(1779) Trattato teorico-prattico di ballo « Trattato teorico-prattico di ballo —  Parte prima — Capitolo XXXI. Del Mezzo Sissone »
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(1779) Trattato teorico-prattico di ballo « Trattato teorico-prattico di ballo —  Parte prima — Capitolo XXXI. Del Mezzo Sissone »

Capitolo XXXI. Del Mezzo Sissone

[1] Il Sissone, sia semplice o rilevato e di qualunque altra divisione, fuorché il raddoppiato, si puol dimezzare con terminarlo nella piegata di entrambi i ginocchi, senza sollevarsi dopo la cascata. Questo mezzo allora avrà luogo, quando vi si dovrà attaccare un altro passo differente, che va piegato cominciando, o un salto o una capriola, e specialmente vien molto usitato quando si vuol fare la Capriola sotto al corpo, perché così piglia maggiore elasticità.

[2] Gl’Italiani, come quelli che sono portati per le capriole, se ne servono di frequente, e molto più i Grotteschi Saltatori: i Seri poi vi aggiungono un pas Brisé, legano il mezzo Sissone, e quindi spiccano una vaga Caprioletta.

[3] Questi mezzi mancano dell’ultimo movimento, cosicché il semplice ne ha due, e tre il rilevato.