(1779) Trattato teorico-prattico di ballo « Trattato teorico-prattico di ballo —  Parte prima — Capitolo XX. Della Pistoletta a terra »
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(1779) Trattato teorico-prattico di ballo « Trattato teorico-prattico di ballo —  Parte prima — Capitolo XX. Della Pistoletta a terra »

Capitolo XX. Della Pistoletta a terra

[1] La “Pistoletta” è un passo assai brillante, che si adopra da ogni sorte di Ballerino ed in tutti i caratteri. Si puol fare indifferentemente o con l’uno o con l’altro piede, avanti, indietro, da lato, in giro, nulla differisce se non dal pigliar terreno. Il suo intrinseco valore è di una battuta, sebbene un valente Ballerino ne raddoppia più d’una, volendo. Si piglia dalla posizione quinta, sulla quale facciam l’esempio “avanti” con il piede destro addietro, si piegano li ginocchi e si stacca il suddetto piede alla seconda in aria, poi anderà a battere nella polpa l’altro piede, avanzando terreno avanti con un lieve salticello, che appena si alzerà da terra, fatto dal sinistro, e nel cader di questo, il destro si porta avanti in quinta.

[2] Per essere “addietro” si cava il piè che sta avanti, con cui si batte l’altro avanti, che piglierà terreno addietro, ed il piede che nel cominciarla stava avanti si porta alla quinta indietro.

[3] Da “lato” si possono battere avanti come pure indietro, e raddoppiandosi egualmente tutti li battimenti si posson fare tutti avanti e tutti addietro, o uno avanti e uno addietro, così cambiando piede come tutti con un piede; quello che resta ad avvertire si è che il terreno si piglia da quel lato del piede che è battuto.

[4] In “giro” si aggiunge il moto circolare, e si gira da quel lato del piè che batte, e queste sono le pistolette a terra; vi sono poi quelle in aria, delle quali si parlerà trattando delle “Capriole”.