
che
se il primo Trattato di cui mi sono espedito, da
oso e mancante potrebbesi riputare. [2] Io mi sono del tutto persuaso
che
chiunque saprà le positure de’ piedi, gl’equilibr
assieme i passi di sopra dimostri, e muovere le braccia così ritonde
che
d’opposizione, ed ultimamente chi avrà l’intellig
i trattare delle danze in particolare. Ma d’altra parte, considerando
che
il Minuetto, sorto tra bassi natali, cioè tra’ Co
ghezza sotto Luigi il Grande, abbia incontrato una tale felice sorte,
che
da vile, umile e basso ch’egli era, per tratto di
ile e basso ch’egli era, per tratto di tempo è divenuto così pomposo,
che
fattosi del tutto dimentico della sua infima cond
nobile. Senzaché ha sortito un altro maggior privilegio, il qual si è
che
non si comincia ad imparare la danza nobile se no
col far sopra di esso uno spezial Trattato, affine di renderlo il più
che
sia possibile chiaro ed aperto, e per mostrare al
ossibile chiaro ed aperto, e per mostrare altrui il modo e la maniera
che
si convien tenere per saperlo nobilmente e leggia
odo presente di porlo in opera, così sulla linea obliqua e circolare,
che
a man destra e sinistra. Secondariamente diremo d
sì perciocché la Cadenza del Minuetto si batte per comodità di coloro
che
lo ballano, in un altro modo ben differente dall’
ultimo luogo diremo d’alcuni altri passi, ornamenti, o abbellimenti,
che
dir vogliamo, i quali posson rendere più vago e l
anza nasconde il suo natale nelle tenebre di una sì remota antichità,
che
determinatamente non si ha potuto concludere dell
o ricavar mai, e decidere con affirmazione sì fatta epoca. Quel solo,
che
possa asserirsi, si è che la sua invenzione è tro
con affirmazione sì fatta epoca. Quel solo, che possa asserirsi, si è
che
la sua invenzione è troppo lontana. [2] Presso de
i Sacrifici alle loro Deità e precisamente nelle feste de’ Baccanali,
che
dopo di aver tranguggiato de’ generosi liquori, p
china rallegrata da dolci nappelli: onde naturalmente si fa argomento
che
abbia avuto l’origine sua rozza e semplice. [3] I
lo, cui allegramente solazzavasi. In effetto osservasi, al dì d’oggi,
che
la Danza ha bisogno della spinta, ed esser ravviv
d è questa per ordinario la Musica, la quale così sveglia l’estetico,
che
dalla mestizia chiama sovvente all’allegrezza, e
la sua battuta. [4] Si vede, oltre le varie sperienze, il signoreggio
che
tiene la Musica sull’animo umano nella guarigione
he tiene la Musica sull’animo umano nella guarigione de’ Tarantolati,
che
ad una sonata dal nome stesso detta la Tarantell
tato della loro ambascia, opran da sé gli effetti puramente meccanici
che
, scossi da quel letargo mortale, si danno a salte
el letargo mortale, si danno a saltellare con moto straordinario, dal
che
si aprono i pori cutali, tramandando disciolto tu
mo Sig. Ludovico Antonio Muratori nell’Antichità d’Italia b riferisce
che
l’Anonimo Autore di una Cronica Manoscritta di Mi
i molta Antichità, descrivendo l’antico Teatro de’ Milanesi, [scrive]
che
terminato il canto si dava principio alla Danza.
da’ Romani Ludi scenici v’era pure la Danza, e specialmente in que’
che
chiamavansi Mimi. Veniva questa sorte di spettaco
e per far ridere gli spettatori: come ancora ne mantiene il suo nome,
che
l’azione e l’argomento ballante dicesi Pantomimo
pomposamente addobbata, intrecciandovi intorno vari ed allegri balli,
che
furono poi annullati da Pirro Re di Epiro per agg
litare, quando presa avea la loro difesa contro la potenza de’ Romani
che
volevano soggiogarli. [8] Tutti questi, benché ba
cevan però balli con passi regolati: onde si vuole senza verun dubbio
che
alla nostra Italia debbasi l’onore e la gloria de
anza, avendone formati i precetti e datine i documenti. [9] Per quel,
che
si avvisa fu il primo a scrivere intorno a’ balli
allavano in cadenza di Musica, erano i passi così sforzati e caricati
che
, se si mettesse il loro carattere in Iscena sareb
anno nobilitato le Sale con questo maestoso e brillante divertimento,
che
ha luogo non solo nelle nobili e civili adunanze,
nza sì Teatrale, come da Sala, sul gusto moderno, abbracciando quello
che
si usa a’ tempi nostri e ributtando tutto ciò che
abbracciando quello che si usa a’ tempi nostri e ributtando tutto ciò
che
dagli antichi veniva adoprato; e mi sono studiato
tterò di ballo da Sala. [13] Non pretendo altro da queste mie fatighe
che
l’altrui vantaggio e piacere, sgombro affatto di
Dufort : «Insomma questa Danza Italiana o Spagnola, la quale immagino
che
a quel tempo riuscita fosse gradevole, di present
in questo Capitolo del Bourrée, nel quale si trovano tante diversità,
che
in nessuno altro di tutti i passi. Costa di tre p
piegando le ginocchia con la nostra solita regola, portasi il destro,
che
sarà stato posto addietro, alla quarta avanti, e
assi naturali avanti, finienti in quarta. [3] Quell’“addietro”, posto
che
si farà similmente in quarta, e sull’istesso equi
ibrio: dopo aver piegato, invece di portare in quarta avanti il piede
che
sta addietro, si porta in quarta addietro il piè
avanti il piede che sta addietro, si porta in quarta addietro il piè
che
sta avanti, ed indietro pur faransi i due passi n
a seconda ove terminossi il primo, si piega altra volta, e quel piede
che
non fu l’ultimo a muoversi portasi in quarta, e l
pra e sotto fiancheggiato”, dal nome istesso dimostra essere un passo
che
comincia sopra e finisce sotto. Alla spiega per m
cia sopra e finisce sotto. Alla spiega per meglio intendimento. Posto
che
si farà in quarta, a cagion di esempio, col destr
he si farà in quarta, a cagion di esempio, col destro innanzi, e dopo
che
si avrà piegato, il manco facendo un mezzo cerchi
’equilibrio medesimo, e nel piegarsi si fa il mezzo cerchio col piede
che
sta innanzi e portasi in quarta addietro, e condu
trisciando, passare per la prima, e se gli darà fine col primo piede,
che
si porta in quarta avanti. Avvertasi che in quest
i darà fine col primo piede, che si porta in quarta avanti. Avvertasi
che
in questo passo, come in quello di sopra, il mezz
ello di sopra, il mezzo cerchio deve farsi stretto circolato al piede
che
sta fermo. [7] In quel “tutto sopra” non facciamo
ermo. [7] In quel “tutto sopra” non facciamo altre spieghe, ma diremo
che
comincia sopra e finisce sopra. [8] Così pure in
al giro, e quindi il primo piede si porrà in quarta sotto all’altro,
che
sarà detto giro un quarto, o al sommo mezzo e non
ere; mettesi il manco in seconda, e vi si darà fine col piede dritto,
che
portasi in quarta sopra al sinistro, senza far pi
pra. [11] In quel “sopra e sotto” si gira dalla parte opposta del piè
che
a muoversi sarà il primo, e l’altro, dall’istesso
che a muoversi sarà il primo, e l’altro, dall’istesso lato del piede
che
fa il primo moto. [12] Quel “tutto sopra girando”
sotto. [14] Quel “disfatto girando” si fa con portarsi sotto il piede
che
sta avanti, dopo già di aversi piegato e disteso,
men qui far più di mezzo giro, e girerassi dal lato opposto del piede
che
primo si muove. § 2. Aperto [15] V’è pure i
la terza, e dopo di aversi piegato si porta in quarta avanti il piede
che
sta innanzi, strisciando la terra, e dopo di aver
fine. [16] L’“aperto indietro” principiasi pur dalla terza, ed il piè
che
sta addietro, fingiamo il dritto, si porta in qua
re principiato dalla terza posizione, e nel piegare si esce col piede
che
sta avanti quasi alla seconda, indi distendendo s
al manco, con far fronte alla parte ove tenevansi le spalle rivolte,
che
, per far questo, sia di bisogno portare il dritto
olte, che, per far questo, sia di bisogno portare il dritto per aria,
che
farà quasi tre quarti di circolo, e deve girarsi
indi condurrassi il destro in seconda, e finisce il primo col manco,
che
metterassi in quarta sotto. Ciò fatto, per fare i
e metterassi in quarta sotto. Ciò fatto, per fare il secondo il piede
che
resta sopra, dopo novella piegata, si potrà in qu
che resta sopra, dopo novella piegata, si potrà in quarta, e rialzato
che
si sarà, portasi il sinistro in seconda, ed il de
n questo passo facilitò ed abbellì il tempo di prendere una capriola,
che
prima si costumava prenderla con un mezzo Coupé,
con un mezzo Sissone, oppure con un Brisé. Il mio parere però sarebbe
che
l’uso di questo passo appartiene a’ Ballerini ser
legarvi altro passo, e specialmente quando vuol farsi un Pas Troussé,
che
dopo il discacciamento del piede, questo descritt
nto appena si conosce il cambiamento del piede. Si comincia col piede
che
sta addietro, e sia per esempio il dritto, il qua
librio, si pieghino le ginocchia e portasi alla quarta in aria il piè
che
sta innanzi, esempigrazia il destro, da dove si g
terza sotto; sebben error non sarebbe portarlo alla quinta indietro,
che
questi passi Teatrali si possono abbellire con ar
esti passi Teatrali si possono abbellire con arbitrari garbi e grazie
che
vuol dargli il ballante, cui se vuole avanzar ter
terza. [26] In quello “aperto addietro in Jeté” non altro si cambierà
che
il gettato in seconda, ed il portato nell’istessa
e semplice indietro. Così pur si eseguisce in tutte l’altre divisioni
che
vorrà farsi, unendosi il mezzo Tombé della richie
ompagnando l’espressione con le braccia. Serve pure per uno furibondo
che
voglia un altro ferire, e vietato da rimorsi inte
turbar l’ordine delle cose, giacché parliamo di Bourrée, ho detto di
che
va composta questa sua specie, che basta per ades
é parliamo di Bourrée, ho detto di che va composta questa sua specie,
che
basta per adesso di averne una notizia, e quando
gato” cambia il mezzo contratempo in un passo di Bourrée aperto: ed è
che
dopo di aver fatto le due Assemblé, una col piede
si [32] L’ultima sorte di questo Bourrée è “a quattro passi”: ed è
che
ogni sorta di Bourrée di sopra spiegato puol fars
di Bourrée di sopra spiegato puol farsi a quattro passi: questo passo
che
vi si aggiunge non egli è altro che quasi un Déga
rsi a quattro passi: questo passo che vi si aggiunge non egli è altro
che
quasi un Dégagé aggiuntovi, il quale si fa di seg
Musica, o per comodo di ligarvi altro passo. [33] Non altro ci resta
che
parlare de’ loro movimenti. Tutti que’ dal § 1 fi
il corpo ben dritto e fermo in piedi. Non importa altro l’equilibrio,
che
quella linea che dall’alto al basso divide ogni c
to e fermo in piedi. Non importa altro l’equilibrio, che quella linea
che
dall’alto al basso divide ogni corpo in due parti
li, cada nel centro della base. Egli ha tanta forza questo equilibrio
che
potrebbe sostenersi sopra la punta di ago da cuci
