(1779) Trattato teorico-prattico di ballo « Trattato teorico-prattico di ballo —  Parte prima — Capitolo XLII. Dell’Emboité »
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(1779) Trattato teorico-prattico di ballo « Trattato teorico-prattico di ballo —  Parte prima — Capitolo XLII. Dell’Emboité »

Capitolo XLII. Dell’Emboité

[1] L’Emboité è un passo che puol cominciarsi da tutte le posizioni, ma come abbiam detto sempre si preferisce la quarta all’altre, per esser la più comoda; e si fa o con l’uno o con l’altro piede. Si fa avanti, indietro, in fianco, in giro fatto e disfatto, e raddoppiato, doublé.

[1] Per farlo “avanti” si ponga, per grazia di esempio, il piede destro dietro al sinistro e si piegano tutti e due li ginocchi, indi il piè che sta indietro segnerà un mezzo cerchio e si gitterà in quarta avanti, ed appena questo posato, il sinistro con un movimento naturale si porta in quarta avanti: la mossa di questo piede deve essere così immediata alla posata di quello, che si spicca un salticello, e da questo il dritto passa alla quarta avanti; sicché questo Emboité termina con l’istesso piede con cui comincia, e comincia indifferentemente o con l’uno o con l’altro piede, purché sia indietro il piede, e termina innanzi, dal cui fine piglia la denominazione “avanti”.

[2] Dissi, nel portare il primo piede da dietro in avanti, “si gitterà”: non a caso mi son servito di tal termine, perché ivi si dà moto di Jeté, e perciò distinsi in appresso la portata dell’altro piede, dicendo “con un movimento naturale”.

[3] Quelli “indietro”, tutto al contrario, principia innanzi ed ha fine “indietro”, e si fa così: sia verbigrazia il dritto in quarta avanti, dopo la piegata passa questo istesso, segnando il mezzo cerchio, in quarta addietro gittandolo, ed il manco, che resta avanti, subito va indietro in quarta ancora, ed il dritto va pure in quarta addietro. Nella gittata si fa il solito salticello; va ciò di supposto.

[4] Quell’“in fianco” si fa similmente; soltanto differisce nel fine, che termina in seconda col piede con cui principiollo, avanzando da lato terreno nel cader del salticello.

[5] “In giro” non altro vi si aggiunge che la quantità del giro, il quale non dovrebbe esser più di un quarto o al sommo mezzo, sebbene alcune delle volte si fa di più, ma ciò per mera necessità, e finisce in seconda. Per esser “fatto” si gira dalla parte istessa del piede che a muoversi sarà il primo; e per esser “disfatto” si gira all’opposto del piè che primo si muove.

[6] Il “raddoppiato” non è altro, che di ogni Emboité di sopra riferito se ne possono fare con la maggior prestezza quanti se ne vorranno.

[7] Questo passo è il favorito del nostro bravo Monsieur Carlo Lepicq. Egli il fa con tanta maestria e vivacità che sembra uno intreccio in aria, una capriola brillante.

[8] Quattro movimenti si contengono in questo passo, il primo è il piegato, il secondo il rialzato, il terzo ed il quarto sono andanti.