(1779) Trattato teorico-prattico di ballo « Trattato teorico-prattico di ballo —  Parte prima — Capitolo XLV. Della Pirola, de Pirouettes »
/ 775
(1779) Trattato teorico-prattico di ballo « Trattato teorico-prattico di ballo —  Parte prima — Capitolo XLV. Della Pirola, de Pirouettes »

Capitolo XLV. Della Pirola, de Pirouettes

[1] La Pirola è un passo che si fa sempre girando sull’istesso terreno. Si puol girare la vita o per un quarto, o per mezzo, o per tre quarti, o per giro intiero. Si fa in diversissime maniere, si gira a dritta, a sinistra, si fa disfatta, sotto al corpo sostenuta, forzata incerta, bassa, ritirata, ponta e tacco, tacco e ponta, distesa aperta, incrocciata; e si suol principiare dalla quarta posizione.

[2] Volendosi fare “a dritta” con un “quarto di giro”, si porta il piè destro che sta avanti, in quarta addietro, distese le ginocchia, segnando un mezzo cerchio in aria, finché arriva alla seconda in aria, da dove cominciano a piegarsi i ginocchi, finché arrivati alla posizione quarta già detta, e questo portamento con tal piegata serva per regola generale di dare un garbo alle Pirouettes, piegati dunque li ginocchi, si porta la sola punta a terra, alzando il calcagno dell’altro piede, e si rileva sulle due punte de’ piedi, tenendosi l’equilibrio del corpo nel modo secondo (cap. IV n. 29), e fisse le punte a terra, e propriamente sull’istesso terreno a guisa d’asse, vi si gira il corpo, con far la vita linea parallela alla linea che stava orizontale al fianco destro.

[3] Se vuol farsi “mezzo giro”, si tratterrà sull’istesso metodo, ed il piede portasi in quinta addietro, e girando nell’istessa guisa si deve trovare col petto ove tenevansi le spalle.

[4] Per farne “tre quarti” si porta in quinta sforzata addietro, e girerassi fintantocché si farà fronte a quella parte ove si teneva il fianco sinistro.

[5] Per farla “intiera” si piglia col piede che devesi portare indietro una posizione fuor di misura sforzata, e girando si deve trovare nella stessa situazione come principiossi.

[6] Per girarsi alla sinistra, si comincia col piede manco avanti, che poi portasi addietro, e si gira alla sinistra, in una delle quattro quantità.

[7] Per esser “disfatta” vale dalla portata del piede, che, invece di portarlo addietro dal suo lato, si porta avanti al piede che sta in terra, e si gira determinatamente alla quantità bisognevole.

[8] Per far la Pirola “disfatta a piè fermo” si situa in quarta col destro per grazia di esempio avanti, da ivi stesso alzasi sulle punte e girasi a sinistra, che voltata per un quarto la vita si poserà e resterà addietro il piede che stava avanti. Questa Pirouette non può far più di un quarto di giro, che per farne mezzo, al sommo, fa di mestiere piantarsi in quinta sforzata.

[9] La Pirouette dicesi “sostenuta” quando nel giro non si usa velocità, ma si aggirerà aggitatamente, e ciò dipende dalla Musica, s’ella sarà patetica.

[10] Vi sono le Pirole “forzate incerte”, le quali si fanno sulla punta di un solo piede, sopra il quale velocemente volgesi per quanti più giri si potran fare; e perciò chiamasi “incerta”, che non dipende dalla volontà del ballante far più o meno giri, ma quanto la sua abilità ed agilità farà capace. I Ballerini tante volte uniscono a questa pirola de’ Tordichamb, o alcuni Battimenti fatti e disfatti, o alcuni molleggi di ginocchi con quel piede che deve stare in aria, quando si girerà sulla punta dell’altro, ed è permesso al serio in tal caso di farla sostenuta.

[11] La pirola “bassa”, che pure è incerta e forzata, puol farla il solo Ballerino Grottesco, e si fa con li ginocchi piegati e girando velocemente sulla punta di un piede.

[12] La “pirouette ritirata” è solamente propria pur del Grottesco, e fassi che nel mentre si gira sulla punta di un piede, l’altro si tiene appoggiato al ginocchio dello stesso piede che gira, o dietro la piegatura del medesimo ginocchio. Questa Pirola va pure tra il numero dell’incerte.

[13] Quella “ponta e tacco” è propria ancor del solo Grottesco, ed è che la punta del piede che sta in aria si appoggia al tacco del piè su cui si gira, ed è questa Pirola incerta pure.

[14] Al contrario, quella “tacco e ponta”, nella quale il tacco del piè che sta in aria si mette sulla punta del piè che gira. Appartiene ella pure al Grottesco, ed è incerta.

[15] La Pirola “distesa aperta” si fa girando in sopra una punta di piede, tenendo l’altro alla distanza della seconda in aria e ben distesi li ginocchi. È una delle forzate incerte e si puol fare da tutti i caratteri.

[16] Al Grottesco si appartiene la Pirola “incrocciata”, ch’ella è ancora incerta, e fassi così: il piede che non tocca terra si mette sul collo del piede sopra cui si gira.

[17] Ve ne sono dell’altre, ma perché si riferiscono a queste le tralasciamo da parte.

[18] Tutte queste Pirouettes han di bisogno di un grande equilibrio, anzi tutte da esso dipendono, come pure fa di mestiere da farsi in un piano leviato per farsi quantità di giri. Io son giunto a fare nove giri col beneficio di aver trovato nel Palco ove girar senza intoppo, e chi vuol far gran pompa di queste Pirole si guardi di non farle in parte che non sia bene appianato, ove facilmente si perde l’equilibrio, ed ecco la cattiva riuscita della Pirola.

[19] Il rinomato Sig. Vestris fiorentino, all’attual servizio del Re di Francia, è tanto franco con queste Pirouettes che con una sola di esse puol sorprendere un Teatro intiero. Egli nel tempo dell’istesso giro cambia due e tre volte piede, senza fermarsi ed interrompere il giro, cosa veramente di eterna ammirazione: ma quello che reca più stupore si è, mentre serve nel giro con tutta la possibile celerità, si ferma improvisamente e resta in aplomb con una franchezza sì particolare, che immobile resta in quello equilibrio.

[20] Rispetto alle aplomb non v’è chi al chiarissimo Monsieur Pitrot paragonar si possa. Egli è arrivato a stare per due minuti in aplomb, e nell’atto istesso ha fatto tutti i Battement possibili, fatti, disfatti, alti, bassi, distesi, sul collo del piede, e quanto l’arte di un’esperto Ballerino eseguir possa, vi ha fatto pure de’ Tordichamb in variate maniere: ma non questo solo è degno di meraviglia; il più si è che lui non istà in equilibrio come gli altri su mezza pianta di un piede, ma inalbera la vita tutta sulla punta del maggior dito del piede, e distende così perfettamente tutte le articolazioni che tutta la coscia, gamba, e piede istesso cadono in linea perpendicolare. Nella fine delle sue parti “a solo”, quando sta tutto anelante e difficilmente per conseguenza a prendere un esatto equilibrio, si pianta in aplomb più fermo che un Uomo aggiato e fresco non sta sui propri piedi. Cose che paiono sopranaturali, eppure n’è testimonio di vista tutta l’Europa.