stentano quelle alte macchine, vaste in cima e tenuissime nella base,
che
s’inalzano con meraviglia de’ spettatori; e se la
a ruina. Ma lasciamo da parte queste digressioni e torniamo a quello
che
a noi si appartiene intorno all’equilibrio del no
uilibrio del nostro corpo, base fondamentale dell’arte nostra. Diremo
che
l’equilibrio del corpo tiene nel ballo la vita dr
librio del corpo tiene nel ballo la vita dritta e ben disposta, senza
che
penda dall’uno o dall’altro lato: e prendendo un
o sopra tutte e due le piante de’ piedi e la vita ben dritta; in modo
che
se dal “Sternone”, o sia dall’osso intercostale d
piombo, dovrebbe detto piombo cadere giusto nel centro di quel spazio
che
sta tra piede e piede. II. Si equilibra il corpo
altro; ed allora bisogna inchinare appena il corpo sul lato del piede
che
sta tutto appoggiato in terra, perché non potrebb
er aria. VI. Sostenendosi il corpo sopra tutti e due i calcagni senza
che
il restante del piede tocchi affatto la terra, e
nel primo equilibrio. [3] Io non ammetto altra specie di equilibrio,
che
di altri si ammette, e che il Sign. Dufort pone n
Io non ammetto altra specie di equilibrio, che di altri si ammette, e
che
il Sign. Dufort pone nel quarto luogo, ed è: equi
punta, come si prattica da veri e virtuosi ballerini, e non da quelli
che
non vanno in questa ringa. [4] Produce la mancanz
mancanza dell’equilibrio de’ cattivi effetti. Nel Ballerino serio fa
che
le aplomb non riescano, le Attitudini cadono smor
ale senza alcun dubbio è più laudevole della prima, perciocché coloro
che
ballano sopra a questa seconda vengono del contin
tto all’altro, ed in conseguenza possono assai meglio “figurare”: nel
che
consiste una delle maggiori e più visibili perfez
que, ballando, la Figura del Minuetto, prima d’ogn’altra cosa convien
che
la Dama ed il Cavaliere, poiché avranno compiute
e facciano assieme per innanzi un passo di Minuetto: e quindi, fatti
che
avrà la Dama intorno al Cavaliere due passi di Mi
fatti che avrà la Dama intorno al Cavaliere due passi di Minuetto, e
che
questi ne avrà nell’istesso tempo fatti in giro a
opra ciascheduna linea della descritta Figura seguitino, per fintanto
che
piacerà a loro, a far due de’ nomati passi, non g
serbare questo prefisso numero, ma sì bene per meglio “figurare”: nel
che
, come di sopra è detto, consiste una delle maggio
giori e più visibili perfezioni della danza. [4] S’avverta però bene,
che
quantunque dipenda dall’arbitrio della Dama e del
’incorra in alcuno di questi difetti, la migliore e più sicura regola
che
convien seguire si è che, dopo aversi la Dama ed
sti difetti, la migliore e più sicura regola che convien seguire si è
che
, dopo aversi la Dama ed il Cavaliere lasciata la
sopra di essa per innanzi un passo di Minuetto; e nel medesimo tempo
che
lo cominceranno convien che si alzino dalla banda
n passo di Minuetto; e nel medesimo tempo che lo cominceranno convien
che
si alzino dalla banda dinanzi, quasi all’altezza
mano) e distese poi per essi leggermente le braccia nel tempo istesso
che
sarà terminato il detto passo, si diano lateralme
ro, cioè descrivendo mezzo cerchio per ciascheduno. Quindi, terminati
che
avranno i detti due passi, lascino la mano e facc
della Figura del Z un passo dalla banda dinanzi, e nel medesimo tempo
che
si richiede per adoperarlo, facciano col braccio
per adoperarlo, facciano col braccio e colla mano sinistra tutto ciò
che
fecero per addietro col braccio e colla man destr
iamento del quale alzino non già uno, ma amendune le braccia, e fatti
che
avranno nel modo divisato di sopra, i medesimi mo
e essere il conduttor della Dama, si troverà sull’obliqua dalla banda
che
s’incominciò il Minuetto, dovrà con esso lei desc
ove, se si troverà sulla parte contraria dell’obliqua, non dovrà fare
che
un mezzo giro, e condottala sul medesimo luogo do
u riflettere e considerare, le ho trovate egualmente laudevoli, posto
che
colui che fa la Riverenza si sappia sopra di quel
re e considerare, le ho trovate egualmente laudevoli, posto che colui
che
fa la Riverenza si sappia sopra di quelle positur
dall’una o dall’altra di queste due positure, poiché egli avrà scorto
che
la Dama si trova in istato di far la sua, stacchi
a la noce del sinistro ed il tallone del destro piede; e l’altra si è
che
nel tempo dell’alzata del tallone del piè sinistr
endendolo dal suo lato all’altezza della spalla, e nello stesso punto
che
egli comincerà a sdrucciolare col piè sinistro, p
piè sinistro, porti, piegando il gomito, la mano al cappello in modo
che
tutto il braccio venga a formare un mezzo cerchio
del cappello rivolto innanzi. Si vuole oltre a questo, ben avvertire
che
nel medesimo istante ch’e’ comincerà a sdrucciola
simo istante ch’e’ comincerà a sdrucciolare col piè sinistro, convien
che
a poco a poco cominci leggiadramente a piegare il
te a piegare il corpo sulla cintura dalla parte dinanzi a proporzione
che
il piè sinistro anderà sdrucciolando, acciocché,
oporzione che il piè sinistro anderà sdrucciolando, acciocché, finito
che
avrà di sdrucciolare, e nel tempo che tutto il pi
drucciolando, acciocché, finito che avrà di sdrucciolare, e nel tempo
che
tutto il piede si troverà appoggiato sulla terza
occhio destro ben disteso ed il sinistro alquanto piegato, in maniera
che
questi si trovin congiunti e la fronte dell’uno n
fronte dell’uno non isporga più in fuori della fronte dell’altro. Il
che
adempiuto, raddrizzi egli il suo corpo, e lo ripo
un quarto di giro al di dentro per la man manca: e nel medesimo modo
che
sdrucciolò col piè sinistro, sdruccioli ora col d
hé venga a porsi dinanzi al Cavaliere col quale balla; e sdrucciolato
che
avrà col piè sinistro dietro al destro alla terza
od alquanto meno, come è detto, gli faccia quella medesima Riverenza
che
si è sopra descritta. E qui termina la Riverenza
usica, qual la deve chi ad essa sola sta applicato; ma fa di mestiere
che
discerna perfettamente i due tempi, i “binari” ed
ere che discerna perfettamente i due tempi, i “binari” ed i “ternari”
che
tutte le altre misure diverse della Musica si pos
pi ridurre. Anzi, rigorosamente parlando, nella Musica non v’è misura
che
ternaria o binaria non sia; e siccome tutti i num
osson fare ch’ella non sia dupla ovvero tripla. [2] Il tempo binario,
che
è un tempo più allegro dell’altro, si adopera in
io, che è un tempo più allegro dell’altro, si adopera in quelle Danze
che
con speditezza si fanno, come sia per esempio la
manda e simili. Il tempo trinario, ch’è più largo, serve per le Danze
che
posatamente si fanno, come la Ciaccona, la Follia
ssimo, e vi ballano le furie ed altri. Ancorché vi siano altri tempi,
che
paiono più larghi e posati de’ ternari, detti “ot
nari, detti “otto duodoci”, con cui si balla l’Entrata grave e l’arie
che
i Francesi chiamano di Lure, i Passagagli, tuttav
, sicché tra questi due tempi trinari vi sono otto gradi di velocità,
che
uno ha più dell’altro. Non giova il solo saper ba
n varie sorti di passi e capriole, le suddette battute. Non v’è passo
che
non comincia dalla cascata della battuta, non v’è
v’è passo che non comincia dalla cascata della battuta, non v’è salto
che
non cade sopra la battuta di qualsivoglia tempo:
[4] Noi moderni non misuriamo la cadenza co’ passi, come gli antichi,
che
ogni passo occupava una battuta. Noi facciam corr
assi si raddoppiano, si legano di svariate fogge. [5] Male fanno que’
che
sopra un tempo “fugato” vi ballano e vi saltano “
siccome vien detto da’ ballerini grotteschi sbalzanti; come pur que’
che
sull’aria “tamburino”, quattro due andante, o su
i, acciò sia uniforme il ballare, il saltare all’andamento de’ tempi,
che
sebben sian due, binario e ternario, come s’è det
dattato il tempo della musica al suo ballo. In un tempo di “Ciaccona”
che
ha moltissimi cambiamenti, il Ballerino non perch
use”, ove si adoprano dell’“attitudini”, de’ Tableaux. Fingiamo Borea
che
invaghito di Flora, la quale lo sdegna per amor d
una variata moltitudine di passi ed azioni esprimenti il carattere, e
che
abbiano perfetta armonia con la qualità della Mus
n attitudine, qui la musica deve esser “sincupata”, o “pausata”, ecco
che
la moltitudine de’ passi non ha luogo, ma riempir
’ passi non ha luogo, ma riempir si deve la cadenza più dagli atteggi
che
da passi. Si ripiglia la fuga, va replicato il fu
n ottenere l’applauso de’ spettatori. [7] Ma torniamo alla differenza
che
passa tra tempi. Il tempo “tripola minore”, o sia
“Medio”, cioè “quattro due”, vuole due Semiminime a fare una battuta,
che
vale un sospiro. Il tempo “otto sei” vuole sei cr
ei crome a fare una battuta, e la Croma vale mezzo sospiro, l’istesso
che
la metà della Semiminima, sicché viene ad essere
e Sissonne [1] Il “Sissone” è un passo ben differente dagli altri,
che
quasi tutti principiano dal piegare, egli sebbene
e due in quinta a terra, ed il destro sopra, in quel spazio di terra
che
stava tra piede e piede, nel mentre il dritto sta
e così sarà terminato. [3] Fassi in oltre “indietro”, con differenza
che
staccasi alla seconda in aria il piè che trovasi
e “indietro”, con differenza che staccasi alla seconda in aria il piè
che
trovasi addietro, e nel mandar giù questi in quin
o, ma nell’ultima posizione, seconda in aria, si leva l’istesso piede
che
primo staccossi. Se comincia col destro, col dest
l sinistro, con l’istesso. [5] Il “fatto in giro” non accresce altro,
che
la sola quantità del giro, la quale si fa quando
si manda giù il piede alla quinta, e si gira dal lato stesso del piè
che
primo si stacca. [6] Per dirsi poi “disfatto”, la
rimo si stacca. [6] Per dirsi poi “disfatto”, la sola differenza si è
che
si gira dalla parte opposta del piede che staccas
o”, la sola differenza si è che si gira dalla parte opposta del piede
che
staccasi prima in aria. [7] Que’ raddoppiati dett
i “Doublé” sono l’istessi, fattine più di uno; con questa differenza,
che
essendo raddoppiati, avanti o addietro, si cambia
i o addietro, si cambia piede, perché si principia il secondo dal piè
che
nel primo ha finito in aria: se sono da fianco, s
si prendono tutti con l’istesso piè, poiché il primo termina con quel
che
comincia. Tante fiate in questo da lato se ne rad
rilevato”, con le stesse diversità, non altro vi si aggiunge al primo
che
un movimento nel principio piegato, ed è che comi
vi si aggiunge al primo che un movimento nel principio piegato, ed è
che
cominciasi con piegar le ginocchia, e nel distend
di sopra si è spiegato. [10] Cresce del primo movimento piegato, così
che
ne contiene quattro.
[1] Il passo “Scacciato”, ovvero “Chassé” prende il nome dall’azione
che
fassi adoprandolo; imperciocché un de’ piedi, per
brio, quindi si piegano le ginocchia, e nel distendendersi, col piede
che
trovasi addietro si percuote il piè che sta avant
nel distendendersi, col piede che trovasi addietro si percuote il piè
che
sta avanti e lo caccia alla quarta posizione inna
facendo poi un altro passo naturale alla quarta avanti con quel piede
che
l’altro percosse, sarà fatto. [3] In quell’“addie
e che l’altro percosse, sarà fatto. [3] In quell’“addietro”, il piede
che
sta in quarta posizione avanti, dopo la piegata e
percuoterà l’altro cacciandolo alla quarta addietro, e con quel piede
che
discaccia si fa altro passo indietro finiente in
co il destro piede, cacciandolo in seconda, e si termina col sinistro
che
portasi in quarta sopra. [5] Per farlo “girando”
scacciato va in seconda ed il corpo gira subito, e si finisce col piè
che
scacciò, portandosi sopra l’altro. La quantità de
l “disfatto in giro” va fatto al contrario di quel spiegato di sopra,
che
siccome il girando alla destra si fa discacciando
[10] Nell’“aperto indietro”, dopo di aversi piegato e disteso, il piè
che
trovasi avanti percuote quello che sta addietro,
i aversi piegato e disteso, il piè che trovasi avanti percuote quello
che
sta addietro, cacciandolo in quarta sotto, indi q
e quello che sta addietro, cacciandolo in quarta sotto, indi quel piè
che
scaccia va in seconda, lo scacciato in quarta ava
uto [12] In questo terzo Paragrafo parleremo del “Chassé battuto”,
che
fassi “fiancheggiato” e fassi “battuto sul collo
va sotto in quinta, il sinistro in seconda, e si termina col dritto,
che
va in quarta avanti. [14] Quel “battuto sul collo
batterà la polpa del dritto e tornerà di nuovo in quarta. Nel battere
che
farà il sinistro al destro, non lo scaccerà, né g
detto, in quarta. [15] Il “battuto disfatto” altra differenza non ha,
che
il piede di dietro batte quel d’innanzi, cui riba
e girando, il quale si accresce del moto circolare dal lato del piede
che
batte, cui dopo la battuta torna all’istessa posi
ene l’altri del Semplice. § 4. A quattro passi [18] Ogni Chassé
che
di sopra abbiamo spiegato si puol fare pure a qua
o essere un accompagnamento di braccia, di piedi, di testa, di occhi;
che
deve esprimere in qual stato di passione si trova
va la persona. [2] Vuole Monsieur de Noverre nella sua lettera quinta
che
se il ballerino non saprà di disegno, non saprà m
privo sarà di unitezza e di armonia. [3] Siccome li Maestri di ballo
che
non sanno la Musica sapranno mal disporre e compa
mincia a piegar le ginocchia, e distendendo si rileva solo quel piede
che
resta in terra, sul quale si sosterrà tutto il co
a mezzo cerchio con la palma della mano riguardante al petto, la vita
che
sia voltata per linea obbliqua dalla parte oppost
a che sia voltata per linea obbliqua dalla parte opposta a quel piede
che
sta in aria, con la testa rivolta alla parte corr
a, con la testa rivolta alla parte corrispondente, ove pur gli occhi,
che
saranno parlanti ed esprimenti lo stato del Balla
l’anzidetto. [7] Quella “indietro” non è di altro differente, se non
che
, invece di sollevarsi il piede in aria avanti, si
co: cosicché l’Attitudini, o siano innanzi, o addietro, differiscono,
che
il piede si porterà sollevato innanzi, essendo av
contrario farà l’atteggio; quell’addietro si distingue dal solo piede
che
si alza addietro, ed il braccio del suo stesso la
secondo chiamerà l’azione. [9] “In giro” niente più vi si aggiungerà,
che
un solo quarto di giro. [10] Quelle “sforzate” av
na furia l’Attitudine avanti avrà alzato il braccio istesso del piede
che
sta in aria, ed alto fuor di misura con le dita i
oprio recare una rigidezza alle membra tutte del corpo, con gli occhi
che
scintillano, i denti che digrignano come cani Mas
a alle membra tutte del corpo, con gli occhi che scintillano, i denti
che
digrignano come cani Mastini, e tutto ciò che puo
he scintillano, i denti che digrignano come cani Mastini, e tutto ciò
che
puol caratterizzare la loro essenza avvelenata, l
a soltanto una veloce destrezza nel gesteggiare. [11] Avvertasi bene,
che
la loro scompostezza e disordinazione non fa che
[11] Avvertasi bene, che la loro scompostezza e disordinazione non fa
che
non meriti tutta l’attenzione: anzi vi bisogna pi
poiché ne’ loro balli l’arie sono marcate e furiose: e di qua avviene
che
rari e rare sono que’ Ballanti che riescon in tal
arcate e furiose: e di qua avviene che rari e rare sono que’ Ballanti
che
riescon in tal carattere. [12] Ballansi questi in
ontrastare dal suo carattere, torlo dal suo sistema e metterlo in uno
che
vi sta, per così dire, a piggione. [14] Ecco il v
atta alle furie, sempre quello eseguisce, oppure un simbolo di vento,
che
va similmente ballato. Quelli di questo carattere
ento delle Braccia [1] Dettosi distesamente, e con quella chiarezza
che
m’è stata possibile, di tutti i passi del ballo n
che m’è stata possibile, di tutti i passi del ballo nobile, l’ordine
che
infin dal principio di questo trattato prendemmo,
arte del ballo men necessaria dell’altre. E perciò convenevole cosa è
che
, adoperatosi sopra di quella ogni studio, se ne d
ciascun lato non del tutto serrando le dita, né del tutto aprendole,
che
invero cosa non molto leggiadra sarebbe: ma sì ne
iti portando ciascheduna mano davanti alla presenza del corpo in modo
che
il concavo d’esse si trovi dirimpetto al mezzo d’
’ognuna delle tasche della giubba in distanza di cinque o sei dita: e
che
le braccia per lo piegamento de’ lor gomiti facci
detta misura, e di passaggio, o legamento a’ movimenti delle braccia
che
sieguono appresso. [4] Il movimento delle braccia
d appresso alzandosi un braccio, si porti innanzi nel medesimo tempo,
che
l’altro abbassandosi si dee aprire sul lato. Se s
al mezzo del ventre in distanza di quattro o di cinque dita, in modo
che
tutto il suo concavo sia rivolto verso la terra,
e si faccia di giù in su un soave giro di polso. E nel medesimo tempo
che
il braccio sinistro comincerà il suo movimento, i
si faccia soavemente un giro di polso per innanzi nel medesimo tempo
che
la man sinistra lo fa, come è detto, di giù in su
ù in su. E quivi termina il movimento delle braccia d’opposizione. Or
che
si trovano le braccia in un altro sito dal primo
l medesimo movimento, converrebbe col braccio destro far tutto quello
che
finora col sinistro s’è adoperato, e col sinistro
ll’incontro, se si cominciano partendo col piè sinistro, è di bisogno
che
vada innanzi in sul braccio dritto, e che per lo
piè sinistro, è di bisogno che vada innanzi in sul braccio dritto, e
che
per lo sinistro si faccia il contrario. E perciò
parimente due movimenti: il primo de’ quali viene adoperato nel tempo
che
un braccio, dal suo primo sito, giugne verso al m
he un braccio, dal suo primo sito, giugne verso al mezzo del ventre e
che
l’altro s’allontana dal suo lato; ed il secondo m
mento dell’intera sua misura, e di legamento ai movimenti di braccia,
che
sieguono appresso. [5] Ed ultimamente si vuole av
braccia, che sieguono appresso. [5] Ed ultimamente si vuole avvertire
che
la medesima misura di tempo la qual regola i movi
me altri credono, è l’oggetto di questa piacevole Facultà; ma l’utile
che
si ricava da essa è più del dolce; a segno che, o
le Facultà; ma l’utile che si ricava da essa è più del dolce; a segno
che
, oso dire, rendesi in un Cavaliere necessaria ed
istinguer con il saluto e con le riverenze le persone, son cose tutte
che
si apprendono dalla Danza. Né questo solo, ella d
nza. Né questo solo, ella dà pure alle membra una bella disposizione,
che
accresce aria ed un bel portamento al nostro corp
accresce aria ed un bel portamento al nostro corpo. Non pretendo dire
che
questa disposizione, qual dalla Danza vien data a
nuova simmetria: ma solo rende più disposta e ben messa quell’istessa
che
dalla natura ebbe il corpo umano. Vediamo noi per
tessa che dalla natura ebbe il corpo umano. Vediamo noi per ordinario
che
gli uomini tengono le loro membra in una positura
che gli uomini tengono le loro membra in una positura così negletta,
che
in essi non giungonsi ad osservare e distinguere
i ad osservare e distinguere tutte quelle belle disposizioni e misure
che
sono dalla natura distribuite al nostro meccanism
delle volte una buona artifiziosa disposizione cela alcuni difettuzzi
che
in certi corpi sono apposti, o per loro natura o
come è detto, appartengono al ballo nobile, l’ordine impreso richiede
che
dell’equilibrio del corpo si faccia nel presente
e luogo parola; per quindi procedere innanzi a’ movimenti ed a’ passi
che
dee fare. [2] L’equilibrio rispetto al ballo cons
ioso, ben disposto e niente forzato oltra la sua naturalezza, in modo
che
tutto il suo peso s’appoggi sopra le piante, ovve
le piante, ovvero sopra le punte de’ piedi, in quelle diverse maniere
che
or ora farem vedere. [3] Si può il corpo equilibr
o si può equilibrare tutto il corpo sopra la pianta d’un piede, senza
che
l’altro tocchi affatto la terra. E nel sesto ed u
corpo si vada trovando, or su questo or su quell’altro equilibrio: il
che
sarebbe un voler andare all’infinito, ed un voler
arebbe un voler andare all’infinito, ed un voler più tosto filosofare
che
ballare. Anzi io porto fermissima opinione che, s
r più tosto filosofare che ballare. Anzi io porto fermissima opinione
che
, se colui che balla volesse andare disaminando gl
losofare che ballare. Anzi io porto fermissima opinione che, se colui
che
balla volesse andare disaminando gli equilibri di
nando gli equilibri di ciascun passo, ponendo mente al peso del corpo
che
or si trova sulle piante, ed or sulle punte de’ p
rmare un solo passo. Ma sì solamente bisogna, per sapere, equilibrato
che
sarà il corpo in uno de’ detti modi, da qual pied
iano finire, per trovarsi il corpo in istato da poter formare i passi
che
sieguono appresso. Sopra di che dar si possono du
po in istato da poter formare i passi che sieguono appresso. Sopra di
che
dar si possono due regole generali. [5] La prima
o. Sopra di che dar si possono due regole generali. [5] La prima si è
che
, equilibrato il corpo ne i due primi modi, cioè s
ferentemente i passi coll’uno o coll’altro piè cominciare. La seconda
che
, equilibrato il corpo negli altri quattro modi, c
no in sua vece un’Assemblé. [2] Presso i Francesi è più in costumanza
che
presso di noi Italiani, perchè quelli non si cura
terreno. Alcune delle nostre Donne vogliono essere più tosto Francesi
che
Italiane: esse per risparmiar fatiga fan più vole
lle Donne a’ quali troppo cale l’altrui non men della propria gloria,
che
queste impegnano dal principio fino al fine tutto
iam da parte queste invettive e torniamo alla composizione del passo,
che
puol farsi avanti, indietro, da lato, girando fat
ticità del ginocchio, ma più a quella del collo del piede, in maniera
che
possasi fare un salticello sollevato appena da te
in quinta; nell’altre due maniere quando vi si dovrà legare un passo
che
in una di esse principia. [6] In quella “indietro
dosi come sopra si è detto, nel cader poi giù, v’è la sola differenza
che
si acquista terreno indietro, e che il destro cad
r poi giù, v’è la sola differenza che si acquista terreno indietro, e
che
il destro cade indietro in una delle tre suddette
una delle tre suddette posizioni, come chiamerà il susseguente passo
che
legarvisi dovrà. [7] La “fiancheggiata” comincia
ade prendendo terreno da lato, ed in una delle tre divisate positure,
che
neppure in questa di fianco si cade in seconda. [
si cade in seconda. [8] “Girando” è l’istessa, aggiungendosi il giro
che
si fa nel cadere in quella quantità che richiedes
stessa, aggiungendosi il giro che si fa nel cadere in quella quantità
che
richiedesi, e per esser “fatta” si gira dalla par
à che richiedesi, e per esser “fatta” si gira dalla parte di quel piè
che
si solleva in quarta in aria; per esser “disfatta
ia; per esser “disfatta”, al contrario, si gira dalla parte del piede
che
sta a terra. [9] Quella “sotto al corpo” fa pure
sto passo, il primo è il piegato, il secondo è il rialzato col salto,
che
la cascata non si giudica per movimento different
, benché non abbia figurazione alcuna, per esser un semplice staccare
che
fassi un piede dall’altro nella legazione de’ pas
dalla situazione retta, ove ritrovasi con l’antecedente contratempo;
che
se si volesse prendere dalla stessa situazione no
é si otterrà tutto. Serve anche per prevenzione a qualche “capriola”,
che
in tal caso si fa con impeto e forza. [2] Oltre d
ario, la di lui battuta piglia sopra, ed il passo, o salto o capriola
che
fosse, si prende nella caduta della battuta: come
osse, si prende nella caduta della battuta: come riempirsi il sospiro
che
va preso in aria? Se non si adopera il Dégagé, do
ù difficile assai riesce questo star fermo per entrar poi in battuta,
che
usandosi il Dégagé per riempimento. Un cieco che
trar poi in battuta, che usandosi il Dégagé per riempimento. Un cieco
che
camina con la scorta non è così soggetto ad incia
ma per una o poche volte, e questo è riserbato a que’ tali Ballerini
che
sanno il mestiere: né solo si ponno usare quest’e
il ballar di contratempo. [4] L’“intercadenza” sono quelle tali mosse
che
fansi con finire un passo fuor di battuta, ed il
attuta susseguente, e non perché l’entrata sia fuor di tempo, per ciò
che
non balla in cadenza. Ecco come si suole adoprare
intercadenza, si lega un passo sull’entrata dell’altra battuta, basta
che
niente abbia di dilezione, e che vadi uno ligato
ll’entrata dell’altra battuta, basta che niente abbia di dilezione, e
che
vadi uno ligato all’altro; questo avviene spesso,
ll’altro; questo avviene spesso, e per lo più accade a quei Ballerini
che
sono dell’arte periti: perché componere apposta i
vimento si considera in questo passo, ed è l’andante. Da queste cose,
che
sembrano di lieve momento, si conosce chi sa l’ar
oscia, di gamba accompagnato al battimento del piede. Alcuni vogliono
che
dopo la prima piegata si deve battere col piè e g
ta si deve battere col piè e ginocchio disteso, assignando di ragione
che
in questa guisa riesce più brillante. Altri prete
a guisa riesce più brillante. Altri pretendono, e con più di ragione,
che
facendosi col ginocchio piegato abbia altro merit
utti due i ginocchi. Si giuoca in tutto il tempo del passo, la coscia
che
accompagna il movimento della gamba: la battuta i
la coscia che accompagna il movimento della gamba: la battuta istessa
che
darassi darà risalto alla gamba, che la rimanda i
della gamba: la battuta istessa che darassi darà risalto alla gamba,
che
la rimanda in seconda altra volta, ma un poco più
iede destro; col sinistro, appena battuto, si fa un lieve salticello,
che
prende terreno avanti. [3] “Addietro” non altra d
che prende terreno avanti. [3] “Addietro” non altra differenza v’ha,
che
la battuta si fa addietro, cioè con la fronte di
, il di cui piede col salticello prende terreno indietro, ed il piede
che
ha battuto va pure alla seconda in aria. [4] “In
fatti alla dritta o alla sinistra, hanno sempre gli medemi movimenti
che
abbiamo fino adesso spiegato, si aggiunge il solo
movimenti che abbiamo fino adesso spiegato, si aggiunge il solo giro,
che
si fa nel salto e non puol essere più di un quart
, si fanno tutti con l’istesso piede, ed invece di finirsi, col piede
che
batte, in seconda in aria, si porta glissando all
Del Movimento delle braccia del Minuetto [1] In quella stessa guisa
che
da tempo in tempo s’andaron mutando i movimenti d
esto movimento in tre tempi: nel primo de’ quali si bassavano in modo
che
le mani giugnessero fino alla parte delle tasche
o si dava fine. [4] La terza maniera di muover le braccia si è quella
che
oggidì s’usa, la quale è parimente a tre tempi, e
cia si è quella che oggidì s’usa, la quale è parimente a tre tempi, e
che
invero è di gran lunga più nobile e graziosa dell
e graziosa delle altre due di sopra descritte, e si adopera nel modo
che
siegue: si distendano in prima liberamente e senz
mezzo di questi modi, rivolte verso la giubba. Nello stesso tempo poi
che
si piegano i ginocchi per incominciare il passo d
ue tasche: e questo si faccia nel primo tempo. Nel medesimo tempo poi
che
il piè diritto rialza il Mezzo tronco, si voglion
vogliono, piegando insensibilmente i gomiti, alzar le braccia in modo
che
ciascuna mano si venga due sole dita ad allontana
anare dalla giubba: e ciò si faccia nel secondo tempo. E nello spazio
che
si fanno i tre altri passi, i quali compiono il p
i trova a punto sul principio del secondo tempo. Avvertasi finalmente
che
questi tre movimenti in tre tempi fatti, si deono
ro: e la lor bellezza consiste nel sapergli legare assieme in maniera
che
facendogli l’uno all’altro succedere, riempiano u
iè sinistro vada cadendo giù colla gamba distesa, e finalmente caduto
che
sarà dietro al piè dritto sulla quinta positura,
i è d’un tempo, la cui battuta si trova sul movimento piegato del piè
che
cade giù. E quantunque a prima vista sembri che,
mento piegato del piè che cade giù. E quantunque a prima vista sembri
che
, compiendosi il tempo di questo passo sul movimen
ri che, compiendosi il tempo di questo passo sul movimento piegato, e
che
dovendosi al Mezzo gittato attribuire un tempo, l
adoperarsi nello spazio di due tempi; pur nondimeno, se si considera
che
il movimento piegato è comune alla cascata di que
i, perché già si trova consumato il primo movimento, altro non rimane
che
il rialzato; si comprenderà molto bene che questo
ovimento, altro non rimane che il rialzato; si comprenderà molto bene
che
questo passo debba contenere un solo tempo, la cu
empo, la cui battuta, come è detto, si trova sul piegato movimento, e
che
il secondo movimento, cioè il rialzato del Mezzo
ervire di riempimento della detta misura, e di legamento o passaggio,
che
dir vogliamo, a’ passi che sieguono appresso.
detta misura, e di legamento o passaggio, che dir vogliamo, a’ passi
che
sieguono appresso.
é. Di esso si servono per ordinario i ballanti seri ne’ maggior gravi
che
potran mai danzare; perche, fatto con dolcezza e
ran mai danzare; perche, fatto con dolcezza e dandogli quel molleggio
che
si ricerca, accresce di maestà e di gravità la da
facendolo però con destrezza ed aggiungendovi il giuoco del braccio,
che
dalla posizione contraria dona un bel vedere. Il
l farsi avanti, indietro, da lato e girando sono le sue diversità, ma
che
poco differiscon tra loro. Questo passo ha molto
a egualmente, e nel rialzare si fa un salticello sul collo del piede,
che
importa levare il solo calcagno da terra, sebbene
e levandosi affatto tutto non sarebbe errore, indi si distacca il piè
che
stava avanti alla quarta in aria avanti, e così s
ro piede, si piega con un dolce molleggio il solo ginocchio del piede
che
sta in aria, e tornandolo a portare alla quarta i
è addietro torna a portarsi indietro. [3] “In giro” non altro diremo
che
nel saltare si gira la vita nella quantità che si
giro” non altro diremo che nel saltare si gira la vita nella quantità
che
si esigge, e nel resto poi è simile a quello avan
pure ne’ tempi di Ciaccona. [4] Questo passo non puole occupare altro
che
il tempo di una battuta. [5] I suoi movimenti son
Tutto il fino adesso spiegato serve per la ben formazione de’ passi,
che
sono l’anima di questa bell’arte; e come scopo pr
ogna dell’attenzione. Io procurerò spiegarmi con la maggior chiarezza
che
mi sia possibile, ancorché l’impresa sia un poco
assosa, ove nessuno ha posto prima piede, eccettone il signor Dufort,
che
ha parlato solamente de’ “passi nobili”: ma tropp
aroso da Sermoneta; egli è così ben lontano dal nostro recente stile,
che
di altro par che sappia fuorché di ballo: sebben
a; egli è così ben lontano dal nostro recente stile, che di altro par
che
sappia fuorché di ballo: sebben crediamo avere av
i principiare un passo se non da una delle posizioni esposte, e senza
che
il corpo non fosse posto in uno de’ divisati equi
orografia; farò larga la spiega, senza metter agli occhi tante cifre,
che
recheran confusione anzi che no: né que’ segni so
ga, senza metter agli occhi tante cifre, che recheran confusione anzi
che
no: né que’ segni sono bastanti ad indicare tutti
nzi che no: né que’ segni sono bastanti ad indicare tutti i movimenti
che
fansi in un passo: ma solo vagliano da qual posit
Pistoletta a terra [1] La “Pistoletta” è un passo assai brillante,
che
si adopra da ogni sorte di Ballerino ed in tutti
olpa l’altro piede, avanzando terreno avanti con un lieve salticello,
che
appena si alzerà da terra, fatto dal sinistro, e
o si porta avanti in quinta. [2] Per essere “addietro” si cava il piè
che
sta avanti, con cui si batte l’altro avanti, che
etro” si cava il piè che sta avanti, con cui si batte l’altro avanti,
che
piglierà terreno addietro, ed il piede che nel co
i si batte l’altro avanti, che piglierà terreno addietro, ed il piede
che
nel cominciarla stava avanti si porta alla quinta
e uno addietro, così cambiando piede come tutti con un piede; quello
che
resta ad avvertire si è che il terreno si piglia
ndo piede come tutti con un piede; quello che resta ad avvertire si è
che
il terreno si piglia da quel lato del piede che è
sta ad avvertire si è che il terreno si piglia da quel lato del piede
che
è battuto. [4] In “giro” si aggiunge il moto circ
“giro” si aggiunge il moto circolare, e si gira da quel lato del piè
che
batte, e queste sono le pistolette a terra; vi so
eatro, sia bastante l’apprender la sola Danza. Molti sono i requisiti
che
in esso si ricercano. Non dico prima di saper ben
olo per mio costante sentimento e del celebre Monsieur de Noverre, ma
che
abbia pure la cognizione di varie scienzek. Il Ca
li, valente Critico dell’ Opera in Musica , di ciò dà bastante saggio
che
, sebbene non sia egli un Danzatore, ma su di ciò
che, sebbene non sia egli un Danzatore, ma su di ciò pensa così bene
che
piacemi, e sia lecito il rapportarlo. «Il Balleri
re iniziato in più discipline». Luciano nel Dialogo sulla Danza vuole
che
un Ballerino abbia l’intelligenza della Poesia, d
dell’ “azione”, del “carattere” e del “tempo”: niente meno di quelle
che
osservano i veri ed illustri poeti di Tragedie, D
lle figure. Di Musica per adattar bene il tempo e le battute a passi,
che
sia esprimente la rappresentanza, alternare il pa
tue, de’ Quadri così parlanti, ch’esprimono al vivo la loro passione,
che
mostrano negli occhi, nella positura da quale aff
porli in esecuzione quando esprimer deve quella tal quale passione, e
che
abbia in secreto di appagare i nostri sensi e di
n pretender troppo. Sembra a me troppo la presunzione di un Ballerino
che
niente sappia di queste necessarie cognizioni per
i menzionare ricerca il rapportato Noverre, nella sua Lettera Quinta,
che
abbia il Ballerino lo studio dell’Anatomia, per d
lmente di que’ Africani, Asiatici ed Americani a noi non cogniti, con
che
si possa ben porre in scena ed esprimere il carat
puol riuscire un ottimo ballerino. [4] E pur questo è poco. Son cose
che
un uomo di buona mente, e che abbia la possibilit
rino. [4] E pur questo è poco. Son cose che un uomo di buona mente, e
che
abbia la possibilità di poter coltivarsi in quest
lità di poter coltivarsi in questi studi, potrà acquistarne. Bisogna,
che
la Natura l’abbia ben formato di membri, e second
, né magra; ma di una giustata proporzione, avvenente, e ben formata,
che
sia forte e snello ciascun de’ suoi membri. k.
X. Della Pirola [Pirouette] [1] Dicemmo nel capitolo de’ movimenti,
che
il movimento circolare far si possa in due differ
ltri passi. [2] Il movimento circolare, nell’una e nell’altra maniera
che
far si voglia, si partisce in due mezzi giri: in
l giro si renderebbero impercettibili; però nel ballo altre divisioni
che
le qui indicate non hanno luogo. [3] Or ciò posto
che le qui indicate non hanno luogo. [3] Or ciò posto, convien sapere
che
si può la Pirola in due modi, cioè girando per la
gato girando ed il rialzato dopo l’aver piegato. Ed in qualunque modo
che
far si voglia, cioè di mezzo quarto, d’un quarto
de un modo dall’altro nella maggiore o minore velocità differisce, sì
che
la Pirola di mezzo giro dee farsi due volte più v
n questo modo: si pieghino i ginocchi e si porti il piede dalla banda
che
si dee girare, ed appoggiatolo a terra si rialzin
ra si rialzino i ginocchi, e si termini sulle punte de’ piedi il giro
che
si ha a fare. Contiene anche due movimenti, il pr
ali si è il piegato, con cui unitamente si porta il piede dalla banda
che
si dee girare, ed il secondo si è il rialzato, co
la gravità o serietà del corpo nel ballo nobile. Ed in qualunque modo
che
far si voglia, non val più che un tempo, la cui b
nel ballo nobile. Ed in qualunque modo che far si voglia, non val più
che
un tempo, la cui battuta si trova sul secondo mov
quarti da quella di mezzo giro non differisce, fuor solamente in ciò
che
la prima si fa una volta e mezza più veloce della
comprese. Avvertasi dunque bene in tutte le maniere di far le Pirole,
che
altra cosa è la velocità con cui girar si deono i
irole or dee essere maggiore, or minore, secondo quelle parti di giro
che
s’hanno a fare per andar bene a tempo.
medesimo si fa in variata maniera e si adatta alla qualità del tempo,
che
se ad ogni tempo si dovrebbe ligare passo differe
si possonsi ligare insieme tra loro o con dell’altri, la ragione si è
che
i salti in grande han bisogno di prevenirsi, e sp
di prevenirsi, e specialmente volendosi fare fuor di misura. Oltre di
che
, unendoli, la lena non reggerebbe alla veemenza d
i, la lena non reggerebbe alla veemenza di sì detti salti e Capriole,
che
per ben farle la gamba deve stare riposata e non
ta e non snervata, altrimenti la macchina aggitarebbesi in guisa tale
che
invece di appagare, stuccarebbe lo Spettatore. Un
sso sulla punta di quel piede sopra di cui cade. Inoltre il ballerino
che
voglia saltare non deve travagliar di gamba, non
oni, e stanchi poi non avran vigore all’elevarsi; onde fa di mestieri
che
il carattere deve essere o del tutto saltato, ovv
e, né il Grottesco, per l’Eroico, il Comico ed il Bernesco carattere,
che
per ordinario entrano ne’ balli. [3] Non solo il
utori. [4] Io ho veduto gire a terra in molte Parti que’ stessi balli
che
con la stessa Musica ed il Vestiario medesimo, ha
entire, ed in un grande non avrà più quell’aspro. Quell’aria di ballo
che
avrà piacciuta in un Teatro grande, andando in un
r non esser forniti di questi principi: lo stesso accade a’ Cantanti,
che
in un Teatro un’aria ha scosso l’Applauso univers
tico alla frase, alla maniera di porgerlo, resterà senza il vantaggio
che
potrà da lui conseguirne. Oh! volesse il Cielo, c
enza il vantaggio che potrà da lui conseguirne. Oh! volesse il Cielo,
che
Io tornar potessi negli anni freschi, ma con lo s
Io tornar potessi negli anni freschi, ma con lo stesso discernimento
che
per la Dio grazia tengo al presente, vorrei diven
Capitolo I. Del Ballo, e delle parti
che
lo compongono [1] Il Ballo è un’arte di muovere
, ed ultimamente saper tutte queste cose adoperare, sulle figure: nel
che
consiste il compimento dell’opera. [3] E per ordi
ssono nella danza aver luogo. Secondariamente diremo dell’equilibrio,
che
dee tenere il corpo nel ballo: e faremo conoscere
o, dimosterremo come bisogni muoverlo: e additeremo tutti i movimenti
che
mai si possono ballando fare ed il sommo utile ch
tutti i movimenti che mai si possono ballando fare ed il sommo utile
che
dalla lor notizia si può trarre. Innanzi poi di p
edranno in iscritto, ma eziandio nelle figure, dalle quali i capitoli
che
di tutto ciò trattano vanno accompagnati ed adorn
cessaria. E nel settimo luogo diremo della figura, ovvero del cammino
che
far dee colui che balla, su del quale voglionsi p
ttimo luogo diremo della figura, ovvero del cammino che far dee colui
che
balla, su del quale voglionsi porre in atto tutte
lui che balla, su del quale voglionsi porre in atto tutte quelle cose
che
si saranno, ne’ capitoli precedenti a quello dell
to ordine alla particolare dimostrazione delle qui sopra recate parti
che
la compongono.
ella Cadenza del Minuetto”, ch’io, resomi dimentico affatto di quello
che
si è detto di sopra nel capitolo della Cadenza, s
ntemente confermo, e sono sempre per confermare: ma sì solamente dico
che
l’aria del Minuetto, la qual è di tempo ternario,
del Minuetto, la qual è di tempo ternario, dee essere, per le ragioni
che
seguiranno, diversamente dall’altre arie, battuta
composti, per esser bene e con tutta l’esattezza ballato è di bisogno
che
ambedue le misure che esso contiene non siano bat
ne e con tutta l’esattezza ballato è di bisogno che ambedue le misure
che
esso contiene non siano battute, perciocché agevo
attute, perciocché agevolmente confonder potrebbono la mente di colui
che
balla: ma sì conviene che se ne batta una sola e
ente confonder potrebbono la mente di colui che balla: ma sì conviene
che
se ne batta una sola e che l’altra rimanga in ari
a mente di colui che balla: ma sì conviene che se ne batta una sola e
che
l’altra rimanga in aria. Per la qual cagione avve
in aria. Per la qual cagione avvegnaché il tempo ternario, o tripola
che
dir vogliamo, del Minuetto, batter si potesse in
so, e la seconda sul quarto; pur nondimeno, per non confondere coloro
che
ballano, o fargli torre in iscambio una per un’al
ma schietto e semplice quanto la natura insegna ad ognuno. Quei passi
che
si fanno nel caminare, questi sono i passi “natur
principio a questo passo, ed ognuna puol servir di fine. Il movimento
che
lo compone è l’andante caminato. Non mi distendo
a, ed in sue diversità di dietro, di fianco, di giro, perché son cose
che
la natura stessa insegna a tutti, ed ognuno credo
perché son cose che la natura stessa insegna a tutti, ed ognuno credo
che
sappia caminare. La distanza che si prenderà da p
ssa insegna a tutti, ed ognuno credo che sappia caminare. La distanza
che
si prenderà da piede a piede non è determinata, l
attato; né troppo in accorcio il grande, né troppo grande il piccolo,
che
l’uno e l’altro sarebbe difettoso. § 2. Per be
sarebbe difettoso. § 2. Per ben caminare [2] Vi sono moltissimi
che
caminano in una maniera biasimevole, e siccome la
ssono voltare al fuori, ma non troppo caricati; e per torsi i difetti
che
hanno, o per essersi viziati da fanciulli o per a
euret] [1] Il passo detto Fioretto è sì necessario nel ballo nobile
che
non si può comporre alcuna danza senza di esso, o
verrebbe incominciare col piè sinistro. Ed ultimamente è da avvertire
che
, se nel luogo del secondo passo Naturale sostitui
per vaghezza. [4] Il Fioretto in Iscacciato si fa in assai meno modi
che
il precedente, e se gli può veramente dar questo
quando si va solamente innanzi o addietro; perciocché, così nell’uno
che
nell’altro modo adoperato, un piede va a percuote
vero volendolo fare innanzi: poiché si sarà rialzato il primo passo,
che
s’era camminando piegato, il piede che adopera il
sarà rialzato il primo passo, che s’era camminando piegato, il piede
che
adopera il secondo passo va ad urtare colla noce
camminato addietro il primo passo, e dopoché si sarà rialzato, il piè
che
si trova innanzi faccia il suo passo Naturale e v
suo passo Naturale e vada a percuotere col tallone nella noce del piè
che
si trova addietro, e gli faccia fare il terzo pas
noce del piè che si trova addietro, e gli faccia fare il terzo passo,
che
viene ad essere il secondo Naturale. Ed il Fioret
sopra amenduni i piedi, si vogliono piegare i ginocchi più soavemente
che
negli altri Fioretti, e nel tempo che si rialzano
egare i ginocchi più soavemente che negli altri Fioretti, e nel tempo
che
si rialzano, è di bisogno far passare il piè manc
il piè manco per dietro al dritto nella terza positura; e nel momento
che
il piè manco tocca la terra, senza alcuno indugio
alla seconda positura, ed appresso fare il Fioretto in quella maniera
che
si vorrebbe. Ed in questo caso il Fioretto sarebb
5] Il Fioretto in Gittato è assai più laudevole, grazioso e ben fatto
che
non è il precedente. È composto d’un Mezzo gittat
Capitolo XLII. Dell’Emboité [1] L’Emboité è un passo
che
puol cominciarsi da tutte le posizioni, ma come a
dietro al sinistro e si piegano tutti e due li ginocchi, indi il piè
che
sta indietro segnerà un mezzo cerchio e si gitter
ssa di questo piede deve essere così immediata alla posata di quello,
che
si spicca un salticello, e da questo il dritto pa
egnando il mezzo cerchio, in quarta addietro gittandolo, ed il manco,
che
resta avanti, subito va indietro in quarta ancora
[4] Quell’“in fianco” si fa similmente; soltanto differisce nel fine,
che
termina in seconda col piede con cui principiollo
reno nel cader del salticello. [5] “In giro” non altro vi si aggiunge
che
la quantità del giro, il quale non dovrebbe esser
e in seconda. Per esser “fatto” si gira dalla parte istessa del piede
che
a muoversi sarà il primo; e per esser “disfatto”
rsi sarà il primo; e per esser “disfatto” si gira all’opposto del piè
che
primo si muove. [6] Il “raddoppiato” non è altro,
opposto del piè che primo si muove. [6] Il “raddoppiato” non è altro,
che
di ogni Emboité di sopra riferito se ne possono f
bravo Monsieur Carlo Lepicq. Egli il fa con tanta maestria e vivacità
che
sembra uno intreccio in aria, una capriola brilla
ia dalla stessa quarta positura, e nel piegare e distendere, il piede
che
sta con la punta a terra si porta addietro, e l’a
stro in quarta sotto o sopra, secondo chiamerà la necessità del passo
che
vi si deve legare, come per esempio dovendone acc
grave da lato. [5] Nel passo grave “in giro” non altro vi si aggiunge
che
il solo giro del corpo, e questo non deve essere
Abbiamo il passo Grave “a piè fermo”, il quale in verità non è altro
che
un piegare e rilevare. Posto che si sarà in quart
rmo”, il quale in verità non è altro che un piegare e rilevare. Posto
che
si sarà in quarta o in seconda, piegate le ginocc
nda, piegate le ginocchia con tutta la posatezza, nel rilevare il piè
che
sta innanzi si solleva da terra appoggiando la so
de’ quali dicesi “sotto al corpo”. Questo passo ha pur la differenza,
che
finisce con l’istesso piede con cui comincia. Si
istro. Si pieghi poi, e si rialzi, e glissando la punta dell’istesso,
che
appena tocchi la terra, si porti in seconda posiz
portato in aria si va distendendo a poco a poco il ginocchio fintanto
che
arriva alla seconda in aria, da dove si va portan
disteso com’è, alla quarta stessamente in aria. Questo è un movimento
che
si fa tutto dall’articolazione dell’Anca, e da’ F
cipia come il solito con la piegata, e portandosi in seconda il piede
che
sta addietro, rilevando nel tempo stesso, si rito
ta perpendicolarmente, ed è questa la seconda piegata ed il movimento
che
di più si accresce, e quindi, tornandosi a rileva
ta, de Glissade [1] Parleremo in questo Capitolo della “Glissata”,
che
puol farsi avanti, indietro, fiancheggiata, in gi
nsi i ginocchi, e distendendo il destro si porta alla quarta in aria,
che
posatolo appena in terra, col piè sinistro si gli
quel di sotto. [3] Quell’“addietro” vale l’istesso, a sola differenza
che
si stacca in quarta in aria addietro quel piè di
uarta in aria addietro quel piè di sotto, e quel di sopra glissa fino
che
arriva alla quinta sopra. [4] La “fiancheggiata”
d il manco, dopo di essersi quello abbassato, glissando va in quinta,
che
egualmente lo puote o sotto o sopra. [5] Per esse
esser “fatta in giro” fa bisogno girarsi su quel lato istesso del piè
che
prima si muove, il quale dalla posizione in aria,
rta, con dare altro moto di giro alla vita, e tutto il moto circolare
che
si fa nella glissata rigorosamente non puole esse
rare a sinistra si muove prima il destro e si porta sopra nella scesa
che
fa dalla posizione in aria, e siegue il resto di
questo Capitolo del “fioretto”, il quale è tanto necessario nel ballo
che
non v’ha quasi una Danza in cui egli non entra. S
iede destro addietro, e senza piegare si stacca alla seconda in aria,
che
senza ivi fermarsi, strisciando appena appena la
terra, si porta piegando in quarta un poco sforzata, ed il sinistro,
che
resta addietro, portisi alla terza dietro al dest
quarta avanti sarà finito. [3] Quell’“addietro” si comincia col piede
che
sta avanti, facendolo passare dalla seconda per p
vanti, si porta in terza sopra, e si rileva come prima, ed il destro,
che
si trova sotto, si porta alla quarta addietro con
econda posizione. [5] “In giro” poi se gli aggiunga il moto del giro,
che
fa il primo piede segnando un quarto di circolo,
sto in posizione, fattosi il primo passo innanzi, l’istessa piegatura
che
si fa nella fine del portamento del primo passo,
atura che si fa nella fine del portamento del primo passo, e il piede
che
trovasi indietro va ad urtare con la noce il tall
vanti, e così avrà termine. [8] Quell’“addietro” va cacciato, col piè
che
resta avanti, alla quarta addietro, dopo il primo
, col piè che resta avanti, alla quarta addietro, dopo il primo passo
che
negli altri si è adoprato. [9] Quello “in fianco”
qualche riguardo, si potrà confondere con mezzo Chassé fiancheggiato,
che
molto a quello si riferisce, ma però vi ha la sua
retto “saltato” si fa con un salticello a guisa di mezzo Contratempo,
che
si adopera prima di dare il cominciamento al fior
Nota al testo Nell’avvertimento
che
apre il suo Trattato, Magri menziona le critiche
agri menziona le critiche acerbe del “riflessionista” Francesco Sgai,
che
aveva attaccato in particolare la lingua del dett
era giustificato senza difficoltà mettendo in chiara luce l’interesse
che
lo aveva animato: “non le parole”, ma “le cose”:
ta le ignorò bruttamente: imperciocché invece di scrivere una critica
che
dovea per sua natura esser dolce, benigna e urban
re, la trascrizione del testo di Magri è stata fatta seguendo criteri
che
permettono una nuova fruizione del testo con rice
o il lettore volesse ritornare al testo originale non dovrà far altro
che
consultare la pagina digitalizzata corrispondente
le modifiche. La maggior parte delle correzioni non hanno fatto altro
che
generalizzare l’uso moderno che spesso era già pr
elle correzioni non hanno fatto altro che generalizzare l’uso moderno
che
spesso era già presente altrove nel testo. Second
→ tuttavolta. Infine, sono stati rettificati piccoli errori di stampa
che
potevano rendere difficile la comprensione del te
→ risplendere. Per quanto riguarda la nomenclatura dei passi di danza
che
danno ai capitoli i titoli, Magri offre una doppi
bbia (come per esempio il pas de “Marcel”, maître de ballet francese,
che
Magri trascrive “Marseilles”, o l’emboité, che Ma
re de ballet francese, che Magri trascrive “Marseilles”, o l’emboité,
che
Magri trascrive come “Ambuetté”). Un certo numero
passi in francese sono trascritti con delle oscillazioni ortografiche
che
mostrano una certa negligenza dell’autore o dell’
me “Flinc flanc”, scritto ugualemente “Flinch flanc”; o “Tordichamb”,
che
si ritrova sotto la forma di “Tordichamp” ou “Tor
particolare è stata rettificata e modernizza l’ortografia dei termini
che
tentano chiaramente di rendere la pronuncia di un
ore potrà ritrovare l’ortografia originale dei capitoli nella tabella
che
segue. Passi descritti da Magri (in ordine
fine condurrassi l’altro piede in seconda vera, o in quella posizione
che
chiamerà il principio dell’altro passo che vi si
era, o in quella posizione che chiamerà il principio dell’altro passo
che
vi si deve legare, potendosi con questo ripigliar
ti. [3] Volendosi fare “addietro” non altra differenza vi si aggiunge
che
, ove in quello avanti, glissando il piede, si por
ddietro pur grande, con piegar stessamente; e nel rialzarsi, il piede
che
stava fisso a terra si porta in posizione come so
nde dall’istessa seconda, e perso l’equilibrio preso, cadesi, col piè
che
va strisciando, alla quinta forzata, passandolo p
ssandolo per la prima, con dare il pendìo della vita dal lato del piè
che
sta fisso in terra, e nel rilevarsi, dopo la soli
principio è l’istesso degli altri, la caduta differisce ed è questa,
che
fassi cadere il piede che sdrucciola alla quinta
li altri, la caduta differisce ed è questa, che fassi cadere il piede
che
sdrucciola alla quinta posizione forzata addietro
e le belle arti della Danza e della Musica, egli è così commendabile,
che
vi rende l’applauso universale; nel mostrar che i
è così commendabile, che vi rende l’applauso universale; nel mostrar
che
impiegar volete l’ore, quali vi avanzano dalle se
Or io vedendo in voi questi lodevoli principi di nobile diversivo, e
che
Me scelto avete per Maestro di Ballo di una così
suna altra cosa si rende pubblica la confessione di una tenutezza più
che
in una Dedicatoria. Questa ho scelto io per pubbl
parte, di cose portate alla luce, e create dal nulla. Tutti i segni,
che
si scorgono, sono da me ideati; e posso aspirare,
avvenito a me in questo nuovo ritrovato; onde non sono fuor di dubbio
che
gl’insolenti Satiri, pieni di reo talento per ins
i fatighe, troveran materia di lacerare il nome mio, con tutto quello
che
il livore, e l’invidia potrà loro senza esatta ra
vanti, e purché non sia posato avanti a terra è sempre “mezzo Coupé”,
che
posato avanti val tutto, come in appresso diremo.
ncia dalla quarta, e dopo piegato portisi in quarta addietro il piede
che
sta avanti, e l’altro piede vada in seconda, come
piede vada in seconda, come quella di sopra spiegata. Vogliono alcuni
che
, sì in questo come in quello, l’ultimo movimento
ove sarà più facile, e massimamente se vi si deve legare altro passo,
che
in tal caso si finisce in quella posizione che po
ve legare altro passo, che in tal caso si finisce in quella posizione
che
possa servire di cominciamento all’altro passo da
tar con avvertenza e prender mira a caminar girando sulla linea retta
che
si trova da lato, che se non si va con questa acc
render mira a caminar girando sulla linea retta che si trova da lato,
che
se non si va con questa accortezza e prevenzione
to. Facciam la spiega del passo per averne più compiuta l’idea. Messo
che
si farà in prima, e piegate le ginocchia, si port
osto di quel spiegato di sopra, ove si gira da quella parte del piede
che
a moversi sarà il primo, e qui nel disfatto al co
gira dal lato opposto al piede cui fa il primo movimento: vale a dire
che
se si gira dal lato destro, il manco comincerà il
, cresce di un movimento di vita pendente, tutto da quel lato del piè
che
sta a terra. Quando si raddoppia più d’uno di que
nti pendenti si fanno opposti, prima uno tutto da un lato su quel piè
che
sta a terra, poi l’altro dall’altro sul piè corri
rispondente. Da questo moto alterno prende il suo nome di bilanciato,
che
dona le oscillazioni come una bilancia. In tutte
, che dona le oscillazioni come una bilancia. In tutte quelle maniere
che
puol farsi il mezzo Coupé, al qual si abbia piena
ngendovi il pendìo della vita, come si è detto. E male intendono que’
che
credono potersi fare solo fiancheggiato, come pur
uso simili specie di Danze; e non altro si vedono ne’ festini di Sala
che
Contraddanze, Minuetti, di rade volte un Taice ,
egnare l’uso de’ Balli composti, regolari, perché troppo vi vorrebbe,
che
un dilettante si esimesse da tai difetti. Ma perc
cadere nella stessa positura in qual principiossi: ma sotto quel piè
che
nel cominciar fu sopra. Più delle volte si è cost
iù delle volte si è costretto di terminarlo sopra con l’istesso piede
che
fu sopra nel cominciamento, e sotto con quel che
con l’istesso piede che fu sopra nel cominciamento, e sotto con quel
che
fu sotto, e talvolta dovendovisi legare altro pas
alvolta dovendovisi legare altro passo, si finisce in quella positura
che
servirà di principio al passo da ligarvi. [3] Per
: nel secondo salticello poi, con riunire i piedi, l’istessa quantità
che
fecesi nel primo. Di modo che se nel primo fu un
con riunire i piedi, l’istessa quantità che fecesi nel primo. Di modo
che
se nel primo fu un quarto, nel secondo pure un qu
. La seconda positura sforzata sempre avrà riguardo alla corporatura,
che
secondo la sua articolazione e muscolatura prende
nte fu in uso il passo di Minuetto in francese detto à la Bohémienne,
che
in toscano sarebbe lo stesso che dire alla Zingar
o in francese detto à la Bohémienne, che in toscano sarebbe lo stesso
che
dire alla Zingaresca, perciocché questa parola fr
passi in disuso, venne nel terzo ed ultimo luogo il passo di Minuetto
che
oggidì s’usa, il quale senz’alcuna contraddizione
one è assai più bello e gentile degli altri due; e sono per affermare
che
difficilmente i posteri ne saran per trovare un a
itta, e nel terzo luogo ritornando sulla sinistra, convenevole cosa è
che
partitamente, di lor trattando, si faccia parola.
poco meno della quarta positura, il quale si dee sì leggermente fare,
che
quasi divenga impercettibile, perciocché quanto p
o ed il salto impercettibile, non gli rimane altro movimento visibile
che
l’andante, e per la medesima ragione non gli si d
ento visibile che l’andante, e per la medesima ragione non gli si dee
che
un solo movimento attribuire. [10] La più bella e
lla punta; e ripiegando incontanente, dopo l’ultimo de’ quattro passi
che
formano quello del Minuetto, il ginocchio dritto,
e del piè sinistro, ed appresso adoperare gli altri passi di Minuetto
che
far si convengono. Ma perciocché vi sono alcuni i
ciò son da avvertire i primi a rialzare leggerissimamente, ed in modo
che
i talloni non facciano alcun romore, ed i secondi
o, il quale ha obbligo spezialissimo di ammendare e coprire il meglio
che
si possa le mancanze della natura coll’arte, adat
tando agli Scolari que’ passi e quelle distanze di positure de’ piedi
che
le loro disposizioni o naturali costituzioni pati
iero, ho già favellato di tutto il “Mezzo”, poiché altro non è questi
che
il principio di quegli, terminando dopo la cascat
n levarsi in aria alla seconda, il piede sul quale non si ha saltato,
che
se vorrassene pigliare un altro si fa un Dégagé c
he se vorrassene pigliare un altro si fa un Dégagé col piede medesimo
che
va in aria. [2] Il battuto puol’esser pur mezzo,
to però non puol’ essere dimezzato, per essere una legazione di passi
che
per intiero esigge tutti que’ descritti. [4] I su
iero esigge tutti que’ descritti. [4] I suoi movimenti non sono altro
che
due: il piegato e il rialzato col salto.
, Ballonné] [1] Il Giro della gamba, il quale in altro non consiste
che
in un mezzo cerchio che essa, da qualunque positu
o della gamba, il quale in altro non consiste che in un mezzo cerchio
che
essa, da qualunque positura partendo, descrive in
’empia e la corra tutta. [2] Il Battimento del piede è quel movimento
che
si fa in aria da un piede avente la sua gamba dis
ene ad incrocicchiarsi dietro al tallone, e sopra il collo dell’altro
che
si trova a terra appoggiato; ed appresso dopo ave
r addietro un passo Tronco terminato co’ battimenti del piede; il piè
che
terminar deve il detto passo, lasciata la quarta
ia, i quali i Francesi appellano Ballonné, in quella medesima maniera
che
il passo Staccato serve solo di passaggio d’una p
o passo: e perciò non s’attribuisce loro alcuna misura, od altra cosa
che
spetti a’ passi. Per esempio: volendo passare del
Capitolo XXIX. Del Passo Staccato [Dégagé] [1] Tutte le volte
che
i piedi si trovano sopra alcuna positura da cui n
i trovano sopra alcuna positura da cui non si può cominciare il passo
che
siegue appresso, è da ricorrere all’aiuto del Pas
i a terra, coll’altro si va a trovare la positura di quel cotal passo
che
si ha a fare. Per esempio, ritrovandosi i piedi s
mpo dall’un de’ lati, il quale, come è detto, non si può incominciare
che
dalla seconda posizione; in tal caso dovrà ricorr
a questo passo, a cui non si attribuisce alcuna misura, od altra cosa
che
a’ passi competa, serve solo di passaggio d’una p
sti. Chiamasi così perché prende il nome del Tempo nel qual si balla,
che
consiste in una tripola: sonata spiritosa e di mo
nsiste in una tripola: sonata spiritosa e di molte mutazioni di tempi
che
vi stanno per dentro; facendo passaggio dall’alle
de’ passi or sciolti, or ligati, or pausati, or seriosi, or languidi,
che
per mezzo vi vanno. [5] L’arie di queste si parag
si paragonano alle furie, ad una parte di Borea, alla Grande Vitesse,
che
or furiosa, or tramezzata con tante e tante moder
olo”, o con un “Duetto”, e si ballano altre tante battute, al più 32,
che
più di tanto non può ballare un Ballerino, una Ba
erino, una Ballerina, e se sen trovano chi ne balla di più, sono que’
che
, non essendo sua spezione simil sorte di Danza, v
ne simil sorte di Danza, van facendo le aplomb, le “attitudini”, cose
che
occupano molta musica, e niente ballo: in tal gui
lomb fossero adattate alla quantità della Musica, certa cosa sarebbe,
che
riuscir non potrebbe ballar più delle già dette b
egare e rilevare [1] Io non darei veramente nome di passo a questo
che
il chiamano “piegato” e “rialzato”; perciocché di
ntende di avanzare almeno un piede da quel posto in cui sia fisso, lo
che
non fassi in questo piegato e rialzato, ma si sta
rpa all’essenza della cosa. Questo “piegare” e “rilevare” non è altro
che
, posto in qualunque posizione e sopra qualunque e
la generale del piegare [2] Fermiamo per regola stabile e generale
che
nel piegare, le punte de’ piedi devono star sempr
punte de’ piedi devono star sempre rivolte al di fuori, ed i ginocchi
che
escano pur fuori, e non avanti.
nti del corpo sono pur dell’essenziali cose del Ballo. Non sono altro
che
il portare il corpo nostro da un luogo all’altro,
ovimenti possono essere o semplici o composti. I semplici sono quelli
che
fansi soli, senza esser ligati ad altra specie di
muovere il corpo in giro senza uscir dall’istesso luogo. I composti,
che
, come si disse, costano da più movimenti semplici
ici, del piegato, del caminato e del circolare, e così ogni movimento
che
si adopra congiunto a più d’uno si chiama un movi
ondo il distendimento de’ ginocchi, il quale spinge il corpo in aria,
che
pur puol dirsi movimento rialzato, senza cui né d
per pigliare il salto. La caduta non si conta per movimento diverso,
che
è un moto necessario dalla natura istessa prodott
, sebbene da nissuno vien considerato, e senza fare altra spiega dirò
che
finisce nel secondo movimento, che è il rialzato
to, e senza fare altra spiega dirò che finisce nel secondo movimento,
che
è il rialzato del Tombé, senza portare, ma disten
orcio. La prattica poi, e specialmente il Teatro imparerà alcune cose
che
io non posso qui spiegare e dimostrare: né preten
io non posso qui spiegare e dimostrare: né pretendo altro per adesso,
che
dare i primi rudimenti, per poterne ragionar con
tempo dall’uno o dall’altro piede sopra ogni altra positura di piedi,
che
sulla prima. In qualunque modo e sopra qualunque
di piedi, che sulla prima. In qualunque modo e sopra qualunque figura
che
s’adoperi questo passo, contiene quattro moviment
stro alla seconda positura. Il Contrattempo ed il Mezzo contrattempo,
che
qui appresso dichiareremo, sono que’ passi ne’ qu
ocché il grave e sostenuto portamento della persona non si scomponga,
che
deesi più tosto far sembianti di saltare che vera
ersona non si scomponga, che deesi più tosto far sembianti di saltare
che
veramente levarsi in aria.
to a Contratempo dal Cavallo per fuggire e per gettare a basso quello
che
porta, da questa azione hanno dato nome a questo
stro ambo in quarta, girando, faranno i due soliti movimenti semplici
che
formeranno altro quarto di giro, e così sarà mezz
fare i giri più grandi, siccome chiamerà la necessità di altro passo
che
vi si deve legare, e così termina il passo suddet
do, il terzo ed il quarto andanti. Non è come gli altri passi ligati,
che
costano de’ movimenti de’ passi che lo compongono
on è come gli altri passi ligati, che costano de’ movimenti de’ passi
che
lo compongono, perché il salto del mezzo Contrate
ballo nobile. [1] Si è dato finora sufficientemente ad intendere in
che
modo si deano i piedi tenere appoggiati sulla ter
oggiati sulla terra, come sia da tenersi il corpo in equilibrio ed in
che
maniera bisogni muoverlo a tempo. Or non potendos
ssi in questo luogo far parola. E ciò farò io colla maggior chiarezza
che
sia possibile, quantunque questa materia sia molt
n iscritto una chiara e distinta idea. [2] I movimenti, così semplici
che
composti, adoperati sopra le positure de’ piedi,
mi qui riferire. I quali, per secondar la presente usanza, o costume,
che
dir vogliamo (giacché ad alcuni amadori di cotal
la terra, ovvero si levi in aria. I due movimenti, piegato e rialzato
che
si trovano in questo passo, hanno il valore d’un
piedi non cammini nel far questo passo: tuttavia, a’ detti movimenti
che
lo compongono, s’è messo nome di passo Piegato e
e Rialzato, il quale, perciocché si adopera sul propio luogo, e senza
che
i piedi camminino, si descrive co’ segni a’ piedi
’ segni a’ piedi congiunti, secondo le regole date di sopra, nel modo
che
siegue.
iè destro dietro al sinistro, è di bisogno ch’e’ pieghi i ginocchi, e
che
rialzandogli salti innanzi e cada sopra il piè de
cascata del primo Gittato, ed il secondo serve di legamento al passo
che
deve appresso succedere. Quando però si voglia im
i e servirsi di qualche bello e grazioso atteggiamento per finattanto
che
giunga il punto dell’altra misura, per procedere
attanto che giunga il punto dell’altra misura, per procedere a’ passi
che
sieguono appresso.
ondo movimento. [2] Havvi eziandio un altro modo di far questo passo,
che
volgarmente passo Tronco a due tempi vien detto.
ittato. E senza distesamente recarne altro esempio, basterà di sapere
che
quando colui che balla si sarà alzato ed inalbera
istesamente recarne altro esempio, basterà di sapere che quando colui
che
balla si sarà alzato ed inalberato sul piè destro
o colui che balla si sarà alzato ed inalberato sul piè destro, uopo è
che
senza indugio ei levi in aria il sinistro allato
o e, ripiegati alquanto i ginocchi, col medesimo piè sinistro convien
che
faccia un Mezzo gittato dalla banda dinanzi alla
l fine abbia d’avere un nome da quello diverso. Immagino non pertanto
che
verisimilmente abbia il nome di Bilanciato, sì pe
i tronchi, si viene un poco ad inclinare sul fianco di quel ginocchio
che
si distende, spezialmente quando si fanno dallato
to, comeché un tempo fosse stato fosse in uso; nulla però di meno, da
che
la danza nobile s’è ridotta a miglior perfezione,
ò di meno, da che la danza nobile s’è ridotta a miglior perfezione, e
che
il “buon gusto” è arrivato al sommo, è divenuto u
che il “buon gusto” è arrivato al sommo, è divenuto un di que’ passi
che
sono andati per la sconcia lor veduta in disuso.
rmato per semplicità di natura, la quale insegna a tutti a camminare,
che
per sottigliezza d’umano pensamento o per arte. S
re naturalmente l’uno o l’altro piede. Secondariamente levando il piè
che
cammina in aria, col quale si descrive dallato un
dovesse nel secondo o nel terzo modo: ma radissime volte interviene,
che
se gli dia questo valore; per la qual cosa serve
meglio dire, di riempimento di misura. E si descrive nelle tre guise
che
sieguono.
Coupé, e quasi tutta, onde, senza far replica di spiega, diremo quel
che
vi accresce. In tutte le diverse maniere che fass
a di spiega, diremo quel che vi accresce. In tutte le diverse maniere
che
fassi il mezzo, fassi l’intiero, sol che questo p
In tutte le diverse maniere che fassi il mezzo, fassi l’intiero, sol
che
questo puol farsi a due e a tre movimenti. § 1.
menti” tutto simile al mezzo Coupé, e poi, invece di restare il piede
che
fa il secondo movimento accosto alla prima positu
ino in su o in giù, o dritto, perchè gli è necessario fare i lor moti
che
mostrino vivacità desta e non addormentata. » [tr
onderazione dell’uomo sopra i suoi piedi. « Sempre il peso dell’ uomo
che
posa sopra una sola gamba, sarà diviso con egual
a, sarà diviso con egual parte opposita sopra il centro della gravità
che
sostiene. » [traduction] [NdE Léonard de Vinci,
jambe qui est à terre. (Voyez la fìg. i, planc. VIII, etc.) « L’uomo
che
si muove avrà il centro della sua gravità sopra i
si muove avrà il centro della sua gravità sopra il centro della gamba
che
posa in terra. » [NdE ibid.] Della equiponder
[NdE ibid.] Della equiponderanza (contrepoids). « Sempre la figura
che
sostiene il peso fuor di se e della linea central
, debbe gettar tanto peso naturale o accidentale dall’opposita parte,
che
faccia equiponderanza de’ pesi intorno alla linea
parte, che faccia equiponderanza de’ pesi intorno alla linea centrale
che
si parte dal centro della parte del piè che si po
torno alla linea centrale che si parte dal centro della parte del piè
che
si posa, e passa per tutta la soma del peso sopra
remarque la fig. i, planc. IX ; fig. i, planc. X, etc.) Della figura
che
va contro ’l vento. « Sempre la figura che si muo
nc. X, etc.) Della figura che va contro ’l vento. « Sempre la figura
che
si muove contra ’l vento per qualunque linea, non
Rigodone, de Rigaudon [1] Non consiste in altro questo “Rigodone”,
che
in una composizione di Contratempo e di una Assem
onda posizione in aria, rimettendolo poscia nell’istessa quarta: ciò,
che
vale il Contratempo. Quindi per far l’Assemblé, s
l corpo, con la quale si darà fine al Rigodone. [2] Questo è un passo
che
si fa sempre sotto al corpo. Presso i Francesi è
Rigaudon , e sono queste in tempo binario: Contraddanze a Quadriglie,
che
non solo vengono riempiute da questo, ma pure di
glia al passo naturale; ed in effetto è tale. La sola differenza si è
che
nel passo naturale non si ha da fare altro modo,
è che nel passo naturale non si ha da fare altro modo, se non quello
che
naturalmente esige il passo cennato, come divisam
al dritto in quarta o in seconda, come vorrà la necessità dell’azione
che
vuolsi esprimere: ma questo piè deve soltanto con
Serve pure per prendere in atto genuflesso una mano e baciarla ad uno
che
rappresenta la parte di Monarca; ed in altri atte
olo XXVI. De’ Mezzi Passi Gravi [1] Vi sono li “mezzi Passi Gravi”,
che
si posson fare con l’istessa diversità degli altr
sson fare con l’istessa diversità degli altri; han la sola differenza
che
questi finiscono nel secondo movimento, vale a di
condo movimento, vale a dire dopo di aversi piegato e rilevato, senza
che
vi si aggiungesse l’ultimo movimento andante.
gli dalla terza positura vera ed in questa finisce; ma sotto quel piè
che
in principiarlo fu sopra. Si fa avanti, fianchegg
, non si va sull’istesso lato, ma dall’altro, e si comincia col manco
che
sta sopra, cui farà tutto ciò che ha fatto il des
dall’altro, e si comincia col manco che sta sopra, cui farà tutto ciò
che
ha fatto il destro, e questo, quello che ha fatto
ta sopra, cui farà tutto ciò che ha fatto il destro, e questo, quello
che
ha fatto l’altro. [4] Similmente fassi “in giro”.
che ha fatto l’altro. [4] Similmente fassi “in giro”. Non altro si fa
che
, volgendosi punta e calcagno, si dà il moto in gi
ivisioni, o sian maniere da farsi, comincia come l’altri e differisce
che
, gittato il piede che si avrà staccato in aria, i
re da farsi, comincia come l’altri e differisce che, gittato il piede
che
si avrà staccato in aria, invece di alzar l’altro
leva la punta di tutti e due li piedi. [2] Ha l’istessi due movimenti
che
si contengono nel Jeté semplice.
i quattro tempi, consistenti in tre passi ed un salto. Il primo passo
che
si adopera nella Composizione del Troussé è un “m
ro”, ed il salto sarà un’Assemblé “sotto al corpo”. Questo è un passo
che
si fa sempre in giro. [2] Per annoverare i suoi m
verare i suoi movimenti si uniscono tutti quelli ch’entrano ne’ passi
che
lo compongono.
non perciò egli non vi sia. Per non replicare altra spiegazione, dico
che
ha le stesse differenze dell’intiero, principia e
va mai solo eseguito, ma serve per pigliarvi qualunque sorte di passo
che
va piegando principiato. Fatto questo, vi si può
ncipiato. Fatto questo, vi si può spiccare una capriola all’Italiana,
che
senza bisogno di altra piegatura puol servire l’i
steso, e portisi altra volta alla posizione prima in aria. Si avverte
che
quando si distende il ginocchio del piede che for
ima in aria. Si avverte che quando si distende il ginocchio del piede
che
forma il cerchio, l’altro su cui resta il corpo a
Si adopera da tutte le tre specie de’ Ballerini, con tal differenza,
che
per ordinario nel ballo grave si fa con ogni posa
volte nel salto istesso, ed in tal caso si fa tutto in fianco, senza
che
dalla prima si portasse alla quinta. La Musica è
tolo XLIII. Del Fouetté [1] Il Fouetté è un passo assai brillante,
che
suol servire per fine di cadenza, come il Ballott
guito poi in Teatro vi si aggiungono per fine due Assemblé: la prima,
che
si prende dall’istesso piede che sta in aria, por
ono per fine due Assemblé: la prima, che si prende dall’istesso piede
che
sta in aria, portandolo alla quinta avanti, e l’a
o più si usa o in principio di una parte, oppure per fine di cadenza,
che
facendosi solo è qualora vogliasi legare ad altro
dò” non è formazione di nuovo passo, ma qualunque legazione de’ passi
che
si fa in giro e tornando a raddoppiare l’istessi
e con gli altri passi accennati; questa unione e replica de’ passi fa
che
chiamasi Rondò, e questo per ordinario si forma d
ma di Bourrée, di Chassé, di Glissate, di Jeté e simili passetti, pur
che
siano replicati, sono a Rondò.
ove termina il Passo di Rigodone. [2] E finalmente si vuole avvertire
che
al fine del detto passo è di bisogno che vada con
inalmente si vuole avvertire che al fine del detto passo è di bisogno
che
vada congiunto a un Passo Staccato, il quale, com
ccato, il quale, come a suo luogo farem vedere, non consiste in altro
che
in islontanare e staccare un piede dall’altro per
per mandarlo giù a quella positura donde il susseguente passo convien
che
parta: purché però partir non debba dalla prima p
te della Capriola; anzi più ad essa si accosta un Assemblé in fianco,
che
un Brisé. Questo passo presso i Francesi è in gra
e un passo brillante; come in effetto fa gran mostra in que’ ballanti
che
hanno una somma vivacità nel piede, più che non f
n mostra in que’ ballanti che hanno una somma vivacità nel piede, più
che
non fa una Capriola in un altro. In verità poi, t
si vuol prendere col piede destro, posto in qualunque posizione fuor
che
nella prima e nella seconda, ma la migliore è sem
Coursé somiglia molto alle Quarte Capriole Italiane scorse in fianco,
che
volendo segnare una d’esse senza intrecciare vien
costa alla prima posizione e batte leggermente il tallone del destro,
che
manda in seconda, ed esso cade dove percosse e ne
. [3] Si possono pur fare in giro, ne’ quali niente altro si aggiunge
che
il moto circolare, e nel resto è tutto simile a q
Del passo Sfuggito [Echappé] [1] Il Passo Sfuggito, non altrimente
che
il Saltante sposto di sopra, comeché sia annovera
e danze composte, ove si dee ognun guardare di far entrare que’ passi
che
di leggieri possono il grave e sostenuto portamen
ndo scappare e scorrere alla seconda positura. E nello stesso momento
che
sopra d’essa si giugne bisogna levarsi nuovamente
Ballotté [1] Nella voce questo Ballotté si confonde col Ballonné,
che
la sola differenza non è altra, che la mutazione
allotté si confonde col Ballonné, che la sola differenza non è altra,
che
la mutazione di una sola lettera: ma questa mutaz
iò non ne divisaremo con distinzione. [3] I movimenti sono tutti que’
che
in tre Jeté ed in una Assemblé entrano.
lato, i quali riempier dovendo un solo tempo, ne viene in conseguenza
che
ciascun di essi si debba fare due volte più veloc
un passo col piè sinistro alla seconda positura, e nel medesimo punto
che
si rialzano, si dee subitamente sdrucciolare col
di riempimento di tempo per finattantoché arrivi la battuta del passo
che
siegue appresso.
arde [1] Il passo di “Gagliarda” era molto in uso tra gli antichi,
che
il costumavano ne’ balletti a due chiamati balli
pramo anche fatto a Carré, come diremo a suo luogo. Questo è un passo
che
solamente si fa da lato. [2] Per farlo, si metter
scia alla quinta avanti. Questo passo, se si fa in grande, quel salto
che
si è detto di farsi sul collo del piede, ciocché
o in aria con fare un mezzo cerchio e lasciasi cadere sopra il manco,
che
è movimento di un Jeté; invece di questo Jeté vi
in questo girando non si fa lo Chassé intiero ma se ne fa mezzo si è
che
facendolo intiero e legandosi poi l’Assemblé o un
si è che facendolo intiero e legandosi poi l’Assemblé o una Capriola
che
vi si potrà benissimo attaccare invece di questa,
sopra un sol piede, ed ultimamente facendo un passo Semplice col piè
che
rimane in aria; ed avrà tre movimenti, cioè il pi
o a tre movimenti col tenersi i piedi sulla medesima positura, e modo
che
s’è detto del precedente, sia quest’altro: s’equi
e si trova in aria, si faccia un passo Semplice sopra quella positura
che
la composizione della danza richiede.
ezzo Fouetté [1] Per farsi mezzo, si finisce al secondo movimento,
che
importa la piegata portando in quinta in aria il
in aria il piede destro, da qual piegata si puol prendere altro passo
che
comincia piegando, siccome sarà un Brisé o passo
sti v’è il “Saltato”, Sauté detto in Francese, nel quale con quel piè
che
sta a terra si fanno tanti salticelli, a guisa di
hio per portare il piede avanti o addietro si faranno de’ Battimenti,
che
cadono sempre alla prima in aria. [6] I movimenti
ivisato passo sono quattro sino al segno * apposto. Il primo è quello
che
si fa quando il piede si cava alla seconda in ari
a avrà luogo, quando vi si dovrà attaccare un altro passo differente,
che
va piegato cominciando, o un salto o una capriola
perché così piglia maggiore elasticità. [2] Gl’Italiani, come quelli
che
sono portati per le capriole, se ne servono di fr
Capitolo XXXIII. Passo di Sarabonda [1] Credono quasi tutti
che
il passo di “Sarabonda” e di “Gagliarda” sian l’i
ro a guisa di salticello, ma veramente non si leva la punta da terra,
che
è un moto del collo del piede, sebbene saltandosi
e, del qual questo mezzo manca; cosicché costa di due soli movimenti,
che
sono il piegato ed il disteso scacciando. [2] Que
i come girando. Non piglia altro il solo mezzo Chassé battuto girando
che
un quarto, o mezzo giro al più; e con l’altra leg
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